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[OT] Discussione in libertà (Piazzetta)
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

L'Angolo del Poeta
Vi propongo una poesia scritta a Napoli un paio di anni dopo i famosi fermenti del '68 e dedicata all'On Giorgio Napolitano Presidente della nostra Repubblica.
La poesia è già stata resa nota dal sito del Circolo della Stampa della Grande Tuscia (Viterbo-Roma)



Il senso di una rivoluzione.

Ti ricordi della giacca a doppio petto,
color cammello, con la fodera scucita del ’68 ?
L’ ho ritrovata, e con lei via Canarde,
la felce, il terrazzo assolato,
la stupida gioia di vivere insieme.
Rovistare nelle logore tasche,
è un po’ cercarti,
è un po’ sentirti ancora a piedi nudi
nella grande stanza.
Quel giorno un richiamo; il cancello
in via Mezzocannone era aperto ,
i birilli in fila, ordine,
ordine, ordine negli occhi del ’68.
Avevo la giacca a doppio petto,
quel giorno color cammello,
nessuna idea color cammello,
solo ordine color cammello, e,
con la fodera scucita,
il senso d’ una rivoluzione.

[size=large][size=medium]Poesia di Michele Greco 1970 dedicata all’ On. Giorgio Napolitano[/size][/size]

Michele Greco

06-08-2011 17:15
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

Da "Scienza Medica ed Umanistica" a "Vite Parallele"
E' ormai da più di un decennio che porto avanti argomentazioni valide ad "unificare" il mondo scientifico con quello umanistico.
All'Università "La Sapienza" di Roma, nella sede distaccata di Palazzo Baleani, dove ancora oggi sorgono, il Centro di "Prevenzione, diagnosi e cura" dei tumori, allora diretto dal prof.Felice Virno e la Scuola di Dottorato in Scienze e Tecnologia per l'innovazione industriale, dipartimento di ingegneria astronautica, elettrica ed energetica, ancora diretto dal prof. Maurizio Cumo, fondai, con Virno, Cumo ed altri studiosi, una rivista "Scienza medica ed umanistica". Le pubblicazioni ebbero una certa risonanza negli ambienti interessati e portarono avanti queste mie aspettative che, oggi, condivise dalla SIPS, che, fin dalla sua storica nascita, predicava l'accostamento tra arte e scienza, hanno dato vita ad una serie di programmi, conferenze e convegni ben accolti negli ambienti umanistici e scientifici del nostro paese.
Un ultimo importante messaggio è stato divulgato recentemente dalla SIPS, grazie al suo segretario dott. Enzo Casolino, col suo Manifesto, pubblicato e diramato anche dal NuclearMeeting che ci ospita.

Ho fatto riferimento ad un recente passato perchè si sappia che anche certi interventi poetici e letterari sono sempre legati a questo spirito di esaltazione scientifica che distingue il Nuclear Meeting e l'Archivio Nucleare. Oggi, anno 2011 , "Scienza Medica ed Umanistica" ha aperto i suoi orizzonti a tutto il mondo scientifico e dal prossimo autunno sarà reintitolata "Vite Parallele" in una rivista che mi auguro possa avere un meritato riscontro in consensi ed intelligenti collaborazioni.
A proposito vi riporto integralmente un interessante articolo giornalistico.
A Gerusalemme un centro di ricerca tra arte e neuroscienza[/b

[b]][i]Di Luca Vaglio (Sole 24ore)
[/i]

«La creatività nasce quando entrano in relazione aree del cervello diverse e distanti tra loro. Queste connessioni neuronali inedite e impreviste sono importanti per realizzare qualcosa di nuovo. Per questo suggerisco di creare spazi, musei oppure riviste, in cui siano presenti contemporaneamente scienza e arte. Mettere insieme questi ambiti ad alto tasso di innovazione, che di norma sono tenuti separati, a mio avviso, contribuirebbe a rompere il meccanismo della dualità che domina nella cultura occidentale e favorirebbe nuove connessioni nel cervello delle persone, stimolando la creatività», spiega Idan Segev, professore di neuroscienze computazionali alla Hebrew University of Jerusalem.
Più in generale, Segev ritiene che la dualità, la tendenza alla dicotomia con cui tendiamo a classificare le cose che ci stanno attorno sia un limite all'immaginazione. «Siamo abituati alle contrapposizioni rigide tra bianco e nero, buono e cattivo, emisfero destro e sinistro del cervello, arte e scienza. Per vivere e orientarci nel mondo abbiamo bisogno anche di questo. Ma penso che se fossimo capaci di unire gli opposti, di superare lo schema binario di queste contrapposizioni concettuali la nostra creatività ne avrebbe giovamento. Probabilmente, avremmo più persone simili a Leonardo Da Vinci, che sapeva passare dall'arte alla tecnologia e alla scienza con facilità, mantenendo una grande capacità inventiva».
E per testare le potenzialità dell'interazione tra arte e scienza a Gerusalemme verrà costruito un centro di ricerca sulle neuroscienze all'interno del quale vi sarà una galleria d'arte e uno spazio nel quale gli artisti potranno lavorare. «La progettazione del Brain Institute è a cura dell'architetto inglese Norman Foster, i lavori inizieranno l'anno prossimo», precisa Segev.
Lo studioso israeliano, inoltre, evidenzia che molti uomini creativi, sia tra gli artisti sia tra gli scienziati, mostravano forme di sinestesia. Per alcuni di loro le formule matematiche erano associate a visioni. Altri, invece, avvertivano una connessione forte e diretta tra i colori e le note musicali e viceversa. «Einstein ha detto che la teoria della relatività gli è apparsa come un gigante che muore e, cadendo, lascia un'enorme impronta. Come se in questa visione si delineasse una mappa dell'universo». Spesso l'intuizione creativa si collega alla visualizzazione mentale di qualcosa. Il musicista Arnold Schönberg, ad esempio, sentiva risuonare nella sua mente precise note musicali quando vedeva determinati colori. Invece, per il grande pittore Vasilij Kandinskij il suono del Do si associava sempre al colore giallo.
Ancora, studi hanno dimostrato che la creatività, nell'uomo come negli animali, è resa possibile da un certo grado di rumore cerebrale, ossia da impulsi elettrici tra i neuroni in assenza di stimoli esterni o della determinazione a fare qualcosa. In pratica, anche quando non facciamo o pensiamo nulla, il nostro cervello è attivo e le cellule neuronali comunicano tra loro. Il computer, invece, funziona in modo opposto, senza rumore e impulsi autonomi e casuali.
In particolare, uno studio curato dal McGovern Institute for Brain Research del MIT di Boston ha dimostrato che senza il rumore prodotto in una precisa area del cervello i fringuelli perdono la capacità di cantare. «I fringuelli zebra a cui nell'esperimento è stata inibita, per mezzo di una sostanza ad hoc, la produzione del rumore cerebrale, emettono soltanto suoni meccanici e poco gradevoli, nulla a che vedere con il canto melodioso degli altri esemplari. E, cosa ancora più importante, perdendo la capacità di cantare bene, non risultano più attraenti per le femmine della specie», conclude Segev. Sembra quasi la dimostrazione di un nesso tra creatività e seduzione.


Michele Greco

07-08-2011 16:32
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L'Angolo del Poeta

Una poesia di Antonin Artaud


Sopra un poeta morto

La sua anima di poeta ahimé era partita
Tra i suoni musicali e gotici di una sera
E meravigliosamente tra le sartie nere
Il sole inclinava la sua carena ingiallita.

Allora ero venuto nella mia malinconia
A vedere la spoglia di quest'uomo divino
A vedere la bellezza dove si forma come un repositorio
Il pensiero sublime scintillante e fiorito.

Gli organi del mare facevano un rumore di folla
Le funi rantolavano con un rumore d'onda
Tra le fiamme d'oro di ceri che piangevano.

E voci s'innalzavano dal velluto e dall'oro
Del grande vascello che processioni adornavano
Ai suoni dolcissimi emessi dai flauti della morte.

" Se sono poeta o attore non è per scrivere o declamare poesie ma per viverle. Quando recito una poesia si tratta della materializzazione corporea e reale di un essere integrale di poesia. "
Antonin Artaud



Michele Greco

08-08-2011 15:17
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

" Se sono poeta o attore non è per scrivere o declamare poesie ma per viverle. Quando recito una poesia si tratta della materializzazione corporea e reale di un essere integrale di poesia. "
Antonin Artaud

Senza mancar di rispetto al grande Antonin Artaud, attore, drammaturgo, poeta, pittore e mistico francese, vorrei appropriarmi di questa sua definizione di poeta ed attore riadattandola ad una certa politica italiana.

" Se sono politic(ante)o è perchè sono attore. Quando recito in Parlamento o nelle piazze, si tratta della materializzazione corporea e reale di un essere integrale di politica. "

Michele Greco

08-08-2011 16:11
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

Angolo della poesia

Dante Alighieri
Divina Commedia, V canto inferno

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".


Michele Greco

08-08-2011 18:40
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L'Angolo del Poeta
Dialetto Napoletano

Una canzone di Salvatore Di Giacomo


ERA DE MAGGIO

Era de maggio e te cadéano 'nzino,
a schiocche a schiocche, li ccerase rosse...
Fresca era ll'aria...e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciento passe...

Era de maggio, io no, nun mme ne scordo,
na canzone cantávamo a doje voce...
Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo,
fresca era ll'aria e la canzona doce...

E diceva: «Core, core!
core mio, luntano vaje,
tu mme lasse, io conto ll'ore...
chisà quanno turnarraje!»

Rispunnev'io: «Turnarraggio
quanno tornano li rrose...
si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá...»

Si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá."

E só' turnato e mo, comm'a na vota,
cantammo 'nzieme lu mutivo antico;
passa lu tiempo e lu munno s'avota,
ma 'ammore vero no, nun vota vico...

De te, bellezza mia, mme 'nnammuraje,
si t'allicuorde, 'nnanz'a la funtana:
Ll'acqua, llá dinto, nun se sécca maje,
e ferita d'ammore nun se sana...

Nun se sana: ca sanata,
si se fosse, gioja mia,
'mmiez'a st'aria 'mbarzamata,
a guardarte io nun starría!

E te dico: «Core, core!
core mio, turnato io só'...
Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuó'!

Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuó'!»



Una poesia di Totò


'A vita

'A vita e' bella, si',è stato un dono,
un dono che ti ha fatto la natura.
Ma quanno po' sta vita e' 'na sciagura,
vuie mm' 'o chiammate dono chisto cca' ?

E nun parlo pe' me ca, stuorto o muorto,
riesco a mm'abbusca' 'na mille lire.
Tengo 'a salute e, non faccio per dire,
songo uno 'e chille ca se fire 'e fa'.

Ma quante n' aggio visto 'e disgraziate :
cecate, ciunche,scieme, sordomute.
Gente ca nun ha visto e maie avuto
'nu poco 'e bbene 'a chesta umanita'.

Guerre, miseria, famma, malatie,
crestiane addeventate pelle e ossa,
e tanta gioventu' c' 'o culo 'a fossa.
Chisto nun e' 'nu dono, e' 'nfamita'.





09-08-2011 18:19
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L'Angolo del Poeta

Una poesia di Cecco Angiolieri

S'i' fosse foco, arderei 'l mondo

S'i' fosse foco, arderei' il mondo;
s'i' fosse vento, lo tempestarei;
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil en profondo;
s'i' fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti ' cristiani embrigarei;
s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi' madre.
S'i' fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui.


Michele Greco

10-08-2011 17:41
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L'Angolo del Poeta

Ho riportato fino ad oggi 15 poesie facendovi conoscere, probabilmente, poeti sconosciuti e rileggere famosi versi di alcuni dei grandi della nostra cultura. Nessuno, dico nessuno, ha inviato un suo parere o proposto altre poesie.
In un paese di poeti, santi, martiri ed eroi, forse avreste preferito che vi parlassi degli altri (santi, martiri ed eroi) sicuramente superiori come numero ai poeti e più legati alle tradizioni ed alle commemorazioni che ve li ricordano con frequenza.
Se vi avessi parlato, invece dei poeti, dei prodi, avreste trovato, in quest'ultimi, un'allusione a chi ci ha portati all'Euro, un allusione alla politica, rimproverando che tra gli Poeti,Santi, Martiri ed Eroi manchi(no) (i) Prodi.

Mi mandate una vostra poesia?


Michele Greco

12-08-2011 12:49
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Cher
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

"Cielo, e non altro: il cupo cielo, pieno di stelle; il cielo,



in cui sommerso mi parve quanto mi parea terreno.



E la Terra sentii nell'Universo.



    Sentii, fremendo, ch'è del cielo anch'ella.

  

       E mi vidi quaggiù piccolo e sperso errare, tra le stelle, in una stella.



Giovanni  Pascoli


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
12-08-2011 16:32
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RE: [OT] Discussione libera... (Piazzetta)

Credo che nell'ultimo rigo della poesia di Giovanni Pascoli "sperso" sia "sparso".
Per me va bene anche sperso.
Grazie
Michele Greco

12-08-2011 16:58
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