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Cher
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RE: Altre News

http://www.chicago-blog.it/2012/02/24/oc...more-11652

Oca poco sapiens. Lo Heartland Institute, Indur Goklany e il Grande Complotto Globale
Carlo StagnaroVai ai commentiLascia un commento
La Grande Cospirazione Globale contro il Clima è svelata. Il merito è tutto di Peter Gleick, presidente del Pacific Institute e, fino a oggi, capo della task forse sull’etica scientifica dell’American Geophysical Union. Questo scienziato esperto di etica e di clima, ma forse più di etica che di clima, ha telefonato sotto falso nome all’Heartland Institute per farsi mandare documenti relativi alla strategia del think tank americano, che ha prontamente diffuso. Gleick avrebbe anche falsificato almeno un documento. Sulla natura e le dimensioni della cospirazione, hanno scritto quel che c’era da scrivere, tra gli altri, il Wall Street Journal, Piero Vietti sul Foglio, e Rob Bradley su MasterResource.

Cito Piero:

le cifre spese dal think tank conservatore per fare controinformazione “scettica” appaiono ridicole se confrontate con quelle spese dai colossi dell’ambientalismo militante: per fare un esempio, l’Heartland spenderà quest’anno 200 mila dollari in materiale didattico da distribuire nelle scuole; l’anno scorso per la stessa voce il Wwf ne ha spesi 68,5 milioni.

Se di cospirazione si tratta, dunque, proprio piccola piccola e sfigata sfigata. Ma non è per parlare di questo che scrivo questo post: ciò che andava detto, è stato già scritto da altri. Scrivo sulla scia del fastidio per il modo in cui la vicenda è stata seguita e trattata da Sylvie Coyaud, tenutaria del blog OcaSapiens e “giornalista scientifica”. Coyaud vive in un mondo dove tutto è facile: ci sono, da una parte, i buoni e bravi e innocenti e onesti, che vogliono salvare il mondo, e dall’altra i cospiratori. I cospiratori si dividono in due categorie: cretini o prezzolati (o entrambi). Poiché Coyaud scrive queste cose a rullo continuo non mi sarei mai sognato di discuterne se non avesse, ieri, dedicato la sua attenzione a Indur Goklany.

Chi è Goklany? L’archivio delle sue pubblicazioni parla da solo. Dichiaro senza paura, anzi con orgoglio, il mio conflitto di interesse: Goks non è solo un carissimo amico. E’ anche una delle persone da cui ho imparato di più (incluso qual è il miglior ristorante indiano di Chicago). Goks è un individuo straordinario sul piano umano e ultra-competente su quello tecnico. Naturalmente tutto ciò non interessa a Coyaud, che dubito si sia presa la briga di leggere anche solo mezza riga dei suoi scritti (se l’avesse fatto ne discuterebbe la tesi, non le fonti di reddito). Invece la nostra “Oca Sapiens” si scandalizza per i soldi che Goklany avrebbe percepito da Heartland. Di quale cifra stiamo parlando? Tenetevi forte: 1.000 dollari al mese.

Il problema nasce dal presunto conflitto di interesse di Goklany che è, al tempo stesso, un consulente del dipartimento dell’Interno. Qui viene il bello: perché si troverebbe, secondo Coyaud, in quella posizione in quanto nominato

dal governo dei petrolieri Bush-Cheney per ostacolare il funzionamento della Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici.

In più è

un “esperto” del prestigioso Heartland, è nel consiglio “scientifico” del GWPF, quello di Lord Lawson e dei petrolieri britannici in Iraq, affiliato all’IPN, uno degli stink tanks della Exxon, all’American Enterprise Institute ecc.

Insomma: un sicario del clima. Sul suo presunto conflitto di interessi si appunta anche una interrogazione del parlamentare democratico Raul Grijalva. Attendiamo tutti con trepidazione che l’onorevole Grijalva presenti analoghe interrogazioni per gli “allarmisti” che, pur percependo stipendi pubblici, fanno montagne di soldi vendendo paura (un nome su tutti: James Hansen, le cui posizioni anti-cap and trade e pro-nucleare comunque lo hanno reso impopolare tra gli ecologisti europei). Comunque, per chi voglia mettere il naso dentro l’accusa, qui Marlo Lewis (pure lui parte in causa nella Grande Cospirazione, ça va sans dire) spiega perché, alla luce del codice etico per i dipendenti federali, essa è del tutto priva di fondamento. Come è ovvio: nessuno ha mai impedito a nessun dipendente pubblico, esclusa forse qualche dittatura, di svolgere una autonoma attività di ricerca e pubblicazione, purché ciò non implichi l’utilizzo di informazioni confidenziali che, in tutta evidenza, Goklany non ha sfruttato.

Goks sostiene una tesi molto semplice, in principio, e empiricamente molto solida (ma bisogna leggere i suoi libri, per capirla, e a leggere troppo non c’è più il tempo di spandere merda quotidiana sul blog). La sua tesi è (a) che esista anche per la CO2 una “curva di Kuznets ambientale“: all’aumentare del reddito, l’emissione di inquinanti cresce fino a un punto di massimo, e poi inizia a scendere, man mano che la società è diventata sufficientemente ricca e la tecnologia sufficientemente sviluppata. Ma questo non è un contributo originale ed è, in realtà, controverso (qui e qui). Goklany aggiunge una tessera al puzzle: (b) la maggior parte dei problemi legati al cambiamento climatico (che lui non nega) non sono “creati” dall’aumento delle temperature, ma solo esacerbati. Non è che fame, stress idrico, malaria, eccetera non esistessero prima. Questi stessi problemi erano la norma anche in quello che oggi è il mondo industrializzato, e sono stati superati grazie allo sviluppo economico. Quindi, lo sviluppo rappresenta una priorità rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici, perché consente di sgombrare il campo da minacce che, se vengono risolte per tempo, non verranno neppure acuite dal riscaldamento globale. E’ più razionale, dice Goklany, affrontare direttamente la fame, lo stress idrico, le malattie tropicali, eccetera, piuttosto che aggredirle indirettamente attraverso la riduzione delle emissioni di CO2.

Ma, soprattutto, facciamo un gioco. Diciamo che non c’è solo la Grande Cospirazione Contro il Clima. Diciamo che c’è anche la Piccola Cospirazione per Kyoto. Diciamo che un agente di questa Piccola Cospirazione è una giornalista scientifica che ricava il suo reddito, presumibilmente maggiore di 1.000 dollari al mese, da un gruppo editoriale alle cui spalle c’è, tra l’altro, una grande impresa con importanti interessi nei sussidi alle fonti rinnovabili. Sarei autorizzato a considerare questa giornalista una schifosa venduta a lobby senza scrupoli? Se fossi come lei, lo farei senza troppi pensieri. Poiché non sono come lei, non me lo sogno neppure. Mai usato questi argomenti in vita mia e non intendo cominciare oggi. Ma alla gente fa bene vedersi ripagata con la sua stessa moneta.



PS Semplifico la vita a Sylvie e mi iscrivo pure io alla Grande Cospirazione. Oltre ad aver assistito a numerose iniziative dello Heartland e ad avere molti amici in quell’organizzazione (a partire da Joe e Diane Bast e James Taylor, responsabile delle attività sul clima), sono intervenuto a due convegni, una volta parlando di green jobs, l’altra difendendo la carbon tax (una posizione peraltro piuttosto impopolare rispetto all’opinione della maggioranza dei partecipanti). In entrambe le occasioni ho percepito 1.000 dollari di compenso, più le spese di viaggio (in economy) e tre o quattro notti di pernottamento. Dio quanto mi sento ricco.


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25-02-2012 11:09
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RE:  Altre News

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Commissione Europea per l'Energia


Immagino tu faccia riferimento alla "tabella di marcia per l'energia 2050" della Commissione ?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Per quanto riguarda l'India, dovresti sempre far riferimento a dati relativi e non assoluti. In 20 anni l'India raddoppierà (con gli attuali ritmi di crescita) il fabbisogno di energia elettrica aumentando solo del 40% la quota da nucleare che quindi peserà decisamente di meno.


Un paio di osservazioni:
1) ho riportato un po' di news per evidenziare come il mercato nucleare non sia affatto finito. Il riferimento riportato sull'India non esaurisce il programma nucleare (ovviamente sto parlando di quello civile) allo studio, solo quanto deciso per i prossimi 20 anni. A me sembra che un aumento del 40% dell'energia nucleare erogata sia spettacolare.
Considera anche che gli indiani stanno sviluppando la loro filiera di reattori (PHWR) oltre al programma di utilizzo Uranio-Torio.
Bisogna anche approfondire cosa significhe un numero, non basta far vedere se inferiore o superiore ad un altro: fra 20 anni  l'incidenza del nucleare in India sarà inferiore a quella attuale? Si, ma significa anche che quei 63 GW saranno parte integrante e difficilmente sostituibile del sistema di produzione di quella che sarà la (probabile) seconda economia del pianeta.  Non sottovaluterei la lungimiranza di questa nazione.

25-02-2012 22:47
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RE:  Altre News

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Avremo non oltre il 7% di energia elettrica da nucleare quindi circa la metà di quanto abbiamo oggi e quindi non oltre il 2,5% di energia da nucleare su base totale, cioè il nucleare contribuirà dopo il 2025 solo per il 2,5% se si prende in esame tutta l'energia di cui avrà bisogno il pianeta.
Oggi è poco meno del 7%.
Si può quindi affermare che il nucleare, a livello planetario, dopo il 2025, sarà inutile nel senso che il praticamente nullo contributo sarà fornito da tecnologie costose e non alla portata di tutta l'umanità.


Mi chiedo perchè insisti a confrontare due cose eterogenee.
Attualmente il nucleare produce energia elettrica. Come il fotovoltaico.
Trovo assurdo confrontare il contributo dell'energia nucleare con il fabbisogno energetico dell'intero pianeta. Questo porta a risultati paradossali, come la conclusione che dopo il 2025 darà un contributo nullo.Mah.

Guarda più lontano. La Cina (come l'India, vedi se vuoi il mio post precedente) sta sviluppando la sua filiera nucleare (come hanno fatto i coreani). Pensi davvero che se lo riterranno utile non saranno capaci di aprire fra un decennio una valanga di impianti nucleari? Hai visto cosa hanno fatto con gli impianti idroelettrici?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Occorre, prima di blaterare dati e postare link, ragionare. Magari eseguendo qualche calcolo e ricavare qualche percentuale.
I dati in assoluto non servono a nulla.


Io non blatero:-)  cerco di capire e di offrire spunti di discussione, visto che siamo in un forum. Le tue argomentazioni mi sembrano legate al concetto che il nucleare sia quello sviluppato negli anni 60 dalla Westinghouse. Non è più così e tantomeno lo sarà nel futuro.

Un'ultima blaterata. L'incremento del 10% annuo nei consumi elettrici di Cina e India non durerà molti anni, decrescerà velocemente come è successo per tutti i paese industrializzati. Avrei voluto aggiungere dei link esplicativi ma sono sicuro che li puoi trovare da solo

Un saluto

25-02-2012 23:04
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Charade77
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RE:  Altre News

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Spero che almeno tu, drugo, riesca a maneggiare i numeri come si deve e non come fanno i due simpatici avventori che ho citato prima e che si divertono così tanto con disegnetti e miliardi di link.


Beh certo , a te i link per verificare ,controllare e informarti non servono ,bastano i tantissimi amici che ti ragguagliano su tutto ...

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Pensa che sto ancora aspettando da charade la prima lezione sulle valvole.


Ancora non hai capito la mia allusione di allora , figuriamoci cosa tu possa comprendere del resto ... Toungue

Per Drugo : non essere troppo tecnico con il sig. Bellotti parlando "di PHWR , Westinghouse anni sessanta  ,ciclo Uranio-Thorio ecc" ,altrimenti ti rimprovererà che non serve conoscere questi aspetti ... Poi meglio se parli di EPR , a lui sta più simpatico o meglio antipatico  ... "interrogalo su quello ... sa tutto" !


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
26-02-2012 10:55
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Messaggio: #15
RE:  Altre News

Alessandro Bellotti ha Scritto:



Che dire di cher, che afferma che il sole in Italia vale solo il 2% della torta..
Povera Terna, smentita da cher..
Giorgio ed io lodiamo spesso l'incredibile volontà di cui sono dotati cher e charade.
Ci cadono sui numeri. E si fanno anche male...



Quello che stupisce è il semplice fatto che i venditori di pannolini o detergenti per pannelli somari, non sanno che una produzione di energia, sia con apparati complessi che con apparati elementari, se intermittente e vincolata a fattori ambientali non prevedibili assume valore zero nel semplice calcolo aritmetico! Il Tuo e non certo il mio 2 % è solo fuffa! Cosa certa il costo di questa cialtronata ( FV & Eolo) , 7 miliardi di euro all'anno di incentivi estorti con l'inganno !
Pari ad una centrale e 1/2 EPR da 1600 Mw Toungue

.....e quando si cade sui numeri......


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Messaggio modificato il: 26-02-2012 alle 15:28 da Cher.

26-02-2012 14:35
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Cher
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RE: Altre News

http://www.world-nuclear-news.org/NN-Jor...04127.html

Jordan ristretto fino a due
30 aprile 2012

Primo impianto nucleare della Giordania sarà fornita da una Atomstroyexport della Russia o della Areva-Mitsubishi Heavy Industries joint venture, ATMEA.

Gli ultimi tre anni hanno visto la Jordan Atomic Energy Commission (JAEC) whittle un elenco di sette offerte da quattro fornitori al reattore due hanno annunciato oggi. Agenzia di stampa ufficiale giordana Petra ha riferito che il JAEC ha deciso di continuare le discussioni con Atomstroyexport e il consorzio ATMEA, descrivendoli come i due fornitori "più qualificato" con la tecnologia per soddisfare al meglio della Giordania esigenze e necessità. L'annuncio rimuove dal design avanzato che esegue il Candu 6 (EC6), come proposto da Candu Energy, la filiale della SNC-Lavalin che ha preso l'energia atomica di attività reattore Canada Ltd.
Entrambi i reattori ancora in esame sono avanzate reattori ad acqua pressurizzata (PWR) che offrono avanzati sistemi di sicurezza attiva e passiva. Il 1150 MWe Atmea1 rappresenta un'evoluzione del design standard francesi, e ha ricevuto l'approvazione preliminare di sicurezza dal francese regolamentazione del settore nucleare all'inizio di quest'anno. La AES-92 è una versione del VVER-1000 con maggiore sicurezza e le caratteristiche sismiche. Due AES-92 unità sono in costruzione a Kudankulam in India, mentre la strettamente correlata AES-91 è in costruzione a Tianwan in Cina.
Jordan ha già detto che intende iniziare a costruire un reattore nucleare 750-1000 MWe nel 2013, al fine di un'operazione entro il 2020, seguita da una seconda unità entrata a regime intorno al 2025. Il JAEC ora continuare le discussioni con i due fornitori selezionati per risolvere questioni tecniche ancora insolute compreso il processo di selezione dei siti.
All'inizio nel 2012 Atomstroyexport ha presentato una proposta separata per la costruzione di quattro reattori per secondo impianto del paese nucleare. Al momento della JAEC sottolineato che la sua decisione sulla costruzione della sua prima centrale nucleare non sarebbe stata influenzata da quella proposta.

Ricercato e scritto
da News World Nuclear


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01-05-2012 14:07
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