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[OT] Discussione in libertà (Piazzetta)
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mi.greco
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

Associazione d'idee

N°1
Messaggio: #117RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)
http://www.ilgiornale.it/cronache/ciccio...comments=1


Cicciolina ha quasi sessant'anni. Li compirà il prossimo 26 novembre, giorno nel quale potrà iniziare a riscuotere la sua pensione dopo una vita lavorativa decisamente intensa. Per lei, che tutt'ora è attivissima nei settori più disparati - a settembre canterà in topless in un sexy-bar di Chieti - non si prospetta però una vecchiaia sostenuta dai contributi versati durante la lunga carriera come pornodiva, o non solo, ma una comoda pensione di tremila euro, quella destinata agli ex parlamentari.

In Parlamento per una legislatura A Cicciolina sono bastate ventimila preferenze con il Partito Radicale e lo strano umorismo dei suoi elettori per guadagnarsi una comoda pensione da parlamentare. Perché in Parlamento Ilona Staller c'è stata, dal 1987 al 1992, seduta tra le file del partito di Marco Pannella, che l'aveva candidata e con il quale aveva ottenuto un numero di voti secondo solo a quelli del capofila dei Radicali. E ora, a quasi sessant'anni, può godersi il meritato riposo, foraggiato dai cittadini italiani. "Ma ho lavorato sodo", ci tiene a far sapere l'ex parlamentare. "Nel corso di una legislatura sono riuscita a portare avanti campagne importanti", che - ricorda il Corriere - hanno riguardato tematiche all'ordine del giorno come affettività dei detenuti, parchi dell'amore, insegnamento del sesso nelle scuole e no alle pellicce.

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Movimento d'opinione "Seduti sulla riva del fiume"

Una  fredda nebbia illividisce il cielo,le notti incominciano
prima.
Tutti conoscono il declino,ma pochi ne discernono la linea
di confine.

Cher03@hotmail.it  

N°2
RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)
http://www.ilgiornale.it/rubrica_cucu/e_...comments=1

E i sondaggi confermano la merdocrazia
di Marcello Veneziani



Se c'è un giudizio, una frase, uno sconforto che unisce Berlusconi agli italiani è proprio nel giudicare l'Italia «un paese di merda». È questo l'unico giudizio che lega intellettuali e popolo, Palazzi, élite e gente comu­ne. Dalla ricca letteratura antitaliana di destra e di sinistra allo sfogo arcita­liano di strada, quell'espressione, di­retta o rielaborata, risuona da Dante ai nostri giorni. Un paese coprofilo.

Anni fa sostenni che nel nostro paese vige la merdocrazia, che è il contrario della meritocrazia: vanno avanti le persone di quella sostanza. Mi capita di ripeterlo quando non mi sente nes­suno per un disservizio dei voli o dei treni, per le ingiuste vessazioni subi­te dalla giustizia o da enti pubblici, per la maleducazione e l'inciviltà dila­ganti, per l'approssimazione, la fazio­sità e la corruzione diffuse, per il mal­costume e l'assenza di dignità e carat­tere. Lo penso o lo dico in solitudine, da amante ferito della mia patria; ma fin­ché si resta nell'ambito privato, lo sfo­go di una telefonata notturna, lo capi­sco. Smetto di capirlo se viene divul­gata e usata pubblicamente, come è accaduto.

O se diventa la linea politi­ca di un giornale che se la prende col proprio paese perché ha votato Berlu­sconi, suggerendo che il premier sia della stessa sostanza del suo popolo. Salvo ora indignarsi se lo stesso pre­mier dice a bassa voce, in privato, quel che loro hanno scritto e pubbli­cato a titoli cubitali; confermando co­sì dall'interno quella definizione. L'avevamo fino al collo, ora è addirit­tura sulla bocca di tutti.



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Movimento d'opinione "Seduti sulla riva del fiume"

Una  fredda nebbia illividisce il cielo,le notti incominciano
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Cher03@hotmail.it


Volendo, a dette notizie, che si commentano da sole, vi si possono associare tant'altre, non tanto per avere un'idea del nostro paese, che, a mio avviso, meriterebbe più comprensione, quanto per rendersi conto di quanta permissività ed arroganza vi governi.
Risaniamo pure il debito pubblico ma non tralasciamo di restaurare quella dignità e quella morale che oggi sono solo un lontano ricordo.
E' troppo facile, anche se traumatico, correre ai rimedi, quando vi si è costretti; rimedi che dovrebbero far parte della norma in qualsiasi tempo e condizioni versi il paese, a rispetto dei diritti e dei doveri d'ogni singolo cittadino che la Costituzione gli garantisce.

Michele Greco

26-09-2011 17:19
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mi.greco
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

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Bagnasco:
"Collettività sgomenta Immagine del Paese danneggiata"
Il numero uno dei vescovi, a lungo sollecitato a prendere posizione sulla condotta del premier, parla di "deterioramento del costume", di atti "tristi e vacui, contrari al pubblico costume e alla sobrietà richiesta dalla stessa Costituzione". Sulla lotta all'evasione fiscale dice che non è stato fatto tutto il possibile

ROMA - Frasi inequivocabili. Il presidente della Conferenza episcopale, Angelo Bagnasco, parla davanti al consiglio permanente dei vescovi. E, pur senza nominarlo esplicitamente, pronuncia quelle parole forti - contro il comportamento del premier - che in tanti avevano invocato. "I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie - dice Bagnasco - sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l'aria e appesantiscono il cammino comune". "Mortifica dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui", dice il numero uno dei vescovi. "Non è la prima volta - continua - che ci occorre di annotarlo: chiunque sceglie la militanza politica, deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell'onore che comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda". E ancora: "Si rincorrono, con mesta sollecitudine, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica". Infine l'affondo: "La collettività guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l'immagine del Paese all'esterno ne viene pericolosamente fiaccata". "Quando le congiunture si rivelano
oggettivamente gravi - conclude Bagnasco - e sono rese ancor più complicate da dinamiche e rapporti cristallizzati e insolubili, tanto da inibire seriamente il bene generale, allora non ci sono nè vincitori nè vinti: ognuno è chiamato a comportamenti responsabili e nobili. La storia ne darà atto".

Un intervento, quello del numero uno dei vescovi italiani, molto atteso. Fuori e dentro il mondo cattolico. Tanto che molti avevano apertamente criticato il silenzio della Chiesa 1. E d'altra parte l'intervento di Bagnasco arriva a quattro giorni dalle parole pronunciate dal Papa, durante il viaggio a Berlino. Allora Ratzinger si augurò un "rinnovamento etico"  2dell'Italia, parole lette da più parti come un riferimento diretto al premier.  

Le perplessità. Bagnasco avanza qualche dubbio sul massiccio impegno investigativo che ha riguardato il premier e su alcuni eccessi della stampa. "Colpisce - dice Bagnasco - l'ingente mole di strumenti di indagine messa in campo su questi versanti, quando altri restano disattesi e indisturbati. E colpisce la dovizia delle cronache a ciò dedicate". Ma queste perplessità non rappresentano un'attenuante per la condotta del premier. "Nessun equivoco tuttavia può qui annidarsi - dice il presidente della Cei - la responsabilità morale ha una gerarchia interna che si evidenzia da sé, a prescindere dalle strumentalizzazioni che pur non mancano". Bagnasco mostra di essere rimasto colpito dalla critiche al silenzio della Chiesa venute anche da tanti giornali diocesani. "Da più parti, nelle ultime settimane - dice - si sono elevate voci che invocavano nostri pronunciamenti. Forse che davvero è mancata in questi anni la voce responsabile del Magistero ecclesiale che chiedeva e chiede orizzonti di vita buona, libera dal pansessualismo e dal relativismo amorale?". E cita il presidente emerito della Corte costituzionale, Franco Casavola: "L'unica voce che denuncia i guasti della società della politica è quella della Chiesa cattolica".

La corruzione. Altro monito della politica arriva - con un implicito riferimento alle tante inchieste in corso - sul tema della corruzione. "È sull'impegno a combattere la corruzione, piovra inesausta dai tentacoli mobilissimi - dice Bagnasco - che la politica oggi è chiamata a severo esame. L'improprio sfruttamento della funzione pubblica è grave per le scelte a cascata che esso determina e per i legami che possono pesare anche a distanza di tempo. Non si capisce quale legittimazione possano avere in un consorzio democratico i comitati di affari che, non previsti dall'ordinamento, si auto-impongono attraverso il reticolo clientelare, andando a intasare la vita pubblica con remunerazioni, in genere, tutt'altro che popolari". "La questione morale - continua - non è una debolezza esclusiva di una parte soltanto e non riguarda semplicemente i singoli, ma gruppi, strutture, ordinamenti, a proposito dei quali è necessario che ciascuna istituzione rispetti rigorosamente i propri ambiti di competenza e di azione, anche nell'esercizio del reciproco controllo".

Evasione fiscale. Il presidente della Cei torna, con toni indignati, sul tema dell'evasione fiscale. Tema già affrontato - nelle scorse settimane - sia dallo stesso Bagnasco 3 che da altri esponenti della Chiesa, come il cardinale di Bologna Caffarra 4. "Difficile sottrarsi all'impressione - dice il presidente della Cei - che non tutto sia stato finora messo in campo per rimuovere questo cancro sociale". Insomma, una bocciatura delle misure intraprese per far fronte al fenomeno. Bagnasco parla anche delle tante critiche mosse alla Chiesa per i privilegi fiscali degli enti religiosi, che si è tradotta tra l'altro in una mobilitazione in rete 5. E si difende appellandosi alle "leggi" e "all'intelligenza degli uomini". Dice Bagnasco: "Quanto alla discussione, non sempre garbata e informata, che c'è stata negli ultimi tempi circa le risorse della Chiesa, facciamo solo notare che per noi, sacerdoti e viscovi, e per la nostra sussistenza, basta in realtà poco. Così come per la gestione degli enti dipendenti dalle diocesi. Se abusi si dovessero accertare, siano perseguiti secondo giustizia, in linea con le norme vigenti. Per il resto, ci affidiamo all'intelligenza e all'onestà degli uomini".

Fine vita. Infine, il pressing della Chiesa sul testamento biologico. "Esprimiamo l'auspicio - dice Bagnasco - che la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento possa giungere quanto prima in porto: dopo l'approvazione della Camera dei Deputati, essa attende il secondo passaggio al Senato". Un provvedimento che invece ha fatto insorgere il mondo laico 6.
______________________________________________________

Volendo tirar le somme....è una vergogna!E' così?
Un paese immorale, libertino, scandaloso, pullulante di pedofili, di manipolatori, di comuni delinquenti ed assassini, ecc.ecc.ecc.
Un paese dove tutto viene mescolato in un continuo esercizio gioivo tra l'annullamento dello spirito, a vantaggio del corpo, e viceversa?
Spiritualità e materialismo si conpenetrano e si violentano tra loro grazie al degenerarsi d'ogni legge e d'ogni morale di convivialità!
Quindi l'attuale presidente del consiglio, anche secondo la Chiesa, è il simbolo d'una "Italia corrotta e scandalosa?".
Ormai ognuno dice la sua, ognuno mostra l'indice e offende e condanna i "peccati" pubblici e privati che finiscono anch'essi per essere un tutt'uno dove, a tratti, come accendere e spegnere un interruttore, l'individualismo scompare e riappare, si distingue solo quando è "palesemente" in colpa, nell'ombra assente di luce.
Personalmente starei molto attento a dare giudizi solo perchè richiesti! Non si sa da chi, o si sa fin troppo. Potrebbe non essere sbagliato il linguaggio, ma il pulpito!
Chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Michele Greco

Messaggio modificato il: 26-09-2011 alle 18:10 da mi.greco.

26-09-2011 18:10
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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

Ancora da Repubblica di oggi
IL CASO
Avvenire: "Da Bagnasco grido angosciato"
L'ira della Lega: "Chiesa pensi alla pedofilia"
Il direttore Tarquinio sul presidente della Cei. Irritazione e imbarazzo nella maggioranza. Bondi: "Ha dato il fianco a strumentalizzazioni". Lupi: "I peccati li gudica solo Dio". Bersani: "Vaste leggere e si capisce". Renzi: "Bisogna farla finita di considerare le parole dei vescovi solo quando ci fanno comodo". Sir: "E' ora di muoversi in prospettiva"


ROMA - "La frase del presidente della Cei ("C'è da purificare l'aria") "non è solo una frase che fa effetto e lascia un segno forte in pagina e nella mente, ma un'espressione profonda che interpreta il grido angosciato e speranzoso che si alza in tanti modi diversi dalla società italiana". Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio commentando così la prolusione di ieri del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco 1. E l'invito a muoversi in prospettiva, contenuto nella prolusione letta ieri da Bagnasco, è sottolineato in una nota del Servizio Informazione Religiosa della Cei: "In questo momento bisogna cominciare ad articolare una proposta".

Un'uscita, quella del capo dei vescovi, che irrita (non poco) la maggioranza. Che alza i toni: "E' un messaggio rivolto a tutti, che potrebbe valere anche per la chiesa per quando riguarda la pedofilia. E' un monito per tutti, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Tutti abbiamo l'obbligo di tenere un decoro nei comportamenti" taglia corto Carolina Lussana, vicepresidente dei deputati della Lega Nord. Toni più soft ma stessa irritazione anche dalle parti del Pdl. "Non sono d'accordo con Bagnasco che è giunto a conclusioni che sono apparse unilaterali, prestando il fianco inevitabilmente a strumentalizzazioni di ogni sorta, prendendo evidentemente per buone delle premesse che sono invece a tutt'oggi delle semplici accuse non dimostrate, risultanti peraltro da una prassi illiberale e sconcertante di entrare illegalmente nella vita privata delle singole persone" dice Sandro Bondi. Imbarazzato il ciellino Maurizio Lupi: "Penso che per i peccati ci giudicherà dio. Per i reati, la magistratura. E per la politica, gli elettori. Che giudicheranno la politica svolta, non la vita privata".  Ed ancora.  "La forza della Chiesa è la sua universalità e la sua debolezza è la tentazione di farsi 'parte'. Confido che monsignor Bagnasco si preoccupi della forza ed eviti la tentazione della debolezza" commenta Osvaldo Napoli del Pdl. Minimizza, invece, Roberto Formigoni: "E' un messaggio rivolto a tutti".

L'uscita di Bagnasco suscita reazioni anche nel centrosinistra. 'Non voglio commentare, basta leggerlo
e si capisce bene" dice Pier Luigi Bersani. Per Francesco Rutelli "le dichiarazioni dei vescovi indicano che Berlusconi non ha più il consenso di nessuno. E' evidente che Bagnasco rispondeva a un malessere profondo che c'è nella sua base di persone che chiedevano un pronunciamento etico e per un certo verso politico". "La Cei ha un proprio linguaggio, ed è erga omnes. Ma non si può fingere che ciò che ha detto il cardinale Bagnasco sia riferito a Berlusconi" dice Italo Bocchino di Fli.

Voce fuori dal coro, ecco quella del sindaco di Firenze Matteo Renzi: "Bisogna farla finita di considerare le parole dei vescovi quando ci fanno comodo e non considerarle quando non ci piacciono. Io credo che i vescovi possono dire tutto quello che credono e che non sia un attacco alla laicità quando un vescovo parla. Semmai la vera domanda è perché Bagnasco certe cose le dice ora".
_________________________________________
Un'opera (ad) d'arte commissionata da tutti.
Il "dipinto", tutt'altro che estemporaneo del Cardinal Bagnasco sul nostro Paese, ci appare come un quadro istintivo da un lato, colori forti, linee irregolari senza ripensamento, con soggetti privi di fisionomia e di carattere, da un altro aspetto, lungamente pensato, riflessivo e in alcune "situazioni" anche autocritico. Un'"opera d'arte" d'altri tempi, un po' superata criticamente, priva di contemporanee e probabili visioni virtuali.
E' un'opera però che trova il giusto mercato, che si adegua alla richiesta dei committenti.
Chi esamina il mercato dell'arte di oggi si rende conto che l'opera d'arte sta entrando un po' in tutte le case a prescindere dalle diversità culturali e dalla "qualità" dell'opera. Ciò avviene perchè a differenza del passato che godeva di committenti colti come grandi famiglie, re e pontefici, che ne garantivano la qualità, oggi i committenti sono tutti.
La quantificazione dell'oggetto artistico è di conseguenza, come di conseguenza è lo scadere qualitativo.
L'"opera" di Bagnasco soffre di questa attualità, si offre a tutti perchè "tutti" la vogliono.

Michele Greco

27-09-2011 17:45
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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

Mi auguro che l' Editore, I Moderatori e tutti i Membri di Nuclear Meeting vogliano unirsi al mio augurio rivolto alla professoressa Emilia Chiancone nuovo Presidente dell' Accademia dei XL eletta al posto del compianto Tommaso Scarascia Mugnozza recentemente scomparso.
Ne riporto la biografia essenziale:


Prof. Emilia Chiancone
Department of Biochemical Sciences
University of Rome "La Sapienza" P.le Aldo Moro, 5
00185 Rome
                        
in 2002: present: Director, National Research Council Institute of Molecular Biology and Pathology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1989: present: Full Professor of Molecular Biology, Faculty of Medicine, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1981-2001: Director, National Research Council Center of Molecular Biology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1962-1989: Research fellow of the National Research Council Center of Molecular Biology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1967: "Libera Docenza" in Biological Chemistry

in 1961: Degree in Biology (with honors), University of Milan, Italy  



Memberships and honours


Società di Biofisica e Biologia Molecolare (President of the Society from 1989 to 1992) Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL since 1998
EMBO member since 1980,
ASBMB member since 2002


Areas of research


Studies on heme proteins with special emphasis on the relationship between state of aggregation and functional properties.
Characterization of protein-protein interactions and reversible association-dissociation equilibria by physico-chemical techniques.
Structure-function relationships in mammalian and bacterial ferritins
Structure-function relationships of Ca2+-binding proteins
Development of a chromatographic technique (subunit-exchange-chromatography) involving exchange of protein subunits between a liquid and a solid phase.
Studies of protein-ion interactions (e.g.; Cl-, Na+ and Ca2+).


List of recent publications

M. Mella, G. Colotti, C. Zamparelli, D. Verzili, A. Ilari, and E.Chiancone - Information transfer in the penta-EF-hand protein sorcin does not operate via the canonical structural/functional pairing. A study with site-specific mutants. - J Biol Chem. 278, 24921-24928 (2003).
P. Ceci, A. Ilari, E. Falvo, and E. Chiancone - The Dps protein of Agrobacterium tumefaciens does not bind to DNA but protects it toward oxidative cleavage: X-ray crystal structure, iron binding, and hydroxyl-radical scavenging properties. - J Biol Chem. 278, 20319-20326 (2003)
G. Zhao, P. Ceci, A. Ilari, L. Giangiacomo, T.M. Laue, E. Chiancone, and N.D. Chasteen. - Iron and hydrogen peroxide detoxification properties of DNA-binding protein from starved cells. A ferritin-like DNA-binding protein of Escherichia coli. J Biol Chem. 277, 27689-27696 (2002).
A. Boffi, P. Sarti, G. Amiconi, and E. Chiancone - The interplay between heme iron and protein sulfhydryls in the reaction of dimeric Scapharca inaequivalvis hemoglobin wit nitric oxide, Biophys. Chem., 98, 209-216 (2002).
A. Ilari, K.A. Johnson, V. Nastopoulos, D. Verzili, C. Zamparelli, G. Colotti, D. Tsernoglou and E. Chiancone - The crystal structure of the sorcin calcium domain provides a model of Ca2+-dependent processes in the full-length protein - J. Mol. Biol., 317, 447-458 (2002).
P. Ceci, L. Giangiacomo, A. Boffi, and E. Chiancone – The mutation K30D disrupts the only salt bridge at the subunit interface of the homodimeric hemoglobin from Scapharca inaequivalvis and changes the mechanism of cooperativity - J. Biol. Chem., 277, 6929-6933 (2002).
171) G. Mignogna, R. Chiaraluce, V. Consalvi, S. Cavallo, S. Stefanini, E. Chiancone -Ferritin from the spleen of the Antarctic teleost Trematomus bernacchii is an M-type homopolymer. Eur. J. Biochem. 269, 1600-1606 (2002).
A. Fago, L. Giangiacomo, R. D’Avino, V. Carratore, M. Romano, A. Boffi, and E. Chiancone - Hagfish hemoglobins. Structure, function and oxygen-linked association - J. Biol. Chem, 276, 27415-27423 (2001).
A. Nastopoulos, A. Ilari, G. Colotti, C. Zamparelli, D. Verzili, E. Chiancone, and D. Tsernoglou - Two different crystal forms of sorcin, a penta-EF hand Ca2+-binding protein -Acta Cryst. D57, 862-864 (2001).
L. Giangiacomo, R. D’Avino, G. di Prisco, and E. Chiancone - Hemoglobin of the Antarctic fishes Trematomus bernacchii and Trematomus newnesii: structural basis for the increased stability of the liganded tetramer relative to human hemoglobin - Biochemistry, 40, 3062-3068 (2001).
M. Gattoni, M.C. Piro, A. Boffi, W.S. Brinigar, C. Fronticelli, and E. Chiancone - The heme-globin and dimerization equilibria of recombinant human hemoglobins carrying site-specific b chain mutations – Arch. Biochem. Biophys. 386, 172-178 (2001).
R. Chiaraluce, V. Consalvi, S. Cavallo, A. Ilari, S. Stefanini, and E. Chiancone - The unusual dodecameric ferritin from Listeria innocua dissociates below pH 2.0 - Eur. J. Biochem. 267, 5733-5741 (2000).
X. Yang, E. Chiancone, S. Stefanini, A. Ilari, and N.D. Chasteen - Iron oxidation and hydrolysis reactions of a novel ferritin from Listeria innocua - Biochem. J. 349, 783-786 (2000).
E. Chiancone and A. Boffi - Structural and thermodynamic aspects of cooperativity in the homodimeric hemoglobin from Scapharca inaequivalvis - Biophys. Chem. 86, 173-178 (2000).
D. Verzili, C. Zamparelli, B. Mattei, A.A. Noegel, E. Chiancone - The sorcin-annexin VII calcium-dependent interaction requires the sorcin N-terminal domain – FEBS Lett., 471, 197-200 (2000).
A. Boffi, L. Guarrera, L. Giangiacomo, C. Spagnuolo and E. Chiancone - Proximal and distal effects on the coordination chemistry of ferric Scapharca homodimeric hemoglobin as revealed by heme pocket mutants - Biochemistry, 39, 33500-3504 (2000).
A. Ilari, S. Stefanini, E. Chiancone and D. Tsernoglou - The dodecameric ferritin from Listeria innocua contains a novel intersubunt iron-binding site - Nature Struct. Biology, 7, 38-43 (2000).
C. Zamparelli, A. Ilari, D. Verzili, L. Giangiacomo, G. Colotti, S. Pascarella and E. Chiancone - Structure-function relationships in sorcin, a member of the penta EF-hand family. Interaction with the ryanodine receptor and an Escherichia coli model system - Biochemistry, 39, 658-666 (2000).
T.K. Das, A. Boffi, E. Chiancone and D.L. Rousseau - Hydroxide rather than histidine is coordinated to the heme in five-coordinate ferric Scapharca inaequivalvis hemoglobin - J. Biol. Chem., 274, 2916-2919 (1999).
L. Guarrera, G. Colotti, E. Chiancone and A. Boffi - Ligand-linked changes at the subunit interfaces in Scapharca hemoglobins probed through the sulfhydryl infrared absorption - Biochemistry, 38, 10079-10083 (1999).

Ad Maiora
Michele Greco

Messaggio modificato il: 28-09-2011 alle 15:22 da mi.greco.

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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

AGGIORNAMENTO CARICHE ONORIFICHE IN BASE AL NUMERO DI INTERVENTI NEL FORUM

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...e credo che a breve potremmo averne ancora qualche altro ;-)

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magnesium ha Scritto:

AGGIORNAMENTO CARICHE ONORIFICHE IN BASE AL NUMERO DI INTERVENTI NEL FORUM

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Onorato di essere in buona compagnia.


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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

20.10.2011
Le Iene diffondono propaganda contro Israele su Mediaset
con un servizio di Luigi Pelazza sulla costruzione di una scuola a Gaza

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Doveroso sapere:


http://www.informazionecorretta.it/main....p;id=41885

Come si insegna ai bambini palestinesi l’odio genocida
di Manfred Gerstenfeld

(traduzione di Angelo Pezzana)

Intervista con la psichiatra Daphne Burdman

“ Nell’Autorità palestinese, come nella Gaza di Hamas, ci sono campagne che incitano i bambini all’odio diffuse e pianificate ovunque sul territorio . Da questo indottrinamento si capisce come partecipino volontariamente in atti terroristici che possono anche costare loro la vita. Un incitamento all'odio che dovremmo conoscere meglio, per verificare come questa ideologia genocida entri a far parte del più vasto quadro palestinese e musulmano “

La psichiatra e patologa Daphne Burdman, che è stata professore di patologia e assistente clinica della State University di New York e tenente colonnello dell’esercito degli Stati Uniti, ci dice: “ Questo incitamento all’odio è stato sottovalutato dai media internazionali, l’Occidente ignora in gran parte il sinistro sviluppo e il rilevante successo di questi programmi, che hanno radici nella famiglia  e che usano tecniche  persuasive di indottrinamento molto innovative. Metodi simili erano stati usati, e con grande profitto, dai regimi totalitari, come la Germania nazista, il KGB sovietico, e i servizi segreti cinesi.  E’ più che evidente come l’Autorità palestinese ne sia stata influenzata  e le usi.(1)

“ Questo incitamento ha procurato nei bambini palestinesi una cultura dell’odio molto diffusa, accompagnata dalla violenza. I capi palestinesi  incitano i bambini a intraprendere azioni violente contro gli israeliani anche quando è chiaro che metteranno a rischio la loro vita. Gli viene promesso che diventeranno martiri, che saranno ammirati come eroi nella società palestinese e che Allah li accoglierà in Paradiso. In questo modo non provano più paura, anzi, aumenta il loro desiderio di trovarsi in situazioni dove possono anche morire.”

“ Questo indottrinamento di massa dei bambini è basato su una attenta campagna  che si basa su forti convincimenti culturali e meccanismi psicologici da lungo tempo introiettati. L’incitamento si serve di una metodologia multipla, si richiama al nazionalismo palestinese, al martirio, e, nel caso di Hamas, impone l’egemonia mondiale della sharia. Vengono utilizzati i media, la scuola, la propaganda viene fatta  con l’aiuto degli imam.”

L’indottrinamento nei territori palestinesi supera i confini di scuola e televisione, comprende tutte le componenti della società, inclusa la cultura, la famiglia, gli insegnanti, controlla i loro metodi di insegnamento, incoraggiandone la diffusione, insieme a giudizi severi verso quegli studenti che non li volessero seguire. Gli imam svolgono un ruolo molto influente nel diffondere gli scopi del jihad e del martirio. Campi estivi, i nomi dei martiri sulle strade, stadi e palestre con i loro nomi, aiutano a definire sempre di più il carattere della società.”

“ Fra i fattori base dell’indottrinamento, l’ultimo stadio è rappresentato dalla trasmissione delle emozioni. (2) L’odio in questo contesto è il valore supremo, così viene trasmessa l’avversione per gli ebrei e, a un livello più basso, per gli americani. Nella società patriarcale palestinese, la manipolazione delle emozioni dei bambini giustifica la paura di dispiacere ad Allah. “

“ Alcuni studi rivelano la funzione martellante delle trasmissioni della TV palestinese, che aumenta gli stadi di eccitazione fisica e accresce la possibilità di esserne suggestionati. Questa idea della conversione all’auto-distruzione rimane un mistero per la mente occidentale.”

“ Aldilà della difesa della violenza, il passo successivo è l’esortazione al martirio nel nome di Allah. Da quando Hamas si impadronì di Gaza nel 2007,  sono emersi nuovi protagonisti e nuove tecniche nelle scuole elementari che enfatizzano l’insegnamento del corano con l’obiettivo di conquistare il mondo” .

“ Hamas e l’jihad islamica ricevono dagli imam nelle moschee le segnalazioni per individuare quali giovani dimostrano particolare vocazione per il martirio, in modo da avviarli a studi spirituali insieme agli addestramenti militari. E' lì che gli viene anche insegnato che morire da martiri aprirà il paradiso a loro e alle loro famiglie” (3).

“C’è da notare che il fenomeno dei martiri-suicidi diminuì considerevolmente dopo il marzo 2002, sia per l’azione preventiva di Tzahal, con le eliminazioni mirate, e con la costruzione della barriera difensiva nelle zone più a rischio. Non cambiò la politica dell’Autorità palestinese, che però divenne sempre più fallimentare.”

In quanto ad una possibile disintossicazione delle menti dei bambini palestinesi, Daphne Burdman dichiara “ Anche se finisse la violenza fra palestinesi e israeliani, la mentalità dei bambini palestinesi non cambierà automaticamente. Quando è stato detto che un attacco suicida ti aprirà le porte del paradiso, per se stessi e per la famiglia, ci vuole ben altro per una effettiva disintossicazione.  Il problema è ancora più acuto se uno cresce in una società autoritaria dove la libertà di pensiero non esiste.”

“Lo sradicamento della dottrina del martirio sarà lungo e complesso. Dalla mia esperienza professionale mi chiedo persino se sarà possibile. Quel che si può sperare è una graduale diminuzione del nazionalismo palestinese e delle manie egemoniche islamiche. In assenza di spinte esterne,  questo potrebbe anche succedere, ma oggi, con un espansionismo islamico in crescita a livello internazionale, sia violento che non violento, questa prospettiva mi appare in tempi brevi molto debole”.


(1) Joel Fishman, “Ten Years since Oslo: The PLO’s ‘Peoples War,’” Jerusalem Viewpoints, 503, 1-15 September 2003. On Arafat, see also Ion Mihai Pacepa, Red Horizons (Washington, DC: Regnery Gateway, 1987), 14, 19, 23.

(2)Daphne Burdman, “Education, Indoctrination and Incitement: Palestinian Children on Their Way to Martyrdom,” Terrorism and Political Violence, Vol. 15, No. 1 (2003): 109-113, note 10 regarding elucidation of psychological factors determining successful indoctrination.

(2) Nasra Hassan, quoted in Daniel Pipes, “Arafat’s Suicide Factory,” New York Post, 9 December 2001.  

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


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Ciao Marco!

Scritto da ralph-dte.eu il 23 Ottobre 2011





Nell’immagine Marco Simoncelli sulla sua 250 2 tempi a Donington Park nel 2009.
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Ciao Marco, ora sei sicuramente in un mondo migliore anche se la tua presenza ci faceva senza dubbio molto piacere e ti avremmo voluto con noi ancora molto, molto tempo… Raffaele.

Sì è stata senza dubbio una fatalità, un insieme di coincidenze, sfortuna, il risultato di una terribile equazione… chiamatela come volete questa terribile situazione che ha portato ad un terribile dramma, ad una terribile perdita. Però non si può dire che l’elettronica, seppur involontariamente, non abbia un qualche ruolo in tutto questo. Una moto senza “controllo di trazione”, una volta perso il posteriore, non permette di controllare una abbondante perdita di aderenza. La moto pertanto, mentre si abbassa fino a cadere, si avvita su sé stessa per l’esubero di potenza che innesca la rotazione e parte per la tangente della curva per ovvi motivi fisici legati all’inerzia. Parte per la tangente, ovvero le forze che tendono a spingere la moto fuori dal tracciato e che vengono contrastate dall’aderenza delle gomme, prevalgono venendo a mancare tale contatto. In tal caso anche il pilota segue la moto fuori pista… dritto per la tangente anche lui.

Lo scopo dell’elettronica, ed in particolar modo del traction control, è quello di tenere in pista un mezzo anche quando si sono superate le condizioni ottimali di aderenza. Il TC ottiene questo risultato limitando o tagliando l’erogazione della potenza a seconda degli input che riceve. Pertanto, se la moto parte posteriormente, la potenza viene gestita affinché il pilota abbia la possibilità di tentare il recupero del mezzo. In simili condizioni più potenza viene erogata e più la moto tende a “partire”, più potenza viene tagliata e più possibilità ci sono di recuperare l’eventuale errore fino ad arrivare al caso limite opposto in cui un eccessivo taglio può portare ad un recupero troppo repentino (con conseguente imbarcata e high-side). Nel caso di Marco, però, la moto ha recuperato aderenza dopo che aveva preso un “giro” eccessivo. Significa che oramai la moto si era eccessivamente avvitata rispetto alla curva ed era orientata verso il centro della stessa, verso un punto inusuale. Marco da vero guerriero è rimasto attaccato al suo mezzo (come già aveva fatto in passato), ma quando ormai la direzione era completamente incompatibile con la percorrenza della curva, in quei rapidi istanti, non poteva più nemmeno lasciarla andar via perchè il vettore delle forze risultanti agenti sul suo corpo, premevano forte contro la moto ed era ormai impossibile mollarla e lasciarla scivolar via.

Senza il TC la moto si sarebbe imbarcata molti istanti prima e sarebbe partita per la tangente o, alla peggio, avrebbe innescato un high-side con la solita conseguenza che prevede la rottura di una spalla o giù di lì. Invece no, il recupero di trazione quando ormai la moto aveva assunto una direzione inusuale, non compatibile con il tracciato, ha innescato un drammatico incidente che poteva finire come una normale caduta se ci fosse stato più spazio tra le moto. L’elettronica non è colpevole ma ha giocato un ruolo. In questo tremendo caso sarebbe stato decisamente meglio non recuperare aderenza e finire la gara sulla ghiaia. Una fatalità? Sì, senz’altro, del resto come fai a sapere prima se l’intervento dell’elettronica ti gioverà o meno. Inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi l’intervento dell’elettronica è senza dubbio positivo. Ora è necessario provvedere a migliorarla affinché nuovi parametri siano aggiunti, nuove possibilità di calcolo entrino in gioco per lasciare che le moto scorrano lungo la tangente quando il recupero diventa praticamente impossibile. Se venissero inviati al sistema che gestisce la trazione i dati relativi al disassamento tra ruota anteriore e posteriore, i dati relativi all’accelerazione laterale calcolata sul fronte e sul retro della moto, in relazione alla massa del mezzo+pilota, all’aderenza disponibile, alla velocità ecc, il controllo di trazione potrebbe calcolare in pochi millesimi di secondo se vale la pena tagliare la potenza, limitarla appena, o non intervenire affatto affinché si proceda per la tangente chiamandosi fuori da pericoli fatali per i piloti.


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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

Lo scopo dei parrucchieri e' quello di aiutare a tenere i capelli corti, e facendo cosi' ci sarebbero state molte ma molte meno possibilita' che un incidente che in mille altri casi sarebbe stata una banale scivolata potesse diventare l'ultima piega di un Campione di Motociclismo.

Un casco e' un importante strumento di sicurezza per chi pratica questo genere di attivita', e tenere una capigliatura non consona aumenta in maniera esponenziale i rischi a cui si e' sottoposti. Un po' come il cartello che indica di non avvicinarsi a macchinari industriali con catenine o collane penzolanti che possono finire nelle parti in movimento.

Talvolta volere a tutti i costi fare i diversi ha dei punti pesantemente a sfavore. Purtroppo.

RIP Campione.

Ciao, Luca


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RE: [OT] Discussione in libertà (Piazzetta)

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Iran, programma nucleare Israele è già in guerra...


di Gian Micalessin - 01 dicembre 2011, 08:00

La guerra c’è, ma non si vede. L’assalto all’ambasciata britannica a Teheran, l’evacuazione dei diplomatici inglesi, la chiusura delle sedi diplomatiche di Oslo e Londra a Teheran e l’intenzione del ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi di seguire le orme del Foreign Office, sono solo la punta dell’iceberg.

L?attacco alla base missilistica Al Ghadir del 12 novembre

I segnali più evidenti di una guerra sotterranea costellata da decine di morti. Per capirlo basta osservare le foto satellitari di Al Ghadir, la base missilistica dei pasdaran devastata il 12 novembre da una misteriosa esplosione costata la vita al generale Hassan Tehrani Moghaddam, padre del programma missilistico iraniano e a 17 suoi collaboratori. Ma la beffa di Al Ghadir - dopo la quale il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak auspicò «altre azioni come questa» - non è neppure l’ultima.

Lunedì un altro misterioso sabotaggio colpisce un sito nucleare nei pressi di Isfahan. L’attacco, secondo fonti israeliane, danneggia i magazzini in cui dal 2004 sono immagazzinate le tonnellate di fluoruro di uranio da cui si ottiene - dopo il passaggio nelle centrifughe nucleari - l’uranio arricchito.

Quell’affondo innesca probabilmente sia l’assalto all’ambasciata britannica, sia la tripletta di missili lanciati lunedì su Israele dal sud del Libano. Il fendente più devastante per complessità e precisione è però quello contro Al Ghadir, la base situata a 48 chilometri da Teheran e a 5 dalla cittadina di Bidganeh.

L’attacco, secondo alcune ricostruzioni, scatta mentre il generale Moghaddam e i suoi esperti si trovano davanti al missile balistico Dejil 2 e su un megaschermo scorrono i progetti di una testata capace d’ospitare armi nucleari.
In quel preciso istante i computer della base innescano l’esplosione del missile che polverizza generali e scienziati e viene udita a decine di chilometri di distanza.

L’attentato sembrerebbe la sintesi del cosiddetto programma «decapitazione» per l’eliminazione degli scienziati nucleari avviato dall’ex capo del Mossad Meir Dagan e il programma di guerra cibernetica iniziato con Stuxnet, il virus usato nel 2009 per infettare i computer delle installazioni nucleari.

Stavolta gli hacker di 8200, l’unità dell’intelligence militare israeliana responsabile della cyber war, avrebbero creato un virus capace d’innescare l’esplosione del missile.

Operazioni di questo tipo richiedono però un fattore umano. Le talpe sacrificabili più usate da Cia e Mossad sono i militanti dei Mujaheddin del Popolo, l’organizzazione terroristica anti ayatollah ospitata e armata a suo tempo da Saddam Hussein.

Dalla caduta di Saddam 3400 «mujaheddin del popolo» vivono reclusi nel campo di Ashraf, 70 chilometri a nord di Baghdad. Da lì i volontari più promettenti vengono trasferiti nel nord Irak dove il Mossad addestra i curdi e gli altri iraniani da infiltrare sul territorio di Teheran. A queste talpe-killer vengono affidate le operazioni per l’eliminazione degli scienziati iraniani. Il colpo più duro per Teheran è l’assassinio del professor Majid Shahriar, vera mente del programma nucleare, dilaniato il 29 novembre 2010 a Teheran da una bomba adesiva appiccicata da un motociclista al finestrino della sua automobile.

Il primo a morire era stato nel 2001 l’ingegnere Ali Mahmoudi Mimand, responsabile al tempo del programma missilistico. Nel febbraio 2007 una fuga di gas radioattivo, conseguenza di un sabotaggio, aveva spedito all’altro mondo il professor Ardenshir Hassenpour. Un’altra bomba aveva dilaniato nel gennaio 2010 lo scienziato Massoud Alì Mohammadi e nel giugno di quest’anno un altro commando eliminava uno studente addentro ai programmi nucleari.

Il programma «decapitazione» non ha risparmiato, probabilmente, neppure gli scienziati russi autori del progetto per l’avvio della centrale nucleare di Busher. In tre sono scomparsi lo scorso giugno in un incidente aereo.


E tra i disastri sospetti rientra anche quello dell’agosto 2008 quando un aereo in volo dalla Kirghisia a Teheran si schiantò al suolo causando la morte di 44 ingegneri e scienziati iraniani.


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Cher03@hotmail.it
01-12-2011 12:54
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