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Versione completa: chernobyl - stime fantasiose della mortalità
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Leggevo qualche giorno fa sul sito del Progetto Humus l'articolo: Stima prudenziale del reale tasso di mortalità attribuibile al disastro di Chernobyl" della dr Rosalie Bertell.
La signora utilizza i dati di esposizione dati dall'UNSCEAR.
Stima in alcune migliaia di tumori letali fra la popolazione evacuata e non evacuata dell'ex URSS compresi i liquidatori.
Poi quando passa al resto d'Europa (ne conta a parte alcuni di essi che dovrebbero avere avuto una dose leggermente più alta da 1 a 4 mSv) assumendo una dose media di 1 mSv (in accordo con UNSCEAR) valuta da 887.829 a 1.775.638 i tumori fatali a cui aggiungendo l'altro sottogruppo di paesi europei citati prima arriva ai segg numeri totali:
da 889.336 a 1.778.672 casi letali e la chiama stima estremamente prudenziale. Ma questa è una grossa sciocchezza, anche per un dilettante. 1 mSv è meno della dose media annuale dalla radioattività naturale, che anche in Europa dovrebbe essere 8non ho sottomano dati precisi) 2-3 mSv. L'Europa conta circa 730 milioni di abitanti (anche inglobando gli otto paesi di cui sopra). Presumo a spanne che muoiano 3-4 milioni di persone per anno per tumore (per tutte le cause di tumore).
Se 1 mSv è responsabile da 900 mila a 1,8 milioni di morti, 2,5 mSv (cioè più o meno la dose media da radiazione naturale) dovrebbe portare da 2,2 a 4,5 milioni di morti per tumore per anno. Cioè la radiazione naturale sarebbe praticamente responsabile di tutti i tumori; quelli del Tamir Nadu dovrebbero essere estinti da un pezzo.
La stima è errata da 1 a 2 ordini di grandezza. Però purtroppo la gente beve queste cose, perchè sono più o meno le stesse cifre ricordo sbandierate da Greenpeace (andrò a rileggere i loro rapporti).
Permettete un'ultima osservazione: questa sign.ra non poteva dire: ci aspettiamo decine e centinaia di migliaia di morti fra i Bielorussi, gli evacuati, i liquidatori, perchè è evidente che in questi gruppi non c'è stata una così alta moria. Allora s'inventa il trucco di molti morti diluiti in una popolazione enorme, come quella europea.

Purtroppo le persone e pseudoscienziati, rifiutano i fatti e raccontatono balle galattiche.
I fatti sono che l'U.N.S.C.E.A.R. (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation - é la commissione scientifica delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni atomiche) ha pubblicato uno studio ufficiale in cui é stato valutato il reale danno occorso alle persone a causa dell'incidente di Chernobyl. Tale studio ha stimanto, a distanza di 20 anni, i morti in circa 50:
http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html
Lo I.A.R.C. (Internetional Agency for Research on Cancer), si é occupata delle conseguenze indirette dell'incidente di Chernobyl alla popolazione europea; infatti ha evidenziato il rischio delle popolazioni limitrofe alla centrale (durante l'incidente), di sviluppare nel tempo, il cancro alla tiroide:
http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/20...rnobyl.pdf
Ricordo che la tiroide é un organo molto "sensibile" agli effetti delle radiazioni ionizzanti e anche una banale lastra ortopedica richiede la schermatura a protezione della tiroide:
http://lescienze.espresso.repubblica.it/...de/1283740
Tuttavia, il tasso di sopravvivenza e di guarigione tra i malati di cancro alla tiroide (carcinoma tiroideo) - almeno a giudicare dalle cifre della Bielorussia - è molto alto. Oggi, nei paesi dell'ex Unione Sovietica, la povertà e i problemi di salute mentale costituiscono per le comunità locali un pericolo assai maggiore dell'esposizione alle radiazioni.
In ogni caso, lo stesso IARC afferma che: "With the exception of thyroid cancer in the most contaminated regions, trends in cancer incidence and mortality in Europe, taken together, do not at present show any increase in cancer rates that can be clearly attributed to radiation from the Chernobyl accident.".
Fortunatamente, la mortalità del cancro alla tiroide é molto bassa (forse la più bassa o tra le più basse tra i tumori in generale), in tutti i paesi sviluppati:
http://progettooncologia.cnr.it/strategi...04-ti.html
Non ricordo dove ho letto che oltre ad essere stata imposta la manovra demenziale, non era la prima, in quanto al primo tentativo il reattore si è "spento" , allora hanno imposto un'altro tentativo, quella che poi ha generato l'esplosione.
Tutto ciò è realistico, oppure era una informazione diffusa solo per creare falsa informazione?
http://www.ingegnerianucleare.net/Temati...rnobyl.htm

Cher ha Scritto:

Non ricordo dove ho letto che oltre ad essere stata imposta la manovra demenziale, non era la prima, in quanto al primo tentativo il reattore si è "spento" , allora hanno imposto un'altro tentativo, quella che poi ha generato l'esplosione.
Tutto ciò è realistico, oppure era una informazione diffusa solo per creare falsa informazione?
Grazie! Ora ho capito l'esatta dinamica dell'incidente.
Il link l'avevo già segnalato qui (poco più avanti della metà):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...381#pid381
Toungue

Cher ha Scritto:

Grazie! Ora ho capito l'esatta dinamica dell'incidente.
Cool Grazie ! Mi ero ripromesso una attenta lettura di tutto l'incidente, ma il tempo scorre........
Come la storia del Iodio 129 e 131. Non li distinguono e gli Eco-Furbi  ci inzuppano il biscotto! Da qui una bella confusione.
Bisogna sempre essere critici quando si usano dei dati per convincere della propria tesi, però io credo che nonostante queste stime sbagliate i risultati dell’incidente possono essere sotto gli occhi di tutti e commentabili anche senza dettaglio.
Bene, quali sarebbero le stime corrette?

sarah ha Scritto:

Bisogna sempre essere critici quando si usano dei dati per convincere della propria tesi, però io credo che nonostante queste stime sbagliate i risultati dell’incidente possono essere sotto gli occhi di tutti e commentabili anche senza dettaglio.
Le stime corrette hanno secondo me poca importanza, quello che è certo è che l’ uso di questa forma di energia è pericoloso, che la fuoriuscita di radiazioni ha provocato morti e nascita di persone con seri problemi. Quello che mi chiedo, a parte il discorso in sé, è se siano necessarie stime corrette per non avere fiducia nel nucleare.
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