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   Nucleare no, bambina che abbaia, si!
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Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Scusatemi, ma quanto sto per scrivervi, vi apparirà come un'intrusione, un argomento, fuori tema, come si suol dire.
Ho letto proprio oggi che una bambina a Bari vive, costretta dai genitori, come un cane: abbaia e mangia nella ciotola.
In questo paese, che amo più di quanto lascino pensare i miei scritti, se una bambina abbaia, fa meno colpo sui media di quanto potrebbe un cane che parla.
Cosa centra il nucleare, che non riesce ad "illuminare" la nostra vita più di quanto la vita stessa possa illuminare la nostra coscienza?
Una bambina che abbaia! Pensateci! Una bambina che bestemmia, che maledice la vita e chi l'ha fatta nascere ecc.ecc.
Ci si abitua, si finisce per credere che poi la vita è questa, offre ciò.
Ci si abitua come qualcuno ha abituato, asservito, contorto, il nostro credo quotidiano, alle menzogne, all'arrivismo, alla opportunità egoistica del "divorare" piccoli e grandi mondi, anche a dispetto di chi la fame e la vita la conosce davvero e la vive sulla propria pelle.
Io vivo con due cani e con loro abbaio tutti i giorni e, non son stanco.
Michele Greco

10-07-2011 17:35
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

http://www.leggo.it/articolo.php?id=131235

BARI - È cresciuta con un cane e si comportava come lui, mangiando in una ciotola. È la storia di una bambina di nove anni, di Bari, raccontata nelle edizioni baresi di Repubblica e del Corriere del Mezzogiorno. Secondo quanto riportato dai due quotidiani, il pm della Procura della repubblica del capoluogo pugliese, Angela Morea, ha richiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nel 2009. «La piccola adesso ha nove anni - scrive Repubblica - vive in una casa famiglia, ma non sa ancora parlare. Si esprime a gesti». Per questo motivo sarebbe stata decisa l'archiviazione. «Mancano le prove - continua il quotidiano - e di conseguenza i capi di imputazione e gli indagati. La storia risale a un anno e mezzo fa. Il 21 ottobre 2009 i genitori della piccola, che allora aveva solo sette anni, lanciano l'allarme. Non trovano più la figlia, non sanno che fine abbia fatto, pensano sia scappata. »Chiamano il 112 e il 113 - si legge ancora - ma non sanno descrivere la bimba, nè ricordano che vestiti indossi. Poliziotti e carabinieri così cercano ovunque la piccola finchè non la trovano addormentata in un armadio: gambe appoggiate su una mensola e viso sul petto accanto a un cane. Attorno ci sono escrementi, avanzi di rifiuti, materassi senza lenzuola e sporchi«.

La famiglia abitava in un piccolo appartamento del quartiere Carrassi, al centro della città. I genitori hanno entrambi problemi (padre invalido civile e disoccupato, madre problemi psichici) e sociali (anche se la donna ha una piccola pensione) e risultavano morosi nel pagamento della corrente. «La famiglia - si legge ancora su Repubblica - è già affidata ai servizi sociali e a quelli di igiene mentale, ma si è da poco trasferita in un nuovo appartamento», si specifica nell'articolo. «Gli assistenti sociali fanno visita loro ogni quindici giorni, la bambina è seguita con un programma specifico a scuola, eppure la situazione è ugualmente drammatica. Da allora la piccola è stata tolta ai genitori. È stata prima ricoverata al reparto malattie infettive dell'ospedale Giovanni XXIII e poi affidata in cura ad una casa famiglia dove si trova attualmente. Un anno e mezzo fa non sapeva parlare. Si comportava come un cane: abbaiava e mangiava da una ciotola per terra. Faceva praticamente quello che faceva il suo fedele cagnolino, sempre con lei. Nessuno le aveva insegnato a parlare nè a mangiare con forchetta e cucchiaio». «Ora però sta meglio. È seguita dagli assistenti sociali, va a scuola, mangia a tavola. Ma non riesce ancora ad articolare le parole. La bambina, secondo le indagini portate avanti dalla procura di Bari, avrebbe subito anche violenze sessuali. Non c'è modo però di dimostrarlo. Lei mima quei gesti e capisce i riferimenti sessuali, ma mancano lesioni sul corpo che possano provare quelle violenze. E manca soprattutto la testimonianza perchè la piccola non riesce a raccontare. Anche solo contestare il reato di abbandono di minori, a due genitori in cura al Servizio di igiene mentale, è praticamente impossibile. E così il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta, Angela Morea, ha deciso di archiviare. Negli scorsi giorni ha depositato la richiesta al giudice per le indagini preliminari, a quale spetta comunque l'ultima parola», conclude.

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Lo già detto e mi ripeto:
siamo entrati in periodo "oscurantista" con miseria non tanto strisciante, dove casi di questo genere , oltre che tollerati non generano "eco" più di tanto.
L'indifferenza è la prima figlia della miseria.


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Messaggio: #3
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Caro Cher hai fatto bene a riportare la storia della bambina che ha aiutato un po' di carta stampata a vendere qualche foglio in più.
Vorrei comunque aggiungere quanto segue.
Il caso della bambina "abituata" a vivere come un cane ed il problema dell'energia nel nostro paese, sono problemi sociali molto diversi ma sono anche le facce di una realtà poliedrica che vanno a riunirsi ed a comporre un quadro decisamente contraddittorico e disorientante del nostro paese. Io ho soltanto colto alcuni tasselli di questo mosaico di permissività e negazioni, troppo spesso contrarie tra di loro, non per la logica del + e del - ma per volontà sociali spiritualmente in eterna contraddizione e disputa di potere. Ciò consente di credere e di permettere che il diritto ed il dovere fossero la stessa cosa; vengono con-fusi ed attestati in una terza ragione, bivalente (puoi scegliere) nelle occasioni comode e negli specifici interessi.
Per essere più chiaro dovrei porre alcune domande che lascerebbero riflettere e nel contempo farebbero intendere la sottile allusione.
Per esempio: Conosciamo veramente i diritti ed i doveri dell'infanzia, e quelli dei genitori, e quelli del comune cittadino che, a notizie come quelle citate, non fa altro che lavarsi le mani come Pilato?
E per quanto riguarda il diniego oggi al solo "pensare al nucleare" è possibile chiedersi ed accertarsi del continuo malefare di "energie" occulte e palesi con le quali conviviamo da una vita a beneficio di chi le gestisce e a danno di chi crede di esserne il godente?
Ogni tanto una voce nel deserto parla dell'amianto, dei tubi di scarico, dei materiali che pavimentano le città, dei telefonini ed il loro sistema trasmittente, dei veleni alimentari ecc.ecc. Se ne parla un po' e poi silenzio. Nel nostro paese continuiamo ad essere affetti da molteplici neoplasie e continuiamo a morire senza alcuna Centrale Nucleare.
La parola prevenzione resta soltanto una bella parola; la stessa nella medicina, chiamata prevenzione primaria,non è altro che un accertamento di analisi che non previene assolutamente nulla se non informare se sei o no affetto da una patologia. L' accertamento, e lo si attua solo in malattie che hanno una chiara sintomatologia (moltissime sono asintomatiche) può aiutarti solo se si scopre che la tua affezione è appena iniziata,ma se la stessa è già in fase avanzata.......
Generalmente si ricorre ad un controllo solo per caso, per paura, pochi per stile di vita, per ipocondria, per sintomi o incidenti. Ritengo pertanto che, non solo bisognerebbe aiutare la ricerca a trovare le cause dei nostri malanni all'origine, e ancor prima che questi insorgano, senza mettere in condizione i sanitari che, ignorando questa origine, spesso attribuiscono il male ad un "occulto problema genetico". Ma nel nostro paese la cultura, sia essa scientifica o umanistica, è osteggiata, è la cenerendola, o il brutto anatroccolo, infiltrati tra i grandi problemi del paese.
La bambina di Bari e le nostre risorse energetiche sono figli della stessa madre: La Strafottenza.

Michele Greco

10-07-2011 21:46
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Messaggio: #4
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

http://www.ilgiornale.it/interni/io_aggr...comments=1

LETTERA DI SGARBI "Aggredito perché lotto contro la mafia dell'eolico"

Non mi è mai capitato ed è tanto più strano perché di polemiche e di scontri, anche nelle piazze, ne ho avuti molti. Ma, durante la presentazione di un libro, il Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri, parlando delle bellezze di Puglia ed esaltando luoghi mirabilmente conservati come Ostuni, Martina Franca, la stessa Polignano a Mare dove ero ospite quella sera, tutte località dove, prima di ogni altra parte d’Italia, si è affermato un turismo non balneare ma culturale, non potevo certo immaginare di essere aggredito per avere difeso la Puglia da speculazioni, devastazioni del paesaggio e dimostrati interessi della criminalità organizzata.

Infatti, non appena sono passato dal racconto e dell’illustrazione delle bellezze artistiche all’esaltazione del paesaggio aggredito e letteralmente stuprato dagli impianti eolici e fotovoltaici sono arrivate aspre contestazioni, fischi e insulti da una parte del pubblico, visibilmente politicizzato. I danni irreparabili al paesaggio sono stati denunciati da associazioni come Italia nostra e da uomini di pensiero e scienziati come Umberto Veronesi, Carlo Rubbia, Mario Pirani, Valéry Giscard d’Estaing e perfino l’amministratore delegato dell’Eni Scaroni e il ministro Tremonti.

La questione è morale e culturale. L’affarismo imprenditoriale, politico e criminale trova coperture in un ambientalismo cieco e retorico, contrastato al suo stesso interno, come provano le recenti iniziative degli Amici della Terra sotto la guida di Rosa Filippini, storica verde.

Ma i soldi, la forza criminale e un falso buonismo, che ha sfruttato la rinnovata reazione popolare contro il nucleare, hanno rivelato la loro forza di mistificazione e la capacità di ribaltare la verità.

Così, mentre io descrivevo i paesaggi aggrediti tra Foggia e Bari pensando ad Accadia, Santagata di Puglia, Troia colla bellissima cattedrale, letteralmente circondati da torri eoliche in gran parte ferme e non collegate alla rete per trasmettere energia, e una parte dei presenti mi contestava con insulti e offese e anche tentando di lanciare lattine e bottiglie, il mio sconcerto e il mio stupore crescevano, non riuscivo a credere che lo scempio non fosse riconosciuto da tutti nella sua clamorosa evidenza. Mi hanno poi spiegato che, pur non avendolo nominato, vi erano in piazza numerosi sostenitori di Vendola che hanno sentito nelle mie parole un atto d’accusa nei confronti del loro presidente. Così ho cominciato a capire, riconoscendo lo stile di antagonisti e no global in alcuni presenti fra il pubblico. Non era un dibattito e non era neanche il luogo per uno scontro politico. Anche per questo ho evitato di fare riferimenti diretti. Ma non potevo tacere i riferimenti agli interessi della mafia dimostrati da numerose inchieste concluse con condanne e sequestri di beni, in Sicilia come in Puglia. Molta ira, molta rabbia nei miei confronti, nonostante la precisione dei miei riferimenti e l’accorata dolente difesa di quel paesaggio che Cesare Brandi aveva attraversato, felice, come «pellegrino di Puglia».

Ma lo sconcerto si è trasformato in sgomento quando, dopo le iniziali dichiarazioni del presidente dell’assemblea regionale, presente in piazza, Onofrio Introna che mi esortava ad affrontare l’argomento in un’altra sede e in un pubblico dibattito (come se la devastazione del paesaggio potesse essere materia di discussione) ed evitando «accostamenti indebiti al malaffare mafioso» (chissà perché non lo dice ai magistrati), ho letto le considerazioni di un altro politico locale, che devo ritenere in buona fede, l’assessore regionale alle opere pubbliche e protezione civile Fabiano Amati il quale ha sostenuto le tesi dei libri Vento a favore di Edo Ronchi e Pietro Colucci e La nuova era delle energie naturali di Mario Tozzi.

Amati sostiene, con l’esaltazione del neofita e avendo come Vendola un ruolo pubblico importante, che «chi contesta energie rinnovabili o è uno stupido o è in malafede».
Capisco ora che con l’insolenza di tali amministratori sarà difficile salvare la Puglia dallo spirito di chi non riconosce la bellezza proprio nell’integrità del paesaggio, come Pasolini prima e ora Carlo Petrini. Ma Amati non è soddisfatto del suo progetto di devastazione energetica e si esalta nel ricordare «un documentario intitolato appunto The age of stupid prodotto da Greenpeace e Wwf e raccontato nel libro di Ronchi e Colucci. Nel video un uomo che vive nel 2055 nella terra devastata dalla crisi climatica, maledice un comitato di cittadini che nei primi anni 2000 bloccò un impianto eolico perché le pale avrebbero impedito di vedere dalle loro case il paesaggio». Ecco dunque Amati proclamarsi l’ideologo dell’aggressione e tutto apparire più chiaro, nel quadro della intolleranza politica.

In questo delirio messianico visionario, ispirato a un fanatismo che non potevo neppure immaginare, il profeta Amati travolge la verità di un fallimento annunciato e pagato dei consumatori quale si è rivelato in Europa l’eolico: le 4.500 torri, devastanti, installate in Italia producono il 2,5% dell’elettricità richiesta equivalente alla produzione di un’unica grande centrale termoelettrica. Sul fabbisogno energetico totale il contributo è pari a circa lo 0,8%.
Ancora, le indagini attualmente in corso presso la direzione distrettuale di Catanzaro confermano, alla faccia del moderato Introna e dell’esaltato Amati, che la ’ndrangheta ha individuato nel settore dell’eolico il futuro sviluppo dei propri affari.

E Amati, nel suo slancio contro noi, patetici difensori del paesaggio e della bellezza pugliesi, travolge considerandoli stupidi e in malafede (lui intelligentissimo e naturalmente in buona fede), Carlo Rubbia, il quale ha dichiarato: «Parlando di energie rinnovabili... è inutile insistere coll’energia eolica perché di vento in una penisola ce n’è poco, a differenza dei paesi del nord Europa»;

il Nobel Steinberger che scrive: «L’Europa dovrebbe annullare il suo sostegno all’energia eolica al più presto»;

Valéry Giscard d’Estaing, che ha dichiarato: «Guardando dalla finestra del Tgv che ci portava da Tours a Parigi sono rimasto inorridito dal paesaggio della Beauce, cara a Péguy e a Marcel Proust afflitto da una foresta di bianchi pali eolici che giravano con il vento»;


Umberto Veronesi, che chiosa: «Nonostante le battaglie di chi ama il nostro stupendo paesaggio già qualche collina allinea le orrende pale eoliche»;

Renato Soru che si ribella: «Per un piatto di lenticchie stiamo regalando, distruggendo per sempre il paesaggio della Sardegna»;


Mario Pirani che dice le mie stesse parole: «L’integrità di un paesaggio agreste unico al mondo, come quello delle campagne e dei paesi italiani viene devastato in partenza colle creazione dei cosiddetti parchi eolici»;

e ancora Ernesto Galli della Loggia che si rivolge direttamente a lui, il profeta Amati: «Ecco come in Italia un ecologismo di maniera, assurto a scialbo luogo comune buonista diviene nella realtà l’alibi per consentire a chi di dovere di guadagnare un bel po’ di quattrini».

Ecco, tutti personaggi da fischiare alla prossima occasione a Polignano a mare, non dimenticando il ministro Tremonti che giudica l’eolico «uno degli affari di corruzione più grandi d’Italia».

Fortunata la Puglia: nelle mani di Vendola e Amati tra qualche anno l’inutile paesaggio sarà «impalato» per sempre, alla faccia di noi che credevamo nella bellezza del mondo perduto di Pasolini e Petrini.


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11-07-2011 11:17
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Messaggio: #5
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Intanto Vittorio Sgarbi è aggredito perchè lui stesso aggredisce. Lo vediamo nelle sue molteplici apparizioni pubbliche, nelle sue parole, negli atteggiamenti e nei comportamenti.
La stessa attuale Biennale di Venezia è una aggressione alla qualità, alla selezione, all'arte ed alla cultura in generale.
Ciò non toglie nè aggiunge nulla al problema che tu, Cher, hai "ingenuamente" non dico sollelato, ma rispolverato con un po' di venticello eolico.
A me non interessa la derivazione ideologico-politica degli uomini di potere, chiunque fossero; perciò evito nomi e citazioni.
A me interessa il singolo accadimento, piccolo o grande che sia, che distingue e denuncia lo strapotere e la strafottenza di chi può e, ancor di più, che metta in luce il rovescio d'una medaglia, cioè l'indifferenza di tanti altri che pur potento, non fanno e lasciano fare proprio a quelli che, in qualche modo contestano, e sicuramente invidiano.

Michele Greco

11-07-2011 12:32
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Messaggio: #6
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Vorrei che si incominciasse a far chiarezza ed ordine riesaminando alcuni degli ultimi interventi su questo Forum post-nucleare, "restituendo così a Cesare ciò che è di Cesare". Rispediamo al mittente quanto di marcio e di occulto ci sia stato dato.
Restituirei agli "addetti ai lavori delle energie alternative" quanto gli stessi abbiano dato in "edificabile credibilità" all'ingenuità d'un collettivo privo di punti di riferimenti e di paragoni tangibili.
E' giusto che per far chiarezza dovremmo noi stessi essere altrettanto chiari evitando allusioni ed allegorie.
Si potrebbe iniziare denunciando, città per città, fatti dimostrabili sulle radioattività occulte e palesi di quelle energie utilizzate illecitamente contro la salute pubblica e rese, se non dico legali, intoccabili ed irremovibili?
Personalmente posso aiutare il nascere di questa nuova "conversazione" parlando della città di Napoli e di alcuni fenomeni, non isolati, di malcostume dove l'uso illegale ed improprio di certe energie è impiegato a danno del comune cittadino per profitti illeciti e scopi delinquenziali?
Qualcuno ha fatti analoghi che accadono nella propria città da denunciare?
La mia è una proposta che, perchè sia valida, attende un riscontro ed una adesione dalla direzione di questo Forum e da un certo numero di Membri o semplici lettori.

Michele Greco


11-07-2011 13:47
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Messaggio: #7
RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

lungi da me ribarire o polemizzare, ma sono stupito di come, praticamente nessuno, di autorevoli personaggi del mondo che spazia dalla scienza alla cultura non si espongono ogni qual volta singoli episodi sia macroscopicamente ( truffa delle rinnovabili) o microscopicamente ( bambini cresciuti come cani e non si trova il responsabile, che in fondo è la "notizia" dentro il fatto) sono sulla ribalta.

Il Prof Uno è per tutti un "aggressivo", il Prof due è per tutti " poco comunicatore" ( visto che i nomi sono volutamente evitati)

Togliamo dal panorama anche questi , chi rimane, meglio cosa rimane?
Solo olezzo? O esiste in qualche landa desolata della rete o nelle istituzioni di una Nazione che festeggia il centocinquatenario della sua unione un qual si voglia straccio di vibrate argomento di interesse il cui spessore culturale o scientifico sia ?
( per esserci , c'è ma , aimè non è di interesse che sia diffuso)

E, se esite, è espandibile o deve restare soggiogata sotto lo strato ,ormai immisurabile,di squallore quotidiano?

Cher


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Messaggio modificato il: 11-07-2011 alle 14:12 da Cher.

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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Chi resta?
Restiamo noi!
E' poco se "dalla spesa" resta qualcosa per il futuro?
Comunque, nel mio precedente intervento ho fatto una domanda....
qual'è la tua risposta?

Michele Greco

11-07-2011 14:21
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RE:  Nucleare no, bambina che abbaia, si!

mi.greco@alice.it ha Scritto:

Chi resta?
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E' poco se "dalla spesa" resta qualcosa per il futuro?
Comunque, nel mio precedente intervento ho fatto una domanda....
qual'è la tua risposta?

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11-07-2011 14:37
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RE: Nucleare no, bambina che abbaia, si!

Caro Cher,
Il mio è non è "un fuoriclasse" d'appello ma è un appello fuori dalle classi.
Mi auguro che quando suonerà la campanella del "finis" tu non ti sia addormentato sulla riva del tuo fiume "straripante".
Note:
Il Finis dovrà segnare la fine di questa illogica opposizione al progresso scientifico e umanistico.
Il Fiume Straripante dovrà cancellare, non solo i confini fisici delle nostre geografie, ma soprattutto il perdurare di quelli mentali e spirituali.
Le nostre più belle utopie sono svanite con i nostri sogni e le nostre illusioni.....cerchiamoci una nuova utopia!
"...ridisegnare le geografie del nostro pianeta e ridestare coscienza, altruismo ed un po' di disperso amor proprio."

Michele Greco

11-07-2011 14:55
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