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Ipse Dixit
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lucaberta
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RE:   Ipse Dixit

SAM999 ha Scritto:
Se li intendiamo tutti a terra (che ha poco senso) 27GWp siamo intorno ai 460 kmq.
Sempre inteso alle nostre latitudini e con tecnologie commerciali attuali.

allora spiegami cosa e' che avrebbe piu' senso, perche' io non lo capisco.  E lo dico sinceramente, non sono assolutamente a conoscenza degli sviluppi nelle tecnologie di questo genere, e sono molto curioso.

Rimango pero' dell'idea che mi ha raccontato il Prof. MacKay nel libro che ho linkato poco sopra, che, lo ripeto fino alla nausea, vale davvero la pena di leggere.

Ciao, Luca


Luca Bertagnolio
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Cher
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RE: Ipse Dixit

Ummmmm E quando non c'è il sole? Smile




Che significa 20-20-20? andare tutti a piedi

del Dr. Franco Battaglia




Leggo che la Commissione europea avrebbe esortato a mantenere la volontà di riduzione delle emissioni di CO2 nonostante la crisi economica. Mi chiedo se gli sia venuto in mente che sarà proprio grazie alla crisi economica che una qualche riduzione si avrà. E mi chiedo anche quanta parte hanno avuto, in questa crisi economica,
  tutte quelle azioni che in questi anni sono state intraprese a livello mondiale proprio per implementare il protocollo di Kyoto. Che - ci auguravamo già nel lontano 2000 su queste pagine - sarebbe stato meglio mai partorire.
Forse una cosa non è sufficientemente apprezzata: la nostra civiltà è fondata sulla possibilità di trasferire energia abbondante e a buon mercato. Provate a immaginare come vi toccherebbe mutare le vostre abitudini di vita se foste privati del solo frigorifero. L’energia va risparmiata? La domanda è mal posta, perché l’energia né si crea né si distrugge; non a caso pochi righi sopra ho scritto «possibilità di trasferire». Trasferimento che oggi operiamo, quasi al 90%, bruciando petrolio, gas e carbone. E facciamo così perché è così che sappiamo fare. Dobbiamo allora risparmiare petrolio, gas e carbone, perché altrimenti finiscono? No, perché non ha senso risparmiare un bene finito. Per esempio: se il petrolio del pianeta finisse fra 50 anni e se l’Italia decidesse da domani di risparmiarlo al 100%, allora il petrolio del pianeta finirebbe fra 51 anni. Dobbiamo risparmiarli perché costano e bruciarli ci impoverirebbe? No, perché è proprio bruciandoli che possiamo trasferire più energia e far fronte alle crisi: è la disponibilità e il consumo di energia, non il suo risparmio, che crea posti di lavoro e, quindi, ricchezza e benessere.
Qualcuno s’è inventato che dobbiamo risparmiarli perché il pianeta, per via dell’effetto serra antropogenico, sarebbe malato e andrebbe salvato. I potenti del mondo gli hanno dato ascolto e decisero di ridurre le emissioni del 5% entro il 2012 (protocollo di Kyoto). Poi, visto che il mondo si sta rivelando incapace di operare alcuna riduzione, i potenti d’Europa decisero, con logica che mi sfugge, che la riduzione dovrebbe essere del 20% entro il 2020. E perché no? Dopotutto hanno dalla loro il precedente di quella potente regina che esortava che il popolo, affamato di pane, mangiasse brioches. Peccato che, a differenza della potente regina, i potenti d’Europa stiano anche dando i numeri: 20-20-20, dicono. Il che ci consente di fare l’aritmetica di cui vi risparmio i calcoli e vi do il risultato: l’Italia entro il 2020 dovrebbe essersi sbarazzata di tutte le automobili in circolazione. Oppure aver sostituito tutte le sue centrali elettriche (diverse da quelle idriche) con altrettanti reattori nucleari: a occhio e croce una trentina, con un impegno economico di 100 miliardi.
Non paghi della titanica sfida, non vogliamo reattori nucleari. Vorremmo turbine eoliche o pannelli fotovoltaici. Il che crea tre problemi. Uno economico, uno tecnico e uno ambientale. Per quello economico, basti sapere che impianti eolici e FV equipollenti a quelli nucleari detti costerebbero, rispettivamente, 200 e 2.000 miliardi. Per quello tecnico basti sapere che la loro presenza non evita l’installazione di quelli nucleari, che devono funzionare quando il Paese richiede energia elettrica anche se il sole non brilla o il vento non soffia. Per quello ambientale basti notare che servirebbero almeno 200.000 turbine eoliche e che smaltire pannelli FV dismessi è peggio che smaltire le scorie radioattive delle centrali nucleari.
Insomma, il 20-20-20 è una mostruosità logica, economica, tecnica e ambientale. E anche giuridica perché non è con la forza delle leggi dei parlamenti che si possono violare le leggi della scienza e dell’economia. Infine, è una mostruosità scientifica, perché se mi domandate se l’umanità sta scaldando il pianeta, la risposta è categorica: no. Ma come si fa a dirlo da sotto questa pesante cappa di conformismo che tutti opprime e asfissia? Accenno solo che a fronte delle 20 Gt di CO2 che l’umanità immette ogni anno, ve ne sono 2000 in atmosfera e 150.000 nelle acque degli oceani. Che dire? Andate pure avanti che a qualcuno già scappa da ridere?

Dr.Franco Battaglia


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
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SAM999
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Messaggio: #23
RE:    Ipse Dixit

lucaberta ha Scritto:


allora spiegami cosa e' che avrebbe piu' senso, perche' io non lo capisco.  E lo dico sinceramente, non sono assolutamente a conoscenza degli sviluppi nelle tecnologie di questo genere, e sono molto curioso.

Rimango pero' dell'idea che mi ha raccontato il Prof. MacKay nel libro che ho linkato poco sopra, che, lo ripeto fino alla nausea, vale davvero la pena di leggere.

Ciao, Luca


Non avrebbe molto senso realizzare un impianto da 27GWp in un punto.
Il concetto base è proprio quello della generazione distribuita.

A oggi le rinnovabili NON sostituiscono modi di produrrre elettricità "tradizionali" quali nucleare o gas.
Servono però per risparmiare combustibili fossili e comunque sviluppare nuove tecnologie.
Il forte ritardo che abbiamo nello sviluppo dei sistemi di accumolo di energia è un elemento estremamente critico nell'implementazione delle rinnovabili, che sono quasi tutte intermittenti.

Sul libro ci do una occhiata volentieri.
Le conclusioni dell'autore quali sono, se ne vuoi discutere?

04-04-2011 18:49
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Cher
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RE:     Ipse Dixit

SAM999 ha Scritto:



Non avrebbe molto senso realizzare un impianto da 27GWp in un punto.
Il concetto base è proprio quello della generazione distribuita.

A oggi le rinnovabili NON sostituiscono modi di produrrre elettricità "tradizionali" quali nucleare o gas.
Servono però per risparmiare combustibili fossili e comunque sviluppare nuove tecnologie.
Il forte ritardo che abbiamo nello sviluppo dei sistemi di accumolo di energia è un elemento estremamente critico nell'implementazione delle rinnovabili, che sono quasi tutte intermittenti.

Sul libro ci do una occhiata volentieri.
Le conclusioni dell'autore quali sono, se ne vuoi discutere?




Questi rapporti sono chiari sulle rinnovabili:

Il Memo IBL "Rinnovabili, quanto costano i sussidi?" è liberamente disponibile qui: (PDF).

http://brunoleonimedia.servingfreedom.ne...vabili.pdf

Consiglio di leggere anche questo PDF per farsi un'opinione più allargata al problema:

http://brunoleonimedia.servingfreedom.ne...vabili.pdf


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04-04-2011 19:56
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Messaggio: #25
RE:     Ipse Dixit

SAM999 ha Scritto:
Sul libro ci do una occhiata volentieri.
Le conclusioni dell'autore quali sono, se ne vuoi discutere?

le conclusioni sono che il contributo di molte energie rinnovabili e' relativamente rilevante rispetto agli investimenti necessari sia in termini di spazi da dover dedicare (sia per FV che per eolico) sia in termini di costi effettivi.  Il Prof. MacKay rimane convinto della necessita' di continuare ad investire in ricerca per migliorare ancora tutto quanto c'e' da migliorare su queste nuove tecnologie, ma e' anche certo che l'unica reale fonte di energia che puo' realmente sopperire ad ogni possibile richiesta futura di energia rimane il nucleare.

Una sinossi in italiano del testo si trova qui:
http://www.inference.phy.cam.ac.uk/susta...sisI10.pdf

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Messaggio modificato il: 05-04-2011 alle 12:06 da lucaberta.

05-04-2011 00:27
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RE:     Ipse Dixit

SAM999 ha Scritto:




Servono però per risparmiare combustibili fossili e comunque sviluppare nuove tecnologie.


No , non si risparmiano combustibili da fonte fossile, in quanto essendo energie ad intermittenza e non programmabili lo stand-by e backup devono essere sempre pronti, vedi la Danimarca e la Germania.
( Si è discusso ampiamente in questo forum)
No, gli incentivi impediscono di fatto l'evoluzione della tecnologia di settore, in quanto premiano chi è inefficiente e puniscono il virtuoso. ( Riferito all'impianto)


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Messaggio modificato il: 05-04-2011 alle 11:58 da Cher.

05-04-2011 11:57
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SAM999
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RE:      Ipse Dixit

Cher ha Scritto:


No , non si risparmiano combustibili da fonte fossile, in quanto essendo energie ad intermittenza e non programmabili lo stand-by e backup devono essere sempre pronti, vedi la Danimarca e la Germania.
( Si è discusso ampiamente in questo forum)
No, gli incentivi impediscono di fatto l'evoluzione della tecnologia di settore, in quanto premiano chi è inefficiente e puniscono il virtuoso. ( Riferito all'impianto)



I kWh prodotti dal fotovoltaico, in un paese come l'Italia, sarebbero stati prodotti per buona parte con gas o sbaglio.
Il fatto che debbano esserci centrali pronte ai "buchi" di immissione dovuti all'intermittenza implica sono che la potenza installata nel paese deve essere tale da poterli coprire.

Sugli incentivi.

Le forme di incentivazione sono presenti anche per le fossili e per il nucleare. Magari non feed-in come per il FV ma ci sono.
A mio pare grazie ad un ampliamento enorme del mercato si stimola la ricerca al fine di ottenre materiali più efficientoi o meno costosi, o possibilmente entrambi.
Si può poi discutere di alcune scelte nei conto energia italiani, tipo sull'integazione architettonica, ma questo è un altro discorso.

05-04-2011 12:46
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RE:       Ipse Dixit

SAM999 ha Scritto:




I kWh prodotti dal fotovoltaico, in un paese come l'Italia, sarebbero stati prodotti per buona parte con gas o sbaglio.
Il fatto che debbano esserci centrali pronte ai "buchi" di immissione dovuti all'intermittenza implica sono che la potenza installata nel paese deve essere tale da poterli coprire.

Sugli incentivi.

Le forme di incentivazione sono presenti anche per le fossili e per il nucleare. Magari non feed-in  come per il FV ma ci sono.
A mio pare grazie ad un ampliamento enorme del mercato si stimola la ricerca al fine di ottenre materiali più efficientoi o meno costosi, o possibilmente entrambi.
Si può poi discutere di alcune scelte nei conto energia italiani, tipo sull'integazione architettonica, ma questo è un altro discorso.




A) questo è vero , tantè che con la mancanza di smart-grid l'energia prodotta dalle rinnovabili è pagata e poi "buttata" proprio perchè non la si può utilizzare, ma chi vuoi che importi.

B) no, il mercato ampliato è solo una "saturazione" e come scoppia la bolla saranno dolori per tutti.
Il percorso dell'innovazione è tale da impedire un ricambio celere, in quanto si confonde l'innovazione con lo sviluppo della disponibilità dell'innovazione stessa.

Cmq il problema di fondo che le "rinnovabili" erano una illusione ed ora che sono disponibili sono una frode.


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RE: Ipse Dixit

http://www.greenme.it/informarsi/green-e...assosolare


Sulla questione dei dati e dei costi è intervenuto oggi anche Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, che ha  voluto replicare soprattutto ai dati del Ministro Romani, sciorinati a Striscia La Notizia : «2,5 euro al mese. Ecco quanto hanno pagato gli italiani per promuovere le "vere" rinnovabili nel 2010.
Una cifra che ha inciso sui costi totali solo per il 5,5% e che serve ad assicurare lo sviluppo delle fonti pulite, rinnovabili, tecnologicamente vantaggiose per il sistema Paese, per l'occupazione e per la salute degli italiani.
Occorre partire da questi dati per affrontare coerentemente il tema dei costi delle nostre bollette energetiche. I costi elevati delle nostre bollette sono dovuti, in gran parte, all'aumentata dipendenza dell'Italia dal petrolio, e ben altre voci andrebbero eliminate per far diminuire la spesa dei cittadini.
Mi riferisco al costo per i Cip 6 delle fonti assimilate piuttosto che alle Tariffe speciali Fs o ancora alla quota per il decommissioning delle centrali nucleari e non solo». Insomma sarebbero assolutamete pretestuose ed infondate le polemiche sui costi delle rinnovabili in Italia.
Legambiente pubblica anche due tabelle  elaborate sui dati del 2010 dell'Autority Energia e del Kyoto Club, dalle quali viene fuori che alle  "vere" rinnovabili in bolletta sono andati 2.756 milioni di euro e alla  non rinnovabili in bolletta sono andati 3.052 milioni di euro. L'Associazione ambientalista sottolinea che «Gli incentivi alle rinnovabili inoltre, in uno scenario chiaro e definito caleranno fino a raggiungere, volendo già nel 2020, la grid parity, ossia una situazione per cui il costo di produzione dell'energia da fonti rinnovabili avrà pareggiato il costo d'acquisto dell'energia dalla rete».
A chi credere, dunque ? Per Cogliati Dezza «Non è possibile ingannare i cittadini con lo spauracchio degli alti costi dell'energia del vento e del sole, senza fare prima chiarezza sui costi reali della produzione energetica.
Tanto più, che tutti i sondaggi realizzati ad oggi, hanno dimostrato che gli italiani vogliono le rinnovabili e che, per questo, sono disponibili a pagare quote accettabili in bolletta.
Sarebbe più utile e corretto allora informare su quanto andrebbe a pesare (e quanto ci costa già ora) l'eventuale ritorno del nucleare».

Andrea Marchetti


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05-04-2011 15:15
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Messaggio: #30
RE: Ipse Dixit

http://www.striscialanotizia.mediaset.it...scope=sito

Clikka qui per il video --->Tapiro d'oro al Ministro Romani
Pubblicato il 29 marzo 2011

FV costerà 7 miliardi x20 anni = 140 miliardi di €


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Messaggio modificato il: 05-04-2011 alle 15:28 da Cher.

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