| Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare | 
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| tesla82 Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare ?????....non ti capisco mi è sembrato di essere stato chiaro, sono daccordo sul fatto che il tempo non esiste ma non sono daccordo con quello che afferma julian barbour,Dirac e bruce de witt riguardante l'aspetto "atemporale" del mondo che ci circonda.
 Ti spiego cosa penso io senza allusioni ed indovinelli,io credo nella teoria dei multi mondi e delle cosidette "wordline" io abito nella mia wordline chi abita teoricamente in giove sta in un'altra wordline ,le molecole del nostro corpo stanno in un altra wordline e cosi via per un numero infinito di "wordline" tutte queste messe insieme formano le corde della vita( allusione alla teoria delle stringhe)i fotoni e gli elettroni stanno su una wordline che io nomino con la lettera "0" cioè qualsiasi cosa che vive ad una velocità di "c"(costante della luce nel vuoto) ha   proprieta contemporaneamente ossia la dualità particella-onda e massa inesistente tutto cio che va al di sotto di "c" si comportera piu da particella e meno da onda fino ad arrivare alla mia wordline dove rispondo alle leggi classiche newtoniane,posso vivere in una wordline piu veloce della velocità della luce a quel punto tutta la mia massa si trasformerebbe in onda elettromagnetica,nei atomi si osservano tutti quei fenomeni che fanno impazzire gli scienziati ossia la duplice posizione degli elettroni le interazioni e cosi via proprio perche ogni atomo vive nella wordline denominata da me "0" quel punto dove possono avvenire sia fenomeni particellari che fenomeni onda.
 
 Il tutto puo essere paragonato ad un metro per la misurazione della lunghezza ogni singolo millimetro puo essere una wordline lo "0" del metro è il punto dove atomi particelle subatomiche vivono,noi staremmo nella parte positiva del metro e dalla parte negativa ossia sotto 0 del metro avremmo solo fenomeni di onde elettromagnetiche con corpi di massa negativa.
 
 Il tempo cosa c'entra in tutto questo discorso? chiamerei lo spazio-tempo "wordline" e ritengo possibile andare avanti indietro per la wordline e magari anche cambiare linea,mi immagino lo spazio tempo come una funzione che descriva una retta ,la nostra direzione è positiva perche la funzione che descrive la nostra wordline va in quella direzione ma non è detto che non si possa invertire.
 "Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
 
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| 10-09-2011 17:24 |  | 
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| mi.greco Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare Dal momento che non vi è riscontro alla domanda di collaborazione per realizzare una pubblicazione che tracci il percorso storico-politico del cammino dell'Energia Nucleare con quanto di più interessante si sia fino ad ora scritto d'opinioni e riferimenti di cronaca, a fine Ottobre del c.a., in collaborazione con la SIPS e il CSGT sarà pubblicato un numero straordinario di Terza Pagina, pubblicitario della Pubblicazione in questione.Terza Pagina, periodico murale di cultura scientifica ed umanistica, sarà affisso nelle maggiori città italiane.
 Invito, pertanto, chi intende collaborare, di segnalare un proprio scritto edito in una delle rubriche di questo Forum e-o scrivere un inedito nella presente rubrica entro e non oltre il mese corrente.
 
 Michele Greco
 
 
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| 10-09-2011 17:25 |  | 
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| tesla82 Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare 1. – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione”Nei giorni immediatamente precedenti il Natale 1938, due chimici tedeschi Hahn e
 Strassmann, dell’Istituto di Chimica della Kaiser Wilhelm Gesellschaft (nel seguito KWI)
 di Berlino-Dalhem scoprono, con immenso stupore ma senza ombra di dubbio, che l’uranio
 (numero atomico Z = 92) colpito da neutroni termici di una sorgente radio-berillio
 d`a luogo alla produzione di atomi di bario (Z = 56). Fenomeno per loro inspiegabile dato
 che nelle precedenti quasi decennali ricerche di irrraggiamento con neutroni le reazioni
 (n, γ
  , e conseguente successiva emissione β, davano luogo ad elementi contigui con numero atomico Z + 1, ma mai con numeri atomici cos`ı lontani, nella scala di Mendelejev,
 come Ba e U con Z distanti di ben 36 posti.
 I risultati ottenuti dai due chimici tedeschi con raffinate tecniche di precipitazione e
 cristallizzazione frazionate erano tuttavia incontrovertibili: un ulteriore controllo prov`o
 che nella stessa soluzione di sali di U erano presenti anche atomi di lantanio (Z = 57)
 prodotti dal decadimento β del Ba.
 La scoperta di Hahn e Strassmann apriva un nuovo capitolo della straordinaria vicenda
 scientifica dell’irraggiamento dell’U iniziata con la pubblicazione su “Nature” del
 giugno 1934 del famoso articolo di Fermi e del suo gruppo romano “Possible Production
 of Elements of Atomic Number Higher than 92” (1) nel quale, sia pure con molte cautele,si suggeriva l’ipotesi della creazione di elementi transuranici: vero e proprio puzzle scientifico
 nel quale si erano cimentati per quasi cinque anni i maggiori fisici e radiochimici
 europei (2).
 Otto Hahn (futuro Premio Nobel proprio per questa scoperta) non poteva purtroppo
 pi`u contare in quei giorni sul consiglio della sua stretta collaboratrice ed amica Lise
 Meitner, una fisica austriaca che lavorava con lui fin dal 1935, ma che essendo ebrea
 aveva dovuto lasciare il KWI sin dal luglio 1938, rifugiandosi a Stoccolma dove aveva
 ripreso la sua attivit`a di ricerca.
 Hahn, che non voleva rinunciare al suo giudizio, decise di scriverle una lettera chiedendone
 i lumi (“Forse tu puoi suggerire qualche fantastica spiegazione”) e inviandole successivamente
 la copia carbone del dattiloscritto dell’articolo da lui inviato il 22 dicembre alla
 rivista tedesca “Naturwissenschaften” e che comparir`a nel fascicolo del 6 gennaio 1939.
 L’attesa risposta sarebbe arrivata con qualche giorno di ritardo dovuto al fatto che
 proprio in quei giorni la Meitner si trovava in vacanza in una stazione sciistica della
 Svezia Meridionale in compagnia del nipote Otto Frisch, fisico anch’egli, esule da Vienna
 nell’Istituto di Niels Bohr a Copenhagen.
 La vacanza di sci doveva rivelarsi poi oltremodo fortunata e fruttuosa. Zia e nipote
 colpiti dalla stranezza dei risultati berlinesi si misero immediatamente e animatamente a
 discutere giungendo alla conclusione che si trattava della scissione del nucleo di U in due
 frammenti di massa intermedia, uno dei quali era il bario. Il fenomeno secondo loro era del
 tutto compatibile con il modello a goccia di Bohr del nucleo atomico. L’energia di legame
 del neutrone catturato avrebbe fornito al nucleo composto U + n l’energia necessaria
 per innescare una serie di oscillazioni tanto violente da produrre un allungamento della
 “goccia” tale da farle assumere un configurazione instabile a forma di “manubrio” da
 ginnastica (fig. 1): le due quasi sfere alle estremit`a si sarebbero allontanate per repulsione
 elettrostatica sotto forma di frammenti con la conseguente liberazione di una notevole
 quantit`a di energia. Questa sarebbe stata fornita a spese della differenza di masse ΔM
 fra il nucleo di U e la somma delle masse dei due frammenti: in base al diagramma
 di Aston, ΔM doveva essere positivo. Con il semplice uso della famosa equazione di
 Einstein E = ΔM · c2. Zia e nipote stimarono che l’energia liberata dalla scissione dell’U
 sarebbe stata dell’ordine di circa 200 MeV valore molto elevato dato che il difetto di
 massa ΔM era pari a circa 1/5 della massa di un nucleone. Frisch e Meitner potevano
 cos`ı spiegare i risultati dei chimici del KWI di Berlino, anticipando in tal modo i risultati
 a cui sarebbero giunti molti mesi pi`u tardi, con metodi teorici molto pi`u raffinati, Bohr
 e Wheeler in un famoso articolo pubblicato su “Physical Review” l’1 settembre 1939 (3).
 "Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
 
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| 10-09-2011 17:29 |  | 
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| tesla82 Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare Terminata la vacanza e comunicata la loro interpretazione a Hahn essi concordarono dipubblicarla sulla rivista inglese “Nature” non prima per`o di aver sentito il parere di Niels
 Bohr, il grande “Santone” della fisica: cosa che Frisch, rientrato a Copenhagen si affrett`o
 a fare, il 3 gennaio, comunicandolo alla zia Lise e mettendosi subito a scrivere un articolo
 a doppia firma per “Nature”. Senonch`e, per una comunicazione di tale importanza, il
 tempo a disposizione era pochissimo perch´e Bohr sarebbe partito il giorno 7 gennaio per
 gli Stati Uniti per partecipare a un convegno di fisica teorica a Washington. Vedremo
 poi come questo viaggio fosse destinato ad avere curiose ed imprevedibili conseguenze.
 Fu cos`ı che in tutta fretta Frisch gli port`o in visione la sera del 6, vigilia della partenza di
 Bohr, una prima bozza che poi batt`e nella notte frettolosamente a macchina in tempo per
 potergliela consegnare il 7 mattina alla partenza del treno per G¨oteborg, destinazione per
 l’imbarco. In questo breve incontro Frisch inform`o Bohr anche di volere immediatamente
 effettuare una conferma sperimentale della fissione con “metodi fisici” dato che quelli
 puramente “chimici” come quelli usati dai due tedeschi, erano tradizionalmente non
 sempre credibili agli occhi dei fisici.
 Al momento della partenza, Bohr, senza esserne richiesto, gli promise di non fare
 alcuna menzione ai colleghi americani dell’articolo di “Nature” a doppia firma, fino alla
 conferma dell’avvenuta pubblicazione: vedremo poi come questa promessa fosse destinata
 a restare lettera morta.
 Nel frattempo, il giorno precedente, era apparso il famoso articolo di Hahn e Strassmann
 su “Naturwissenschaften”. Partito Bohr, Frisch inizi`o immediatamente il suo esperimento
 consistente nel rivelare i frammenti di scissione sfruttando l’intensa ionizzazione
 prodotta in una camera di ionizzazione ad aria collegata tramite un amplificatore lineare
 ad un oscilloscopio.
 Come vedremo questa apparecchiatura doveva costituire un modello standard per
 successivi esperimenti di altri ricercatori, specie americani. L’apparecchiatura era pronta.la sera del 13 gennaio e a Frisch, come previsto, appena iniziato l’irradiamento con
 neutroni termici di una foglia di U apparvero sullo schermo catodico impulsi verticali,
 provocati dai frammenti di scissione, che per altezza sovrastavano quelli numerosissimi
 del “fondo” prodotti dalle particelle R dell’U.
 Lavorando tutta la notte, il mattino del 14 Frisch era certo di avere raggiunto la conferma
 “fisica” della scoperta dei due chimici tedeschi, subito comunicata telefonicamente
 alla zia a Stoccolma.
 Frisch e la Meitner decisero a questo punto di inviare a “Nature” non uno ma ben due
 articoli. Il primo a doppia firma con il titolo “ Disintegrazione dell’uranio con neutroni:
 un nuovo tipo di reazione nucleare” e l’altro a firma di Frisch dal titolo “Evidenza fisica
 della divisione dei nuclei pesanti sotto bombardamento neutronico”.
 Gli articoli, spediti da Frisch alla rivista il 6 gennaio, apparvero rispettivamente sui
 numeri di “Nature” dell’11 e 16 febbraio: in essi per la prima volta viene usato il termine
 fissione che poi rimarr`a per sempre al posto del tedesco “spaltung” e dell’inglese
 “splitting” (4).
 2. – Bohr e Fermi in USA: gli strani fatti del gennaio 1939
 Enrico Fermi con l’intera famiglia (la moglie Laura e i figli Nella e Giulio) lasci`o definitivamente
 Roma il 6 dicembre 1938, diretto a Stoccolma per ricevere il 10 dicembre
 il Premio Nobel dalle mani di Re Gustavo V. Dopo la cerimonia e una breve sosta di un
 paio di giorni a Kopenhagen, ospiti dei Bohr, il 24 dicembre i Fermi si imbarcarono a
 Southampton sul “Franconia” diretti a New York, dove allo sbarco, il 2 gennaio, trovarono
 ad attenderli George Pegram, direttore del dipartimento di Fisica della Columbia
 University e Gabriello Giannini, un italiano residente a New York fin dal 1929, che si era
 occupato del deposito in USA del brevetto di Fermi e collaboratori sui neutroni lenti.
 Sulla traversata atlantica di Bohr conviene invece spendere qualche parola in pi`u. Bohr
 si era imbarcato a G¨oteborg sul “Drottinngholm” col figlio diciannovenne Erik e col giovane
 teorico belga Leon Rosenfeld diretto anch’egli alla conferenza di Washington: non
 appena a bordo Bohr non si trattenne dal raccontare subito a Rosenfeld le notizie sulla
 fissione e l’interpretazione che ne avevano dato la Meitner e Frisch, fatto questo di cui
 avrebbe dovuto poi pentirsi per le ragioni che vedremo.
 La discussione tra Bohr e Rosenfeld sull’interpretazione teorica della fissione continu`o
 per tutta la traversata in modo intenso ed esclusivo come era costume di Bohr (egli si
 era fatto addirittura installare una lavagna nel salotto della cabina) nonostante il mare
 molto agitato e i conseguenti problemi.
 All’arrivo a New York, all’una del pomeriggio del giorno 16 gennaio, essi trovarono ad
 attenderli Enrico e Laura Fermi e John Archibald Wheeler, giovane teorico di Princeton
 "Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
 
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| 10-09-2011 17:31 |  | 
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| tesla82 Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare che aveva lavorato con Bohr. Dopo lo sbarco padre e figlio Bohr, insieme con i Fermi, sene andarono in citt`a per i fatti loro, mentre Wheeler rientr`o a Princeton in compagnia
 di Rosenfeld. Bohr, memore della promessa a Frisch, si guard`o bene dal menzionare sia
 a Fermi che a Wheeler la scoperta di Hahn e Strassmann e conseguente interpretazione.
 Senonch`e egli si era dimenticato di farne menzione a Rosenfeld: sicch`e questi, data la
 novit`a e l’importanza dei fatti, ne parl`o a Weelher appena saliti sul treno che li portava
 a Princeton. Si d`a che quella stessa sera (luned`ı 16 gennaio) era prevista a Princeton
 una riunione del cosiddetto Journal Club (una sorta di seminario settimanale informale
 e informativo sulle novit`a della Fisica), di cui Wheeler era responsabile. Cos`ı egli decise
 di dare subito la parola a Rosenfeld sull’argomento: quale migliore occasione ci poteva
 essere per metterne al corrente i colleghi? “L’effetto delle mie parole sui fisici americani
 fu spettacolare” ricorder`a in seguito Rosenfeld. Non meno spettacolari furono la sorpresa
 e il disappunto di Bohr quando il giorno dopo, arrivando a sua volta a Princeton, apprese
 i fatti: contro la promessa di non divulgare la notizia prima della pubblicazione dei lavori
 di Meitner e Frisch egli si trovava cos`ı ad essere involontariamente l’araldo della fissione
 in USA! Cerc`o di rimediarvi buttando gi`u in tutta fretta (in 3 giorni, si fa per dire...) (5)
 una breve nota per “Nature” (700 parole in tutto) sulle conclusioni raggiunte durante la
 traversata con Rosenfeld: ma lo scopo ultimo del breve articolo era quello di mettere in
 rilievo la priorit`a dell’interpretazione di Frisch e Meitner, prima che le notizie provenienti
 da Princeton si diffondessero.
 Fermi alla Columbia rimase all’oscuro della notizia della fissione finch`e a fine settimana
 rientrarono da Princeton due fisici della Columbia: I. I. Rabi e W. E. Lamb jr., anch’essi
 futuri Premi Nobel: da uno di essi (o da entrambi) (6) nel giro di poche ore Fermi apprese
 la notizia della fissione (chiamata ancora splitting) dell’U. `E curioso che proprio Fermi,
 che tanto aveva lavorato (e sofferto) sul problema dell’U sia stato l’ultimo, fra i fisici
 europei emigrati negli USA, a sapere della fissione. Comunque, anche a detta della
 moglie Laura, ne fu molto scosso: “non c’era venuto in mente” le disse, pensando forse
 anche al discorso Nobel che aveva tenuto a Stoccolma, poco pi`u di un mese prima(7).
 Sta di fatto che da quel momento la questione della fissione dell’uranio diventa l’idea
 fissa di Fermi e il filo conduttore dei primi anni della sua attivit`a americana. Ci `e
 parso pertanto opportuno, per le conseguenze che ne derivarono, descrivere con un certo
 dettaglio, come gi`a si `e fatto per la fissione, le vicende che caratterizzarono le ricerche di
 Fermi nella prima met`a del 1939.
 3. – Molta fisica e grande eccitazione alla Columbia
 A meno di un mese dal suo sbarco a New York, gli ultimi giorni del gennaio 1939
 sarebbero stati per lui molto intensi. Ancora ignaro dell’esperimento di Frisch, il 25 gennaio,
 alla vigilia della conferenza di fisica teorica di Washington, Fermi progetta con John
 R. Dunning, responsabile della fisica nucleare ai Pupin Laboratories della Columbia e con
 il di lui giovane laureando Herbert Anderson, che lo seguir`a nelle ricerche neutroniche
 fino alla pila di Chicago, una conferma “fisica” della fissione.
 Le apparecchiature standard tipo Frisch (camera di ionizzazione e amplificatore lineare)
 erano gi`a disponibili perch´e costruite da Anderson per la sua tesi. Il gruppo dovette
 per`o rinunciare ad usare, come originariamente previsto, il ciclotrone della Columbia e
 ripiegare su una sorgente neutronica assai meno intensa, quella tradizionale Ra + Be.
 Partito Fermi per Washington, Anderson si mette immediatamente al lavoro e la
 stessa sera, alle nove, vede anch’egli sull’oscilloscopio i “picchi” di Frisch: eccitatissimo
 li mostra a Dunning che, sembra, ne abbia subito informato Fermi a Washington. La
 conferenza di Washington (26-28 gennaio) sostenuta congiuntamente dalla George Washington
 University (GWU) e dalla Carnegie Institution (presieduta da Vannever Bush,
 di cui dovremo pi`u tardi occuparci) organizzata annualmente da George Gamow (ma di
 fatto da Edward Teller) era alla sua quinta edizione e avrebbe dovuto svolgersi sul tema
 della fisica delle basse temperature. Se non che, Gamow, pochi minuti prima della seduta
 inaugurale apprende da Bohr le novit`a europee sulla fissione e decide l`ı per l`ı di far tenere
 a lui la prima relazione. Sebbene Bohr, come noto, non fosse un grande oratore pare che
 il suo intervento abbia letteralmente galvanizzato l’uditorio: non `e difficile immaginarlo.
 A Bohr fa seguito Fermi che, con la sua straordinaria chiarezza, illustra il significato della
 fissione e riferisce dell’esperimento della Columbia.
 Nel frattempo due fisici nucleari della Carnegie, Roberts e Hafstad, eccitatissimi per
 quanto avevano sentito, schizzano letteralmente fuori dalla sala e corrono al loro laboratorio
 per effettuare un esperimento tipo Frisch, utilizzando l’acceleratore Van de Graaf
 dell’Atomic Physics Observatory (APO) della Carnegie. Senonch`e il solito diavoletto
 degli acceleratori, ancora una volta, ci aveva messo la coda: il filamento della sorgente
 era bruciato e il tubo a vuoto dell’acceleratore perdeva. Tutto ci`o provoc`o un inevitabile
 ritardo sicch`e i fisici della Carnegie (Hafstad andato a sciare nel week-end era stato
 sostituito da Meyer) poterono, non senza una punta di orgoglio, mostrare i “picchi” di
 fissione ai vari partecipanti, solo sabato 28 sera dopo la tradizionale cena di chiusura
 della conferenza.
 `E
 facile intravedere anche dalle poche righe di una lettera alla moglie Margrethe cosa
 passasse quella sera per la testa a Bohr, non ancora informato della pubblicazione dei
 risultati di Frisch.
 Si trattava comunque della terza conferma fisica della fissione. Ma non c’`e tre senza
 quattro: a Washington nessuno sapeva che a Parigi, il 26 gennaio, Joliot, che nel frattempo
 aveva letto l’articolo di Naturwissenschaften del 6 gennaio, aveva osservato anch’egli
 con lo stesso metodo di Frisch, i frammenti di fissione.
 La conferenza di Washington con l’eclatante notizia della fissione non poteva passare,inosservata alla stampa e cos`ı sabato 28 gennaio compaiono articoli sull’ Evening Star
 di Washington, sul New York Times e un flash d’agenzia dell’Associated Press. Quello
 stesso giorno il gruppo dei fisici californiani di Berkeley, (Alvarez, Abelson, Oppenheimer)
 apprendono con comprensibile eccitazione la notizia dal San Francisco Cronichle:
 Alvarez chiede immediatamente ragguagli a Gamow che lo informa dell’esperienza dell’APO
 e inizia una intensa discussione con Oppenheimer che ne intravede le conseguenze
 e prospetta inquietanti panorami. Fra vari fisici nucleari nel frattempo maturava il convincimento
 che i frammenti di fissione non fossero gli unici prodotti dal bombardamento
 neutronico dell’U perch´e a causa dell’eccessivo numero di neutroni rispetto ai nuclei stabili
 con lo stesso Z, i neutroni in eccesso dovrebbero essere emessi sia istantaneamente sia
 in ritardo. Se i neutroni fossero stati in numero maggiore di uno sarebbe stato possibile
 in una opportuna struttura e con una quantit`a sufficiente di U, una reazione a catena con
 produzione di energia e, forse anche, in certe condizioni addirittura in forma esplosiva (8).
 Sta di fatto che terminata la conferenza di Washington Fermi rientra la mattina stessa
 di domenica 29 a New York, fa venire immediatamente Anderson alla Columbia e gli
 propone un esperimento inteso a dimostrare la presenza di neutroni secondari prodotti
 dalla fissione. Esperimento concettualmente semplicissimo. Il dispositivo consisteva in
 un grosso contenitore ripieno d’acqua (ricordo della fontana di pesci rossi di via Panisperna?)
 avente in posizione centrale un grosso bulbo sospeso con una sorgente neutronica
 Rn + Be. L’intercapedine tra la sorgente e la parete del bulbo poteva contenere dell’ossido
 di U. L’esperimento consisteva nel misurare l’eventuale incremento di attivit`a
 indotta dai neutroni termici in un rivelatore neutronico (una sottile lamina di rodio,
 ricordo anch’esso degli esperimenti romani) posto nel recipiente a diverse distanze dal
 bulbo-sorgente.
 Un aumento dell’attivit`a del Rh con il bulbo riempito di ossido di U, sarebbe stata la
 prova dei neutroni secondari, come di fatto si verific`o.
 Mentre l’esperienza di Fermi era stata assemblata in uno scantinato del Pupin, curiosamente
 sette piani pi`u sopra nello stesso edificio, due altri fisici Zinn e Szilard si
 accingevano a montare un esperimento, con tecniche differenti, ma con lo scopo anch’esso
 di rivelare i neutroni secondari. Walter Zinn, un fisico canadese associato di ricerca
 e Leo Szilard, fisico di origine ungherese, entrambi destinati ad occupare un posto di
 grande rilievo nel successivo sviluppo nucleare in USA.
 Leo Szilard, caratteristico prodotto della Mitteleuropa, personaggio singolare, geniale,
 scontroso, disordinato nella vita scientifica e privata, brillante, pieno di immaginazione,
 insofferente alla routine della vita accademica, era un tipico free-lance. A New York
 era arrivato dopo una lunga peregrinazione da Budapest a Berlino (dove aveva ottenuto
 brillanti risultati nel campo della termodinamica) e, dopo l’ascesa al potere di Hitler,
 "Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
 
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| 10-09-2011 17:32 |  | 
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| mi.greco Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare x Tesle
 Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
 Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
 Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
 Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
 Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
 Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).
 
 E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
 Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
 Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
 Michele Greco
 
Messaggio modificato il: 11-09-2011 alle 13:45 da mi.greco. |  | 
| 11-09-2011 13:34 |  | 
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| mi.greco Senator Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare Intanto Il Sole 24ore ci informa
 
 
 
 Tecnologie > Energia
 Dal boom fotovoltaico alle scelte dei paesi europei dopo lo stop al nucleare, oggi il Rapporto Energia
 Cronologia articolo26 giugno 2011Commenti (4)
 
 Viaggio nell'Italia dell'energia, tra chilowatt, megawatt e barili equivalenti di petrolio. Il Rapporto Energia in edicola oggi con Il Sole 24 Ore illustra la strategia italiana, fornisce i dati più aggiornati, fa il punto sulle ultime ricerche, racconta storie d'eccellenza, registra e interpreta le mosse dei principali player, delinea gli scenari a cui potremmo assistere in un futuro non così lontano. Sullo sfondo le ultime novità normative e le attese degli operatori. In primo piano le aziende italiane che operano in questo settore, sempre più strategico per l'economia del Paese.
 
 
 L'età dell'oro del gas
 Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei, Germania e Italia in testa, spinge i Governi a rimettere mano ai piani di crescita. Il tutto mentre un report dell'International Energy Agency (Iea) parla di "età dell'oro del gas", e prevede che entro il 2035 questa fonte rappresenterá il 25% dell'energia totale, in aumento rispetto al 21% attuale.
 
 L'energia fatta dall'Italia
 Quanto al contesto italiano, le ultime rilevazioni dicono che fatturato e investimenti sono in crescita. Il contesto positivo, con numeri da testa di serie, è (anche) segnato da veti incrociati che ne limitano lo sviluppo, stop all'insegna della logica del Nimby, non nel mio cortile).
 Il Rapporto è a 360 gradi: dal mix energetico l'analisi si concentra sulle singole fonti: da quelle fossili (gas, petrolio, carbone) a quelle rinnovabili (il fotovoltaico in espansione, ma anche eolico, idroelettrico, bioenergie). Non mancano articoli di servizio, istruzioni per l'uso per chi, ad esempio, vuole installare un impianto fotovoltaico sul tetto della villetta o per l'imprenditore che vorrebbe effettuare la stessa operazione sul tetto del capannone.
 
 
 Ricerca e sviluppo
 Oltre al quadro complessivo, l'attenzione si concentra sulle buone pratiche, sui risultati raggiunti da ricerca e sviluppo: dall'Eni che ha investito in una partnership con il Mit negli Stati Uniti allo stabilimento nella piana di Catania, che a settembre avvierà la produzione dell'ultima frontiera dei pannelli solari, quelli che si basano sulla tecnologia del "film sottile". Alle spalle c'è una joint venture tra tre pesi massimi: Enel, StM e Sharp.
 
 
 Il vero giacimento
 Energia significa anche soluzioni sostenibili, in grado di ridurre al minimo le emissioni di CO2, per una maggiore tutela dell'ambiente. Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato. In primo piano ci sono i trasporti a zero emissioni: l'auto pulita stenta a decollare, anche se sono sempre di più le case che immettono nel mercato vetture elettriche, anche sulla spinta dei piani dell'Unione Europea. Infine, tutte le informazioni per gli operatori: dai principali convegni a master.
 
 
 
 Michele Greco
 
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| 11-09-2011 16:13 |  | 
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| Cher Consul Member
 
     
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei,
 Prima fesseria:
 Quotazioni del petrolio in netto calo
 
 
  
 
 Gas naturale in netto calo
 
 http://www.forexpros.it/commodities/natu...nced-chart
 
 Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato.
 
 Incredibile seconda fesseria , dato che il rinnovo dell'edilizia non raggiunge l'1% , facciamo l'uno per comodità di calcolo servono 100 anni per sfruttare questo [b]giagimento sottovalutato[/b]..........Sempre più storditi!
 Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
 le notti incominciano prima.
 Tutti conoscono il declino,
 ma pochi ne discernono la linea di confine.
 
 
 Cher03@hotmail.it
 
Messaggio modificato il: 11-09-2011 alle 19:18 da Cher. |  | 
| 11-09-2011 19:12 |  | 
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| tesla82 Senator Member
 
     
 
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| RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare x Tesle
 
 Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
 Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
 Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
 Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
 Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
 Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).
 
 E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
 Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
 Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
 Michele Greco
 
 
 
 ***testo cancellato da amministratore***
 "Io non ho paura del nucleare ma dell'uomo !" giampiero giulianelli
 
Messaggio modificato il: 17-09-2011 alle 21:12 da magnesium. |  | 
| 16-09-2011 21:07 |  | 
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| magnesium Super Moderator
 
       
 
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| RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare tesla82,
 ho modificato il tuo ultimo intervento cancellandolo in quanto non opportuno.
 per favore evitiamo toni poco educati.
 
 grazie
 
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| 17-09-2011 21:15 |  | 
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