La scelta non era tra nucleare e rinnovabili, ma tra n e gas.
Hanno scelto il gas a loro insaputa.
Sicuramente.
Lo stesso Rubbia, tanto citato, propone il gas come fonte energetica portante per i prossimi decenni, in attesa che le rinnovabili diventino più produttive e convenienti. Mi piacerebbe avere un confronto con il nostro premio Nobel.
Adesso abbiamo cinque anni per far ripartire il futuro "CIRENE" magari un reattore veloce, magari la Del Fungo Giera e company chissà.
Non credo che tra cinque anni la sensibilità sull'argomento sarà diversa da quella di oggi. Chi ha votato SI, è convinto che sia un SI definitivo.
Mah... Non penso sia nè tecnicamente possibile nè conveniente ripartire da zero per avere una nuova filiera tutta italiana. Non è meglio restare partecipi di progetti internazionali?
La mia opinione è che chiunque si è trovato , si trova e si troverà a governare ,senza avvalersi di validi supporti tecnici e senza assumersi la responsabilità e l'onere di scelte forti ,coraggiose , anche impopolari ,sarà sempre destinato a rimanere inconcludente ,fumoso e senza prospettive.Questo o un altro governo non avrebbero fato differenza :o si cambia musica ,ma sul serio ,o in una o nell'altra direzione si farà sempre ben poco ,capendoci sempre molto poco.
D A C C O R D I S S I M O
ma permettimi questi sono pessimi
®AMEN
E' il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a remare tutti dalla stessa parte.
C'e' bisogno di tutte le competenze tecnico-scientifiche per costruire un piano energetico credibile e che funzioni.
Io sono d'accordo. Devi però concedermi che sarà dura proporre un piano serio. Se per strada si crede che sia solo una questione di qualche pannello in più, non installato per motivi economici; se il cittadino medio non vuole (o non può) spendere un centesimo in più per l'energia, se lo stesso cittadino non vuole privarsi di nulla, da dove si parte?
Si dovebbe fare capire la gravità della situazione. I movimenti ambientalisti e politici sono "colpevoli" di questo: fare credere che la soluzione 100% green sia alla nostra portata, in tempi brevi ed economica.
Il verdame vario che,sottolineo,non ha MAI DETTO COSA FAREBBE IN SOSTITUZIONE DI NUCLEARE (E CARBONE),bensi' SI SONO SEMPRE LIMITATI A CONDANNARE IL NUCLEARE GENERICAMENTE come il male di tutti i mali,dovranno rispondere (questa volta e' un obbligo!) delle loro azioni di fronte al Paese e di chi gli ha creduto.
Non risponderanno di nulla. Sono movimenti di lotta; scaricheranno le responsabilità sui futuri, vari governi ceh a loro volta scaricheranno le responsabilità sulle scelte passate.
1) Questione Sito per deposito nazionale Scorie vecchio nucleare e rifiuti industriali/ospedalieri classificati come scorie radioattive:
Non basta dire NO al nucleare,i problemi vanno risolti a cominciare dai rifuti radioattivi che si generano quotidianamente.
PRETENDO da loro la soluzione politica della questione.
Organizziamoci. Scriviamo una lettera con proposti i giusti quesiti (tra cui questo) e inviamola a tutte le caselle di posta di parlamentari che si riescono a trovare finchè non rispondono. Inviamo la stessa, come lettera aperta ai giornali. Disposto a contribuire per comprare una pagina.
2) A partire da domani,ci dicano a chiare lettere,in maniera precisa e documentata COSA vogliono fare.Hanno vinto loro,il nucleare non si fa.
A loro l'onere politico/economico di risolvere la questione energetica.
[quOte]
Come sopra. Anche se qui la risposta te la posso dare io: "Presto il Parlamento discuterà un piano per un ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili...blablabla...". Non è documentato? Dubito siano capaci di approvare un vero piano.
[quOte=Cirene]
A tal proposito sto valutando la possibilita' di ricorrere a Bruxelles contro il vergognoso sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili che non premia ne' la buona fede dei cittadini,ne' le regole del mercato.
Non so, ci devo pensare. Nonostante non ne usufuisca, credo sia giusto incentivare qualcosa,anche se economicamente svantaggioso, che comunque restituisce un beneficio diffuso. Vorrei capire meglio su quali punti basi la protesta.
Si faccia accordi di fornitura con la Francia per un periodo di transizione di una ventina d'anni e si cominci a valutare le soluzioni già messe in campo dalla Germania.
E se la Francia dovesse chiudere le sue centrali come tanti si auspicano?
E se venderà il suo eccesso al miglior offerente tra Italia, Svizzera e Germania qual'ora queste ultime due iniziassero a chiedere più energia?
Le soluzioni della Germania non sono proponibili in Italia. Si parla di eolico offshore (e noi non abbiamo lo stesso numero e la stessa qualità di siti ) e carbone.
Un ultima considerazione su ciò che dice charade: le scelte impopolari, cioè che vanno contro ciò che pensa 'il popolo' si possono e si devono fare purchè si ragioni nel breve periodo e che diano effetti appunto nel breve periodo. Scelte come 'il nucleare' devono essere condivise con l'opposizione o con una parte significativa di essa.
Non sono d'accordo. Un governo accorto dovrebbe spingersi oltre il bene che si ottiene nel breve periodo. Quello di cui parli tu è populismo. Accontentare tutti e avere vantaggi nell'immediato senza pensare a cosa accadrà tra 10 o 20 anni.
Scelte condivise? Oggi? andiamo avanti...
Se il popolo non vuole centrali nucleari sul suolo italiano c'è poco da fare: non si possono fare centrali.
Ma... Vabeh, inutile riprendere un discorso affrontato 1000 volte.
La sinistra italiana ha un illustre "nuclearista" nel suo passato Felice Ippolito
Quindi non vedo reali impedimenti ideologico/integralisti.
Scordi il principale motivo ideologico: lo ha riproposto Berlusconi. Lo ha fatto malamente ma lo ha fatto.
Lo chiederei ai festaioli referendari .... o state già studiando a chi dare colpa in vista dello sfacelo?Mi dispiace ,io me ne sto sulla riva del fiume ,a guardare chi è più bravo di me ...
Ma se gli uni stanno su una riva del fiume e gli altri sulla sfonda opposta, io dove mi posiziono?
Devo ammettere che quando mi capita di discutere e accalorarmi sul tema, alla fine la penso come Charade, ma a freddo vorrei avere una posizione più costruttiva.