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Fine del nucleare o rilancio del nucleare?
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Cher
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RE: Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2...d=Aa1hJJuD


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
07-08-2011 10:12
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tesla82
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Messaggio: #112
RE:  Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Te l'ho già detto: elettronica per automazione (per macchine e impianti industriali).
Non mi sfugge nessun nocciolo.
Ieri ero con un mio cliente su un campo fotovoltaico da 990 Kwp teorici (di proprietà del cliente stesso).
Stava producendo 850 Kw, con cielo non perfettamente limpido.
Su base annua i conti tornano: 1,15 Gwh cioè 1000 Kwp (circa installati) per 0,12 (coefficiente che tiene conto della latitudine della zona) moltiplicato x24 (ore giiornaliere) il risultato moltiplicato x 365 (giorni all'anno) fa 1,138 Gwh. Quindi in un anno, senza incentivi, avrebbe prodotto 160.000 euro equivalenti di energia elettrica.
Il costo globale dell'investimento è stato di 2,7 milioni di euro per cui, calcolando un costo di acquisto al Kwh di 0,145 l'impiatno si ripaga, senza incentivi, in 17/18 anni. Questo con un costo a wattp di 2,7 Euro.
Viste le previsioni di prezzo, entro 2 o 3 anni l'impianto da 1 Mwp, senza incentivi, si ripagherà in 7/8 anni.
Gli incentivi accompagneranno il fotovoltaico per altri 2 o 3 anni.
Entro il 2014 parity grid con guadagno, senza incentivi, già dopo il decimo anno.



Non stai contando manutenzione invertet,sostituzione pannelli rotti e diminuzione rendimento dei pannelli stessi in % ogni 10 anni del 10-15% e sopratutto non stai contando che quei pannelli li dopo 20 anni devono essere smaltiti quindi altri costi aggiuntivi che probabilmente saranno a carico del tuo amichetto, alla fine l'incentivo che prende lui se lo puo buttare nel cesso...


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
07-08-2011 11:45
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tesla82
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Messaggio: #113
RE:  Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Ho capito, cher.
Ho capito cosa si è fatto e cosa si farà in Italia.
Entro 3 o 4 anni oltre il 10%  del fabbisogno di energia elettrica verrà da fotovoltaico. 40 Tw da fotovoltaico entro il 2014 (oggi sono secondo il forum di Chicco Testa già 10, visto che è notizia di oggi che sono stati raggiunti 8,5 Gwp di installato).
Il tutto SENZA noccioli varii ed eventuali (ricordi il referendum di giugno ?)
Il tutto alla modica somma di 7/8 milardi di euro di incentivi all'anno.
Forse sei tu a non capire o a far finta o a negare l'evidenza.


Io sono in attesa dei dati terna per il 2011 ....,se con quelli del 2010 ci siamo fatti delle grasse risate ( ti ricordi la percentuale del fotovoltaico nel 2010 era dello 0,3%!!) vediamo quella del 2011 vedrai che risate....

addirittura le perdite nelle linee elettriche superano di gran lunga il rendimento del fv.


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
07-08-2011 11:49
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mi.greco
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Messaggio: #114
RE:   Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

tesla82 ha Scritto:



Io sono in attesa dei dati terna per il 2011 ....,se con quelli del 2010 ci siamo fatti delle grasse risate ( ti ricordi la percentuale del fotovoltaico nel 2010 era dello 0,3%!!) vediamo quella del 2011 vedrai che risate....

addirittura le perdite nelle linee elettriche superano di gran lunga il rendimento del fv.


Non capisco perchè volete dimostrare a tutti i costi la vostra versatilità profetica che, sinceramente a me appare, poetica?
Il campo, ben preparato a raccoglire le energie rinnovabili, è stato reso fertile, da un lato, dagli errori commessi nel proporre l'energia nucleare con le  mancate risposte a solleciti domande e chiarimenti e, dall'altro, dalle volontà economiche e politiche interessate; aggiungetevi un terremoto, le crisi arabe e non, l'ordinaria speculazione, e vi renderete conto che quelle percentuali di crescita d'energia alternativa potrebbero essere errate per difetto.
A mio avviso appare tutto imprevedibile perchè, questo tutto, è dipendente da una volontà politica che stenda a ritrovare coscienza.
Quelle poche armi di confronto che avevamo per controbattere provocazione e false informazioni propagandate, pare che non abbiano più ragione di sussistere e sono state "inopportunamente" rinfoderate.
Finchè il Paese non trova una linea coerente e disinteressata per andare avanti, correggendo errori e passività passate, ogni previsione è inutile.
L'aggravarsi del problema energetico italiano, consentitemi, contrariamente a quanto ho fin'ora asserito, una "previsione", lo sentiremo sulla nostra pelle molto presto, -dal prossimo imminente autunno-, quando, ormai è inevitabile, il "capovolgimento politico" riaffermerà ogni timore e l'ingovernabilità del nostro paese.

Michele Greco

Messaggio modificato il: 07-08-2011 alle 12:54 da mi.greco.

07-08-2011 12:52
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walter59
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RE:  Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

Alessandro Bellotti ha Scritto:


Su base annua i conti tornano: 1,15 Gwh cioè 1000 Kwp (circa installati) per 0,12 (coefficiente che tiene conto della latitudine della zona) moltiplicato x24 (ore giiornaliere) il risultato moltiplicato x 365 (giorni all'anno) fa 1,138 Gwh.



Scusate la domanda forse banale, non sono assolutamente pratico di FV, ma nel calcolo sopra si moltiplica la potenza di picco per 24 ore giornaliere e 365 giorni l'anno, vuol dire che c'è il "sole" anche di notte, tutti i giorni dell'anno con la stessa intensità e il coefficiente di 0,12 tiene conto anche di questo ??

BOH!!!

saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
07-08-2011 18:28
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tesla82
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RE:   Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

walter59 ha Scritto:



Scusate la domanda forse banale, non sono assolutamente pratico di FV, ma nel calcolo sopra si moltiplica la potenza di picco per 24 ore giornaliere e 365 giorni l'anno, vuol dire che c'è il "sole" anche di notte, tutti i giorni dell'anno con la stessa intensità e il coefficiente di 0,12 tiene conto anche di questo ??

BOH!!!

saluti




Ottima analisi walter, ho scritto il post prima relativo hai dati terna che sono quelli che piu fanno capire quanto è inutile il Fv in ambito energetico primario,....basta andare a vedere un analizzatore di rete in cabina Enel a valle di un impianto fotovoltaico per rendersi conto "REALMENTE" dell'effettivo rendimento dei pannelli il resto sono chiacchere da bar per vendere pannelli fotovoltaici,che per altro adesso gli incentivi per le abitazioni private da 3 Kwp sono impossibili da prendere..


"Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
07-08-2011 18:58
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RE: Fine del nucleare o rilancio del nucleare?

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=10089

The Outlook for Energy: A View to 2030

Il rapporto realizzato dalla ExxonMobil presentato in un convegno organizzato da IBL di Guido De Franceschi

Ieri sera è stato presentato al Palazzo dei Giureconsulti di Milano "The Outlook for Energy: A View to 2030", rapporto confezionato dalla ExxonMobil. Il convegno, in cui il senior energy advisor della multinazionale Todd Overdonk ha illustrato i risultati della ricerca, è stato organizzato in collaborazione con l'Istituto Bruno Leoni. I lavori sono stati coordinati da Alberto Mingardi, direttore generale dell'IBL, e dal direttore ricerche e studi del medesimo istituto, Carlo Stagnaro.

La ExxonMobil ha stilato un rapporto con l'obiettivo di scattare una fotografia il più possibile precisa degli scenari sull'energia da oggi al 2030, al di là degli interessi specifici di una corporation che, come ha ricordato il presidente di Esso Italia, Giancarlo Villa, punta sulla ricerca e che nel 2010 ha investito nel business dell'energia 32 miliardi di dollari a fronte di earnings per 30 miliardi.

L'"Outlook for Energy" raccontato da Overdonk, allunga l'occhio fino al 2030, anno in cui la popolazione mondiale avrà toccato suppergiù quota 8 miliardi, e prende in considerazione 100 paesi e per ciascuno di questi paesi 15 settori e 20 tipi di carburante che soddisfano le richieste di energia da parte di tali settori. Ne emergono dati interessanti. Nei paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) la domanda di energia rimarrà costante fino al 2030, grazie a un aumento dell'efficienza energetica che permetterà di crescere senza che questo comporti un maggiore consumo di energia rispetto a oggi. Sempre grazie allo sviluppo tecnologico nei paesi Ocse caleranno considerevolmente, entro il 2030, le emissioni di CO2.

Un panorama diversissimo è quello che si osserva spostando lo sguardo sui paesi che non appartengono all'Ocse, tra cui la Cina. In essi la domanda di energia crescerà del 70 per cento (anche se il consumo procapite rimarrà inferiore a quello dei cittadini degli Stati Ocse). Nell'area non Ocse, a causa del più ridotto sviluppo tecnologico, aumenteranno consistentemente anche le emissioni, che potrebbero contrarsi soltanto a partire dal 2030.

In conclusione si calcola che fra 19 anni, a livello globale, la domanda di energia sarà del 35 per cento superiore a quella del 2005 e che il complesso dei paesi non Ocse consumerà il 70 per cento di energia in più rispetto al gruppo dei paesi Ocse. Un altro dato interessante è quello relativo alle fonti: benché si stiano sviluppando altri settori, nel 2030 circa l'80 per cento dell'energia sarà ancora originata da fonti fossili. Molto diversificato anche l'utilizzo delle varie fonti energetiche: ad esempio, il carbone, che in Occidente scivolerà in posizione marginale nel catalogo dei combustibili più utilizzati, nei paesi non Ocse sarà sempre più richiesto, rimanendo la principale fonte di energia. Nei paesi non Ocse andrà ancora incrementandosi persino il consumo di biomasse (dal legname al letame) ormai già praticamente inesistente ad altre latitudini.

Dopo la relazione di Overdonk sono intervenuti sotto il soffitto affrescato della sala Parlamentino del Palazzo dei Giureconsulti, che ospita un piccolo emiciclo di scanni lignei ben conservati, Franco Bruni, docente di Teoria e Politica monetaria internazionale all'Università Bocconi, e Rosita Carnevalini, direttrice Strategie, Studi e Documentazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

Il professor Bruni ha ricordato l'importanza della "pollution", perché, se venisse trascurato il tema dell'impatto ambientale e non si vincesse la sfida di far coincidere sviluppo e riduzione delle emissioni, si rischierebbe di innescare l'avvio di un percorso sbagliato in cui potrebbe essere teorizzata la necessità di una decrescita per contenere le emissioni. Bruni ha anche sottolineato che la crescita prevista per i prossimi vent'anni – più ridotta nei paesi dell'Ocse, più effervescente negli altri – avverrà attraverso varie discontinuità e altre crisi. Sarebbe quindi auspicabile una gestione sovranazionale, naturalmente market friendly, del mondo dell'energia, per evitare un'esagerata instabilità dei prezzi. E, in questo campo, l'Europa può ancora conquistarsi un ruolo centrale di mediazione e di leadership.

A questo proposito Rosita Carnevalini, sollecitata da Carlo Stagnaro con appunti sui rischi di un impianto di vincoli illiberali, ha spiegato i nessi tra i mercati e le necessarie regolamentazioni nazionali ed europee.

Da Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2011
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Messaggio modificato il: 07-08-2011 alle 22:31 da Cher.

07-08-2011 22:27
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