Ma non era una discussione sul nucleare questa?
Certamente, sei tu che non l'hai capito e pensi di essere a un raduno di grillini, con tutto il carico di ignoranza (scolastica, in primis) a seguito.
Nucleare: otto centrali francesi a rischio
Inquinamenti - Secondo l'Authority per la sicurezza nucleare francese (ASN), 8 delle 19 centrali nucleari presenti in Francia non soddisferebbero le nuove esigenze di sicurezza dettate dal dopo Fukushima, in particolare la resistenza ai terremoti e alle inondazioni. ...
continua su:
http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti...leari.html
Indicando quel link e fidandosi di quanto riportato da costoro (è un sito di nessuna attendibilità), dimostri in maniera inequivocabile che il pressapochismo e l'ignoranza sono costitutivi della tua persona, direi a livelli intollerabili e inaccettabili... se poi si considera il fatto che tu sei un professorino, il tutto va elevato a potenza!
Il sospetto che avevo avanzato, e cioè che le tue competenze scientifiche provengano da letture "alternative" e dai media (gruppo l'Espresso e assimilabili), è invece ora una certezza:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...51#pid5251
Andando ai fatti.
L'
A.S.N. (
Autoritè de Surete Nucleaire), in merito alle ispezioni del parco elettronucleare francese, nella
Synthèse de l’inspection (13 Settembre 2011) dichiara (pag. 2) che "
l'impression globale à l’issue de cette inspection est satisfaisante en ce qui concerne les trois thématiques" (
L'impressione generale alla fine di questa ispezione è soddisfacente per quanto riguarda le tre tematiche - sismi, raffreddamento e alimentazione elettrica), tuttavia si richiedono delle azioni correttive (
Demandes d'actions correctives) per i terremoti (
Séisme), per il raffreddamento (
Refroidissement -
source froide) e l'alimentazione elettrica (
Sources électriques). Per esempio, tra le osservazioni (
Observations), si afferma che si "
dovrebbe cominciare a pensare di fare questi test periodici, in condizioni ottimizzate per il posizionamento della pompa di scarico a valle della linea di aspirazione in modo da non aspirare il filtro della pompa del fango. Inoltre, una pompa di lavaggio con acqua deionizzata per evitare un deposito di acqua corrosiva nella pompa" ("
devrait entamer une réflexion pour effectuer cet essai périodique dans des conditions optimisées en positionnant le refoulement de la pompe en aval du seuil de la prise d’eau afin de ne pas aspirer de vase dans la crépine de la pompe. De plus, un lavage de la pompe avec de l’eau déminéralisée éviterait un dépôt d’eau corrodante dans la pompe"):
http://www.asn.fr/index.php/content/down...1-0839.pdf
In altre parole, le centrali francesi, nonostante l'età, godono di ottima salute e ad alcune di queste, pur in presenza di una ispezione soddisfacente, sono stati richiesti dei piccoli correttivi, niente di che, sopratutto se si pensa al bassissimo rischio sismico e di maremoti in Francia.
Fermo restando, quanto ho già accennato sul
tempo di ritorno di un dato evento e sull'impossibilità del
rischio zero in qualsiasi attività umana:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...64#pid1264
Riporto la situazione di tutti i reattori elettronucleari francesi:
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...y%20Status
Comunque, già
D'après Franck Bigot, responsabile della valutazione della sicurezza dei reattori nucleari presso l'
I.R.S.N. (
Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire), il 3 Novembre 2009, affermò al quotidiano
Le Monde che "
n'est pas lié à une problématique de sûreté", in altre parole
non vi sono problemi di sicurezza al parco elettronucleare francese ed è nel complesso in buone condizioni ("
Globalement en bon état"):
http://www.lemonde.fr/planete/article/20..._3244.html
http://www.lemonde.fr/cgi-bin/ACHATS/ach...id=1105437
In conclusione di ciò, si può affermare che la "notizia" (stronzata!) riportata dal "professorino" è una
non notizia.
Approfitto del presente post, per segnale l'ennesima "perla" del nostro professorino
Ruggero da Ros e dei suoi "compagni". In questo periodico on line
Il Momento (anno XXXVIII n° 403 - Dicembre 2007):
http://www.centroculturapordenone.it/pec...-2007/file
egli compare come fotografo (oibò!) di alcune foto e nell'articolo accanto, intitolato
Non solo Pil, l'autore
Luciano Padovese, scrive che "
Il livello di qualità della vita e di felicità possibile non possono coincidere con il solo Pil, sigla che significa «prodotto interno lordo», e che dovrebbe essere l’indicatore della ricchezza di una società. Solo che tale indicatore si riferisce unicamente alla produzione di beni materiali. Per questo non può essere preso come un dogma; non può essere sbandierato come la garanzia, abbondante o scarsa, del nostro benessere vero" e continua farneticando con il solito pistolotto della "decrescita felice", affermando "
Un concetto, quindi, di ricchezza, benessere, progresso che comprenda, per ogni persona, anche la qualità della vita, l’istruzione, gli «aspetti ludici e contemplativi della esistenza», come efficacemente ricorda il sociologo francese Latouche, il più noto assertore della decrescita. Concetti che, lungi dall’essere estranei all’economia, ne fanno parte costitutiva".
Tale "campionissimo", come il suo compagno (il professorino) non avrà sicuramente mai sentito parlare dell'
Indice di Sviluppo Umano (
Human Development Index -
H.D.I.)!
Infatti è un indice (per Nazione) che si calcola sulla base di diversi elementi, tra i quali il tasso di alfabetizzazione, l'aspettativa di vita e il prodotto interno lordo pro capite:
http://hdr.undp.org/en/media/HDR_2010_EN...eprint.pdf
Compare per la prima volta nel 1990 all'interno del primo
Rapporto sullo Sviluppo Umano dell'
U.N.D.P. (
United Nations Development Programme), il quale afferma da subito che "
questo rapporto si occupa della gente e del modo in cui lo sviluppo ne amplia le scelte. Si occupa di questioni che vanno al di là di concetti quali crescita del PIL, reddito e ricchezza, produzione di beni e accumulazione di capitale. La facoltà di una persona di avere accesso a un reddito rappresenta una di queste possibilità di scelta, ma non la somma totale delle aspirazioni umane". Il concetto di sviluppo umano si afferma quindi come criterio normativo di valutazione e di interpretazione della condizione umana assai più ampio e complesso degli indicatori macroeconomici tradizionali:
http://hdr.undp.org/en/reports/global/hdr1990/
Come avevo già detto qui (in fondo al post):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...33#pid3733
un aumento di consumi di energia elettrica corrisponde un aumento (non lineare) dell'
HDI, come illustrato nella figura 8.17,
Comparison of the Human Development Index to the Energy, di pagina 265 (pag. 267 del pdf) del
World Energy Outlook 2010 (
OECD/
IEA, 2010) e nella figura 2,
Per Capita energy consumption and HDI value di pagina 4 (pag. 5 del pdf) di questo documento dello
Human Development Report 2007/2008 Development Index:
http://hdr.undp.org/en/reports/global/hd...e_amie.pdf
e soprattutto in questo della
OECD/
IEA (pag. 10),
The link between Energy Use per Capita & Human Development Index:
http://www.iea.org/weo/slide_library.pdf
In altre parole, il "professorino" e i suoi
compañeros confondono gli indicatori e chiedono a un indicatore (l'unico che conoscono e pure male, cioè il
PIL) una risposta che non può soddisfare, se non parzialmente; chi legge avrà ben capito, che sto parlando di persone che non sanno quel dicono! Casi disperati di ignoranza scolastica ad ampio spettro (anzi, totale!)!
In aggiunta a quanto già affermato qui in risposta alle farneticazioni del "professorino":
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...02#pid5102
in merito alla comparazione del rischio tra le diverse fonti energetiche, segnalo il prestigioso rapporto del
P.S.I. -
Paul Scherrer Institut (avevo già accennato tale Istituto nel post/link sopracitato), intitolato
Comparative Assessment of Natural Gas Accident Risks:
http://www.dgc.dk/nyhedsservice/pdf/accident_risks.pdf
il quale, nella tabella 2 di pagina 11 (pag. 13 del pdf),
Summary of the severe accident database for accidents with at least five immediate fatalities. The time period considered is 1969 – 2000. Accident statistics are given for the categories OECD (incl. EU15), EU15 alone, and non-OECD. Based on data from Burgherr et al. (to be published), riporta e compara i morti riconducibili alle varie fonti energetiche; ebbene, il nucleare ha zero morti in area OECD contro migliaia di morti causati dalle fossili e dall'idroelettrico! Situazione che non cambia se si considera il resto del Mondo: la differenza tra i decessi causati dal nucleare e quelli causati dalle fossili (tutte!) e idroelettrico è di svariati ordini di grandezza inferiore!
Idem, se si considerano i decessi annui riferiti alla potenza elettrica installata (figura 3 di pagina 13 - pag. 15 del pdf -
Comparison of aggregated, normalized, energy-related damage rates, based on historical experience of severe accidents that occurred in OECD and non-OECD countries for the period 1969-2000. Note that only immediate fatalities are shown, but latent fatalities, of particular relevance for the nuclear chain, have been commented in the text. Based on data from Burgherr et al. (to be published) and Hirschberg et al. 1998). Tale rapporto è interessante e da dedicare ai "verdastri" convinti che il loro amato gas sia innocuo!
Per concludere, mi domando se il "professorino" non abbia nulla da replicare sulla confusione che ha fatto con potenza ed energia, con costo di investimento e costo livellizzato (gli è familiare come l'arabo!), su come funzioni la filiera nucleare (sia civile che militare), sui rischi e sulla sicurezza (la statistica è per lui una materia oscura!), su come funzioni una rete e quali siano i carichi, ecc...
Mi dedicherò quanto prima a quel nulla dell'utente
ioio (pare sia una donzella e mi auguro per lei sia gnocca, perchè fosse pure brutta sarebbe utile come uno scolapasta senza buchi!

) e ad altri impareggibili "fenomeni" che qui vi pascolano, come
Alessandro Bellotti al quale consiglio di continuare a dedicarsi serenamente alla pesca della trota e a lasciar perdere questioni più grandi di lui!
