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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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renato
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Messaggio: #131
RE:               La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

sexyteo ha Scritto:

Siccome sei molto stupido (deficit intellettivi gravi, direi), non riesci a capirlo dal mio post; è invece assai chiaro alle persone che sanno.
Attendo una tua ennesima "perla di un pirla".


mi spiace ma qua dentro io sono l'ignorante, lo stupido sei tu.

Prego, la parola agli avvocati difensori ...

22-05-2011 21:49
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renato
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Messaggio: #132
RE:             La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Charade77 ha Scritto:

Era il 1000% se t'interessa ...

da 90 a 1000 si passa anche da 150 ...

22-05-2011 21:53
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Charade77
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Messaggio: #133
RE:              La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:


da 90 a 1000 si passa anche da 150 ...


Era per portarti a conoscenza ,alle volte tu pensassi che 150% fosse il limite superiore ...


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
22-05-2011 22:00
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renato
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Messaggio: #134
RE:               La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Charade77 ha Scritto:

Era per portarti a conoscenza ,alle volte tu pensassi che 150% fosse il limite superiore ...

Mi rendo conto che l'ironia per dei tecnici sia difficile da capire, per cui riformulo la domanda in modo più comprensibile in modo che possiate capirla tutti e magari rispondermi (anche questa era ironia, non cercare di capirla).

Fate pure un consesso, prima di rispondermi. Uno insulta, l'altro getta fumo e l'altro difende, secondo la tattica usuale .

Informazioni ricevute da voi:

1) Le centrali nucleari sono fatte funzionare al 90 % per garantire i minori costi.
2) Le centrali nucleari sono modulabili dal 30 % alla potenza massima

opzione A
le faccio funzionare al 90 % ed ho costo al Kw più basso possibile (per una centrale nucleare)

Opzione B
le faccio andare al 30 % ed ho potenza modulabile per sopperire alle brusche variazioni di richiesta di potenza

Conseguenze per l'opzione A
la centrale non è modulabile

conseguenza per l'opzione B
la centrale ha costi al Kw ancora più alti

Come prevedete di usarle, queste centrali?

22-05-2011 22:18
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livingreen
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Messaggio: #135
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Riporta:
In altre parti di questo forum dite che il Capacity Factor di una centrale nucleare arriva al 90 % per far diminuire i costi, lo prendo per buono, siete voi gli esperti.
Non ho capito, scatenate il turbo o lo tenete di riserva?


Non mi sembra difficile da capire...
Ferma restando l'estrema modulabilità della tipologia nucleare, se vogliamo produrre energia conviene di più uilizzare le centrali più affidabili e col minore costo di produzione, e cioè le nucleari. E sfruttarle fino all'osso. Del resto, NESSUNO vuole essere costretto a calare di potenza, altrimenti non ci guadagna, che si tratti di centrali nucleari, turbogas o biomasse non importa.

Ma da qui a dire che "le centrali nucleari devono sempre andare al massimo perchè non sono modulabili, a costo di svendere l'energia", ce ne passa....

Messaggio modificato il: 22-05-2011 alle 22:27 da livingreen.

22-05-2011 22:19
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renato
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Messaggio: #136
RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

livingreen ha Scritto:


Non mi sembra difficile da capire...
Ferma restando l'estrema modulabilità della tipologia nucleare,  se vogliamo produrre energia conviene di più uilizzare le centrali più affidabili e col minore costo di produzione, e cioè le nucleari. E sfruttarle fino all'osso. Del resto, NESSUNO vuole essere costretto a calare di potenza, altrimenti non ci guadagna, che si tratti di centrali nucleari, turbogas o biomasse non importa.

Ma da qui a dire che "le centrali nucleari devono sempre andare al massimo perchè non sono modulabili, a costo di svendere l'energia", ce ne passa....

Per cui, se durante il giorno sono "sfruttate all'osso", non possono essere usate al posto dell'idroelettico per gli sbalzi di richiesta.
Come del resto avevamo gia appurato nei precedenti post.

Messaggio modificato il: 22-05-2011 alle 22:34 da renato.

22-05-2011 22:32
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livingreen
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Messaggio: #137
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

conseguenza per l'opzione C
-le opzioni A e B sono errate.

Che io VOGLIA andare al 90% a tempo indefinito, mentre le altre centrali non ci riescono, non vuol dire che io NON POSSO modulare la potenza a seconda delle esigenze.

22-05-2011 22:34
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renato
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

livingreen ha Scritto:

conseguenza per l'opzione C
-le opzioni A e B sono errate.

Che io VOGLIA andare al 90% a tempo indefinito, mentre le altre centrali non ci riescono, non vuol dire che io NON POSSO modulare la potenza a seconda delle esigenze.

le ozioni A e B non penso che siano errate, sono state indicate dagli esperti del forum.
Suno mutualmente esclusive come si può facilmente intuire.
Anche se esiste la possibilità di usare l'opzione B, tutti gli studi sui costi prevedono l'opzione A, per non alzare violentemente i costi al Kw.
Infatti si parla di "overnight cost".

22-05-2011 22:44
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livingreen
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RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

E' errato il fatto che tu pensi che un'opzione escluda categoricamente l'altra, e quindi è errato il fatto che siano considerate delle "opzioni" in competizione fra loro, quando queste prerogative sono invece slegate l'una dall'altra.
Le centrali possono fare ENTRAMBE le cose (modulare e produrre a piena potenza senza interruzioni) a seconda delle esigenze.

23-05-2011 07:47
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Alessandro Bellotti
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Messaggio: #140
RE: La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Prendo atto delle dichiarazioni di AIEA (500 Gwatt entro il 2050) ma prendo atto anche della conferenza di ABU DHABI. Può anche essere che il 20% della produzione mondiale di energia elettrica nel 2050 sia fatta con il nucleare (diamo pure ragione alle previsioni AIEA) e l'80% sia a rinnovabili (diamo però ragione agli scienziati dei 194 paesi che hanno partecipato a detta conferenza).
C'è solo una piccola differenza: l'AIEA, come tutti sanno, è stata concepita, già dagli anni 50, per propagandare, sviluppare e imporre (anche con accordi vergognosi come quello con OMS degli anni 50) il nucleare nel mondo.
Se invece si prendono in esame i risultati, peraltro non si sa a che titolo sbeffeggiati dai vari Cher, Charade etc..), questi sono il frutto di una profonda eterogeneità di menti, di interessi e di vedute.
Sono propenso a credere all'80% di rinnovabili entro il 2050 più che al 20% di nucleare entro tale data.
Sono confortato anche dalla più grande potenza industriale e manifatturiera del mondo.
Non insistete sul discorso energia/potenza in quanto si parla di 300 Gwatt in 2 anni DI CUI (vuol dire un pezzo di questi 300) 140 rinnovabili ergo di potenza equivalente e cioè di energia equivalente.
Vi sono centrali idroelettriche, nel mondo, che vanno 24 ore su 24 (turbine adatte a grandi portate e piccoli salti) e quindi sono paragonabili in temini di energia, a centrali di base.

23-05-2011 08:39
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