L'unica risposta possibile in questo caso è "SI le radiazioni fanno male".
Nessuno può negare la pericolosità delle radiazioni senza perdere di credibilità. E' una verità incontrovertibile.
Ennesima tua "sparata"!
Tale "perla di saggezza" è farneticata da chi, come te, incosapevolmente (in quanto non sai di che parlo!), attribuisce al modello
LNT (
Linear no-threshold model) un valore "assoluto", quando invece
il modello LNT viene adottato a scopo prudenziale ma non si può certo affermare che abbia una qualche validità scientifica visto che non è possibile vedere alcun danno prodotto sulla salute dalla radioattività a basse dosi, come afferma la stessa
I.C.R.P. (
International Commission on Radiological Protection), nella pubblicazione (
ICRP 103)
Raccomandazioni 2007 della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (
The 2007 Recommendations of the International Commission on Radiological Protection - Marzo 2007) a pagina 45 (pag. 53 del pdf): "
A causa di questa incertezza sugli effetti sanitari delle basse dosi, la Commissione giudica che non è appropriato, ai fini delle programmazioni di sanità pubblica, calcolare il numero ipotetico di casi di cancro o di malattie ereditarie che potrebbero essere associati con dosi molto piccole di radiazioni ricevute da un gran numero di persone durante periodi di tempo molto lunghi" e (pagina 168 - pag. 176 del pdf) "
Il modello LNT non è universalmente accettato come verità biologica, ma piuttosto, dal momento che attualmente non conosciamo quale livello di rischio sia associato con l'esposizione a dosi molto basse, è considerato come una valutazione prudente di politica pubblica volto ad evitare un rischio non necessario dovuto all'esposizione.... non può essere esclusa la possibilità di una soglia per l'induzione del cancro ad un livello basso non noto di dose", inoltre (pagina 270 - pag. 278 del pdf) "
La Commissione ritiene che, nell’intervallo delle basse dosi, i fattori di rischio abbiano un elevato grado d'incertezza. Questo è in particolare il caso delle dosi individuali molto basse che sono soltanto piccole frazioni della dose da radiazioni ricevuta dalle sorgenti naturali. L'utilizzo della dose efficace collettiva in tali condizioni per stime dettagliate di rischio non è una procedura valida"; ed ancora sul modello
LNT (pagina 273 - pag. 281 del pdf) "
questo modello è un'ipotesi che non è stata scientificamente convalidata. È considerato come l'interpretazione più appropriata dei dati sperimentali e epidemiologici attualmente disponibili ed è coerente con l'attuale livello di conoscenza degli effetti stocastici della radiazione. Tuttavia, il suo utilizzo introduce anche un grado elevato d'incertezza, in particolare per quanto riguarda le esposizioni a basse dosi e a bassi ratei di dose (UNSCEAR, 2000)":
http://www.airm.it/_images/icrp103.pdf
La
United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (
UNSCEAR) scrive nel rapporto del 2000,
Biological effects at low radiation doses, (pagina 160 - pag. 88 del pdf) che "
a strictly linear dose response should not be expected in all circumstances", inoltre (pagina 159 . pag. 87 del pdf) "
For most tumour types in experimental animals and in man a significant increase in risk is only detectable at doses above about 100 mGy. An exception is for human exposures in utero when a significant increase in tumour induction in children has been found for doses in the 10 - 20 mGy range (low-LET). No such excess was observed in the studies of Japanese atomic bomb survivors irradiated in utero":
http://www.unscear.org/docs/reports/annexg.pdf
Tra l'altro, un articolo di
Elio Giroletti (Dip. Fisica nucleare e teorica, Università di Pavia e
INFN sez. di Pavia), intitolato "
Basse dosi di radiazioni ionizzanti possono avere effetti benefici?", pubblicato sulla rivista specializzata
Fisica in Medicina nel n° 2 (aprile-giugno 2004 – pp: 174-177) prende in considerazione l'ormesi, come effetto benefico della esposizione cronica a basse dosi di radiazioni ionizzanti.
Ne ho già parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...900#pid900
E' inoltre plausibile che radiazioni a basso livello promuovano effettivamente la riparazione del DNA, come affermato in questo riassunto dello studio intitolato
The case for integrating low dose, beneficialresponses into US EPA risk assessments di
John DeSesso (tossicologo):
http://het.sagepub.com/content/25/1/7.abstract
Va ricordato che la dose media annua del fondo naturale, nel mondo, é pari a 2,4 mSv, ma il range é generalmente compreso tra 1 e 10 mSv, come illustrato nella tabella 1 (
Average radiation dose from natural sources) di pagina 5 del
Report of the United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation to the General Assembly:
http://www.unscear.org/docs/reports/gareport.pdf
già parlato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...88#pid1588
In questa presentazione della
IAEA,
Dose effect curves: deterministic and stochastic effecs of radiation, a pagina 16 ammette che "
Dose-effect relationship in low dose range (below 100 mSv) not yet verified":
http://www.google.it/url?sa=t&source...mp;cad=rja
La
Health Physics Society, afferma che (pag. 1) "
In accordance with current knowledge of radiation health risks, the Health Physics Society recommends against quantitative estimation of health risks below an individual dose1 of 5 rem2 in one year or a lifetime dose of 10 rem above that received from natural sources. Doses from natural background radiation in the United States average about 0.3 rem per year. A dose of 5 rem will be accumulated in the first 17 years of life and about 25 rem in a lifetime of 80 years. Estimation of health risk associated with radiation doses that are of similar magnitude as those received from natural sources should be strictly qualitative and encompass a range of hypothetical health outcomes, including the possibility of no adverse health effects at such low levels. There is substantial and convincing scientific evidence for health risks following high-dose exposures. However, below 5–10 rem (which includes occupational and environmental exposures), risks of health effects are either too small to be observed or are nonexistent":
http://hps.org/documents/risk_ps010-2.pdf
Analogamente, la
Académie des Sciences (
Academy of Sciences) -
Académie nationale de Médecine (
National Academy of Medicine), nello studio
Dose-effect relationships and estimation of the carcinogenic effects of low doses of ionizing radiation (30 Marzo 2005) afferma in conclusione che (pag. 4) "
this report raises doubts on the validity of using LNT for evaluating the carcinogenic risk of low doses (< 100 mSv) and even more for very low doses (< 10 mSv). The LNT concept can be a useful pragmatic tool for assessing rules in radioprotection for doses above 10 mSv; however since it is not based on biological concepts of our current knowledge, it should not be used without precaution for assessing by extrapolation the risks associated with low and even more so, with very low doses (< 10 mSv), especially for benefit-risk assessments imposed on radiologists by the European directive 97-43. The biological mechanisms are different for doses lower than a few dozen mSv and for higher doses. The eventual risks in the dose range of radiological examinations (0.1 to 5 mSv, up to 20mSv for some examinations) must be estimated taking into account radiobiological and experimental data. An empirical relationship which has been just validated for doses higher than 200 mSv may lead to an overestimation of risks (associated with doses one hundred fold lower), and this overestimation could discourage patients from undergoing useful examinations and introduce a bias in radioprotection measures against very low doses (< 10 mSv)":
http://www.radscihealth.org/rsh/Papers/F..._04_05.pdf
Anche la stessa
American Nuclear Society afferma che "
There is substantial and convincing scientific evidence for health risks at high dose. Below 10 rem (which includes occupational and environmental exposures) risks of health effects are either too small to be observed or are non-existent":
http://www.ans.org/pi/ps/docs/ps41.pdf
Diversi studi seri, come ho già detto a proposito dell'ormesi, ipotizzano la risposta adattativa, almeno sugli animali, di fronte a bassi valori di dose assorbita di radiazione (qui i riassunti):
http://www.bioone.org/doi/abs/10.1667/RR0561.1
http://www.bioone.org/doi/abs/10.1667/RR0682.1
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16953665
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10817047
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17149982
Il rapporto statunitense
Health Risks from Exposure to Low Levels of Ionizing Radiation: BEIR VII Phase 2, critico verso il modello LNT a basse dosi, a pagina 333 afferma "cautelativamente" che "
In chronic low-dose experiments with dogs (75 mGy/d for the duration of life), vital hematopoietic progenitors showed increased radioresistance along with renewed proliferative capacity (Seed and Kaspar 1992). Under the same conditions, a subset of animals showed an increased repair capacity as judged by the unscheduled DNA synthesis assay (Seed and Meyers 1993). Although one might interpret these observations as an adaptive effect at the cellular level, the exposed animal population experienced a high incidence of myeloid leukemia and related myeloproliferative disorders. The authors concluded that “the acquisition of radioresistance and associated repair functions under the strong selective and mutagenic pressure of chronic radiation is tied temporally and causally to leukemogenic transformation by the radiation exposure”(Seed and Kaspar 1992)":
http://www.nap.edu/openbook.php?record_i...p;page=333
qui, in riassunto (si veda la tabella 1 di pagina 3) in cui si ammette che "
At doses of 100 mSv or less, statistical limitations make it difficult to evaluate cancer risk in humans" e aggiunge che "
There are two competing hypotheses to the linear no-threshold model. One is that low doses of radiation are more harmful than a linear, no-threshold model of effects would suggest. BEIR VII finds that the radiation health effects research, taken as a whole, does not support this hypothesis. The other hypothesis suggests that risks are smaller than predicted by the linear nothreshold model are nonexistent, or that low doses of radiation may even be beneficial. The report concludes that the preponderance of information indicates that there will be some risk, even at low doses, although the risk is small":
http://dels-old.nas.edu/dels/rpt_briefs/..._final.pdf
qui dalla prima pagina:
http://www.nap.edu/openbook.php?record_i...page=1#top
Assai critico, nei confonti del modello LNT, è il Prof. Bernard Cohen (professore emerito di fisica all'Università di Pittsburgh):
http://www.phyast.pitt.edu/%7Eblc/LNT-1995.PDF
http://www.jpands.org/vol13no3/cohen.pdf
http://www.world-nuclear.org/sym/1998/cohen.htm
qui (da pag. 8):
http://www.physics.ohio-state.edu/~wilki...9.pdf.xpdf
Qui vi sono i range della dose:
http://www.nuclear.utah.edu/class_notes/..._aug05.pdf
e qui a pagina 117 (pag. 9 del pdf) i limiti (è un ottimo documento):
http://canteach.candu.org/library/20031305.pdf
Questo prestiogio studio pubblicato sulla rivista
Radiology (April 2009 Radiology, 251, 13-22.), intitolato
The Linear No-Threshold Relationship Is Inconsistent with Radiation Biologic and Experimental Data mostra l'incosistenza del modello LNT se raffrontato con i dati sperimentali:
http://radiology.rsna.org/content/251/1/13.long
Per capire cosa sia il modello LNT si riporta spesso questo esempio pratico: secondo la teoria LNT poiché una persona esposta ad una massiccia dose di radiazioni (ad esempio 5-6 Sv in poco tempo; ore) ne rimane colpita mortalmente, allora anche una esposizione di un milione di persone ad una radiazione 1 milione di volte più piccola (5-6 Sv/ 1 milione) produrrà sicuramente almeno un cancro tra le persone colpite. Con lo stesso tipo di ragionamento si potrebbe sostenere che, se 1 litro di grappa provoca normalmente in una persona lo stato di ebbrezza, facendo bere 1 litro di grappa a 1000 persone in modo equamente suddiviso, ovvero 1000 ml/1000 = 1 ml (un millilitro = un cucchiaino da caffè) ciò provocherà sicuramente l'ebbrezza ad una delle mille persone che hanno bevuto il cucchiaino di grappa.
Malgrado l'argomentazione sia ridicola la LNT è stata la base su cui sono state prese le decisioni sui livelli di sicurezza delle radiazioni da parte di diversi governi, ma come abbiamo visto è una misura prudenziale ma non si può certo affermare che abbia una qualche validità scientifica visto che non è possibile vedere alcun danno prodotto sulla salute dalla radioattività a basse dosi.
Ciò è ben argomentato in un articolo di
Giuseppe Filipponi (fisico nucleare, docente, direttore della rivista Fusione Scienza e Tecnologia), qui:
http://fusione.altervista.org/Vievere_co...ticolo.htm
Interessante questo riassunto del recente libro di
Wade Allison intitolato
Radiation and reason:
http://www.radiationandreason.com/
In estrema sintesi, per dirla alla Paracelso:
è la dose che fa il veleno!
Certo, dopo una risposta del genere è possibile e doveroso fare i distinguo, sul tipo di radiazione, sulle dosi ecc. ecc. ecc.
Non so se riesco a rendere l'idea: e come il discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Non sai di che parli! Farnetichi come al solito!
Non si parla, invece, mai del rischio del radon naturale abbinato con il tabagismo, qui ben documentato dall'
Istituto Superiore di Sanità (
ISS):
http://www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=...amp;lang=1
Conclusioni analoghe dell'ente statunitense
Environmental Protection Agency (
EPA):
http://www.epa.gov/radon/pubs/citguide.html
Anche perchè posso tranquillamente leggere una dichiarazione dell'associazione oncologi italiani in cui si dichiara il contrario:
http://www.aiom.it/UrlRewriting/Rewritin...mp;RWURL=1
L'
AIOM, cioè l'
Associazione Italiana di Oncologia Medica, è una libera organizzazione di professionisti:
http://www.aiom.it/Iscrizione/1,142,1,
ma non è un ente istituzionale o di ricerca; lo stesso Umberto Veronesi è tra i fondatori e la pensa in maniera opposta dal collega Carmelo Iacono:
http://www.aiom.it/Associazione/Struttur.../1,2213,1,
Lo stesso oncologo dimostra una incompetenza assoluta in energia e radioattività degli impianti industriali (nucleari e non), in questa intervista:
http://www.ladestra.info/?p=35451
Detto questo, quanto affermato da lui sul sito dell'AIOM è un comunicato stampa di sapore politico in cui non vengono citati studi, ricerche o rapporti di nessun tipo, è quindi una sua "opinione", per altro non suffragata dai fatti che qui ho riportato.
Aggiungo, che ho già parlato della presunta pericolosità, anche nel normale esercizio, delle centrali nucleari:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...04#pid1404
e tutti questi studi prestigiosi escludono maggiori rischi di cancro per la popolazione che vive nei pressi degli impianti nucleari.
Detto questo, fermo restando quanto ho già detto sull'utente
Renato qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...93#pid3493
è emblematico come il mix tra ignoranza scolastica e decenni di disinformazione scientifica, portata avanti dai media (giornali, riviste, televisione e nell'ultimo decennio anche sul web) e da diversi partiti e associazioni verdi varie, abbia prodotto dei propri adepti come nelle "migliori" sette, incapaci di formulare, su base razionale, un qualche pensiero e di "procedere", invece, per "verità assolute" come nel peggiore fondamentalismo! Di tutto ciò, l'utente
Renato ne è un chiaro "esempio".