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   Nucleare no, bambina che abbaia, si!
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mi.greco
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Siamo tutti abituati a individuare lo scorrere di un anno dal 1 gennaio al 31 Dicembre. E' un calcolo comodo che, ordinato per mesi, ci invita ad elaborare un calendario e con esso ricordare gli eventi più importanti, le commemorazioni, le ricorrenze le festività religiose e laiche.
E' da un po' di tempo che, per ciò che mi riguarda, personalmente incomincio a guardare all'anno trascorso proprio in questo periodo estivo, quando il mondo lavorativo trova una pausa, si distrae, si assenta dal posto di lavoro.
Si può fin da ora, un po' oltre la metà dell'anno, guardare a quanto meriti, dei tanti accadimenti, essere ragionato e ricordato.
Parlare dell’anno che andiamo lasciandoci inesorabilmente alle spalle, è un po’ proporre un arido elenco di quegli eventi, buoni o cattivi che siano stati, che non vogliamo dimenticare perchè hanno inciso sulla nostra vita quotidiana, sulle nostre coscienze, sulla nostra vita comunitaria. La partecipazione ad essi, sia stata diretta o indiretta, ci ha comunque coinvolti tutti emozionalmente, sottoposti ad una psicosi collettiva che sempre più ci ha allontanati dal riflettere sulle effettive ragioni di tali accadimenti.
Ma, a prescindere da dette “occulte” ragioni per lo più di carattere politico, religioso, caratteriale o della più comune demenza delinquenziale, oggi, ancora nel 2011 sorge spontanea una domanda: homo, homini lupus? E’ proprio vero che l’uomo divora quotidianamente se stesso?
Allora, quale potrebbe essere il “caratteriale” simbolo-significante che il 2011, almeno fino ad ora, ha voluto tracciare nella nostra storia umana e sociale, quale futura memoria?
Questi otto mesi del 2011 sono stati l’anno del terrore per eccellenza. In merito è utile rileggere un articolo dello psichiatra Alessandro Meluzzi apparso sul “Il Giornale” il 30 dicembre del 2009: “E io psichiatra dico che la psicosi è già terrorismo”. Ritendo che la campagna di dissuasione al progresso scientifico, alla sperimentazione ed al benessere energetico prodotta dagli interessi di altri, sia da considerare una vera e propria campagna terroristica ispirata ad infondati pericoli e mali attribuiti all' Energia Nucleare.
Una personale nota mi consente di salutare Alessandro Meluzzi avendolo conosciuto una diecina di anni fa in un paesino del Cilento, a Cicerale dove fummo chiamati per condividere alcuni progetti di “restauro” di una antica e fruttuosa produzione di ceci, oggi scomparsa. Siamo diventati amici anche se il nostro rapporto, lo ricordo gioviale e spensierato, è stato portato avanti sul filo del telefono e in incontri e collaborazioni fortuiti.
Alessandro Meluzzi scrive: “(…)Per un italiano o un’italiana in età giovane o adulta, la possibilità di morire divorati da uno squalo è sicuramente meno di un milionesimo di quella di sbriciolarsi in un incidente stradale o in un pericolosissimo accidente domestico (prima causa di morte per le giovani donne). Ciò nonostante gli squali fanno emozionalmente più paura delle utilitarie o delle scale che si usano per appendere i bastoni delle tende o dei boiler a gas. E’ un meccanismo psicologico che valutando il rischio valorizza di più gli aspetti irrazionali simbolici dell’evento piuttosto che i freddi numeri della statistica. Questa sfasatura viene efficacemente utilizzata in tutti i tipi di terrorismo. L’etimologia stessa della parola ci dice molto delle motivazioni e degli esiti di questa mostruosa manifestazione del comportamento politico-sociale.(…) Il terrorista quindi sa che insieme al risultato specifico del suo gesto vi è anche e soprattutto quello comunicativo e suggestivo.(…)”
L’analisi del noto psichiatra meriterebbe essere riportata tutta, ci limitiamo, per rigore di facile e rapida lettura, ad indicarne il significato di fondo con quanto del suo articolo abbiamo brevemente riportato.
Ritornando all’anno in corso, che si attesta comunque tra quelli di cui l’uomo debba ancora vergognarsi, ci trasferiamo dai concetti generali, appena riportati, a concetti più “familiari” che riguardano il territorio italiano anche se potrebbero essere estesi un po’ a tutti i territori della Terra.
Quest'anno tutto è apparso più difficile: far quadrare i conti, farsi un’analisi o un ricovero in ospedale, prendere un treno in orario, rincasare a casa durante la notte, sorridere o accarezzare un bambino, fermare una ragazza per una “informazione”, andare a ballare in un locale notturno, uscire da una banca anche se sinceramente è più pericoloso entrarvi, prendere un mezzo pubblico, progettare un futuro ecc.ecc.
A prescindere da dette amarezze che, sono convinto, toccano la coscienza di pochi, cerchiamo di parlare di quegli avvenimenti che, pur riguardandoci personalmente, possono essere segnalati tra i più interessanti accadimenti dell’anno.
Nascita e "morte" dell'Energia Nucleare.
Il mondo Arabo e la crisi d'identità.
La crisi delle vecchie risorse energetiche.
Il Flagello in Giappone e le sue ripercussioni nel mondo.
L'economia e gli sprechi.
Il Linguaggio politico e le false fedi.
Sono poche rilevanze che si concatenano ed usano lo stesso linguaggio.
Pensate veramente che il terrorismo sia solo l'attentato ad un treno, la bomba in una piazza, gli eccidi derivanti da squilibri mentali?

Michele Greco

30-07-2011 23:30
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mi.greco
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Vi riporto una Denuncia sanitaria del 15/06/2011

Bambini e campi elettromagnetici: pediatri studiano indicazioni per genitori di Redazione InformaSalus.it



CATEGORIE: Denuncia sanitaria
Telefonini, Wi-fi e altri apparecchi senza fili: sono strumenti che i bambini devono usare con cautelaTelefonini, Wi-fi e altri apparecchi senza fili: sono strumenti che i bambini devono usare con cautela dal momento che sono stati accertati i rischi per la salute derivanti dai campi elettromagnetici. Si tratta di un problema per il quale i pediatri italiani della Commissione ambiente della Società Italiana di pediatria (Sip) stanno studiando una raccomandazione specifica per i genitori, affinché madri e padri siano consapevoli dei pericolo potenziale di questi strumenti e riducano i tempi di esposizione dei loro figli. Lo ha annunciato Ernesto Burgio, componente della commissione Sip e della International Society of Doctors for the Environment (Isde), a margine del convegno "Telefonia mobile, Wi-Fi e Wi-Max: un pericolo per la salute", tenuto ieri a Roma dall'associazione malattie da intossicazione cronica, e ambientale (Amica).

“I bambini già a 6-7 anni cominciano a essere esposti alle onde elettromagnetiche e lo saranno per il resto della vita. Una follia considerando che sono ormai accertati i rischi di cancerogenità dell’esposizione, come ha indicato di recente l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Iarc. Da qui la proposta della nostra commissione, che sarà valutata dalla Sip, di mettere appunto un’avvertenza per i genitori”, ha dichiarato Ernesto Burgio.

“Visto il recente riconoscimento da parte di un tribunale italiano del nesso causale tra l’uso massiccio del cellulare e l’insorgenza di tumore al trigemino, nonché l’osservazione, da approfondire, di alcuni cluster di cancro tra coloro che abitano vicino ai ripetitori, abbiamo sentito il bisogno di fare il punto della situazione sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici emessi dalla telefonia mobile e dalle reti per Internet senza fili e di mettere anche a confronto i legislatori e gli avvocati che si trovano in prima linea nella difesa del cittadino”, ha spiegato Francesca Romana Orlando, giornalista e Vice Presidente di A.M.I.C.A..

“Sempre più persone si rivolgono alla nostra associazione perché riferiscono sintomi di Elettrosensibilità – cioè reazioni come mal di testa, irritazioni cutanee, insonnia, disorientamento spaziale, perdita della memoria, acufeni, ecc – in seguito all’esposizione ai campi elettromagnetici, ma tale fenomeno è largamente sottovalutato dalle agenzie di salute nazionali e internazionali; servono linee guida che tutelino maggiormente le fasce sensibili della popolazione”, ha affermato Silvia Bigeschi, Vice Presidente di A.M.I.C.A.

“Talvolta al malato basta allontanarsi per un certo periodo dai campi elettromagnetici per recuperare lo stato di salute, ma in alcuni casi l’Elettrosensibilità diventa una condizione totalmente invalidante che stravolge la vita della persona, costringendola ad una continua fuga dalle radiazioni. Stranamente questa allergia sembra colpire soprattutto persone che già soffrono di Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una condizione che comporta l’intolleranza alle sostanze chimiche, probabilmente per comuni meccanismi eziopatogenetici”, ha concluso Silvia Bigeschi.

E' lecito chiedersi, visto che una certa politica fa il bello ed il cattivo tempo sulle tecnologie "lecite ed illecite" e sulla "salute" delle nostre realtà energetiche, chi, quando e come, prenda provvedimenti in merito al costante pericolo a cui tutti i cittadini sono esposti per la mancanza di chiarezza e di onestà nell'uso di dette tecnologie?

Michele Greco


03-08-2011 12:33
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Sad10 gennaio 2011 J. M. Brown
Our Toxic Times, Agosto 2003, www.ciin.org
Traduzione a cura di A.M.I.C.A. – www.infoamica.it


In tutto il mondo gli attivisti contro l’elettrosmog, hanno denunciato il parlare a vuoto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’ipotesi di indicare precauzioni verso i campi elettromagnetici. L’attivista Roy Beavers ha dichiarato: “Da una parte, l’OMS ha fatto un lavoro enorme con le vaccinazioni ma, dall’altra, è vergognoso e scandaloso quando si tratta della sua ‘debolezza’ nei confronti delle multinazionali”. Beavers sostiene che queste “pagano la maggior parte del budjet dell’OMS… in cambio, i (loro) interessi… sono protetti.”

Il Progetto Internazionale dell’OMS sui campi elettromagnetici si è riunito nel febbraio 2003 e ha suggerito di applicare precauzioni nei confronti di tali campi.(1) Poi, in giugno, il dott. Michael Repacholi, capo del Progetto, ha annunciato la decisione di non fare appello al principio di precauzione. Gli attivisti contro l’elettrosmog, compreso Microwave News, hanno denunciato il voltafaccia e, pochi giorni dopo, l’OMS ha pubblicato un “chiarimento” che ha promosso l’opinione pubblica sull’argomento. (2) Un editoriale nel numero di Maggio/Giugno 2003 di Microwave News ha accusato il dott. Michael Repacholi, capo del Progetto, di ‘doppia-faccia’ per aver inviato il messaggio all’industria che “avrebbe rigettato le politiche di precauzione.”
La pubblicazione europea EleKtrosmog News ha pubblicato una lettera di protesta da firmare e inviare all’OMS. Tale lettera disponibile in inglese, tedesco e spagnolo, dice:

“Malati e gruppi d’azione hanno scoperto più di 60 ‘focolai’ di cancro nella popolazione vicino ripetitori della telefonia mobile e della televisione in Spagna, Francia, UK, Germania, Israele e altri paesi.

Richiedo l’immediata indagine di tutti questi ‘focolai’ con studi epidemiologici indipendenti, comprese misurazioni dei livelli di radiazione elettromagnetica, delle microonde e della telefonia mobile.

Richiedo l’adozione del principio di precauzione per i campi elettromagnetici e un abbassamento considerevole dei limiti internazionali dei campi elettromagnetici per i campi di alta frequenza verso livelli che proteggano la salute pubblica nel lungo termine, così come la salute di coloro che vivono vicino a ripetitori o usano telefoni mobili”. (3)

Il chiarimento riferisce che l’OMS “ha avviato un processo comprensivo, aperto e trasparente, per sviluppare un quadro generale di applicazione di misure di precauzione per proteggere la salute pubblica… Sulla base di questo inizio (a febbraio), l’OMS ha sviluppato un quadro completo di gestione del rischio in cui la precauzione gioca un ruolo… e non è ‘invocata’… Una volta che questo è finalizzato, l’OMS svilupperà studi generici basati su casi… sui modi in cui [gli stati membri] possono applicare tale quadro per rispondere alle proprie necessità e circostanze.” (4)

Bibliografia
1. Microwave News, Marzo/Aprile 2003

2. Microwave News, Maggio/Giugno 2003

3. www.elektrosmognews.de/whoemfepidemio.htm

4. WHO International EMF Project website


Michele Greco

03-08-2011 12:38
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Messaggio: #54
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

La poesia che segue l'ho già inserita in un'altra conversazione "Discussione libera...Piazzetta"
ritenendo la stessa utile anche a questa conversazione.



La bambina di Hiroshima- NAZIM HIKMET(il mio compaesano)

Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.

Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora: anche adesso ne ho sette
perché i bambini morti non diventano grandi.

Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi anche il vento ha disperso la cenere.

Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.

Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero


La poesia è dettata da un evento sconvolgente che ci lascia riflettere sull'uso che purtroppo si fa della scienza a danno dell'umanità.
Ciò non toglie che riproporre questa raccapricciante poesia non deve essere intesa come l'assumere un atteggiamento contro il progresso e la scienza ma vuole solo suggerire ai "potenti del mondo" che le scoperte scientifiche vanno migliorate ed impiegate solo a fin di bene.

Michele Greco

04-08-2011 13:19
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walter59
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Messaggio: #55
RE:  Nucleare no, bambina che abbaia, si!

mi.greco ha Scritto:


La bambina di Hiroshima- NAZIM HIKMET(il mio compaesano)


La poesia è dettata da un evento sconvolgente che ci lascia riflettere sull'uso che purtroppo si fa della scienza a danno dell'umanità.
Ciò non toglie che riproporre questa raccapricciante poesia non deve essere intesa come l'assumere un atteggiamento contro il progresso e la scienza ma vuole solo suggerire ai "potenti del mondo" che le scoperte scientifiche vanno migliorate ed impiegate solo a fin di bene.

Michele Greco



Sempre ineccepibili i tuoi contributi, spero siano letti con attenzione da molti.
Questo mi da lo spunto per allegare qualche mia riga, la conclusione di un lavoro fatto da me molto tempo fa sull'incidente di Chernobyl.

L'effimero richiamo del potere, la pigrizia del ragionamento e l'abbandono del pensiero logico, ci
spingeranno senza indugi a sollevare le barre di controllo e spegnere i sistemi di emergenza, e così
finalmente liberi da ogni fastidioso impedimento, e mi si passi l'analogia, poteremmo svolgere il nostro
TEST. Il cui esito finale decreterà la nostra possibilità di sopravvivere anche senza l'utilizzo della ragione,
un test atto a dimostrare la capacità di sopravvivenza del genere umano.
Fermiamo il TEST subito (siamo già molto avanti, forse troppo) ma, parafrasando Kant “avendo il
coraggio di usare la nostra stessa ragione” riusciremo a tornare sui nostri passi. Così da poter realizzare
per le nostre generazioni future dei veri parchi di divertimento. Pieni di gente felice finalmente libera da
questo oscuro fardello che ci accompagna già da troppo tempo, dal 6 agosto 1945.


saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
06-08-2011 11:43
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mi.greco
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Messaggio: #56
RE:   Nucleare no, bambina che abbaia, si!

walter59 ha Scritto:



Sempre ineccepibili i tuoi contributi, spero siano letti con attenzione da molti.
Questo mi da lo spunto per allegare qualche mia riga, la conclusione di un lavoro fatto da me molto tempo fa sull'incidente di Chernobyl.

L'effimero richiamo del potere, la pigrizia del ragionamento e l'abbandono del pensiero logico, ci
spingeranno senza indugi a sollevare le barre di controllo e spegnere i sistemi di emergenza, e così
finalmente liberi da ogni fastidioso impedimento, e mi si passi l'analogia, poteremmo svolgere il nostro
TEST. Il cui esito finale decreterà la nostra possibilità di sopravvivere anche senza l'utilizzo della ragione,
un test atto a dimostrare la capacità di sopravvivenza del genere umano.
Fermiamo il TEST subito (siamo già molto avanti, forse troppo) ma, parafrasando Kant “avendo il
coraggio di usare la nostra stessa ragione” riusciremo a tornare sui nostri passi. Così da poter realizzare
per le nostre generazioni future dei veri parchi di divertimento. Pieni di gente felice finalmente libera da
questo oscuro fardello che ci accompagna già da troppo tempo, dal 6 agosto 1945.


saluti



Proprio l'oggi di 66 anni fa ritorna prepotente come "inutile" monito alle coscienze di quanti fan credere d'aver capito e sofferto quel lontano sei agosto.
Tu, caro Walter 59, unisci al mio "ricordo" il tuo, con l'augurio che molti possano leggere quanto scriviamo.
E' probabile che saranno molti a leggere, ma saranno sempre pochi, come pochi, tra gli augurati molti, capiranno.
E' difficile capire la disgrazia altrui; il dolore va vissuto, va sofferto, anche quando non si riesce a capirne il perchè, l'immeritato, il destinato, l'occasionale e l'ingiusto.
I più, oggi, sono solidari alle disgrazie lontane, meno per le vicine, e raccolgono fondi d'aiuto, manifestano, piangono e pregano in pubblico, troppo spesso manifestando e proponendo se stessi, la loro immagine, la loro generosità.
La vera solidarietà è un po' come la modesta carità che si fà al viandante senza mettersi in mostra; si fà e basta!
Gli esibizionismi in nome dell'altruismo fanno parte d'un "mestiere politico", è una occasione da non perdere.
Grazie del tuo prezioso intervento.

Michele Greco

06-08-2011 16:08
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

La caccia al petrolio che mette a rischio il mare (da Repubblica)

Un dossier di Legambiente fotografa la situazione della trivellazione marina nel nostro Paese: nuovi permessi per la ricerca di greggio, compagnie stranieri in prima fila. "Lottizzazione che non risparmia neanche le aree marine protette". E intanto il governo riduce al massimo la tutela ambientale
di Antonio Canciullo

Vale la pena correre il rischio di giocarsi il mare per sfruttare un potenziale di petrolio che vale al massimo 11 milioni di tonnellate, l'equivalente del consumo di 55 giorni di fabbisogno nazionale?
Meglio dedicare 12 chilometri quadrati ai 6 impianti eolici offshore progettati o concedere 30 mila chilometri quadrati di aree marine alla ricerca di idrocarburi?
Sono le domande che emergono da un rapporto appena preparato da Legambiente: "Un mare di trivelle". Al 31 maggio 2011 in Italia erano stati rilasciati 117 permessi di ricerca di idrocarburi sul territorio italiano: 92 in terraferma e 25 in mare. Una bella quantità di trivelle pronte a circondare le nostre coste aggiungendosi alle 9 piattaforme attuali con i loro 82 pozzi.

GUARDA LA MAPPA DELLE TRIVELLE 1

"E' una forsennata ricerca di petrolio nostrano che vede in prima fila soprattutto le compagnie straniere che hanno trovato nell'Italia il nuovo Eldorado viste le condizioni molto  vantaggiose che vengono concesse per cercare e estrarre idrocarburi nel nostro paese, secondo l'ammissione delle stesse società interessate", si legge nell'analisi di Legambiente. "Una lottizzazione senza scrupoli che non risparmia neppure le aree marine protette: lo scorso aprile il ministero dell'Ambiente, d'intesa con quello dei Beni culturali, ha approvato la Valutazione d'impatto ambientale per un programma di indagini della Petrolcetic Italia srl vicino alle Tremiti".
Il decreto del ministero dell'Ambiente è stato impugnato da Legambiente al Tar del Lazio.

Anche la Regione Puglia si è schierata ufficialmente contro le trivelle in mare: il 19 luglio scorso il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge sul divieto di prospezione, ricerca e coltivazione d'idrocarburi liquidi. La proposta tende a mettere in salvo non solo le Tremiti ma tutto l'Adriatico "dall'attività estrattiva ritenendo prevalenti la questione ambientale e l'attività turistica".

Da una parte le associazioni ambientaliste e la Puglia, dall'altra il governo che il 7 luglio ha approvato un curioso decreto legislativo. In una norma di attuazione della direttiva sulla tutela penale dell'ambiente è stato inserito un codicillo che riduce la tutela perché riduce i vincoli per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi in mare nel golfo di Taranto: prima il divieto riguardava l'area fino 12 miglia dal limite delle acque territoriali italiane, ora resta protetta solo l'area entro le 5 miglia dalla costa. Di fatto il via libera alle trivelle.
(29 luglio 2011)

[b]Vorrei proprio sapere a chi è venuto il dubbio e si domanda se poi non sarebbe giusto [b][b]dedicare 12 chilometri quadrati ai 6 impianti eolici offshore progettati o concedere 30 mila chilometri quadrati di aree marine alla ricerca di idrocarburi?
E poi, anche queste girandole disseminate su sei chilometri, darebbero energia per 55 giorni, tempo permettendo?
Quanti bambini dovranno ancora abbaiare prima che qualcuno s'accorga che il sole tramonda ancora ad oriente e sorge esattamente all'opposto e che il vento, a lungo andace, fa girare sempre meno le pale e sempre di più le nostre pal..?[/b][/b]

Michele Greco

08-08-2011 18:07
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

CATASTROFE UMANITARIA IN SOMALIA, ETIOPIA E KENYA

Sono circa 12 milioni le persone colpite da fame e sete nel Corno d'Africa.
E’ la peggiore siccità degli ultimi 60 anni. Migliaia di famiglie hanno lasciato le proprie case e le terre ormai aride per dirigersi nei campi profughi allestiti nei paesi vicini. La Somalia è l’epicentro della catastrofe: un bambino su tre è denutrito e rischia di non arrivare al compimento del 5° anno di età.

2 Milioni sono i bambini a rischio di morte. Sono dati impressionanti e purtroppo in aumento.

SOS Villaggi dei Bambini, attiva da oltre 40 anni nelle aree colpite dalla tremenda carestia sta rispondendo a questa catastrofe umanitaria distribuendo, cibo, acqua, assistenza sanitaria e attivando programmi di assistenza a lungo termine, per poter aiutare la popolazione anche dopo la tragedia.


Vogliamo installare un po' di questa "miracolosa" energia rinnovabile o un Mini Reattore di Maurizio Cumo per procurare a questo "avanzo" d'umanità un po' di mezzi per avere un po' di acqua, coltivare campi, allevare bestiame, per poter sopravvivere nel loro inferno e lasciar vivere gli altri nei propri paradisi, evitando così che il latrare (più appropriato dell'abbaiare) disturbi le proprie coscienze?

Michele Greco

11-08-2011 15:25
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Quello che segue lo troverete inserito anche nella "La Caduta degli Dei". Merita essere riportato anche qui.

I PRIVILEGI DELLA CASTA   (da Corriere della Sera)
Pasta, patate e zucchine: 2 euro a deputato
Ora tocca al menu di palazzo Montecitorio dopo che Schifani è intervenuto per frenare l'ira del web
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«Tutti a pranzo al Senato: con 1,60 euro» (11 agosto 2011)
Guarda il menu del Senato (11 agosto 2011)
I PRIVILEGI DELLA CASTA

Pasta, patate e zucchine: 2 euro a deputato

Ora tocca al menu di palazzo Montecitorio dopo che Schifani è intervenuto per frenare l'ira del web

Clicca per vedere il menu di Montecitorio
MILANO - Dopo aver divulgato il menu di palazzo Madama ora il web butta in pasto al pubblico anche la carta del ristorante di Montecitorio. E se Sparta piange, Atene non ride. Anche alla Camera si mangia a «prezzi stracciati». E ovviamente gli euro sborsati dagli onorevoli non bastano a pagare le spese.

ALLA CAMERA - Qualcuno - dopo quello del Senato - ha trafugato materialmente anche un menu del ristorante dei deputati e lo ha pubblicato tale e quale. A Montecitorio i prezzi sono più alti ma niente a che vedere con quelli che tutti i giorni si vedono al supermercato. Qualche esempio: un piatto di pasta varia dai 2 euro, quella con patate e zucchine, ai 5 e 30 del risotto con gamberi e pachino. Quanto costerebbe questo piatto al ristorante? Non meno di 12-15 euro. Esattamente un terzo. E via di questo passo con i secondi che variano dai 4 euro di una leggera insalata di pollo ai 5 e 30 del carrè di agnello al forno. Insomma prezzi fuori mercato.

QUANTO CI COSTA - Al Senato per ogni coperto del ristorante si deve raddoppiare la cifra corrisposta dai commensali. L'operazione costa ai contribuenti circa 1.200.000 euro l'anno. Una realtà svelata dal deputato dell'Idv Carlo Monai al settimanale l'Espresso. Il web ne riprende la foto del menu: apriti cielo. Risultato su Corriere.it: in trecentomila hanno preso visione dei privilegi a tavola dei senatori italiani e una parte ha inondato il nostro sito, e blog vari, di commenti ironici e furiosi. Un coro: «Allora tutti a mangiare al Senato!». Un successo mediatico. Tant'è che a fine serata il presidente del Senato Renato Schifani ha fatto sapere che i prezzi della ristorazione interna verranno presto adeguati ai costi effettivi. Intanto però sarebbe utile sapere da quando saranno «attualizzati» i prezzi. Anzi, ancora più importante sarebbe annunciare i sacrifici che si chiedono agli italiani contemporaneamente a quelli che farà la «casta». Vedremo .


Il deputato Carlo Monai (Idv)
LE PROPOSTE - Ma non è solo il web a indignarsi. «Rinnovo la mia proposta al collegio dei questori del Senato di rinunziare agli alloggi di servizio e di trasformare tutti gli attuali centri di spesa del Senato (ristorante, buvette, barberia (gratis, ndr), spaccio, banca, infermeria) relativi ai servizi resi ai senatori e agli ex-senatori a prezzi politici in centri di utili, affidando con regolare gara a società esterne qualificate i servizi stessi da pagare, da parte dei parlamentari ai prezzi correnti di mercato» Queste non sono le parole anonime di un commentatore su Internet bensì pensieri «pesati» di un membro della commissione Affari Costituzionali: il senatore pidiellino Raffaele Lauro. E allora da dove iniziare? «La Camera dei deputati, grazie alla chiusura della mensa di San Macuto, risparmierà un milione di euro - afferma il questore della Camera Antonio Mazzocchi - Inoltre, resta valida e confermo la mia proposta di sostituire tutte le mense della Camera con un unico self service con i relativi costi dei pasti a totale carico di chi ne usufruisce. Il risparmio accertato sarebbe almeno di 4-5 milioni l'anno». Ma anche il web suggerisce: «Auto blu, voli blu, tassi del mutuo scontati, occhiali gratis, psicoterapia pagata, massaggi shiatsu, balneoterapia, cure termali...». Intanto il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, lancia una proposta via twitter: @DeBortoliF: «Chiudere i ristoranti di Camera e Senato e dare ticket agli onorevoli»


Personalmente li manderei tutti a mangiare in quella ciotola, in quel canile in Puglia, dove una "bambina abbaia" e ve li lascerei ingrassare per tutto il tempo che hanno "speso" in passato a mangiare nei loro "paradisi".

Michele Greco

13-08-2011 13:59
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Nella rubrica "Discussione libera...piazzetta" qualche settimana fà ho parlato, in vari interventi, di alcune angoscianti realtà di Napoli.
Tra queste ho fatto gli auguri all'artista Mario Carrese per il compimento del suo 69 anno di età.
La figura dell'artista partenopeo fa parte d'ogni allusività, richiamata simbolicamente da' "la bambina che abbaia" che apre questa rubrica, in quanto simbolo di un malessere generalizzato dall'indifferenza e dalla ignoranza, nel gestire vita comunitaria, arte e cultura, nel nostro paese ed in particolar modo a Napoli.
Non voglio ritornare su argomenti di cronaca, trattati ormai da mesi da tutta la stampa in merito all'incuranza, a certe cattive abitudini educative, alla speculazione di cui questa splendità città è vittima.
Voglio solo riportare un mio vecchio articolo pubblicato nel 2001 da un nostro importante quotidiano nazionale intitolato:

Vivi a Napoli e poi muori.

Una buona realtà culturale è il frutto di una attenta amministrazione della stessa e, soprattutto, di una buona economia. Quelle che hanno creduto di far a meno di questi requisiti, sono, prima o poi, affogate nell’anarchia e nel disordine.E’ una sconcertante considerazione che vuole la cultura relegata, cenerentola sociale, nel fondo d’un elenco delle necessità conviviali, opportunamente compilato da chi, gestendo la ripartizione economica, fa dell’arte un derivato materiale, della merce, un decadente e retorico mercato di basso livello. La realtà culturale di Napoli negli anni 70, per esempio, non è mai stata vista nella sua giusta luce. Tempi che videro miracolosamente fiorire architetti come Renato De Fusco ed artisti come Lucio Del Pezzo, Augusto Perez, Renato Barisani, Mario Carrese, Mimmo Paladino e uomini di cultura come Bomenico Rea, Michele Prisco, Edoardo Sanguineti, il filosofo Aldo Masullo, i registi e scrittori come Eduardo De Filippo, Pasquale Squitieri e pochi altri. Un miracolo, una fioritura anomala rispetto ad una mentalità conservatrice, ancorata al suo 800 ed ad una tradizione che andava, sì considerata, ma decisamente superata nel linguaggio.
Su questi uomini pesava l’incomprensione e la diffidenza, rappresentando quelle avanguardie, divenute poi storiche, che in altre città ed in altri paesi erano il centro della evoluzione e del progresso dell’arte. Insomma una Napoli poco permissiva tra tanta tolleranza, con pochissimi spazi e miserabile economia. Quelli che hanno avuto più fortuna lo devono alla propria capacità ed alle proprie possibilità economiche che hanno permesso loro di sconfinare, di uscire da quel ghetto che isolava e spesso riduceva la loro crescita espressiva.
Pochi di questi sono rimasti a Napoli e stanno ancora pagando questa inutile “fedeltà”. Il caso più eclatante è quello di Mario Carrese, una volta scultore e pittore, alle cui opere si ispirarono movimenti importanti come “Il Nuovo Dimensionalismo” e “La Transtoria”. Un artista arroccato sul Vomero, costretto ad esporre “fuori città”, finchè le possibilità economiche glielo avessero permesso. Costretto a lasciare il modellato e la scultura, per i grossi costi delle fonderie e dei trasporti, dovette ridurre la sua arte alla sola pittura. Oggi Carrese, invitato a far parte del ristretto numero di artisti dal Museo della Transtoria, limita la sua presenza e la sua crescita nel mondo dell’arte a pochi lavori che, nonostante fossero indicati come in continua evoluzione per la straordinaria ineguagliata personalità, sono come primule rosse; presenti, in altre parole, raramente fuori e dentro la propria città.
Per chi, come noi, ha vissuto quei tempi non è difficile paragonarli a quelli di oggi apparentemente in fermento, decisamente volti al riscatto di una città che non ha avuto le giuste condizioni per far conoscere l’opera dei suoi figli senza obbligarli ad “evadere”, a cercar fortuna altrove come comuni immigrati.
Oggi Napoli ci appare più aperta a nuove iniziative, a nuovi spazi espositivi, a nuovi mezzi pubblicitari che consentano una lettura delle proprie attività anche fuori casa. E’ amaro considerare che intanto alcuni artisti restano nell’ombra e che, a solo pochissimi, soltanto adesso ne vengono riconosciuti il valore e tanti anni di operatività, come a Renato Barisani che ha dovuto, anno su anno, collezionare 87 primavere prima di vedersi riconoscere l’essere tra i maggiori esponenti della nostra cultura.
Ma, torniamo a Mario Carrese, sepolto dalla indifferenza in una obiettiva condizione di vita che non gli consente più la benchè minima pubblicazione del suo lavoro. Torniamo un attimo a leggere attraverso le  righe di questo stupendo diario fatto di forme e colori, di linee e memorie, il dramma di un grande artista, scopriamo, nella profondità di un segno che si evolve, come le melanconie partenopee si mescolino con gli scoraggiamenti, con le infinite realtà di una Napoli “senza mare” dove il sentimento della vita si confonde, e spesso muore, con  le infinite contraddizioni, con le prepotenze e l’arrivismo di chi vuole gestire la vita altrui a vantaggio della propria. Napoli è ancora questo, a prescindere le apparenze ed il continuo rinnovo della propria facciata, di questo lustro contenitore che nasconde i significati più profondi, più dolorosi che esaltanti, velati da un triste sorriso di apparenza. Allo svanire dei nostri sogni e delle nostre illusioni, oggi si sovrappone quello dei sogni e delle illusioni di tanti giovani talenti, di quanti, utopisticamente, credono ad un nuovo rinascimento che faccia suoi i propositi e le buone intenzioni che, nonostante tutto, nascono ancora all’ombra d’un Vesuvio avvilito dalla storia e dalla inettitudine.
Sotto questa luce, “Vivi a Napoli e poi muori” assume un significato più realistico del famoso ed invitante detto “Vedi Napoli e puoi muori” e, sicuramente più veritiero.

Michele Greco


Sono trascorsi 10 anni da quel lontano 2001!
Ho incontrato nuovamente Mario Carrese nella sua immutata dimora sul Vomero ed ho capito che vi è stato un cambiamento visibile in una sorta di trasfigurazione materiale e spirituale allarmante che andrebbe considerata e denunciata come una chiara violenza al diritto, alla logica, alla cultura, all'umanità infine.
L'artista, sembra che abbia avuto un forzato pensionamento. Sembra che sia stato messo a "riposo" da quanti, dopo averlo sfruttato e derubato, lo hanno rimosso dal "diritto a vivere" come si usa fare con un vuoto a perdere.
Nell'incontrarlo ho avuto la netta sensazione d'incontrarmi con ciò che rappresenti, nel sacro e nel profano, l'idea concreta della "trasfigurazione".
Alterato nella fisionomia, visibilmente emozionabile, decorosamente trasandato e privo di volontà continuative, di entusiasmi e progetti di vita. Tutto ciò per aver chiesto, a chi di dovere, che gli fossero riconosciuti i sacrosanti diritti inviolabili di restituzione di continui furti perpretati a suo danno da oltre quaranta anni.
Quando scrissi l'articolo che vi ho riproposto, Mario Carrese aveva iniziato una causa  contro quanti (non pochi), per più di quaranta anni, avevano preteso da lui pagamenti e tassazioni illeciti su "volute" errate valutazioni immobiliari.
Una causa che, ancora oggi, non ha dato all'artista il ben che minimo risarcimento, nonostante fossero stati riconosciuti i suoi diritti reali in merito, in sede di giudizio.
A tutto ciò si è aggiunto, nella strada in cui vive, un moltiplicarsi irresponsabile e delinquenziale di "campi magnetici" che hanno danneggiato sensibilmente la sua salute, fin da indurlo a rinunciare alla sua attività d'artista, già messa a dura prova dalla mancanza di disponibilità economiche dovute, soprattutto dalle privazioni  derivanti dagli oneri ai quali era illegalmente chiamato a rispondere da una intera vita.
Dramma nel dramma! Eppure, oggi, 16 Agosto 2011, Mario Carrese stà aiutando un amico a superare un momento difficile: il sottoscritto.
Noi, che viviamo e lamentiamo le illogicità e le prepotenze di certi poteri legalizzati e non; noi che lamentiamo la mancanza di logica nel condannare, senza alcun dialogo serio e concreto, l'allontanamento del Nucleare, dando credibilità e spazio ad altre "risorse" d'energia indicate poco efficienti da voci autorevoli; noi che pensiamo anche al posto di chi non pensa e diamo, senza pretesa di ricevere; noi che non sian santi, ma che non vorremmo nemmeno essere martiri; noi che parliamo ad un "mondo" sordo ed incosciente; noi, noi, noi.....in questi casi: casi in cui una bambina abbaia, casi in cui una donna si suicida per sofferenza, casi in cui un mondo di bambini muore di fame, casi in cui un artista viene emarginato perchè non ha santi in Paradiso.....noi: cosa dobbiamo fare?

E' utile lamentarci e raccontare, come fossero delle favole, le disgrazie dei nostri simili?

Michele Greco


17-08-2011 16:36
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