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email su nucleare e media
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Cher
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Messaggio: #31
RE: email su nucleare e media

Mi sono ricordato da dove "nasce" l'illusione di questa convinzione che illustri giornalisti non esitano nella divulgazione che il fotovoltaico batte il nucleare o qual di voglia forma di produzione di energia....... NON SANNO CHE DI NOTTE NON PRODUCONO ENERGIA!
Guardare qui, per chi non ci crede!
http://www.youtube.com/watch?v=GhQR06VEqaU


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sexyteo
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Messaggio: #32
RE:       email su nucleare e media

Ritorno sul nostro inquietante professor John Blackburn. Linko la risposta dell'A.I.N.:
http://www.corriere.it/Media/pdf/Commenti_Blackburn.pdf
In breve: "Il calcolo come sopra condotto (quello dell'inquietante professor John Blackburn, NDR) non fornisce il costo di produzione industriale, ma il costo di produzione a valle delle incentivazioni concesse alla fonte fotovoltaica dal governo federale USA e dal governo del North Carolina.
Ripetendo il calcolo con la medesima formula ma senza considerare le incentivazioni e con un fattore di carico pari al 10% (valore medio a consuntivo per gli impianti fotovoltaici in esercizio) si ricava in realtà un costo di produzione pari a 63,0 c$/kWh, ovvero circa quadruplo rispetto a quello calcolato nel documento.
I costi dell’energia elettronucleare valutati dalle utility elettriche per i reattori attualmente in progetto o in co-struzione si collocano tra i 10 e i 15 c$/kWh.
".
Riporto la risposta di gbettanini postata sul blog di archivio nucleare:
http://www.archivionucleare.com/index.ph...er-favore/
indirizzata alla mia persona, che ho trovato interessante e ricca di spunti.

Ho visto la replica ufficiale di ENEL/AIN alle affermazioni nel lavoro di Blackburn non mi pare che colga nel segno…. si criticano i costi del kWh fotovoltaico che tanto sbagliati non sono e non si entra nel merito dei costi FOLLI indicati per il nucleare.
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnolo...aabe.shtml
Ti riporto una mia analisi (non completa) del lavoro….
Il lavoro fa il confronto tra costo del kWh fotovoltaico e costo del kWh nucleare.
I costi del kWh fotovoltaico riportati sono a mio parere abbastanza credibili, dopotutto se considero un impianto FV da 3 kW pagato 12.000 €, ubicato a Roma e se non considero costi finanziari….. l’energia prodotta (per 25 anni) mi costerà circa 12 c€/kWh …. Con i costi finanziari saremmo intorno ai 20c€/kWh.
I costi del nucleare mi paiono invece esageratamente alti. Nel lavoro è specificato che sono stati tratti da quest’altro paper di M.Cooper:
http://www.nonuclear.se/files/cooper2009...actors.pdf
Cooper dice che si è limitato a ragionare su costi indicati da altri ed ha fatto una specie di media.
Visto che si tratta di lavori a ‘matrioska multipla’ nel senso che dentro ognuno trovi N bamboline che sarebbe decisamente time-expensive andarsi ad aprire sono andato a leggere solo il lavoro che contiene le stime di costo più elevate (di C.A.Severance) per vedere come saltavano fuori questi valori:
http://climateprogress.org/wp-content/up...s-2009.pdf
Le ipotesi qui adottate sono piuttosto penalizzanti: 1) Altissimo costo d’impianto. 2) Basso capacity factor. 3) WACC molto elevato.
Comunque il ragionamento seguito mi pare essere questo:
Costo iniziale d’impianto 4070 $/kW (legittimo)
Costi aggiuntivi in corso d’opera 3370 $/kW (cattiva pianificazione…ma legittimi)
Costo cumulato del capitale durante la costruzione che dura 10 anni: 3114 $/kW ( elevati ma diciamo legittimi)
Totale 10553 $/kW
Il ‘coup de theatre’ arriva qui:
Su questo Totale si applica un WACC pari al 14,5% per 40 anni!!! Cosa a mio pare inaccettabile… ed alla fine il costo del capitale spalmato sull’energia prodotta risulta essere pari alla cifra astronomica di 0,22 $/kWh
Il WACC è il costo ponderato del capitale. Nel lavoro si parla di una equity pre-imposte pari al 24.59% e di un WACC pari al 14.5% valori decisamente esagerati nel contesto macroeconomico attuale.
In soldoni si vuole far avere ai costi d’impianto un payback time di 6/7 anni…. Adesso va bene prevedere costi molto elevati per la centrale (equivalenti a 9,1 G€ per una centrale EPR (solo costo base+aumenti in c.o.)) ma pretendere che una centrale nucleare che avrà una vita utile di circa 60 anni abbia un payback di 6-7 anni mi pare una notevole forzatura.
Va poi secondo me considerato che l’investimento nel nucleare non verrà fatto a puro scopo speculativo… come succede ad esempio quando una società finanziaria investe in una certa attività avendo come unico obiettivo un elevato ritorno del capitale (e.g. fondo d’investimento che compra parco eolico in Puglia). Molto probabilmente il nucleare in Italia sarà finanziato con dei project financing piuttosto elaborati a cui parteciperanno molte aziende elettriche che all’investimento nel nucleare chiederanno, oltre ad una ragionevole remunerazione del capitale investito, anche la sicurezza di avere un approvvigionamento certo e costante di energia elettrica per alcune decine di anni….. energia che avrà negli anni un prezzo decisamente costante (se paragonato all’energia prodotta da fonti fossili) .
Queste aziende faranno quindi anche un investimento nel futuro… e non chiederanno certo una remunerazione del capitale pari al 24.59% lordo.
P.S. Mi fermo qui…. ma per fare un lavoretto fatto bene bisognerebbe ripetere quest’analisi su un’altra ventina di paper…


Tempo permettendo, mi riservo di tornare di mio pugno su questo studio schizofrenico del nostro inquietante professor John Blackburn!

Messaggio modificato il: 30-07-2010 alle 11:30 da sexyteo.

29-07-2010 12:28
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Messaggio: #33
RE: email su nucleare e media

New York Times corrects the record on nuclear power versus solar  

August 3, 2010 -- In late July the New York Times published an article that states solar power is more affordable than nuclear.  It was subsequently published in a series of newspapers and online publications across the globe and then it came to light that the data used to back up the article was obtained through research that was paid for by an group that opposes nuclear power.

Fortunately the Times re-released the story with an addendum, which even states the writer did not use any other data, most of which conflicts the study she did quote.

The following is a copy of the printed addendum:

Editors' Note: August 3, 2010

An article published July 27 in an Energy Special Report analyzed the costs of nuclear energy production. It quoted a study that found that electricity from solar photovoltaic systems could now be produced less expensively than electricity from new nuclear power plants.

In raising several questions about this issue and the economics of nuclear power, the article failed to point out, as it should have, that the study was prepared for an environmental advocacy group, which, according to its Web site, is committed to ''tackling the accelerating crisis posed by climate change - along with the various risks of nuclear power.'' The article also failed to take account of other studies that have come to contrasting conclusions, or to include in the mix of authorities quoted any who elaborated on differing analyses of the economics of energy production.

Although the article did quote extensively from the Web site of the Nuclear Energy Institute, an industry group, representatives of the institute were not given an opportunity to respond to the claims of the study. This further contributed to an imbalance in the presentation of this issue.
*********************************
Traduzione con traslate di google:
New York Times corregge il record sul nucleare contro solare

3 agosto 2010 - Alla fine di luglio il New York Times ha pubblicato un articolo che indica l'energia solare è più accessibile di quello nucleare. Essa è stata successivamente pubblicata in una serie di giornali e pubblicazioni online tutto il mondo e poi venne alla luce che i dati utilizzati per il backup del articolo è stato ottenuto attraverso la ricerca che è stato pagato da uno del gruppo che si oppone al nucleare.

Per fortuna il re-released Times la storia con un addendum, che afferma anche lo scrittore non ha utilizzato tutti gli altri dati, la maggior parte dei conflitti che lo studio ha fatto un'offerta.

La seguente è una copia del addendum stampato:

Nota Editors ': 3 agosto 2010

Un articolo pubblicato 27 luglio in una relazione speciale dell'energia ha analizzato i costi di produzione di energia nucleare. Ha citato uno studio che ha trovato che l'energia elettrica da impianti solari fotovoltaici potrebbe ora essere prodotti a costi minori di elettricità da nuovi impianti nucleari.

Nel sollevare diverse domande su questo problema e l'economia del nucleare, l'articolo mancato di sottolineare, come avrebbe dovuto, che lo studio era preparato per un gruppo di difesa dell'ambiente, che, è impegnata secondo il suo sito web, di'' affrontare la crisi accelerando posti dai cambiamenti climatici - insieme con i vari rischi del nucleare.''L'articolo ha anche omesso di tener conto di altri studi che sono giunti a conclusioni contrastanti, o di includere nel mix delle authorities citato che ogni elaborato analisi delle differenti condizioni economiche della produzione di energia.

Sebbene l'articolo abbia ampiamente citazione dal sito web del Nuclear Energy Institute, un gruppo di settore, i rappresentanti dell'Istituto non hanno avuto la possibilità di rispondere alle richieste dello studio. Questo contribuì a uno squilibrio nella presentazione di questo problema.
**********************
Nota personale , attendiamo la segnalazione o dir si voglia correzione sul nostrano "corriere della sera" in merito. Dubito di leggerla!


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Messaggio: #34
RE:  email su nucleare e media

Ottima segnalazione. In fondo alla pagina si legge:
http://www.nytimes.com/2010/07/27/busine...&scp=1
Editors' Note: August 3, 2010
An article published July 27 in an Energy Special Report analyzed the costs of nuclear energy production. It quoted a study that found that electricity from solar photovoltaic systems could now be produced less expensively than electricity from new nuclear power plants.
In raising several questions about this issue and the economics of nuclear power, the article failed to point out, as it should have, that the study was prepared for an environmental advocacy group, which, according to its Web site, is committed to ‘‘tackling the accelerating crisis posed by climate change — along with the various risks of nuclear power.’’ The article also failed to take account of other studies that have come to contrasting conclusions, or to include in the mix of authorities quoted any who elaborated on differing analyses of the economics of energy production.
Although the article did quote extensively from the Web site of the Nuclear Energy Institute, an industry group, representatives of the institute were not given an opportunity to respond to the claims of the study. This further contributed to an imbalance in the presentation of this issue.
This article has been revised to reflect the following correction:

Correction: July 27, 2010
An earlier version of this article incorrectly identified Vermont Law School as an affiliate of the University of Vermont.

04-08-2010 16:32
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RE: email su nucleare e media

Qui si possono trovare interessanti informazioni sugli studi del costo dell'energia prodotta dell'eolico:
http://www.wind-watch.org/documents/hidd...ectricity/


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Sad  RE: email su nucleare e media

Traduzione con traslate di google:
Inviato:  18 dicembre 2009 • Le emissioni, la Germania, Grid, Paesi Bassi
costi di carburante nascoste di vento energia elettrica generata

Autore:  de Groot, K., e le Pair, C.
Riassunto
Wind ha generato energia elettrica è necessario eseguire il backup di capacità delle centrali elettriche convenzionali. Questa capacità è necessaria per fornire energia elettrica ai consumatori quando l'offerta del vento è ancora lontana. Per avere le centrali elettriche non di vento a terra su o giù per compensare le variazioni di vento stocastico provoca la perdita di extra rendimento per tali centrali. Come efficienza molto si perde in questo modo e quanto extra di carburante richiesto per questa ulteriore bilanciamento della domanda e dell'offerta non è nota. In questo articolo cerchiamo di fare un educato indovinare.
Il combustibile extra richiesti per la perdita di efficienza deve essere aggiunto al carburante richiesto costruzione e installazione delle turbine eoliche e le aggiunte alla rete via cavo di alimentazione. Mentre questi requisiti aggiuntivi possono essere troppo piccolo per notare quando la potenza eolica installata è una piccola frazione della capacità totale, le cose cambiano quando la capacità eolica diventa significativo. Sulla base della situazione tedesca, con 23 GW di energia eolica installata mostriamo che diventa dubbio che i risultati di energia eolica in alcun risparmio di carburante ed emissioni di CO2 di riduzione delle emissioni. Ciò che rimane sono gli investimenti supplementari in energia eolica.
Introduzione.
Energia eolica viene gratuitamente, ma non ne consegue che la generazione elettrica che utilizzano il vento è anche gratuito. Il denaro dei costi hardware e di energia per costruire. L'energia necessaria per questo è in genere derivati da fonti fossili. Ancora più importante, si ha la necessità di mantenere un back up di potenza convenzionale generatore capacità all'incirca pari alla capacità installata di energia eolica.
Il vento può essere gratuito, ma non è fornito in dosi desiderata. Vento variabile. Il variazioni non corrispondono alla domanda di energia elettrica. Poiché non esiste ancora alcun metodo economicamente valido per immagazzinare energia elettrica, la variazione del vento in energia elettrica generata levels che non corrispondono a livelli di domanda devono essere soddisfatti da adjusting la produzione di centrali elettriche tradizionali. Nella sua recente tesi diuno Ummels conclude sulla base di studi di modellizzazione computerizzata che tali adeguamenti può essere fatta "senza problemi" anche quando il vento potrebbe generare energia elettrica pari al 33% della domanda dei Paesi Bassi.
Altri sono meno positivi. Citiamo dallo studio2 "van De elektriciteitscentrales regelbaarheid" (La regolazione delle centrali elettriche), che è stata pubblicata in olandese nel mese di aprile 2009:
"Aumentare la velocità di reazione del gruppo centrale elettrica può essere ottenuta solo utilizzando inefficiente ciclo delle turbine a gas-aperta o cannibalizzando l'affidabilità e la durata della efficienti centrali elettriche e di grandi dimensioni. Ciò significa che la flessibilità si traduce in inefficienza e di consumo di carburante e emissioni di CO2 di emissioni di quanto si possa aspettare sulla base della efficienza media. (Nostra nota: vale a dire senza gli ulteriori requisiti di regolare le fluttuazioni del vento).
Un ulteriore citazione:
"Controllare i costi di uscita a livello di prezzo: ogni variazione di uscita di una centrale elettrica crea all'usura. Questa riduzione della vita utile è maggiore il tasso di cambio aumenta produzione. Inoltre, le variazioni della produzione causare l'efficienza energetica ridotta che si traduce in costi aggiuntivi e l'aumento dell'impatto ambientale. "(Traduzione: la nostra).
Mentre la presente relazione identifica il problema della ridotta efficienza, esso non indica l'entità della diminuzione dell'efficienza, né l'importo della richiesta ulteriore utilizzo di combustibili fossili. Entrambi gli studi forniscono solo le ipotesi sugli effetti di aumento di potenza delle turbine eoliche, ma nessun dato campo.
Gli olandesi di capacità di energia eolica è ancora lontana dal 6 GW (gigawatt), obiettivo fissato dal Governo olandese. I problemi di controllo, molto probabilmente diventano evidenti solo quando la capacità delle turbine eoliche è una frazione significativa della capacità produttiva totale. Quindi abbiamo fatto le nostre stime sulla grandezza di tale effetto sulla base dei dati tedeschi, dove ora è installato di circa 23 GW, e dove ampi set di dati pertinenti sono state pubblicate.
Germania.
A sostegno della politica governativa di sostegno per l'energia sostenibile, il paese ha scelto per un'applicazione su vasta scala dell'energia eolica. Realizzazioni in questo senso sono regolarmente segnalati sutre. Le turbine eoliche sono sparsi su tutta la Germania, dalla Baviera, nel sud di offshore nel Golfo di Helgoland nel Nord. Dall'inizio del secolo la quantità di potenza installata è aumentata quasi quadruplicato, da 6 GW nel 2000 al 23 GW nel 2008,. Gli importi quest'ultimo l'equivalente di circa 20 centrali elettriche tradizionali. I tedeschi hanno pubblicato sia sulla capacità installata e la produzione annua di energia elettrica reali, come è indicato nella tabella 1. Tutti i dati sono da "L'energia eolica relazione 20083"

Tabella 1.
Anno Potenza [MW] Resa [] TWh Wind fattore turbina dovere4
2000 6.050 8,8 17%
2001 8.680 10,9 Il 14%
2002 11.850 17 Il 16%
2003 14.500 19,2 15%
2004 16.480 26,8 19%
2005 18.290 27,1 17%
2006 20.470 31,2 17%
2007 22.090 40 21%
Tabella 1. La potenza eolica installata in Germania e la produzione annuo effettivo di energia elettrica in TWh (terawattora) e il derivato dovere turbina eolica fattore4 (= rapporto effettivo potere / potenza installata).
Nel corso degli anni, considerato il dovere fattore vento turbina (definito come il rapporto tra ciò che è stato consegnato alla rete e l'importo che sarebbe stato consegnato con la capacità di progettazione delle turbine eoliche4 è stato in media del 17% o 17,5% (media ponderata ). Nel valutare queste cifre si deve tenere presente che dal vento, elettricità generata legge ha priorità assoluta su tutti i prodotti convenzionali di energia elettrica. Quando il vento genera l'elettricità è disponibile, deve essere utilizzato. La produzione delle centrali di altri deve essere ridotto proporzionalmente.
I dati nella tabella di turbine a vento coprire uno in tutto il paese, così l'effetto della variabilità del vento in tutto il paese è presa in considerazione. In primo luogo, si osserva che il contributo di questo grande "targa" (design) di capacità è piuttosto modesto. In secondo luogo, l'effetto di diffondere le turbine su una vasta area geografica non hanno risolto questo problema. Questo non si limita a tenere per la Germania, come è stato osservato in una relazione alla Camera dei Lord britannica5. Ma poi, ogni sostenibile generata unità di elettricità conta, e questo significa un risparmio sul consumo di combustibili fossili e una riduzione delle emissioni di CO2 di emissioni, si potrebbe presumere. Comunque, questa è stata ed è la ragione per investire in turbine a vento in primo luogo.
Vento e di energia elettrica
Nell'introduzione abbiamo accennato al problema della variabilità del vento di approvvigionamento e la mancanza di un metodo accettabile per lo stoccaggio di energia elettrica tampone per far fronte a questa variabilità. Questa variabilità è un problema enorme, come dimostra in figura.

Figura. (E. ON Wind Report 2005) Frazione consegnato vento del totale potenza erogata. consegna del vento varia dal 0,2% al 38% della potenza totale fornita alla rete.
E. ON è il più grande fornitore di energia elettrica di origine eolica tedesca. Dimostrano in figura la sfida significativa ingegneria hanno dovuto affrontare nell'arco temporale di un anno, come frazione "vento" in l'elettricità da essi consegnati varia dal 0,2% del totale di addirittura il 38%. Durante l'anno questa cifra si riferisce, E. ON aveva più capacità eolica come destinazione governo olandese per il futuro. La forte variabilità del rendimento nel tempo è in parte il risultato della fisica dato negativo di energia eolica: il rendimento energetico varia a seconda della potenza terzo della velocità del vento. In pratica: quando il vento soffia a metà del design delle turbine eoliche velocità, il rendimento di elettricità è solo un ottavo della produzione di design, circa il 12% della capacità di progettazione. Inoltre, ci sono giorni in cui non c'è vento a tutti su quasi tutta l'area geografica. In entrambi i casi, una quantità molto significativa di energia deve provenire da fonti convenzionali.
L'effetto di dare la priorità di energia elettrica prodotta in modo sostenibile la Germania ha l'ovvio seguenti conseguenze: quando il turbine eoliche funzionano a capacità di progettazione, fino a 23 GW di produzione. Quando vi è ora il vento, fino a 23 GW di energia elettrica deve essere in gran parte o interamente forniti da fonti non-sostenibile. Nella prassi tedesca, ciò significa che ora fino a 23 GW deve essere in stand-by. Prof. Alt dal Fach Technische Hochschule Aachen6 ha concluso che questo è la prassi, anche quando la tedesca dell'energia eolica Relazione3 afferma che questo potere standby è solo il 90%. E 'evidente che c'è un costo di capitale addizionali legati
Il mantenimento di questo potere di backup e
Rendere gli investimenti aggiuntivi nella rete ad alta tensione e
Far fronte con le fluttuazioni del vento.
Tuttavia, non parleremo di questi aspetti economici qui.
Stimare l'effetto negativo della inefficienza indotta dal vento di centrali convenzionali.
Si vuole mettere a fuoco l'effetto del vento indotto variabilità extra per l'efficienza e quindi l'assorbimento di potenza di centrali elettriche convenzionali. Finora, siamo stati in grado di trovare dati su questo uso di combustibile supplementare. Se questi dati vengono raccolti, non sono stati pubblicati. Le centrali elettriche convenzionali, intanto, fanno quello che viene richiesto e fornire la sicurezza di approvvigionamento che il vento non può fornire. In considerazione della mancanza di dati su questo effetto, siamo andati su un arto e fece alcune stime sugli effetti della variabilità del vento sul risparmio di carburante del backup di centrali elettriche. Speriamo di connettersi con gli esperti che si sono dati reali o che possono migliorare in modo significativo le nostre stime. Dobbiamo fare i seguenti presupposti per il nostro preventivo:
La capacità eolica installata opera più volte l'anno al massimo della capacità di progettazione. Ne consegue che le unità di back-up devono fornire questa capacità quando non c'è vento. Questa ipotesi è sostenuta dall'osservazione del Prof. Alt, che dopo l'installazione degli impianti eolici in Germania (e Danimarca) non centrale elettrica convenzionale, sono stati dismessi. Come abbiamo detto nel capitolo precedente, crede anche che il 100% di potenza di back-up ("Spinning riserva") è necessaria.
Solo una piccola parte delle stazioni di back-up di potenza sono aperti turbine a gas a ciclo. Da parte un'attenta pianificazione delle variazioni stocastiche fornitura vento può essere bilanciata da rampa verso l'alto o verso il basso delle grandi efficiente impianto convenzionale. squilibri Solo i più rapidi e inattesi o vengono assorbiti dalla commutazione di turbine a gas acceso o spento. (Si ricorda al lettore che lo sforzo di equilibrio in più, anche quando previsto significa indossare sempre extra e l'uso di combustibili per le centrali di grandi dimensioni).
Il rendimento elettrico di una centrale elettrica convenzionale moderna è fissato al 55%, e quella di una turbina a ciclo aperto del 30%.
Sappiamo che il 1 kWh di energia elettrica richiede 270 grammi di carbone3, in modo che 1 kWh di potenza eolica generata consente di risparmiare 270 grammi di carbon fossile, escludendo l'effetto-up inefficienza indietro.
Siamo ora in considerazione la produzione di energia elettrica 100 kWh per i quali le turbine eoliche sono state costruite. Dopo un anno si scopre che, in media, 17,5 kWh sono stati forniti da vento, e il resto da centrali elettriche tradizionali, in modo efficace funzione di back-up. Supponendo che queste piante convenzionali consegnato in condizioni ottimali, questo richiedeva 82,5 x 270 = 22 275 g di carbon fossile, e 17,5 x 270 = 4 725 g di carbone viene salvato produrre questo 100kWh.
Tuttavia, il vento generato produzione ha la priorità e le stazioni delle forze convenzionali di rampa reattivo sopra e sotto. Nel caso estremo l'uso di reagire rapidamente gasturbines a ciclo aperto solo per raggiungere questo obiettivo, l'efficienza scende dal 55% al 30%.
La tabella 2 mostra come l'efficienza diminuendo influenza il risparmio di combustibile convenzionale. A un tasso di efficienza globale per il sistema di back-up del 45% il risparmio di carburante si fa già negativa e c'è una domanda di combustibili fossili in più. generazione eolica di energia elettrica, in questo caso extra produce CO2, che è un risultato davvero intuitivo contatore. Se questo livello di inefficienza è veramente il risultato di uso dell'energia eolica, un cinico potrebbe osservare che Putin e l'OPEC potrebbe desiderare per promuovere l'energia eolica in paesi come la Germania, al fine di aumentare la propria dipendenza dai combustibili fossili.
Si prega di notare che l'efficienza ridotta si applica solo alle stazioni di back-up di potenza. Le altre stazioni convenzionali operare nei loro rendimento regolare.
Tabella 2.
Efficienza conv.station Consumo [g di carbone] Extra consumo ] Carbone Ultimate [g di risparmio efficienza Visibile
Il 55% 22.275 0 4725 Il 55%
53% 23.116 841 3.884 54%
51% 24.022 1747 2978 53%
49% 25.003 2728 1997 52%
47% 26.066 3.791 934 51%
45% 27225 4950 −225 50%
43% 28491 6216 −1491 49%
41% 29881 7606 −2881 48%
39% 31413 9138 −4413 48%
37% 33111 10836 −6111 47%
35% 35004 12729 −8004 46%
33% 37125 14850 −10125 45%
31% 39520 17245 −12520 44%
29% 42246 19971 −15246 43%
27% 45375 23100 −18375 42%
25% 49005 26730 −22005 41%
Table 2. The primary fuel saving (column 4) at assumed reduced efficiencies due to wind variation (column 1) and overall decrease in efficiency of all conventional power stations taken together (column 5). (100 kWh).
In Germany about 9% of the total electricity consumed is provided by wind. In case the turbines work at design capacity, this would yield (100/17,5) x 9% = 51,4 % of the electricity demand. Therefore only 48,6% of the electricity can be conventionally produced under optimum conditions with say 55% efficiency. The remainder of the produced electricity, being 100-9-48,6%= 42,4% is being generated in a non-optimal manner.
Thus, at lower efficiencies, according to the list of table 2, the overall, visible efficiency of all conventional stations together is
42,4 × (reduced efficiency) + 48,6 × 55/91%
This result is shown in the last column of table 2. A reduction of overall efficiency say from 55 to 50% does not appear dramatic. But it does mean that the total wind turbine and auxiliary investment is useless in the sense that no emission reduction or fossil fuel saving has been achieved. The fact, that the investment in the hardware has meant a significant amount of extra fossil energy that will never be recuperated, aggravates the situation.
One can question whether a reduction in conventional generating efficiency by wind turbine involvement has been noticed at all, because this reduction is spread out in a random manner over the many providers and types of power stations.
We like to stress again that our estimate is only concerned with the operational phase of wind turbines. Extra energy and labour costs resulting from the need to have 90 to 100% back up and the energy and expense required for bringing wind electricity to and on the high tension network have not been considered.
The back up issue will with high certainty remain below the radar in the Netherlands for as long as the amount of wind power is modest. It certainly has not yet been noticed by the environmental movement nor the Dutch environmental minister Jacqueline Cramer or minister of Economic affairs Maria Van Der Hoeven.
Finally
We disregarded the economic aspects of wind turbine generated electricity. However, if it turns out that large-scale use of wind turbines only adds fossil fuel use and CO2 emission, every Euro spent goes to waste. If however the back up efficiency is such that some fuel and CO2 emission is avoided, then a hard economic assessment is called for. We therefore refer to a very recent study” Economic impacts from the promotion of renewable energies8”. This study concludes that from an economic point of view the use of wind and solar energy production is an enormous waste of resources.
Conclusions:
It is necessary to establish on the basis of data, rather than model predictions, the level of extra fuel use caused by decreased efficiency of fossil back-up for wind power, before countries translate large investment plans in wind energy into reality.
Wind energy easily costs more than it yields, not only in monetary terms, but also in non-sustainable energy use and thus it will easily increase rather than decrease CO2 emission.
Electricity companies must urgently provide the real data on extra fuel required to back up for wind.
References & notes.
B.C. Ummels: Power System Operation with Large-Scale Wind Power…, Diss. TU Delft, februari 2009.
G. Dijkema, Z. Lukszo, A. Verkooijen, L. de Vries & M. Weijnen: De regelbaarheid van elektriciteitscentrales. Een quickscan in opdracht van het Ministerie van Economische Zaken, TU Delft, 20 april 2009.
Windenergy Report Germany 2008, ISET , Univ Kassel, Deutschland.
We use ‘duty factor’ in stead of ‘efficiency of wind turbines’, because we focuss in this paper on the efficiency of the spinning and standing back up reserve of conventional power generation.
Brits Hogerhuis, Select Committee on Economic Affairs, Report ‘The Economics of Renewable Energy, 2007-08’: “…The wider the area of interconnectedness, the more likely it is that variations in wind patterns will cancel out, although the weather may sometimes be similar over even a wider area. For example, we received some evidence that low wind speeds in the UK could coincide with similar conditions in Germany, Ireland and even as far away as Spain.”
H. Alt: Hardhoehengespraeche Siegsburg 30 sep 2009
Even that is not completely correct. Part of the wind produced electricity is surplus to demand. Professor Alt describes what happens in Germany. The surplus wind electricity is exported for free and high fines are levied. The bill goes to the tax payer.
M. Frondel, N. Ritter & C. Vance: Economic impacts from the promotion of renewable energies: The German experience; Rheinisch-Westfälisches Inst. f. Wissenschaftsforschung, October 2009. http://www.instituteforenergyresearch.or..._FINAL.pdf
K. de Groot & C. le Pair
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Spero che ciò sia di qualche utilità per coloro che insistono sulla scelta dell'eolico, riporto una frase fatta che coglie il senso:Eric Hoffer got it right when he said "One of the surprising privileges of intellectuals is that they are free to be scandalously asinine without harming their reputation." Big Grin


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Tutti conoscono il declino,
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Cher
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Messaggio: #37
RE:  email su nucleare e media

Cher ha Scritto:

New York Times corrects the record on nuclear power versus solar  

August 3, 2010 -- In late July the New York Times published an article that states solar power is more affordable than nuclear.  It was subsequently published in a series of newspapers and online publications across the globe and then it came to light that the data used to back up the article was obtained through research that was paid for by an group that opposes nuclear power.

Fortunately the Times re-released the story with an addendum, which even states the writer did not use any other data, most of which conflicts the study she did quote.

The following is a copy of the printed addendum:

Editors' Note: August 3, 2010

An article published July 27 in an Energy Special Report analyzed the costs of nuclear energy production. It quoted a study that found that electricity from solar photovoltaic systems could now be produced less expensively than electricity from new nuclear power plants.

In raising several questions about this issue and the economics of nuclear power, the article failed to point out, as it should have, that the study was prepared for an environmental advocacy group, which, according to its Web site, is committed to ''tackling the accelerating crisis posed by climate change - along with the various risks of nuclear power.'' The article also failed to take account of other studies that have come to contrasting conclusions, or to include in the mix of authorities quoted any who elaborated on differing analyses of the economics of energy production.

Although the article did quote extensively from the Web site of the Nuclear Energy Institute, an industry group, representatives of the institute were not given an opportunity to respond to the claims of the study. This further contributed to an imbalance in the presentation of this issue.
*********************************
Traduzione con traslate di google:
New York Times corregge il record sul nucleare contro solare

3 agosto 2010 - Alla fine di luglio il New York Times ha pubblicato un articolo che indica l'energia solare è più accessibile di quello nucleare. Essa è stata successivamente pubblicata in una serie di giornali e pubblicazioni online tutto il mondo e poi venne alla luce che i dati utilizzati per il backup del articolo è stato ottenuto attraverso la ricerca che è stato pagato da uno del gruppo che si oppone al nucleare.

Per fortuna il re-released Times la storia con un addendum, che afferma anche lo scrittore non ha utilizzato tutti gli altri dati, la maggior parte dei conflitti che lo studio ha fatto un'offerta.

La seguente è una copia del addendum stampato:

Nota Editors ': 3 agosto 2010

Un articolo pubblicato 27 luglio in una relazione speciale dell'energia ha analizzato i costi di produzione di energia nucleare. Ha citato uno studio che ha trovato che l'energia elettrica da impianti solari fotovoltaici potrebbe ora essere prodotti a costi minori di elettricità da nuovi impianti nucleari.

Nel sollevare diverse domande su questo problema e l'economia del nucleare, l'articolo mancato di sottolineare, come avrebbe dovuto, che lo studio era preparato per un gruppo di difesa dell'ambiente, che, è impegnata secondo il suo sito web, di'' affrontare la crisi accelerando posti dai cambiamenti climatici - insieme con i vari rischi del nucleare.''L'articolo ha anche omesso di tener conto di altri studi che sono giunti a conclusioni contrastanti, o di includere nel mix delle authorities citato che ogni elaborato analisi delle differenti condizioni economiche della produzione di energia.

Sebbene l'articolo abbia ampiamente citazione dal sito web del Nuclear Energy Institute, un gruppo di settore, i rappresentanti dell'Istituto non hanno avuto la possibilità di rispondere alle richieste dello studio. Questo contribuì a uno squilibrio nella presentazione di questo problema.
**********************
Nota personale , attendiamo la segnalazione o dir si voglia correzione sul nostrano "corriere della sera" in merito. Dubito di leggerla!



Nella ricerca di qualche nota di correzione da parte dell'autorevole quotidiano, mi sono imbattuto in questo "interessante" ( inteso come farneticante)articolo
http://www.corriere.it/cronache/10_agost...aabe.shtml

Per poi scoprire che era ampiamente smentito nella sostanza mesi antecedenti.

Anche se non strettamente legato all'argomento come materia, lo giudico meritevole di segnalazione per quanto riguarda un nuovo fenomeno di comunicazione, intesa come diffusione, di interessanti "prese di posizioni" che mai avrei pensato di leggere!
Questa è la precisazione della ditta citata:
http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_2...=correlati

Prestare attenzione alle date, cioè abbiamo degli articoli ( Agosto 2010) smentiti/precisazioni mesi prima ( Marzo  2010) .


Forse è per quello che non trovo l'articolo che smentisce il superamento del fotovoltaico sul nucleare! ;-) Devo cercarlo nel passato!



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Messaggio modificato il: 10-08-2010 alle 13:49 da Cher.

10-08-2010 12:41
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sexyteo
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Messaggio: #38
RE:   email su nucleare e media

Riporto questo recentissimo studio Ambrosetti:
http://www.ambrosetti.eu/_modules/downlo...ry_ITA.pdf

Ritorno sulla questione dell'assicurazione delle centrali nucleari, ne avevo già parlato all'inizio di questo thread; sul sito dell'ente governativo statunitense N.R.C. (Nuclear Regulatory Commission) si legge che "Under existing policy, owners of nuclear power plants pay a premium each year for $375 million in private insurance for offsite liability coverage for each reactor unit. This primary, or first tier, insurance is supplemented by a second tier. In the event a nuclear accident causes damages in excess of $375 million, each licensee would be assessed a prorated share of the excess up to $111.9 million. With 104 reactors currently licensed to operate, this secondary tier of funds Nuclear Insurance Under The Price-Anderson Actcontains about $12.6 billion." e che "The average annual premium for a single-unit reactor site is $400,000. The premium for a second or third reactor at the same site is discounted to reflect a sharing of limits.":
http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collec...ds-fs.html
i vari telepredicatori multimilionari dovrebbero evitare di fare certe affermazioni!

Di interesse anche il grafico sugli effetti biologici delle radiazioni, da cui si evince che la fonte maggiore di esposizione é naturale e se di origine umana, deriva dalla medina nucleare e sopratutto dalle comunissime radiografie:
http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collec...ation.html

Messaggio modificato il: 13-09-2010 alle 01:04 da sexyteo.

13-09-2010 00:37
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Messaggio: #39
RE: email su nucleare e media

sexyteo ha Scritto:

Approfitto di questo forum per riportare una email che scrissi 6 mesi orsono, circa. Eccovela:


Quattro mesi fà é caduto il 23° anniversario dell'incidente nucleare di Chernobyl (26 aprile 1986) e parallelamente il governo Berlusconi insieme al primo ministro francese Nicolas Sarkozy ha firmato un accordo per una joint venture tra l'italiana ENEL e l'omologa francese EDF in campo nucleare:
http://www.enel.it/eWCM/salastampa/comun..._PDF-1.pdf
http://press.edf.com/the-edf-group/press...01590.html
Tutti voi vi ricorderete o avrete sentito parlare già molte volte di Chernobyl. Quello che probabilmente non sapete, é quante persone siano realmente decedute sino ad oggi a causa di quell'incidente, migliaia? Decine di migliaia? Centinaia di migliaia? Milioni? Decine di milioni? Centinaia di milioni? Miliardi? Decine di miliardi?
Qualunque sia stata la vostra risposta, siete fuori strada di brutto!
Recentemente l'U.N.S.C.E.A.R. (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation - é la commissione scientifica delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni atomiche) ha pubblicato uno studio ufficiale in cui é stato valutato il reale danno occorso alle persone a causa dell'incidente di Chernobyl. Tale studio ha stimanto, a distanza di 20 anni, i morti in circa 50 (avete letto bene!):
http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html
"The Chernobyl accident caused many severe radiation effects almost immediately. Of 600 workers present on the site during the early morning of 26 April 1986, 134 received high doses (0.7-13.4 Gy) and suffered from radiation sickness. Of these, 28 died in the first three months and another 19 died in 1987-2004 of various causes not necessarily associated with radiation exposure."
Per coloro volessero approfondire, qui ci sono i rapporti IAEA (agenzia internazionale per l'energia atomica):
http://www.who.int/ionizing_radiation/ch...5B1%5D.pdf
WHO (Organizzazione mondiale per la sanità, detta OMS nell'acronimo italiano, da pagina 106 le conclusioni):
http://www.who.int/ionizing_radiation/ch...t_2006.pdf
http://www.who.int/ionizing_radiation/chernobyl/en/
e sopratutto del Chernobyl Forum, dal titolo Chernobyl’s Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine, realizzato tra il 2003 e il 2005 nella Second revised version (sono riportati anche i 3 rapporti di UNSCEAR, WHO e IAEA, si veda pagina 14):
http://chernobyl.undp.org/english/docs/chernobyl.pdf
http://www.who.int/ionizing_radiation/ch...ort_EN.pdf
Lo I.A.R.C. (Internetional Agency for Research on Cancer), si é occupata delle conseguenze indirette dell'incidente di Chernobyl alla popolazione europea; infatti ha evidenziato il rischio delle popolazioni limitrofe alla centrale (durante l'incidente), di sviluppare nel tempo, il cancro alla tiroide:
http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/20...rnobyl.pdf
Ricordo che la tiroide é un organo molto "sensibile" agli effetti delle radiazioni ionizzanti e anche una banale lastra ortopedica richiede la schermatura a protezione della tiroide:
http://lescienze.espresso.repubblica.it/...de/1283740
Tuttavia, il tasso di sopravvivenza e di guarigione tra i malati di cancro alla tiroide (carcinoma tiroideo) - almeno a giudicare dalle cifre della Bielorussia - è molto alto. Oggi, nei paesi dell'ex Unione Sovietica, la povertà e i problemi di salute mentale costituiscono per le comunità locali un pericolo assai maggiore dell'esposizione alle radiazioni.
In ogni caso, lo stesso IARC afferma che: "With the exception of thyroid cancer in the most contaminated regions, trends in cancer incidence and mortality in Europe, taken together, do not at present show any increase in cancer rates that can be clearly attributed to radiation from the Chernobyl accident.".
Fortunatamente, la mortalità del cancro alla tiroide é molto bassa (forse la più bassa o tra le più basse tra i tumori in generale), in tutti i paesi sviluppati:
http://progettooncologia.cnr.it/strategi...04-ti.html
Analogamente, questo studio NATO/CCMS (North Atlantic Treaty Organization/Committee on the Challenges of Modern Society) evidenzia come le persone che hanno assorbito dosi letali o comunque molto pericolose, a causa dell'incidente di Chernobyl, sono molto poche:
http://www.nato.int/science/pilot-studie...2006_2.pdf

Scandalosamente, nella puntata del 29 Marzo 2009, la trasmissione di Raitre, Report, non cita né l'UNSCEAR né il Chernobyl Forum, le uniche agenzie con competenze sugli effetti sanitari delle radiazioni nucleari, facendo invece una vergognosa e volontaria confusione tra le agenzie delle Nazioni Unite, in quanto lo IARC (che si occupa di cancro in generale, a prescindere della causa o del tipo), come l'OMS (WHO) e come l'IAEA come sanno (quasi tutti, tranne la disinformatissima e faziosissima redazione di Report) non si occupano direttamente degli effetti delle radiazioni nucleari! Ma, alla trasmissione report, mi dedico più in basso.

Approfitto per segnalarvi il recentissimo studio, del dipartimento di ingegneria nucleare della facoltà di ingegneria dell'Università di Pisa, sui costi del nucleare. Sono state fatte sia valutazioni tecniche che economiche ed é in lingua italiana (una rarità, la stragrande maggioranza degli studi sono in lingua......... inglese, ovviamente!):
http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf
spero che chi sia contrario all'utilizzo dell'energia nucleare (e magari é privo delle più elementari nozioni scientifiche e tecniche), abbia almeno la decenza di leggerlo!
Utile anche la lettura della relazione (in lingua italiana) del Prof. Georges Vendryes, Direttore Onorario al CEA francese (Commissione per l'Energia Atomica francese):
http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/NUCLE...NDRYES.pdf
Per quanto riguarda i costi dell'energia elettrica, abbiamo la certezza che che in Italia, l'energia elettrica costa un sacco di soldi; riporto la relazione sullo stato dei servizi e sull'attività svolta dall'autorità per l'energia elettrica e il gas del 31 Marzo 2007 (vedi pag. 2):
http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/...000003.pdf
Il paradosso della rinuncia al nucleare, da parte dell'Italia é ben documentato qui (autori Prof. Franco Battaglia e Angela Rosati):
http://www.galileo2001.it/materiali/pubb...cleare.pdf
Chi insiste sulle rinnovabili (eolico e solare, per lo più) evidentemente vuole portare l'Italia alla bancarotta e lasciarla senza energia elettrica! La stessa Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG), nella presentazione del Presidente Alessandro Ortis, de la relazione sullo stato dei servizi e sull'attività svolta (Luglio 2008), a pagina 9 afferma: "Le nuove incentivazioni per le rinnovabili, varate negli ultimi anni, e soprattutto i nuovi obiettivi quantitativi già ricordati, possono tuttavia comportare un costo assai elevato per il sistema nazionale: se raggiunti pienamente, essi potrebbero portare ad un onere per gli utenti elettrici (componente A3 della bolletta) pari a circa 200 miliardi di euro per il periodo da oggi al 2035, con un picco annuale di 11 miliardi attorno all’anno 2020."
http://www.autorita.energia.it/relaz_ann...8_pres.pdf
Inoltre, sempre secondo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, nel solo 2006 il Gestore del Sistema Elettrico (GSE) ha speso 6,4 miliardi di euro per acquistare a tariffa incentivata l’energia elettrica prodotta dalle rinnovabili, a fronte di un valore di mercato della stessa energia pari a 2,7 miliardi. La colossale differenza di 3,7 miliardi, è stata addebitata sulle bollette elettriche dei cittadini e delle imprese sotto la voce "oneri di sistema". Secondo le valutazioni condotte dalla stessa Autorità, nel periodo 2008-2020 gli oneri di sistema legati all’incentivazione delle fonti rinnovabili e assimilate costeranno al consumatore elettrico (a legislazione vigente) 25 miliardi di euro, senza peraltro produrre effetti apprezzabili sulle emissioni. Si veda pagina 10 tav. 2.9 (Costi e ricavi dei ritiri obbligati nel 2006):
http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/...000004.pdf
nel 2007 le cose sono andate allo stesso modo (pagina 11):
http://www.autorita.energia.it/docs/pareri/25022009.pdf
qui a pagina 57:
http://www.autorita.energia.it/relaz_ann...08_1_2.pdf
e qui (pagina 6):
http://www.autorita.energia.it/docs/pareri/090211.pdf
Tra l'altro, Il nucleare ha generato nel 2007, il 16% della produzione elettrica mondiale, il 24% della produzione OCSE e il 30% della produzione UE27; infatti é la fonte che produce più energia elettrica in Europa. L’eolico, per esempio, ha generato nel 2007 solo lo 0,7% della produzione elettrica mondiale e il 2,4% della produzione elettrica dell’EU27, nonostante gli elevati investimenti economici:
http://world-nuclear.org/info/inf01.html
http://www.foratom.org/dmdocuments/FORAT...oidance%20(August%202005).pdf
http://www.google.it/url?sa=U&start=...wSoFBRqKWA
http://www.world-nuclear.org/sym/2001/pdfs/fraser.pdf
http://www.iea.org/Textbase/stats/surveys/mes.pdf
http://eetd.lbl.gov/EA/emp/reports/lbnl-275e.pdf
si veda anche qui a pagina 11:
http://www.assonucleare.it/Convegni/AIFO...cleare.pdf
Inoltre dall'incidente di Chernobyl, la potenza nucleare in esercizio (al mondo) é aumentanta di quasi il 50% sino a oggi, nell'intervallo di tempo che va dal 31/12/1986 al 31/05/2008:
http://www.assonucleare.it/Documenti%20A...%202.1.htm
Si veda anche questo documento di Maurizio Cumo (Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Roma):
http://www.unipg.it/~cotana/download/Cum...F_2008.pdf
In Germania, nonostante investimenti economici giganteschi, le rinnovabili non idroelettriche (solare e eolico, per lo più), rappresentano una percentuale ridicola della produzione elettrica tedesca (la Germania, invece produce la maggior parte della propria energia con carbone, nucleare e gas):
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/DEELEC.pdf
La Germania ha installato quasi 24 GW (teorici!) di potenza eolica nel 2008, come riporta il Global Wind Report 2008 a pagina 35; tuttavia questo rapporto del Global Wind Energy Council (GWEC) se ne guarda bene dal dire dove e quante pale sono state installate e quanto del fabbisogno elettrico attualmente soddisfino:
http://www.gwec.net/fileadmin/documents/...Report.pdf
Infatti, tale agenzia, il G.W.E.C., non fa parte di nessun organismo internazionale governativo o meno, ma é solo l'unione degli industriali che producono e installano aerogeneratori (volgarmente pale eoliche), una lobby, insomma; testualmente dal sito "We are the global wind industry trade association, providing a credible and representative forum for the entire wind energy sector at the international level":
http://www.gwec.net/index.php?id=17
In ogni caso questa selva di decine di migliaia di pale alte più di 100 metri:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/co...chland.png
copre poco più del 5% del fabbisogno energetico-elettrico tedesco (cioé di energia prodotta: kWh o joule)!
Curioso questo recente articolo del Dier Spiegel:
http://www.spiegel.de/international/busi...86,00.html
Idem per la Spagna:
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/ESELEC.pdf
E' emblematico il mix energetico, nei Paesi più attenti all'ambiente. Riporto in sequenza Svezia (vasto utilizzo di fonte nucleare), Finlandia, Irlanda, Danimarca e Norvegia:
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/SEELEC.pdf
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/FIELEC.pdf
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/IEELEC.pdf
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/DKELEC.pdf
http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/NOELEC.pdf
I Paesi elencati (in particolare la Norvegia), dimostrano come l'unica fonte rinnovabile veramente produttiva sia l'idroelettrico! Però richiede, per essere utilizzata, la presenza di determinate caratteristiche morfologiche del territorio (corsi d'acqua, dislivelli, ecc.) non presenti ovunque, ma é possibile comunque costruire impianti idroelettrici con taglie e caratteristiche molto variabili, riuscendo così a rendere potenzialmente utilizzabili siti estremamente differenziati tra loro.
Si veda, il paragrafo 4.1.3 (equipaggiamento elettromeccanico) di questa tesi di laurea di Alessandro Druetta (Politecnico di Torino, 2005):
http://www.enel.it/rinnova/doc/tesi/tesi...ruetta.pdf
Se volete levarvi la curiosità di quale sia attulamente e in passato, il mix energetico di un determinato Paese (Electricity generation by fuel), potete interrogare il database della I.E.A. (International Energy Agency):
http://www.iea.org/Textbase/stats/index.asp
questa é la mappa, aggiornata al 2006, con tutte le centrali nucleare, presenti attualmente nel mondo:
http://www.wano.org.uk/WANO_Documents/WA...NO_Map.pdf
A pagina 3, di questo rapporto I.A.E.A., dal titolo nuclear energy - status and outlook (2007), sono riportati i reattori nucleari attualmente in costruzione e come si può notare sono ben 31 (senza considerate tutte le centrali nucleari in progetto che sono centinaia!):
http://www.iaea.org/OurWork/ST/NE/Pess/a...9Jan07.pdf

Per coloro che pensano al referendum del 1987, consiglio di leggere i quesiti, perché non li conoscono e parlano per sentito dire!
All'atto pratico, con le tre domande (del referendum del 1987) si domandava di cancellare alcune disposizioni di legge concepite per rendere più facili e rapidi gli insediamenti energetici: la prima era stata creata per evitare che il sindaco di un piccolo paese di duemila abitanti dove era previsto l’insediamento di una centrale nucleare potesse opporsi ad oltranza, mentre la seconda era la cosiddetta “monetizzazione del rischio” per i comuni che ospitavano impianti di produzione di energia (non necessariamente nucleari, ma anche a carbone):
http://www.zonanucleare.com/questione_sc...e_1987.htm
quindi il referendum del 1987 non rappresenta affatto, un veto per l'utilizzo dell'energia nucleare sul suolo italiano. Bisogna ricordarlo a Luciana Littizzetto, che farebbe bene a limitarsi a fare la buffona in tv (strapagata e con 1.824.084 di euro dichiarati nel 2005, pagati in buona parte dal contratto rai!) e ad astenersi nel fare pseudo-considerazioni tecnico-scientifiche di cui non sa nulla:
http://www.youtube.com/watch?v=R2fwJ8BcMao
Inoltre, la regione Sardegna (con l'allora Presidente, di Forza Italia, l'impareggiabile Mauro Pili!) con la legge n.8 del 3 luglio 2003, poi la Basilicata con la legge n.31 del 21 novembre 2003 ed infine la Calabria con la legge del n.26 del 5 dicembre 2003, hanno provato a "denuclearizzare" il territorio da loro amministrato. Ebbene, la Corte Costituzionale con la sentenza n. 62 del 29 gennaio 2005 ha dichiarato illegittime queste leggi regionali in quanto in contrasto con gli articoli 117 e 120 della Costituzione. Allo stesso modo è stata bocciata la legge n.22 del 27 maggio del 2005 della regione Molise. Per quanto riguarda la disciplina ambientale, la Costituzione attribuisce, quindi, allo Stato una competenza legislativa esclusiva:
http://www.cortecostituzionale.it/inform...zione=2005
http://www.iusambiente.it/giurisprudenza...202005.htm

La squallida mistificazione, fatta dalla trasmissione Report, nella puntata del 29 Marzo 2009:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/med...c.html?p=0
é stata smontata dall'AIN pezzo per pezzo, qui:
http://www.assonucleare.it/Documenti%20A...3-2009.pdf
e in quest'altro documento dell'ing. Vincenzo Romanello:
http://www.archivionucleare.com/files//i...anello.pdf
chi ha visto quella puntata, senza avere conoscenze scientifiche e tecniche, é bene che legga questi 2 documenti sopracitati! Non aggiungo nulla su report, perché entrambi i documenti (sopratutto quello dell'AIN) sono esaustivi della puntata.
Qui, invece, l'AIN, controbatte e evidenzia le fesserie scientifiche e giuridico-economiche contenute nel rapporto di legambiente:
http://www.assonucleare.it/Documenti%20A...202008.pdf

Sul fatto, poi, che le centrali nucleari non reggano, all'impatto con un veivolo (magari dirottato da quei cattivoni dei terroristi islamici), guardate questo video dello schianto, tra un veivolo militare F-4 Phantom, lanciato alla velocità di 770 km/h (ovvero 215 metri al secondo) contro una parete speciale in calcestruzzo armato (tra 1,5 e 2 metri di spessore); questa prova, doveva simulare quella di un impianto nucleare: ebbene l’aereo si sbriciolò e la parete uscì indenne e illesa! L'esperimento fu eseguito nel 1988 presso i Sandia National Laboratories (assolutamente spettacolare!):
http://www.sandia.gov/videos2005/F4-crash.asx

Chi temesse, che il preziosissimo Uranio stia scarseggiando, può toglierselo dalla testa! Di Uranio ce n'é tantissimo e se ne produce tanto, come conferma questo studio del World Energy Council del 2004 (cap. 6):
http://www.worldenergy.org/documents/ser2004.pdf
".....One kilogram of natural uranium will yield about 20,000 times as much energy as the same amount of coal.... ".
Solo i giacimenti conosciuti ammontano a oltre 4 milioni di tonnellare, dal World Nuclear Association così distribuiti:
http://www.world-nuclear.org/education/mining.htm
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.htm
Uno studio del NEA (Nuclear Energy Agency):
http://www.nea.fr/html/ndd/reports/2006/...nglish.pdf
ha stimato, nel 2005, in 10.000.000 di tonnellate le riserve (dei giacimenti) di Uranio sconosciute (Prognosticated Resources Formerly EAR-II & Speculative Resources).
Tra l'altro, in un prossimo futuro, sarà possibile estrarre l'uranio e altri elementi chimici preziosi dall'acqua di mare (nell'acqua di mare ci sono miliardi di tonnellate uranio!), come riportato qui da pagine 56 (conclusioni a pagina 64) dal Nuclear Energy Research Advisory Committee and the Generation IV International Forum (Dicembre 2002):  :
http://gif.inel.gov/roadmap/pdfs/009_cro...report.pdf
Rössing Uranium’s - to stakeholders (Rio Tinto 2007)
http://www.rossing-com.info/reports/stak...t_2007.pdf
mentre si estrae già uranio da "fonti" non convenzionali, cioé dalle ceneri di carbone (prodotte in grandi quantità dalle centrali a carbone) e dai fosfati (si veda da pagina 239 - cap. 5 e da pagina 361 - cap. 6, del libro Uranium resource processing di Chiranjib Gupta, Harvinderpal Singh - 2003 Springer - e a pagina 41 del Nuclear Development Market Competition in the Nuclear Industry - 2008 del OECD):
http://books.google.it/books?id=pNKgbOJb...#PPA239,M2
http://books.google.it/books?id=sK6Q0t99...frontcover
Non posso non riportare la più recente e importante pubblicazione sull'uranio presentatata il 3 Giugno del 2008, Uranium 2007: Resources, Production and Demand (OECD/NEA-IAEA 2007), denominata anche Red Book (pagina 87-88-89 e conclusioni a pagina 389):
http://books.google.it/books?id=ABKo3wST...&cad=0
Inoltre le prossime centrali atomiche di III+ e IV generazione (sempre a fissione) avranno bisogno di ancor meno comubustibile nucleare e il torio rappresenta e rappresenterà una valida alternativa all'uranio (le scorie prodotte sono ancora più facilmente gestibili), in quanto ed é più abbondante sulla terra, seppur non é praticamente presente nell'acqua (al contrario dell'uranio), mentre il nucleare a fusione rappresenterà il futuro più remoto (pagina 85, tab. 10.1):
http://www.nea.fr/html/pub/nuclearenergy..._today.pdf
La pubblicazione Uranium production and raw materials for the nuclear fuel cycle–Supply and demand, economics, the environment and energy security realizzata dall'IAEA, U.N.E.C.E. (United Nations Economic Commission for Europe), N.E.I. (Nuclear Energy Institute), AEN/NEA e WNA al Simposio Internazionale di Vienna del 2005, ha analizzato tutti gli aspetti sulla risorsa uranio: domanda e offerta, distribuzione geologica dell'uranio, depositi, esplorazione di nuvoi giacimenti, produzione, gestione delle scorie e legislazione. Riporto il voluminoso studio:
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...59_web.pdf
In questa monografia, redatta e aggiornata nel 2004 dal OECD/NEA, dal titolo Chemical Thermodynamics of Uranium sono riportate le proprietà termodinamiche dell'uranio e dei suoi composti:
http://www.nea.fr/html/dbtdb/pubs/uranium.pdf
Rimando per approfondimenti, ai vari studi e rapporti linkati in questa email.

La sicurezza dei moderni impianti nucleari, é assoluta come per lo stoccaggio delle scorie sia a breve che a lungo e lunghissimo termine; tuttavia, vale la pena di vederci chiaro. In questo studio dell'Unione Europea, dal titolo Geological Disposal of Radioactive Wastes Produced by Nuclear Power, a pagina 9, si afferma che: ".....the container protects the waste and prevents any water reaching it for at least several hundred years and, in some concepts, for tens or even a hundred thousand years – by this time, most activity will have decayed inside the waste matrix...."
http://ec.europa.eu/research/energy/pdf/...sal_en.pdf
Negli USA, ad esempio ,i contenitori, oltre ad inglobare le scorie già sotto forma di vetri al borosilicato (ampiamente collaudati), sono costituiti da un rivestimento esterno di Hastelloy C22, lega metallica molto resistente alla corrosione (si stima un valore del danneggiamento per questa via di circa 0,8 mm in 10.000 anni!), e da uno interno di titanio (Grade 7), anch’esso molto resistente alla corrosione (stimata in circa 2 mm dei 15 a disposizione in 10000 anni). Secondo le proiezioni al massimo l’1% dei contenitori potrebbe perdere la propria integrità entro i primi 80.000 anni:
http://www.ingegnerianucleare.net/Temati...azione.htm
La lega metallica hastelloy é di notevole interesse tecnico e scientifico per la sua enorme resistenza alla corrosione e ai suoi innumerevoli utilizzi:
http://www.haynesintl.com/pdf/h2028.pdf
L'ente statunitense O.C.R.W.M. (U.S. Department of Energy Office of Civilian Radioactive Waste Management), ha progettato queste "capsule" (waste package) per le scorie radioattive di livello 3, da stoccare all'interno di Yucca Mountain (pagina 29-30 e 76):
http://www.ocrwm.doe.gov/documents/feis_...sum_bm.pdf
Oppure le scorie, possono essere riprocessate (nuclear transmutation NTR) e quindi riutilizzate, come spiegato nei lavori del Winter Meeting dell’American Nuclear Society, tenutosi a Reno, Nevada, USA, dal 10 al 16 novembre 2001, e pubblicati in questo documento, in lingua italiana, dell'I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - sezione di Milano - vedi da pagina 30):
http://wwwsis.lnf.infn.it/pub/INFN-TC-01-21.pdf
Sulla sicurezza degli impianti, rimando a questo studio dell'Università di Pisa del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Nucleare e della Produzione (é in lingua italiana):
http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Not...cleare.PDF
Aggiungo che spesso, i pasdaran antinuclearisti, come Beppe Grillo (a cui consiglio di dimagrire perché l'obesità é la prima causa di morte precoce in occidente in quanto legata al rischio cardiovascolare) parlando per frasi fatte, di cui non conoscono il significato, dicono che "nessuna assicurazione assicurerebbe una centrale nucleare". A parte che coloro i quali fanno affermazioni di quel genere, non hanno la minima idea di come funzioni una assicurazione, infatti le cose stanno diversamente. In questo libro dal titolo Policy Issues in Insurance - Insurance and Expanding Systemic Risks (OECD 1993), a pagina 90 (paragrafo 2.1) vi é riportato il "caso" delle centrali nucleari:
http://books.google.it/books?id=gqREP8fT...r#PPA90,M1
"The solutions found in nuclear insurance are therefore highly interesting when addressing the insurability of emerging systemic risks".
Negli USA, la copertura assicurativa di cui sono direttamente responsabili l’esercente dell’impianto e l’industria elettronucleare nel suo complesso è di 10,6 miliardi di dollari per singolo incidente nucleare. I danni che dovessero eccedere questa cifra sarebbero rifusi dal governo federale, ma la suddetta copertura assicurativa è di gran lunga superiore al danno che può derivare da un incidente nucleare della massima gravità (tipo Three Mile Island):
http://www.ans.org/pi/ps/docs/ps54-bi.pdf

Le prospettive per l'energia nucleare, sono enormi, e ben documentate in questo studio, dal titolo Nuclear Energy Outlook 2008, del NEA/AEN - OECD; a pagina 3 (é la sintesi, in lingua italiana):
http://www.nea.fr/neo/summaries/italian.pdf
qui. la versione integrale in lingua inglese:
http://books.google.it/books?id=OJ8JndrE...frontcover
assai interessante il progetto per una nuova centrale nucleare in Svizzera (Niederamt – Progetto Herbert Niklaus, Responsabile Energia Svizzera, Atel), in cui le comuni torri di raffreddamento (150 metri) saranno sostituite da torri molto più basse da circa 60 metri (si veda pagina 6-7-8):
http://www.atel.eu/it/images/Praesentati...-48853.pdf
Ricordo che il 30 ottobre 2007 il Consiglio cantonale (Parlamento) del Canton Soletta ha incaricato il Governo cantonale di adoperarsi per la costruzione rapida di una centrale nucleare nel Niederamt:
http://www.svp-so.ch/mm/070312-vorstoss-kernenergie.pdf
http://www.kkn-ag.ch/Progetto-127-128-1_it.html

Chi volesse approfondire l'argomento, riporto integralmente, qui sotto, i più recenti rapporti rapporti sull'energia nucleare redatti dalle più prestigiose università del mondo, e da organismi internazionali (ovviamente, la trasmissione report, si é ben guardata dall'almeno citarli! ).
Rapporto del M.I.T. Massachusetts Institute of Technology - The Future of Nuclear Power, The Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, Massachusetts (USA 2003):
http://web.mit.edu/nuclearpower/pdf/nucl...r-full.pdf
http://web.mit.edu/nuclearpower/
Rapporto dell'Università di Chicago (Agosto 2004) per il D.O.E. (l'acronimo dell'ente governativo statunitense: Department of Energy):
http://nuclear.gov/np2010/reports/NuclIn...ummary.pdf
Rapporto Asia Pacific Energy Research Centre (2004):
http://www.ieej.or.jp/aperc/pdf/nuclear.pdf
Rapporto I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), a pagina 12 la comparazione dei costi tra i vari studi e le altre fonti energetiche:
http://www.iaea.org/About/Policy/GC/GC49...9inf-3.pdf
sempre dell'IAEA, un rapporto (del 2008) con la stima della potenza elettrica nucleare al 2030:
http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...28_web.pdf
Rapporto del N.E.A. (Nuclear Energy Agency, é un ente internazionale facente parte dell'O.E.C.D - Organisation for Economic Co-operation and Development, o O.C.S.E. - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico nell'acronimo italiano):
http://www.nea.fr/html/pub/newsletter/20...cs19-1.pdf
e sempre del NEA, il Nuclear Energy Today (capitolo 7, i costi del nucleare):
http://www.nea.fr/html/pub/nuclearenergy..._today.pdf
Rapporto della The Royal Academy of Engineering (Marzo 2004):
http://www.nowap.co.uk/docs/generation_costs_report.pdf
Rapporto del C.E.R.I. (Canadian Energy Research Institute - Settembre 2006)
http://www.cna.ca/english/pdf/Studies/Co...-06-EN.pdf
Rapporto del D.G.E.M.P. (Direction générale de l’énergie et du climat - Marzo 2004):
http://www.industrie.gouv.fr/energie/ele...nglais.pdf
la situazione energetica francese con previsioni di scenari futuri (DGEMP-OE Aprile 2008):
http://www.industrie.gouv.fr/energie/pro...08-eng.pdf
Rapporto della Lappeenranta University of Tehcnology (Finlandia 2003/2004):
https://oa.doria.fi/bitstream/handle/100...sequence=1
Rapporto dell'Unione Europea (Novembre 2007) su The Sustainable Nuclear Energy Technology Platform:
http://www.snetp.eu/home/liblocal/docs/s...842_en.pdf
Rapporto O.E.C.D. Forum 2008 (OCSE):
http://www.oecd.org/dataoecd/57/46/40858363.pdf
Rapporto International Energy Outlook DOE/EIA-0484(2002):
ftp://ftp.eia.doe.gov/pub/pdf/international/0484(2002).pdf
Rapporto del World Energy Outlook - 2008 (sintesi in italiano):
http://www.worldenergyoutlook.org/docs/w...talian.pdf
e alcuni highlights in inglese:
http://www.eia.doe.gov/oiaf/ieo/highlights.html
Dossier E.N.E.A. (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente - Roma 2008):
http://www.enea.it/com/web/convegni/Rice...ossier.pdf
Qui, il sito del European Nuclear Energy Forum (Commissione Europea):
http://ec.europa.eu/energy/nuclear/forum/forum_en.htm
Rapporto del W.N.A. (World Nuclear Association - Dicembre 2005):
http://world-nuclear.org/reference/pdf/economics.pdf
e il più recente, del Novembre 2008:
http://world-nuclear.org/uploadedFiles/o...micsNP.pdf
In breve, da quest'ultimo rapporto, "In assessing the cost competitiveness of nuclear energy, decommissioning and waste disposal costs are taken into account" si evince che il costo dell'energia elettrica prodotta da fonte nucleare (incluso il decommisionamento) varia da 2,76 cents/Kwh della Finlandia ai 4,80 cents/Kwh del Giappone (a pagina 5, la proiezione del costo, in dollari americani, nel 2010 con tasso di sconto del 5%). Non solo, riporto una tabella in cui sono messi a confronto le stime dei vari studi sul costo cents/Kwh (compreso la decommissione) del nucleare ( M.I.T., CHicago University, U.E. ecc..) con altre fonti energetiche (i costi di sotto sono riportati in dollari americani, con il cambio in Euro, ci guadagnamo!) - si veda tabella in fondo alla pagina:
http://www.world-nuclear.org/info/inf02.html
"First 5 gas row figures corrected for Jan 2007 US gas prices of $6.5/GJ (second figure for France & UK is using EU price of $12.15/GJ).
Chicago nuclear figures corrected to $2000/kW capital cost. Canada nuclear shows figures for ACR, not Candu.
Currency conversion at June 2007."
Interessante anche questo:
http://www.phyast.pitt.edu/~blc/book/chapter10.html

"A detailed study of energy economics in Finland published in mid 2000 showed that nuclear energy would be the least-cost option for new generating capacity. The study compared nuclear, coal, gas turbine combined cycle and peat. Nuclear has very much higher capital costs than the others --EUR 1749/kW including initial fuel load, which is about three times the cost of the gas plant. But i ts fuel costs are much lower, and so at capacity factors above 64% it is the cheapest option."
http://world-nuclear.org/info/inf02.html
Senza considerare l'elevatissima resa dell'Uranio rispetto a tutte le altre fonti:
http://nuclearinfo.net/Nuclearpower/WebH...lear_Power

In buona sostanza, tutti gli studi e i rapporti ufficiali che ho elencato, confermano la convenienza del nucleare sotto tutti gli aspetti, tecnico/scientifico, economico e ambientale rispetto alle fonti fossili e sopratutto alle rinnovabili:
http://www.uow.edu.au/eng/phys/nukeweb/r..._coal.html
http://nuclearinfo.net/Nuclearpower/WebH...lear_Power
http://ec.europa.eu/research/energy/pdf/...report.pdf
Queste ultime (rinnovabili), a parte l'idroelettrico (che in Italia fornisce un contributo importantissimo a doppia cifra e ha ancora margini di miglioramento - grafico 7 a pagina 3):
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it...co_ita.png
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni...uttiva.pdf
e il geotermico (ha elevatissimi margini di miglioramento, se solo si riuscisse a sfruttare il vapore dei vulcani sottomarini, di cui é ricco il mediterraneo), sono fallimentari; il solare poi é più fallimentare dell'eolico (già fallimentare), infatti, spesso negli studi seri sul problema energetico, il solare (sia fotovoltaico che termodinamico) non é neppure preso in considerazione!
Inoltre, l'idroelettrico, avendo una elevata capacità di regolazione é un ottima accoppiata con l'energia termonucleare che tende ad avere una produzione elettrica costante nel tempo, quindi il surplus energetico, nelle ore di minor richiesta, può essere accumulato come energia potenziale nei bacini (pagina 5):
http://www.assonucleare.it/Convegni/Atti...Spezia.pdf
Qui si può seguire la richiesta di potenza elettrica in Italia, in diretta (aggiornamento ogni 15 minuti) sul sito TERNA:
http://www.terna.it/default.aspx?tabid=1024
Sull'inutilità dell'eolico e del solare, é sufficiente dare uno sguardo a queste 2 carte che mostrano la distribuzione del vento e del sole in Europa:
http://www.windpower.org/en/tour/wres/euromap.htm
http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/downloa...ential.pdf
tenedo presente, che, nell'eolico, la potenza varia con il cubo della velocità, piccoli decrementi della velocità del vento causano un crollo nella produzione di energia eolica:
http://www.windpower.org/en/tour/econ/income.htm
senza considerare che la pale eoliche sono dei veri e propri ecomostri giganteschi (si vedano i dati tecnico-geometrici a pagina 7):
http://www.nordex-online.com/fileadmin/M...ta_web.pdf

Questo libro, dal titolo "Nuclear energy: promise o peril?" scritto da C.R. Hill, A.L. Mechelynck, G. Ripka e B. C. C. Van Der Zwaan, analizza anche le future tecnologie per la produzione di energia da fonte nucleare (torio, fusione, ecc...):
http://books.google.com/books?id=cjhGcg_...&hl=it
Di interesse, anche questo breve documento, presente nel sito dell'Università di Pisa - Dipartimento di Ingegneria, sul ritorno al nucleare (é ben spiegato e in lingua italiana):
http://www2.ing.unipi.it/~dimnp/Ritornar...cleare.pdf
Segnalo il libro, The nuclear energy option, di Bernard L. Cohen, professore emerito alla University of Pittsburgh (USA); seppur assai datato (1990), per certi aspetti é ancora attuale:
http://www.phyast.pitt.edu/~blc/book/
Questo breve articolo dell'ing. Vincenzo Romanello, é molto esplicativo sullo smaltimento delle centrali, missione per nulla impossibile:
http://www.archivionucleare.com/files//t...anello.pdf

Già l'acclamato Presidente degli USA, Barack Obama, ha le idee abbastanza chiare sull'energia nucleare e le ha esposte nel celebre discorso tenuto a Praga qualche mese fà (4 Aprile 2009): "....Dovremmo inoltre costruire un nuovo contesto finalizzato a una cooperazione nucleare a scopi civili, per esempio aprendo una banca energetica internazionale, così che ogni Paese possa accedere a questa energia così potente senza aumentare i rischi di proliferazione......." e ancora più esplicitamente "..... Dobbiamo sfruttare tutta la potenza dell'energia nucleare al fine di perseguire il nostro obiettivo di contrastare il cambiamento del clima e di portare avanti le opportunità di pace per tutte le persone....."
Qui il testo integrale tradotto in italiano:
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni...praga.html
e qui, nell'originale, dall'Ufficio Stampa della Casa Bianca:
http://www.whitehouse.gov/the_press_offi...Delivered/
"We must harness the power of nuclear energy on behalf of our efforts to combat climate change, and to advance peace opportunity for all people."
I concetti, appena esposti, sono presenti nel sito personale di Obama (pagina 6 di questo documento):
http://www.barackobama.com/pdf/factsheet...080308.pdf
Sempre di recente (22 Aprile), a Waschington, il Presidente Americano ha citato Enrico Fermi, scienziato italiano (premio Nobel per la Fisica nel 1938) che segnò il futuro nel campo dell'energia. Nell'annunciare le linee guida del nuovo piano energetico previsto dalla sua amministrazione, definito la prossima energy revolution, Obama ha detto che la produzione di energia é sempre stata una campo di sfida e l'America é sempre stata all'avanguardia "dagli esperimenti di Franklin a quelli di Fermi per sfruttare l'energia contenuta in un atomo". Testualmente, dall'ufficio stampa, del sito della Casa Bianca: ".....from the experiments of Benjamin Franklin to harness the energy of lightning to the experiments of Enrico Fermi to harness the power contained in the atom, America has always led the world in producing and harnessing new forms of energy."
http://www.whitehouse.gov/the_press_offi...Newton-IA/

Notizia recentissima, il 15 Aprile, il governo britannico ha pubblicato la lista di 11 siti individuati per la costruzione di nuove centrali nucleari nel Regno Unito. I siti sono stati indicati da EdF, EOn, RWE e dalla "Nuclear Decommissioning Authority" (NDA), sulla base dell’ invito fatto qualche tempo fa dal governo britannico e sulla base dei criteri previsti dallo "Strategic Siting Assessment" (SSA). Di questi 11 siti, quelli che verranno valutati potenzialmente idonei saranno inseriti nel "Nuclear National Policy Statement" (NNPS) che verrà pubblicato entro la fine di quest’anno per la consultazione pubblica. Successivamente alla consultazione pubblica, ci sarà la scelta defintiva. Il Regno Unito intende avere una nuova generazione di centrali nucleari e dovrebbero entrare in funzione entro il 2025. Segue la lista degli 11 siti (in parentesi l’ente\società che ha indicato il sito):
- Bradwell, Essex (NDA)
- Braystones, Cumbria (RWE)
- Dungeness, Kent (EdF)
- Hartlepool, Cleveland (EdF)
- Heysham, Lancashire (EdF)
- Hinkley Point, Somerset (EdF)
- Kirksanton, Cumbria (RWE)
- Oldbury, Gloucestershire (NDA e EOn)
- Sellafield, Cumbria (NDA)
- Sizewell, Suffolk (EdF)
- Wylfa, North Wales (NDA e RWE)
http://www.foratom.org/index.php?option=...Itemid=341
http://news.bbc.co.uk/2/low/science/nature/7999471.stm

Il 12 Maggio, il senato ha approvato l'articolo 14 del disegno di legge Sviluppo che prevede una delega al governo in materia di nucleare:
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/...87709.html
Via libera definitivo del Senato al disegno di legge sullo sviluppo, che prevede tra l'altro il rilancio del nucleare civile in Italia:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServ...426918.pdf
In Italia, si costruiranno, finalmente, nuove centrali nucleari di III generazione di tipo EPR; ecco come sono:
http://www.editorialedelfino.it/php.admi...php?id=408
La centrale sarà simile a quella di Olkiluoto attualmente in costruzione in Finlandia:
http://www.assonucleare.it/Convegni/AIFO...cleare.pdf
per coloro che hanno informazioni vaghe su tale centrale, consiglio di leggere il documento che l'AIN ha redatto nei confronti del pseudo-rapporto di legambiente, che ne parla a sproposito (l'ho linkato, all'inizio, insieme all'altro documento dell'AIN su report). In breve si può affermare che i lavori sono effettivamente iniziati nel 2005 con una previsione di termine dei lavori nel 2009 (5 anni in tutto  circa); tuttavia essendo il primo impianto PWR-EPR, durante la costruzioni si hanno avuti dei rallentamenti che comunque faranno concludere i lavori nel 2010 - 2011 con 2 anni di ritardo al massimo. In sostanza ci saranno voluti 6 - 7 anni per costruirla, un tempo sicuramente lontano dalle previsioni degli ambientalisti che parlano di almeno 12 anni per costruire una centrale nucleare! Tra l'altro, le nuove centrali PWR-EPR che verranno costruite al mondo (altre in Finlandia e quelle in Italia), benificeranno dell'esperienza accumulata nel cantiere di Olkiluoto e potranno essere realizzate in soli 4 anni effettivi di cantiere (più un anno al massimo di preparazione del sito).
Del ritardo sui lavori se ne parla qui:
http://www.world-nuclear-news.org/newsar...x?id=13848

Chi volesse capire cosa é accaduto quel fatidico 26 aprile del 1986 nella cittadina di Chernobyl, é invitato a leggere questo breve resonto tecnico-scientifico (in lingua italiana) dell'ingegnere nucleare Vincenzo Romanello e di altri collaboratori:
http://www.ingegnerianucleare.net/Temati...rnobyl.htm
Per recenti "incidenti" nucleari, enfatizzati da una certa stampa ideologizzata, in Francia, l'A.S.N. (Agenzia per la Sicurezza Nucleare) ha classifica come ines 1, il "problema" alla centrale di Tricastin (Settembre 2008), infatti non é un incidente ma una anomalia:
http://www.asn.fr/sections/fichiers-join...0/ines.pdf
http://www.iaea.org/Publications/Factshe...h/ines.pdf
Ora, sull'incidente giapponese, come fonte riporto la Nuclear Association che ricostruisce quanto accaduto nel 1999 a Tokaimura:
    * In 1999 three workers received high doses of radiation in a small Japanese plant preparing fuel for an experimental reactor.
    * The accident was caused by bringing together too much uranium enriched to a relatively high level, causing a "criticality" (a limited uncontrolled nuclear chain reaction), which continued intermittently for 20 hours.
    * A total of 119 people received a radiation dose over 1 mSv from the accident, but only the three operators' doses were above permissible limits. Two of the doses proved fatal.
    * The cause of the accident was "human error and serious breaches of safety principles", according to IAEA.
A causa di un errore umano grave morirono due persone, l'incidente non ha riguardato il reattore come nel caso di Chernobyl ma una certa disinvoltura nelle manovre.
Qui c'é la ricostruzione dell'incidente:
http://www.world-nuclear.org/info/inf37.html
e qui ne parla il Prof. Michael E. Ryan del Dipartimento di ingegneria chimica dell'Univerisità di Buffalo (Stato di New York):
http://ublib.buffalo.edu/libraries/proje...imura.html

In conclusione, riporto un dossier dell'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) in cui é esposta molto bene la radioprotezione:
http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/Dossier.pdf
Una precisazione. La I.C.R.P. (International Commission on Radiological Protection), nella pubblicazione (ICRP 103) Raccomandazioni 2007 della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (The 2007 Recommendations of the International Commission on Radiological Protection - Marzo 2007), ha affermato, in buona sostanza, che il modello LNT viene adottato a scopo prudenziale ma non si può certo affermare che abbia una qualche validità scientifica visto che non è possibile vedere alcun danno prodotto sulla salute dalla radioattività a basse dosi. Cioè l’esatto opposto di quello che sostiene Matteoli e indirettamente quegli asini del CRIIRAD (chiedendo scusa al ciuco!)!
Vedi qui sotto, i punti 36,66 e 67:
http://www.airm.it/_images/icrp103.pdf
In questo articolo, pubblicato sulla rivista specializzata Fisica in Medicina nel n° 2 (aprile-giugno 2004 – pp: 174-177), dal titolo "Basse dosi di radiazioni ionizzanti possono avere effetti benefici?", di Giroletti Elio (Dip. Fisica nucleare e teorica, Università di Pavia e INFN sez. di Pavia):
http://www-1.unipv.it/webgiro/ricerch/Pu...Ormesi.pdf
analizza gli effetti stocastici soprattutto alle bassissime dosi, <1 mSv, che sono quelle assorbite da un elevato numero di persone.
Dopo il servizio della trasmissione de le Iene, é tornato all'attenzione, il tema dell'uranio impoverito:
http://tr.youtube.com/watch?v=WE40_7mhxZ...p;index=60
questo servizio ha ben poco di scientifico.......... per esempio, perché non é stato ascoltato uno scienziato dell'OMS (WHO) o dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)? La risposta é ovvia, il servizio non sarebbe stato sensazionalistico! Meglio ascoltare i paesani e la Dott.ssa Antonietta M. Gatti (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) e basta. In ogni caso, riporto qui sotto, una esposizione, scientificamente corretta, sull'uranio impoverito redatta dal Dott. Adolfo Esposito (INFN):
http://wwwsis.lnf.infn.it/seminars/aespo...erito.html
L'OMS (WHO) considera la concentrazione di nanoparticelle, non pericolose alla salute umana, sotto una soglia ben precisa:
http://whqlibdoc.who.int/hq/2006/WHO_SDE...02_eng.pdf
Queste sono le relazioni della Commissione Mandelli:
http://www.uranioimpoverito.it/documenti/mandelli.pdf
http://www.uranioimpoverito.it/documenti/mandelli2.pdf

Quindi, se volete una corretta informazione scientifica, leggete i testi universitari tecnico/scientifici, rapporti e i dossier ufficiali, gli studi delle più importanti università e enti internazionali, le prestigiose riviste di settore e i siti specializzati e sopratutto non guardate report (non ha citato nulla di ufficiale, nulla di quello che é stato riportato in questa email! ) e annozero, a meno che non vogliate sentire colossali stronzate! Occhio poi a Beppe Grillo, che é la fonte delle stronzate più grosse ed é l'unico al mondo che é diventato milionario (o miliardario, se si ragiona con il vecchio conio!) mandando a fanculo le persone (nel 2005 ha dichiarato 4.272.591 euro, cioè oltre gli 8 miliardi delle vecchie lire!), non solo, l'allora presidente dell'ENEL Chicco Testa (in carica dal 1996 al 2002) affermò: "Grillo ha in casa 20 kW installati, contro i 3 delle famiglie italiane. Consuma come 7 famiglie. E' il testimonial perfetto"! Ora vuole fare un terzo V-Day contro la costruzione di centrali nucleari in Italia....... Grillo, oltre a non aver mai aperto in vita sua un libro di Scienza e neanche di economia (dimostra di aver la cultura di un lombrico, leggendo le sue pseudo-argomentazioni antinucleari), non ha mai aperto neppure un libro di giurisprudenza, perché la politica energetica e ambientale é di competenza dello Stato e non é oggetto di referendum!
Finché in Italia, "faranno informazione scientifica", elementi del calibro di Beppe Grillo (é, prima di tutto, scolasticamente ignorante!), Celentano (idem come Grillo), Fo family (idem come Celentano e Grillo), il verdame (Pecoraro Scanio, Bonelli, Realacci & co. idem come Grillo, Celentano e i Fo), Mario Capanna (teppista negli anni della contestazione e privo delle più elementari conoscenze scientifiche!), i religiosi (preti, vescovi, papi ecc.. da quando in qua la teologia - branca della lettura fantastica - fornisce competenze scientifiche e tecniche?) e i più variopinti integralismi ambientalisti (Jeremy Rifkin e associazioni "indipendenti" che rilasciano interviste senza contradditorio nel soggiorno di casa loro, senza avere adeguati titoli accademici, tipo il criirad, aspo, greenpeace, legambiente, WWF  ecc... a cui report crede cecamente!), rimarremo sempre un Paese arretrato sotto tutti gli aspetti, economico e scientifico/tecnologico/culturale e negli anni a venire dovremo pagare i brevetti sulle tecnologie nucleari e sulla Biotechnology (solo per fare 2 esempi!):
http://www.agr.unipi.it/biblio/OGM1.pdf
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/
http://www.salmone.org/
http://www.galileo2001.it/materiali/docu...1_sala.pdf
http://www.cicap.org/emilia/pdf/opinione_ogm.pdf
L'ultimo governo Prodi, diede saggio della più colossale demenza in materia ambientale con leggi antiscientifiche, deliranti e ideologizzate! Molto efficace il resoconto di questa ordinaria disamministrazione riportato qui sotto da Franco Battaglia:
http://www.21mosecolo.it/sitonew/downloa...ologia.pdf
Detto tutto ciò, come commentare questo manifesto elettorale dell'Italia dei Valori, con l'onnipresente Antonio Di Pietro, se non come la sintesi dell'ignoranza assoluta, dell'oscurantismo e dell'irresponsabilità!? Ahimé, é pure un parlamentare!
http://italiadeivalori.antoniodipietro.c...nergia.jpg
Un'ultima "curiosità": a chi agita lo spauracchio del turismo, per via delle eventuali nuove centrali nucleari in Italia, dico solo che la Francia é al primo posto mondiale come presenze turistiche e al tempo stesso ha il maggior numero di centrali nucleari: "....Nel 2006 il primato è rimasto alla Francia, con 76 milioni di visitatori a Parigi o in Costa Azzurra. Al secondo posto rimane la Spagna con 58,5 milioni di presenze, seguita dagli Stati Uniti con 50 milioni. Ma subito dopo c'è la Cina con 49,6 milioni di turisti sia asiatici che occidentali, con un aumento di 5 milioni rispetto al 2005."
http://rankingamerica.files.wordpress.co...visits.jpg
da notare come i primi 4 Paesi (Francia, Spagna, USA e Cina) più visitati dal turismo internazionale, siano tutti dotati di impianti termonucleari e di questi, la Francia, gli USA e la Cina posseggo armamenti nucleari sia come armi (testate) che come propulsione per unità di superficie (navi) e per sottomarini.

Come ha detto un famoso scienziato, John McCarthy (scienziato informatico statunitense), "coloro i quali si rifiutano di fare i conti sono destinati a dire cose senza senso".

Mai verità più vera di questa:
L'IGNORANZA - SOLIDA MADRE DELLE PAURE!
http://www.ilcrocevia.net/cultura41.html

Non posso che consigliarvi la lettura di questo libro, dal titolo "I nemici della Scienza", di  Silvano Fuso, con la prefazione di Umberto Veronesi (edizioni Dedalo):
http://books.google.it/books?id=M8kNxaqk...mp;rview=1
e sempre dello stesso autore (prefazione di Piero Angela):
http://books.google.it/books?id=ggAGndG1...er#PPP1,M1
e quest'altro libro con la prefazione del Grande Tullio Regge:
http://books.google.it/books?id=0l-xqCxO...frontcover
La lettura di questi ultimi 2 libri, é doverosa per tutti quei milioni di italiani ignoranti che credono alle cazzate di maghi, oroscopi, cartomanzia, scaramanzia, malocchio, esorcicci e pattume vario.
Segnalo anche questi altri 2 libri:
http://www.ibs.it/code/9788871807232/isr...ono-nemici
http://www.ibs.it/code/9788830423909/cor...i-non.html

P.S.: e poi nucleare é bello!
http://www.tecnocino.it/articolo/miss-at...che/13157/


DIFFONDETE, PLEASE!

14-09-2010 15:58
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michele.greco@alice.it
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RE: email su nucleare e media

Ho finalmente trovato ciò che cerco da tempo: una esposizione documentata, leggibile, interessante e addirittura divertente e veritiera, soprattutto quando si parla di certi personaggi mandati nelle piazze e nelle televisioni a disinformare con l'aiuto d'un giornalismo pilotato ed inopportuno.
Che il nostro Paese prediligga, tra le feste comandate e non e tra le tante sagre e fiere di paese, il Carnevale lo sapevamo da tempo, ma che oggi si riesca a convingersi, e purtroppo a convincere, delle bufale d'opportunismo politiche, sinceramente non me lo aspettavo. Però, considerando che le persone, citate nella sua splendita relazione scientifico-informativa, sono per lo più persone di spettacolo abituate ad imparare a memoria un copione ed a seguire precise indicazioni di regia, non mi preoccopo più di quanto amaramente mi diverta.
Ho scritto in altre occasioni, sempre riferite al problema -nucleare si, nucleare no-, su archivio nucleare, dell'opportunità di sviluppare meglio una rete d'informazione corretta e radicale sui reali contenuti del progresso scientifico e i benefici che se ne otterrebbero realizzando quanto stabilito e in sede governativa e in quella scientifica.
Come fare?
Tra qualche giorno vi invierò un invto che "svelerà il mistero".
Comunque grazie per quanto d'interessante Lei scriva.
Michele Greco

14-09-2010 16:19
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