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Versione completa: Fine del nucleare o rilancio del nucleare?
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'Lo smantellamento è molto costoso; le stime correnti fatte dalla "Nuclear Decommissioning Authority" del Regno Unito sono che costerà almeno 70 miliardi di dollari smantellare i siti nucleari dismessi esistenti nella Gran Bretagna'.
Se questo è vero, non pensate che avremo grandi vantaggi sulla via delle rinnovabili rispetto a Svizzera e Germania ?
70 miliardi di dollari per i sisti dismessi, se si aggiungono quelli che dovranno essere dismessi, vuol dire che i costi di 'spegnimento' sono molto più alti di quelli di costruzione.
Forse è per questo motivo che in Gran Bretagna si è deciso di 'conservare' le centrali per un secolo e più. Senza fare assolutamente nulla in fatto di smaltimento.
Vi sembra questa una politica eticamente corretta ?
Alessandro Bellotti ha Scritto:

Forse è per questo motivo che in Gran Bretagna si è deciso di 'conservare' le centrali per un secolo e più. Senza fare assolutamente nulla in fatto di smaltimento.

forse, ma no. Peccato.

Il motivo per cui il decommissioning dei reattori in UK e' spinto avanti nel tempo ha a che vedere con il fatto che la grafite radioattiva e' abbastanza "fastidiosa" da dover gestire, e quindi e' preferibile fare in modo che i livelli di radioattivita' scendano sotto certi limiti, prima di procedere al decommissioning.

Molto piu' semplice di quello che pensavi, nevvero?

Ciao, Luca
Alessandro Bellotti ha Scritto:

'Lo smantellamento è molto costoso; le stime correnti fatte dalla "Nuclear Decommissioning Authority" del Regno Unito sono che costerà almeno 70 miliardi di dollari smantellare i siti nucleari dismessi esistenti nella Gran Bretagna'.
Se questo è vero, non pensate che avremo grandi vantaggi sulla via delle rinnovabili rispetto a Svizzera e Germania ?
70 miliardi di dollari per i sisti dismessi, se si aggiungono quelli che dovranno essere dismessi, vuol dire che i costi di 'spegnimento' sono molto più alti di quelli di costruzione.
Forse è per questo motivo che in Gran Bretagna si è deciso di 'conservare' le centrali per un secolo e più. Senza fare assolutamente nulla in fatto di smaltimento.
Vi sembra questa una politica eticamente corretta ?


è una inezia rispetto al danno economico genereato da questo riflusso gastrico di Eco.stordimento di massa.
Per i cento anni, confermo quello detto da Luca, solo per evitare di ripetere una cosa più ovvia che banale.
Non ultimo, il decommissioning, può avvenire anche tra ducento anni o trecento anni, visto il principio che chiusa la porta non esce nulla.

Non escludo che dopo quel periodo non spendano soldi per restaurare le centrali per farle diventare dei musei e portarci le scolaresche che diranno, quanto erano sciocchi quelli che le hanno chiuse e smantellate!Toungue

In questi giorni sono andato per musei, tra cui una necropoli V° AC e la cosa buffa era vedere come il tempo azzeri ogni illusione.


Se non si fosse capito , una centrale nucleare una volta spenta e messa in sicurezza è di fatto inerte e vista la limitata superficie può essere tranquillamente resa un simulacro visibile ma non accessibile.

Il decommissioning è solo per spendere un sacco di soldi, va fatto solo dove c'è un reale problema di "contaminazione";

Un caso lampante è Chernobyil , dove vogliono realizzare un mega capannone mobile per proteggere il sarcofago del reatto 4 , si parla di 1200 milioni di € , bè sia l'Ucraina che la Russia non sborseranno un € perchè per loro è un lavoro innutile.
Chi avrà ragione?

Il decommissioning non è che sia come voler riempire tutte le gallerie di una miniera dismessa solo per non lasciare dei buchi nel terreno?
E' una domanda?

Grazie, luca per la spiegazione
Gent. Bellotti,
lei giustamente si chiede quale entità possano assumere i costi di decommissioning, ovviamente questi costi sono da non sottovalutare e saranno certamente onerosi, come oneroso è tutto ciò che la cultura della sicurezza impone. Tuttavia va considerato a tal proposito uno dei fondamentali parametri che costituiscono il costo del kWh da elettronucleare; infatti tale costo comprende per un'aliquota stimabile nell'intorno del (1-2)% proprio l'attività di decommissioning.
Con ciò voglio sottolineare che seppure tali operazioni saranno estremamente costose, queste vengono finanziate dalla medesima capacità produttiva degli stessi impianti che dovranno essere smantellati.
Storia diversa per le nostre centrali che la Sogin sta provvedendo a smantellare, non avendo queste completato il loro ciclo (eccezion fatta per un caso).
In Germania dunque non vi saranno costi aggiuntivi, essendo fissato il burn-out per una data che è prevedibilmente compatibile con la naturale vita delle centrali in questione. (Il mio personalissimo parare è che la Germania non procederà con il burn-out, essendo stata una mera manovra propagandistica, tuttavia questo è un parere a differenza delle evidenze sopra esposte)
Per quanto riguarda le attese, volevo rafforzare le esposizioni di "lucaberta" (conscio che le sue affermazioni saranno sicuramente più precise delle mie), sottolineando che l'attuazione del SAFSTORE (safe storage) che consiste nell'attesa che i livelli di attività si abbassino, è pratica consolidata nello smantellamento delle centrali, così come la DECON che lei prediligerebbe, tuttavia alcune condizioni economiche potrebbero far preferire l'attesa di qualche anno prima degli interventi.

Spero di averle fornito una risposta soddisfacente.
http://www.world-nuclear-news.org/EE-Nuc...06116.html
Generazione di origine nucleare nel 2010
15 Giugno, 2011
La quantità totale di energia elettrica generata da centrali nucleari potenze di tutto il mondo è aumentato nel 2010 dopo tre anni consecutivi di declino. Tuttavia, un forte calo della produzione è previsto per il 2011 a seguito dell'incidente Fukushima.






Produzione mondiale di elettricità nucleare nel 2010 pari a 2630 TWh, secondo i dati dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che rappresenta un aumento del 2,8% rispetto al 2558 TWh generati nel 2009 e portarlo vicino ad un valore di picco nel 2006. Il fattore di disponibilità di energia degli impianti operativi nel 2010 era 81%, rispetto al 79,4% nel 2009.


Nuovi reattori, pari a 3722 MWe netti incrementato per il 2010 figura, tra cui Russia Rostov 2, India Rajasthan 6, della Cina Ling Ao 3 e Qinshan II-3, e la sudcoreana Shin Kori 1.

Solo un piccolo reattore - Francia 130 MWe prototipo di reattore veloce Phenix - è stato ufficialmente chiuso nel 2010, anche se l'unità effettivamente cessato la produzione di energia nel 2009.

Costruzione di 16 nuovi reattori, con una capacità totale di 15.846 MWe netti, iniziato nel 2010, secondo l'AIEA. Dieci di questi sono in Cina (Ningde unità 3 e 4, Taishan 2, Changjiang 1 e 2, Haiyang 2, Fangchenggang 1 e 2, 3 e Yangjiang Fuqing 3). In Russia, la costruzione di due nuove unità ha inoltre avviato (Leningrado II unità 2 e Rostov 4), mentre altri due iniziato la costruzione in India (Kakrapar 3 e 4). In Brasile, il lavoro anche iniziato a costruire il Angra 3 unità. Nel frattempo, la costruzione in fase di stallo del Giappone 1383 unità MWe Ohma anche tornato in atto nel 2010 dopo che re-engineering lavorare per una maggiore protezione terremoto.

Supponendo che circa cinque anni per la costruzione si può prevedere che i reattori arriverà in linea intorno al 2012 al ritmo attuale doppio di cinque all'anno, con questo luogo a una al mese intorno al 2015.


Fukushima impatto


Nonostante un ritorno alla forma di energia nucleare nel 2010, l'impatto dell'incidente Fukushima, non solo in Giappone ma in tutto il mondo, ridurrà notevolmente la quantità di elettricità generata da centrali nucleari nel 2011.

Secondo i dati rilasciati dal atomica Industry Forum Giappone (JAIF), solo il 17 del Giappone 54 reattori nucleari erano in funzione a metà maggio. Essi rappresentavano circa 15.500 MWe, pari al 31%, della capacità totale del paese di generazione nucleare.

Tredici unità - con una capacità totale di 11.545 MWe (23,6% del totale della capacità nucleare) - hanno chiuso i battenti come conseguenza diretta del terremoto 11 marzo e dello tsunami. Unità 1 a 4 a Fukushima Daiichi sono state irrimediabilmente danneggiate e, insieme con le unità integro 5 e 6, devono essere smantellati. Unità 4 e 5 dello stabilimento di Hamaoka sono state chiuse su richiesta del governo ed è improbabile che riavviare per almeno diversi mesi, mentre nove reattori - unità 1 e 3 della pianta Onagawa, unità 2 della centrale di Tokai, tutte e quattro le unità presso lo stabilimento di Fukushima Daini - sono in arresto a freddo e non si sa ancora quando questi sarà consentito di riprendere il funzionamento.

Un ulteriore 22 reattori giapponesi sono attualmente offline per ispezioni o sostituzione delle apparecchiature, e richiederà l'approvazione del governo locale per riavviare.

L'incidente ha portato in Germania, che impone un tre mesi di moratoria sul funzionamento dei suoi più antichi reattori. Questa è stata seguita da una decisione di chiudere definitivamente le sette unità che ha iniziato ad operare in o prima del 1980, più un reattore che è stato a lungo termine l'arresto. Tra di loro queste rappresentano fino a 55 TWh all'anno - abbastanza per prendere 2% di sconto figura generazione 2010 di.

Ricercato e scritto
da News nucleare mondiale



Alessandro Bellotti ha Scritto:

Sono d'accordo con alcune considerazioni: dal 1987 ad oggi nulla si è fatto per avere un piano energetico degno di un paese moderno.
Ovviamente occorre ora cambiare strategia e cioè occorre concordare a livello europeo cosa fare.
L'attuale governo non ha avuto la credibilità di poter offrire soluzioni al popolo e non solo in campo energetico.
Discorso ovviamente esteso anche alla cosidetta opposizione.
Ho già espresso i motivi per i quali il nucleare, così come proposto dal governo, in Italia, ovviamente secondo il mio parere, non ha senso.
Per offrire al paese la soluzione occorre sicuramente avere basi diverse, politiche prima di tutti e poi di competenze.
Il nucleare non si farà a breve in Italia non solo a causa di Fukushima ma evidentemente il popolo, che qualcuno di voi ritiene che non debba votare quesiti come quelli dei referendum, non si fida.
Non si fida perchè siamo in Italia.
Facciamo pulizia, in Italia, di alcune cosette e situazioni che rendono il paese inaffidabile non solo per il nucleare ma anche per gli investimenti esteri. Occorre cambiare profondamente il popolo italiano e chi li governa, cercando di avere come obiettivo un paese moderno.
Non si possono promettere soluzioni e realizzazioni (vedi ponte sullo stretto e appunto un pò di EPR) solo per accapparrarsi un pò di voti, tra una barzelletta e un pò di bunga bunga.
Sono pronto a cambiare idea come ho più volte affermato a fronte di una Italia diversa.
Non avrei nessun tipo di dubbio ad assecondare i 61 reattori francesi se abitassi in Francia, nonostante l'evoluzionee del progetto EPR non dia ad oggi grandi garanzie di essere la soluzione migliore per il nostro paese.
Il referendum ha comunque decretato che in Italia non si parlerà più di nucleare per almeno un paio di decenni.
Non resta che stringere accordi a livello europeo, come peraltro già si era cominciato con il governo precedente.
Si faccia accordi di fornitura con la Francia per un periodo di transizione di una ventina d'anni e si cominci a valutare le soluzioni già messe in campo dalla Germania.
Mi auguro che manteniate aperto questo forum che, nonostante qualche attacco personale di troppo rimane un punto di incontro e di confronto, comunque necessari per valutare e proporre soluzioni.
Rimango favorevole al nucleare in Francia o in Gran Bretagna o in Germania.
In Italia si è deciso di metterci una pietra sopra.
Vista la situazione del paese ritengo sia la soluzione migliore.
Un ultima considerazione su ciò che dice charade: le scelte impopolari, cioè che vanno contro ciò che pensa 'il popolo' si possono e si devono fare purchè si ragioni nel breve periodo e che diano effetti appunto nel breve periodo. Scelte come 'il nucleare' devono essere condivise con l'opposizione o con una parte significativa di essa.
Se il popolo non vuole centrali nucleari sul suolo italiano c'è poco da fare: non si possono fare centrali.
L'attuale governo è troppo interessato a governare e ha una politica fondata sui sondaggi.
L'intera classe politica italiana vive di privilegi, bruciando ingenti risorse come invece non accade negli altri paesi europei.
Occorre sistemare alcune cosette prima di dedicarsi alle grandi opere (nucleare, buco in val di susa, ponte sullo stretto).
Il paese non può più permettersi di dilaidare ingenti risorse. Ricordo a tale proposito che rispetto alla Francia mancano ogni anno oltre 130 miliardi di euro (fifferenza fra entrate del fisco e ciò che ritorna ai cittadini in servizi, welfare etc...
130 miliardi di euro ogni anno.



In tutto questo discorso del cavolo hai tralasciato un piccolo particolare che il ponte sullo stretto lo costruisce lo stato con i soldi nostri, poi le tasse per il passaggio sul ponte vanno allo stato ,mentre la centrale nucleare la costruiscono Enel e compagnia varia con i soldi che hanno loro e il gudagno dalla produzione di energia va a loro quindi caro mio rincitrullito per non dire di peggio accostare la costruzione del ponte sullo stretto ad una centrale nucleare non ha senzo logico!! solo i contadini di piazza(con tutto rispetto per il contadino) e gli analfabeti ed ignoranti da piazza possono fare questi accostamenti..
Alessandro Bellotti ha Scritto:

E' un bel po' di tempo che scrivo in blogs vari sulla rete di distribuzione europea e sugli obiettivi della Germania e quindi dell'Europa.
Basta visitare il sito di Vittorio Prodi per rendersi conto di ciò.
Il futuro prossimo, secondo gli orientamenti tedeschi e secondo la commissione europea per l'energia  sarà il seguente:
- nucleare per chi ce l'ha e lo vuole conservare e sviluppare (ovviamente Francia in testa)
- gas
- risparmio energetico e ottimizzazione delle risorse di distribuzione
- rinnovabili, ovviamente di tutti i tipi, dipendentemente dal territorio
- fossili ad esaurimento

Poi qualcuno potrà anche non credere che si arriverà ad avere ciò entro 15/20 anni.
Non tutti, evidentemente, possono condividere e credere negli obiettivi che si sta dando l'Europa in tema di energia. Soprattutto quando le politiche vanno contro gli interessi personali o comunque di un gruppo.
Quello che è certo, verranno concordate politiche energetiche a livello europeo e non in ordine sparso.
Chi ha il vento farà eolico e così via per l'idroelettrico, sole, biomasse, biogas etc..
Il collante dovrà essere il risparmio energetico (non solo elettrico evidentemente) e l'ottimizzazione delle risorse (e quindi grande intelligenza nella distribuzione).
Basta guardare gli enormi risparmi che attuerà la Germania a livello civile e industriale riguardo l'energia primaria e quindi si prevede, sempre in Germania, che si libereranno con queste politiche ingenti quantità di gas che verrà usato per produrre energia elettrica.
Tra una decina di anni potrebbre aver senso, per l'Italia, con risolto i problemi noti (classe politica, mafia, corruzione, pressapochismo, mancanza di competenze), intraprendere la strada per costruire, come dice Duck, piccoli reattori nucleari (200 Mwatt) dislocati sul territorio.
Questa mi sembra una soluzione gestibile a livello di territorio e che potrà avere l'assenso della popolazione.
E' la soluzione EPR che non ha senso.


Qui l'unica cosa che non ha senso sei tu! che fai parti di un forum che se io fossi il moderatore ti avrei cacciato seduta stante il primo secondo ed per il primo intervento che hai fatto!!
Alessandro Bellotti ha Scritto:

E' cambiato profondamente il prezzo del fotovoltaico, cirene e qualcosa vorrà pur dire. Il prezzo del fotovoltaico cala a 2 cifre ormai costantemente da un decennio. E' variato il rendimento, in vent'anni, sempre a 2 cifre.
Per quanto riguarda Vittorio Prodi, vorrei solo far riferimento alle sue lauree (con tanto lavoro nel nucleare che fu) e sulla sua 'permanenza' a livello europeo dove si decide in materia di politiche energetiche.
E' prima di tutto un tecnico, quindi.


Per curiosità perche non provi ad istallare oggi un impianto fotovoltaico sul tuo tetto di casa e prova a chiedere gli incentivi gse!! vuoi sapere che ti rispondono quelli? vai a vedere vedrai che risate altro che rendimenti a 2 cifre e costi ...
Alessandro Bellotti ha Scritto:

Il fotovoltaico ha usufruito solo recentemente degli incentivi. Fra l'altro in percentuale ancora ridotta rispetto alle altre fonti rinnovabili e assimilabili.
Sono quasi 20 anni che esiste il CIP6 (7% della bolletta) e solo gli spiccioli, in questi anni, sono andati al fotovoltaico.
Tranquilli, il parity grid è previsto entro il 2020 (qualche inesauribile ottimista entro il 2017).
E' il momento del fotovoltiaco, dopo incredibili sperperi in scemenze che di rinnovabile hanno avuto molto poco (ricordo la pece del petrolio e le oltre 200 sostanze dannose che si producono, a detta dei ricercatori del CNR, durante la sua combustione).
Come tutti dovrebbero sapere che gli incentivi per il fotovoltaico si spegneranno prima del 2016 e saranno, con il conto energia attuale, dello stesso ordine di grandezza di quanto ci sono costate e ci costeranno le centrali nucleari italiane spente (ad oggi, parola del ministro Romani, 14 miliardi di euro).
Centrali spente. 14 miliardi. Bell'affare...
Si, lo so, non sono stati Cher o Charade a volerle spente ma i soldi sono soldi.
C'è comunque da chiedersi quanto costa, in Italia, il nucleare spento.
4 centrali che che sono costate 14 miliardi da spente.
Una sarebbe stata spenta anche senza il referendum del '87, 2 sarebbero comunque state spente ormai da almeno un decennio.
Caorso entro il 2020.
Quindi, lo dice Romani, ministro e iperconvinto nuclearista, 4 reattorini (meno di 2 Gwatt in totale se non ricordo male) ci costano 600/700 milioni di euro all'anno da spenti.
Bell'affare il nucleare italiano che fu.
Meno male che i reattorini erano solo 4.
600/700 milioni di euro all'anno con la 'grande gestione delle scorie' di Caorso con i fustacchiotti in bella vista.
Una soluzione tecnicamente ineccepibile. Viste le competenze...
Chapeau !!
Ecco perchè in Gran Bretagna mollano le centrali per un secolo e mezzo
dove si trovano e come si trovano: chi se ne frega, ci penseranno gli altri che verranno.
Un senso etico del futuro veramente degno di nota.
Spero di non dovermi sedere sulle rive della Dora e osservare l'acqua che luccica...


Come prima ,ed in tutti i discorsi senza senso che tu puntualmente affronti senza manco accorgetene!! se uno inizia un progetto nucleare ha l'obbligo di:

1) rispettare tutte le norme di sicurezza internazionali e tutte le precauzioni che occorrono per il nucleare.

2) Terminare il processo di vita di una centrale nucleare per il ritorno economico e finanziario e se la centrale è in buone condizione aumentarne la vita produttiva tutto cio è scritto nei regolamenti per la sicurezza e la gestione dei processi nucleare.

Noi abbiamo infranto il primo punto ed il secondo per errore nostro degli italiani ,che centra il nucleare????
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