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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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walter59
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Messaggio: #51
RE:      La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Sarek ha Scritto:


Che valga la pena di svilupparlo non c'è dubbio (intendo nel senso della ricerca, che non facciamo più), però per farlo ci vogliono i soldi, il che ci riporta tristemente alla lungimiranza della classe politica...  Sad


Il mio sconforto è che se anche gli italiani votassero inspettatamente si al nucleare al 99% i pasticceri che abbiamo al governo se la farebbero nelle braghe, riceverebbero pressioni da tutti i potenziali fornitori non saprebbero più a chi dare ascolto ecc....
Sono dei televisionari che vivono di retorica e propaganda la vita reale è un'altra, ma loro giocano nella telenovela della signora Giuseppina, dove dietro a una telecamera in uno studio televisivo si può fare tutto.
Gli italiani non voteranno al 99% su niente ma inquesto clima si divideranno in due chi INTER e chi MILAN come vuole il manovratore.

Povera Italia e i nostri ragazzi che faranno, forse le valige come i nostri bisnonni.

P.S. una volta fine 800 inizi 900 il posto di governante in case Polacche era molto ambito dalle italiane.
Ma la storia non ce la ricordiamo mai !!!!!!

saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
17-05-2011 10:46
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Cher
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Messaggio: #52
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

visto il pm?


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
17-05-2011 10:59
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Charade77
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Messaggio: #53
RE:       La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

walter59 ha Scritto:



Il mio sconforto è che se anche gli italiani votassero inspettatamente si al nucleare al 99% i pasticceri che abbiamo al governo se la farebbero nelle braghe, riceverebbero pressioni da tutti i potenziali fornitori non saprebbero più a chi dare ascolto ecc....
Sono dei televisionari che vivono di retorica e propaganda la vita reale è un'altra, ma loro giocano nella telenovela della signora Giuseppina, dove dietro a una telecamera in uno studio televisivo si può fare tutto.
Gli italiani non voteranno al 99% su niente ma inquesto clima si divideranno in due chi INTER e chi MILAN come vuole il manovratore.

Povera Italia e i nostri ragazzi che faranno, forse le valige come i nostri bisnonni.

P.S. una volta fine 800 inizi 900 il posto di governante in case Polacche era molto ambito dalle italiane.
Ma la storia non ce la ricordiamo mai !!!!!!

saluti


Il quadro che proietti è reale ,inutile starci a girare attorno ,serve però superare lo sconforto che dici e creare l'opportunità di un nuovo sviluppo in tale direzione.Finisce che non i muoviamo più in nulla ,non solo nucleare ,in tutti gli ambiti.Serve informare ,spiegare e documentare la gente nella maniera più asettica possibile ,cercando anche di capire anche i limiti e su cosa può o meno essere consultata.
Saluti


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
17-05-2011 11:58
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walter59
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Messaggio: #54
RE:        La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Charade77 ha Scritto:



Il quadro che proietti è reale ,inutile starci a girare attorno ,serve però superare lo sconforto che dici e creare l'opportunità di un nuovo sviluppo in tale direzione.Finisce che non i muoviamo più in nulla ,non solo nucleare ,in tutti gli ambiti.Serve informare ,spiegare e documentare la gente nella maniera più asettica possibile ,cercando anche di capire anche i limiti e su cosa può o meno essere consultata.
Saluti


D'accordissimo.

Per ricostruire dopo il terremoto bisogna prima fare piazza pulita delle macerie e non penso che per ora si sia in grado, forse i tempi non sono ancora maturi.
Una piccola digressione.
In Italia non abbiamo mai fatto tutto da soli, o meglio c'è sempre stato lo zampino altrui, a partire da Garibaldi che senza "l'interessamento" di qualche straniero oltre manica mica lo sconfiggeva l'esercito Borbonico con i suoi MILLE neanche fossero stati 10.000.
E via di questo passo fino all'ultima guerra dove ci hanno pensato americani e compagnia.
Questo per dire che noi popolo italiano non abbiamo quasi mai maturato una vera consapevolezza di unità popolare/nazionale, una vera comunità di intenti, ci è sempre stato fornito l'appoggio il paravento dall'esterno.
Altra cosa invece è l'iniziativa, intraprendenza, la professionalità del singolo che è chiaramente frutto di quanto sopra.
Ma anche questo è cosa del passato, distruggendo il pubblico senza "rifondarlo" non ci saranno più le strutture per far crescere i singoli.
Il privato d'eccelenza troverà spazi all'estero.
In un vero stato sovrano non si sarebbe mai dovuto ricorrere ai referendum popolari come in Italia (divorzio e aborto sono altra cosa, personale) con una giusta consapevolezza popolare, ci sarebbero sempre stati i contrari ed è un bene, ma la coscienza collettiva sarebbe ben diversa.

Dalle mie parti per questioni puramente politico/campanilista (stupidario) un certo comune è "contrario" anche alla realizzazione di una piccola idroelettrica, sarebbe tutta una barzelletta se ce lo potessimo permettere.

saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
17-05-2011 13:32
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renato
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Messaggio: #55
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Guardate questo terrificante video ...

http://www.youtube.com/watch?v=zZFn2I-TvjM

a parte la solita superficiale analisi finale, quello che è sconvolgente è il significato intrinseco del video.

Ci si preoccupa giustamente dell'enegia per il progresso, l'industria, la crescita ecc..
In realtà dobbiamo costruire centrali per permettere a milioni di Signore Giuseppine di farsi il tè dopo avev visto Beautiful.

E' questo il "progresso" a cui dovremmo rinunciare? Io ne farei volentieri a meno.

Cominciamo a pensare a nche a nuovi modelli d'utilizzo.

18-05-2011 10:41
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Cher
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Messaggio: #56
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:


a parte la solita superficiale analisi finale, quello che è sconvolgente è il significato intrinseco del video.



Bravo Renato per la segnalazione!

La prova provata e dimostrata ( per i duri di comprendonio) l'assoluta innutilità del FV e Eolico pre produrre energia da immettere in rete ( cosa diversa per ri-pompare acqua nei bacini idrici)

La Signora Giuseppina è la società reale e quando l'incremento di auto elettriche sarannò disponibili da dove verrà l'energia per ricaricarle?


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
18-05-2011 11:01
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Charade77
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Messaggio: #57
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:

Guardate questo terrificante video ...

http://www.youtube.com/watch?v=zZFn2I-TvjM

a parte la solita superficiale analisi finale, quello che è sconvolgente è il significato intrinseco del video.

Ci si preoccupa giustamente dell'enegia per il progresso, l'industria, la crescita ecc..
In realtà dobbiamo costruire centrali per permettere a milioni di Signore Giuseppine di farsi il tè dopo avev visto Beautiful.

E' questo il "progresso" a cui dovremmo rinunciare? Io ne farei volentieri a meno.

Cominciamo a pensare a nche a nuovi modelli d'utilizzo.


Il famoso detto dice :"non c'è nulla di più necessario che il superfluo".La società si evolve e crea il benessere e questo in larga parte non coincide affatto con il necessario.Di fatto ci si trova a dover sostenere consumi per il superfluo:il condizionatore?Non sono campati fino a 10/20 anni fa senza?eppure vi sfido a troverne uno senza (o che non ci abbia pensato).L'evoluzione è questa.Mia nonna è sopravvissuta indenne senza lavatrice / frigorifero / televisore /cellulare /cinema.tuttte cose rinunciabili .Ma se vivi in una società ormai popolata da simili "aggeggi" devi farli funzionare ,sapendo che non possono che crescere.Da qui l'esigenza di avere grande quantità di energia diaponibile.

Saluti


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
18-05-2011 11:06
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renato
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Messaggio: #58
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Da quello che si evince dal video (lo sapevamo comunque già tutti) la criticità non è la quantità di energia da fornire, ma i picchi di richiesta, cioè l'energia istantanea o potenza.

Vorrei far notare che, per soddisfare picchi improvvisi, il solare non è l'unica fonte poco adatta. Possiamo includere in questa categoria tutte le fonti che non si possono accendere e spegnere in poco tempo a comando (nucleare, carbone, petrolio, gas tradizionale ecc).

Le uniche due fonti che hanno queste caratteristiche sono idroelettrico e turbogas.

Penso che nessuno si sia mai sognato di gestire i picchi di potenza con solare o eolico.

E' anche il motivo per cui l'idroelettrico italiano è fortemente sottoutilizzato: viene tenuto di riserva per richieste eccezzionali.

Ma tornando al discorso dei consumi, siamo sicuri che non sia possibile regolare i consumi per arrivare a modelli di utilizzo più cosapevoli?

Praticamente dovrei scatenare energie enormi per bollire dell'acqua, produrre miliardi di wattora di energia, trasportarla per centinaia di chilometri fino alle case e qui utilizzare l'energia per bollire l'acqua.
Di nuovo?

Provocatoriamente potrei dire:
forniamo alla signora un fornelletto da campeggio; con una bomboletta se ne fa 20 di tè. Senza centrali.

In Italia qualcosa si sta facendo: se fai andare la lavatrice di sera spendi meno. Non sarebbe possibile gestire le fasce di costo anche in base ai consumi?

Non dico rinunciare alle comodità, per carità..., chiedo solo di farne un uso più intelligente, magari distinguendo tra ciò che ti rende migliore la vita e ciò che non la modifica minimamente.

Cosa succederebbe se metà delle massaie inglesi si facesse il tè 15 minuti dopo la fina di Beautiful? per loro niente, per il mondo una centrale in meno.

18-05-2011 11:46
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Dwalin
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RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

credevo che stando qui qualche nozione la potevi aver appresa.....

il nucleare si regola magnificamente, di meno i vecchi impianti, di più quelli nuovi.
http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...4&L=EN
50MW/min a reattore, non è una fesseria.......e già i KONVOI di una ventina di anni fa hanno questi sistemi, meno performanti ma li hanno. non utilizzati perchè data la % di nucleare in germania, conviene mandarli sempre al massimo e regolare tutti gli altri, sono utilizzati quindi in francia

l'idro italiano è utilizzato al massimo, lo si vede sull'anno, che vantaggio c'è nello scaricare a valle senza produzione dell'acqua dei bacini? nessuno, quindi la producibilità è già al massimo (condizioni climatiche permettendo)

col fornelletto da campeggio fai 20 tè, però l'effetto serra non ti sta più a cuore? quel tè ha una impronta ecologica molto maggiore del tè fatto elettricamente in scandinavia.......
se quelle massaie facessero il tè 15 min dopo cambierebbe proprio nulla, avresti meno problemi di picco, ma i consumi totali rimangono inalterati.

se si fa andare la lavatrice di sera si spende meno perchè di giorno costa di più, e questo per livellare i consumi, disinvogliare i consumi non essenziali durante la giornata.

18-05-2011 12:56
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Messaggio: #60
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Dwalin ha Scritto:

credevo che stando qui qualche nozione la potevi aver appresa.....

il nucleare si regola magnificamente, di meno i vecchi impianti, di più quelli nuovi.
http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...4&L=EN

Nel link si parla di 1000 - 1150 Mwe, non è una grande variazione. In quanto tempo si passa da una potenza all'altra?

Dwalin ha Scritto:

col fornelletto da campeggio fai 20 tè, però l'effetto serra non ti sta più a cuore? quel tè ha una impronta ecologica molto maggiore del tè fatto elettricamente in scandinavia.......
se quelle massaie facessero il tè 15 min dopo cambierebbe proprio nulla, avresti meno problemi di picco, ma i consumi totali rimangono inalterati.

se si fa andare la lavatrice di sera si spende meno perchè di giorno costa di più, e questo per livellare i consumi, disinvogliare i consumi non essenziali durante la giornata.

Il problema non è l'energia ma la potenza, lo si vede chiaramente anche dal video.

Faccio un'altra proposta: invece del fornelletto, diamo alle signore un generatore a pedali; potrebbero dimagrire e risparmiarci centrali (di qualsiasi tipo).


Dwalin ha Scritto:

se si fa andare la lavatrice di sera si spende meno perchè di giorno costa di più, e questo per livellare i consumi, disinvogliare i consumi non essenziali durante la giornata.

E come mai? Magari per limitare la potenza di picco.

18-05-2011 13:36
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