Pagine (2): « Prima « 1 [2] Ultima »   Scrivi discussione 




La Radioterapia in campo oncologico.
Autore Messaggio
renato
Senator Member
****


Messaggi: 263
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2011
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #11
RE:       La Radioterapia in campo oncologico.

Cher ha Scritto:

Appunto,[
Vietare la medicina nucleare a chi non vuole il nucleare

Credo che sia lo slogan ideale per la campagna a favore.!
Grazie Renato.

Ottima idea, vietiamo anche il riscaldamento ed i fornelli a chi non vuole gas e petrolio.
Naturalmente vietiamo anche le auto.Toungue
Ciao

Messaggio modificato il: 03-06-2011 alle 11:38 da renato.

03-06-2011 11:36
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
renato
Senator Member
****


Messaggi: 263
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2011
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #12
RE:       La Radioterapia in campo oncologico.

Cher ha Scritto:

Appunto,[
Vietare la medicina nucleare a chi non vuole il nucleare

Credo che sia lo slogan ideale per la campagna a favore.!
Grazie Renato.

Ottima idea, vietiamo anche il riscaldamento ed i fornelli a chi non vuole gas e petrolio.
Naturalmente vietiamo anche le auto.Toungue
Ciao

Messaggio modificato il: 03-06-2011 alle 11:38 da renato.

03-06-2011 11:36
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #13
RE:        La Radioterapia in campo oncologico.

renato ha Scritto:


Ottima idea, vietiamo anche il riscaldamento ed i fornelli a chi non vuole gas e petrolio.
Naturalmente vietiamo anche le auto.Toungue
Ciao

non è la stessa cosa.

La gente non vuole il nucleare perchè gli è stata inculcata la paura delle radiazioni.

Ogni terapia radiologica e la stessa radiografia di irradia molto di più che vivere vicino ad una centrale.

naturalmente è una provocazione al fine di far riflettere.

Cmq con energia elettrica in abbondanza e a basso costo:
Fornelli ad induzione.
Auto elettriche.
Riscaldamento con pompe di calore.
Tutto questo è già reale, con il nucleare.
Con le rinnovabili no.

E' così complesso o sotto gatta ci cova?


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
03-06-2011 12:37
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
sexyteo
Senator Member
****


Messaggi: 274
Gruppo: Registered
Iscritto: Feb 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #14
RE:    La Radioterapia in campo oncologico.

renato ha Scritto:

Il 99Molibdeno è prodotto attualmente al 99% da cinque reattori, di cui uno, canadese, è al momento fermo.
Come saprai il 99Mo non è usato direttamente in medicina. Viene usato nel "Generatore Molibdeno-Tecnezio" per produrre 99Tc che è uno dei traccianti più usati in medicina nucleare.
Il 99Tc è in fase di sostituzione con 94Tc e 82Rb, entrambi prodotti con ciclotroni.
http://lem.ch.unito.it/didattica/infochi...tc_94.html
http://www.diggita.it/story.php?title=Nu...i_medici-1
Ci sono altri radionuclidi che al momento possono sole essere prodotti in reattori. Ma sono piccoli reattori creati allo scopo, non sono centrali.
Inoltre negli ultimi anni per ragioni di costo e di sicurezza degli impianti, molti radioisotopi prodotti da reattori sono stati sostituiti da equivalenti prodotti da ciclotroni.  
http://www-3.unipv.it/cylena/Tesi/Depaoli.pdf


Ora saresti un "esperto" di medicina nucleare! Dopo le tue "competenze" impiantistiche (modulazione, emissioni, consumi, ecc...) e finanziarie (costi della produzione di energia elettrica), mancava questo altro "settore".
Detto questo, quanto qui denunciato da Riccardo Schiavo (Mediconucleare, Delegato Regionale AIMN Lazio, Ospedale Belcolle, Viterbo) è emblematico:
http://blog.forumnucleare.it/economia/bl...ionuclidi/
Venendo a quanto scrivi, in questo link:
http://lem.ch.unito.it/didattica/infochi...tc_94.html
dove è affermato che: "Il 99Tc è in fase di sostituzione con 94Tc e 82Rb"!?
Il secondo link, che riporti:
http://www.diggita.it/story.php?title=Nu...i_medici-1
è un sito di nessuna attendibilità con un banner a favore del referendum antinucleare.
Questa ottima dispensa, da te linkata (ma non letta, ne tantomeno sei in grado di comprenderla):
http://www-3.unipv.it/cylena/Tesi/Depaoli.pdf
a pagina 5 afferma che "Le principali fonti di radionuclidi sono i reattori nucleari (reazioni di fissione e cattura neutronica) e gli acceleratori di particelle che hanno consentito la produzione di radioisotopi a basso costo, per impieghi che spaziano dalla meccanica, alla chimica, alla biologia e alla medicina, solo per citare alcuni campi di utilizzo" e a pagina 49 conclude che "L'utilizzo dei radioisotopi in ambiente ospedaliero sta diventando sempre più frequente e importante, e sempre maggiori diventano quindi le esigenze di disporre dei relativi radiofarmaci, che – oltre ai noti problemi di sicurezza a causa della radioattività – richiedono anche una continua, quotidiana preparazione, in quanto spesso i radioisotopi in essi contenuti hanno tempi di emivita molto bassi (ad es. il Fluoro-18, forse il più comune tra essi, si dimezza in meno di due ore). La produzione di questi radioisotopi avviene generalmente per attivazione nucleare, in reattori o acceleratori di particelle, in particolare i ciclotroni; diventa quindi sempre più urgente e importante, per minimizzare tempi e costi delle procedure diagnostiche e terapeutiche, disporre di tali strumenti nelle immediate vicinanze dei centri ospedalieri".
Insomma, continua il tuo linkaggio random, di cui avevi dato ampio saggio qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...53#pid2753
ma ti devo "dedicare" ancora qualche post.
Detto questo, riporto una interessante dispensa, per "addetti ai lavori", sulla medicina nucleare:
http://users.unimi.it/nucleare/Appunti%2...cleare.pdf
si veda anche qui, da pagina 24, sui traccianti:
http://fis-san.univ.trieste.it/complemen.../radio.pdf

Se in Sardegna, "traboccante" di disoccupati, cassintegrati e con livelli di istruzione molto bassi (ma su questo dedicherò un altro post), il governo avvesse proposto la costruzione di un reattore nucleare ad uso sanitario e/o l'installazione di un ciclotrone, un eventuale referendum cosa avrebbe deciso!?

Messaggio modificato il: 03-06-2011 alle 19:13 da sexyteo.

03-06-2011 16:09
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #15
RE: La Radioterapia in campo oncologico.

http://blog.forumnucleare.it/economia/bl...ionuclidi/



Black-out di scintigrafie? Esaurite giacenze di radionuclidi
postato il 3.mar.2011 alle 8:13 pm | da admin
Di Riccardo Schiavo *
Liste di attesa, malasanità, c’entra qualcosa il “nucleare”? Questa domanda avrebbe dovuto sorgere spontanea nella pubblica opinione allorquando, nel mese di maggio, molte persone che avevano prenotato una scintigrafia presso un centro di Medicina Nucleare sono state contattate per rinviare il loro appuntamento per “motivi tecnici”. Perché si è verificato questo disservizio? Perché siamo in Italia, paese di rifiuti, di “malasanità”, di corruzione? Errore! Il disservizio si è verificato in tutto il mondo, occidentale o orientale, nord o sud del pianeta, indifferentemente, a causa del fermo-macchina contemporaneo di 3 reattori nucleari (in Canada, in Olanda, in Sud Africa) dei 5 in totale che producono Molibdeno-99, radionuclide madre del Tecnezio-99m, che costituisce a sua volta la base dei radiofarmaci utilizzati per eseguire le più comuni scintigrafie! Di tale possibile carenza si erano date avvisaglie già un anno fa, ma non si era giunti a un’interruzione di attività così pesante e nessuno di noi, medici nucleari, presagiva si potesse arrivare a tali livelli di inattività (alla lettera carenza di “radio”attività).

A questo temporaneo “black out” di prestazioni diagnostiche di elevato impatto (la scintigrafia ossea serve a scoprire la presenza di metastasi nel carcinoma mammario e della prostata, la scintigrafia miocardica indirizza diagnosi e prognosi della malattia coronarica) ha corrisposto un quasi analogo “black out” di notizie perché i “media” non si sono occupati quasi per nulla della questione (un paio di note sulla Reuters Health, qualche notizia sui siti web specificamente dedicati alla Medicina Nucleare).

L’idea del “ritorno al nucleare” suona quindi particolarmente urgente per chi, come me, fa il medico nucleare da quasi 30 anni ma che solo nella primavera scorsa ha avuto la percezione che si fosse “abbandonato il nucleare”. Si è dato allora un forzoso “risveglio” e ci si è improvvisamente accorti che non può esistere una Medicina Nucleare se non c’è dietro un’industria nucleare che garantisca la disponibilità dei nuclidi necessari per produrre i radiofarmaci.

La triste realtà è che la nostra disciplina dipende dall’attività di pochi reattori, di vecchia generazione, bisognosi di interventi di manutenzione sempre più ravvicinati: il braccio di ferro tra industria e governo dell’Ontario per assumersi la responsabilità di riparare il reattore di “Chalk River” è durato settimane.

Da maggio a oggi è cambiato qualcosa? Negli USA la politica si sta muovendo e al Senato è in discussione “Bill 99” un progetto di legge volto a garantire la disponibilità dei radiofarmaci tecneziati necessari al fabbisogno di scintigrafie (16 milioni all’anno in quel paese), che comporta il graduale blocco all’esportazione di uranio arricchito per produrre radioisotopi a scopo medico; la Russia ha recentemente firmato un contratto di fornitura all’Iran di Molibdeno-99 e Iodio-131 per scopi medici; la NEA (Nuclear Energy Agency dell’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica) con la benedizione dell’IAEA ha fatto partire un “survey” per valutare il fabbisogno di Molibdeno-99 nei prossimi 10 anni; da noi, in Europa e in Italia, non si è data una vera presa di coscienza del problema, l’AIFA (Agenzia governativa per i farmaci) ha tentato di monitorizzare la situazione per qualche mese, ma l’idea che vadano riannodati i rapporti tra medicina nucleare e industria nucleare non è emersa con chiarezza.

Eppure in Italia le attività di Medicina Nucleare erano nate sotto un diverso auspicio. Nel 1956 FIAT e Montecatini avevano fondato la SO.RI.N. (Società di Ricerche Nucleari) installando a Saluggia (Vercelli) un reattore (Avogadro RS1) per sostenere diversi filoni della ricerca scientifica, anche in campo biomedico. Il reattore ebbe vita breve e già nel 1971, a causa del disimpegno di queste due aziende, in uno scenario di politica energetica nazionale che aveva relegato il “nucleare” ai margini, terminò la sua attività. SORIN proseguì la sua avventura come SORIN-Biomedica spostando progressivamente il suo “core business” ai dispositivi cardiochirurgici, per disfarsi successivamente della parte radiofarmaci, ceduta ad Amersham nei primi anni ’90.

Il distacco dell’industria energetica e chimico-farmaceutica dalla nostra disciplina è stato apparentemente indolore perché la rete di distribuzione SORIN è passata in blocco ad Amersham e poi a GE Healthcare, ma è venuto meno il centro di Saluggia e con esso la possibilità per i medici nucleari italiani di interagire direttamente con i laboratori di produzione dei radiofarmaci.

Ecco che oggi, in una nazione che sta invecchiando, in un sistema sanitario che dovrà gestire in modo “cost-effective” patologie croniche, parlare di “ritorno al nucleare” ha senso anche per la salute pubblica, perché è chiaro che le nostre attività (scintigrafie, PET, terapia con radionuclidi) non potranno svilupparsi al di fuori di un serio programma di sviluppo dell’energia nucleare.

Perché non si è parlato sui media di questo black out di scintigrafie? Forse perché nessun politico in quei giorni ha avuto bisogno di fare una scintigrafia? La risposta è certamente più articolata: esistono colpe dei medici nucleari che, in un clima “anti-nucleare”, non hanno pubblicizzato con forza i risultati ottenuti da oltre 50 anni di uso clinico dei radionuclidi non-sigillati (oggi classificati e riconosciuti come radiofarmaci) e non hanno valorizzato a sufficienza i vantaggi offerti già ora dall’Imaging Molecolare in termini di tutela della salute. Va poi considerato che nell’imaging diagnostico domina un altro tipo di industria, quella che vende apparecchiature, che con le scintigrafie fa pochi affari (le gamma camere durano molti anni) e sta intravedendo l’occasione per piazzare un po’ di tomografi PET, in sostituzione di queste, spostando il “mercato” dalle scintigrafie (che utilizzano radiofarmaci tecneziati il cui precursore è prodotto da reattori) alle PET (i cui radiofarmaci sono prodotti da ciclotrone): tale scelta non è attualmente sostenibile dai nostri sistemi sanitari.

E’ comunque probabile che anche noi “medici nucleari” scontiamo il peccato connesso al devastante uso bellico di questo tipo di energia e d’altra parte non possiamo disconoscere le nostre radici perché sappiamo che le prime applicazioni di radionuclidi in medicina sono andate a rimorchio della sperimentazione militare: in un articolo riportato nel Forum ho già ricordato che in quegli stessi anni, negli stessi luoghi (Oak Ridge), probabilmente le stesse persone, lavoravano a progetti che avrebbero dato frutti completamente diversi.

La mia impressione è che sia venuto il momento, per noi medici nucleari, di approfittare di questo clima di “revisionismo nucleare”, per far conoscere, senza sensi di colpa, le potenzialità delle nostre metodiche, insostituibili per una medicina che mira a personalizzare diagnosi e terapia .

*

* Mediconucleare, Delegato Regionale AIMN Lazio, Ospedale Belcolle, Viterbo


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
03-06-2011 17:11
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
renato
Senator Member
****


Messaggi: 263
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2011
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #16
RE:     La Radioterapia in campo oncologico.

sexyteo ha Scritto:

Ora saresti un "esperto" di medicina nucleare!

Non sono un "esperto", tu invece lo sei?

Senza citare altri link, mi sai indicare un solo punto di tutti i link da te indicati in cui viene contraddetto quanto da me scritto???
Fai pure con comodo, posso aspettare.
sexyteo ha Scritto:

Il secondo link, che riporti:
http://www.diggita.it/story.php?title=Nu...i_medici-1
è un sito di nessuna attendibilità con un banner a favore del referendum antinucleare.

Questa era una NOTIZIA, non un trattato, ed era ripresa da questo sito pro-nucleare.
http://www.nuclearnews.it/news-274/nuove...pi-medici/
non te ne sei accorto?

sexyteo ha Scritto:

a pagina 5 afferma che "Le principali fonti di radionuclidi sono i reattori nucleari (reazioni di fissione e cattura neutronica) e gli acceleratori di particelle che hanno consentito la produzione di radioisotopi a basso costo, per impieghi che spaziano dalla meccanica, alla chimica, alla biologia e alla medicina, solo per citare alcuni campi di utilizzo" e a pagina 49 conclude che "L'utilizzo dei radioisotopi in ambiente ospedaliero sta diventando sempre più frequente e importante, e sempre maggiori diventano quindi le esigenze di disporre dei relativi radiofarmaci, che – oltre ai noti problemi di sicurezza a causa della radioattività – richiedono anche una continua, quotidiana preparazione, in quanto spesso i radioisotopi in essi contenuti hanno tempi di emivita molto bassi (ad es. il Fluoro-18, forse il più comune tra essi, si dimezza in meno di due ore). La produzione di questi radioisotopi avviene generalmente per attivazione nucleare, in reattori o acceleratori di particelle, in particolare i ciclotroni; diventa quindi sempre più urgente e importante, per minimizzare tempi e costi delle procedure diagnostiche e terapeutiche, disporre di tali strumenti nelle immediate vicinanze dei centri ospedalieri".

renato ha Scritto:

Ci sono altri radionuclidi che al momento possono sole essere prodotti in reattori. Ma sono piccoli reattori creati allo scopo, non sono centrali.

Inoltre negli ultimi anni per ragioni di costo e di sicurezza degli impianti, molti radioisotopi prodotti da reattori sono stati sostituiti da equivalenti prodotti da ciclotroni.  

Non mi sembrano in contraddizione.
Come al solito, per il puro gusto di contraddirmi, confermi quanto da me scritto.

03-06-2011 21:55
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #17
RE: La Radioterapia in campo oncologico.

http://www.world-nuclear-news.org/RS_New...12111.html

Nuovi dati sulla bassa dose di radiazioni

21 Dicembre 2011

I risultati di America Berkeley National Laboratory hanno messo in dubbio l'ipotesi che il rischio da radiazione è sempre proporzionale alla esposizione - una teoria che sostiene la maggior parte delle misure per la protezione radiologica.

Le cellule viventi sono costantemente bombardati da radiazioni ionizzanti in varie forme e da varie fonti, che hanno il potenziale di danno al DNA. A meno che questo danno viene corretta da meccanismi di auto-riparazione che può provocare il malfunzionamento delle cellule o la malignità noto come il cancro.

Questi effetti sono stati chiaramente dimostrato di essere statisticamente probabile per alte dosi di radiazioni, come quelle ricevute dai sopravvissuti giapponesi di bombe atomiche. Ciò che è meno ben compresa e ben più difficili da studiare sono gli effetti di basse dosi di radiazioni ricevute da fonti naturali, le scansioni mediche, o in minor misura filiera energia nucleare.

Il metodo prevalente per affrontare questa area di incertezza è quello di estrapolare il effetti osservabili di dosi elevate e assumere lo stesso rapporto vale per basse dosi senza effetto osservabile cioè assumere che tutti i livelli di esposizione sono dotati di un rischio per la salute commisurato, non importa quanto piccolo. Questo approccio è utilizzato in pratica come base per la gestione di tutto il mondo di esposizione professionale e pubblica.

Si tratta di un presupposto sicuro che la quantità di danni al DNA aumenta in linea con l'esposizione alle radiazioni, ma Mina Bissell della divisione di Berkeley delle scienze della vita ha detto oggi: "I nostri dati mostrano che a basse dosi di radiazioni ionizzanti, i meccanismi di riparazione del DNA funzionano molto meglio rispetto alle più alte dosi. " Ha aggiunto che questo "dubbio getta sul presupposto generale che qualsiasi quantità di radiazioni ionizzanti è dannoso e additivo".

I ricercatori hanno utilizzato time-lapse immagini di cellule, come hanno risposto a dosi di radiazioni diverse. Sono stati in grado di vedere il concentrato di proteine ​​di riparazione intorno parti di DNA che aveva subito una rottura a doppio filamento che vengono chiamati indotto dalle radiazioni foci (RIF).

Nel corso del tempo le estremità mozzata di filamenti di DNA effettivamente spostati all'interno del nucleo della cellula per raccogliere in grandi RIFs noto come 'centri di riparazione'. Sylvain Costes, che ha condotto lo studio, ha detto che le riparazioni multiple potrebbe essere che si svolgono contemporaneamente in centri di riparazione, portando a più errori nel DNA riparato. Ha detto che a bassi livelli di radiazioni, come gli esseri umani naturali livelli registrati nel corso dell'evoluzione, che è "improbabile" che ogni cellula avrebbe dovuto riparare più di una doppia interruzione filamento in una volta.

Lo studio è stato il primo ad utilizzare time-lapse immagini, che ha contribuito non registrare più RIFs così come l'effetto clustering, che inizia ancor prima RIFs si formano. Gerry Thomas, professore di patologia molecolare presso l'Imperial College di Londra, ha detto a notizie nucleare mondiale che, mentre la nuova teoria "ha un senso molto buono, "lei" spingere un po 'di cautela in quanto questo è un modello in vitro, e non possono essere completamente rappresentativo della risposta dei tessuti in vivo. "

Tuttavia, ha detto Thomas, "Questo è molto interessante e probabilmente in forma con i risultati che abbiamo dopo Cernobyl, dove la maggior parte della esposizione della popolazione è bassa dose. Esso può anche spiegare perché relativamente pochi pazienti trattati con radiazioni per il cancro andare avanti per ottenere secondi tumori. In radioterapia si obiettivo il dosaggio più alto per il tumore, ma inevitabilmente il tessuto circostante riceve alcune radiazioni, ma in dosi molto più basse ".

Costes ha detto che il team sta ora progettando di condurre lo stesso esperimento con cellule sane donato, piuttosto che immortalato versioni di laboratorio, e per vedere se i risultati valgono per cellule di fibroblasti e cellule epiteliali già studiato. Un'altra area di ricerca è il raggruppamento di rotture doppio filamento: se c'è un meccanismo di trasporto, e se i centri di riparazione pre-esistenti.


Ricercato e scritto
da News World Nuclear


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
21-12-2011 19:34
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
drugo
Member
***


Messaggi: 59
Gruppo: Registered
Iscritto: Sep 2011
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #18
RE: La Radioterapia in campo oncologico.

Ciao,

a proposito dell' uso delle radiazioni in campo medico, ho trovato questo esilarante racconto in stile science-fiction, in merito al progressivo abbassamento dei limiti di dose per i lavoratori esposti....

Una domanda: se qualche pazzo volesse costruire in Italia un reattore piccino per produrre radioisotopi, sarebbe automaticamente impalato dall'esito referendario o è rimasto qualche spazio di manovra?

Drugo



File allegato(i)
.pdf File  Roentgen_Shrugged.pdf (Dimensione: 224.88 KB / Scaricato: 1)
29-12-2011 23:38
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Cher
Consul Member
****


Messaggi: 1.834
Gruppo: Registered
Iscritto: May 2010
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #19
RE:  La Radioterapia in campo oncologico.

drugo ha Scritto:

Ciao,

a proposito dell' uso delle radiazioni in campo medico, ho trovato questo esilarante racconto in stile science-fiction, in merito al progressivo abbassamento dei limiti di dose per i lavoratori esposti....

Una domanda: se qualche pazzo volesse costruire in Italia un reattore piccino per produrre radioisotopi, sarebbe automaticamente impalato dall'esito referendario o è rimasto qualche spazio di manovra?

Drugo


Che ne diresti di postare una versione tradotta, non tutti parlano/leggono Inglese?
Ho provato con il traduttore, ma non si comprende la sfumatura ironica del testo, peccato!
Puoi fare qualcosa?
Saresti molto gentile!
........

Il problema non è quello di venire "impalati" dagli EcoIdiotichedipiù nonsipuò e prima ti scorticano vivo!Toungue


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
30-12-2011 12:47
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
drugo
Member
***


Messaggi: 59
Gruppo: Registered
Iscritto: Sep 2011
Stato: Offline
Reputazione:
Messaggio: #20
RE: La Radioterapia in campo oncologico.

L'Olanda costruirà un nuovo reattore per ricerca a e produzione di radioisotopi al posto del vecchio HFR:

"
Petten replacement approved


Meanwhile, the Dutch government has given its approval for the construction of a replacement for the ageing High Flux Reactor (HFR) at Petten. The Dutch Ministry of Economic Affairs, Agriculture and Innovation announced the cabinet's decision on 20 January. The ministry said that the government and the province of Noord-Holland would each provide €40 million ($52 million) for the design, procurement and licensing procedure of the Pallas reactor.

Since it became operational in September 1960, the 45 MW HFR at Petten has been largely shifted from reactor materials testing to fundamental research and the production of medical radioisotopes. The reactor has for a long time supplied about 60% of Europe's and 30% of the world's supply of medical radioactive sources.
"

23-01-2012 23:43
Invia Messaggio privato all'autore Trova tutti i messaggi dell'autore Quota il messaggio nella risposta
Pagine (2): « Prima « 1 [2] Ultima »

  Scrivi discussione 


Guarda versione stampabile
Invia discussione a un amico
Sottoscrivi questa discussione | Aggiungi discussione ai favoriti
Valuta questa discussione:

Vai al Forum: