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L'illusione dell'energia solare
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sexyteo
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RE: L'illusione dell'energia solare

Dunque, Franco Battaglia potrà non essere simpatico, però bisogna riconoscergli che quando scrive o parla riporta dati di fatto, per quanto possano non piacere all'opinione pubblica assai poco scolarizzata!
Per quanto riguarda il suo curriculum:
https://www.ing.unimo.it/campusone/visua...cente=1087
qui c'é una raccolta di alcuni suoi articoli:
http://www.galileo2001.it/old/materiali/.../index.php
personalmente, ritengo che per uno scienziato, farsi presentare il libro dai politici, sopratutto mediaticamente "esposti" come Silvio Berlusconi, sia un errore clamoroso. Voglio evitare polemiche sul nostro attuale Presidente del Consiglio e mi fermo qui. Detto questo, Franco Battaglia é un uomo di scienza serio, scrupoloso, polemico ma attendibile quando parla e scrive.

Per arrivare alla questione climatica, come ti é stato già detto, é possibile stimare con buona precisione, le temperatura e la composizione dell'atmosfera in epoche passate, attraverso i carotaggi per lo studio del paleoclima; per esempio nel 2008 c'é stato il Progetto italiano per l’Anno Polare Internazionale EGLACOM a sud delle Isole Svalbard con la nave OGS-Explora: rilievo sismico multicanale e sub-bottom, multibeam, parametri fisici e chimici delle acque, misure oceanografi che e carotaggi per lo studio del paleoclima e della stabilità dei pendii sottomarini (vedi la Sez4:17 del pdf - La geologia marina e le altre attività di OGS in Artico):
http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/conveg...o_2010.pdf
Nell'Antartide (Polo Sud), per esempio, more than 35,000 scientists, workers and leisure travelers visited the continent during the last Antarctic summer, which stretches from November to March e a quanto pare, i turisti "rompono le scatole", stando a quanto racconta questo recente articolo di Mary Beth Griggs, pubblicato sul numero del 22 Dicembre 2010 sulla rivista Scientific American, dal titolo Tourism Snowballs, but Is It Helping or Harming "the Last Place on Earth?" The Clelia II's cruise ship's recent troubles in Southern Ocean waters resurfaces questions about tourism regulation in the Antarctic:
http://www.scientificamerican.com/articl...ca-tourism
Ti riporto l'inchiesta sul climagate, pubblicata in lingua italiana dall'Istituto Bruno Leoni (Torino, Dicembre 2010):
http://brunoleonimedia.servingfreedom.ne...rt-ITA.pdf

Per quanto riguarda l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), la prima obbiezione é che non effettua alcuna ricerca nè monitora i dati relativi al clima od altro parametro rilevante.; basa le sue stime principalmente su pubblicazioni "approvate", come per sua stessa ammissione "The IPCC does not carry out research nor does it monitor climate related data or other relevant parameters. It bases its assessment mainly on peer reviewed and published scientific/technical literature."
http://www.ipcc.ch/organization/organization.shtml
Una seconda obbiezione riguarda la composizione, assai politica, del IPCC.
Lo stesso Stephen Schneider, climatologo di fama internazionale e sostenitore dell'origine antropica del riscaldamento globale, in una intervista dell'Ottobre del 1989, alla rivista Discover, ammise candidamente: "On the one hand, as scientists we are ethically bound to the scientific method, in effect promising to tell the truth, the whole truth, and nothing but – which means that we must include all doubts, the caveats, the ifs, ands and buts. On the other hand, we are not just scientists but human beings as well. And like most people we’d like to see the world a better place, which in this context translates into our working to reduce the risk of potentially disastrous climate change. To do that we need to get some broad based support, to capture the public’s imagination. That, of course, means getting loads of media coverage. So we have to offer up scary scenarios, make simplified, dramatic statements, and make little mention of any doubts we might have. This “double ethical bind” we frequently find ourselves in cannot be solved by any formula. Each of us has to decide what the right balance is between being effective and being honest. I hope that means being both."
http://stephenschneider.stanford.edu/Pub...itNews.pdf
http://climatesight.org/2009/04/12/the-schneider-quote/
Interessante, a tal proposito, questo articolo scritto da Christopher Byron sul New York Magazine del 3 Agosto del 1992, dal titolo Mr Gore's planet - A case of eco-babble? (pagina 19):
http://books.google.it/books?id=geMCAAAA...mp;f=false
Una critica al "modus operandi" del IPCC é stata mossa nel libro, edito gratuitamente dalla casa editrice 21mo SECOLO e scritto da illustri membri della Associazione Galileo 2001, dal titolo Il principio di Precauzione - I COSTI DELLA NON-SCIENZA (da pagina 57 a pagina 64):
http://www.galileo2001.it/old/materiali/...cienza.pdf

Questo articolo dell'ing. Roberto Vacca, descrive bene la "situazione":
http://www.caosmanagement.it/n37/art37_07.html
In conclusione, diversi scienziati che contestano i metodi dell'IPCC, denunciano alterazioni di parti di testo non allineate con la teoria antropogenica del riscaldamento globale e la manipolazione dei dati presi a fondamento di valutazioni tanto allarmiste:
http://stephenschneider.stanford.edu/Pub...June12.pdf
http://stephenschneider.stanford.edu/Pub...June25.pdf
http://www.canadafreepress.com/2007/glob...051607.htm
http://www.climateaudit.org/pdf/mcintyre.ee.2005.pdf
http://mises.org/daily/2571
si veda, anche quest'articolo del Corriere della Sera, pubblicato il 7 gennaio 2009:
http://archiviostorico.corriere.it/2009/...7036.shtml
e quest'altro del del 6 Marzo 2008:
http://archiviostorico.corriere.it/2008/...6004.shtml
Segnalo, qui di seguito, un'inchiesta della CNN del 2 maggio 2007, intitolata Exposed: the climate of fear che riporta una serie d'interviste a scienziati del clima che discordano dalle conclusioni dell'IPCC (é sottotitolato in italiano e suddiviso in 5 parti):
http://www.youtube.com/watch?v=AACjSjFh2...BCED995DDF
Ritornando in Italia, é emblematico quanto va affermando Franco Prodi (climatologo di prestigio internazionale, Direttore dell'ISAC/CNR - Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima e fratello dell'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi) a proposito del Vertice Mondiale sul Clima, con sede a Copenhagen (Danimarca), del 7 dicembre 2009 (sul magazine Sette, del Corriere della Sera, articolo di Sara Gandolfi): "A Copenhagen mica ci vanno gli scienziati del Cnr, ci vanno quelli che ha nominato il ministero…Adesso il filone dominante è quello dell’ “adattamento”, ossia si deve correre ai ripari per rimediare a un cambiamento climatico in atto. E si prende come dato di fatto un rapporto (quello dell’Ipcc, NdR) di scenari possibili. Ma se non siamo neppure certi se sarà di 1 grado o di 8, che genere di previsione è mai possibile? Si discute soltanto di “principio di precauzione”. Ricordo una discussione che feci con mio fratello Romano, quando era presidente del Consiglio. Lui sosteneva che il politico deve comunque prendere in mano il problema e provvedere. Io gli risposi che la conoscenza scientifica, quella vera, si ha soltanto con una spiegazione e una previsione. Questo mi hanno insegnato all’università. La spiegazione e la previsione sul clima, oggi, non ci sono.Perché non si conoscono le nubi, la loro variabilità per effetto indiretto dell’aerosol (particelle e corpuscoli in sospensione in atmosfera, ndr), gli effetti diretti dell’aerosol stesso sui bilanci di radiazione… La CO2 influisce, ma lo stesso fa il metano. Se uno prende un modello di radiazione e l’adatta alla CO2 “vede” il riscaldamento, ma poi bisogna tener conto di tante altre variabili e incognite." ed ancora, sull'IPCC "L’incontrovertibilità dell’Ipcc è che se consideri l’effetto antropico tornano i conti, altrimenti no. È una prova debole. Chi conosce il clima conosce anche le grandi fluttuazioni del passato, prima per periodi di 420.000, poi di 120.000, poi con oscillazioni sempre minori… L’uomo è “industriale” da appena due secoli, un battito di ciglia per i tempi del sistema climatico. E’ necessario puntare sulla ricerca. Serve l’appoggio dell’Onu affinché la scienza – le sue teste migliori – risolvano tutti gli interrogativi. Prendiamo le particelle atmosferiche, di cui son fatte le nubi: quelle antropiche (generate da attività umane) sono già il 20% ma ne sappiamo ben poco. Stiamo cambiando anche le nubi ma in un modo che non conosciamo." ammette che "Non sono negazionista né catastrofista ma la scienza sa ancora troppo poco dell’evoluzione climatica e i nostri modelli, quelli dell’Intergovernmental panel of climate change (Ipcc), sono nella loro infanzia. Questo non significa che il clima non può peggiorare. Anzi, proprio perché non è lineare ed è scarsamente prevedibile, il futuro potrebbe essere peggiore delle peggiori previsioni. Bisogna però evitare che di clima parlino solo gli economisti, gli agronomi (tipo il pessimo laureato in scienze agrarie Giampiero Maracchi, aggiungo io) o qualsiasi incompetente di passaggio." e su cosa pensa sul Al Gore risponde che "Quello è un mondo che non mi appartiene, dal quale la scienza viene esclusa. Il dialogo fra scienziati e politica internazionale, o Onu che dir si voglia, dovrebbe essere un aspetto accessorio, non dominante. La ricerca dovrebbe seguire i suoi canali e i suoi tempi."
http://altrimondi.gazzetta.it/2009/11/il...ci-sa.html
Il ISAC-CNR, al contrario dell'IPCC, é un centro ricerche che esegue direttamente rilevazioni, redige studi, svolge ricerca in laboratorio e così via:
http://www.isac.cnr.it/
per cui, in fatto di clima é opportuno che parlino i centri ricerche e non chi seleziona gli "studi". Qui é possibile trovare un volume di quasi 1.000 pagine su articoli del CNR sul clima:
http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/pubbli..._Clima.pdf
http://www.dta.cnr.it/content/view/734/116/lang,it/
Questo articolo di Renato Angelo Ricci, presidente dell'Associazione Galileo 2001 e presidente onorario della Società Italiana di Fisica, critica duramente il Nobel ad Al Gore:
http://www.loccidentale.it/node/7833
Come non dimenticare le polemiche tra i nostri penosi ministri della Repubblica Italiana, di alcuni anni fa, del "calibro" di Alfonso Pecoraro Scanio (laureato ingiurisprudenza) e Fabio Mussi (laureato in filosofia) nei confronti di Scienziati della competenza di Franco Prodi:
http://archiviostorico.corriere.it/2007/...5103.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/2007/...6160.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/2007/...5005.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/2007/...0020.shtml
Su Franco Prodi:
http://www.isac.cnr.it/~nubiprec/CVprodi-ITA.html
su Giampiero Maracchi:
http://www.meteoclima.net/it15/images/cv_maracchi.pdf

Passando al cosidetto "elettrosmog", inizio riportando la sintesi dell'articolo, riguardante uno studio danese (di Isabelle Deltour dell'Istituto di Epidemiologia dei Tumori della Società Tumori a Copenaghen) che mette in correlazione l'utilizzo dei telefonini con il presunto aumento di tumori al cervello (evidenziando in conclusione la non pericolosità degli stessi), pubblicato nel numero di Dicembre 2009 nella rivista Journal of the National Cancer Institute:
http://jnci.oxfordjournals.org/cgi/conte...act/djp415
come già, il 26 giugno 2001, la I.A.R.C. (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato i campi (magnetic fields) della frequenza industriale (da elettrodotti, per intenderci) rispetto alla loro presunta cancerogenicità: quello magnetico è stato messo nella stessa classe ove vi è il caffè (classe 2B), quello elettrico nella stessa classe ove vi è l’olio crudo e il tè (classe 3). Nella classe 3 sono stati inseriti anche i campi elettrico e magnetico statici:
http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php
Per una maggiore comprensione del link sopracitato, rimando a questo breve articolo di Franco Battaglia:
http://www.cidis.it/articoli/cem/Campiel...colote.htm
La stesso I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è giunto a conclusioni analoghe nel Seminario di Studio in Materia di Igiene e Sicurezza - Radiazioni non ionizzanti, campi elettromagnetici:
http://www.ac.infn.it/sicurezza/rel/RNI.pdf
Segnalo l'interessante libro dal titolo Campi elettromagnetici e salute - dai miti alla realtà (editore 21mo secolo - anno 2002) degli autori Paolo Vecchia (capo della Sezione per le Radiazioni Non Ionizzanti dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma), Umberto Tirelli (Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica, Primario della Divisione di Oncologia Medica al Centro di Riferimento Oncologico, Istituto Nazionale Tumori di Aviano) e Ugo Spezia (ingegnere nucleare, attualmente responsabile dell'Area Comunicazione e Immagine di Sogin - società di gestione degli impianti nucleari - è anche Segretario Generale dell'Associazione Italiana Nucleare):
http://www.arigenzano.it/Leggi/Cem_e_saluteint.pdf
e questo articolo di Roberto Germano (Dipartimento di Matematica e Informatica Universita degli Studi di Perugia) dal titolo moti ionici 'impossibili' ovvero sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici:
http://www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/...no_elf.pdf
Si veda, inoltre, questo documento, in italiano, dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità (O.M.S. o W.H.O. nell'acronimo internazionale):
http://www.elettra2000.it/download/manua...nal_ii.pdf
Riporto integralmente la Dichiarazione del Comitato Internazionale di Valutazione per l’indagine sui Rischi Sanitari dell’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici:
http://www.who.int/peh-emf/project/mapna...report.pdf
Per gli aspetti legali sull'utilizzo delle radiofrequenze, rimando a queso link:
http://www.arigenzano.it/leggi.html

Bicio ha Scritto:

Salve. qualche vostro utente tempo fa aveva sponsorizzato questo sito http://fusione.altervista.org/ dentro ho trovato una slide "Presentazione del Prof.Franco Battaglia" che qui riporto http://www.monzanet.it/get/208/237/Battaglia.pdf cosa ne pensate? è valida e attendibile? ho provato ad analizzarlo, perchè io sono un po' scettico verso questo "documento" (lo definirei più uno spot e fatto anche male) e spiego le mie ragioni: il grafico così bello e dettagliato di pagina 3 mi fa morire dal ridere... quanti termometri avevano nell'olocene(circa 10000 anni fa)!!! Poi come si intravede dall'immagine sgranata di pagina 13 (ma non avevano una foto migliore?) la presentazione del libro è fatta da Berlusconi, assolutamente a favore del nucleare, perchè dove girano soldi lui c'è....... E cmq le idee di Berlusconi sul nucleare si conoscono... http://www.youtube.com/watch?v=T6nMm0-zh...r_embedded (senza fare polemiche)
Inoltre molti dei dati e dei grafici, sono vecchi e adattati ad oggi senza tenere conto dei cambiamenti tecnologici avvenuti in questi anni.
Inoltre lo semi-sconosciuto Franco (se cerchi su wikipedia esce lo hair stylist!) ha anche scritto altri libri che dicono che l'elettro-smog non esiste (un chimico che parla di elettro-smog??) e uno dal titolo "i rischi delle scorie nucleari? tutte bufale" infatti sono così poco rischiosi che i siti dove vengono seppellite devono essere a prova di sisma e resistere per almeno un migliaio di anni o no? Concludo con una nota (personale): Non puoi parlare di costi se pensi al futuro dei tuoi figli. Chissenefrega quanto costa produrre energia veramente pulita! E' ora di farlo! Gli stati ed i governi servono (anche) a questo! Non solo a pagare il 50% di tasse!

28-03-2011 01:56
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Cher
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RE: L'illusione dell'energia solare

Rapporto 2009 sul cambio climatico NIPCC
Prestate attenzione tra gli autori.
Questo rapporto smentisce clamorosamente il rappoto IPCC dell'ONU.
L'azione antropogenica è del tutto estranea al cambiamento climatico, sempre che esista un cambiamento climatico.

.pdf File  CCR2009FullReport.pdf (Dimensione: 7.6 MB / Scaricato: 4)

Interessante  questo articolo che mostra le conseguenze di rapporti climatici ( IPCC) nell'economia :
Tutti pazzi per la Green Economy. Ma senza incentivi sarà il diluviodi
Michelangelo Longo
1 Ottobre 2010
Sembrano tutti pazzi per la Green Economy (l’economia che ruota intorno alla tutela dell’ambiente): il Presidente Obama, i giornali, i sindacati, la Comunità Europea, i giornalisti, i divulgatori scientifici, tutti, chi non parla di Green Economy è “out”.
Nel panorama dell’economia verde, il campione assoluto è la produzione di energia da fonti rinnovabili che salverà il mondo dalla catastrofe ambientale e ci libererà dalla dipendenza degli stati canaglia e dalle multinazionali del petrolio.

Sta scoppiando una nuova rivoluzione verde? Se si guardano gli incrementi degli investimenti nell’installazione dei pannelli solari, o centrali a biomasse si potrebbe sospettarlo, ma il trucco c’è e si vede, si chiama incentivo.
Quasi tutti gli stati nazionali finanziano a piene mani tutti gli imprenditori, che si lanciano nel settore, con diverse forme, in Italia, ad esempio, con il conto energia.
Questa pioggia di soldi provoca un effetto benefico nel mondo del lavoro, creando occupazione e possibilità per molte persone che, colpite dalla crisi, possono riqualificarsi con un po’ di coraggio e iniziativa. In un recente studio dell’Osservatorio Energia Ires-Cgil, si legge: "Mentre in tutto il paese sono sempre di più le aziende che chiudono o fermano la produzione - sottolinea il rapporto - il settore dell'energia continua la sua crescita.
Nell'ultimo anno le imprese energetiche sono cresciute del 16,8% dopo essere aumentate del 12% l'anno precedente".
Sembra tutto magnifico. Ma se i soldi finissero? E’ il caso spagnolo. Zapatero dopo i suoi proclami ambientalisti e la sua macchina elettrica ha dovuto chiudere i rubinetti (2009), e la green economy si è improvvisamente fermata.

La realtà è molto semplice: lo Stato, soprattutto nella vecchia Europa, sta forzando il mercato, sta drogando, per l’ennesima volta, l’economia.

Nell’attuale quadro finanziario ed economico creare questo tipo di situazioni forzate non crea il volano sognato dall’Onorevole Bersani (quando ci disse che “per rilanciare l’economia occorreva rendere di nuovo obbligatorio la certificazione energetica degli edifici”), ma costituisce l’ennesima bolla che quando esploderà farà male.

L’intervento dello Stato può servire, ma quando diventa strutturale, ovvero quando si sostituisce alla principale produttrice di ricchezza, l’impresa, il collasso dell’intero sistema non è un ipotesi remota.

L’Unione Sovietica, l’esempio più completo di uno Stato che si è sostituito completamente alla libera iniziativa, collassò su se stessa più che essere battuta da un avversario esterno.
La differenza sostanziale con lo Stato è che libera impresa si trova di fronte a un problema reale, ovvero come produrre un prodotto che abbia un valore per il proprio cliente, e, se non è il monopolista, l’imprenditore sarà costretto a renderlo sempre migliore perché sia ancora appetibile.

La Green Economy, e in particolare la trasformazione di energia rinnovabile in energia elettrica, non è in queste condizioni.
Se noi prendiamo l’indice Eroei – “Energy Returned on Energy Invested”, ossia il rapporto tra l'energia che una determinata fonte può fornire e l'energia che bisogna utilizzare per la costruzione, il mantenimento e lo smantellamento di tale fonte – per determinare la bontà del prodotto scopriamo che, ad esempio, il fotovoltaico ha un indice compreso tra 4 e 10, mentre per il nucleare l’indice è compreso tra 10 e 60, ovvero il nucleare è un prodotto mediamente 5 volte superiore al fotovoltaico.

Lo Stato sta colmando di tasca sua, anzi nostra, questo divario.

Un altro mito della Green Economy è il miglioramento delle tecnologie, le tecniche di trasformazione delle energie rinnovabili stanno diventando più efficienti.
In parte è vero, ma nel mondo industriale dove si fa ricerca perché ha un fine concreto il miglioramento del prodotto, non per soddisfare elucubrazioni mentali.
Se lo Stato copre la mia inefficienza, non esiste più la necessità di cercare alle soluzioni, il prodotto è già sufficientemente competitivo.

L’unico effetto che produce l’incentivo statale è la creazione di posti di lavoro a tempo determinato fino alla chiusura dei rubinetti pubblici.
La Green Economy è vista come la soluzione della crisi finanziaria ed ecologia che crea posti di lavoro e rende il mondo più pulito: ha lo stesso suono delle sirene che tentarono Ulisse!

A vederla un po’ più da vicino sembra il solito intervento pubblico più che una vera rivoluzione verde.
Qualcuno sospetta che la social-democrazia abbia trovato una nuova via per imporre la propria visione del mondo, ma visto che non siamo maliziosi diciamo solo che la tutela dell’ambiente passa per un economia sana, un’economia che sia fondata sull’uomo e le sue necessità reali non per un economia sana, un’economia che sia fondata sull’uomo e le sue necessità reali non su alchimie finanziarie o politiche.

La tecnologia verde deve ancora dimostrare la sua validità alla prova dei fatti.
Non esiste ancora un esempio di tecnologie di trasformazione che abbia superato la prova del tempo e del libero mercato.
La ricerca non ha trovato soluzioni che abbassino i costi e rendano il prodotto competitivo, questa è la realtà, tutto il resto è semplice mito.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Tutti conoscono il declino,
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Messaggio: #23
RE: L'illusione dell'energia solare

Qui trovate i testi del PhD Battaglia e molti articoli consultabili:
http://www.meteoclima.net/it15/index.php...;Itemid=58


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RE: L'illusione dell'energia solare

Un po' di pazienza!
I pannelli fotovoltaici della nuova generazione - fatti coi nanotubi - assorbiranno la luce sino a 500 volte quelli attuali! Toungue

Risolveremo così ogni problema!

http://www.ecoblog.it/post/6760/fotovolt...w_comments

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RE:  L'illusione dell'energia solare

Carlo ha Scritto:

Un po' di pazienza!
I pannelli fotovoltaici della nuova generazione - fatti coi nanotubi - assorbiranno la luce sino a 500 volte quelli attuali! Toungue

Risolveremo così ogni problema!

http://www.ecoblog.it/post/6760/fotovolt...w_comments


Si chiama illusione, è questo che sfugge, poi tutto va bene.

Quello che è certo che 9% + iva di onere che ogni utente ENEL deve pagare di devono aggiungere un altro 3% + 0,9% per un totale di 14,9% +iva per mantenere questa illusione.

Non resta che sperare in generose grandinate e piogge provenienti dal deserto! Con la tempesta risolviamo il problema alla radice e con la pioggia dal nord africa carica di sabbia riducano la produzione dei FV

Ormai viviamo nel medio-evo tecnologico.




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RE:   L'illusione dell'energia solare

Cher ha Scritto:
Non resta che sperare in generose grandinate e piogge provenienti dal deserto! Con la tempesta risolviamo il problema alla radice e con la pioggia dal nord africa carica di sabbia riducano la produzione dei FV

per tacere del problemino della neve! Quanto producono dei pannelli solari quando sono ricoperti di neve, cioe' quando fa freddo, cioe' in uno dei momenti in cui e' necessario un maggior quantitativo di energia prodotta?

Io sono ben felice che qualcuno continui a studiare e migliorare il solare, comunque sia, ma non vedo come si possa ragionevolmente pensare che il solare possa sostituire completamente altre forme di produzione energetica come il nucleare.

E' l'aritmetica che dice queste cose, non l'ideologia.  Ripeto per l'ennesima volta il link ad un ottimo libro (in PDF scaricabile gratuitamente dal sito) che spiega come si deve la questione delle rinnovabili, facendo conti precisi e documentati:

http://www.withouthotair.com/

Ciao, Luca


Luca Bertagnolio
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RE: L'illusione dell'energia solare

Qui è più chiaro e aggiornato al 2009:
http://www.gse.it/attivita/statistiche/D...li2009.pdf


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RE: L'illusione dell'energia solare

Questo indica la situazione europea sulle rinnovabili sempre 2009:
http://www.energies-renouvelables.org/ob...re03_2.pdf


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RE: L'illusione dell'energia solare

Senza dimenticare questa raccolta di info:
http://www.pieroiannelli.com/?p=8


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RE: L'illusione dell'energia solare

http://www.archivionucleare.com/index.ph.../#comments
Postato dal' utente Caos
....."ho letto ieri che in 5 anni con rinnovabili in italia sono stati spesi 245 G€ cioè circa 50 G€ l’anno con i quali si fanno 5 EPR e 8 AP1000 all’anno per 5 anni, coprendo lo 0.5% del fabbisogno elettrico nazionale. mentre con le 13 centrali che elencavo con 16GWe di potenza all’anno avremmo 80 GWe e con quella spesa e il fattore di carico di una centrane di terza generazione avanzata avremmo comerto il 140% del fabbisogno elettrico nazionale".....

Peccato non avere il link di riferimento, anche se  i conti tornano e dovrebbero riflettere attentamente tutti i fans delle rinnovabili.


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