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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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renato
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Messaggio: #31
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Dwalin ha Scritto:

sarà che non si sa leggere manco l'italiano........


Terna, per il nucleare dice "anche"e "2020"
Piccole parole che non sono messe a caso.
Avrebbe potuto mettere "solo" e "2011"

Inoltre dice: "occorre ipotizzare l’inserimento a sistema di un ulteriore gruppo in ciclo combinato",
che mi sembra significhi un solo nuovo generatore turbogas.

Probabilmente l'italiano lo leggiamo tutti ma lo interpretiamo in modo diverso.

Se siamo tutti convinti che QUELLE siano le conclusioni corrette direi che è inutile continuare ciascuno a ripetere le proprie interpretazioni.
Il mio obbiettivo era trovare definizioni comuni, chi legge saprà trarre le proprie conclusioni.

I costi sono già stati discussi qui:
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...32#pid2232
non vorrei ricominciare dall'inizio la discussione. Se vuoi continuarla li .... ben volentieri!

Dwalin ha Scritto:

(e cmq terna è anche buono, visto che i fattori di carico sono al 16% per eolo e 6% per foto, sempre dati TERNA)

Terna NON può permettersi di essere buono. E' una società quotata in borsa, se sbaglia paga multe e la massacrano.

Messaggio modificato il: 16-05-2011 alle 01:18 da renato.

16-05-2011 01:07
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Dwalin
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Messaggio: #32
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

mette "l'anche" perchè le analisi sono per verificare se il nucleare implica la realizzazione di altro, ed il nucleare non implica la realizzazione di altro.


per il fattore di carico sono i suoi numeri, se non ti stanno bene invito a protestare con loro.

16-05-2011 01:14
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renato
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Messaggio: #33
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Dwalin ha Scritto:

mette "l'anche" perchè le analisi sono per verificare se il nucleare implica la realizzazione di altro, ed il nucleare non implica la realizzazione di altro.

per il fattore di carico sono i suoi numeri, se non ti stanno bene invito a protestare con loro.


Ti segnalo che quelle previsioni coprono 2011 - 2020.
L'ipotesi nucleare partiva dal 2020, cioè era fuori previsioni.

I numeri mi vanno benissimo, sono il primo ad averli citati.

16-05-2011 01:17
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Dwalin
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Messaggio: #34
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

veramente l'ipotesi nucleare partiva dal 2018, poi da tutti i ritardi si è passati al 2020.

16-05-2011 01:20
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walter59
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RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Vedo con sommo piacere che la signora Giuseppina è tenuta in grande considerazioneBig Grin

Perciò vi chiedo di non farmi fare la parte del nuclearista e tanto meno del verdame come dice Cher.

Il buon senso deve sempre imperare.

Se io domani dovessi avere a disposizione una centrale innovativa che produce energia a basso costo, senza inquinare anzi in grado di risolvere anche altri compiti (me l'hanno regalata i Vulcaniani Toungue, a Cher magari fischiano le orecchie) avrei sicuramente dei problemi grandissimi da risolvere.

Con i contratti in essere e l'attuale sistema di produzione si può dire che "non" abbiamo bisogno di energia adesso (la signora si vede tranquillamente la telenovela), cosi su due piedi non potrei nemmeno trovare dove piazzare la mia centrale per iniettare energia nella rete nazionale.

Ma noi abbiamo il dovere di pensare al futuro e alle future generazioni, qualche cittadino del mondo smettera la fiaccola e vorra accendere la lampadina, per questo io penso che bisogna tenere in considerazione nella giusta misura (relativamente ai vari fabbisogni e situazioni) tutti i sistemi di produzione cercando di evitare stupide contrapposizioni.
So benissimo che viviamo nel mondo reale "spero" esistono lobby, potentati economici e politici, ma qui nel forum siamo in una zona franca dove sarebbe meglio prodigarsi per trovare la giusta collocazione.
Permettetemi delle volgari semplificazioni  per la signora Giuseppina.
In un piccolo paese della Val Bregaglia magari il solare e un piccolo idroelettrico potrebbero essere una soluzione fantastica, ma per una grossa acciaieria che fa turni 24su24 magari sarebbe meglio qualche cosa di più atomico, il gas si presta forse meglio in situazioni che presentano picchi programmabili, tralasciando eolico e geotermico per non dilungarmi oltre, quini di conseguenza la giusta sinergia credo sia necessaria sotto tutti gli aspetti.

saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
16-05-2011 15:33
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Cher
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Messaggio: #36
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

walter59 ha Scritto:

Vedo con sommo piacere che la signora Giuseppina è tenuta in grande considerazioneBig Grin

Perciò vi chiedo di non farmi fare la parte del nuclearista e tanto meno del verdame come dice Cher.

Il buon senso deve sempre imperare.

Se io domani dovessi avere a disposizione una centrale innovativa che produce energia a basso costo, senza inquinare anzi in grado di risolvere anche altri compiti (me l'hanno regalata i Vulcaniani Toungue, a Cher magari fischiano le orecchie) avrei sicuramente dei problemi grandissimi da risolvere.

Con i contratti in essere e l'attuale sistema di produzione si può dire che "non" abbiamo bisogno di energia adesso (la signora si vede tranquillamente la telenovela), cosi su due piedi non potrei nemmeno trovare dove piazzare la mia centrale per iniettare energia nella rete nazionale.

Ma noi abbiamo il dovere di pensare al futuro e alle future generazioni, qualche cittadino del mondo smettera la fiaccola e vorra accendere la lampadina, per questo io penso che bisogna tenere in considerazione nella giusta misura (relativamente ai vari fabbisogni e situazioni) tutti i sistemi di produzione cercando di evitare stupide contrapposizioni.
So benissimo che viviamo nel mondo reale "spero" esistono lobby, potentati economici e politici, ma qui nel forum siamo in una zona franca dove sarebbe meglio prodigarsi per trovare la giusta collocazione.
Permettetemi delle volgari semplificazioni  per la signora Giuseppina.
In un piccolo paese della Val Bregaglia magari il solare e un piccolo idroelettrico potrebbero essere una soluzione fantastica, ma per una grossa acciaieria che fa turni 24su24 magari sarebbe meglio qualche cosa di più atomico, il gas si presta forse meglio in situazioni che presentano picchi programmabili, tralasciando eolico e geotermico per non dilungarmi oltre, quini di conseguenza la giusta sinergia credo sia necessaria sotto tutti gli aspetti.

saluti



...........si chiamano consorzi............parola strana,però vista in ottica da ottorino.Toungue


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
16-05-2011 15:48
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renato
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

@walter59
mi piace il tuo approccio: pacato e ragionevole ....

(ora lucaberta mi bacchetterà perchè non vuole i complimentiToungue)

Quello che volevo dimostrare in questo thread semplicemente era che non siamo con l'acqua alla gola, come molti affermano.

Certo, se non cominciassimo da subito a pensare al futuro non avremmo problemi fino al 2020, ma dal 2021 sarebbe un "si salvi chi può".....

Non abbiamo bisogno di una centrale, ci serve un modello energetico.

Di questo si sta parlando in altri thread.

Ciao

16-05-2011 16:28
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Cher
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RE:   La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:

@walter59
mi piace il tuo approccio: pacato e ragionevole ....

(ora lucaberta mi bacchetterà perchè non vuole i complimentiToungue)

Quello che volevo dimostrare in questo thread semplicemente era che non siamo con l'acqua alla gola, come molti affermano.

Certo, se non cominciassimo da subito a pensare al futuro non avremmo problemi fino al 2020, ma dal 2021 sarebbe un "si salvi chi può".....

Non abbiamo bisogno di una centrale, ci serve un modello energetico.

Di questo si sta parlando in altri thread.

Ciao



50% Nucleare ( 100% Nazionale con riapertura miniere di uranio nazionale)
30% Fossili ( RSU + Gas Adriatico + Carbone dalla Sardegna + Petrolio Nostrano)
20% Idrico e Geotermia ( FV e eolico non fanno testo perchè intermittenti e usati per riempire i bacini idrici realizzati appositamente)Toungue

Rientro degli incentivi con la tassazione degli impianti FV e Eolici che non hanno raggiunto la grid-parity.

In questa ottica, volutamente provocatoria, si risolvono il primo problema della occupazione, in secondo l'uso delle materie prime nazionali e in terzo l'abbatimento del costo energia.

Scherzo.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
16-05-2011 16:59
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walter59
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Messaggio: #39
RE:   La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:

@walter59
mi piace il tuo approccio: pacato e ragionevole ....

(ora lucaberta mi bacchetterà perchè non vuole i complimentiToungue)

Quello che volevo dimostrare in questo thread semplicemente era che non siamo con l'acqua alla gola, come molti affermano.

Certo, se non cominciassimo da subito a pensare al futuro non avremmo problemi fino al 2020, ma dal 2021 sarebbe un "si salvi chi può".....

Non abbiamo bisogno di una centrale, ci serve un modello energetico.

Di questo si sta parlando in altri thread.

Ciao


Adesso non vorrei tirarmi addosso fulmini e saette.

Come dici fino al 2020 siamo "salvi" poi......

quanto ci vuole a mettere in piedi un "consorzio" come dice Cher magari non dall'ottorino. Omeglio quanto ci vuole a costruire una centrale diversa........

Diciamo che a me l'EPR sta antipatico (con buona pace di Charade) visto che anche i  legittimi costruttori hanno un po di ritardi.......ma non entriamo nel merito anzi sono così terrorizzato che mi piacerebbe fare una visita guidata per vederlo da vicino (sono un curioso inguaribile)

E allora troviamo la soluzione, ma facciamo alla svelta perchè anche se decidessimo per il nucleare (quello che c'è sul mercato sig.Sad) qui da noialtri in Italia corriamo il rischio di fare come la Salerno-ReggioCalabria per non dire altro e di conseguenza doverci fare le vacanze-lavoro nel sulcis per scavarci il carbone nostrano, ammesso che non troviamo il petrolio cosa che per altro "parrebbe" ci cercherebbero gli Inglesi, roba da matti.

L'opposizione fa piangere sono sempre in ritardo le barzellette sulle conquiste antinucleari ve le risparmio
Il governo fa ridere, quando vedo e sento quello dello sviluppo che per vicinanza territoriale so chi è/era sopratutto per la sua conoscenze in campo energetico (liceo classico) mentre per le altre ci sarebbe la vergogna.

Chi ci salverà, quindi (i soliti Vulcaniani non credo) inventiamo qualche cosa qui (tecnicamente perfetto e bi-partisan) e poi mandiamolo ufficialmente a tutti i politici come consiglio e sopratutto come buona base per intavolare discorsi seri.

saluti


il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola.....
François-Marie Arouet
16-05-2011 17:15
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Alessandro Bellotti
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Messaggio: #40
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Scusate, non penserete mica che le centrali nucleari possano essere pronte e funzionanti (adirittura 50% come dice Cher) per il 2020 ?
Fumate roba buona ?
Poi sono io che mi sono preso dell'ecostordito ....
Siamo seri, Cher. 50 Gwatt installati fa nucleare sono inattuabili (l'uranio nazionale ? Stai aspettando, per la creazione dell'uranio nazionale, una supernova ?). 30/35 reattori EPR, dove li metti ?
Concordo con l'analisi di chi dice che la potenza elettrica installata e la conseguente energia prodotta sono sufficienti per arrivare al 2020 (giga più, giga meno).
Supponendo di installare 15 EPR queste saranno in funzione non prima del 2030. Quindi dal 2020 al 2030 che facciamo ?
Questo è uno dei motivi per i quali la Germania punta sulle rinnovabili.
Installeranno entro 3/4 anni 52 Gwattpicco di fotovoltaico con ilsole che vale il 40% in meno che in Italia.
Piaccia o no, con fattore 0,15, equivalgono, in Italia, a 5/6 reattori EPR.
Con i costi in picchiata (-40% in tre anni) si raggiungerà la parità entro 10 anni (così almeno pensano i tedeschi).
Gas, rinnovabili e un pò di carbone (5 % di emissione rispetto al parco veicoli).
Cos'ì la Germania entro 20/25 anni.
Si può o non può credere.
La Siemens ci crede.

16-05-2011 17:57
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