RE: Sicurezza impianti e costi
1) Il giappone, come tutti, deve proseguire per un certo periodo nella direzione già impostata, pena rimanere al buio.
Falso! La Merkel nel giro di qualche settimana ha chiuso 7 reattori per scelta politica. Ovviamente, i tedeschi ne stanno già pagando le conseguenze con importazioni dall'estero e un aumento del costo del kWh nel tempo. Evidentemente i Giapponesi sanno farsi meglio i conti dei tedeschi e il Rapporto dell'Istituto di Energia Economica del Giappone (IEEJ), che ho già citato, lo ha dimostrato.
Ma di sicuro non hanno stabilito di continuare come prima. Ne stanno ancora parlando, mentre affrontano i problemi derivanti dal puntare troppo su un unica fonte di energia, sia essa nucleare o a pedali. Molto probabilmente il peso percentuale del nucleare diminuirà.
http://www.utilityproducts.com/news/2011...olicy.html
Falso! Il Giappone, ha sospeso la realizzazione solo dei reattori 7 e 8 di Fukushima per ovvi motivi. Con gli altri si va avanti (OHMA e SHIMANE-3 attualmente in costruzione):
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...;sortlong=
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...;sortlong=
data la situazione attuale:
http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/p...;sortlong=
si ha un parco di reattori nipponico, abbastanza giovane, pur tuttavia, hanno pianifico nel prossimo quinquennio una decina di reattori da cantierare:
http://www.world-nuclear.org/info/inf79.html
Con l'aumento della potenza installata aumenterà proporzionalmente l'energia prodotta.
Poi, cosa pensi di aver dimostrato riportando il link di quel sito!? Non sai di cosa stai parlando: parli per sigle e frasi fatte.
2) La germania pagherà i suoi costi del cambio di direzione, come avrebbe fatto l'italia se avesse costruito gli EPR (ti risulta fossero gratis rettori e modifiche alla griglia ?)
Si, ma l'Italia avrebbe prodotto non qualche punto percentuale di energia elettrica (come nel caso delle rinnovabili tedesche), avrebbe potuto produrre (col nucleare) il 25 % del fabbisogno energetico (tale era la quota affidata dal governo) a un prezzo basso e costante per almeno 60 anni.
3) Non escono dal nucleare non vuol dire 'continuano ad investire nel nucleare'. Alcuni investiranno più di prima, altri investiranno meno di prima, altri non invertiranno più. E' presto per trarre conclusioni.
Ti "brucia" apprenderlo ma ben 33 Paesi continuano con gli investimenti e di fatto solo la Germania attua il phase-out (non aveva nessun reattore in progetto da vent'anni), l'Italia spegne i reattori che non aveva, la Svizzera prende tempo e Israele ha cancellato eventuali piani elettronucleari (pur mantenendosi gli armamenti nucleari e i casini in medio oriente). Chi aveva pianificato i cantieri continua. La Germania, in ogni caso, non aveva pianificato alcun cantiere nucleare.
4) Dati sui 3+ ad oggi non ce ne sono. Non c'è nè un EPR nè un AP1000 in funzione. Ma di sicuro non sono tutte rose e fiori, Olkiluoto 3 (lo cito a caso, mi viene bene) è un incubo finanziario. Se poi è stato un incidente di percorso isolato o meno si vedrà quando il primo EPR comincerà a produrre.
Parli per sentito dire. L'EPR, per te è una sigla incomprensibile di lettere, quando in realtà l'EPR non è un reattore a scatola chiusa, è la semplice evoluzione della filiera PWR ed in particolare è l'aggiornamento sostanziale del reattore francese N4, quindi è tecnologia già abbondantemente collaudata. L'incubo finanziario di cui parli, è in realtà un ritardo sui lavori causato da dispute tra le due società coinvolte, un Paese che non costruiva reattori da tempo, e altri motivi legati alla costruzione di opere importanti (vale anche per quelle non nucleari). Anche considerando l'aumento del costo di investimento, di un paio di miliardi di euro (e sto esagerando), il costo livellizzato rimane conveniente (capacity factor: > 90 % / vita operativa: 60+ anni), tant'è vero che sono confermati i cantieri per un altro EPR, Olkiluoto 4 (inizio il prossimo anno, 2012) e un altro reattore a Pyhäjoki con inizio lavori nel 2014:
http://world-nuclear.org/info/inf76.html
Per i nuovi cantieri di EPR, come Penly 3 (Francia), è prevista una durata di 5 anni effettivi:
http://www.world-nuclear.org/info/inf40.html
5) Per capire se il pensiero generale è che i costi sono destinati a salire e gli utili a scendere basta dare un'occhiata alle quotazioni di borsa delle Nuclear Company dopo l'evento di Fukushima.
Da tale risposta si capisce come non hai la minima idea di come si calcoli il costo (livellizzato) dell'energia e parli per sentito dire: valuti il costo della produzione (per altro costante) di energia elettronucleare, durante tutta la vita del reattore (almeno 60 anni), per alcune settimane di borsa!? Ma di che stai parlando!?
Almeno prova a imparare qualcosa, ad uscire dalla tua pigrizia mentale e ignoranza in materia: leggiti a pagina 34 (pag. 35 del pdf) del Projected Costs of Generating Electricity 2010 Edition, la metodologia del calcolo del costo del kWh.
http://www.mit.edu/~jparsons/current%20d...ricity.pdf
Ripeto: o mi dici quali modifiche alla sicurezza sono necessarie per i moderni reattori III+ gen (EPR o AP1000) o devo dedurre che parli solo ed esclusivamente per sentito dire. Sugli aumenti dei combustibili fossili, soprattutto il gas, a causa dell'aumento della domanda (anche a causa della follia tedesca) e della riduzione inesorabile dei giacimenti, almeno quelli più economici, non hai nulla da dire!?
Per questo volevo delle analisi POST Fukushima e non delle opinioni, per capirci qualcosa di più.
Cerco i NUMERI dopo FUKUSHIMA.
Opinioni!? Io ho riportato i fatti, non ti piacciono ma sono fatti.
Tu cerchi invano"numeri" che dimostrino la tue illusorie aspettative. Comunque, non ti piace il nucleare perchè non riesci a concepirlo, non sei in grado di razionalizzare il rischio, appartieni alla massa scarsamente scolarizzata!? Va bene, si va a carbone, allora. Non vorrai esportare il modello "a tutto gas" made in Italy o il folle piano tedesco che ha buttato tra eolico e fotovoltaico quasi 160 miliardi di euro per produrre qualche punto percentuale, per giunta in maniera intermittente, del proprio fabbisogno nazionale e (la Germania) si è consegnata alle importazioni elettriche dall'est nuclearizzato!?
Ps: Sto ancora aspettando che mi riporti documentazione ufficiale che confermi quanto da te affermato: "considerando il quasi raddoppio dei costi dell'immediato post-Chernobyl".
Messaggio modificato il: 10-10-2011 alle 23:36 da Neumann.
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