@sexyteo
Non hai capito:
dal punto di vista finanziario non è importante che la germania o il Giappone lo facciano.
E' sufficiente che lo dichiarino per generare "incertezza" nei mercati finanziari ed aumentare il Risk Factor.
Finche dura l'emergenza Fukushima il Risk factor si mantiene alto.
La durata dell'investimento (se vogliamo banalizzare il tempo che intercorre dall'inizio dei lavori a quando l'utile della centrale ha restituito il capitale iniziale più gli interessi) determina una variazione del risk factor. Per cui il risk-factor del nucleare sarà sempre piu alto di qualsiasi investimento che dura meno.
Lo stesso vale per i costi di costruzione.
L'aumento di tempi e costi in fase di costruzione peggiora la situazione ma non è l'unico elemento.
La percezione della popolazione e dei governi può essere soggettiva ed ingiustificata, ma determina "incertezza" e così via.
Il risk factor del nucleare sarà sempre maggiore rispetto ad altri.
Potrebbe accostarsi ad altri se la situzione globale del nucleare fosse "tranquilla". ma non mi sembra questo il momento.
Se ipoteticamente fra 5 anni la situazione si normalizzasse:
centrali finite ed in esercizio
nessun incidente
ecc.
ecc.
i costi del nucleare si abbasserebbero.
Riprendendo il report del MIT:
nel report i tassi di interesse (il tasso di sconto è un'altra cosa) sono, rispettivamente per fossili e nucleare:
7,8% e 10%
per cui il risk factor specifico del nucleare è 2,2%.
Inoltre, anche gli stessi disastri naturali (terremoto e tsunami) alzano il risk factor, in questo caso potrebbe essere in modo omogeneo per tutti gli investimenti.
il problema è che il nucleare ha costi di costruzione molto maggiori per cui un aumento del tasso di interesse anche minimo influisce in modo drammatico sui costi al Kw (applicare 7,8 e 10 oppure 8,8 e 11 cambia molto la situazione a favore delle fossili).
Viceversa, il costo del combustibile influisce in modo più determinante per le fossili (un aumento del 10% dell'uranio pesa meno di un aumento del 10% del gas).
La prima tabella illustra i costi senza CO2 capture.
Te lo concedo non è credibile perchè i costi per eliminare la CO2 (25 $ Ton) devono essere calcolati.
La seconda tabella illustra i costi comparati considerando la CO2 capture.
Se il risk factor finanziario specifico del nucleare fosse eliminato il nucleare diventerebbe competitivo rispetto alle fossili.
Tieni presente che il risk factor del nucleare dopo Fukushima è aumentato rispetto alle stime del MIT, pre-Fukushima.
L'appendice al capitolo 5 (pag 131) del documento integrale è sviluppata dal professore di economia e spiega in modo chiaro
i calcoli sviluppati per i conteggi.
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...r-full.pdf
Continui a non indicare le fonti delle tue informazioni che ti ho contestato qui:
a chi si fosse perso le puntate precedenti, in breve: sempre secondo il rapporto
- costo medio ponderato del capitale, del 7,8 % anzichè del 10 %, come nel caso di carbone e gas), il costo di tale energia (nucleare) scende a 6,6 c$/KWh rimanendo assai inferiore al costo delle fossili a cui si includo i costi ambientali delle emissioni di di gas serra.
della I.E.A. (
) e N.E.A. (