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Alcuni buoni motivi per non costruire centrali
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Carlo
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Messaggio: #31
RE:  Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Percentuale destinata a dimezzarsi entro 10 anni.


Questa è un'altra panzana.
Già ai tempi dei referendum si diceva che l'Italia era l'apripista, presto, secondo le previsioni dei verdognoli, il nuclare sarebbe calato in tutto il mondo.... e poi definitivamente scomparso.
Il risultato è che eramo fra gli unici senza nucleare (o quasi, fra i paesi industrializzati) e lo siamo tutt'ora.

30-04-2011 21:36
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Sarek
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Messaggio: #32
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Però non è che dagli anni 90 ad oggi ne siano state costruite tantissime, di centrali...
Perchè per 20 anni c'è stato questo stallo ?

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it...uzione.jpg

P.S. Postato su wikipedia da... dwalin ? Big Grin

01-05-2011 03:29
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Cher
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Messaggio: #33
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Disponibilità dei fossili che hanno dissanguato economicamente i paesi industrializzati a favore di paesi privi di scrupoli.
Poi è partita la panzana del CO2 per vendere pannelli FV e pale Eoliche, visto la fregatura dei parchi eolici.
Il resto è cronaca.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
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Cher
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Messaggio: #34
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Non dimenticare l'effetto rindondante degli Ecostorditi:

http://www.ilgiornale.it/interni/gli_sci...comments=1

Da Verdone alla Mannoia: cantanti e comici si improvvisano "scienziati" anti nucleare
Di Marco Zucchetti.

Se è vero che per parlare di ippica non occorre essere dei cavalli, perché stupirsi se a discettare di fisica nucleare vengono chiamati solo menestrelli, cabarettisti e giallisti? È la stampa, bellezza, quella che al valore legale del titolo di studio sostituisce il valore mediatico dell’incompetenza.
Capita così che L’Unità e Il Fatto Quotidiano scelgano come autorevoli voci anti-atomiche esperti di ogni tipo: il trionfatore di Sanremo, maestri di moda e turismo, maghi del best-seller.
I requisiti richiesti sono due: la convinzione che tutte le centrali nucleari producano pesci con tre occhi come quella dei Simpsons e l’assoluta mancanza di autorevolezza sul tema

Il primo è stato Celentano, che per aver scritto nel ’66 «là dove c’era l’erba ora c’è una città», da quarant’anni veste i panni verdi dell’ecologista. Ieri è stato il turno di Raffaella Carrà: «Il nucleare è una scelta sbagliata: mette un peso insostenibile sul futuro dei nostri figli». Carramba, non saranno mica gli stessi figli che oggi, novelli trentenni, ringraziano sentitamente le isterie collettive post-Chernobyl dei loro genitori tutte le volte che devono pagare una bolletta? Ma a Raffaella che importa delle tariffe? Se per caso cadesse il mondo, lei si sposta un po’ più in là. E «tanti auguri» ai clienti Enel. Certo, poi la Carrà propone una sorta di Lodo Alfano, chiedendo «lasciamo governare Berlusconi e vediamo i risultati», ma questo al Fatto interessa meno...
Nel team di ricerca assoldato dai due quotidiani in effetti uno scienziato c’è. È Carlo Verdone, con la sua laurea in medicina honoris causa. Oddio, gliel’hanno data per l’ipocondria cronica, che lo porta ad aver paura di prendere la leptospirosi pure leggendo «Topolino». Chiedere a lui un giudizio sul nucleare è come chiedere a Galeazzi un parere sulle diete.

Con l’acceleratore di particelle sempre a tavoletta, sale in cattedra anche Giobbe Covatta, all’urlo di «per rovesciare Berlusconi basta poco, che cce vo’?». Seguito dal rapper Frankie Hi-Nrg, tutto concentrato sul panegirico del Molleggiato. Poi Emilio Solfrizzi, che da «dottor Linguetta» di Striscia la Notizia si reinventa dottore in politologia applicata, a cui occorre ricordare che l’astensione al referendum ha un legittimo valore politico. Chiudono la carrellata le pasdaran anti-berlusconiane dai belli capelli, Fiorella Mannoia e Monica Guerritore: la prima ansiosa di dare «un segnale contro Berlusconi e il suo governo delle barzellette»; la seconda - che interpretò Veronica Lario nelle scenette di Annozero con un astio degno del metodo Stanislavskij - invece getta la maschera: «Voterei qualsiasi cosa, anche per decidere se i gatti possono dormire sui letti».

Ecco, sta in questa ammissione il nucleo della faccenda. Perché il fine - ovvero il disarcionamento del Cavaliere - giustifica i mezzi. Ogni scusa è buona. Altro che nobile interessamento per il futuro ecosostenibile dei nipotini, altro che chiare, fresche e pubbliche acque: l’essenziale è votare contro il governo sempre e comunque, sull’oliva nel Martini, sui sandali con o senza calze, sul Pallone d’Oro a Messi o Ronaldo. E va da sé che per emettere dei «no» a prescindere mica serve un master in cromodinamica quantistica. Sono pareri, chiacchiere da bar travestite. Quindi perché dar voce a scienziati veri come Veronesi o Margherita Hack, politicamente avversi a Berlusconi ma favorevoli a uno sviluppo nucleare con tanto di argomentazioni? Meglio schierare improbabili guru utili e preconcetti.

Anche perché quanto inciderà sulle tasche di Matteo Marzotto, aristocratico manager di Valentino e presidente dell’Enit, il fatto che in Italia abbiamo l’energia elettrica più costosa d’Europa? Lo zero virgola niente, quindi può aggiustarsi il gessato, ordinare una cassa di Perrier e correre a firmare per L’Unità. Insieme a Vecchioni e Battiato, poeti del pantheon radical chic. Ma l’ateneo è vario, i professori tanti. E quindi ecco Neffa schierato per «un’Italia di sana e robusta Costituzione» (è una coincidenza che abbia scritto l’inno del Pd); ecco gli scrittori Scurati, Magrelli, Belpoliti e De Cataldo, ecco Dacia Maraini affermare «l’orgoglio di essere un Paese denuclearizzato» alla faccia delle decine di impianti in Slovenia, Francia e Svizzera. Ecco l’attore Neri Marcorè (o forse è la sua imitazione di Di Pietro?), ecco Antonio Cornacchione, quello di «povero Silvio», e la sua collega di «Zelig» Teresa Mannino. Tutti improvvisamente esperti di quark, millisievert e neutrini.

A questo punto tanto valeva chiamare Alvaro Vitali: con le flatulenze dei suoi film, sai che intervento a favore del biogas?


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Cher03@hotmail.it
01-05-2011 11:24
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lucaberta
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Messaggio: #35
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Riporta:
Quindi perché dar voce a scienziati veri come Veronesi o Margherita Hack, politicamente avversi a Berlusconi ma favorevoli a uno sviluppo nucleare con tanto di argomentazioni? Meglio schierare improbabili guru utili e preconcetti.


e la cosa piu' triste e' vedere come Veronesi ed Hack ora siano stati "declassati" dato che hanno espresso un parere favorevole al nucleare. Purtroppo l'ideologia di sinistra, di chiaro stampo comunista, esiste e prospera ancora. Se non sei "allineato" vai come minimo ignorato, meglio distrutto.  Quindi ora Veronesi ed Hack sono continuamente criticati da sinistra.  La comprova che non basta essere anti-Berlusconi per avere credibilita' a sinistra, bisogna anche essere "allineati" con i pensieri prevalenti. E loro non lo sono piu'.

Riporta:
ecco Dacia Maraini affermare «l’orgoglio di essere un Paese denuclearizzato» alla faccia delle decine di impianti in Slovenia, Francia e Svizzera.


mi domando come facciano a fare radiografie e risonanze magnetiche nucleari, in questo bizzarro paese denuclearizzato che si chiama Italia...

Ciao, Luca


Luca Bertagnolio
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01-05-2011 11:44
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Charade77
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Messaggio: #36
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

L'altra tristezza è che si stanno convincendo tutti che eolico e soprattutto FV aiutano a viver meglio ,non c'è CO2 ,cosa volete di più?Chiedete a qualsiasi amico verdognolo se gli è stato spiegato come viene smaltito il pannello FV e soprattuto la differenza tra rendita finaziaria e resa energetica ... La deduzione  falsamente logica che viene fatta è che se ci guadagnao economicamente ,vuol dire che ho prodotto tanta energia.E ora coloro che hanno investito s'incazzano perchè stanno "un'attimo" rivedendo gli incentivi :e menomale ,dato che pago pure io ,dato che trattasi di denaro pubblico.Ogni volta che sento parlare di "nuovo parco eolico" (l'ultimo in provincia di brescia,dove abito,il più grande d'europa!) comincia subito a girarmi la testa ...Sto cercando solo di comprendere come si possa fare a trasmettere alle persone il messaggio che ,preso coscenza del problema energetico che attagnaglia la società ,serve essere razionali e optare per quei mezzi che permettono una produttività energetica beneficio/costo apporpriati come il nucleare:ma poi sento :"rompere la materia per far bollire l'acqua è demenziale" ... a me gira di nuovo la testa!Ma ci siete o ci fate?Azione --->Reazione!Serve grossa quantità di energia---->Grosso modo per produrla(famoso principio del pennello cinghiale)!Basta con le balle delle rinnovabili che succhiano un pacco di soldi e producono poco ,basta!


"Seduti sulla riva del fiume"

"Se un giorno diranno di me che nel mio lavoro ho contribuito al benessere ed alla felicità del mio collega, allora sarò soddisfatto." George Westinghouse
01-05-2011 15:00
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Alessandro Bellotti
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Messaggio: #37
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Sicuramente se dopo 70 anni si produce solo il 6% (già in calo negli ulti 5 anni) di energia da nucleare vuol dire che si tratta di una ciofeca. Semplicemente ci si è accorti (anche gli USA che dal 1994, ormai 20 anni, non fanno partire una nuova centrale nucleare) che fra 10 anni, fra 20 anni il Mw/ora da nucleare costerà tantissimo (sale del 15% ogni anno..).
I costi che spesso si trovano (chi dice 50, chi 60 e oltre), fanno riferimento infatti a costi di euroal Mwatt/ora prodotti da centrali degli anni 70 e 80. Si sa che negli anni 90 e 00 di centrali ne hanno costruite pochine e queste pochine pesano (achh) un +15% annuo...
Evidentemente, estrapolando (i tedeschi si vede che estrapolano mentri i nuclearisti italiani pensano di essere ancora negli anni 70 o peggio), si può credere che la parità con ad esempio il fotovoltaico (visti i trend di decrescita..) si possa raggiungere entro il tempo che impegheremo ad attivare 20/25 Gwatt di EPR (20 anni).
Curiosamente i tedeschi avranno spente tutte le centrali quanto i pirla italici cominceranno a pensare di accenderne la prima (se EPR, non prima del 2020/2025 visto quello che sta succedendo in Finlandia..).
Poche balle: per 15 reattori EPR (appunto 20/25 Gwatt) ci vuole una cifra che non abbiamo pari a 120/150 miliardi di euro (se costa 7 o 8 in Finlandia forse di più). Dovremo piazzare sulla costa le centrali che saranno o 7 o 8 con 2 reattori ciascuna.
Dove si possono mettere ?
Scartando tutto il Tirreno per ovvie ragioni di tsunami e grandi terremoti non resta che l'Adriatico settentrionale (Marche e Abruzzo sono zona sismica), la Sardegna e la Basilicata.
Adriatico settendtrionale ? Qualche sprovveduto ha già indicato Ravenna. Consiglio ovviamente Milano Marittima, a fianco del Papeete.
La grana l'abbiamo con i Francesi: Silvio Berlusconi ha firmato contratti per cui ci costerà salato non rispettarli.
Dimenticavo: ovviamente NON sono anti nucleare. Sono anti EPR in Italia La ragioni mi sembrano del resto ovvie:
Costi in primis, mancanza di siti idonei, mancanza di sicurezza (in Italia soprattutto), mancanza di consenso popolare, tecnologia (quella EPR) tutt'altro che sperimentata, soprattutto a livvello di sicurezza come insegna il caso Finlandese con 2000 non conformità molte dellle quali a livello di sicurezza. Ovviamente la Finlandia non è l'Italia. Hanno un territorio più grande di quello italiano con gli abitanti della Lombardia.
Hanno soprattutto una classe politica integerrima e non corrotta (3 posto contro il 64° dell'Italia).
Non vi fiderete mica di Silvio Berlusconi o di Bersani a guidare un governo che spenda 150 miliardi di eruo e piazzi per la penisola 15 reattori EPR non ancora in funzione nel mondo ?
Quali competenze abbiamo messo in campo ?
In Italia, abbiamo uno come Veronesi a capo della commissione sicurezza per il nucleare ?
Un quasi novantenne dalla faccia rispettabile che ci propina ideologie di 50 anni fa seminando il terrore della morte senza nucleare.
E mi dovrei fidare di questa gente ?

01-05-2011 18:48
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giorgio_luppi
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Messaggio: #38
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

@AleD Perche' ne stai facendo un caso personale? Comunque, se ti interessa, ti posso assicurare che a casa mia ho fatto tutto quello che potevo fare senza buttar giu' i muri: vetri termici, caldaia nuova, elettrodomestici in classe A etc. Inoltre sono da una vita molto parco nei consumi, uso l'auto solo quando non ne posso fare a meno, non uso il condizionatore, spengo la luce e non lascio nulla in stand-by. Soddisfatto? Il mio sogno comunque rimane una casa clima, se mai riusciro' ad arrivarci ti invitero' a cena. Un saluto

01-05-2011 20:03
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Cher
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RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

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Cher03@hotmail.it
01-05-2011 20:08
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AleD
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Messaggio: #40
RE: Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

@giorgio_luppi: Non sto facendo un caso personale, quello che volevo dire è che il taglio reale dei consumi presuppone degli investimenti notevoli (in numeri: 10 milioni di edifici in classe G con 50.000 euro di ristrutturazione a testa fanno 500 miliardi di euro da investire per avere un risultato energetico sul serio reale a livello nazionale). Tutto qui.
Quello che vorrei far passare come messaggio è che chi invoca alla riduzione dei consumi devi dimostrate come lo ha fatto, con che investimenti e con che risultati.
"Tutto qui", altrimenti sono le sole parole vuote.
Ah, ps, anche io abito in una casa di 50 anni fa, e giusto lo scorso inverno ho investito 8.000 euro per isolare decentemente il tetto (25 cm di fibra di cellulosa, per tagliare di un 100 kWh/m2 anno i miei fabbisogni), ovviamente l'ho fatto perché potrò usufruire delle detrazione del 55% dei costi in 5 anni (fino all'anno scorso era così). Certo è che per cappotto esterno decente + infissi prestanti + nuova caldaia a condensazione (per arrivare in classe B), servono altri 35.000 euro circa, e ti garantisco che varebbero tutti visto che ridurrei di 3/4 il consumo di gas per il riscaldamento, ad oltranza.
Ma il punto è: lo scenario applicato in modo massivo è utopico, lo è perché altrimenti già in tanti lo avrebbero fatto e invece non si sono mossi, e si che la detrazione al 55% c'è dal 2007... la stragrande maggioranza di quelli che si sono mossi lo hanno fatto per mettere mano ai soli infissi.
Molto più comodo e renumerativo investire nel pv tanto modaiolo che rende EURO nettti ogni anno (almeno fino al giorno dello smaltimento o fino al giorno in cui servirà sostituire l'inverter).

01-05-2011 21:28
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