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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Versione stampabile +- | NuclearMeeting | il forum di ArchivioNucleare.com | (http://www.nuclearmeeting.com/forum) +-- Forum: Argomenti (/forumdisplay.php?fid=1) +--- Forum: Nucleare e Radioprotezione (/forumdisplay.php?fid=2) +--- Discussione: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? (/showthread.php?tid=227) |
La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 19:48
Si sente spesso gridare in giro che se l'Italia non adeguerà la produzione energetica all'incremento della domanda saremo costretti a tornare ai buoi per far girare le macchine. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 09-05-2011 20:31
renato ha Scritto: ..........mentre le centrali nucleari erogano la stessa poteza 24 ore al giorno; quindi la Francia ci vende a prezzi stracciati l'energia di notte invece che buttarla. La stessa energia che poi ci viene venduta a prezzo normale (secondo la borsa elettrica), aumentando considerevolmente i guadagni dei produttori. Quanto sopra scritto è falso! Argomentato più e più volte in questo forum. Con link per ogni sigola voce. Ciao RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - dDuck - 09-05-2011 21:08
Infatti nessuno vuole un sistema con solo energia nucleare, ma un mix. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 21:12
Cosa è falso?? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 21:18
dDuck ha Scritto: Infatti nessuno vuole un sistema con solo energia nucleare, ma un mix. Il nucleare serve a fornire una base fissa e a sostituire i fossili. Perchè dovremmo sostituire (comunque solo in una piccola parte) ciò che funziona? Comunque con questo post volevo banalmente dimostrare, proseguendo con l'esercizio gia fatto in altri post, che: La carenza energetica non è un buon motivo per costruire nessun tipo di centrale. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - dDuck - 09-05-2011 21:22
renato ha Scritto: Perchè dovremmo sostituire (comunque solo in una piccola parte) ciò che funziona? Comunque con questo post volevo banalmente dimostrare, proseguendo con l'esercizio gia fatto in altri post, che: La carenza energetica non è un buon motivo per costruire nessun tipo di centrale. Svariati motivi. 1) geopolitico, le fossili sono una tassa che paghiamo a certi paesi, e il costo degli idrocarburi sarà sempre in ascesa 2) economico, un nucleare avviato costa meno al Kwh del gas di Putin 3) ecologico, non crei CO2 RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 09-05-2011 21:30
renato ha Scritto: 72 Gw corrispondono a 630 Twh/anno. Ma che stai dicendo?? ti rendi conto di quello che scrivi? non si puo convertire una grandezza Gw in una di lavoro/ora come il Twh,altra inesattezza 1000 Gw sono 1 Tw!!! 72 Gw sono 0,072 Tw. poi non ho visionato il resto del tuo argomento ma son sicuro di trovare altri errori attenzione!! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 21:34
@dDuck RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 21:43
tesla82 ha Scritto: Ma che stai dicendo?? ti rendi conto di quello che scrivi? non si puo convertire una grandezza Gw in una di lavoro/ora come il Twh,altra inesattezza 1000 Gw sono 1 Tw!!! 72 Gw sono 0,072 Tw. poi non ho visionato il resto del tuo argomento ma son sicuro di trovare altri errori attenzione!! vatti a rileggere le definizioni di potenza ed energia C'è una bella differenza tra watt (misura di potenza) e wattora (misura di energia). No c'è nessuna conversione, il wattora è l'integrale sul tempo del watt. il wattora è definito come l'energia che si ha applicando una potenza di 1 watt per 1 ora. Per cui se applico una potenza di 1 watt per 1 giorno ottengo 24 wattora, se la applico per 1 anno ottengo (24 * 365) 8760 wattora. Se vedi i report di Terna forse capisci meglio cosa intendo, sono forse tutti scemi anche loro? Dimmi pure se hai bisogno di altre ripetizioni.... Come dicevo sopra, urlare non serve. cerchiamo di non essere offensivi posso diventarlo anch'io senza problemi. P.s. una potenza di 72Gw in un anno produce un'energia paria a 72 * 24 *365 = 630.720 Gwh, ovvero 630 Tw (ho eliso i decimali). RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 09-05-2011 22:08
Sono stime forfettarie cioè calcolando che verrà commercializzata auto elettrica,che ci sara crescita economica(non credo!!)tutti valori da prendere con le pinze. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 09-05-2011 22:11
renato ha Scritto: Dimmi pure se hai bisogno di altre ripetizioni.... AHhhahahah ![]() ![]() RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Carlo - 09-05-2011 22:33
renato ha Scritto: vatti a rileggere le definizioni di potenza ed energia C'è una bella differenza tra watt (misura di potenza) e wattora (misura di energia). No, non è così. Non stiamo parlando di potenze reali ma di potenze nominali. In mezzo devi metterci il fattore di capacità che varia da impianto a impianto. Mai sentito? In ogni caso, a parte l'errata deduzione dell'energia producibile dalla potenza nominale, bisogna considerare che buona parte del parco italiano di centrali è costoso ed inquinante. In buona parte in attesa di smantellamento. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 22:35
tesla82 ha Scritto: Sono stime forfettarie cioè calcolando che verrà commercializzata auto elettrica,che ci sara crescita economica(non credo!!)tutti valori da prendere con le pinze. Non puoi mica calcorare il fabbisogno in un anno!! con dei calcoli fatti su carta!!poi di notte il consumo è minore la stima riporta 320 Twh e non 630 Twh come hai calcolato tu!!,la potenza in italia istallata ammonta ammonta a circa 72Gw Terna ipotizza che nel 2020 in un giorno qualsiasi nelle ore lavorative(ossia dalle 8 fino alle 17:00)con massimo sfruttamento di energia elettrica la nostra potenza non è sufficente!!(ma gia adesso non è sufficente figuriamoci tra 10 anni!!) ecco i calcoli: Noi produciamo ogni secondo 72Gw che in una ora sono:261.707,3Gwh La richiesta ed il fabbisogno sono di circa 307.000 Gwh all' ora ci mancano all'appello 40.000 Gwh che compriamo dalla Francia. Cosa c'è che non ti torna? Ma ti rendi conto di che valore enorme sarebbe 261.707,3Gwh/ora? Una centrale nucleare produce 1600 Mw cioe 1,6 Gw cioè produce 1,6 GWh all'ora. se no si chiamerebbe wattsecondo non wattora. Quante centinaia di migliaia di centrali nucleari servirebbero a produrre tutta quell'energia? (261.707 / 1,6) Se tu guardi il grafico di tavola 1 del primo documento di Terna si parla di GWh 320.268,4 all'anno, non all'ora. Tutti i dati di Terna relativi all'energia sono annuali cioè Gwh/anno (giga wattora all'anno) non Gwh/ora. Altrimenti il conseguente consumo procapite indicato sotto sarebbe 4.983 kWh all'ora!!! Cioè ognuno di noi spenderebbe (4983 + 0,17) = 839 € all'ora (tasse escluse)! Va bè che la bolletta italiana è molto cara... Ecco un altro esempio: la quantità di energia prodotta dalla fissione di un Kg di U235 è 22 Gwh (se vuoi ti sviluppo tutti i calcoli, ma fai prima ad andare in rete e controllare: corrisponde a circa 1 volta e mezza la bomba di Hiroshima). Per produrre 261.707 GWh servono quindi (261.707 / 22) = 11.895 Kg di U235 che corrispondono a 4.956 T (rendimento elettrico 33 %). In un ora ? Un bel consumo non c'è che dire... Se proprio non credi ai miei numeri ti suggerisco un sistema di verifica più semplice che cimentarti in calcoli che evidentemente non sei in grado di fare: prendi i miei numeri, vai su Internet e confrontali con la fonte che meglio preferisci; se trovi divergenze significative mi indichi la fonte. Per cominciare ti consiglio di prendere il report riepilogativo di Terna S.p.a., che essendo il distributore nazionale, probabilmente i conti sulla corrente li sa fare bene: come potrai notare, a pagina 1 è inserito il grafico della richiesta annuale di energia elettrica dal 1973 al 2009. Il grafico è annuale e il valore è la richiesta annua, altrimenti sarebbe un grafico orario o il grafico della richiesta media oraria. Come già scritto, per l'anno 2009 riporta un valore di GWh 320.268,4. (io ho scritto 320 Twh - dato che 1 Twh = 1.000 Gwh) Verificato questo dato apri l'altro documento, sempre di Terna, nel grafico di pag. 41 potrai notare le previsioni per il 2020 che indicano 411 Twh, che è l'altro dato da me indicato (io ho arrotondato a 410) Verificata l'energia, veniamo alla potenza, che è il dato più significativo. La potenza elettrica richiesta (misurata in w o multipli Kw, Mw, Gw) indica quanta energia l'utenza richiede alla rete elettrica in un dato istante cioè il carico massimo in un dato istante. il grafico di pag. 57 indica per l'anno 2009 un valore di circa 52 Gw e per l'anno 2020 una previsione di circa 74 Gw in altre tabelle dello stesso documento potrai trovare i dati precisi. La potenza elettrica erogabile indica quanta energia istantanea massima può erogare la rete elettrica (cioè tutte le centrali). Io ho fatto un calcolo molto rozzo, ma mi interessavano le grandezze di massima, Terna, applicando metodi di calcolo molto più sofisticati, che tengono conto di diversi fattori di rischio, è arrivata alle mie stesse conclusioni. Di seguito le conclusioni sulle previsioni di domanda energetica per il 2020 di Terna (pag 61): Riporta: La “sensitivity analysis” ha evidenziato che: - anche considerando la realizzazione delle c.li nucleari ad oggi ipotizzabili all’anno 2020, sarebbe garantita l’affidabilità del sistema con una riserva di planning invariata rispetto al caso base (che considerava nuova capacità di generazione di tipo convenzionale): gli indici di rischio LOLP, LOP e LOLE crescono leggermente (per i diversi periodi di manutenzione da considerare), restando comunque entro i limiti, e la potenza media disponibile alla punta annuale necessaria non varia; - con una maggiore presenza di eolico e fotovoltaico, il sistema non è in grado di coprire il carico con il medesimo grado di affidabilità del caso di riferimento; per riportare il sistema sugli stessi livelli di affidabilità occorre ipotizzare l’inserimento a sistema di un ulteriore gruppo in ciclo combinato, con una potenza media disponibile alla punta annuale di circa 90 GW ed una riserva media di planning del 23%. Il modesto scostamento rispetto al caso di riferimento è maggiormente comprensibile se si pensa che “convenzionalmente” il contributo delle 32 Per potenza media disponibile alla punta annuale si intende la potenza delle centrali in grado di far fronte alle punte, tenuto conto del margine di potenza necessario, inclusa quindi la riserva di planning, ma al netto della potenza installata statisticamente comunque non disponibile. 62 c.li eoliche alla punta (e quindi alla riserva di planning e alla potenza media disponibile alla punta) è stimato pari a circa il 25% della potenza installata. come vedi tutto quello che Terna consiglia da qua al 2020 è un ulteriore gruppo in ciclo combinato, giusto per compensare la possibile discontinuità dovuta alle fonti rinnovabili, e azzerare il fattore di rischio. Quindi, secondo Terna, da qui al 2020 ci servirà solo un generatore turbogas (500-600 Mw). Infatti ipotizza l'attivazione delle centrali nucleari successiva al 2020 (il report era prima di Fukushima). Un piccolo generatore basta a coprire il fabbisogno energetico italiano fino al 2020? Non lo dico io! E tutto senza importare niente! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 09-05-2011 23:00
Carlo ha Scritto: No, non è così. Non stiamo parlando di potenze reali ma di potenze nominali. In mezzo devi metterci il fattore di capacità che varia da impianto a impianto. Mai sentito? In ogni caso, a parte l'errata deduzione dell'energia producibile dalla potenza nominale, bisogna considerare che buona parte del parco italiano di centrali è costoso ed inquinante. In buona parte in attesa di smantellamento. A parte la sottile e stupida ironia che mi pare di cogliere tra le tue righe, la risposta è si, e ne ho anche tenuto conto. Se verifichi i calcoli te ne puoi accorgere. Come al solito ho esposto le mie opinioni, suffragate da valide motivazioni. Se non siete d'accordo è sufficiente che mi facciate notare dove non siete daccordo e ne possiamo parlare. Se invece volete continuare ad attaccare in malo modo chi non la pensa come voi vi posso anche dare ragione a prescindere. Come si dice la ragione la si da .... Il fattore di capacità dipende dal regime di funzionamento a cui è fatta andare una centrale. Se una centrale funziona al 100% il fattore di capacità è = 1. Certo, se la faccio andare a metà potenza il fattore diventa 0,5. Io ho considerato un fattore di capacità medio di 0,9 per gli impianti termici ed un fattore di capacità di 0,28 per gli impianti idroelettrici, come potrai vedere dai calcoli. Non vedo perchè una centrale a turbogas non possa andare al 100% quando richiesto. Le centrali a gas non sono inquinanti, ma ne abbiamo discusso da un'altra parte. Dal report terna non risultano così tante centrali in attesa di smantellamento. Certamente qualcuna andrà sostituita, non smantellata. Certamente il fattore di capacità di qualche centrale vecchia sarà più basso, ma il parco medio energetico italiano mi risulta abbastanza recente. I dati di base da cui sono partito sono quelli netti, per cui le perdite di carico sono gia state considerate. Inoltre io non ho considerato gli impianti FV ed eolici che, anche se poca e discontinua, un po' di energia la forniscono. Come dicevo, l'incremento di impianti FV e solari e la sostituzione di alcune centrali vecchie con nuove e più efficienti potrebbe rendere inutile la creazione di muovi insediamenti. Tieni presente che una centrale a gas termico ha un rendimento elettrico del 43% mentre una turbogas, a parità di consumo rende il 57% ed al momento è il sistema termico di grandi dimensioni con miglior rendimento che esista. Mi sembra di aver dimostrato ampiamente nel post precedente che i dati non me li sono inventati e NON SONO FALSI Per amore di precisione ti illustro gli ultimi dati, che potrai sempre trovare sul documento di Terna. Nella tabella 16 di pag 63 si dice che la previsione del fabbisogno di punta è 74 Gw e che la potenza lorda richiesta per coprire tutti i rischi è 90 Gw. il rapporto tra potenza erogabile e potenza richiesta massima rappresenta il fattore di capacità massimo richiesto (non quello medio che serve per l'energia). Io ho indicato 72.795 Mw ovvero 72 Gw senza tener conto delle rinnovabili. Non mi sembra molto diverso, che ne dici? Comunque, se ho sbagliati i calcoli, perchè i numeri esposti nei report di Terna son praticamente gli stessi da me indicati? Perche le conclusioni che Terna fa alla fine del report sono analoghe alle mie (ovviamente senza i coloriti commenti)? Se volete i dettagli del procedimento potete studiare i documenti, cosa che io ho fatto prima di scrivere il primo post. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 10-05-2011 11:18
renato ha Scritto: Cosa è falso?? I dati Terna ??? I calcoli ??? Le domande ??? Le risposte ??? Oppure tutto quello che non ti piace? Spiega invece di urlare, tanto non ti sento !! .......mentre le centrali nucleari erogano la stessa poteza 24 ore al giorno; quindi la Francia ci vende a prezzi stracciati l'energia di notte invece che buttarla. La stessa energia che poi ci viene venduta a prezzo normale (secondo la borsa elettrica), aumentando considerevolmente i guadagni dei produttori. Questo è falso= non vero=pura fantasia=semplice retorica=frase priva si riferimenti reali= ssssssssssss abassa la voce RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 10-05-2011 11:19
Si hai ragione ho scritto una castroneria ma come ti ripeto non puoi fare calcoli deve tener conto che: RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 10-05-2011 14:24
tesla82 ha Scritto: insomma i dati terna sono chiari solo loro possono scrivere dati sicuri hanno in mano i contatori di tutta italia nelle linee AT/mt. Mi fa piacere notare che anche qui siamo arrivati a conclusioni comuni. I dati e le conclusioni di Terna sono ritenuti da tutti ragionevoli e corretti. Vorrei solo fare notare che le mie conclusioni coincidono completamente con le loro. Vi ringrazio per la disponibilità e mi scuso se, in alcuni punti, anch'io ho alzato i toni. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 10-05-2011 14:29
renato ha Scritto: Mi fa piacere notare che anche qui siamo arrivati a conclusioni comuni. I dati e le conclusioni di Terna sono ritenuti da tutti ragionevoli e corretti. Vorrei solo fare notare che le mie conclusioni coincidono completamente con le loro. Vi ringrazio per la disponibilità e mi scuso se, in alcuni punti, anch'io ho alzato i toni. Onestamente mi tocca anche a me credere a terna ciecamente troppe variabili da calcolare!!!sul loro siti c'à la scheda che hai riportato te ma difficile farci calcoli sopra!!,ripeto troppe variabili che possono modificare il risultato e non parlo di tolleranze %2-3 ma di valori troppo elevati!quello che fa pensare è il resoconto finale ammesso come avevi sollevato te nel topic che sia veritiero.... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 14-05-2011 17:07
renato ha Scritto: bla bla bla non sapendo (e non avendo tempo di rileggere tutto) rispondo anche io. dal sito terna, l'italia ha installati sul suo territorio circa 100GW di potenza totali la punta massima di richiesta è di circa 57GW per luglio sempre dal sito terna, la potenza media disponibile alla punta è di 67GW questo perchè, gli impianti idro non sono tutti in funzione (e cmq dipendono dall'acqua, solo in casi particolari e per pochi giorni possono essere accesi tutti, come per esempio nel grande black out italiano del 2003), gli impianti eolo funzionano quando vogliono, quindi vengono contati parzialmente, degli impianti termici alcuni sono puramente stagionali (alcuni a biomasse) mentre altri hanno fermate di lungo periodo (porto tolle non è totalmente fermo da alcuni anni?) da ciò, la potenza media disponibile alla punta è 67GW la possibilità di crescita è molto inferiore, e cmq per questa crescita i prezzi salgono, perchè dovremmo accendere anche molte centrali che vengono tenute spente perchè troppo costose (in quei 75GW termici ci sono centinaia di MW a petrolio ad esempio). poi dire che si possono produrre 630TWh è vero, ma non è possibile, perchè ci sono picchi e valli nella richiesta, per produrre 630TWh annui dovresti avere >150GW di potenza efficiente e picchi di una ottantina di GW (non ho fatto i calcoli, vado a naso). le centrali nucleari erogano la potenza che vuoi quando vuoi, e questo è l'unico link che ti passo http://clients.rte-france.com/lang/an/vi...uction.jsp 15 agosto 2010, nucleare non modulabile? e quella è la potenza erogata, non è dato sapere la potenza efficiente. se spegnessimo le nostre centrali a carbone, risparmieremmo in CO2, ma spenderemmo molto di più in bolletta, perchè tutto il carbone sarebbe sostituito dal gas........e con la libia che ha i bocchettoni chiusi.... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 15-05-2011 18:16
@ Dwalin RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 15-05-2011 18:29
il bla bla bla era espresso riferito al primo post. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 15-05-2011 18:41
Dwalin ha Scritto: potenza disponibile alla punta 67GW, con oltre 100GW installati e 57 consumari, per arrivare a 70GW consumati ed almeno 90 disponibili, devi averne installati almeno un 150 con l'attuale mix, molti di più con un mix più rinnovabile (che avendo una più grande aleatorietà, devi aumentare la potenza installata per averne un pò assicurata.....guardare ad esempio Le conclusioni di Terna sono diverse Dwalin ha Scritto: per il black out italiano del 2003, io intendevo una cosa, te ne hai capita un'altra........mettiamo una immagine così da far capire che si vuol far capire? 27 http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=3082 28 http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=3082 29 http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=3082 Un black-out è un black-out, cos'altro intendevi? I grafici dimostrano che non c'era carenza energetica. Perchè non continuiamo con l'altro post? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 15-05-2011 18:51
renato ha Scritto: Un black-out è un black-out, cos'altro intendevi? I grafici dimostrano che non c'era carenza energetica. Perchè non continuiamo con l'altro post? l'ho scritto.......poi ho anche messo i grafici, più di così mi riesce difficile spiegare un concetto Dwalin ha Scritto: la punta massima di richiesta è di circa 57GW per luglio sempre dal sito terna, la potenza media disponibile alla punta è di 67GW questo perchè, gli impianti idro non sono tutti in funzione (e cmq dipendono dall'acqua, solo in casi particolari e per pochi giorni possono essere accesi tutti, come per esempio nel grande black out italiano del 2003), gli impianti eolo funzionano quando vogliono, quindi vengono contati parzialmente, degli impianti termici alcuni sono puramente stagionali (alcuni a biomasse) mentre altri hanno fermate di lungo periodo (porto tolle non è totalmente fermo da alcuni anni?) per terna, io e terna stiamo dicendo la stessa cosa, la potenza disponibile è una cosa, la potenza installata è un'altra........ una pala eolica da 1MW che produce 0W è considerata nella potenza installata, ma non è considerata nella potenza disponibile, nei conteggi è considerata da terna al 25% circa la potenza eolica installata per il calcolo della potenza disponibile. pag 62 del documento RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 15-05-2011 18:59
Cher ha Scritto: .......mentre le centrali nucleari erogano la stessa poteza 24 ore al giorno; quindi la Francia ci vende a prezzi stracciati l'energia di notte invece che buttarla. La stessa energia che poi ci viene venduta a prezzo normale (secondo la borsa elettrica), aumentando considerevolmente i guadagni dei produttori. Questo è falso= non vero=pura fantasia=semplice retorica=frase priva si riferimenti reali= ssssssssssss abassa la voce Al di la dei toni, questa è una faccenda che non "riesco a capire". Faccio un ragionamento facile facile per la massaia Giuseppina, quindi perdonatemi le semplificazioni azzardate. L'energia non si può imbottigliare quindi quella in "eccesso" in realtà non verrebbe utilizzata andando per cosi dire persa, in pratica non verrebbe prodotta, ma il consumo intrinseco dell'impianto di produzione rimane. Chi si ritrova un potenziale produttivo sovrabbondante deve trovare il mezzo per venderlo (recuperare costi-aumentare guadagno), ma a chi venderla? Se di notte ai francesi avanza agli italiani non serve, a questo punto entrano in gioco le regole della borsa elettrica e con queste i contratti "ultradecennali" firmati bilateralmente tra paesi europei. In tutto questo caos se qualch'uno potrebbe spiegare alla signora Giuseppina e a me come funziona realmente la cosa sarei molto grato. Perdonate la mia bonaria provocazione fatta nella speranza di trovare un denominatore comune tra tutti. saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 15-05-2011 19:04
http://clients.rte-france.com/lang/an/vi...uction.jsp RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 15-05-2011 20:09
walter59 ha Scritto: Al di la dei toni, questa è una faccenda che non "riesco a capire". Faccio un ragionamento facile facile per la massaia Giuseppina, quindi perdonatemi le semplificazioni azzardate. L'energia non si può imbottigliare quindi quella in "eccesso" in realtà non verrebbe utilizzata andando per cosi dire persa, in pratica non verrebbe prodotta, ma il consumo intrinseco dell'impianto di produzione rimane. Chi si ritrova un potenziale produttivo sovrabbondante deve trovare il mezzo per venderlo (recuperare costi-aumentare guadagno), ma a chi venderla? Se di notte ai francesi avanza agli italiani non serve, a questo punto entrano in gioco le regole della borsa elettrica e con queste i contratti "ultradecennali" firmati bilateralmente tra paesi europei. In tutto questo caos se qualch'uno potrebbe spiegare alla signora Giuseppina e a me come funziona realmente la cosa sarei molto grato. Perdonate la mia bonaria provocazione fatta nella speranza di trovare un denominatore comune tra tutti. saluti Semplice, la corrente viene comprata prima e poi consegnata secondo igli accordi contrattuali. Ecco perchè è solo una leggenda la vendita a prezzi stracciati. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 15-05-2011 20:25
Cher ha Scritto: Semplice, la corrente viene comprata prima e poi consegnata secondo igli accordi contrattuali. Ecco perchè è solo una leggenda la vendita a prezzi stracciati. PERFETTO, a questo punto penso che il teatro sia sgombro da stranezze misteri o leggende. Potremmo discutere sugli accordi contrattuali ma non ne vale la pena, nessuno regala niente e i prezzi sono bene o male dettati dal mercato. Credo che ora sia chiaro a tutti A volte signora Giuseppina serve ![]() ![]() saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 15-05-2011 21:22
Dwalin ha Scritto: per terna, io e terna stiamo dicendo la stessa cosa, ... dato che tutti diciamo le stesse cose, direi che possiamo anche tutti concordare con le conclusioni di Terna: Riporta: La “sensitivity analysis” ha evidenziato che: - anche considerando la realizzazione delle c.li nucleari ad oggi ipotizzabili all’anno 2020, sarebbe garantita l’affidabilità del sistema con una riserva di planning invariata rispetto al caso base (che considerava nuova capacità di generazione di tipo convenzionale): gli indici di rischio LOLP, LOP e LOLE crescono leggermente (per i diversi periodi di manutenzione da considerare), restando comunque entro i limiti, e la potenza media disponibile alla punta annuale necessaria non varia; - con una maggiore presenza di eolico e fotovoltaico, il sistema non è in grado di coprire il carico con il medesimo grado di affidabilità del caso di riferimento; per riportare il sistema sugli stessi livelli di affidabilità occorre ipotizzare l’inserimento a sistema di un ulteriore gruppo in ciclo combinato, con una potenza media disponibile alla punta annuale di circa 90 GW ed una riserva media di planning del 23%. Il modesto scostamento rispetto al caso di riferimento è maggiormente comprensibile se si pensa che “convenzionalmente” il contributo delle 32 Per potenza media disponibile alla punta annuale si intende la potenza delle centrali in grado di far fronte alle punte, tenuto conto del margine di potenza necessario, inclusa quindi la riserva di planning, ma al netto della potenza installata statisticamente comunque non disponibile. 62 c.li eoliche alla punta (e quindi alla riserva di planning e alla potenza media disponibile alla punta) è stimato pari a circa il 25% della potenza installata. o no? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 15-05-2011 23:07
walter59 ha Scritto: PERFETTO, a questo punto penso che il teatro sia sgombro da stranezze misteri o leggende. Potremmo discutere sugli accordi contrattuali ma non ne vale la pena, nessuno regala niente e i prezzi sono bene o male dettati dal mercato. Credo che ora sia chiaro a tutti A volte signora Giuseppina serve ![]() ![]() saluti Questo è il documento che spiega come funzionano le cose: è redatto dall'l'Autorità per l'energia elettrica e il gas http://www.autorita.energia.it/allegati/...10_1_2.pdf Dubito che la Signora Giuseppina rieca a capire questo documento. Sono del resto molto confidente che invece VOI riusciate a comprenderlo. Visto che siete molto più bravi di me a spiegare le cose complicate con parole semplici, volete per favore spiegare alla Signora Giuseppina che la paura che le hanno instillata di non riuscire a vedere Beautiful per mancanza di corrente è falsa e che invece questo documento afferma che di corrente ne abbiamo a sufficienza? Grazie. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 16-05-2011 00:38
sarà che non si sa leggere manco l'italiano........ RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 16-05-2011 01:07
Dwalin ha Scritto: sarà che non si sa leggere manco l'italiano........ Terna, per il nucleare dice "anche"e "2020" Piccole parole che non sono messe a caso. Avrebbe potuto mettere "solo" e "2011" Inoltre dice: "occorre ipotizzare l’inserimento a sistema di un ulteriore gruppo in ciclo combinato", che mi sembra significhi un solo nuovo generatore turbogas. Probabilmente l'italiano lo leggiamo tutti ma lo interpretiamo in modo diverso. Se siamo tutti convinti che QUELLE siano le conclusioni corrette direi che è inutile continuare ciascuno a ripetere le proprie interpretazioni. Il mio obbiettivo era trovare definizioni comuni, chi legge saprà trarre le proprie conclusioni. I costi sono già stati discussi qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...32#pid2232 non vorrei ricominciare dall'inizio la discussione. Se vuoi continuarla li .... ben volentieri! Dwalin ha Scritto: (e cmq terna è anche buono, visto che i fattori di carico sono al 16% per eolo e 6% per foto, sempre dati TERNA) Terna NON può permettersi di essere buono. E' una società quotata in borsa, se sbaglia paga multe e la massacrano. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 16-05-2011 01:14
mette "l'anche" perchè le analisi sono per verificare se il nucleare implica la realizzazione di altro, ed il nucleare non implica la realizzazione di altro. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 16-05-2011 01:17
Dwalin ha Scritto: mette "l'anche" perchè le analisi sono per verificare se il nucleare implica la realizzazione di altro, ed il nucleare non implica la realizzazione di altro. per il fattore di carico sono i suoi numeri, se non ti stanno bene invito a protestare con loro. Ti segnalo che quelle previsioni coprono 2011 - 2020. L'ipotesi nucleare partiva dal 2020, cioè era fuori previsioni. I numeri mi vanno benissimo, sono il primo ad averli citati. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 16-05-2011 01:20 veramente l'ipotesi nucleare partiva dal 2018, poi da tutti i ritardi si è passati al 2020. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 16-05-2011 15:33
Vedo con sommo piacere che la signora Giuseppina è tenuta in grande considerazione RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 16-05-2011 15:48
walter59 ha Scritto: Vedo con sommo piacere che la signora Giuseppina è tenuta in grande considerazione ![]() Perciò vi chiedo di non farmi fare la parte del nuclearista e tanto meno del verdame come dice Cher. Il buon senso deve sempre imperare. Se io domani dovessi avere a disposizione una centrale innovativa che produce energia a basso costo, senza inquinare anzi in grado di risolvere anche altri compiti (me l'hanno regalata i Vulcaniani ![]() Con i contratti in essere e l'attuale sistema di produzione si può dire che "non" abbiamo bisogno di energia adesso (la signora si vede tranquillamente la telenovela), cosi su due piedi non potrei nemmeno trovare dove piazzare la mia centrale per iniettare energia nella rete nazionale. Ma noi abbiamo il dovere di pensare al futuro e alle future generazioni, qualche cittadino del mondo smettera la fiaccola e vorra accendere la lampadina, per questo io penso che bisogna tenere in considerazione nella giusta misura (relativamente ai vari fabbisogni e situazioni) tutti i sistemi di produzione cercando di evitare stupide contrapposizioni. So benissimo che viviamo nel mondo reale "spero" esistono lobby, potentati economici e politici, ma qui nel forum siamo in una zona franca dove sarebbe meglio prodigarsi per trovare la giusta collocazione. Permettetemi delle volgari semplificazioni per la signora Giuseppina. In un piccolo paese della Val Bregaglia magari il solare e un piccolo idroelettrico potrebbero essere una soluzione fantastica, ma per una grossa acciaieria che fa turni 24su24 magari sarebbe meglio qualche cosa di più atomico, il gas si presta forse meglio in situazioni che presentano picchi programmabili, tralasciando eolico e geotermico per non dilungarmi oltre, quini di conseguenza la giusta sinergia credo sia necessaria sotto tutti gli aspetti. saluti ...........si chiamano consorzi............parola strana,però vista in ottica da ottorino. ![]() RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 16-05-2011 16:28
@walter59 RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 16-05-2011 16:59
renato ha Scritto: @walter59 mi piace il tuo approccio: pacato e ragionevole .... (ora lucaberta mi bacchetterà perchè non vuole i complimenti ![]() Quello che volevo dimostrare in questo thread semplicemente era che non siamo con l'acqua alla gola, come molti affermano. Certo, se non cominciassimo da subito a pensare al futuro non avremmo problemi fino al 2020, ma dal 2021 sarebbe un "si salvi chi può"..... Non abbiamo bisogno di una centrale, ci serve un modello energetico. Di questo si sta parlando in altri thread. Ciao 50% Nucleare ( 100% Nazionale con riapertura miniere di uranio nazionale) 30% Fossili ( RSU + Gas Adriatico + Carbone dalla Sardegna + Petrolio Nostrano) 20% Idrico e Geotermia ( FV e eolico non fanno testo perchè intermittenti e usati per riempire i bacini idrici realizzati appositamente) ![]() Rientro degli incentivi con la tassazione degli impianti FV e Eolici che non hanno raggiunto la grid-parity. In questa ottica, volutamente provocatoria, si risolvono il primo problema della occupazione, in secondo l'uso delle materie prime nazionali e in terzo l'abbatimento del costo energia. Scherzo. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 16-05-2011 17:15
renato ha Scritto: @walter59 mi piace il tuo approccio: pacato e ragionevole .... (ora lucaberta mi bacchetterà perchè non vuole i complimenti ![]() Quello che volevo dimostrare in questo thread semplicemente era che non siamo con l'acqua alla gola, come molti affermano. Certo, se non cominciassimo da subito a pensare al futuro non avremmo problemi fino al 2020, ma dal 2021 sarebbe un "si salvi chi può"..... Non abbiamo bisogno di una centrale, ci serve un modello energetico. Di questo si sta parlando in altri thread. Ciao Adesso non vorrei tirarmi addosso fulmini e saette. Come dici fino al 2020 siamo "salvi" poi...... quanto ci vuole a mettere in piedi un "consorzio" come dice Cher magari non dall'ottorino. Omeglio quanto ci vuole a costruire una centrale diversa........ Diciamo che a me l'EPR sta antipatico (con buona pace di Charade) visto che anche i legittimi costruttori hanno un po di ritardi.......ma non entriamo nel merito anzi sono così terrorizzato che mi piacerebbe fare una visita guidata per vederlo da vicino (sono un curioso inguaribile) E allora troviamo la soluzione, ma facciamo alla svelta perchè anche se decidessimo per il nucleare (quello che c'è sul mercato sig. ![]() L'opposizione fa piangere sono sempre in ritardo le barzellette sulle conquiste antinucleari ve le risparmio Il governo fa ridere, quando vedo e sento quello dello sviluppo che per vicinanza territoriale so chi è/era sopratutto per la sua conoscenze in campo energetico (liceo classico) mentre per le altre ci sarebbe la vergogna. Chi ci salverà, quindi (i soliti Vulcaniani non credo) inventiamo qualche cosa qui (tecnicamente perfetto e bi-partisan) e poi mandiamolo ufficialmente a tutti i politici come consiglio e sopratutto come buona base per intavolare discorsi seri. saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 17:57
Scusate, non penserete mica che le centrali nucleari possano essere pronte e funzionanti (adirittura 50% come dice Cher) per il 2020 ? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 16-05-2011 18:20
Alessandro Bellotti ha Scritto: Scusate, non penserete mica che le centrali nucleari possano essere pronte e funzionanti (adirittura 50% come dice Cher) per il 2020 ? Fumate roba buona ? Poi sono io che mi sono preso dell'ecostordito .... Siamo seri, Cher. 50 Gwatt installati fa nucleare sono inattuabili (l'uranio nazionale ? Stai aspettando, per la creazione dell'uranio nazionale, una supernova ?). 30/35 reattori EPR, dove li metti ? Concordo con l'analisi di chi dice che la potenza elettrica installata e la conseguente energia prodotta sono sufficienti per arrivare al 2020 (giga più, giga meno). Supponendo di installare 15 EPR queste saranno in funzione non prima del 2030. Quindi dal 2020 al 2030 che facciamo ? Questo è uno dei motivi per i quali la Germania punta sulle rinnovabili. Installeranno entro 3/4 anni 52 Gwattpicco di fotovoltaico con ilsole che vale il 40% in meno che in Italia. Piaccia o no, con fattore 0,15, equivalgono, in Italia, a 5/6 reattori EPR. Con i costi in picchiata (-40% in tre anni) si raggiungerà la parità entro 10 anni (così almeno pensano i tedeschi). Gas, rinnovabili e un pò di carbone (5 % di emissione rispetto al parco veicoli). Cos'ì la Germania entro 20/25 anni. Si può o non può credere. La Siemens ci crede. Ti spaventa che una tale ipotesi possa veramente funzionare ,di la verità.Per bontà tua proporrei non il famigerato EPR ma l'AP-1000 (le sai le differenze vero?scusa scusa...).Eliminiamo EPR sdalle nostre ipotesi : l'AP-1000 ,così dicono le info generali , dalla prima gettata di cemento ,36 mesi e il reattore è funzionante e con ciò saremmo in largo anticipo sulla tabella di marcia (concedo i 5 anni per pessimismo ecc che possono starci).Badate che non son imprese titaniche ,è più la burocrazia e le s**he mentali degli italiani che altro.Le centrali che abbiamo dismesso sono state costruite 50 anni fa in 5 anni.Per info generiche ti posto questo Alessandro http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_AP1000 Saluti Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 16-05-2011 18:43
Riporta: 50% Nucleare ( 100% Nazionale con riapertura miniere di uranio nazionale) Di quali miniere stiamo parlando? Dal thread: Giacimenti di uranio in italia http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...amp;page=1 Riporta: Camillo Mario Pessina, geologo: Non definirei comunque queste mineralizzazioni, giacimenti, (li chiamerei piccoli depositi) perché, attualmente, i quantitativi presenti non sono tali da giustificarne lo sfruttamento Perche' non mi sembra che ce ne siano molte. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 16-05-2011 18:47
Charade77 ha Scritto: Ti spaventa che una tale ipotesi possa veramente funzionare ,di la verità.Per bontà tua proporrei non il famigerato EPR ma l'AP-1000 (le sai le differenze vero?scusa scusa...) Saluti Ecco ecco scusate l'intromissione, ![]() Charade hai parecchie informazioni tecniche riguardo l'EPR e io sono un inguaribile curioso e non conosco le varie caratteristiche di AP100 e EPR , potresti spiegare tu le differenze. So che ti chiedo un lavoraccio. grazie mille RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 16-05-2011 19:51
Quanti AP1000 sono attualmente in funzione nel mondo? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 16-05-2011 20:12
giorgio_luppi ha Scritto: Quanti AP1000 sono attualmente in funzione nel mondo? Zero! Non e' che stiamo ancora parlando di prototipi? Per costruire gli eventuali AP1000 dovremo convincere la Francia che gli accordi per la costruzione degli EPR erano uno scherzo? Chi le paga le eventuali penali (se ce ne sono) per la recessione del contratto? La Westinghouse? l'Ansaldo? Il Governo? I cittadini? Io penso che di questo passo non ne facciamo di strada. Ci sono certamente dei problemi nella realizzazione diciamo che il boom delle costruzioni si è arrestato tempo fa e quindi, forse si è un po giù di allenamento. Ma questo non vuol dire che la discussione "animata" qui sul forum favorevole/contraria in questi termini sia sterile e fine a se stessa. Sta diventando un discorso più filosofico che tecnico e come dice la legge di Peter "a ogni ofelee el so mestee" scusate il pessimo dialetto scritto, che tradotto per i non lombardi vuol dire in poche parole "a ognuno il suo mestiere". ![]() Siamo tecnici e quindi facciamo i tecnici altrimenti nel 2020 (io avrò piu di settantanni) ne vedremo delle belle. saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 16-05-2011 20:29
Appurato che abbiamo un buon margine di manovra, possiamo sin da ora prevedere uno sconvolgimento energetico che in teoria dovrebbe sistemarci per altri 10 anni, oppure impostare uno sviluppo armonico e più graduale, senza sconvolgimenti del territorio, utilizzando le tecnologie attuali e quelle che nel frattempo saranno state sviluppate. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 16-05-2011 21:31
giorgio_luppi ha Scritto: Quanti AP1000 sono attualmente in funzione nel mondo? Zero! Non e' che stiamo ancora parlando di prototipi? Per costruire gli eventuali AP1000 dovremo convincere la Francia che gli accordi per la costruzione degli EPR erano uno scherzo? Chi le paga le eventuali penali (se ce ne sono) per la recessione del contratto? La Westinghouse? l'Ansaldo? Il Governo? I cittadini? Scusa ma di questo passo che tecnologia vuoi applicare allora.La ruota quando l'hanno usata secondo te era come la immagini?Non credo!E allora ,premesso che sono comunque sistemi che entrambi che si basano sulla pluri-collaudata tecnologia PWR , tranquillo che non si tratta di prototipi del tipo "vediamo se non scoppia e semai l'adoperiamo" ,bensì portano delle innovazioni ,soparttutto l'ap-1000 in termini di sicurezza e concezione intrinseca d'impianto ,modularità.Serie di sforzi che dovrai pur provare da qualche parte ,mi ripeto , non sono bombe di dilettanti allo sbaraglio ,ma modifiche di finezza sulla III generazione.il salto sulla IV lo avrai quando una serie di diffocltà tecnologiche sono state superate:parliamo pur sempre di aspetti tecnici complessi che richiedono analisi e competenze piuttosto approfondite e bisogna essere peggio del diavolo a progettarle e cioè pensarle tutte.Credo dall'altro lato che non abbiano i francesi nessun guadagno a piazzare degli eventuali bidoni ,correndo il rischio di chiuderli poco dopo.Come sempre l'esperienza è sul campo e serve ripartire dopo una battuta d'arresto fintroppo lunga.Certo se poi si mettono gli eco-furbi di traverso con la loro demagogia ,le loro sparate da barsport ,addio progresso e addio studi:sapete dove saremo nel 2030?come ora!Del resto la grande decisione del 1987 poteva starci a fronte di idee innovative da sviluppare ,piani energetici concreti e rilancio industriale massiccio del settore ,invece?Solo puttanate abbiamo partorito e continuiamo a gurdarci i piedi...Meraviglioso Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 17-05-2011 01:20
Charade77 ha Scritto: Del resto la grande decisione del 1987 poteva starci a fronte di idee innovative da sviluppare ,piani energetici concreti e rilancio industriale massiccio del settore ,invece?Solo puttanate abbiamo partorito e continuiamo a gurdarci i piedi...Meraviglioso Saluti Perfettamente, si sarebbe putoto benissimo lavorare per costruire un futuro energetico certo, ma siamo in italia. Perdonatemi il richiamo alla storia 1983 circa. Il grande Chicco Testa quando faceva finta di essere comunista (che Marx e Lenin mi perdonino) era un verdastro/talebano antinuclearista convinto/integralista tando da scatenare il sarcasmo di Paietta alla fine di un congresso, questa la descrizione sommaria del momento. "Nell'apocalittico intervento Testa pose come prioritaria la battaglia contro l'energia prodotta dalle centrali nucleari, criticando il partito di non essersi impegnato a fondo su questa vitale questione. Il modo e il tono un po' melodrammatico usato da Chicco, nonché la visione del futuro del mondo delineata nel suo intervento, suscitarono qualche brusio nella sala. Giancarlo Paietta, presente ai lavori della Commissione, si rivolse a Testa con una bruciante battuta: «Dimmi compagno, pensi che possiamo stare tranquilli ed essere in grado di tornare a casa dopo il Congresso?»." Con buffoni voltagabbana del genere abbiamo affrontato il periodo del dopo referendun e questo è quello che abbiamo oggi, i vari Testa se ne sono fregati di noi e del paese e si che le amicizie non lo avevano sistemato in Motta o Alemagna ma in ENEL. Poi sono arrivati gli amici di Putin e Gheddafi, (attenzione non Mattei che era arrivato prima e forse per questo è morto) e via di questo passo. Oggi il Chicco mi salta fuori nucleare, forse ha capito??? ma quando mai, è semplicemente cambiato il vento e lui continua a girare intorno alla bandiera bianca nel girone degli ignavi. La realtà è che la quasi totalità dei politici non è all'altezza di capire il problema energetico (forse laureati in scienze politiche o materie classiche come Romani), chi la sa raccontare meglio o paga meglio ha vinto. Ricordo un certo Tanassi ministro che "prese una bustarella "per l'affare Lockheed, è stato CANCELLATO dalla politica, ma i C130 erano e sono tuttora i migliori aerei militari per compiti logistici. Il ministro ha sbagliato ma il prodotto era buono, oggi saremo ancora così fortunati??? Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 17-05-2011 09:17
walter59 ha Scritto: La realtà è che la quasi totalità dei politici non è all'altezza di capire il problema energetico (forse laureati in scienze politiche o materie classiche come Romani), chi la sa raccontare meglio o paga meglio ha vinto. Ricordo un certo Tanassi ministro che "prese una bustarella "per l'affare Lockheed, è stato CANCELLATO dalla politica, ma i C130 erano e sono tuttora i migliori aerei militari per compiti logistici. Il ministro ha sbagliato ma il prodotto era buono, oggi saremo ancora così fortunati??? Saluti Concordo con ciò che dici e ti dirò di più ,sono convinto che come sempre ,la peculiarità dell'italia è l'avere la fortuna di avere sempre persone all'altezza del loro compito ,e ciò non coincide affatto con la classe dirigente.Abbiamo grosse potenzialità ,questa è l'opportunità per rientrare in un settore dove siamo stati i pionieri ed i migliori.Il prodotto è valido ,e vale la pena svilupparlo ,anche attraverso scelte che possono sembrare impopolari ma necessarie. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Sarek - 17-05-2011 10:24
Charade77 ha Scritto: Il prodotto è valido ,e vale la pena svilupparlo ,anche attraverso scelte che possono sembrare impopolari ma necessarie. Che valga la pena di svilupparlo non c'è dubbio (intendo nel senso della ricerca, che non facciamo più), però per farlo ci vogliono i soldi, il che ci riporta tristemente alla lungimiranza della classe politica... ![]() RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 17-05-2011 10:46
Sarek ha Scritto: Che valga la pena di svilupparlo non c'è dubbio (intendo nel senso della ricerca, che non facciamo più), però per farlo ci vogliono i soldi, il che ci riporta tristemente alla lungimiranza della classe politica... ![]() Il mio sconforto è che se anche gli italiani votassero inspettatamente si al nucleare al 99% i pasticceri che abbiamo al governo se la farebbero nelle braghe, riceverebbero pressioni da tutti i potenziali fornitori non saprebbero più a chi dare ascolto ecc.... Sono dei televisionari che vivono di retorica e propaganda la vita reale è un'altra, ma loro giocano nella telenovela della signora Giuseppina, dove dietro a una telecamera in uno studio televisivo si può fare tutto. Gli italiani non voteranno al 99% su niente ma inquesto clima si divideranno in due chi INTER e chi MILAN come vuole il manovratore. Povera Italia e i nostri ragazzi che faranno, forse le valige come i nostri bisnonni. P.S. una volta fine 800 inizi 900 il posto di governante in case Polacche era molto ambito dalle italiane. Ma la storia non ce la ricordiamo mai !!!!!! saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 17-05-2011 10:59 visto il pm? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 17-05-2011 11:58
walter59 ha Scritto: Il mio sconforto è che se anche gli italiani votassero inspettatamente si al nucleare al 99% i pasticceri che abbiamo al governo se la farebbero nelle braghe, riceverebbero pressioni da tutti i potenziali fornitori non saprebbero più a chi dare ascolto ecc.... Sono dei televisionari che vivono di retorica e propaganda la vita reale è un'altra, ma loro giocano nella telenovela della signora Giuseppina, dove dietro a una telecamera in uno studio televisivo si può fare tutto. Gli italiani non voteranno al 99% su niente ma inquesto clima si divideranno in due chi INTER e chi MILAN come vuole il manovratore. Povera Italia e i nostri ragazzi che faranno, forse le valige come i nostri bisnonni. P.S. una volta fine 800 inizi 900 il posto di governante in case Polacche era molto ambito dalle italiane. Ma la storia non ce la ricordiamo mai !!!!!! saluti Il quadro che proietti è reale ,inutile starci a girare attorno ,serve però superare lo sconforto che dici e creare l'opportunità di un nuovo sviluppo in tale direzione.Finisce che non i muoviamo più in nulla ,non solo nucleare ,in tutti gli ambiti.Serve informare ,spiegare e documentare la gente nella maniera più asettica possibile ,cercando anche di capire anche i limiti e su cosa può o meno essere consultata. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - walter59 - 17-05-2011 13:32
Charade77 ha Scritto: Il quadro che proietti è reale ,inutile starci a girare attorno ,serve però superare lo sconforto che dici e creare l'opportunità di un nuovo sviluppo in tale direzione.Finisce che non i muoviamo più in nulla ,non solo nucleare ,in tutti gli ambiti.Serve informare ,spiegare e documentare la gente nella maniera più asettica possibile ,cercando anche di capire anche i limiti e su cosa può o meno essere consultata. Saluti D'accordissimo. Per ricostruire dopo il terremoto bisogna prima fare piazza pulita delle macerie e non penso che per ora si sia in grado, forse i tempi non sono ancora maturi. Una piccola digressione. In Italia non abbiamo mai fatto tutto da soli, o meglio c'è sempre stato lo zampino altrui, a partire da Garibaldi che senza "l'interessamento" di qualche straniero oltre manica mica lo sconfiggeva l'esercito Borbonico con i suoi MILLE neanche fossero stati 10.000. E via di questo passo fino all'ultima guerra dove ci hanno pensato americani e compagnia. Questo per dire che noi popolo italiano non abbiamo quasi mai maturato una vera consapevolezza di unità popolare/nazionale, una vera comunità di intenti, ci è sempre stato fornito l'appoggio il paravento dall'esterno. Altra cosa invece è l'iniziativa, intraprendenza, la professionalità del singolo che è chiaramente frutto di quanto sopra. Ma anche questo è cosa del passato, distruggendo il pubblico senza "rifondarlo" non ci saranno più le strutture per far crescere i singoli. Il privato d'eccelenza troverà spazi all'estero. In un vero stato sovrano non si sarebbe mai dovuto ricorrere ai referendum popolari come in Italia (divorzio e aborto sono altra cosa, personale) con una giusta consapevolezza popolare, ci sarebbero sempre stati i contrari ed è un bene, ma la coscienza collettiva sarebbe ben diversa. Dalle mie parti per questioni puramente politico/campanilista (stupidario) un certo comune è "contrario" anche alla realizzazione di una piccola idroelettrica, sarebbe tutta una barzelletta se ce lo potessimo permettere. saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 10:41
Guardate questo terrificante video ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 18-05-2011 11:01
renato ha Scritto: a parte la solita superficiale analisi finale, quello che è sconvolgente è il significato intrinseco del video. Bravo Renato per la segnalazione! La prova provata e dimostrata ( per i duri di comprendonio) l'assoluta innutilità del FV e Eolico pre produrre energia da immettere in rete ( cosa diversa per ri-pompare acqua nei bacini idrici) La Signora Giuseppina è la società reale e quando l'incremento di auto elettriche sarannò disponibili da dove verrà l'energia per ricaricarle? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 11:06
renato ha Scritto: Guardate questo terrificante video ... http://www.youtube.com/watch?v=zZFn2I-TvjM a parte la solita superficiale analisi finale, quello che è sconvolgente è il significato intrinseco del video. Ci si preoccupa giustamente dell'enegia per il progresso, l'industria, la crescita ecc.. In realtà dobbiamo costruire centrali per permettere a milioni di Signore Giuseppine di farsi il tè dopo avev visto Beautiful. E' questo il "progresso" a cui dovremmo rinunciare? Io ne farei volentieri a meno. Cominciamo a pensare a nche a nuovi modelli d'utilizzo. Il famoso detto dice :"non c'è nulla di più necessario che il superfluo".La società si evolve e crea il benessere e questo in larga parte non coincide affatto con il necessario.Di fatto ci si trova a dover sostenere consumi per il superfluo:il condizionatore?Non sono campati fino a 10/20 anni fa senza?eppure vi sfido a troverne uno senza (o che non ci abbia pensato).L'evoluzione è questa.Mia nonna è sopravvissuta indenne senza lavatrice / frigorifero / televisore /cellulare /cinema.tuttte cose rinunciabili .Ma se vivi in una società ormai popolata da simili "aggeggi" devi farli funzionare ,sapendo che non possono che crescere.Da qui l'esigenza di avere grande quantità di energia diaponibile. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 11:46
Da quello che si evince dal video (lo sapevamo comunque già tutti) la criticità non è la quantità di energia da fornire, ma i picchi di richiesta, cioè l'energia istantanea o potenza. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 12:56
credevo che stando qui qualche nozione la potevi aver appresa..... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 13:36
Dwalin ha Scritto: credevo che stando qui qualche nozione la potevi aver appresa..... il nucleare si regola magnificamente, di meno i vecchi impianti, di più quelli nuovi. http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...4&L=EN Nel link si parla di 1000 - 1150 Mwe, non è una grande variazione. In quanto tempo si passa da una potenza all'altra? Dwalin ha Scritto: col fornelletto da campeggio fai 20 tè, però l'effetto serra non ti sta più a cuore? quel tè ha una impronta ecologica molto maggiore del tè fatto elettricamente in scandinavia....... se quelle massaie facessero il tè 15 min dopo cambierebbe proprio nulla, avresti meno problemi di picco, ma i consumi totali rimangono inalterati. se si fa andare la lavatrice di sera si spende meno perchè di giorno costa di più, e questo per livellare i consumi, disinvogliare i consumi non essenziali durante la giornata. Il problema non è l'energia ma la potenza, lo si vede chiaramente anche dal video. Faccio un'altra proposta: invece del fornelletto, diamo alle signore un generatore a pedali; potrebbero dimagrire e risparmiarci centrali (di qualsiasi tipo). Dwalin ha Scritto: se si fa andare la lavatrice di sera si spende meno perchè di giorno costa di più, e questo per livellare i consumi, disinvogliare i consumi non essenziali durante la giornata. E come mai? Magari per limitare la potenza di picco. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 13:51
renato ha Scritto: Nel link si parla di 1000 - 1150 Mwe, non è una grande variazione. In quanto tempo si passa da una potenza all'altra? ma i link, si leggono o no? 1000-1150 è la potenza del reattore, l'escursione di potenza è load flow operation, che è dal 30% al 100% a ritmo del 5%/min, quindi in 14 min passa dal 30% al 100% come fattore normale, poi c'è un sistema per ritornare ancora in meno tempo a piena potenza, sono 700MW in 14 min, metti 4 reattori e ti danno una escursione di potenza di 2800MW in 14 min renato ha Scritto: Il problema non è l'energia ma la potenza, lo si vede chiaramente anche dal video. nemmeno, il problema non è la potenza ma l'escursione di potenza......Faccio un'altra proposta: invece del fornelletto, diamo alle signore un generatore a pedali; potrebbero dimagrire e risparmiarci centrali (di qualsiasi tipo). considerando che un ciclista professionista genera circa una potenza di 100W, ce ne mette di tempo per avere il suo tè. renato ha Scritto: E come mai? Magari per limitare la potenza di picco. no, per apparare picco e valle, il picco può rimanere lo stesso (le società elettriche ringraziano), ma è fatto per aumentare la valle dei consumi (l'ambiente ringrazia, e poi ringraziano anche le società elettriche perchè hanno meno costi).
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 14:06
Dwalin ha Scritto: ma i link si leggono o no? e dopo averli letti, si capiscono? 1000-1150 è la potenza del reattore, l'escursione di potenza è load flow operation, che è dal 30% al 100% a ritmo del 5%/min, quindi in 14 min passa dal 30% al 100% come fattore normale, poi c'è un sistema per ritornare ancora in meno tempo a piena potenza, sono 700MW in 14 min, metti 4 reattori e ti danno una escursione di potenza di 2800MW in 14 min Praticamente faccio andare il reattore sempre al massimo e riduco i giri della turbina. L'energia in più che produce il reattore la butto nell'ambiente come calore. Furbo ... come ho fatto a non pensarci? Dwalin ha Scritto: considerando che un ciclista professionista genera circa una potenza di 100W, ce ne mette di tempo per avere il suo tè. Tutta salute ... ![]() Ho appena fatto una prova con un fornelletto elettrico da 450 W. Ha scaldato l'acqua per il tè in 5 minuti. Siamo sicuri che sia così fondamentale usare 2.000 W per scaldare l'acqua in 30 secondi? Dwalin ha Scritto: E come mai? Magari per limitare la potenza di picco. no, per apparare picco e valle, il picco può rimanere lo stesso (le società elettriche ringraziano), ma è fatto per aumentare la valle dei consumi (l'ambiente ringrazia, e poi ringraziano anche le società elettriche perchè hanno meno costi). Non hanno meno costi, l'energia finale è sempre la stessa. Semplicemente servono meno centrali RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 14:25
renato ha Scritto: Praticamente faccio andare il reattore sempre al massimo e riduco i giri della turbina. L'energia in più che produce il reattore la butto nell'ambiente come calore. Furbo ... come ho fatto a non pensarci? Non credo .. a me sembra di aver compreso che la potenzialità del reattore è quella di effettuare l'escursione di potenza in un tempo ristretto ma modulandone la potenza non facendolo "bollire a vuoto" Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 18-05-2011 15:20
renato ha Scritto: 72 Gw corrispondono a 630 Twh/anno. Che bravo! Con un capacity factor del 100%! Ne ho già parlato almeno qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...711#pid711 e qui, dall'anno scorso: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...858#pid858 Come riportato sui dati Terna (Impianti di generazione - tabella 8 di pagina 3): http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501 in Italia ci sono 101,5 GWe installati, ma la disponibilità effettiva di potenza é assai minore e pari a 67 GWe perché, come spiegato nelle note del documento: 1- L'indisponibilità da fonte idroelettrica è da ricondurre essenzialmente a motivi di carattere idrologico che si presentano sistematicamente nel periodo invernale oltre che ad avarie o limitazioni per cause esterne. Inoltre il dato di potenza efficiente netta rappresenta il valore massimo di potenza che si raggiunge con le massime portate d'acqua. Poichè d'inverno si è normalmente in presenza di scarsa disponibilità idrica rispetto agli altri periodi dell'anno, gli impianti idroelettrici funzionanti erogano comunque una potenza netta sensibilmente inferiore a quella efficiente. 2- L'indisponibilità da fonte termoelettrica è da ricondurre sostanzialmente: • ad indisponibilità per cause non programmabili degli impianti; • ad arresti di lunga durata, ripotenziamenti, mancate autorizzazioni impianti a funzionamento stagionale (quali, per esempio, quelli degli zuccherifici a tipico funzionamento tardo primaverile); • a potenza censita non più operativa. 3- La produzione di tali impianti (eolici e fotovoltaici) è connessa ad una fonte primaria molto discontinua. Pertanto, di norma si considera una potenza disponibile alla punta pari a circa 25% della potenza installata. Detto questo, 67 GWe rappresentano "la potenza media disponibile alla punta, cioé la potenza che è stata erogata in media dagli impianti di generazione per far fronte alle punte giornaliere del periodo invernale" (poiché si dispone della misura diretta della potenza erogata solo di una parte, ancorché importante, di impianti, tale dato è parzialmente stimato). Interessante, "rispolverare" alcune definizioni riportate nel documento di Terna in questione. A pagina 54 (pag. 24 del pdf) "la potenza nominale dei motori primi o dei generatori elettrici di un gruppo, di una sezione, di una centrale, o di un insieme di centrali, è la somma delle potenze massime in regime continuo, secondo le norme ammesse, di ciascuna delle macchine considerate di uguale categoria. La potenza nominale è una potenza lorda", mentre (pagina 55 - pag. 25 del pdf) "la potenza efficiente di un gruppo, di una sezione, di una centrale o di un insieme di centrali termoelettriche è la massima potenza elettrica possibile per una durata di funzionamento sufficientemente lunga per la produzione esclusiva di potenza attiva, supponendo tutte le parti degli impianti interamente in efficienza e una disponibilità ottimale di combustibile e di acqua di raffreddamento. La potenza efficiente è lorda o netta se misurata rispettivamente ai morsetti dei generatori elettrici degli impianti o all’uscita degli stessi". La situazione degli impianti termoelettrici in Italia nel 2009 é illustrata nella tabella 17 di pagina 56 e 57 (pag. 26 e 27 del pdf) in cui sono riportati i dati su base regionale, riportando il numero e tipo di centrali e sezioni (per sezione di una centrale termoelettrica si intende il complesso: generatore di vapore, motore primo termico, generatore elettrico, apparecchiature del ciclo termico, trasformatore e servizi ausiliari. Nella presente pubblicazione il termine «sezione» è stato, per semplicità, adottato per indicare anche i gruppi termoelettrici, costituiti dal solo complesso: motore primo termico, generatore elettrico - ad esempio, motori a combustione interna, turbine a gas, gruppi geotermoelettrici). A pagina 49 (pag. 19 del pdf) sono riportate le definizioni riferite alle varie categorie di impianti idroelettrici. In definitiva il capacity factor, cioé il fattore di utilizzo, non sarà mai del 100% essenzialmente per due ragioni: 1 - motivi tecnici dovuti alla manutenzione, alla operatività e adattamento alla richiesta del carico. 2 - motivi economici dovuti all'economicità (convenienza o meno) di produrre con una determinata fonte, in un determinato momento, energia elettrica. Le fonti fossili hanno capacity factor assai più bassi dell'energia elettronucleare (per i sudetti motivi tecnici ed economici), come dimostra la situazione statunitense: http://www.eia.gov/cneaf/electricity/epa...ile5_2.pdf http://www.eia.doe.gov/cneaf/electricity...pata6.html Complessivamente, il sistema elettrico statunitense ha un capacity factor di quasi il 45%. Segnalo questi link: http://www.engineeringtoolbox.com/power-...d_960.html http://uvdiv.blogspot.com/2010/03/uptime...me_07.html http://bravenewclimate.com/2009/11/03/ww...ment-67206 renato ha Scritto: Quindi, se possiamo produrre con le nostre centrali 630 Twh/anno perche importiamo energia elettrica e perchè dovremmo costruire nuove centrali (di qualsiasi tipo)?? Sbagli di grosso per le ragioni già dette! renato ha Scritto: La prima risposta è semplice: le centrali a gas possono facilmente modulare la potenza in base alla richiesta, mentre le centrali nucleari erogano la stessa poteza 24 ore al giorno; quindi la Francia ci vende a prezzi stracciati l'energia di notte invece che buttarla. La stessa energia che poi ci viene venduta a prezzo normale (secondo la borsa elettrica), aumentando considerevolmente i guadagni dei produttori. Ennesima tua "perla" (di un pirla!) di saggezza! In Francia, oggi, la richiesta di potenza, per esempio, é passata dai 40 GWe delle 4:40 a.m. ai quasi 60 GWe delle 12:45 p.m.: http://www.rte-france.com/fr/developpeme...beDeCharge In altre parole, le centrali francesi attuali sono le più modulabili fra tutte quelle al mondo, perchè le hanno proprio studiate così; in altri Paesi, la porzione di nucleare è molto più bassa e quindi c’è la convenienza di modulare altre fonti, quali gas o altro ancora. Va anche precisato che nessuno ci obbliga acquistare energia elettrica, lo facciamo solo perché é più economico che produrla in casa e poi i reattori nucleari sono modulabili come altri impianti termoelettrici. A titolo d'esempio riporto questo reattore commerciale ATMEA1 che può scendere sino al 30% della produzione massima (100%): http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...1&L=EN in altre parole, se richiesto, può ridurre del 70% la produzione rispetto al valore massimo. A pagina 257 di questo libro di APPUNTI DI IMPIANTI NUCLEARI - Parte II A: Filiere del Prof. Bruno Guerrini e dell'ing. Sandro Paci (Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione - Università di Pisa), si legge che "i progressi fatti nell'ambito del controllo e della regolazione degli impianti nucleari dimostrano come oggi essi siano diventati macchine flessibili, in grado di fornire le stesse prestazioni degli impianti termoelettrici tradizionali. Gli studi effettuati, convalidati da una serie di esperienze e test operativi, hanno dimostrato la possibilità di far fronte alle richieste della rete elettrica senza compromettere il livello di sicurezza e con un alto grado di affidabilità. La flessibilità raggiunta non ha compromesso la competitività dell'impianto e ha avuto il merito di dare un impulso all'acquisizione di nuove conoscenze ed alla loro applicazione": http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/NUCLEARE-filiere.pdf Nel paragrafo 7.1 (pag. 252) - Considerazioni Generali sul Sistema di Regolazione si afferma che "la regolazione di un impianto nucleare richiede la regolazione sia del reattore che del gruppo turbina-generatore. Tale regolazione implica delle azioni correttive automatiche che possono essere mandate simultaneamente alle due macchine, ed in tal caso si parla di regolazione coordinata, oppure di azioni che vengono inviate ad una delle due macchine mentre l’altra si adatta, cioè “segue”. È bene sottolineare che più che modi di regolare essi sono modi di comportamento di uno stesso sistema di regolazione, nel senso che un impianto sottoposto a certi transitori si comporta, ad esempio, come “turbina segue” e, per gli altri, come “reattore segue”". In ogni caso, tutto il capitolo 7 (da pagina 251 a pagina 270), é dedicato all'unione del reattore con l'impianto generatore di potenza e alla sua modulazione. renato ha Scritto: Alla seconda domanda rispondo con un'altra domanda: forse ci stanno imbrogliando? No, sei tu che non hai la minima idea di come funzionano gli impianti di energia elettrica e la la rete elettrica nazionale. renato ha Scritto: Tutto questo senza considerare l'eolico ed il fotovoltaico! Eh già! Contributo trascurabile (dato l'infimo capacity factor) con una produzione assai "ballerina" e imprevedibile. A titolo d'esempio, riporto il "glorificato" eolico tedesco: http://i47.tinypic.com/8xjuw6.jpg renato ha Scritto: In teoria potremmo anche spegnere tutte le centrali a carbone, rinunciando al 12% dell'energia che tanto non ci serve e risparmiando il 30 % delle emmissioni di CO2 (il carbone inquina molto). In questo modo potremmo raggiungere abbondantemente e superare gli obbiettivi europei di riduzione CO2 per il 2020 (20%). E questi conti chi li ha fatti!? Fonte? Rimane sempre valido quanto affermato qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...44#pid2344 e cioé che il sistema energetico (elettrico e primario) della Francia "nucleare", è assai meno inquinante (e costoso a cittadini e imprese!) di quello italiano e tedesco (solo per fare 2 esempi). renato ha Scritto: Ma dato che il carbone costa meno, le centrali rimarranno accese; così loro aumenteranno loro guadagni, vendendoci l'elettricità sempre allo stesso prezzo; noi pagheremo le multe (salate) per la CO2. L'Italia é già l'unico Paese sviluppato che va a tutto gas e ha tra le bollette elettriche più care ed è tra i Paesi più inquinanti! renato ha Scritto: Se tutte le nostre centrali fossero accese (sempre senza contare fotovoltaico ed eolico), avremmo energia per quasi 2 Italie! Invece probabilmente stiamo importando energia. Si si, "se mio nonno avesse le ruote... sarebbe una carriola"! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 15:21
renato ha Scritto: Praticamente faccio andare il reattore sempre al massimo e riduco i giri della turbina. L'energia in più che produce il reattore la butto nell'ambiente come calore. Furbo ... come ho fatto a non pensarci? se non si sa come funziona una centrale termica......si chiede e poi ci si ragiona, questa da che cilindro l'hai tirata fuori? te hai un fluido termovettore, hai una potenza termica TOT e fai fluire TOT acqua che trasformi in vapore alla temperatura X, se fai escursione di potenza, diminuisci la potenza termica del reattore, mettiamo a mezzoTOT, ma per far rimanere costante il rendimento che è dato dalla temperatura X, fai fluire mezzoTOT di vettore termico che si trasforma in acqua, quindi mezzo calore su mezza acqua la porta sempre alla stessa temperatura, hai modificato la potenza senza alcuno spreco (eccetto proprio nella fase di aumento o diminuzione, ma questo è comune a qualsiasi centrale termica, raggiunto il valore prefissato lo spreco è 0) renato ha Scritto: Tutta salute ... Ho appena fatto una prova con un fornelletto elettrico da 450 W. Ha scaldato l'acqua per il tè in 5 minuti. Siamo sicuri che sia così fondamentale usare 2.000 W per scaldare l'acqua in 30 secondi? si e no, ma devi partire da un'altro presupposto, è così indispensabile il tè? il tè non è indispensabile, quindi si dovrebbe andare alla fonte e dire di non berlo per risparmiare energia. ma se vuoi il tè è ininfluente la macchina utilizzata. poi, te con il tuo fornello da 450W in 5 min hai consumato 135.000J di energia, col coso da 2000W in 30 sec hai consumato 60.000J, quindi la versione che ti fa risparmiare è la versione da 2000W in 30sec...... renato ha Scritto: Non hanno meno costi, l'energia finale è sempre la stessa. Semplicemente servono meno centrali se mantieni una valle bassa, hai centrali che ti funzioneranno per meno ore equivalenti, quindi i costi di gestione si spalmano su più ore, quindi maggiori costi per il gestore (maggiore manutenzione dovuta a maggior stress delle macchine), e maggiori costi per il consumatore (che paga nel picco quello che non vuole consumare nella valle), ed il numero di centrali è sempre lo stesso......visto che la modulazione di 500MW tolti dal picco e messi alla valle non ti modifica in alcun modo il fabbisogno di impianti ma ti modifica di molto la modulazione di tutti gli altri impianti e quindi i costi generali RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 16:03
Dwalin ha Scritto: te hai un fluido termovettore, hai una potenza termica TOT e fai fluire TOT acqua che trasformi in vapore alla temperatura X, se fai escursione di potenza, diminuisci la potenza termica del reattore, mettiamo a mezzoTOT, ma per far rimanere costante il rendimento che è dato dalla temperatura X, fai fluire mezzoTOT di vettore termico che si trasforma in acqua, quindi mezzo calore su mezza acqua la porta sempre alla stessa temperatura, hai modificato la potenza senza alcuno spreco (eccetto proprio nella fase di aumento o diminuzione, ma questo è comune a qualsiasi centrale termica, raggiunto il valore prefissato lo spreco è 0) E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare? Dwalin ha Scritto: poi, te con il tuo fornello da 450W in 5 min hai consumato 135.000J di energia, col coso da 2000W in 30 sec hai consumato 60.000J, quindi la versione che ti fa risparmiare è la versione da 2000W in 30sec...... Sai forse quant'acqua è bollita nei due casi, per fare i calcoli? Come al solito confondi energia con potenza... Dwalin ha Scritto: se mantieni una valle bassa, hai centrali che ti funzioneranno per meno ore equivalenti, quindi i costi di gestione si spalmano su più ore, quindi maggiori costi per il gestore (maggiore manutenzione dovuta a maggior stress delle macchine), e maggiori costi per il consumatore (che paga nel picco quello che non vuole consumare nella valle), ed il numero di centrali è sempre lo stesso......visto che la modulazione di 500MW tolti dal picco e messi alla valle non ti modifica in alcun modo il fabbisogno di impianti ma ti modifica di molto la modulazione di tutti gli altri impianti e quindi i costi generali Continui a confondere energia con potenza... Ma l'hai visto il filmato? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 16:19
1) immetti le barre di regolazione, fai fermare la reazione di fissione in alcune zone del nocciolo e quindi la potenza termica in uscita diminuisce, ah, è una scoperta abbastanza recente, infatti è presente solo dal sottomarino nautilus in poi......(ironico) RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 16:39
renato ha Scritto: E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare? Già , non lo sai come diminuirla?Tu sei stregato dal gas ma non è così ... ![]() Nei BWR la puoi diminuire giocando sui vuoti o meno che si vengono a creare del moderatore (giochi sul carico del vapore nel vessell sostanzialmente) senza dover utilizzare le barre di controllo che data la geometria ,collocazione e quantità sono meno modulabili ,mentre nei PWR puoi variare la concentrazione di ppm del boro nel moderatore del primario ,agisci quindi con l'utilizzo di "veleno neutronico" per indebolire l'attività dato che il vessel non ha possibilità di vuoti a differenza dei BWR ,oltre che a vantare una capillarità più elevata di barre di controllo quindi ben modulabile. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 16:53
Dwalin ha Scritto: 1) immetti le barre di regolazione, fai fermare la reazione di fissione in alcune zone del nocciolo e quindi la potenza termica in uscita diminuisce, ah, è una scoperta abbastanza recente, infatti è presente solo dal sottomarino nautilus in poi......(ironico) Non ho mai messo in dubbio che si possa fare. sai anche in quanto tempo? io non ho questo dato. Dwalin ha Scritto: 2) hai detto che hai fatto bollire una quantità di acqua con un fornelletto da 450W per 5 min per farti il tè, nei due casi avrai utilizzato all'incirca la stessa quantità d'acqua, perchè le tue esigenze di tè non cambiano in funzione della macchina che utilizzi per scaldare l'acqua ma dalla tua sete/voglia di te, quindi ho fatto i calcoli utilizzando il dato che le quantità di acqua siano identiche. da ciò, con il tuo fornelletto che richiede una potenza inferiore si ha uno spreco energetico molto elevato guarda che io i conti li so fare..........e non confondo energia con potenza, infatti ho parlato di J, vuoi che si passi a Wh? dividi i J per 3600..... Non ho mai messo in dubbio i tuoi calcoli dell'energia consumata, sono correttissimi. Ora prova a rifarli per la potenza In quanto all'acqua io ho fatto il tè per due ... ![]() Dwalin ha Scritto: 3) come sopra, non confondo alcunchè, il filmato lo ho visto ed ora si sta parlando di risvolti economici ed energetici, se scambi 500MW fra picco e valle, a parità di consumi finali, i consumi iniziali sono inferiori (minore modulazione e maggiore rendimento complessivo) e minori costi (per produrre la stessa quantità di energia ti serve meno combustibile originale) se esistono i quote......è perchè si fanno i discorsi compiuti. ma visto che sembra che siano inutili, ora non li utilizzo più Facciamo un esempio: Caso A centrale nucleare potenza 1.600 Mw la faccio funzionare a piena potenza per 1 ora ![]() ho 1.600 Mwh di energia Caso B il già citato generatore a pedali potenza 100 w pedalo come un matto per 16.000.000 di ore ![]() ho 1.600 Mwh di energia in entrambi i casi potrei far bollire acqua per diciamo 10.000.000 di tazze di tè. E' la stessa cosa? Direi di no. La differenza è la potenza. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 17:07
1) ATMEA-1 5%/min di escursione di potenza RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 17:09
renato ha Scritto: Non ho mai messo in dubbio che si possa fare. Non mi sembrava dal tono ... renato ha Scritto: sai anche in quanto tempo? io non ho questo dato. Considera che lo scram (arresto di emergenza) fa passare dal 100% di potenza termica al 10% nell'arco di frazioni di secondo (il 10% rimane per decadimento dei prodotti di fissione).Per modularla quindi i tempi sono molto stretti. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 18:05
@ Charade77 e Dwalin RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 18:36
renato ha Scritto: P.s non sono stregato dal gas; lo considero un alleato tattico, non un paradigma strategico come voi pensate sia il nucleare. Come Giuda, appena ci sarà qualcosa di meglio, lo rinnegherò (ovviamente per meglio non intendo il nucleare III gen) ![]() Cos'hanno le centrali di gen. III+ che non ti garba? Sono curioso di capire gli aspetti fortemente penalizzanti (sul serio ,non per polemica) Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 20:54
@ Charade77 RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 22:24
renato ha Scritto: @ Charade77 e Dwalin Alt fermiamoci qui. I miei erano paragoni qualitativi, non quantitativi, avrei potuto mettere un miliardo di ore di pedalate, il senso non sarebbe cambiato. Non vorrei rifare i calcoli energetici terrestri in "pedalate equivalenti" ![]() Riprendendo da un punto di vista quantitativo: Dwalin ha indicato una variazione di potenza di 30 Mw/minuto per una centrale nucleare (lo ritengo valido, sicuramente siete meglio informati di me su questo) Nel video si dice che la variazione di potenza richiesta in due minuti è di 3 Gw (da erogare per 5 minuti). Cioè un delta potenza di 1,5 Gw/minuto. Quante centrali nucleari servirebbero per erogare quel delta di potenza ? (1,5 Gw/min / 30Mw/min = 50) Oppure, da quello che si intende dal video: 2 o 3 centrali idroelettriche. P.s non sono stregato dal gas; lo considero un alleato tattico, non un paradigma strategico come voi pensate sia il nucleare. Come Giuda, appena ci sarà qualcosa di meglio, lo rinnegherò (ovviamente per meglio non intendo il nucleare III gen) ![]() ma sul serio.......penso che ogni tanto nessuno mi legga........perchè altrimenti non si possono fare queste domande..... ho scritto che i KONVOI, cioè un modello di reattore siemens tedesco, dovrebbe avere quei valori. già l'atmea ha 50MW/min nessuna, perchè non si fa col nucleare una variazione di potenza così elevata e su così vasta scala, e per di più in così breve periodo. perchè, a seconda di come lo fai (il mio metodo e quello di Charade77 sono tutti e due giusti, teoricamente si utilizzano tutti e due, ma alcuni reattori sono progettati specificamente per un modo, altri per un'altro modo di modulazione), hai uno stress sulle macchine, ma anche se fosse termoelettrica normale!!!!! questo stress è molto inferiore per una idroelettrica, visto che le uniche parti in ballo sono le turbine e devi solo tenere d'acconto i colpi d'ariete. queste modulazioni così rapide e repentine si fanno unicamente con l'idroelettrico, perchè è l'unico che può sopperire. è sempre mantenuta una riserva di idroelettrico per sopperire agli scram delle altre centrali (sia nucleari che convenzionali). in una nucleare se ti fa un falso positivo una valvola, i sistemi di sicurezza ti obbligano a chiudere tutto, controllare e poi riavviare, e la chiusura a seconda dei casi è praticamente istantanea. per una convenzionale, a meno che non ti esploda proprio una caldaia, se fa falso positivo una valvola si procede, si controlla e si spegne (sto esagerando, si spegne sempre, ma non in modo così ferreo e repentino come stesso evento in impianto nucleare), quindi ti deve sempre rimanere un pò di potenza idro da sfruttare in quel frangente di possibile fuoriuscita dal servizio di un impianto, che poi viene riassorbito con gli altri impianti che o si accendono (principalmente i turbogas che vanno in temperatura in pochissimo tempo) o con l'aumento della potenza degli altri RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 18-05-2011 22:35
renato ha Scritto: @ Charade77 Mi chiedi l'impossibile! Come faccio a riassumere in una riga quello che è stato motivato nei miei 100 post e in quelli dei pochi che in questo sito la pensano come me? Non sono un politico, non sono capace di scrivere frasi ad effetto; cerco sempre di motivare le mie opinioni. Dovrei fare un proclama o una dichiarazione di fede: entrambi non appartengono al mio pensiero. Ti chiederei quindi di rivedere le varie discussioni in corso o concluse su questo forum (alcune le ho avute anche con te). Se a quel punto ti resteranno dubbi sulle me idee o sulle mie motivazioni, sarò ben felice di chiarirli. Ciao. Io ho riguardato qua e la molti tuoi post , ma ad esser sincero ,non ho trovato un'argomentazione strutturata della tua avversione all'energia nucleare attraverso nozioni tecniche :è come accennavo all'ing Alessandro ,cioè ,l'essere contro una tecnologia implica conoscerla in maniera dettagliata (gli aspetti sostanziali direi almeno) per poter dimostrare che non funziona ,non per opinione ma per dati certi.E comunque aiuterebbe a vedere e considerare molti aspetti sotto profili differenti.Mi verrebbe da chiederti se conosci i vari impianti , le loro peculiarità ,il loro funzionamento ,quale potrebbe essere il più indicato per la nostra situazione , III gen o IIII + gen , la IV cosa significa e le potenzialità e molti altro.Scopriresti ,che se analizzi molti aspetti che trascuri ,valuteresti tutto sotto un profilo ben differente. Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 18-05-2011 22:36
Dwalin ha Scritto: queste modulazioni così rapide e repentine si fanno unicamente con l'idroelettrico, perchè è l'unico che può sopperire. è sempre mantenuta una riserva di idroelettrico per sopperire agli scram delle altre centrali (sia nucleari che convenzionali). in una nucleare se ti fa un falso positivo una valvola, i sistemi di sicurezza ti obbligano a chiudere tutto, controllare e poi riavviare, e la chiusura a seconda dei casi è praticamente istantanea. per una convenzionale, a meno che non ti esploda proprio una caldaia, se fa falso positivo una valvola si procede, si controlla e si spegne (sto esagerando, si spegne sempre, ma non in modo così ferreo e repentino come stesso evento in impianto nucleare), quindi ti deve sempre rimanere un pò di potenza idro da sfruttare in quel frangente di possibile fuoriuscita dal servizio di un impianto, che poi viene riassorbito con gli altri impianti che o si accendono (principalmente i turbogas che vanno in temperatura in pochissimo tempo) o con l'aumento della potenza degli altri Vedi che anche su questo siamo d'accordo? Se guardi i miei primi post a questo riguardo, io ho semplicemente affermato che il nucleare non è adatto a sopperire i picchi di potenza. Ho detto anche che i sistemi più adatti sono idroelettrico e turbogas. Mi sembra che tu abbia confermato la mia itopesi. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 23:42
ma anche no........ RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 19-05-2011 00:44
Dwalin ha Scritto: ma anche no........ i picchi di potenza sono una cosa le escursioni di potenza sono un'altra!!!!! una centrale nucleare (un insieme) può benissimo sopperire ai picchi di potenza, vista la sua modularità (non si fa a causa del costo dell'impianto, che conviene mantenerlo sempre a manetta per avere il kWh più economico che c'è), il turbogas nel caso inglese non ti serve a nulla, va in regime in una mezz'ora se non ricordo male (lo puoi considerare come una turbina da aereo, grossomodo, in modo schematico), quindi per gli sbalzi l'unico è l'idro, per i picchi di potenza tutti vanno bene. deve solo esserci una base minima......ad esempio, leggevo che in oman hanno praticamente solo picco, la potenza richiesta di notte è quasi a 0. in francia in inverno la potenza notturna raggiunge i 70GW (se non ricordo male), di giorni sfonda anche i 95GW, quindi tutte le centrali sono praticamente sempre non modulate, ma tutte. il caso italiano lo reputo a metà strada, valle di 24 invernale e picco di 57 estivo, 30-35GW di nucleare sono il massimo che la rete può permettersi (in senso di economicità), visto che con potenze maggiori, anche considerando le fermate periodiche, la potenza minima è troppo alta e ci sarebbero troppe centrali costantemente ferme nei periodi di magra. la francia invece, con valli anche di meno di 30GW e potenza installata di 63GW, avendo una domanda invernale così alta, pone quasi tutte le verifiche e le ricariche dei reattori nei periodi primaverili ed estivi, così da avere potenza assicurata in inverno (infatti in inverno si raggiungono anche 61GW su 63). quindi è anche in base al carico nazionale. P.S. in francia possono permettersi così lunghe soste perchè tutte le centrali sono della stessa azienda elettrica e sono praticamente di soli 3 modelli, con piccole variazioni sul tema specifiche. quindi economie di scala a gogo! ok, non ci siamo intesi. nel primo post ho scritto picchi di richiesta, intesi come variazioni improvvise di richiesta di potenza. Per picchi di potenza non intendevo la potenza massima richiesta (non si parlava di ciò nel video) , ma i picchi sulla curva della potenza, cioè le variazioni improvvise della stessa. Forse tu con picco intendevi l'apice della curva, cioè il valore massimo. Per evitare confusioni mi atterrò alla tua terminologia, per cui dove ho scritto "picchi di potenza" leggi "variazioni notevoli della richiesta di potenza" o "sbalzi di potenza" se preferisci. P.s. al p.s. non sarai anche tu un no-global? ![]() RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Sarek - 19-05-2011 09:42
Abbiate pazienza, ma io non capisco perchè vi siete 'incartati' su questa discussione. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 19-05-2011 13:22
Penso che non esista impianto piu modulabile di una centrale nucleare,puoi passare dalla erogazione minima di corrente alla produzione max in un lasso di tempo di minuti!!! ma chi le spara ste ca**ate,comunque si lascia sempre la parte modulabile di energia a idroelettrico ed turbogas non perchè questi ultimi sono piu modulabili ma perche per questioni di scorte di combustibile (petrolio e gas nelle termoelettriche ed l'acqua nell'idroelettrico) si preferisce lasciare la parte da protagonista a chi costa meno per il lavoro costante,ed si lascia il lavoro complementare agli altri,questo in francia,svizzera,svezia ecc ecc ecc... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 19-05-2011 13:52
tesla82 ha Scritto: Penso che non esista impianto piu modulabile di una centrale nucleare,puoi passare dalla erogazione minima di corrente alla produzione max in un lasso di tempo di minuti!!! ma chi le spara ste ca**ate,comunque si lascia sempre la parte modulabile di energia a idroelettrico ed turbogas non perchè questi ultimi sono piu modulabili ma perche per questioni di scorte di combustibile (petrolio e gas nelle termoelettriche ed l'acqua nell'idroelettrico) si preferisce lasciare la parte da protagonista a chi costa meno per il lavoro costante,ed si lascia il lavoro complementare agli altri,questo in francia,svizzera,svezia ecc ecc ecc... Noi in italia teniamo in funzione centrali costosissime dal consumo spropositato ( come le termoelettriche) a fare la parte del protagonista,viva gli sprechi!!!! Più chiaro di così!! Tutto il resto è solo polemica priva di ogni riscontro. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 19-05-2011 21:10
Riporta: ,cioè ,l'essere contro una tecnologia implica conoscerla in maniera dettagliata (gli aspetti sostanziali direi almeno) per poter dimostrare che non funziona ,non per opinione ma per dati certi Su questo punto non sono d'accordo, implica che la decisione di installare o meno centrali spetta solo agli ingegneri nucleari: e' come chiedere al macellaio se la sua carne e' buona. Considerando che non possiamo laurearci tutti in ingegneria nucleare per poter scegliere, cosi' come non possiamo laurearci tutti in medicina per poterci curare, ritorna la solita domanda: di chi fidarci? Proviamo allora a fidarci del buon senso: quante nuove centrali nucleari sono state collegate alla rete, nel mondo, negli ultimi due anni? Due, una, nessuna? Se sono cosi' poche qualcuno e' disposto a spiegarmi perche'? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 19-05-2011 22:29
Quoto anche con post precisi ciò che dice Giorgio. Ho fatto un rapido conteggio dai dati incredibili della conferenza di ABU DHABI. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 19-05-2011 22:52
giorgio_luppi ha Scritto: Su questo punto non sono d'accordo, implica che la decisione di installare o meno centrali spetta solo agli ingegneri nucleari: e' come chiedere al macellaio se la sua carne e' buona. Considerando che non possiamo laurearci tutti in ingegneria nucleare per poter scegliere, cosi' come non possiamo laurearci tutti in medicina per poterci curare, ritorna la solita domanda: di chi fidarci? Proviamo allora a fidarci del buon senso: quante nuove centrali nucleari sono state collegate alla rete, nel mondo, negli ultimi due anni? Due, una, nessuna? Se sono cosi' poche qualcuno e' disposto a spiegarmi perche'? Bravissimo ,vedi che ci sei arrivato?!Fosse per me sul tema energetico non farei decidere a nessuno ,tolto che ad una cerchia di tecnici in quanto tali che hanno la possibilità e il dovere di prendere delle decisioni corrette per la società secondo scienza e coscienza.Ti hanno chiesto forse il tuo parere abrogativo o conservativo su economia ,fianza ,medicina?Tu stesso lo dici ,non possiamo essere tutti medici ne ingegneri nucleari ne economi ecc ... Curioso come se si tratta di medicina ,ti fidi del medico ,se si tratta di nucleare ,non ti fidi dll'ingenere nucleare e peggio, non ne chiedi manco una consulenza perchè la reputi di parte e dici di voler usare il buon senso , sì ma dove ti fa comodo... un pò contradditorio ,non trovi? Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 19-05-2011 23:10
Alessandro Bellotti ha Scritto: Quoto anche con post precisi ciò che dice Giorgio. Ho fatto un rapido conteggio dai dati incredibili della conferenza di ABU DHABI. Se in due anni (dal 2008 al 2009) nel mondo si sono allacciati alla rete 140 Gwatt da rinnovabili vuol dire che questa potenza è tale, da nucleare, solo se si allacciano 100 EPR. L'incredibile è che se si va a vedere quando la centrale finlandese sarà ultimata, saranno state allacciate rinnovabili nel mondo per un totale di centinaia di EPR. Il nucleare non si può fare su larga scala e quindi non può essere, per i prossimi 20/50 anni la soluzione. Sono i numeri che non tornano. Rinnovo l'invito agli studenti nuclearisti: chiedete ai vostri docenti come mai in 10 anni si installeranno potenze da rinnovabili per l'equivalente di 500 EPR e praticamente zero da nucleare. A parte la cantilena dell'EPR che suona ormai come un disco rotto ,ma te lo concedo tanto che sia EPR o che sia qualcosa d'altro fa lo stesso ,la tua equazioncina di 140 GW=100 EPR sembra uno dei documentari di Alberto Angela dove la muraglia cinese è lunga come 77 gozzilioni di m&m's messi in fila ,o il numero di preservativi prodotti in un'anno messi in fila , oppure come 77000 fenicotteri ad ali aperte vicini vicini eccc.Dimmi una cosa piuttosto ,il consumo mondiale di energia è circa 15TW :tu e i tuoi 140 GW ,lo sai che costituite meno dell'1%?Lo sai per fare 140GW , ad andare bene ,devi pannellare tutto Giove e poi non ce la fai ancora?E lo sai che fai prima a prendere una fettina di sole e portartela in cantina?Ad ABU DHABI è meglio andiate a rilassarvi per una buona vacanza non a fare il pieno di cialtronerie ... Huston chiama base ... mi sentite? Rientra un poco nella dimensione Terra ... su ... Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 19-05-2011 23:34
CHe fai, Charade, neghi l'evidenza ? Neghi che scienziati di 168 paesi abbiano, ad ABU DHABI, evidenziato che nel 2008/2009 su 300 Gwatt di 'nuova potenza allacciata a livello mondiale' 140 Gwatt sono da rinnovabili ? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - dDuck - 19-05-2011 23:43
Alessandro Bellotti ha Scritto: CHe fai, Charade, neghi l'evidenza ? Neghi che scienziati di 168 paesi abbiano, ad ABU DHABI, evidenziato che nel 2008/2009 su 300 Gwatt di 'nuova potenza allacciata a livello mondiale' 140 Gwatt sono da rinnovabili ? Neghi anche che per allacciare alla rete 140 Gwatt servono un centianaio di EPR ? (ho detto EPR per fare conto pari...) Neghi quindi che i 'cialtroni' di 168 paesi (ricordo sotto l'egida ONU) abbiano riportato dati giusti ? A propostito, a Dubai, 40 KM da ABU DHABI, ci vado in fiera. A proposito, devo dirti che gli Emirati Arabi si fanno si una centralina nucleare ma investo, anche loro, massicciamente in rinnovabili (solare, eolico e eolico 'particolare' come le mega turbine 'annegate' in albergi megagalattici in via di costruzione). Occorebbe rispondere con dati argomentati ma vi attaccate a sterili luoghi comuni (medio evo, dimensione Terra..). Dati. Ditemi perchè nei prossimi dieci anni, verranno installati centinaia di Gwatt da rinnovabili e praticamente zero da nucleare. Altrimenti comincio anch'io con i luoghi comuni (tipo andate su Marte a fare il nucleare che sulla Terra non vi vuole nessuno, smettetela di rompere la materia per bollire dell'acqua, aspetta e spera che il torio si avvicina..) Tutto il mondo da 140 GW con le rinnovabili ? poi sono GW di punta. 1 reattore solo fa 1GW, ma costante, 24 ore il giorno- Per fare quell'energia bastano 50 reattori. La Francia da sola fa più energia elettrica di tutte le rinnovabili del mondo. Ahhh Bellò a per favò annamo daie, non ce venì a raccontà balle. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 20-05-2011 00:03
Non sono mica io che racconto eventualmente balle ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - dDuck - 20-05-2011 00:12
Alessandro Bellotti ha Scritto: Non sono mica io che racconto eventualmente balle ... Dillo alle delegazioni di scienziati di 194 paesi. Sono bravo... vi do il link: http://www.aceaspa.it/ViewDocument.aspx?...086f5f31eb Bellò cominciamo a dire che le rinno dipendono dal territorio. Se il principe di Abu Dhabi si vuole divertire a farsi una centrale solare da tot Mw lo fa, hanno il deserto che ha un insolazione molto maggiore delle nostre aree più soleggiate. E con questo cosa risolvi ? L'unica rinnovabile che in Italia incide realmente è l'idroelettrico e potenzialmente il geotermico, il resto sono soldi buttati via nel cesso. Di convegni se ne fanno di 100 tipi diversi. A Tehran c'è stato anche il convegno sull'olocausto negazionista. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 20-05-2011 08:42
dDuck dice: La Francia da sola fa più energia elettrica di tutte le rinnovabili del mondo. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 20-05-2011 11:38
Alessandro Bellotti ha Scritto: dDuck dice: La Francia da sola fa più energia elettrica di tutte le rinnovabili del mondo. Leggiti quanto produce la diga sullo Yang Tse in Cina. Non solo la visione con i paraocchi tecnici ma anche frasi buttate li, con balle ripetute.. ...........l'energia di una super nova , batte la diga sullo Yangtse...... ![]() Inventare un convertitore di asinate degli eco-storditi in produzione di energia elettrica, si vincerebbe qualcosa? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 20-05-2011 11:47
giorgio_luppi ha Scritto: Su questo punto non sono d'accordo, implica che la decisione di installare o meno centrali spetta solo agli ingegneri nucleari: e' come chiedere al macellaio se la sua carne e' buona. Considerando che non possiamo laurearci tutti in ingegneria nucleare per poter scegliere, cosi' come non possiamo laurearci tutti in medicina per poterci curare, ritorna la solita domanda: di chi fidarci? Proviamo allora a fidarci del buon senso: quante nuove centrali nucleari sono state collegate alla rete, nel mondo, negli ultimi due anni? Due, una, nessuna? Se sono cosi' poche qualcuno e' disposto a spiegarmi perche'? Chi non è in grado di comprendere la complessità di una centrale nucleare, non ha nessun diritto di esporre il suo parere in merito. Gli si concede il diritto di esporre la sua contrarietà alla centrale, ma nulla di più. La fiducia è il risultato della propria conoscenza rapportata alla problematica. ( meno conosci + ti devi fidare) C'è un sacco di gente che si fida ciecamente delgli astrologi..... Agli astronomi non serve il supporto della fiducia. Chissa per chè? Spero di essere stato chiaro. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 21-05-2011 01:54
Charade77 ha Scritto: Io ho riguardato qua e la molti tuoi post , ma ad esser sincero ,non ho trovato un'argomentazione strutturata della tua avversione all'energia nucleare attraverso nozioni tecniche :è come accennavo all'ing Alessandro ,cioè ,l'essere contro una tecnologia implica conoscerla in maniera dettagliata (gli aspetti sostanziali direi almeno) per poter dimostrare che non funziona ,non per opinione ma per dati certi.E comunque aiuterebbe a vedere e considerare molti aspetti sotto profili differenti.Mi verrebbe da chiederti se conosci i vari impianti , le loro peculiarità ,il loro funzionamento ,quale potrebbe essere il più indicato per la nostra situazione , III gen o IIII + gen , la IV cosa significa e le potenzialità e molti altro.Scopriresti ,che se analizzi molti aspetti che trascuri ,valuteresti tutto sotto un profilo ben differente. Saluti Non mi sembra che qua dentro ci siano grandi medici esperti di leucemia. Lo sai quanti tipi di leucemia ci sono? Eccoli: Indifferenziata; Mieloblastica indifferenziata; Mieloblastica differenziata; Promielocitica; Mielo-monocitica; Monocitica; Eritroblastica; Megacariocitica. Sapete le differenze? Sapete per caso come la radioattività reagisce con l'organismo provocando la leucemia? Però tutti siete grandi esperti nel dire che le radiazioni di Cernobyl non hanno provocato leucemie. Mi spiegate perche? Continuate pure a discutere su quante valvole sia meglio mettere in una centrale, E' quello che sapete fare. Non vi si chiede altro. Ma sapere quante valvole mettere non vi autorizza a pensare di poter decidere del destino dell'umanita. Questo è uno dei motivi per cui non voglio le centrali nucleari. La gente come voi mi fa paura. Non sa vedere al di la del proprio naso. Gli altri motivi te li spiegherò un po' alla volta. Per alcune motivazioni tecniche cerca meglio nei miei post, se non li trovi peggio per te. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 21-05-2011 09:32
renato ha Scritto: Non mi sembra che qua dentro ci siano grandi medici esperti di leucemia. Lo sai quanti tipi di leucemia ci sono? Eccoli: Indifferenziata; Mieloblastica indifferenziata; Mieloblastica differenziata; Promielocitica; Mielo-monocitica; Monocitica; Eritroblastica; Megacariocitica. Sapete le differenze? Sapete per caso come la radioattività reagisce con l'organismo provocando la leucemia? Però tutti siete grandi esperti nel dire che le radiazioni di Cernobyl non hanno provocato leucemie. Mi spiegate perche? Continuate pure a discutere su quante valvole sia meglio mettere in una centrale, E' quello che sapete fare. Non vi si chiede altro. Ma sapere quante valvole mettere non vi autorizza a pensare di poter decidere del destino dell'umanita. Questo è uno dei motivi per cui non voglio le centrali nucleari. La gente come voi mi fa paura. Non sa vedere al di la del proprio naso. Gli altri motivi te li spiegherò un po' alla volta. Per alcune motivazioni tecniche cerca meglio nei miei post, se non li trovi peggio per te. Vedi la differenza tra me e te ,io con onestà ti dico che non ho conoscenza in materia oncologica ,non sono un medico,ma mi fido degli studi condotti da esperti nel settore avente titolo in merito ,tu invece ,non sei un tecnico nucleare , non ti fidi di coloro che lo sono, e hai l'arroganza di dibattere su aspetti che invece meriterebbero un minimo di approfondimento tecnico per formarsi un opinione più seria.Allora permetti che se c'è gente qui che sa qualcosa d'impiantistica e di tecnica ,forse dovresti avere l'umiltà di credergli in materia di sicurezza , o forse, dato che cozza con la tua idea ,non accetti le spiegazioni scientifiche che ti vengono fornite?Va che non siamo santoni o zingari con la sfera di cristallo ,parliamo di scienza e tenologia!E non sarà che ti facciamo paura , come affermi ,prorpio perchè molti aspetti non li conosci?Quello poco lungimirante ed egoista mi sembri proprio tu ,che proponi il gas solo per pararti il culo ,affinchè tu e i tuoi figli possiate scampare senza preoccuparvi del problema sotto la calda coperta dei fossili ,in modo nemmeno di assumervi la responsabilità di nuove sfide ... Saluti RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 10:49
Riporta: Curioso come se si tratta di medicina ,ti fidi del medico ,se si tratta di nucleare ,non ti fidi dll'ingenere nucleare e peggio, non ne chiedi manco una consulenza perchè la reputi di parte e dici di voler usare il buon senso , sì ma dove ti fa comodo... un pò contradditorio ,non trovi? Guarda caso ieri sera sono andato ad una conferenza dove due ingegneri nucleari di provata esperienza e competenza (uno ha lavorato per trent'anni all'ENEA, l'altro sta coordinando al momento il team europeo di progettazione dei reattori raffreddati al piombo) ed un fisico davano parere contrario alla installazione di centrali nuclearei in Italia, per una serie di motivi che vanno oltre le mere motivazioni tecniche. Ho trovato molte conferme ai miei pensieri. E poi chi ti ha detto che mi fido dei medici? Era solo un esempio, mai sentito parlare di "second opinion"? Saluti anche a te. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 21-05-2011 11:00
giorgio_luppi ha Scritto: Guarda caso ieri sera sono andato ad una conferenza dove due ingegneri nucleari di provata esperienza e competenza (uno ha lavorato per trent'anni all'ENEA, l'altro sta coordinando al momento il team europeo di progettazione dei reattori raffreddati al piombo) ed un fisico davano parere contrario alla installazione di centrali nuclearei in Italia, per una serie di motivi che vanno oltre le mere motivazioni tecniche. Ho trovato molte conferme ai miei pensieri. E poi chi ti ha detto che mi fido dei medici? Era solo un esempio, mai sentito parlare di "second opinion"? Saluti anche a te. Ma perchè verranno costruite in Albania e paesi confinanti dell'Est! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 11:04 Ripeto una domanda a cui non ho ancora avuto risposta. Voi che siete cosi' informati sapete dirmi quante centrali nucleari sono state connesse alla rete elettrica, nel mondo, negli unltimi due anni? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 21-05-2011 11:23
giorgio_luppi ha Scritto: Ripeto una domanda a cui non ho ancora avuto risposta. Voi che siete cosi' informati sapete dirmi quante centrali nucleari sono state connesse alla rete elettrica, nel mondo, negli unltimi due anni? Ma tu sai che cosa è una centrale nucleare? Equiparare il nucleare ad altre forme di produzione è sbagliato , da qui nascono gli errori. La tua risposta è presente in questo forum. la tua ricerca non è finalizzata alla conoscenza ma solo alla conferma della tua ostilità al nucleare, per tanto, nulla ti farà cambiare idea. Per questo motivo non vedo il motivo per perdere tempo per relazionare la tua domanda con dati che di fatto non ti interessano. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 21-05-2011 11:28
giorgio_luppi ha Scritto: Guarda caso ieri sera sono andato ad una conferenza dove due ingegneri nucleari di provata esperienza e competenza (uno ha lavorato per trent'anni all'ENEA, l'altro sta coordinando al momento il team europeo di progettazione dei reattori raffreddati al piombo) ed un fisico davano parere contrario alla installazione di centrali nuclearei in Italia, per una serie di motivi che vanno oltre le mere motivazioni tecniche. Ho trovato molte conferme ai miei pensieri. E poi chi ti ha detto che mi fido dei medici? Era solo un esempio, mai sentito parlare di "second opinion"? Saluti anche a te. Visto che il tuo "compagno di merenda" , giustamente sottolineava che non siamo medici specilisti in oncologia ,penso che un parere in merito dovresti chiederlo ad un medico , non alla maga circe ,giusto.Hai mai sentito passare di "second cazzata"?Dai sostieni qualcosa di serio , se ce ne usciamo che anche la medicina non è credibile ... addio RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 21-05-2011 12:28
giorgio_luppi ha Scritto: Ripeto una domanda a cui non ho ancora avuto risposta. Voi che siete cosi' informati sapete dirmi quante centrali nucleari sono state connesse alla rete elettrica, nel mondo, negli unltimi due anni? kaiga 4 chasnupp 2 ling ao 4 rostov 2 rajastan 6 ling ao 3 quinshan 2-3 shin kori 1 tomari 3 rajastan 5 ma......quante centrali sono state iniziate? visto che l'elenco è molto lungo, ti dò solo il numero, sono 32 RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 21-05-2011 13:16
scusa se correggo la domanda, Giorgio, in: quanti Gwatt di energia elettrica da nucleare sono stati connessi alla rete elettrica mondiale negli ultimi 2/3 anni e quanti se ne connetterranno fino al 2020 ? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 21-05-2011 14:00
@ Ing.All.Bell= Lo dicono i numeri. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 21-05-2011 14:33
Alessandro Bellotti ha Scritto: A proposito, devo dirti che gli Emirati Arabi si fanno si una centralina nucleare ma investo, anche loro, massicciamente in rinnovabili (solare, eolico e eolico 'particolare' come le mega turbine 'annegate' in albergi megagalattici in via di costruzione). " come le mega turbine annegate " ![]() RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 21-05-2011 14:36
Alessandro Bellotti ha Scritto: Chiedo ancora agli studenti che postano su questo blog di chiedere ai loro docenti se ha senso il nucleare nel mondo, vista l'esigua percentuale di cui sopra, praticamente zero. la maggioranza di quelli che insegnano a me a pisa voteranno "no" al referendum del 12-13 giugno.. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 21-05-2011 16:30
Alessandro Bellotti ha Scritto: scusa se correggo la domanda, Giorgio, in: quanti Gwatt di energia elettrica da nucleare sono stati connessi alla rete elettrica mondiale negli ultimi 2/3 anni e quanti se ne connetterranno fino al 2020 ? Faccio questa precisazione perchè ad esempio i reattori indiani di Kaiga sono molto piccoli (220 Mwatt) cioè ce ne vogliono 7 per arrivare ad una EPR che propongo come unità di misura quindi una sorta di numero di EPR equivalenti. Questo perchè sono proprio le EPR che il governo vorrebbe installare. Rimane comunque il dato che al 2020, partendo dal 2008, verranno installati nel mondo 2000 Gwatt di nuova potenza elettrica dei quali, mantenedo le proporzioni del 2008/2009, circa 800 Gwatt da rinnovabili. E' chiaro che se la fetta di nuova energia da nucleare dal 2008 al 2020 sta sotto i 50 Gwatt, come sembra anche dal post di Dwalin, stiamo parlando del 2,5%. Se le cose stanno così, del nucleare si può tranquillamente fare a meno. Basta organizzarsi con un pelo di risparmio di energia elettrica che rappresenta meno del 30% dell'energia che consumiano al mondo. Se, e sottolineo se, i numeri sono questi, vuol dire che se estrapoliamo i dati al 2020, il nuovo nucleare contribuirà al 30% di 2,5% = 0,8% scarso a fornire nuova energia. Potete anche triplicare, anche arrivare al 2,4%. Ovviamente al 2020, se queste previsioni sono corrette, il nucleare peserà sempre meno. Non ho nemmeno sottratto i Gwatt delle centrali che si spegneranno e si sono spente dal 2008 al 2020. Se prendiamo anche in cosiderazione questo dato, si scopre che il nucleare è quello che sostengo da almeno 10 anni: la più grande e colossale bufala dello scorso secolo. Discorso a parte per la Francia. Se si considera il microcosmo Francia (cioè lo 0,8% della popolazione mondiale) e solo a livello di microcosmo, evidentemente, per come ad oggi stanno le cose, ben fa la Francia a continuare nel nucleare. Ben fa la Francia a investire nel nucleare. E' l'unica cosa che sanno fare, a livello energetico, e la fanno molto bene. Del resto anche l'energia elettrica da nucleare, in Francia, è comunque una fetta minoritaria (30% circa) del totale dell'energia di cui hanno bisogno i Francesi che come si sa consumano più petrolio degli Italiani. Discorso diametralmente opposto per l'Italia dove prima di tutto mancano le competenze e non c'è l'appoggio fondamentale e decisivo della popolazione. Che Siemens abbia fatto conti analoghi, vista la precipitosa fuga dal nucleare ? Faccio un'altra domanda, alla quale nessuno ha ancora risposto. Supponendo che davvero in 12 anni si allaccino alla rete mondiale 2000 Gwatt di nuova energia elettrica, pensate davvero che l'industria nucleare mondiale sia in grado di tenere il passo con questa grande richiesta ? Possiamo, a livello mondiale, fare tranquillamente a meno del nucleare. Lo dicono i numeri. Chiedo ancora agli studenti che postano su questo blog di chiedere ai loro docenti se ha senso il nucleare nel mondo, vista l'esigua percentuale di cui sopra, praticamente zero. ogni tanto mi chiedo se quelli contro il nucleare ci sono o ci fanno.....andiamo con ordine è stato chiesto quanti reattori sono stati allacciati? ho detto il numero. se è stata fatta la domanda sbagliata, la risposta però è corretta!!! vuoi sapere quanti reattori saranno installati fino al 2020? presto detto!!! http://www.world-nuclear.org/info/inf17.html da tenere conto che arriviamo solo al 2017, non sono presenti tutti i reattori (quelli cinesi della cina del 2016 e 2017 non ci sono, ed al massimo sono shiftati di qualche mese causa ultima moratoria), non sono poi presenti i primi reattori USA e inglesi, che inizieranno a produrre proprio fra il 2017-2018. sono una ottantina di reattori per 80GW circa al 2017 come funzionanti, poi ci sono tutti quelli del triennio 2017-2020, e da ricordare che questi reattori produrranno oltre 600TWh annuali. gli 800GW di rinnovabili quanto produrranno? eccetto l'idro, se fossero tutti eolo e foto produrrebbero meno di 1600TWh annuali, quindi 10 volte la potenza per meno di 3 volte l'energia (ed a random, ricordiamocelo......). dal mio post si evince esattamente il contrario di quanto ritieni!!!!! ne hanno allacciati 10, ma ne hanno iniziati 32!!!!! eccetto questi primi 6 mesi che sono andati come sono andati, la cina reinizierà a costruire di gran carriera, visto che non può fermarsi......mentre le altre nazioni stanno continuando i loro piani nucleari normalmente. solo germania ed italia hanno dato di matto...... Riporta: Se, e sottolineo se, i numeri sono questi, vuol dire che se estrapoliamo i dati al 2020, il nuovo nucleare contribuirà al 30% di 2,5% = 0,8% scarso a fornire nuova energia. e questa da che la prendi? te la sei inventata sicuro, perchè questa formula non ha luogo ad esistere e non ha alcun significato in francia il nucleare copre il 43% dell'energia primaria http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/FRTPESPI.pdf se vuoi dare un dato, devi sempre darlo giusto. la francia consuma lo stesso petrolio degli italiani http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/ITTPESPI.pdf anche qui, prima di parlare ci si deve informare l'industria nucleare è in grado di far ciò, la cina vuole avere 250GW di atomo funzionante entro il 2030, e prima di fukushima era intenzionata ad averne 120 per il 2020 (ora sarà portato ad un pò meno), india 500GW entro il 2050. come è possibile ciò? prima di tutto grazie ad una maggiore omogeneità dei progetti, fino ad ora gli unici reattori fatti con lo stampino sono stati quelli francesi, tutti gli altri reattori al mondo dovevano essere approvati separatamente l'uno dall'altro perchè cambiava il progetto, negli USA non esistono 2 reattori assolutamente identici....... ora invece l'AP1000 è costruito in prefabbricato (alcune sezioni), così possono essere costruite in fabbrica e poi trasportate in loco, con enormi economie di scala. i reattori cinesi sono e saranno principalmente di 2 categorie nei prossimi decenni, AP1000 (a cui in seguito seguiranno dei derivati) e CPR, con alcuni VVER, EPR e BN. questo consente di poter costruire tantissimo e con maggiore velocità. da qui al 2020 ci saranno ALMENO altri 100GW di nuova potenza installata, ma almeno......e come stima è molto conservativa. la IAEA dice che, nel suo scenario di riferimento, al 2035 saranno installati circa 500GW di atomo, mentre nello scenario di massimo sviluppo 950GW, ma questi due numeri senza contare CINA ed INDIA...... ah, poi gli emirati vogliono fare una ventina di GW di atomo nei prossimi anni.......i primi 5.4GW li hanno già comprati, ora si attende il contratto per gli altri....... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 20:59
Riporta: Visto che il tuo "compagno di merenda" , giustamente sottolineava che non siamo medici specilisti in oncologia ,penso che un parere in merito dovresti chiederlo ad un medico , non alla maga circe ,giusto.Hai mai sentito passare di "second cazzata"?Dai sostieni qualcosa di serio , se ce ne usciamo che anche la medicina non è credibile ... addio Un parere in merito a cosa? Lasciamo perdere la medicina, che non c'entra nulla, ed era citata solo per fare un esempio, altrimenti non ne usciamo davvero. Ma dimmi che cosa non e' chiaro nella frase : ...dove due ingegneri nucleari di provata esperienza e competenza (uno ha lavorato per trent'anni all'ENEA, l'altro sta coordinando al momento il team europeo di progettazione dei reattori raffreddati al piombo) ed un fisico davano parere contrario alla installazione di centrali nuclearei in Italia, per una serie di motivi che vanno oltre le mere motivazioni tecniche. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 21:20
Riporta: scusa se correggo la domanda, Giorgio, in: quanti Gwatt di energia elettrica da nucleare sono stati connessi alla rete elettrica mondiale negli ultimi 2/3 anni e quanti se ne connetterranno fino al 2020 ? Grazie, Alessandro, in effetti la domanda era mal posta. Poi con i numeri c'e' la solita discordanza. Se la matematica non e' una opinione, evidentemente la produzione di energia lo e'. Chissa' se riusciremo prima o poi a farci capire. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 21:23
Riporta: Ma perchè verranno costruite in Albania e paesi confinanti dell'Est! Gia' ma noi abitiamo in Italia e stiamo parlando di costruire centrali in Italia. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 21-05-2011 21:37
Riporta: Ma tu sai che cosa è una centrale nucleare? Solo un pochino, ma grazie alle tue letture, sto lentamente migliorando. Riporta: Equiparare il nucleare ad altre forme di produzione è sbagliato , da qui nascono gli errori. Questa proprio non l'ho capita, me la puoi spiegare in parole semplici, per cortesia? Riporta: La tua risposta è presente in questo forum. La mia risposta o la risposta alla mia domanda? Riporta: la tua ricerca non è finalizzata alla conoscenza ma solo alla conferma della tua ostilità al nucleare, per tanto, nulla ti farà cambiare idea. Per questo motivo non vedo il motivo per perdere tempo per relazionare la tua domanda con dati che di fatto non ti interessano. Cos'e', hai anche la laurea in psicologia o e' la tua fantastica empatia che ti consente di analizzare cosi' in profondita' il mio pensiero? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 21-05-2011 22:11
Charade77 ha Scritto: Vedi la differenza tra me e te ,io con onestà ti dico che non ho conoscenza in materia oncologica ,non sono un medico,ma mi fido degli studi condotti da esperti nel settore avente titolo in merito ,tu invece ,non sei un tecnico nucleare , non ti fidi di coloro che lo sono, e hai l'arroganza di dibattere su aspetti che invece meriterebbero un minimo di approfondimento tecnico per formarsi un opinione più seria.Allora permetti che se c'è gente qui che sa qualcosa d'impiantistica e di tecnica ,forse dovresti avere l'umiltà di credergli in materia di sicurezza , o forse, dato che cozza con la tua idea ,non accetti le spiegazioni scientifiche che ti vengono fornite?Va che non siamo santoni o zingari con la sfera di cristallo ,parliamo di scienza e tenologia!E non sarà che ti facciamo paura , come affermi ,prorpio perchè molti aspetti non li conosci?Quello poco lungimirante ed egoista mi sembri proprio tu ,che proponi il gas solo per pararti il culo ,affinchè tu e i tuoi figli possiate scampare senza preoccuparvi del problema sotto la calda coperta dei fossili ,in modo nemmeno di assumervi la responsabilità di nuove sfide ... Saluti Come al solito generi confusione propugnando menzogne. In quale mio post ho discusso o contestato le vostre disquisizioni tecniche sulle centrali? Siete voi gli esperti in questo. Non sono io ad avere manie di onnipotenza, qua dentro. Se mai dovessi costruire una mini-centrale nucleare sul mio balcone mi rivolgerei con fiducia a persone come voi (magari con un po' più di esperienza, ma questo è un dettaglio). Il fatto è che voi siete tecnici, sapete le differenze tra AP100 e Nimbus2000, sapete quanti tubi deve avere una centrale, ma del resto non sapete un tubo (passatemi il gioco di parole). Vi riempite la bocca di quella fantastica parola: "ignoranza", e ne citate con orgoglio la definizione, appena letta su Wikipedia. Dite che tutti gli altri sono ignoranti e non vi rendete conto che anche voi fate parte di quella schiera: conoscete solo le centrali, non il mondo. Avete paura che vi tolgano il giochino: Poi cosa potreste fare? Qualcuno molto più grande di voi (anche se non era un esperto di centrali nucleari) disse: Sembra dunque che per questo particolare io sia più saggio di quest'uomo, poiché non m'illudo di sapere ciò che non so! Se non sapete chi era non ve lo posso dire io, cercatelo su Wikipedia. P.s. A proposito di sfide tecnologiche, ognuno crede alle proprie, chi solo al nucleare, chi a tutte le altre. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 02:13
Charade77 ha Scritto: Visto che il tuo "compagno di merenda" , giustamente sottolineava che non siamo medici specilisti in oncologia ,penso che un parere in merito dovresti chiederlo ad un medico , non alla maga circe ,giusto.Hai mai sentito passare di "second cazzata"?Dai sostieni qualcosa di serio , se ce ne usciamo che anche la medicina non è credibile ... addio Quale incredibile volo pindarico della tua mente atomica ti porta a pensare una cosa del genere? Io ho detto che VOI non siete credibili quando parlate di medicina. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 22-05-2011 12:10
giorgio_luppi ha Scritto: Cos'e', hai anche la laurea in psicologia o e' la tua fantastica empatia che ti consente di analizzare cosi' in profondita' il mio pensiero? no Però la tua predisposizione a credere che la produzione di energia dalle rinnovabili sia la soluzione e la tua affermata ostilità al pericolo che può dare il nucleare , può essere così definita: L'uomo puo' credere all'impossibile, non credera' mai all'improbabile. O.Wilde Ciao RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 22-05-2011 14:11
renato ha Scritto: Alt fermiamoci qui. I miei erano paragoni qualitativi, non quantitativi, avrei potuto mettere un miliardo di ore di pedalate, il senso non sarebbe cambiato. Non vorrei rifare i calcoli energetici terrestri in "pedalate equivalenti" ![]() "Egregio" analfabeta ma che calcoli vuoi fare!? Sei un ignorante, tanto per cominciare, scolasticamente parlando, e ogni tuo post ne è una ulteriore conferma! Questa tua frase ne è l'ennessima conferma: "E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare?" Scritta qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...89#pid2589 renato ha Scritto: Riprendendo da un punto di vista quantitativo: Dwalin ha indicato una variazione di potenza di 30 Mw/minuto per una centrale nucleare (lo ritengo valido, sicuramente siete meglio informati di me su questo) Nel video si dice che la variazione di potenza richiesta in due minuti è di 3 Gw (da erogare per 5 minuti). Cioè un delta potenza di 1,5 Gw/minuto. Quante centrali nucleari servirebbero per erogare quel delta di potenza ? (1,5 Gw/min / 30Mw/min = 50) Se avessi avuto almeno la decenza di leggere quanto ho già scritto in merito, qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...87#pid2587 avresti "scoperto", nel libro di APPUNTI DI IMPIANTI NUCLEARI - Parte II A: Filiere del Prof. Bruno Guerrini e dell'ing. Sandro Paci (Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione - Università di Pisa), si legge che per esempio in Francia (pag. 263): "Il campo di modulazione del carico va dalla potenza tecnica minima (200 MWe) fino alla potenza nominale dell’impianto, in funzione delle richieste della rete. Sono possibili velocità di variazione della potenza prodotta di 50 MWe/min ma più spesso si richiedono velocità minori, tra i 20 ed i 30 MWe/min. Il controllo della frequenza può essere superimposto anche durante le variazioni del carico. Esso è determinato da un “margine di aggiustamento” che, in generale, viene diviso in due parti: 1 - aggiustamento primario di 20. MWe (2% della potenza nominale), attraverso il controllo della velocità della turbina; 2 - aggiustamento secondario (partecipazione al controllo automatico della frequenza) di 50. MWe o del 5% della potenza nominale, con un rateo di variazione pari all’1%/min che può raggiungere anche valori del 4.5%/min". In questo documento CeSSA (Coordinating Energy Security in Supply Activities, è un ente facente parte dell'Unione Europea), intitolato Can Nuclear Power Be Flexible? (di Laurent Pouret e William J. Nuttall, entrambi della Università Cambridge): http://www.cessa.eu.com/sd_papers/wp/wp2...uttall.pdf a pagina 8 si legge che: "For many years, load-following requirements have been specified in standard terms of reference. For example, most PWR plants are capable to follow loads in a power range of 30-100% at rates from 1 to 3% per minute. Exceptional rates of 5% per minute or even 10% per minute are possible over limited ranges (Germany has particularly interesting load-following requirements)". Nelle conclusioni si legge (pag. 17): "nuclear power is economically suitable to operate as a baseload generation because of its very low marginal cost. The basic market mechanisms therefore dictate its mode of operation and there is no incentive to load-follow with nuclear power. Oil, coal, and gas (closed and open cycle) are indeed better suited economically to load-following. However when, for historical reasons, a system has a very large proportion of nuclear power, NPPs must inevitably load-follow. In France for instance, most PWRs have to be able to change their output quickly if the French grid operator RTE asks them to, through its balancing mechanisms" e che (pag. 20) "To answer fully the question “is nuclear power flexible?” one must first appreciate that NPPs are part of a complex electricity system and that these systems differ technically and economically from country to country"; inoltre (pag. 21) "more recent designs such as PWRs, CANDUs and PBMR reactors are indeed flexible and they all have very good technical capacities for load-following". Nel caso di questo reattore commerciale, ATMEA1: http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...1&L=EN vi è riportato, alla voce Load follow operation che il range è tra il 30% e 100% e la variazione di potenza è del 5%/minuto. In questo recentissimo documento tecnico della Commissione Europea (Joint Research Centre - JRC - European Commission), intitolato (EUR 24583 EN - 2010) Load-following operating mode at Nuclear Power Plants (NPPs) and incidence on Operation and Maintenance (O&M) costs. Compatibility with wind power variability (di C. Bruynooghe, A. Eriksson, G. Fulli): http://publications.jrc.ec.europa.eu/rep...5B1%5D.pdf nella tabella di pagina 11 vi è riportata la Load-following operating mode at NPPs and incidence on O&M costs per impianti termoelettrici (non nucleari) e nella tabella di pagina 16 sono riportati i parametri di modulazione per gli impianti nucleari; arrivando alle conclusioni (pag. 41): "The design capacity of nuclear power plant to adapt their production to the grid need has been studied. According to the EUR rules primary regulation can be supported under a recommended rate of 1% Pn per minute, higher rates may be agreed though not higher than 5% Pn per minute. This regulation is available within less than 30 s and the accepted deviation is within the limit of ± 2% of rated power. Under load following regulation the rate shall be 3% Pn per minute, and is available within a longer delay of roughly 20 minutes. This means that from NPP in the range 1000 - 1500 MW about 10 to 15 MW can be available through the primary regulation and the secondary regulation adds again within some delay a flexibility of 30-45 MW per minute. Having more flexibility can be agreed between the electricity system operators and the plant operators". In definitiva, gli impianti nucleari sono diventati macchine flessibili, in grado di fornire le stesse prestazioni degli impianti termoelettrici tradizionali (fossili). Per quanto riguarda la durata della potenza oraria richiesta sulla rete italiana, dai dati TERNA (pagina 3) emerge che per il 2009 vi é stato un picco di quasi 52 GWe e una richiesta di base (di giorno e notte in qualsiasi condizione meteo) mai inferiore a quasi 19 GWe: http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501 tuttavia, è stata mantenuta una richiesta superiore a 45 GWe solo per 1.000 ore annue su 8.760 ore annu (circa l'11,4 % delle ore annue). Qui, alla voce carichi orari - carichi, selezionando l'anno, si possono conoscere la curva di durata della potenza oraria richiesta sulla rete italiana negli anni passati: http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA...stici.aspx renato ha Scritto: P.s non sono stregato dal gas; lo considero un alleato tattico, non un paradigma strategico come voi pensate sia il nucleare. Come Giuda, appena ci sarà qualcosa di meglio, lo rinnegherò (ovviamente per meglio non intendo il nucleare III gen) ![]() Non sei stregato dal gas, sei solo un colossale ignorante che non vuol neanche imparare qualcosa! Il classico grillino fondamentalista. A pagina 11 (del già citato documento del CeSSA) è riportato un interessante grafico sui costi (€/MWh) stimati per il 2015 per nucleare, carbone e gas (con tanto di componenti: investimento, costi operativi, combustibile e tasse), a piena potenza e senza i costi di emissione di anidride carbonica aggiuntivi per le fonti fossili (gas e carbone)! Interessanti i grafici di pagina 13 e 14 che dimostrano ulteriormente, che lavorando a piena potenza, la fonte nucleare è sempre più conveniente! Interessante questo studio intitolato Valuing flexibility: The case of an Integrated Gasification Combined Cycle power plant (di Luis M. Abadie e José M. Chamorro della Università di Basque Country): http://www.ehu.es/jchamorro/EneEco1.pdf nella tabella 6, An IGCC power plant: base case, emerge chiaramente e per l'ennesima volta che il costo del kWh del gas è influenzato principalmente dal costo del combustibile (il gas stesso), al contrario del carbone e come ho già detto, ciò pone interrogativi sul costo futuro del kWh basato sulle fossili e sopratutto sul gas (assai meno diffuso del carbone e presente in aree geopoliticamente instabili) a causa della difficile previsione a medio e lungo termine del costo del gas stesso! Se si considerano le emissioni di anidride carbonica e di inquinanti atmosferici, in questo documento dell'ente governativo statunitense N.E.T.L. (D.O.E. - National Energy Technology Laboratory), intitolato Life Cycle Analysis: Natural Gas Combined Cycle (NGCC) Power Plant (del 30 Settembre 2010), nei grafici contenuti nel paragrafo 3.6.1.2, Comparative Air Pollutant Emissions (pagine 100 e 101, pagg. 124 e 125 del pdf), sono illustrate le emissioni (Kg/MWh), non certo trascurabili, del gas: http://www.google.it/url?sa=t&source...mp;cad=rja Ma sui costi ti hi già risposto qui (post n° 74, in fondo alla pagina): http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...amp;page=8 Il nucleare non ce lo ha mica ordinato il dottore ma l'alternativa è e rimane il carbone! Sui costi del carbone, di interesse questo studio COAL-FIRED POWER PLANT HEAT RATE REDUCTIONS dell'agenzia governativa statunitense E.P.A. (Environmental Protection Agency): http://www.epa.gov/airmarkets/resource/d...lfired.pdf RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 22-05-2011 14:46
renato ha Scritto: Come al solito generi confusione propugnando menzogne. In quale mio post ho discusso o contestato le vostre disquisizioni tecniche sulle centrali? Siete voi gli esperti in questo. Non sono io ad avere manie di onnipotenza, qua dentro. Se mai dovessi costruire una mini-centrale nucleare sul mio balcone mi rivolgerei con fiducia a persone come voi (magari con un po' più di esperienza, ma questo è un dettaglio). Non vedi come sei patetico e contunui a incartarti su te stesso:trovi altre persone che argomentano e spiegano la sicurezza e la sostenibilità dell'energià nucleare ,forse perchè conoscono l'argomento meglio di te ,non si credono onnipotenti e a loro volta si affidano alla medicina per garantire che ciò che sostengono non è distruttivo o letale ,e tu che fai?Non gli credi minimamente...E non ti preoccuapre ,a nessuno interesserebbe costruire una mini-centrale sul suo tuo balcone ,noi a differenza di te ,non siamo così intrinsecamente egoisti ,la costruiremmo per il bene comune ,magari è più facile eccetto te! renato ha Scritto: Il fatto è che voi siete tecnici, sapete le differenze tra AP100 e Nimbus2000, sapete quanti tubi deve avere una centrale, ma del resto non sapete un tubo (passatemi il gioco di parole). E com'è che dovrei chiamarti allora ,tuttologo?Tu invece chi dovresti essere, il venerabile?Non è colpa mia se vuoi trattare i vari aspetti del nucleare e poi scopri che non sono le tre frasi che circolano da 25 anni ,ma c'è dell'altro ... renato ha Scritto: Vi riempite la bocca di quella fantastica parola: "ignoranza", e ne citate con orgoglio la definizione, appena letta su Wikipedia. Dite che tutti gli altri sono ignoranti e non vi rendete conto che anche voi fate parte di quella schiera: conoscete solo le centrali, non il mondo. Se non ti fa nulla si parla anche di centrali in questo forum ,i viaggi li lasciamo a Licia colò ,che ne dici ... renato ha Scritto: Avete paura che vi tolgano il giochino: Poi cosa potreste fare? Qualcuno molto più grande di voi (anche se non era un esperto di centrali nucleari) disse: Sembra dunque che per questo particolare io sia più saggio di quest'uomo, poiché non m'illudo di sapere ciò che non so! Se non sapete chi era non ve lo posso dire io, cercatelo su Wikipedia. Che fai ,prima anticipi tu l'uso di Wikipedia ,ci critichi e poi ci rimandi nuovamente a Wikipedia ? renato ha Scritto: P.s. A proposito di sfide tecnologiche, ognuno crede alle proprie, chi solo al nucleare, chi a tutte le altre. A tutte le altre specialmente chi non conosce il nucleare RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 22-05-2011 14:53
renato ha Scritto: Quale incredibile volo pindarico della tua mente atomica ti porta a pensare una cosa del genere? Io ho detto che VOI non siete credibili quando parlate di medicina. Non sò se è chiaro , ma di medicina ci riferiamo al lavoro ed al supporto di altri professionisti in merito che, come tali ,sono credibili. Cosa stai dicendo ... Come dici tu , siamo solo tecnici , a ognuno il suo lavoro ,a medici lasciamo fare il loro e ci fidiamo ,non come te che pretendi di disquisire in ambito nucleare , conosci poco ,e credi a nessuno. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 15:29
Charade77 ha Scritto: Non vedi come sei patetico e contunui a incartarti su te stesso:trovi altre persone che argomentano e spiegano la sicurezza e la sostenibilità dell'energià nucleare ,forse perchè conoscono l'argomento meglio di te ,non si credono onnipotenti e a loro volta si affidano alla medicina per garantire che ciò che sostengono non è distruttivo o letale ,e tu che fai?Non gli credi minimamente...E non ti preoccuapre ,a nessuno interesserebbe costruire una mini-centrale sul suo tuo balcone ,noi a differenza di te ,non siamo così intrinsecamente egoisti ,la costruiremmo per il bene comune ,magari è più facile eccetto te! Mi spiegate quante valvole deve avere il tal modello (e fin qui ci siamo) Mi spiegate che chi ha evacuato Chernobyl non avrebbe dovuto farlo. Mi spiegate che a Fukushima gli sfollati rientreranno tra un mese. Mi spiegate che la radioattività non fa male. Mi spiegate che le centrali nucleari costano poco. Mi spiegate che abbiamo bisogno di energia. Mi spiegate che le pale eoliche sono brutte e disturbano gli uccellini. Mi spiegate che le centrali nucleari non si romperanno mai. Mi spiegate che le scorie non sono un problema. Mi spiegate che le mappe della radioattività di Chernobyl della IEA sono false. Mi spiegate che piuttosto che mettere pannelli fotovoltaici è meglio lasciare i campi incolti perchè non si sa mai. Mi spiegate che la Germania tra poco fallirà perche vuole abbandonare il nucleare. Tutte queste spiegazioni le ho trovate in questo forum. Se rileggete i post potrete rinfrescarvi la memoria. Quante cose mi state spiegando..... come siete buoni .... Quante cose ho imparato leggendo questo forum. Non so come mai tanti scienziati si affannino a spiegarmi cose diverse; forse non hanno letto questo forum.... L'unica cosa che ho imparato dalle vostre spiegazioni è che non mi fido di voi (primo punto a parte), mi fido più degli altri. P.S. Quale egoismo? Io l'energia pensavo di regalarla. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 16:25
sexyteo ha Scritto: "Egregio" analfabeta ma che calcoli vuoi fare!? Sei un ignorante, tanto per cominciare, scolasticamente parlando, e ogni tuo post ne è una ulteriore conferma! "Egregio" stupido (cognitivamente parlando). In questo post dici che le centrali sono modulabili, lo prendo per buono, sei tu l'esperto. In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti. Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva? O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti. Illuminaci! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 22-05-2011 19:43
renato ha Scritto: Mi spiegate quante valvole deve avere il tal modello (e fin qui ci siamo) Incomincia dall'ABC inutile darti informazioni irrilevanti,poi quando avrai le nozioni base si puo passare ad altro. renato ha Scritto: Mi spiegate che chi ha evacuato Chernobyl non avrebbe dovuto farlo. Chernobyl è un esempio di come non si gestisce una centrale nucleare ,li sono state violate almeno 6-7 norme di sicurezza date per scontate in europa. renato ha Scritto: Mi spiegate che a Fukushima gli sfollati rientreranno tra un mese. Rientreranno quando i valori ed il fondo di radioattivita sara accettabile. renato ha Scritto: Mi spiegate che la radioattività non fa male. Sei constantemente tutti i giorni a che fare con la radioattività anche dove non te lo aspetti,esso è una parte integrante della medicina,del trattamento dei cibi e di mille altre applicazioni,sono gli elementi transuranici ed i prodotti di fissione che sono dannosi per l'uomo,non si puo fare tutta di un'erba un fascio... renato ha Scritto: Mi spiegate che le centrali nucleari costano poco. Da anni si studia( anche nella mia università)il costo per Kwh di ogni tecnologia,lo sanno bene francia,usa ed inghilterra è un discorso che si deve fare per forza a lungo termine non è possile come in italia spendere milioni di Lire per costruire centrali e poi chiuderle dopo 5 anni per colpa di un referendum.. renato ha Scritto: Mi spiegate che abbiamo bisogno di energia. Abbiamo bisogno di sostituire le centrali termoelettriche che vanno a combustibile fossile per milioni di motivi,visto che le rinnovabili allo stato attuale non ci forniscono un lavoro costante,e come se io ti mettessi un gruoppo elettrogeno davanti casa che va a diesel per darti luce,corrente ecc ecc renato ha Scritto: Mi spiegate che le pale eoliche sono brutte e disturbano gli uccellini. E due non c'è abbastanza vento per farle girare in italia,ma quante volte te le devono ripetere le cose sei duro di comprendonio!! che ci fai co sti cosi alti 30metri senza vento?? renato ha Scritto: Mi spiegate che le centrali nucleari non si romperanno mai. E una tecnologia come le altre soggetta a rotture,ma chi è che ti garantisce compra questa marca di auto che non rompera mai? renato ha Scritto: Mi spiegate che le scorie non sono un problema. Se trattate bene e nel rispetto delle regole io me le metterei anche davanti casa. renato ha Scritto: Mi spiegate che le mappe della radioattività di Chernobyl della IEA sono false. non ho idea... renato ha Scritto: Mi spiegate che piuttosto che mettere pannelli fotovoltaici è meglio lasciare i campi incolti perchè non si sa mai. se lo stato pagasse le pere le mele il grano il latte ecc ecc al prezzo giusto vedi che i campi non saranno incolti te lo dice il figlio di un contadino!! poi se come avviene adesso lo stato strapaga il Kw di corrente da fotovoltaico a 0,4 cent,che tutti sanno che piu di 0,16 cent non ne vale allora gli speculatori partono a razzo a seppellire campi di pannelli... renato ha Scritto: Mi spiegate che la Germania tra poco fallirà perche vuole abbandonare il nucleare. Perche la germania è come noi piena di ippi rincoglioniti e verdi megalomani che credono ancora nelle favole di harry potter e che tutto si crei cosi dal nulla come per magia "ragazzi con due panneli FV si muovono i treni!!!" ma non abbandoneranno il nucleare inoltre non ti stare a preoccupare per loro che sono una economia solida,preoccupati per noi.. renato ha Scritto: Tutte queste spiegazioni le ho trovate in questo forum. Se rileggete i post potrete rinfrescarvi la memoria. secondo me sei venuto qui per propinarci il tuo sapere formato con le balle della tv dei telegiornali e degli ambietalisti,dei mitomani che affermano che con un magnete si fanno 500 kw!! negando qualsiasi capacità di riflettere e pensare sulle cose. renato ha Scritto: Quante cose mi state spiegando..... come siete buoni .... Quante cose ho imparato leggendo questo forum. Non so come mai tanti scienziati si affannino a spiegarmi cose diverse; forse non hanno letto questo forum.... Non hai imparato nulla ,ti ostini a porre un muro tra te ed il sapere scientifico. renato ha Scritto: L'unica cosa che ho imparato dalle vostre spiegazioni è che non mi fido di voi (primo punto a parte), mi fido più degli altri. Sei entrato in questo forum gia con una mentalità chiusa e consapevole delle tue verità formate dai vari ,ecorincoglioniti..quindi se non ti fidavi prima figuriamoci adesso. renato ha Scritto: P.S. Quale egoismo? Io l'energia pensavo di regalarla. Ma che regali se speri di dare la corrente alle altre nazioni con i pannelli FV e le pale eoliche campa cavallo che l'erba cresce! a povero a te,che tristezza. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 22-05-2011 19:45
renato ha Scritto: Mi spiegate quante valvole deve avere il tal modello (e fin qui ci siamo) Mi spiegate che chi ha evacuato Chernobyl non avrebbe dovuto farlo. Mi spiegate che a Fukushima gli sfollati rientreranno tra un mese. Mi spiegate che la radioattività non fa male. Mi spiegate che le centrali nucleari costano poco. Mi spiegate che abbiamo bisogno di energia. Mi spiegate che le pale eoliche sono brutte e disturbano gli uccellini. Mi spiegate che le centrali nucleari non si romperanno mai. Mi spiegate che le scorie non sono un problema. Mi spiegate che le mappe della radioattività di Chernobyl della IEA sono false. Mi spiegate che piuttosto che mettere pannelli fotovoltaici è meglio lasciare i campi incolti perchè non si sa mai. Mi spiegate che la Germania tra poco fallirà perche vuole abbandonare il nucleare. Tutte queste spiegazioni le ho trovate in questo forum. Se rileggete i post potrete rinfrescarvi la memoria. Quante cose mi state spiegando..... come siete buoni .... Quante cose ho imparato leggendo questo forum. Non so come mai tanti scienziati si affannino a spiegarmi cose diverse; forse non hanno letto questo forum.... L'unica cosa che ho imparato dalle vostre spiegazioni è che non mi fido di voi (primo punto a parte), mi fido più degli altri. P.S. Quale egoismo? Io l'energia pensavo di regalarla. Che ci fai ancora qui? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - giorgio_luppi - 22-05-2011 20:38
Riporta: e la tua affermata ostilità al pericolo che può dare il nucleare , può essere così definita: Ti sbagli Cher, le problematiche relative alla sicurezza sono solo uno dei motivi che mi spingono a rifiutare il nucleare. Rileggi il post iniziale della discussione "di chi fidarsi" e non troverai alcun cenno alla sicurezza. Anche supponendo che le centrali siano sicure al 100%, ritengo che ci siano sufficienti motivi per non costruirne altre. I Francesi hanno ottimi standard di sicurezza, hanno gia' le centrali e fanno bene a tenersele e a farle funzionare. Voglio essere ancora piu' chiaro: non ha senso iniziare la costruzione di nuove centrali in Italia: i motivi li ho piu' volte espressi in altri post. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - magnesium - 22-05-2011 20:39
Charade77 ha Scritto: Che ci fai ancora qui? Charade77, per favore cerchiamo di avere un approccio gentile ed accogliente anche nei confronti di persone che hanno idee diverse. l' uniformità di pensiero è, del resto, da sempre negativa... Lo "scontro" deve avvenire sulle idee, non tra persone. Grazie e buona prosecuzione di conversazione! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 22-05-2011 21:02
renato ha Scritto: Alt fermiamoci qui. I miei erano paragoni qualitativi, non quantitativi, avrei potuto mettere un miliardo di ore di pedalate, il senso non sarebbe cambiato. Non vorrei rifare i calcoli energetici terrestri in "pedalate equivalenti" ![]() "Egregio" analfabeta ma che calcoli vuoi fare!? Sei un ignorante, tanto per cominciare, scolasticamente parlando, e ogni tuo post ne è una ulteriore conferma! Questa tua frase ne è l'ennessima conferma: "E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare?" Scritta qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...89#pid2589 renato ha Scritto: Riprendendo da un punto di vista quantitativo: Dwalin ha indicato una variazione di potenza di 30 Mw/minuto per una centrale nucleare (lo ritengo valido, sicuramente siete meglio informati di me su questo) Nel video si dice che la variazione di potenza richiesta in due minuti è di 3 Gw (da erogare per 5 minuti). Cioè un delta potenza di 1,5 Gw/minuto. Quante centrali nucleari servirebbero per erogare quel delta di potenza ? (1,5 Gw/min / 30Mw/min = 50) Se avessi avuto almeno la decenza di leggere quanto ho già scritto in merito, qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...87#pid2587 avresti "scoperto", nel libro di APPUNTI DI IMPIANTI NUCLEARI - Parte II A: Filiere del Prof. Bruno Guerrini e dell'ing. Sandro Paci (Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione - Università di Pisa), si legge che per esempio in Francia (pag. 263): "Il campo di modulazione del carico va dalla potenza tecnica minima (200 MWe) fino alla potenza nominale dell’impianto, in funzione delle richieste della rete. Sono possibili velocità di variazione della potenza prodotta di 50 MWe/min ma più spesso si richiedono velocità minori, tra i 20 ed i 30 MWe/min. Il controllo della frequenza può essere superimposto anche durante le variazioni del carico. Esso è determinato da un “margine di aggiustamento” che, in generale, viene diviso in due parti: 1 - aggiustamento primario di 20. MWe (2% della potenza nominale), attraverso il controllo della velocità della turbina; 2 - aggiustamento secondario (partecipazione al controllo automatico della frequenza) di 50. MWe o del 5% della potenza nominale, con un rateo di variazione pari all’1%/min che può raggiungere anche valori del 4.5%/min". In questo documento CeSSA (Coordinating Energy Security in Supply Activities, è un ente facente parte dell'Unione Europea), intitolato Can Nuclear Power Be Flexible? (di Laurent Pouret e William J. Nuttall, entrambi della Università Cambridge): http://www.cessa.eu.com/sd_papers/wp/wp2...uttall.pdf a pagina 8 si legge che: "For many years, load-following requirements have been specified in standard terms of reference. For example, most PWR plants are capable to follow loads in a power range of 30-100% at rates from 1 to 3% per minute. Exceptional rates of 5% per minute or even 10% per minute are possible over limited ranges (Germany has particularly interesting load-following requirements)". Nelle conclusioni si legge (pag. 17): "nuclear power is economically suitable to operate as a baseload generation because of its very low marginal cost. The basic market mechanisms therefore dictate its mode of operation and there is no incentive to load-follow with nuclear power. Oil, coal, and gas (closed and open cycle) are indeed better suited economically to load-following. However when, for historical reasons, a system has a very large proportion of nuclear power, NPPs must inevitably load-follow. In France for instance, most PWRs have to be able to change their output quickly if the French grid operator RTE asks them to, through its balancing mechanisms" e che (pag. 20) "To answer fully the question “is nuclear power flexible?” one must first appreciate that NPPs are part of a complex electricity system and that these systems differ technically and economically from country to country"; inoltre (pag. 21) "more recent designs such as PWRs, CANDUs and PBMR reactors are indeed flexible and they all have very good technical capacities for load-following". Nel caso di questo reattore commerciale, ATMEA1: http://www.atmea-sas.com/scripts/ATMEA/p...1&L=EN vi è riportato, alla voce Load follow operation che il range è tra il 30% e 100% e la variazione di potenza è del 5%/minuto. In questo recentissimo documento tecnico della Commissione Europea (Joint Research Centre - JRC - European Commission), intitolato (EUR 24583 EN - 2010) Load-following operating mode at Nuclear Power Plants (NPPs) and incidence on Operation and Maintenance (O&M) costs. Compatibility with wind power variability (di C. Bruynooghe, A. Eriksson, G. Fulli): http://publications.jrc.ec.europa.eu/rep...5B1%5D.pdf nella tabella di pagina 11 vi è riportata la Load-following operating mode at NPPs and incidence on O&M costs per impianti termoelettrici (non nucleari) e nella tabella di pagina 16 sono riportati i parametri di modulazione per gli impianti nucleari; arrivando alle conclusioni (pag. 41): "The design capacity of nuclear power plant to adapt their production to the grid need has been studied. According to the EUR rules primary regulation can be supported under a recommended rate of 1% Pn per minute, higher rates may be agreed though not higher than 5% Pn per minute. This regulation is available within less than 30 s and the accepted deviation is within the limit of ± 2% of rated power. Under load following regulation the rate shall be 3% Pn per minute, and is available within a longer delay of roughly 20 minutes. This means that from NPP in the range 1000 - 1500 MW about 10 to 15 MW can be available through the primary regulation and the secondary regulation adds again within some delay a flexibility of 30-45 MW per minute. Having more flexibility can be agreed between the electricity system operators and the plant operators". In definitiva, gli impianti nucleari sono diventati macchine flessibili, in grado di fornire le stesse prestazioni degli impianti termoelettrici tradizionali (fossili). Per quanto riguarda la durata della potenza oraria richiesta sulla rete italiana, dai dati TERNA (pagina 3) emerge che per il 2009 vi é stato un picco di quasi 52 GWe e una richiesta di base (di giorno e notte in qualsiasi condizione meteo) mai inferiore a quasi 19 GWe: http://www.terna.it/LinkClick.aspx?filet...p;mid=2501 tuttavia, è stata mantenuta una richiesta superiore a 45 GWe solo per 1.000 ore annue su 8.760 ore annu (circa l'11,4 % delle ore annue). Qui, alla voce carichi orari - carichi, selezionando l'anno, si possono conoscere la curva di durata della potenza oraria richiesta sulla rete italiana negli anni passati: http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA...stici.aspx renato ha Scritto: P.s non sono stregato dal gas; lo considero un alleato tattico, non un paradigma strategico come voi pensate sia il nucleare. Come Giuda, appena ci sarà qualcosa di meglio, lo rinnegherò (ovviamente per meglio non intendo il nucleare III gen) ![]() Non sei stregato dal gas, sei solo un colossale ignorante che non vuol neanche imparare qualcosa! Il classico grillino fondamentalista. A pagina 11 (del già citato documento del CeSSA) è riportato un interessante grafico sui costi (€/MWh) stimati per il 2015 per nucleare, carbone e gas (con tanto di componenti: investimento, costi operativi, combustibile e tasse), a piena potenza e senza i costi di emissione di anidride carbonica aggiuntivi per le fonti fossili (gas e carbone)! Interessanti i grafici di pagina 13 e 14 che dimostrano ulteriormente, che lavorando a piena potenza, la fonte nucleare è sempre più conveniente! Interessante questo studio intitolato Valuing flexibility: The case of an Integrated Gasification Combined Cycle power plant (di Luis M. Abadie e José M. Chamorro della Università di Basque Country): http://www.ehu.es/jchamorro/EneEco1.pdf nella tabella 6, An IGCC power plant: base case, emerge chiaramente e per l'ennesima volta che il costo del kWh del gas è influenzato principalmente dal costo del combustibile (il gas stesso), al contrario del carbone e come ho già detto, ciò pone interrogativi sul costo futuro del kWh basato sulle fossili e sopratutto sul gas (assai meno diffuso del carbone e presente in aree geopoliticamente instabili) a causa della difficile previsione a medio e lungo termine del costo del gas stesso! Se si considerano le emissioni di anidride carbonica e di inquinanti atmosferici, in questo documento dell'ente governativo statunitense N.E.T.L. (D.O.E. - National Energy Technology Laboratory), intitolato Life Cycle Analysis: Natural Gas Combined Cycle (NGCC) Power Plant (del 30 Settembre 2010), nei grafici contenuti nel paragrafo 3.6.1.2, Comparative Air Pollutant Emissions (pagine 100 e 101, pagg. 124 e 125 del pdf), sono illustrate le emissioni (Kg/MWh), non certo trascurabili, del gas: http://www.google.it/url?sa=t&source...mp;cad=rja Ma sui costi ti hi già risposto qui (post n° 74, in fondo alla pagina): http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...amp;page=8 Il nucleare non ce lo ha mica ordinato il dottore ma l'alternativa è e rimane il carbone! Sui costi del carbone, di interesse questo studio COAL-FIRED POWER PLANT HEAT RATE REDUCTIONS dell'agenzia governativa statunitense E.P.A. (Environmental Protection Agency): http://www.epa.gov/airmarkets/resource/d...lfired.pdf RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 21:14
sexyteo ha Scritto: "Egregio" analfabeta ma che calcoli vuoi fare!? Sei un ignorante, tanto per cominciare, scolasticamente parlando, e ogni tuo post ne è una ulteriore conferma! "Egregio" stupido (cognitivamente parlando). In questo post dici che le centrali sono modulabili, lo prendo per buono, sei tu l'esperto. In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti. Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva? O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti. Illuminaci! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - magnesium - 22-05-2011 21:20
Signori, RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 22-05-2011 21:30
renato ha Scritto: "Egregio" stupido (cognitivamente parlando). In questo post dici che le centrali sono modulabili, lo prendo per buono, sei tu l'esperto. In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti. Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva? O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti. Illuminaci! Si già, abbiamo notato la tua ennesima "perla di un pirla", che ho già riportato prima, cioé: "E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare?". Perseveri: "O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti". Ti devo ancora "dedicare" qualche post! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - tesla82 - 22-05-2011 21:32
Io assisto compiaciuto e con divertimento a queste esclamazioni,renato grazie di esistere mi fai morir da ridere!!! RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 21:33
sexyteo ha Scritto: Si già, abbiamo notato la tua ennesima "perla di un pirla", che ho già riportato prima, cioé: "E come diminuisci la potenza termica del reattore? Giri la manopola e riduci la fissione nucleare?". Perseveri: "O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti". Ti devo ancora "dedicare" qualche post! perchè non mi rispondi invece di blaterare a vanvera? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 22-05-2011 21:41
renato ha Scritto: perchè non mi rispondi invece di blaterare a vanvera? Siccome sei molto stupido (deficit intellettivi gravi, direi), non riesci a capirlo dal mio post; è invece assai chiaro alle persone che sanno. Attendo una tua ennesima "perla di un pirla". RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 22-05-2011 21:48
renato ha Scritto: "Egregio" stupido (cognitivamente parlando). In questo post dici che le centrali sono modulabili, lo prendo per buono, sei tu l'esperto. In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti. Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva? O forse le fate andare al 90 % e in caso di bisogno le portate al 150 %? In fondo anche a Chernobyl ci sono riusciti. Illuminaci! Era il 1000% se t'interessa ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 21:49
sexyteo ha Scritto: Siccome sei molto stupido (deficit intellettivi gravi, direi), non riesci a capirlo dal mio post; è invece assai chiaro alle persone che sanno. Attendo una tua ennesima "perla di un pirla". mi spiace ma qua dentro io sono l'ignorante, lo stupido sei tu. Prego, la parola agli avvocati difensori ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 21:53
Charade77 ha Scritto: Era il 1000% se t'interessa ... da 90 a 1000 si passa anche da 150 ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 22-05-2011 22:00
renato ha Scritto: da 90 a 1000 si passa anche da 150 ... Era per portarti a conoscenza ,alle volte tu pensassi che 150% fosse il limite superiore ... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 22:18
Charade77 ha Scritto: Era per portarti a conoscenza ,alle volte tu pensassi che 150% fosse il limite superiore ... Mi rendo conto che l'ironia per dei tecnici sia difficile da capire, per cui riformulo la domanda in modo più comprensibile in modo che possiate capirla tutti e magari rispondermi (anche questa era ironia, non cercare di capirla). Fate pure un consesso, prima di rispondermi. Uno insulta, l'altro getta fumo e l'altro difende, secondo la tattica usuale . Informazioni ricevute da voi: 1) Le centrali nucleari sono fatte funzionare al 90 % per garantire i minori costi. 2) Le centrali nucleari sono modulabili dal 30 % alla potenza massima opzione A le faccio funzionare al 90 % ed ho costo al Kw più basso possibile (per una centrale nucleare) Opzione B le faccio andare al 30 % ed ho potenza modulabile per sopperire alle brusche variazioni di richiesta di potenza Conseguenze per l'opzione A la centrale non è modulabile conseguenza per l'opzione B la centrale ha costi al Kw ancora più alti Come prevedete di usarle, queste centrali? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - livingreen - 22-05-2011 22:19
Riporta: In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti. Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva? Non mi sembra difficile da capire... Ferma restando l'estrema modulabilità della tipologia nucleare, se vogliamo produrre energia conviene di più uilizzare le centrali più affidabili e col minore costo di produzione, e cioè le nucleari. E sfruttarle fino all'osso. Del resto, NESSUNO vuole essere costretto a calare di potenza, altrimenti non ci guadagna, che si tratti di centrali nucleari, turbogas o biomasse non importa. Ma da qui a dire che "le centrali nucleari devono sempre andare al massimo perchè non sono modulabili, a costo di svendere l'energia", ce ne passa.... RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 22:32
livingreen ha Scritto: Non mi sembra difficile da capire... Ferma restando l'estrema modulabilità della tipologia nucleare, se vogliamo produrre energia conviene di più uilizzare le centrali più affidabili e col minore costo di produzione, e cioè le nucleari. E sfruttarle fino all'osso. Del resto, NESSUNO vuole essere costretto a calare di potenza, altrimenti non ci guadagna, che si tratti di centrali nucleari, turbogas o biomasse non importa. Ma da qui a dire che "le centrali nucleari devono sempre andare al massimo perchè non sono modulabili, a costo di svendere l'energia", ce ne passa.... Per cui, se durante il giorno sono "sfruttate all'osso", non possono essere usate al posto dell'idroelettico per gli sbalzi di richiesta. Come del resto avevamo gia appurato nei precedenti post. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - livingreen - 22-05-2011 22:34
conseguenza per l'opzione C RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 22-05-2011 22:44
livingreen ha Scritto: conseguenza per l'opzione C -le opzioni A e B sono errate. Che io VOGLIA andare al 90% a tempo indefinito, mentre le altre centrali non ci riescono, non vuol dire che io NON POSSO modulare la potenza a seconda delle esigenze. le ozioni A e B non penso che siano errate, sono state indicate dagli esperti del forum. Suno mutualmente esclusive come si può facilmente intuire. Anche se esiste la possibilità di usare l'opzione B, tutti gli studi sui costi prevedono l'opzione A, per non alzare violentemente i costi al Kw. Infatti si parla di "overnight cost". RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - livingreen - 23-05-2011 07:47
E' errato il fatto che tu pensi che un'opzione escluda categoricamente l'altra, e quindi è errato il fatto che siano considerate delle "opzioni" in competizione fra loro, quando queste prerogative sono invece slegate l'una dall'altra. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 23-05-2011 08:39
Prendo atto delle dichiarazioni di AIEA (500 Gwatt entro il 2050) ma prendo atto anche della conferenza di ABU DHABI. Può anche essere che il 20% della produzione mondiale di energia elettrica nel 2050 sia fatta con il nucleare (diamo pure ragione alle previsioni AIEA) e l'80% sia a rinnovabili (diamo però ragione agli scienziati dei 194 paesi che hanno partecipato a detta conferenza). RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Charade77 - 23-05-2011 10:49
magnesium ha Scritto: Charade77, per favore cerchiamo di avere un approccio gentile ed accogliente anche nei confronti di persone che hanno idee diverse. l' uniformità di pensiero è, del resto, da sempre negativa... Lo "scontro" deve avvenire sulle idee, non tra persone. Grazie e buona prosecuzione di conversazione! D'accordo ... Io non ho nulla di personale contro l'utente renato e altri , rispetto le sue idee , ma dopo che dichiara di fidarsi di nessuno ,non gli stan bene le nostre spiegazioni perchè giudicate di parte ecc ecc ,volevo solo fosse chiaro che nessuno lo obbliga a rimanere e a subire la nostra inattendibilità .Se rimane ben venga , non è obbligato a fidarsi e/o a credere alle nostre affermazioni ,ma capisca che non siamo il male assoluto. Buona giornata RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 23-05-2011 11:13
Alessandro Bellotti ha Scritto: Prendo atto delle dichiarazioni di AIEA (500 Gwatt entro il 2050) ma prendo atto anche della conferenza di ABU DHABI. Può anche essere che il 20% della produzione mondiale di energia elettrica nel 2050 sia fatta con il nucleare (diamo pure ragione alle previsioni AIEA) e l'80% sia a rinnovabili (diamo però ragione agli scienziati dei 194 paesi che hanno partecipato a detta conferenza). C'è solo una piccola differenza: l'AIEA, come tutti sanno, è stata concepita, già dagli anni 50, per propagandare, sviluppare e imporre (anche con accordi vergognosi come quello con OMS degli anni 50) il nucleare nel mondo. Se invece si prendono in esame i risultati, peraltro non si sa a che titolo sbeffeggiati dai vari Cher, Charade etc..), questi sono il frutto di una profonda eterogeneità di menti, di interessi e di vedute. Sono propenso a credere all'80% di rinnovabili entro il 2050 più che al 20% di nucleare entro tale data. Sono confortato anche dalla più grande potenza industriale e manifatturiera del mondo. Non insistete sul discorso energia/potenza in quanto si parla di 300 Gwatt in 2 anni DI CUI (vuol dire un pezzo di questi 300) 140 rinnovabili ergo di potenza equivalente e cioè di energia equivalente. Vi sono centrali idroelettriche, nel mondo, che vanno 24 ore su 24 (turbine adatte a grandi portate e piccoli salti) e quindi sono paragonabili in temini di energia, a centrali di base. quanto affermi è sbagliato. ciao RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 23-05-2011 13:53
Alessandro Bellotti ha Scritto: Prendo atto delle dichiarazioni di AIEA (500 Gwatt entro il 2050) ma prendo atto anche della conferenza di ABU DHABI. Può anche essere che il 20% della produzione mondiale di energia elettrica nel 2050 sia fatta con il nucleare (diamo pure ragione alle previsioni AIEA) e l'80% sia a rinnovabili (diamo però ragione agli scienziati dei 194 paesi che hanno partecipato a detta conferenza). C'è solo una piccola differenza: l'AIEA, come tutti sanno, è stata concepita, già dagli anni 50, per propagandare, sviluppare e imporre (anche con accordi vergognosi come quello con OMS degli anni 50) il nucleare nel mondo. Non sai quel che dici. Sul Energy Technology Perspectives 2010. Scenarios and Strategies to 2050 (rapporto dell'I.E.A. - International Energy Agency - del 1 Luglio 2010) a pagina 112 (pag 114 del pdf), nella tabella 3.1 - Global electricity production by energy source and by scenario - sono illustrati ben 6 scenari per il 2050. Al nucleare è riserva una quota che oscilla tra il 10 % e il 39 %, a seconda dello scenario. Se si osservano quegli scenari, al diminuire della quota nucleare, aumentano vertiginosamente le fossili, con il carbone in testa! Ne ho già parlato in questo post (tale rapporto è possibile scaricarlo lì): http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866 Alessandro Bellotti ha Scritto: Sono propenso a credere all'80% di rinnovabili entro il 2050 più che al 20% di nucleare entro tale data. Dobbiamo fare un atto di fede per crederci, oppure ai seri riferimenti (dati, documenti, rapporti, studi, ecc...)!? Alessandro Bellotti ha Scritto: Sono confortato anche dalla più grande potenza industriale e manifatturiera del mondo. Non insistete sul discorso energia/potenza in quanto si parla di 300 Gwatt in 2 anni DI CUI (vuol dire un pezzo di questi 300) 140 rinnovabili ergo di potenza equivalente e cioè di energia equivalente. La Cina!? Sei fuori! ![]() Vediti quel mio precedente post (linkato sopra). Ti anticipo che le rinnovabili (614.258 GWh), in Cina, sono rappresentate praticamente dal solo idroelettrico (585.187 GWh - 95,27% sul totale rinnovabili): http://www.iea.org/stats/renewdata.asp?COUNTRY_CODE=CN le biomasse (2,32% sul totale rinnovabili) sono la seconda fonte rinnovabile pari a 14.270 GWh (2.359 GWh elettrici + 11.911 GWh calore), mentre l'eolico é la terza fonte rinnovabile con 13.079 GWh (2,13% sul totale rinnovabili) e il solare fotovoltaico rappresenta l'ultima fonte rinnovabile con soli 172 GWh (0,28% sul totale rinnovabili). La Cina ha puntato essenzialmente sul carbone: http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/CNELEC.pdf tuttavia ha sviluppato l'idroelettico e ha vasti piani di sviluppo di energia elettronucleare in quanto ha 27 reattori nucleari in costruzione per un totale di 30 GWe, altri 50 reattori ordinati per quasi 58 GWe e 110 reattori proposti per 108 GWe (dati aggiornati al 1 Aprile 2011)! http://www.world-nuclear.org/info/reactors.html http://www.world-nuclear.org/info/inf63.html Alessandro Bellotti ha Scritto: Vi sono centrali idroelettriche, nel mondo, che vanno 24 ore su 24 (turbine adatte a grandi portate e piccoli salti) e quindi sono paragonabili in temini di energia, a centrali di base. Quali!? O dobbiamo fare un altro atto di fede per crederci!? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 23-05-2011 14:55
Se sono io fuori, sono allora in buona compagnia (Germania, Siemens etc..). Riposto ancora il link alla conferenza IPCC di ABU DHABI, 194 paesi con le relative delegazioni tecniche, sono fuori anche loro ? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 23-05-2011 16:12
Alessandro Bellotti ha Scritto: Se sono io fuori, sono allora in buona compagnia (Germania, Siemens etc..). Riposto ancora il link alla conferenza IPCC di ABU DHABI, 194 paesi con le relative delegazioni tecniche, sono fuori anche loro ? http://www.aceaspa.it/ViewDocument.aspx?...086f5f31eb Poi, scusate, continuate a postare link su documenti AIEA che ha come scopo sociale la promozione, il divulgamento e per certi versi l'imposizione dell'energia nucleare nel mondo, anche con azioni profondamente scorrette come l'accordo con OMS degli anni 50. Quel documento che ti ho linkato (Energy Technology Perspectives 2010. Scenarios and Strategies to 2050) NON E' DELLA I.A.E.A. MA DELLA I.E.A. (International Energy Agency) CIOE' AGENZIA INTERNAZIONALE DELL'ENERGIA! SVEGLIA!!!!!! In ogni caso, l'I.A.E.A. non è una società per azioni atta a propinare chissà che cosa e a chi, dovresti informarti prima di spararle sempre più grosse: http://www.iaea.org/About/history.html Alessandro Bellotti ha Scritto: L'orientamento ad oggi e per i prossimo 20/30 anni è energia da fonti rinnovabili, con un rapporto di investimenti rinnovabili/nucleare di diversi ordini di grandezza. Questa è la situazione reale nel mondo. Mandami un documento ufficiale di agenzie internazionali, non link di una società per azioni quale è l'Acea! http://www.acea.it/ViewCategory.aspx?lan...c77050c22d Alessandro Bellotti ha Scritto: Per ogni euro investito nel nucleare vi sono centinaia di euro investiti nelle rinnovabili. Sono in ottima compagnia, come si vede. Investimenti o incentivi a fondo perduto per produrre quasi nulla!? Riportami fonti pertinenti autorevoli. Alessandro Bellotti ha Scritto: Un anno, il 1982, nel quale, in Italia, si era all'avanguardia nel nucleare. Oggi, 2011, abbiamo perso le competenze. Ci vogliono decenni per riacquistarle, per garantire una situazione nucleare alla francese. Fatevi le competenze e riparlate di nucleare dopo il 2030. Ma se mai si inizia.. Alessandro Bellotti ha Scritto: Il piano (si fa per dire) del governo di costruire 4 reattori EPR è una presa in giro per il paese. Si arriverà al 2025/2030 con il 5% del fabbisogno sfornato (forse) da 4 reattori per un costo di 30/35 miliardi. Sbagli, di grosso. L'Italia ha una produzione annua di circa 320 TWh e considerato che un reattore EPR (da 1,6 GWe e con un capacity factor del 90%) produce più di una dozzina di TWh, in definitiva, 4 EPR producono almeno 50 TWh, ergo, possono coprire 15 - 16 % della produzione nazionale. Dati per l'Italia: http://www.iea.org/stats/electricitydata...RY_CODE=IT I miliardi da te indicati sono di euro o di dollari!? Alessandro Bellotti ha Scritto: Si veda come gestiscono le scorie in Francia e come sono ridotti i nostri bidoni di Caorso. Che sono pochini pochini, rispetto alle scorie francesi. Sono gli stessi esperti italiani di nucleare che lavorano all'estero ad inorridire pensando a come è stato affrontata la svolta nucleare del governo (vedi Veronesi all'Agenzia per la sicurezza) e a paragonare la serietà francese o tedesca con il guazzabuglio e la mancanza di competenze italiane. Riportami fonti pertinenti autorevoli. Alessandro Bellotti ha Scritto: Queste semplici considerazioni, nate da intensi dialoghi con chi per 30 o 40 anni si è occupato di nucleare in Italia prima ed oggi all'estero, unite alle considerazioni energetiche mondiali di cui sopra (anche se da voi sbeffeggiate ma sono in buona e onorevole compagnia) portano ad un unico risultato: il nucleare, in Italia non si farà. Non abbiamo 'il fisico'. Poi anche venerdì sera, alla conferenza sul nucleare alla quale ho assistito (tenuta da ingegneri nucleari operanti all'estero) ho avuto la conferma sul cambiamento della distribuzione dell'energia elettrica a livello europeo con massicci interscambi fra i paesi produttori. Ovviamente si è parlato del fatto che l'energia elettrica da nucleare la stiamo già usando: è francese e svizzera per cui non si vede la necessità di costruire centrali su un territorio, quello italiano, profondamente inadatto. Si faccia il nucleare dove già c'è il nucleare e dove questa tecnologia è stata ampiamente sviluppata e dove esistono quindi grandi competenze. Questo, in sintesi, il pensiero che prevarrà a livello europeo. Insistere per avere 4 reattori EPR e poi altri 7 o 8 entro il 2030/2035 è semplicemente una presa in giro. Occorre avere l'appoggio della popolazione che in Italia non c'è. In Francia ci sono le competenze e storia e quindi c'è l'appoggio alla popolazione. Nel mondo scarso sviluppo di nucleare in paesi senza le competenze a fronte di energie rinnovabili. Così almeno si dice in importanti conferenze come quella di ABU DHABI (IPCC) e come si sta facendo in Germania, con l'ovvio appoggio di Siemens. Riportami fonti pertinenti autorevoli. Cosa dovrebbe fare l'Italia, continuare a pagare una delle bollette elettriche più care d'Europa (sia per i cittadini che per le aziende): http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/I...046-EN.PDF andando a tutto gas: http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/ITELEC.pdf con conseguenti elevate emissioni di CO2 su kWh di energia elettrica prodotto!? A tal proposito vedi cosa ho detto qui: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...27#pid2327 RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Alessandro Bellotti - 23-05-2011 17:14 Non ti basta la conferenza di ABU DHABI già citata ormai allo spasimo ? RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 23-05-2011 19:31
@ Bell: Così almeno si dice in importanti conferenze come quella di ABU DHABI (IPCC) e come si sta facendo in Germania, con l'ovvio appoggio di Siemens. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 24-05-2011 16:08
Alessandro Bellotti ha Scritto: Non ti basta la conferenza di ABU DHABI già citata ormai allo spasimo ? Intanto tu hai riportato il link della società acea, cioè questo: http://www.acea.it/ViewCategory.aspx?lan...c77050c22d In ogni caso, tale conferenza cosa dimostrerebbe!? Tieni presente che il World Future Energy Summit 2011 di Abu Dhabi (svoltosi a Gennaio 2011) è stata una conferenza a cui hanno partecipato politici, delegati vari, rappresentanti delle più grandi multinazionali (ExxonMobil, G.E., ecc...) ed è stata sponsorizzata dalle stesse multinazionali (vedi da questa brochure ufficiale a pagina 6): http://www.worldfutureenergysummit.com/u...ochure.pdf di scientifico ha ben poco, se non nulla. E' stata, invece, una grande esposizione di presentazione di prodotti e "soluzioni" commerciali. I temi chiave affrontati al vertice, sono stati numerosi, tra cui anche il nucleare (vedi la brochure ufficiale a pagina 3). Aggiungo, che questo summit, è spesso usato a sproposito, dalla stampa antinucleare e l'impareggiabile Cianciullo (La Repubblica) ne ha dato saggio: http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...812#pid812 L'Energy Technology Perspectives 2010. Scenarios and Strategies to 2050, invece, è il rapporto ufficiale dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (I.E.A. - International Energy Agency) sugli scenari futuri dell'energia. RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Cher - 26-05-2011 11:21 http://gabrielecaramellino.nova100.ilsol...abili.html |