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   Nucleare no, bambina che abbaia, si!
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Cher
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Ti sei spiegato benissimo, solo che tu proponi l'argomento in modo "filosofico" ( se mi passi il termine), io in modo razzionale da "denuncia " come da tua richiesta.
In pratica , io ti scovo la "rogna" e tu la "estendi" , la svisceri nei suoi più articolati aspetti, altri , se si agregheranno , diranno la loro opinione.
Questo dovrebbe creare un interesse attorno ad argomenti , spesso, di rassegnata sopportazione.
Spero di aver esposto il mio pensiero in modo capibile.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
22-08-2011 18:29
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mi.greco
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Messaggio: #72
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Riporto pari pari quanto ho scritto.


Caro Cher, evidentemente non mi faccio capire!
Vediamo se, riformulando la domanda, riesco ad essere più chiaro.
L'Arsenico fa male! Sono daccordo!
Però l'arsenico è usato positivamente per curare molte patologie!
Sei o non sei daccordo?
Il danno che l'arsenico, mescolato con l'acqua, provoca alla salute di tutti è, se ho ben capito, dovuto dalla cattiva depurazione dell'acqua stessa, comportamento vergognoso di chi è preposto a farlo.
Ciò non toglie che in altro impiego l'arsenico è positivo.
Allora chi o cosa fa male alla salute del cittadino?
L'elemento in sè o l'uso errato dello stesso?
Questa domanda potrebbe calzare altre problematiche sociali.
Per esempio l'Energia, da qualunque sorgente viene ricavata e prodotta, è di per se stessa un male o è l'uso che della stessa viene fatto?

Grazie
Michele Greco


Non trovo divagazioni filosofiche e svisceramenti dell'argomento in quanto ti ho scritto e rivolto come domanda.
Pongo una domanda alla quale tu ti ostini a non rispondere.
Hai mai consegnato, a scuola, un Tema in bianco?
Quando non si sa o non si vuole è meglio consegnare il foglio in bianco, piuttosto che trovare scusanti e fare panegirici offensivi l'intelligenza di chi legge.

Michele Greco

22-08-2011 18:40
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Cher
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Messaggio: #73
RE:  Nucleare no, bambina che abbaia, si!

mi.greco ha Scritto:


Non trovo divagazioni filosofiche e svisceramenti dell'argomento in quanto ti ho scritto e rivolto come domanda.
Pongo una domanda alla quale tu ti ostini a non rispondere.
Hai mai consegnato, a scuola, un Tema in bianco?
Quando non si sa o non si vuole è meglio consegnare il foglio in bianco, piuttosto che trovare scusanti e fare panegirici offensivi l'intelligenza di chi legge.

Michele Greco




No, non sono d'accordo e non faccio nessun panegirico in quanto non lodo nessuno. Mescolare le carte per dirsi offesi e poi fare gli stizziti, quello si è offendere l'intelligenza altrui.

Con l'arsenico crepi e con le cure omeopatiche in caso di patologie gravi, crepi lo stesso.

Senza dimenticare che l'omeopatia è il placebo per eccelenza, ma il placebo farlo pagare sarebbe una truffa, il farmaco omeopata lo paghi e lo paghi salato e ti viene venduto senza nessuna ricetta o prescrizione, il motivo è che non è "dannoso" per l'organismo.
Se non è "dannoso", e qui voglio riallacciarmi al tuo dire,non ottieni nessun effetto chimico sull'organismo.

Se poi sei convinto che funziona e NON nego che ottieni dei risultati, questo lo si deve ricercare nel meccanismo di automedicazione che c'è in ognuno di noi.
Questo è stato dimostrato per l'ennesima volta poco tempo fà, come trovo la ricerca ,la posto.

A prescindere che è meglio sommnistrare prodotti omeopatitici che farmaci o antibiotici, in quanto, escluse patologie gravi, uno guarisce da solo.( Qui mi ripeto,cosi non si dica che non mi spiego o che mi nascondo dietro a giri parole perchè non sò cosa dire)


Non sono d'accorto sul fatto che associ l'uso omeopatico con il fatto che la sostanza non è dannosa a piccole dosi.
In omeopatia, il cui uso terapeudicop è controverso, non si parla di dosi ma di unità misurate in CH o DH,qui un accenno:

La diluizione, concetto fondamentale e sul quale si appuntano le critiche maggiori, viene detta in omeopatia potenza. Le potenze sono in realtà diluizioni 1 a 100 (potenze centesimali o potenze C o anche CH) o diluizioni 1 a 10 (potenze decimali o potenze D o anche DH). In una diluizione C una parte di sostanza viene diluita in 99 parti di diluente e successivamente dinamizzata, ovvero agitata con forza secondo un procedimento chiamato dagli omeopati succussione; in una diluizione D, invece, una parte di sostanza viene diluita in 9 parti di diluente e sottoposta poi alla stessa dinamizzazione.
Ogni sostanza omeopatica pronta per l'impiego riporta il tipo di diluizione e la potenza. Ad esempio, in un rimedio con potenza 12C la sostanza originaria è stata diluita per dodici volte, ogni volta 1 a 100, per un totale di una parte su 10012 (=1024).
Una potenza 12D, utilizzata abbastanza comunemente in omeopatia, equivale invece ad una soluzione nella quale la concentrazione è una parte su un milione di milioni (1012), che equivale ad esempio ad un millimetro cubo su mille metri cubi.


Mescolare una diluizione di questa entità con valori di > 50mg/l , credo che sia sfuggito il parametro di fondo.
L'innalberasi con il tuo puntualizzare e solo un modo filosofico per aggirare il problema che ho segnalato.

La gente crepa di cancro e fanno ricadere la responsabilità sulla radioattività , ignorando per pigrizia o sbadattagine sul fatto che è l'acqua con dosi VIETATE di arsenico è letale.

Se non mi sono spiegato, con l'arsenico , crepi senza se e senza ma.


Tutto il resto sono solo chiacchere da salotto, magari argute, ma senza capo ne coda, un pò come la filosofia applicata ad un bel ragionamento e  con la quale e senza la quale il ragionamento resta sempre uguale.

Per essere chiaro per l'ennesima volta: con l'arsenico crepi, anche in piccole dosi.

Ciao






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Messaggio modificato il: 22-08-2011 alle 21:45 da Cher.

22-08-2011 21:30
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Ti se finalmente inca"ss"ato!
Perchè?
E' probabile che in questo modo siamo arrivati ad un punto d'incontro.
Seguimi!
In natura trovi un po' di tutto, basta cercare.
Trovi sostanze velenose, tossiche, curative, nutritive, degeneranti o generanti; insomma trovi, scopri, studi, elabori e applichi.
In natura trovi l'aglio che è un forte antibiotico, ma trovi anche il prezzemolo che è , in dose elevata, un veleno; basta conoscerli ed utilizzarli per il proprio benessere; per esempio l'aglio, usato con giudizio, abassa la pressione arteriosa come il prezzemolo era usato per abortire e, guai a darlo in alimento ai conigli.
L'arsenico è un veleno ma se controllato è un farmaco, checchè tu ne dica, adoperato dalla medicina omeopatica.
L'Energia Nucleare porta benessere ma, se non è controllata, porta morte e malanni.
Tutto può essere benefico o dannaso! Dipende dal come si usa e lo si adopera.
Ti sei chiesto del perchè certe sostanze vengono usate in un modo ed altre in un altro, quando, sotituirle nell'uso, potrebbe essere più salutare?
Perchè non è conveniente!
Non conviene, a chi non ha interessi economici, produrre girasoli quando guadagnerebbe di più con le arachidi; produrre energia nucleare quando guadagna di più con le rinnovabili.
La merda è tutta qui!
La mia provocazione assillante sull'arsenico voleva giungere a ciò; a considerare ancora, ed ancora, che se non la si smette con le speculazioni, non la si smetterà mai con la truffa e con le continue prese per il culo.

Michele Greco

Messaggio modificato il: 23-08-2011 alle 13:09 da mi.greco.

22-08-2011 22:49
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Pubblicato in Energia, nucleare   Nessun commento
23 lug 2011
(da Repubblica)

L’accelerazione insostenibile di Nicola Cianciullo

L’accelerazione insostenibile. Da una parte la crescita progressiva e impressionante dell’anidride carbonica e degli altri gas serra, dall’altra quella del denaro mosso dalle Borse. A trovare punti in comune tra la crisi economica e quella ambientale sono stati in tanti, anche perché il collegamento tra l’instabilità dei mercati e la finitezza delle risorse in termini di energia e materie prime è diventato di tutta evidenza. Ma vale la pena di leggere “Eventi estremi”, di Tonino Perna, economista e sociologo, (edizioni Altra Economia) perché il nesso individuato è originale e sottolinea l’andamento caotico dei due sistemi indagati (l’atmosfera e l’economia).
“I grandi flussi di capitale che girano alla velocità della luce sul nostro pianeta, passando da un computer all’altro delle Borse di tutto il mondo, per un valore giornaliero pari a 3 mila miliardi di dollari, possono essere paragonati a enormi masse nuvolose, cariche di elettricità che si scaricano all’improvviso sulla terra e sul mare”, scrive Perna sottolineando che la maggior parte degli analisti hanno insistito sulla necessità di ridurre il rischio prodotto dalle bolle finanziarie aumentando le attività di regolazione e vigilanza da parte delle autorità.
Ma questo non basta. Non si coglie la misura del pericolo: “Se un sondaggio di opinione chiedesse ai cittadini del mondo la loro disponibilità ad affidare i propri risparmi ai boss della mafia siciliana, colombiana o russa, la risposta sarebbe sicuramente negativa a stragrande maggioranza. E invece la realtà ci dice che i risparmiatori alimentano, senza saperlo, un potere criminale peggiore di quello delle mafie di tutto il mondo messe assieme. Quando gli hedge fund puntano su un bene vitale come il grano o il riso portandone il prezzo alle stelle affamano milioni di persone e ne fanno morire di fame altrettante. Quando giocano al ribasso sui titoli pubblici in uno stato in difficoltà (come hanno fatto anche in tempi recenti con la Grecia, il Portogallo) o su una moneta debole, buttano nella disperazione milioni di persone, alimentano aspri conflitti sociali e politici, provocano morte, miseria e un peggioramento di tutti i servizi sociali”.
La diagnosi è chiara, la terapia ancora da mettere a fuoco. Perna propone una difesa che faccia leva sulla coesione umana di fronte alla minaccia di eventi estremi potenzialmente sempre più catastrofici. Ma il percorso per arrivare a una governance mondiale in grado di affrontare la sfida è ancora tutto da costruire. E la sfida posta dal cambiamento climatico costituirà probabilmente un banco di prova decisivo. Se si convogliasse l’1-2 per cento del Pil globale attualmente destinato a finanziare investimenti basati su tecnologie inquinanti mosse dai combustibili fossili verso l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il riciclo dei rifiuti e l’innovazione tecnologica si darebbe un segnale forte in direzione di una stabilità climatica ed economica.


No comment!
Michele Greco

25-08-2011 14:14
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Da "Affari Italiani"
Pescara/ Famiglia sfrattata e senza lavoro: vogliono vendere un rene
Venerdí 26.08.2011 10:30

Una coppia, sfrattata e disperata, ha deciso di vendere i propri reni per dare un futuro ai figli di tre e un anno e mezzo. Al momento non hanno soldi per comprarsi una casa dignitosa e vivono in auto. Ma il sindaco del loro paese, Manoppello (Pescara), mosso da compassione, si sarebbe già mobilitato per aiutarli con un alloggio popolare.
Giovanni De Matteis, il capofamiglia, denuncia però di non aver ricevuto alcuna rassicurazione in merito. ''Dal sindaco non abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto. L'unica cosa è stata quella di un ritardo di cinque giorni nello sfratto. Poi solo promesse vane di una casa''.

De Matteis racconta che aveva chiesto nei giorni scorsi anche un sussidio economico, ma non c'è stato nulla da fare. ''Sarei disposto anche ad andare in una pensione – spiega – ma come farei a pagare? Mia moglie ha perso il lavoro. Io sono precario, al momento senza occupazione. Con 500 euro, e 400 di affitto, ditemi voi come faccio a sfamare i miei due figli. Per loro sarei disposto a vendere anche domani un rene, anche se la legge italiana lo vieta''.

Il sindaco, Gennaro Matarazzo, ha replicato con un'altra versione dei fatti: ''Conosciamo la situazione della famiglia De Matteis, non a caso seguita da tempo dai servizi sociali. Da tempo avevamo avviato un censimento degli alloggi popolari, pur non essendo la coppia in graduatoria, sapendo che a breve dovrebbero liberarsi degli alloggi, occupati nell'ambito dell'autonoma sistemazione post-terremoto. Nel frattempo – ha aggiunto - eravamo riusciti ad ottenere dal proprietario di casa un differimento dello sfratto, nella speranza di riuscire a reperire una sistemazione provvisoria. Nei giorni scorsi avevamo anche individuato uno stabile, risultato poi pericolante''.

Il sindaco ha rivelato che nei mesi scorsi era stata trovata una collocazione provvisoria dalle suore, ''ma poi erano sorti problemi. Contiamo di trovare una soluzione entro pochi giorni, ma non ci aspettavamo tanto clamore, anche se comprendiamo la disperazione dei coniugi De Matteis''.


Mi domando: Cosa costa di più sul mercato: La Coscienza, La Dignità, La Libertà, La Verità o Un Rene?
Quali di questi è più richiesto, e da chi?

Michele Greco


26-08-2011 11:15
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

LA SITUAZIONE Somalia, ora si fugge verso lo Yemen E questo mostra solo disperazione
di CARLO CIAVONI fonte repubblica



A migliaia cercano di raggiungere il paese della penisola arabica dopo traversate in mare con i soliti mezzi sgangherati e sovraccarichi di un'umanità che sa di andare incontro alla morte e che non ha più nulla da perdere. Il vuoto di potere e le scorribande dei miliziani di Al Shabaab, che sono ben lontani dall'essere sconfitti



ROMA - Dicono di aver lasciato Mogadiscio, di essersi ritirati "strategicamente". Intanto però gli uomini di Al Shabaab - le milizie islamiche nate da un spinta integralista all'orignine della scissione dalle Corti Islamiche - lasciano sul terreno una scia di segnali di terrore e morte. Un ragazzo è stato trovato decapitato nel quartiere di Huriwaa, nella capitale somala. Se ne ignorano le cause, ma sarebbe difficile per chiunque, a Mogadiscio, ricostruire episodi del genere e capire le ragioni di tanta ferocia, in un luogo dove ormai, in un vuoto di potere, regna solo desolazione e macerie, tra gente in fuga.  

Le nuove rotte verso lo Yemen. E' in atto una nuova tendenza del flusso migratorio in uscita dalla Somalia. Ora chi fugge fa rotta verso lo Yemen, dove cresce rapidamente il numero dei rifugiati somali, in arrivo attraverso il Golfo di Aden su imbarcazioni che si reggono a galla per miracolo. Finora sono 3.700 i rifugiati somali che nel solo mese di agosto hanno raggiunto le coste del paese all'estremità della penisola araba. Si tratta di un inizio anticipato della tradizionale stagione in cui le barche di trafficanti partono dal porto di Bossaso, nel nord della Somalia e della più alta quota mensile dell'intero anno. Sono state le instabili condizioni di sicurezza, la grave siccità, gli alti prezzi del cibo e la mancanza di opportunità lavorative - dicono i nuovi arrivati agli operatori UNHCR 1 - a spingerli alla fuga.
2
E' così che mostrano la loro disperazione. Il fatto che i rifugiati abbiano scelto di andare nello Yemen - un paese preda di gravi tensioni - non fa che confermare la loro disperazione. Attraversano il Golfo di Aden, su barche sovraccariche e disastrate, coscienti prima ancora di partire che molti di loro non sopravvivono alla traversata. Ieri due cittadini somali sono annegati dopo il ribaltamento della barca su cui viaggiavano. Nonostante tutto però, si prevede che nei prossimi mesi saranno ancora molti i somali che approderanno sulle coste yemenite. Molti - secondo l'UNHCR - hanno già abbandonato le proprie case e sono a Bossaso in attesa di condizioni favorevoli per imbarcarsi. I rifugiati somali nello Yemen sono quasi 192.000, il secondo gruppo più numeroso tra i paesi della regione. Circa 15.000 vi sono arrivati dall'inizio dell'anno.

Dove è impossibile proteggere le persone. Nei distretti della capitale controllati dal gruppo Al Shabaab non sono praticamente stati registrati arrivi o ritorni, principalmente a causa dell'insicurezza determinata dalla guerriglia. In questi distretti si sono verificati diversi problemi legati alla protezione della popolazione civile. Oltre tutto, in queste aree - per giunta nella maggior parte distrutte da precedenti combattimenti - manca ogni opportunità di sostentamento. Nelle aree che in precedenza si trovavano sotto il controllo di Al Shabaab, la missione dell'Unione Africana in Somalia AMISOM ha imposto restrizioni sugli spostamenti o sui ritorni dei civili mentre vengono svolte le operazioni di sicurezza.

Le zone controllate da Al Shabaab. Dopo il ritiro (parziale) dalla capitale - secondo le informazioni a disposizione dell'UNHCR - Al Shabaab continuerebbe a porre restrizioni agli spostamenti nelle aree che continuano a trovarsi sotto il proprio controllo, in particolare agli uomini e in particolare nelle regioni di Lower Shabelle e di Bay. Ciò ha impedito che si verificassero massicci spostamenti di popolazione, soprattutto da Lower Shabelle a Mogadiscio.

Le donazioni dei somali nel mondo. Sarebbero state poi le donazioni provenienti dai Somali di tutto il mondo e la mobilitazione da parte delle comunità locali d'accoglienza - secondo gli sfollati intervistati dalle agenzie partner del programma PMT - a consentire l'assistenza della popolazione colpita durante il mese di Ramadan tra luglio e agosto. Ciò avrebbe permesso alle persone di restare dove si trovavano limitando i movimenti di popolazione.

Si allenta la pressione su Mogadiscio. Inoltre le organizzazioni locali e internazionali - tra cui l'UNHCR - erano meglio posizionate per fornire assistenza alle popolazioni colpite dalla carestia nelle regioni di Bay, Gedo, South Bakool e Hiraan, in particolare nelle aree lungo le frontiere con Kenya ed Etiopia. La pressione su Mogadiscio come destinazione per la ricerca di assistenza si è quindi allentata. Questa settimana l'UNHCR ha completato - nella regione di Hiraan, controllata da Al Shabaab - la distribuzione di 3.000 kit di assistenza d'emergenza (Emergency Assistance Packages, EAP) di cui beneficeranno fino a 18.000 persone.

In Kenia il maggior numero di rifugiati. Il Kenya - con quasi 498.000 rifugiati somali - resta il principale paese d'accoglienza. Di recente tuttavia il ritmo degli arrivi è rallentato da 1.500 persone ogni giorno fino a 1.000-1.200. Allo stesso tempo, secondo gli operatori impegnati sul terreno, le condizioni di salute complessive dei nuovi arrivati - in particolare dei bambini - sono peggiori che in passato. E sono la conseguenza di situazioni di siccità e fame all'interno della Somalia. L'insicurezza ha seriamente ostacolato la consegna dell'assistenza, dicono agli operatori alcuni dei nuovi arrivati provenienti dalle aree di Gedo e Lower Juba controllate da Al Shabaab.

Arrivano dalla Somalia sfiniti e malati. Attraverso l'operazione di trasferimento dei nuovi arrivati che si erano accampati ai margini dei campi per rifugiati del complesso di Dadaab, sono quasi 27.000 i somali finora dislocati nei siti di Ifo Extension e Kambioos, dove alloggiano - e chissà per quanto tempo ancora dovranno farlo - in tende per famiglie. Le pessime e preoccupanti condizioni di salute dei nuovi arrivati dalla Somalia nei campi dell'area di Dollo Ado in Etiopia, sono forse la testimonianza evidente della dell'impossibilità di continuare a gestire un flusso migratorio di queste proporzioni al di fuori dei confini della Somalia.

I casi di morbillo aumentano. Dall'inizio di agosto sono stati registrati ben 290 casi di sospetto morbillo e 18 decessi correlati alla patologia. Proseguono comunque nei quattro campi per rifugiati che compongono il complesso le operazioni di vaccinazione di tutti i bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 mesi e i 15 anni. L'UNHCR e le agenzie partner poi continuano a potenziare i servizi sanitari all'interno dei campi. Quattro le cliniche satellite allestite. I servizi saranno ulteriormente decentralizzati per favorire l'accesso dei rifugiati. La clinica gestita da Medici Senza Frontiere 3 (MSF) nel campo di Hilaweyn adesso è aperta 24 ore su 24. Nel campo di Kobe sta per partire la costruzione del secondo centro nell'area per la stabilizzazione dei bambini gravemente malnutriti. Nei campi sono stati distribuiti kit per ridurre il rischio di mortalità materna.

Per sostenere la campagna. E' possibile donare con carta di credito o bonifico bancario chiamando il numero verde 800 298 000.

La stampa e i siti somali.  Dai siti e dalla stampa somala si apprende nel frattempo che le milizie di Al Shabaab, nella città di Baraawwe nella regione basso del Shabelle, a circa 300 chilometri ad ovest di Mogadiscio, hanno sequestrato molti giovani per inserirli con la forza nelle proprie truppe. Il potente e puntuale apparato mediatico che le milizie islamiche riescono a gestire, è coerente con la loro ancora evidente supremazia militare, rispetto alle forze armate dell'esercito che fa capo al governo transitorio e alle truppe dell'Amison (dell'Unione Africana) composto per la maggior parte da soldati ugandesi. Le scorribande, pressoché indisturbate dei miliziani, continuano a rendere difficili il compito delle Ong che operano sul territorio.    

Altri 351 milioni al presidente. Che ne farà? Intanto, il  presidente Sheikh Sharif Ahmed è tornato oggi dalla conferenza dell'Unione Africana che si è tenuta ieri ad Addis Abeba. I media somali lo hanno descritto "molto felice" e soddisfatto per aver ottenuto un contributo ulteriore di 351 milioni di dollari. Denaro che sicuramente verrà impegnato nel finora vano tentativo di neutralizzare con le armi i miliziani di Al Shabaab e dunque, altrettanto sicuramente, non verrà utilizzato per aiutare le centinaia di migliaia di profughi somali sfiniti da una carestia che sta sconvolgendo il Paese.  

Riaperto il mercato di Huriwaa. Sempre dalla stampa somala si apprende che, dopo diversi anni di occupazione da parte di Al Shabaab, oggi a Mogadiscio è stato riaperto il mercato di Huriwaa. Si apprende anche che l'Università di Mogadiscio è stata collocata al posto 29° posto nella lista dell'eccellenza degli atenei africani, mentre al terzo posto la Somalia è risultata nel concorso annuale di lettura del Corano, che si è svolto a Dubai. Concorso riservato alle nazioni islamiche.

A Oslo la manifestazione per la diaspora. A Olso, infine, nella Sala dell'Olso Congres Center, il 10 settembre prossimo, verrà inaugurata la manifestazione della diaspora somala in Europa, la "Somali hope conference", organizza l'Associazione Daryeel Reliev Development Organization. Sarà in onore del Prof. Mohamed Abdullahi Mohamed, già Primo Ministro del Governo Federale di Transizione della Repubblica somala.




Michele Greco

05-09-2011 12:02
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Quando la legge può essere violata.

Da RepubblicaI
L CASO
Kate rilasciata, si schiera il governo
"Impegnati per salvarla da pena di morte"
Il ministro degli esteri: "Asilo senza indugi". La donna, nigeriana, rischia di essere rimpatriata nel suo Paese, dove è stata condannata a morte.  La mobilitazione della rete. Le prime parole dopo la libertà: "Voglio essere libera in un Paese libero"
Kate Omoregbe
ROMA -  E' stata scarcerata Kate Omoregbe, la nigeriana di 34 anni che rischia la lapidazione nel suo Paese. La donna ha lasciato il carcere di Castrovillari ribadendo la sua innocenza rispetto ai fatti per i quali ha scontato la condanna e ringraziato quanti si sono interessati al suo caso. Poche parole all'uscita dalla prigione: "Non pensavo che ce l'avrei fatta. Grazie a tutti, agli italiani, ai calabresi, al presidente Napolitano, al movimento Diritti civili". Poi è stata trasferita alla questura di Cosenza, dove si deciderà la sua destinazione.

"Kate - ha riferito Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, unico autorizzato a vederla - vuole rimanere in Italia, soprattutto in Calabria. Ha detto 'voglio riprendere gli studi, mi voglio laureare. Amo il vostro Paese e tutte le persone che con grande cuore si sono mobilitate per me. Oggi un sogno si è avverato'".

E mentre la Regione Calabria ha manifestato la disponibilità ad accoglierla in attesa che si abbiano notizie certe sulla sua eventuale espulsione, anche il governo prende posizione sul caso. "Il Governo italiano - scrivono in una nota congiunta il ministro degli Esteri Franco Frattini e quello per le Pari Opportunità Mara Carfagna - è impegnato a salvare la vita di Kate e a evitarle la pena di morte che presumibilmente le toccherebbe in sorte nel suo Paese di origine".

L'INTERVENTO Le leggi e la nostra coscienza 1 di SHUKRI SAID

La situazione della donna ha mobilitato la società il web 2 negli ultimi giorni, per evitare un rimpatrio che avrebbe il valore di una condanna a morte. "Il caso di Kate - continua la nota dei due ministri - tira ancora una volta in ballo il rispetto dei diritti fondamentali di ciascuna persona, un principio che l'Italia non ha mai considerato una battaglia ad intermittenza"

E ancora: "L'Italia è da sempre in prima fila nella battaglia per la moratoria sulla pena di morte nel mondo e in quella per il rispetto dei diritti delle donne: questa battaglia, oggi, passa anche per la vicenda di Kate. Il Governo ringrazia le autorità competenti che si sono attivate per affrontare il caso, le organizzazioni laiche e religiose che hanno offerto aiuto e disponibilità, le migliaia di persone che si sono mobilitate: tutti loro rappresentano, insieme, l'esempio più lampante che l'Italia è un Paese attento, generoso ed accogliente", conclude la nota.

Il ministro Frattini ha anche parlato del caso sul suo blog: "Le autorità faranno certamente il loro dovere, ma la mia opinione, di fronte al pericolo di un atto di barbarie, quando una riconquistata libertà si trasformerebbe in una trappola così brutale, è che l'asilo vada concesso senza indugi".
(05 settembre 2011)

Michele Greco

Messaggio modificato il: 05-09-2011 alle 16:26 da mi.greco.

05-09-2011 16:20
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magnesium
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Per favore cerchiamo di rimanere in tema nucleare!

grazie

:-)

05-09-2011 18:18
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Vedasi Messaggio N°70 dell'Argomento "La caduta degli dei"

Michele Greco

06-09-2011 14:01
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