| NuclearMeeting | il forum di ArchivioNucleare.com |
Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - Versione stampabile

+- | NuclearMeeting | il forum di ArchivioNucleare.com | (http://www.nuclearmeeting.com/forum)
+-- Forum: Argomenti (/forumdisplay.php?fid=1)
+--- Forum: Nucleare e Radioprotezione (/forumdisplay.php?fid=2)
+--- Discussione: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare (/showthread.php?tid=326)


Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 26-08-2011 21:13

Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare
Proporrei di realizzare una pubblicazione che dia un esauriente "promemoria" della storia del Nucleare fin dalla sua nascita, le vicissitudini che l'hanno esaltato e quelle che ne hanno decretato la sua "morte", fin da tracciarne quelle positività che l'hanno, non solo caratterizzato in questo ultimo tre quarti di secolo, ma anche innalzato a protagonista di crescita economica e benessere.
Credo che sia possibile, selezionando i tanti interventi fatti da, più o meno anonimi, utenti, una buona quantità di opinioni e notizie che potrebbero, opportunamente riviste e corredate, rappresentale il nocciolo dell'intera pubblicazione.
Partirei come fosse una comune rubrica dove, ognuno potrebbe riportare ciò che è stato scritto dallo stesso o da altri e, volendo, proporre nuove riflessioni.
Sono necessari alcuni coordinatori nonchè la supervisione del direttivo.
L'aspetto pratico, editoriale, commerciale e di distribuzione, sarà affrontato a tempo debito e con i partecipanti al progetto e con il Nuclear Meeting.
Proporrei, per il cordinamento, alcuni degli utenti più prolifici e professionali che indicherei tra qualche giorno alla direzione.
Intanto se l'idea vi sembra valida e fattibile, discutiamone subito!

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 26-08-2011 22:28

mi.greco ha Scritto:

Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare
Proporrei di realizzare una pubblicazione che dia un esauriente "promemoria" della storia del Nucleare fin dalla sua nascita, le vicissitudini che l'hanno esaltato e quelle che ne hanno decretato la sua "morte", fin da tracciarne quelle positività che l'hanno, non solo caratterizzato in questo ultimo tre quarti di secolo, ma anche innalzato a protagonista di crescita economica e benessere.


Guarda che qui non è morto nessuno!! dicasi per energia nucleare se c'è una cosa che è morta quello è il cevello degli italiani che si è spento grazie a tutti i mezzi chiamati a "disinformare" quello che è realmente il cammino dell'umanità!

C'è poco da parlare e solamente da mettersi a piagnere di fronte alle castronerie che si sentono dire in giro...


saluti tesla82
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 26-08-2011 22:37

Aggiungo che i miracoli li fanno i santi san gennaro,san giorgio padre pio e compagnia bella!!!!,qui stiamo parlando di scienza anche perchè qualcuno ogni tanto si scorda che entrare nel mondo del nucleare non è come entrare in un bar e parlare di calcio!!! non è uno scherzo l' energia nucleare è la massima espressione di materie scientifiche come :meccanica quantistica,chimica,fisica III.

Esistono 3 gruppi di persone: quelli che non capiscono una mazza di energia atomica e se ne vedono bene di non parlarne e documentarsi.

quelli che non ne capiscono una mazza e parlano a vanvera esternando affermazioni fantoziane come qualcuno che non faccio i nomi su questo forum.

quelli che sanno benissimo come si è arrivati a questo punto nel settore energetico nucleare e non fanno altro che scuotere la testa a tutte le baggianate che sentono in giro.

Tu a che categoria appartieni?????


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - Cher - 27-08-2011 08:24

x Tesla ..............era metaforico il titolo del thread proposto da Michele.
Su , dai , metti la sicura alle "falangi" Wink

Credo che sia una ottima idea, grazie Michele!


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 27-08-2011 12:25

x Tesla

Sono sicuro che tu, quando scrivi (frutto, spero, di riflessione) esprimi il meglio di te stesso, per cui non posso "pretendere" di più da da te per ciò che hai scritto in merito alla mia proposta di pubblicare un libro sul Nucleare.
Tu, da buon analista che sei, scrivi:
Esistono 3 gruppi di persone: quelli che non capiscono una mazza di energia atomica e se ne vedono bene di non parlarne e documentarsi.

quelli che non ne capiscono una mazza e parlano a vanvera esternando affermazioni fantoziane come qualcuno che non faccio i nomi su questo forum.

quelli che sanno benissimo come si è arrivati a questo punto nel settore energetico nucleare e non fanno altro che scuotere la testa a tutte le baggianate che sentono in giro.

Tu a che categoria appartieni?????


--------------------------------------------------------------------------------
Ancor prima di chiedere a me a quale delle tue, restano tue, tre categorie appartenga, avresti, per non comprendere te in una delle stesse, aver dovuto individuane per lo meno una quarta a cui avresti dovuto appartenere (non potendo, comunque, appartenere nemmeno alla terza che richiede, prerogativa non tua, l'aver una testa per poterla scuotere). Ma una quarta, per te, non c'è, nè io ti posso aiutare ad individuarla considerando i tuoi limitatissimi mezzi di analisi!
Il bue, tanto per cambiare, chiama cornuto l'asino!

Comunque un complimento te lo meriti per lo sforzo che stai facendo per migliorare il tuo italiano.

Continua così!

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 27-08-2011 12:35

Per Cher

Ti ringrazio per la tua disponibilità, contavo sulla tua collaborazione.
Se riusciamo a mettere insieme quanto mi prefiggo per la realizzazione di questa pubblicazione, potrei, per la stessa, coinvolgere personaggi di spicco del mondo scientifico ed umanistico perchè esprimano una loro personale opinione.
La pubblicazione, se sarà portata avanti con competenza e serietà, potrebbe avere un contributo determinante dalla SIPS presieduta da Maurizio Cumo.
La paternità la si potrebbe, ovviamente e di diritto, affidarla al "Nuclear Meeting" una volta avuta la sua adesione e consenso.

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 27-08-2011 18:36

So benissimo dove vuoi arrivare e che progetto vuoi sviluppare ma pensa se io cammino per una libreria e leggo un titolo di un libro " Vita,miracoli e morte del nucleare" una persona che non fa parte di questo campo cosa puo pensare? sicuramente che ha avuto un inizio ed una fine!cosa in realta non è vero,poi ci si lamenta in questo forum se la gente ha idee sbagliate!!



Si sa da dove tutto è nato lo dice la storia,i miracoli per me non esistono a livello "metaforico" e neanche la "morte" se per miracoli intendi la scoperta del "bosone di Higgs" o " la risoluzione dei problemi energetici contemporanei" e per "morte" intendi i pregiudizi della gente dopo chernobil e compagnia varie ,bhe a questo punto io cambierei titolo e metterei:

"Nucleare,storia e pregiudizi sociali"

se tu credi di essere piu bravo e con una cultura superiore alla mia,bhe hai ragione te lo scritto mille volte su questo forum,ti ho fatto i complimenti diverse volte cher e gli altri lo sanno,io mi sono presentato su questo forum come un "operaio" che lavora nel campo energetico,enel ed eni e con diverse nozioni di ingegneria nucleare e parlo per quello che so e che ho studiato non ho il minimo problema a esporre le mie teorie e realta che vedo tutti i giorni.

saluti tesla82


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 27-08-2011 20:42

Caro Tesla,
finalmente! Ti preferisco così, piuttosto che colui che vuol dire puntigliosamente per forza la sua, pur di rompere le "uova nel paniere".
Non ce l'ho con te, nè posso confrontarmi con chi non conosco se non per quello che lui vuol far conoscere di sè.
Ho semplicemente proposto di fare una pubblicazione aperta ad esserne discussa anche, se vuoi, nel titolo. Poi, chiamala come ti pare, con o senza allusività, ironie e, aggiungerei melanconiche tristi realtà.
Non so nemmeno se questo libro potrà entrare nelle librerie o sarà un "gradito" regalo per Natale ad amici e parenti di chi ci ha creduto.
Qualcosa dobbiamo pur fare, non avendo il potere di fare ciò che probabilmente sarebbe più utile e convincente (e ci sarebbe tanto da fare).
Diciamo la nostra, e, credimi, io apprezzo qualsiasi contributo si possa dare, a prescindere dalla "casta", dal "rango", dalla posizione sociale che si occupi, ben venga anche il contributo di un "operaio" come ami definirti.
Se vuoi che il libro si chiami: "Nucleare, storia e pregiudizi sociali", perchè no, discutiamone, purchè sia una discussione ragionevole e non un irragionevole litigio fuori posto e fuori sede.

Grazie
Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 28-08-2011 00:45

Io sono disposto a dare il mio contributo ma sicuramente non vedrai mai parlare da parte mia della morte del nucleare! preferisco occuparmi a scrivere della sua evoluzione....

ci sentiamo per i prossimi messaggi.

saluti tesla82


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-08-2011 15:44

tesla82 ha Scritto:

Io sono disposto a dare il mio contributo ma sicuramente non vedrai mai parlare da parte mia della morte del nucleare! preferisco occuparmi a scrivere della sua evoluzione....

ci sentiamo per i prossimi messaggi.

saluti tesla82



Hai un'idea troppo limitata e naive della morte, legandola, o a credi teologici, o alla tafonomia.
Per esempio, Lucio Fontana, uno dei nostri più grandi artisti contemporanei, disse d'una ultima sua sequenza artistica:«Sono molto contento, è il nulla! La morte della materia, è la pura filosofia della vita».
Cerca di "leggere" la morte senza ignorare i rapporti fondamentali con la vita che lega, la materia organica con l'inorganica, attraverso naturali processi di trasformazione.

Michele Greco
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 30-08-2011 16:09

Appunti elementari della Storia del Nucleare

L'energia nucleare nasce ufficialmente nel 1934 con gli esperimenti portati avanti da un gruppo di scienziati italiani sotto la guida del fisico Enrico Fermi. Il gruppo è anche conosciuto con il nome di "ragazzi di via Panisperna" dove risiedeva la sede dell'istituto. Gli studi furono portati avanti nel 1938 dal chimico tedesco Otto Hahn che per la prima volta riuscì a dimostrare il principio della fissione nucleare mediante il quale si basa ancora oggi il funzionamento di una centrale nucleare. L'impatto di un neutrone con un nucleo di uranio 235 dà luogo a più frammenti. Gli studi di Hahn confermarono in tal modo l'ipotesi della fissione già avanzata nel 1934 dalla chimica Ida Noddack. L'impatto del neutrone con l'atomo di uranio dava luogo alla divisione del nucleo e al rilascio di una quantità considerevole di energia. Nel corso della seconda guerra mondiale la ricerca sul nucleare ottenne ampi investimenti da entrambe le parti in conflitto al fine di creare una super bomba in grado di segnare la superiorità tecnologica di almeno uno dei paesi in conflitto. La task-force americana (cd Progetto Manahttan) riuscì per prima a conquistare la prima applicazione nucleare con la costruzione della bomba atomica. Il 6 agosto 1945 la prima bomba atomica fu lanciata sulla città giapponese di Hiroshima causando la morte di migliaia di civili ma anche la fine della seconda guerra mondiale. Da quel giorno il mondo non ha conosciuto più altri conflitti bellici mondiali anche grazie alla contrapposizione degli armamenti nucleari a disposizione dei due blocchi (cd guerra fredda). Negli anni '50 gli studi militari sull'energia nucleare furono portati avanti anche sul piano civile per la realizzazione dei primi reattori nucleari e delle prime centrali atomiche (o centrali elettro-nucleari). Nel 1954 il presidente degli Stati Uniti, Eisenhower, approvò ufficialmente il progetto "Atom for Peace" al fine di agevolare l'introduzione dell'energia nucleare in applicazioni civili e per la produzione di energia elettrica. La prima centrale elettrica con reattore nucleare fu realizzato nel 1955 nello Stato dell'Idaho (U.S.A.). Il reattore civile si chiamava Borax III.

Storia del nucleare nel dopoguerra
Nel 1942 il gruppo di scienziati coinvolti nel progetto Manhattan, tra i quali Enrico Fermi, lavorò per la realizzazione in laboratorio della prima "reazione a catena" controllata. Il progetto aveva scopi militari, era nato durante la seconda guerra mondiale e finanziato dal governo alleato degli Stati Uniti per dare vita alla prima bomba atomica. Nello stesso tempo anche la Germania aveva attivato ricerche simili. Il progetto Manhattan si concluse prima. Le prime bombe atomiche della storia furono sganciate nel 1945 sulle due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Un evento che segnò la fine della guerra e una morte orrenda per la popolazione inerme delle due città giapponesi. Ancora oggi le conclusioni e le opinioni sono controverse.
Nel 1954 il presidente degli Usa, Eisenhower, inaugurò il progetto "Atom for Peace" allo scopo di favorire l'applicazione civile dell'energia nucleare. In soli 12 mesi venne realizzata la prima centrale nucleare della storia, il reattore civile Borax III in grado di fornire energia elettrica a una piccola città dello Stato dell'Idaho (Usa).
Ecco il funzionamento tipico di una centrale nucleare

Una breve e semplice spiegazione sul funzionamento. La reazione a catena nucleare avviene all'interno del guscio di cemento e di acciaio, sempre in uno stato cosiddetto "critico" in cui ogni neutrone colpisce un solo nucleo di uranio. Il processo deve essere costantemente controllato poiché se venisse superata la soglia "critica" (ovvero se un neutrone colpisse più nuclei di uranio) la reazione a catena genererebbe un surriscaldamento esponenziale e la conseguente fusione del nucleo nel reattore con emissioni di radiazioni nocive, cosi accadde alla centrale di Chernobyl.
Per controllare la reazione nucleare l'uranio viene immerso in una piscina d'acqua pesante in grado di rallentare l'attività dei neutroni e quindi di controllare la reazione nucleare. Nella piscina vengono poi poste barre di cadmio o di boro per assorbire parte dei neutroni che si liberano dalla fissione nucleare. La reazione a catena nel processo di fissione genera calore e riscalda i flussi di acqua presenti in uno scambiatore di calore generando vapore. La forza vapore muove le turbine meccaniche per produrre energia elettrica.
Le prime centrali nucleari degli anni '50 basavano il proprio sistema di raffreddamento sull'utilizzo del gas. Negli anni '60 venne preferito l'uso dell'acqua. Il ruolo dell'acqua è sempre stato fondamentale nelle centrali nucleari. Il processo di fissione richiede costantemente un flusso refrigerante per controllare il calore emesso e consente la trasformazione del calore in vapore acqueo (forza vapore). L'acqua è prelevata e scaricata in continuazione dai fiumi antistanti alle centrali nucleari. Ha fatto notizia nella torrida estate del 2003 l'emergenza scattata in molte centrali nucleari francesi a causa dell'abbassamento delle acque nei fiumi. Il fenomeno naturale stava mettendo a rischio il processo di refrigerazione e controllo della temperatura dei moderni reattori francesi.


Le seguenti versioni andrebbero elaborate ed ampliate con eventuali eventi e curiosità del tempo, immagini, commenti e con le posizioni politiche che furono assunte.

Potrebbe essere il primo capitolo al quale antecedono:Una o più presentazioni
Una chiara spiegazione scientifica di cos'è l'Energia Nucleare.

Chi se la sente di elaborare i testi storici?

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 04-09-2011 20:51

Mentre aspetto la fattiva collaborazione di qualcuno di voi, vado avanti proponendovi un interessante passaggio introduttivo dell'ing. Luigi De Paoli che potrebbe essere un importante contributo alla stesura del libro.

Il mito di Ulisse è stato utilizzato, da Omero a Dante, per rappresentare la condizione umana soggetta a una irresistibile attrazione verso nuove avventure e scoperte, anche a costo di grandi sofferenze (nell’Odissea) o della stessa morte (nel viaggio oltre le colonne d’Ercole dantesco). L’uomo-Ulisse, nel suo peregrinare in cerca di “virtute e conoscenza”, non è stato attratto solo da territori e paesi sconosciuti, ma anche dall’infinitamente grande e dall’infinitamente piccolo, sempre indagati con la speranza di arrivare al confine estremo.
L’energia nucleare ha a che fare con l’esplorazione dell’infinitamente piccolo. Per lungo tempo l’atomo, così chiamato perché in greco significa “indivisibile”, è stato considerato il confine estremo del piccolo. Ma questa certezza ha cominciato a vacillare e si è dissolta tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Allora si formò la rappresentazione degli atomi come strutture simili al sistema solare: al centro sta il nucleo-sole e intorno a lui girano gli elettroni-pianeti in uno spazio che è in gran parte vuoto. Nei decenni successivi si scoprì che il nucleo era composto di due tipi di particelle diverse, i protoni e i neutroni, e che alcuni nuclei non erano così inerti come altri, ma che potevano emettere radiazioni molto penetranti. Alla fine degli anni Trenta, si scoprì che il nucleo si poteva rompere e che la sua fissione rilasciava una enorme quantità di energia. Subito ci si rese conto che la scoperta era rivoluzionaria e mentre gli scienziati interessati alla conoscenza continuavano il loro viaggio di esplorazione all’interno del nucleo, gli scienziati interessati alla “virtute” cercavano di controllare e sfruttare la fissione nucleare e nel giro di pochi anni ci riuscirono. Era nata una nuova fonte di energia, anche se non si poteva ancora dire che fosse del tutto addomesticata ed anzi solo nei decenni successivi si è meglio capito la portata e le condizioni per sfruttare, limitandone i rischi, l’energia nucleare.
Oggi sappiamo che i vantaggi e i limiti dell’uso dell’energia nucleare sono racchiusi in quattro caratteristiche che questa fonte possiede: è un’energia tecnologica, usata solo per la produzione di energia elettrica, ad alti costi fissi e bassi costi variabili, con impatto sistemico.
Dire che l’energia nucleare è una  energia tecnologica significa ricordare che, a differenza delle fonti fossili (petrolio, gas, carbone), l’elemento fondamentale per poter disporre di energia nucleare è la tecnologia e non la materia prima. Questo non vuol dire che per produrre energia elettrica da fissione non ci voglia anche la materia prima (l’uranio o un altro materiale) o che per produrre energia elettrica con centrali termoelettriche a carbone o a gas non ci voglia anche la tecnologia. Ma nella produzione nucleare molto più che negli altri casi la tecnologia, cioè il sapere perché e come fare, è il cuore del problema. La tecnologia è necessaria non solo per progettare e costruire i reattori, ma anche per realizzare il combustibile in grado di farli funzionare. Il combustibile nucleare, infatti,  è un prodotto industriale molto più che una materia prima. Infine il richiamo alla tecnologia serve per ricordare che l’energia nucleare non è intrinsecamente buona o cattiva, ma è l’uso che l’uomo ne vuole fare che la rende buona o cattiva.
L’energia nucleare da fissione è poi una fonte energetica che oggi serve solo alla produzione di energia elettrica di base, cioè continuativa. Ricordare che l’energia nucleare serve solo per produrre elettricità di base è indispensabile per due motivi. In primo luogo significa che l’energia nucleare compete con le altre soluzioni per produrre elettricità di base con potenza garantita, vale a dire con le centrali a carbone e con quelle a gas a ciclo combinato, mentre non vi è praticamente concorrenza tra l’energia nucleare e le fonti rinnovabili. In secondo luogo significa che il problema dell’approvvigionamento energetico non può ridursi solo alla questione nucleare. Ad esempio, per un paese come l’Italia, in cui i consumi elettrici rappresentano il 35% dei consumi di energia primaria e la produzione di elettricità di base rappresenta i ¾ della produzione elettrica, anche una scelta “tutto nucleare” alla francese coprirebbe solo poco più di ¼ dei consumi energetici totali. Ciò non significa affatto sminuire l’importanza del contributo dell’energia nucleare. Infatti il vettore elettrico è quello che meglio corrisponde alle esigenze delle società avanzate e quindi la sua importanza va crescendo nel bilancio energetico di tutti i paesi.
La terza caratteristica dell’energia nucleare è di essere capital intensive. Per produrre elettricità nucleare bisogna investire molto nella realizzazione dell’impianto che rappresenta circa due terzi del costo totale. Il pro di questa situazione è che la produzione di elettricità con impianti nucleari rappresenta una delle principali possibilità per un paese povero di materie prime di trasformare l’approvvigionamento energetico da un problema di importazione a occasione di sviluppo industriale. Inoltre, una volta realizzato l’impianto che può funzionare 60 anni e più,  il costo di produzione è poco variabile e prevedibile mentre usando gas o carbone si è sottoposti all’alea del prezzo dei combustibili (il peso dell’uranio incide solo per il 5% mentre nelle centrali termoelettriche il carbone o il gas pesano per circa il 50% e l’80% rispettivamente). Il contro sta nel fatto che si deve anticipare una parte importante dei costi e che, se i costi finali non sono in linea con le previsioni, si rischiano gravi perdite.
L’ultima e più importante caratteristica dell’energia nucleare è quella di essere un’energia sistemica o pervasiva. La sua messa in opera richiede infatti la costruzione di un sistema di attori capaci di svolgere il proprio compito e di interagire armoniosamente per ottenere il risultato voluto, proprio come accade in una orchestra con molti strumenti che devono eseguire una partitura complessa. Tra gli attori vi è anzitutto il mondo della ricerca –pubblica nelle fasi iniziali, privata man mano che ci si avvicina all’applicazione industriale- che deve mettere a punto e sperimentare le soluzioni da impiegare. Vi è poi un direttore d’orchestra (l’architetto-ingegnere) in grado di progettare, coordinare e controllare l’azione dei soggetti coinvolti nella realizzazione dell’impianto. Tra questi vi è l’industria che deve produrre i diversi componenti garantendo, per motivi di sicurezza, la loro qualità e quindi dotandosi di un sistema di certificazione della qualità inusuale in altri settori. Gli impianti nucleari sono poi una grande opera civile che vede impegnati sul cantiere contemporaneamente migliaia di persone e decine di imprese.  Una volta costruiti, gli impianti vanno ben gestiti per ottenere affidabilità e sicurezza: solo gestori che abbiano dimensioni adeguate e che si attrezzino per svolgere questo compito sono in grado di garantire con continuità queste prestazioni. A fine vita gli impianti vanno smantellati e il materiale radioattivo messo in depositi che diano opportune garanzie: ci vogliono quindi soggetti con competenze adatte. Da ultimo, ma primo per importanza, c’è bisogno di un’autorità di sicurezza forte che dia le autorizzazioni e controlli lo svolgimento delle diverse attività, poiché tutto è dominato dalla preoccupazione di garantire la sicurezza della popolazione e dei lavoratori.  
Quanto detto per i reattori nucleari può essere ripetuto, con alcuni adattamenti, per gli impianti del ciclo del combustibile. A questo proposito va ricordato che fin dall’inizio il mondo nucleare si è posto il problema del combustibile irraggiato scaricato dai reattori individuando due alternative. La soluzione detta “a ciclo chiuso” consiste nel costruire impianti di ritrattamento per estrarre il materiale ancora utilizzabile da rimettere in reattore separandolo dalle scorie radioattive. La soluzione “a ciclo aperto” consiste nel mettere al sicuro il combustibile scaricato lasciando decadere la radioattività in attesa di condizionarlo e metterlo in depositi sicuri. La scelta tra il “ciclo chiuso” e il “ciclo aperto” può difficilmente essere lasciata alla sola industria sulla base di considerazioni economiche in quanto ha importanti conseguenze in termini di sicurezza e di rischi di proliferazione (il plutonio estratto durante il ritrattamento potrebbe essere utilizzato per costruire bombe atomiche).
Per questa scelta, ma non solo, è direttamente implicato il mondo della politica senza la cui partecipazione con un atteggiamento positivo e costruttivo (per esempio per la localizzazione degli impianti, ma anche per il reperimento del sito e la gestione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi) l’adozione della scelta nucleare diventa impossibile.
Da ultimo l’energia nucleare tende ad essere sistemica perché può comportare costi o benefici che coinvolgono l’intera collettività. Tra i benefici si possono ricordare gli eventuali minori costi dell’energia elettrica, la sicurezza di approvvigionamento, le ricadute occupazionali e la riduzione delle emissioni di gas serra. Tra i costi, il principale è legato al rilascio di radioattività in condizioni accidentali o normali.
Per queste ragioni la scelta nucleare non può essere solo e tanto una decisione privata, ma è una scelta che coinvolge la società e che suscita inevitabilmente dibattiti e prese di posizioni contrastanti.
(Luigi De Paoli)

Michele Greco


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 04-09-2011 21:04

le leggi della meccanica quantistica legate al mondo macroscopico

Oggi come oggi noi possiamo catalogare e descrive tutto lo spazio-tempo intorno a noi con le leggi della meccanica classica,la domanda che mi pongo è questa e se invece il tempo non esistesse e lo spazio è solo una illusione?cosa centra con il nucleare? quello che sto tentando di spiegare è che il mondo che ci circonda non è profondamente legato alle leggi che noi conosciamo se dobbiamo descrivere in grandi linee le leggi newtoniane possiamo assolutamente affermare che esse non approfondiscono al 100% tutti gli aspetti della vita reale,anche la meccanica quantistica cosi come la conosciamo è legato a tutti quei aspetti del mondo microscopico che non possiamo vedere a occhio nudo e sopratutto non possiamo verificare senza strumentazione adeguata.Ma c'è qualcosa che ci sta sfuggendo ed è sotto gli occhi di tutti!il nucleare è la prova che il mondo che ci circonda segue le regole della meccanica quantistica,non solo dimostra anche che il tempo non esiste ed è solo una illusione,per le leggi della relatività einsteniana se il tempo-spazio sono due dimensioni indivisibili non puo esistere una e l'altra no,qundi anche lo spazio è una illusione.Descritto cosi puo creare confusione ed sconcertazione ma per rendere chiara l'idea bisogna inserire il concetto di "cella temporale" e di " wordline",queste due nuove dimensioni stanno a descrivere che lo spazio-tempo che circonda intorno a noi puo essere raffigurato come una successione di immagini inserite in un sacchetto ogni immagine rappresenta un istante della nostra vita,il numero di queste immagini tocca infinito ed esse vengono disposta lungo una linea chiamata "wordline",ma ritorniamo al nucleare,posso sicuramente affermare che alle conoscenze che abbiamo raggiunto esiste in questo stesso istante la consapevolezza che il nucleare è oggi la soluzione del mondo,e la sua distruzione al tempo stesso.

Come è possibile che in uno stesso istante energia nucleare puo decretare la soluzione ad ogni problema e l'eleminazione  del pianeta stesso?la soluzione al problema ci viene data dalla meccanica quantistica in contesto "chiuso" dove noi non possiamo conoscere al livello globale tutte le variabili che incidono sulla incolumità della razza umana,in uno qualsiasi momento ci sono le stesse probabilita che possiamo fornire energia illimitata a tutti gli abitanti del pianeta e la stessa probabilità di cancellare dalla faccia del pianeta ogni essere vivente,abbiamo a che fare con i nuclei dei isotopi di uranio che a sua volta essi sono regolati dalle leggi quantiche,la ripercussione sul mondo macroscopico è immediata  nel momento che il mondo dipendera escusivamente dal'energia nucleare fissione-fusione,e con eliminazione di ogni combustibile fossile.

Qello che sto affermando è che non dobbiamo aver paura ma sicuramente oggi come oggi ci sono persone che hanno pareri opposti proprio perchè ne vedono le due situazioni positive e negative nello stesso momento,dobbiamo prima o poi andare incontro al paradosso che ho proposto in queste parole,la richiesta di energia sarà troppo elevata in futuro dal dover dipendere solo dai combustibili fossili.

Nel settore dell'energia nucleare,ogni ricercatore sa che si puo avere in mano la soluzione globale(fusione) e nello stesso tempo la distruzione globale del pianeta terra ( bombe H,fissione ecc)il fatto di non doverla osservare di persona fa si che noi non conosceremo mai ne l'aspetto positivo e ne l'aspetto negativo,le cosidette "celle temporali" e le "wordline" messe in questo "sacchetto immenso" si possano creare combinazioni infinite di immagini e situazioni che fino ad oggi ancora non conosciamo una teoria ho formula esatta che ci spieghi il "tutto".



Ps: x greco queste sono solo mie riflessioni alla prossima per un racconto piu documentaristico.


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 04-09-2011 23:51

Dici molte cose giuste e molte tue intuizioni sono esatte. Il problema è che le mescoli tra loro e crei una certa confusione.
Dovresti fermarti a ragionare su ogni singolo problema e su ogni singola intuizione finchè non ne trovi una ragione ed un ordine espositivo e logico.
In quello che scrivi c'è un po' di tutto, direi un po' di troppo.
Comunque le tue riflessioni meritano considerazione e le tue domande una risposta.
Ti inviterei a ragionare subito su una tua riflessione posta come dubbio.
"e se invece il tempo non esistesse e lo spazio è solo una illusione?"
Pensa che il tempo noi lo "rappresentiamo" con la storia e lo spazio con la geografia. In questo modo potrebbe sembrarti più "umano" comprenderli sempre che tu poi non ti ponga una ulteriore domanda:
Come l'uomo riesce a percepire o ad avere la "cognizione" del tempo e dello spazio se non attraverso i sensi?
Una ulteriore domanda susciterebbe una ulteriore riflessione:
I sensi testimoniano la vita?
Secondo te, se ad un individuo si eliminassero i sensi e questo comunque resterebbe in vita...la percezione della vita come potrebbe avvenire e come questi potrebbe avere la cognizione del tempo e dello spazio?
Discutiamo un po' di ciò e cerchiamo anche di capire del perchè molti sostengano che il tempo e lo spazio siano la stessa cosa.
Vedrai che così forse incomincerai a ragionare con " Ammesso e non concesso che due più due faccia quattro, bla bla bla........"

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 05-09-2011 10:39

Oltre a qualche curiosità che spero di aver destato intorno al concetto di spazio e di tempo, senza però aver detto nulla di nuovo, vorrei ricordarti che la meccanica quantistica è determinata e compresa da una serie di "incertezze" che vanno dalla Probabilità all'Ipotesi, dalla Interpretazione al Concettuare.
D'altra parte questa nuova teoria fisica dell'indagare è vicina alla filosofia ed alla matematica (potrei azzardare di definirla deduttiva delle stesse) che pongono postulati, ipotesi e dubbi ancor più della fisica o, se vuoi, della meccanica classica.
E' la curiosità che sollecita il dubbio e solletica la ricerca.
Sei pertanto libero di dubitare sulle apparenze e su certe presunte certezze ma non ti puoi sottrarre dall'esserne solleticato verso la ricerca d'un logico convincimento.

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 08-09-2011 18:45

Un capitolo interessante della pubblicazione si potrebbe dedicarlo alle curiosità del settore ed agli eventi di cronaca ed interviste a scienziati del nucleare.
In merito vi riporto un'intervista apparsa qualche mese fa su Sole24ore.

Nucleare del futuro: un sottomarino russo ci salverà?
di Federico Rendina, intervista fatta a Pietro Agostini
    
Un sottomarino, russo, ci salverà? Paradossi della storia e della tecnologia. Potrebbe davvero essere il raffreddamento a piombo liquido usato per proiettare a gran velocità e a lunghissime distanze i sommergibili con la stella rossa a tracciare il futuro delle centrali elettro-nucleari sicure, o almeno "più" sicure di quelle di oggi. Ce lo dice un luminare della scienza atomica, che qui da noi occupa un osservatorio privilegiato. Pietro Agostini, ingegnere nucleare, guida il centro di sperimentazioni e ricerche del Brasimone, che l'Enea ha piazzato in mezzo all'appennino emiliano.

Fukushima distribuisce terrore, dubbi, ripensamenti, interrogativi. Nucleare obbligatorio?
Sì. Inutile nasconderselo. Le riserve di petrolio sono destinate a finire. Il carbone può essere relativamente pulito quando lo usiamo nelle centrali, ma il suo procedimento di estrazione procura comunque notevoli danni all'ambiente e alle persone. E poi anche il carbone si esaurirà. Nel futuro il nucleare sarà irrinunciabile. Certo, è una fonte che deve essere studiata, approfondita, migliorata.

Fukushima cosa ci ha insegnato?
Ci ha dato delle risposte, alcune più approfondite, altre più semplici. Che del resto derivavano anche dall'episodio di Chernobyl. E cioè che questi incidenti sono causati da esplosioni di tipo chimico. Nel caso di Fukushima si presume che si sia trattato di idrogeno che si è formato dal contatto dell'acqua con materiali altamente riducenti ad alta temperatura, come accade quando si ha a che fare con le leghe di zirconio.

Mi sta dicendo che non è il nucleare di per sé a essere insicuro, ma semmai quello che ci sta intorno?
Diciamo che un impianto nucleare contiene degli elementi che sono effettivamente pericolosi, che noi dobbiamo individuare e iniziare per quanto possibile a escludere dalla struttura. Lo stesso disastro di Chernobyl è stato provocato dall'incendio della grafite, materiale altamente infiammabile che è stato portato in alto dalle correnti ascensionali trascinandosi i radionuclidi. Ecco perché dobbiamo riuscire a individuare quei vettori termici e quei materiali che ci tutelino da questi episodi.

Quanto ci manca? Dobbiamo aspettare la quarta generazione? Anni o decenni?
È un problema di filiera tecnologica. L'idea che si sta consolidando è quella di utilizzare i metalli liquidi pesanti usati come vettore di raffreddamento.

Sta parlando dell'evoluzione del raffreddamento al piombo, ad esempio?
Sì, anche. Tra i candidati dei reattori di quarta generazione ci sono il piombo ma anche il sodio, due metalli liquidi che hanno una temperatura di ebollizione molto elevata che consente di risolvere più facilmente i problemi legati all'eccessiva pressurizzazione.

Una tecnologia niente affatto nuova. La usavano e la usano tuttora i russi per i sottomarini nucleari.
Proprio così. I russi questa tecnologia la conoscono bene. Parliamo nello specifico del piombo e non del sodio, che con l'acqua si incendia. Ecco perché riteniamo preferibile come vettore termico il piombo al sodio.

Gli esperimenti che state facendo a Brasimone indicano che questa potrebbe essere una tecnologia evolutiva anche rispetto ai problemi di sicurezza?
Sì, ma non solo. Il reattore al piombo potrebbe effettivamente garantire una sicurezza più elevata rispetto ai reattori di terza generazione. Ma dal punto di vista della sostenibilità potrebbe offrire anche altri vantaggi. Nella migliore utilizzazione del combustibile primario, l'uranio, ad esempio. Consentendo di utilizzarlo con un'efficienza oltre 100 volte maggiore.

Grazie a cosa?
Gran parte dei prodotti di fissione di un reattore di terza generazione sono considerati scorie e quindi rifiuti radioattivi. Gran parte di questi rifiuti in un reattore di quarta generazione viene riutilizzata, bruciata come combustibile all'interno del reattore stesso. Ciò consente un'utilizzazione molto più efficiente del combustibile iniziale, dell'uranio. Riducendo notevolmente, oltretutto, il fardello di scorie radioattive che rimangono alla fine del processo.


Michele Greco

    


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 09-09-2011 21:46

mi.greco ha Scritto:

Dici molte cose giuste e molte tue intuizioni sono esatte. Il problema è che le mescoli tra loro e crei una certa confusione.
Dovresti fermarti a ragionare su ogni singolo problema e su ogni singola intuizione finchè non ne trovi una ragione ed un ordine espositivo e logico.
In quello che scrivi c'è un po' di tutto, direi un po' di troppo.
Comunque le tue riflessioni meritano considerazione e le tue domande una risposta.
Ti inviterei a ragionare subito su una tua riflessione posta come dubbio.
"e se invece il tempo non esistesse e lo spazio è solo una illusione?"
Pensa che il tempo noi lo "rappresentiamo" con la storia e lo spazio con la geografia. In questo modo potrebbe sembrarti più "umano" comprenderli sempre che tu poi non ti ponga una ulteriore domanda:
Come l'uomo riesce a percepire o ad avere la "cognizione" del tempo e dello spazio se non attraverso i sensi?
Una ulteriore domanda susciterebbe una ulteriore riflessione:
I sensi testimoniano la vita?
Secondo te, se ad un individuo si eliminassero i sensi e questo comunque resterebbe in vita...la percezione della vita come potrebbe avvenire e come questi potrebbe avere la cognizione del tempo e dello spazio?
Discutiamo un po' di ciò e cerchiamo anche di capire del perchè molti sostengano che il tempo e lo spazio siano la stessa cosa.
Vedrai che così forse incomincerai a ragionare con " Ammesso e non concesso che due più due faccia quattro, bla bla bla........"

Michele Greco


un altro discepolo di Julian barbour Big GrinBig Grin.....

Bhe che dire...che il tempo non esiste non è un concetto che mi è nuovo!!..cio che pero affermo e critico sta nel fatto che oggi molti fisici e matematici impazziscono di fronte alla meccanica quantistica e nel tentativo di trovare la "teoria del tutto" senza pero contare e chiarire i concetti fondamentali del funzionamento delle particelle subatomiche,non si puo dare molti concetti al caso, alla probabilità ed alla statistica, nel grande mosaico della vita si sta scoprendo pezzo dopo pezzo il funzionamento del mondo che ci circonda ma...io credo di aver trovato una equazione che potra aprire molto gli occhi sul comportamento delle particelle subatomiche,il chiarimento di concetti come la"dualita del fotone e dell'elettrone"risulteranno piu chiare saluti.
RE:   Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 10-09-2011 12:53

tesla82 ha Scritto:



un altro discepolo di Julian barbour Big GrinBig Grin.....

Bhe che dire...che il tempo non esiste non è un concetto che mi è nuovo!!..cio che pero affermo e critico sta nel fatto che oggi molti fisici e matematici  impazziscono di fronte alla meccanica quantistica e nel tentativo di trovare la "teoria del tutto" senza pero contare e chiarire i concetti fondamentali del funzionamento delle particelle subatomiche,non si puo dare molti concetti al caso, alla probabilità ed alla statistica, nel grande mosaico della vita si sta scoprendo pezzo dopo pezzo il funzionamento del mondo che ci circonda ma...io credo di aver trovato una equazione che potra aprire molto gli occhi sul comportamento delle particelle subatomiche,il chiarimento di concetti come la"dualita del fotone e dell'elettrone"risulteranno piu chiare saluti.



Mi auguro che la tua "conoscienza" della meccanica quantistica e della definizione di tempo non si sia fermata alle asserzioni dell'astrofisico britannico che citi quale mio maestro.
Quanto ho asserito lo puoi riscontrare sia nel campo della fisica, sia in quello della filosofia in tempi molto più antecedenti a Barbour.
Il dubbio ed il problema sull'esistenza del tempo e dello spazio l'hai sollevato tu ed ora ti meravigli della mia risposta. Sei il "controsenso" personificato; il tuo inarrestabile contraddittorio è inevitabile per quanto prevedibile.
Se poi sei così bravo ed hai equazioni e soluzioni, come l'asso nella manica per un buon bluff, tirale fuori e giocati il tuo solitario.

Michele Greco
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 10-09-2011 13:25

Non mi sto contraddicendo sono daccordo sul fatto che il tempo è una illusione ma non sono daccordo con le ipotesi che vengono fatte a riguardo delle cosidette "adesso" o come si vogliono chiamare "istanti" che molti scienziati teorizzano,sono daccordo sul fatto che il tempo e lo spazio non sono reali come ci appaiono ma io ho un'altra concezione rispetto a quella che gira.....

saluti tesla82


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 10-09-2011 15:42

tesla82 ha Scritto:

Non mi sto contraddicendo sono daccordo sul fatto che il tempo è una illusione ma non sono daccordo con le ipotesi che vengono fatte a riguardo delle cosidette "adesso" o come si vogliono chiamare "istanti" che molti scienziati teorizzano,sono daccordo sul fatto che il tempo e lo spazio non sono reali come ci appaiono ma io ho un'altra concezione rispetto a quella che gira.....

saluti tesla82



Cos'è un indovinello?
Dì pure quello che pensi invece di fare allusioni e girare attorno ad un concetto che non ti è affatto chiaro.
Se però devi necessariamente scrivere per contraddire, fallo con chiarezza e con cognizione di causa, altrimenti è meglio che cambi argomento.


Michele Greco
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 10-09-2011 17:24

?????....non ti capisco mi è sembrato di essere stato chiaro, sono daccordo sul fatto che il tempo non esiste ma non sono daccordo con quello che afferma julian barbour,Dirac e bruce de witt riguardante l'aspetto "atemporale" del mondo che ci circonda.

Ti spiego cosa penso io senza allusioni ed indovinelli,io credo nella teoria dei multi mondi e delle cosidette "wordline" io abito nella mia wordline chi abita teoricamente in giove sta in un'altra wordline ,le molecole del nostro corpo stanno in un altra wordline e cosi via per un numero infinito di "wordline" tutte queste messe insieme formano le corde della vita( allusione alla teoria delle stringhe)i fotoni e gli elettroni stanno su una wordline che io nomino con la lettera "0" cioè qualsiasi cosa che vive ad una velocità di "c"(costante della luce nel vuoto) ha proprieta contemporaneamente ossia la dualità particella-onda e massa inesistente tutto cio che va al di sotto di "c" si comportera piu da particella e meno da onda fino ad arrivare alla mia wordline dove rispondo alle leggi classiche newtoniane,posso vivere in una wordline piu veloce della velocità della luce a quel punto tutta la mia massa si trasformerebbe in onda elettromagnetica,nei atomi si osservano tutti quei fenomeni che fanno impazzire gli scienziati ossia la duplice posizione degli elettroni le interazioni e cosi via proprio perche ogni atomo vive nella wordline denominata da me "0" quel punto dove possono avvenire sia fenomeni particellari che fenomeni onda.

Il tutto puo essere paragonato ad un metro per la misurazione della lunghezza ogni singolo millimetro puo essere una wordline lo "0" del metro è il punto dove atomi particelle subatomiche vivono,noi staremmo nella parte positiva del metro e dalla parte negativa ossia sotto 0 del metro avremmo solo fenomeni di onde elettromagnetiche con corpi di massa negativa.

Il tempo cosa c'entra in tutto questo discorso? chiamerei lo spazio-tempo "wordline" e ritengo possibile andare avanti indietro per la wordline e magari anche cambiare linea,mi immagino lo spazio tempo come una funzione che descriva una retta ,la nostra direzione è positiva perche la funzione che descrive la nostra wordline va in quella direzione ma non è detto che non si possa invertire.


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 10-09-2011 17:25

Dal momento che non vi è riscontro alla domanda di collaborazione per realizzare una pubblicazione che tracci il percorso storico-politico del cammino dell'Energia Nucleare con quanto di più interessante si sia fino ad ora scritto d'opinioni e riferimenti di cronaca, a fine Ottobre del c.a., in collaborazione con la SIPS e il CSGT sarà pubblicato un numero straordinario di Terza Pagina, pubblicitario della Pubblicazione in questione.
Terza Pagina, periodico murale di cultura scientifica ed umanistica, sarà affisso nelle maggiori città italiane.
Invito, pertanto, chi intende collaborare, di segnalare un proprio scritto edito in una delle rubriche di questo Forum e-o scrivere un inedito nella presente rubrica entro e non oltre il mese corrente.

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 10-09-2011 17:29

1. – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione”
Nei giorni immediatamente precedenti il Natale 1938, due chimici tedeschi Hahn e
Strassmann, dell’Istituto di Chimica della Kaiser Wilhelm Gesellschaft (nel seguito KWI)
di Berlino-Dalhem scoprono, con immenso stupore ma senza ombra di dubbio, che l’uranio
(numero atomico Z = 92) colpito da neutroni termici di una sorgente radio-berillio
d`a luogo alla produzione di atomi di bario (Z = 56). Fenomeno per loro inspiegabile dato
che nelle precedenti quasi decennali ricerche di irrraggiamento con neutroni le reazioni
(n, γWink, e conseguente successiva emissione β, davano luogo ad elementi contigui con numero
atomico Z + 1, ma mai con numeri atomici cos`ı lontani, nella scala di Mendelejev,
come Ba e U con Z distanti di ben 36 posti.
I risultati ottenuti dai due chimici tedeschi con raffinate tecniche di precipitazione e
cristallizzazione frazionate erano tuttavia incontrovertibili: un ulteriore controllo prov`o
che nella stessa soluzione di sali di U erano presenti anche atomi di lantanio (Z = 57)
prodotti dal decadimento β del Ba.
La scoperta di Hahn e Strassmann apriva un nuovo capitolo della straordinaria vicenda
scientifica dell’irraggiamento dell’U iniziata con la pubblicazione su “Nature” del
giugno 1934 del famoso articolo di Fermi e del suo gruppo romano “Possible Production
of Elements of Atomic Number Higher than 92” (1) nel quale, sia pure con molte cautele,si suggeriva l’ipotesi della creazione di elementi transuranici: vero e proprio puzzle scientifico
nel quale si erano cimentati per quasi cinque anni i maggiori fisici e radiochimici
europei (2).
Otto Hahn (futuro Premio Nobel proprio per questa scoperta) non poteva purtroppo
pi`u contare in quei giorni sul consiglio della sua stretta collaboratrice ed amica Lise
Meitner, una fisica austriaca che lavorava con lui fin dal 1935, ma che essendo ebrea
aveva dovuto lasciare il KWI sin dal luglio 1938, rifugiandosi a Stoccolma dove aveva
ripreso la sua attivit`a di ricerca.
Hahn, che non voleva rinunciare al suo giudizio, decise di scriverle una lettera chiedendone
i lumi (“Forse tu puoi suggerire qualche fantastica spiegazione”) e inviandole successivamente
la copia carbone del dattiloscritto dell’articolo da lui inviato il 22 dicembre alla
rivista tedesca “Naturwissenschaften” e che comparir`a nel fascicolo del 6 gennaio 1939.
L’attesa risposta sarebbe arrivata con qualche giorno di ritardo dovuto al fatto che
proprio in quei giorni la Meitner si trovava in vacanza in una stazione sciistica della
Svezia Meridionale in compagnia del nipote Otto Frisch, fisico anch’egli, esule da Vienna
nell’Istituto di Niels Bohr a Copenhagen.
La vacanza di sci doveva rivelarsi poi oltremodo fortunata e fruttuosa. Zia e nipote
colpiti dalla stranezza dei risultati berlinesi si misero immediatamente e animatamente a
discutere giungendo alla conclusione che si trattava della scissione del nucleo di U in due
frammenti di massa intermedia, uno dei quali era il bario. Il fenomeno secondo loro era del
tutto compatibile con il modello a goccia di Bohr del nucleo atomico. L’energia di legame
del neutrone catturato avrebbe fornito al nucleo composto U + n l’energia necessaria
per innescare una serie di oscillazioni tanto violente da produrre un allungamento della
“goccia” tale da farle assumere un configurazione instabile a forma di “manubrio” da
ginnastica (fig. 1): le due quasi sfere alle estremit`a si sarebbero allontanate per repulsione
elettrostatica sotto forma di frammenti con la conseguente liberazione di una notevole
quantit`a di energia. Questa sarebbe stata fornita a spese della differenza di masse ΔM
fra il nucleo di U e la somma delle masse dei due frammenti: in base al diagramma
di Aston, ΔM doveva essere positivo. Con il semplice uso della famosa equazione di
Einstein E = ΔM · c2. Zia e nipote stimarono che l’energia liberata dalla scissione dell’U
sarebbe stata dell’ordine di circa 200 MeV valore molto elevato dato che il difetto di
massa ΔM era pari a circa 1/5 della massa di un nucleone. Frisch e Meitner potevano
cos`ı spiegare i risultati dei chimici del KWI di Berlino, anticipando in tal modo i risultati
a cui sarebbero giunti molti mesi pi`u tardi, con metodi teorici molto pi`u raffinati, Bohr
e Wheeler in un famoso articolo pubblicato su “Physical Review” l’1 settembre 1939 (3).


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 10-09-2011 17:31

Terminata la vacanza e comunicata la loro interpretazione a Hahn essi concordarono di
pubblicarla sulla rivista inglese “Nature” non prima per`o di aver sentito il parere di Niels
Bohr, il grande “Santone” della fisica: cosa che Frisch, rientrato a Copenhagen si affrett`o
a fare, il 3 gennaio, comunicandolo alla zia Lise e mettendosi subito a scrivere un articolo
a doppia firma per “Nature”. Senonch`e, per una comunicazione di tale importanza, il
tempo a disposizione era pochissimo perch´e Bohr sarebbe partito il giorno 7 gennaio per
gli Stati Uniti per partecipare a un convegno di fisica teorica a Washington. Vedremo
poi come questo viaggio fosse destinato ad avere curiose ed imprevedibili conseguenze.
Fu cos`ı che in tutta fretta Frisch gli port`o in visione la sera del 6, vigilia della partenza di
Bohr, una prima bozza che poi batt`e nella notte frettolosamente a macchina in tempo per
potergliela consegnare il 7 mattina alla partenza del treno per G¨oteborg, destinazione per
l’imbarco. In questo breve incontro Frisch inform`o Bohr anche di volere immediatamente
effettuare una conferma sperimentale della fissione con “metodi fisici” dato che quelli
puramente “chimici” come quelli usati dai due tedeschi, erano tradizionalmente non
sempre credibili agli occhi dei fisici.
Al momento della partenza, Bohr, senza esserne richiesto, gli promise di non fare
alcuna menzione ai colleghi americani dell’articolo di “Nature” a doppia firma, fino alla
conferma dell’avvenuta pubblicazione: vedremo poi come questa promessa fosse destinata
a restare lettera morta.
Nel frattempo, il giorno precedente, era apparso il famoso articolo di Hahn e Strassmann
su “Naturwissenschaften”. Partito Bohr, Frisch inizi`o immediatamente il suo esperimento
consistente nel rivelare i frammenti di scissione sfruttando l’intensa ionizzazione
prodotta in una camera di ionizzazione ad aria collegata tramite un amplificatore lineare
ad un oscilloscopio.
Come vedremo questa apparecchiatura doveva costituire un modello standard per
successivi esperimenti di altri ricercatori, specie americani. L’apparecchiatura era pronta.la sera del 13 gennaio e a Frisch, come previsto, appena iniziato l’irradiamento con
neutroni termici di una foglia di U apparvero sullo schermo catodico impulsi verticali,
provocati dai frammenti di scissione, che per altezza sovrastavano quelli numerosissimi
del “fondo” prodotti dalle particelle R dell’U.
Lavorando tutta la notte, il mattino del 14 Frisch era certo di avere raggiunto la conferma
“fisica” della scoperta dei due chimici tedeschi, subito comunicata telefonicamente
alla zia a Stoccolma.
Frisch e la Meitner decisero a questo punto di inviare a “Nature” non uno ma ben due
articoli. Il primo a doppia firma con il titolo “ Disintegrazione dell’uranio con neutroni:
un nuovo tipo di reazione nucleare” e l’altro a firma di Frisch dal titolo “Evidenza fisica
della divisione dei nuclei pesanti sotto bombardamento neutronico”.
Gli articoli, spediti da Frisch alla rivista il 6 gennaio, apparvero rispettivamente sui
numeri di “Nature” dell’11 e 16 febbraio: in essi per la prima volta viene usato il termine
fissione che poi rimarr`a per sempre al posto del tedesco “spaltung” e dell’inglese
“splitting” (4).
2. – Bohr e Fermi in USA: gli strani fatti del gennaio 1939
Enrico Fermi con l’intera famiglia (la moglie Laura e i figli Nella e Giulio) lasci`o definitivamente
Roma il 6 dicembre 1938, diretto a Stoccolma per ricevere il 10 dicembre
il Premio Nobel dalle mani di Re Gustavo V. Dopo la cerimonia e una breve sosta di un
paio di giorni a Kopenhagen, ospiti dei Bohr, il 24 dicembre i Fermi si imbarcarono a
Southampton sul “Franconia” diretti a New York, dove allo sbarco, il 2 gennaio, trovarono
ad attenderli George Pegram, direttore del dipartimento di Fisica della Columbia
University e Gabriello Giannini, un italiano residente a New York fin dal 1929, che si era
occupato del deposito in USA del brevetto di Fermi e collaboratori sui neutroni lenti.
Sulla traversata atlantica di Bohr conviene invece spendere qualche parola in pi`u. Bohr
si era imbarcato a G¨oteborg sul “Drottinngholm” col figlio diciannovenne Erik e col giovane
teorico belga Leon Rosenfeld diretto anch’egli alla conferenza di Washington: non
appena a bordo Bohr non si trattenne dal raccontare subito a Rosenfeld le notizie sulla
fissione e l’interpretazione che ne avevano dato la Meitner e Frisch, fatto questo di cui
avrebbe dovuto poi pentirsi per le ragioni che vedremo.
La discussione tra Bohr e Rosenfeld sull’interpretazione teorica della fissione continu`o
per tutta la traversata in modo intenso ed esclusivo come era costume di Bohr (egli si
era fatto addirittura installare una lavagna nel salotto della cabina) nonostante il mare
molto agitato e i conseguenti problemi.
All’arrivo a New York, all’una del pomeriggio del giorno 16 gennaio, essi trovarono ad
attenderli Enrico e Laura Fermi e John Archibald Wheeler, giovane teorico di Princeton


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 10-09-2011 17:32

che aveva lavorato con Bohr. Dopo lo sbarco padre e figlio Bohr, insieme con i Fermi, se
ne andarono in citt`a per i fatti loro, mentre Wheeler rientr`o a Princeton in compagnia
di Rosenfeld. Bohr, memore della promessa a Frisch, si guard`o bene dal menzionare sia
a Fermi che a Wheeler la scoperta di Hahn e Strassmann e conseguente interpretazione.
Senonch`e egli si era dimenticato di farne menzione a Rosenfeld: sicch`e questi, data la
novit`a e l’importanza dei fatti, ne parl`o a Weelher appena saliti sul treno che li portava
a Princeton. Si d`a che quella stessa sera (luned`ı 16 gennaio) era prevista a Princeton
una riunione del cosiddetto Journal Club (una sorta di seminario settimanale informale
e informativo sulle novit`a della Fisica), di cui Wheeler era responsabile. Cos`ı egli decise
di dare subito la parola a Rosenfeld sull’argomento: quale migliore occasione ci poteva
essere per metterne al corrente i colleghi? “L’effetto delle mie parole sui fisici americani
fu spettacolare” ricorder`a in seguito Rosenfeld. Non meno spettacolari furono la sorpresa
e il disappunto di Bohr quando il giorno dopo, arrivando a sua volta a Princeton, apprese
i fatti: contro la promessa di non divulgare la notizia prima della pubblicazione dei lavori
di Meitner e Frisch egli si trovava cos`ı ad essere involontariamente l’araldo della fissione
in USA! Cerc`o di rimediarvi buttando gi`u in tutta fretta (in 3 giorni, si fa per dire...) (5)
una breve nota per “Nature” (700 parole in tutto) sulle conclusioni raggiunte durante la
traversata con Rosenfeld: ma lo scopo ultimo del breve articolo era quello di mettere in
rilievo la priorit`a dell’interpretazione di Frisch e Meitner, prima che le notizie provenienti
da Princeton si diffondessero.
Fermi alla Columbia rimase all’oscuro della notizia della fissione finch`e a fine settimana
rientrarono da Princeton due fisici della Columbia: I. I. Rabi e W. E. Lamb jr., anch’essi
futuri Premi Nobel: da uno di essi (o da entrambi) (6) nel giro di poche ore Fermi apprese
la notizia della fissione (chiamata ancora splitting) dell’U. `E curioso che proprio Fermi,
che tanto aveva lavorato (e sofferto) sul problema dell’U sia stato l’ultimo, fra i fisici
europei emigrati negli USA, a sapere della fissione. Comunque, anche a detta della
moglie Laura, ne fu molto scosso: “non c’era venuto in mente” le disse, pensando forse
anche al discorso Nobel che aveva tenuto a Stoccolma, poco pi`u di un mese prima(7).
Sta di fatto che da quel momento la questione della fissione dell’uranio diventa l’idea
fissa di Fermi e il filo conduttore dei primi anni della sua attivit`a americana. Ci `e
parso pertanto opportuno, per le conseguenze che ne derivarono, descrivere con un certo
dettaglio, come gi`a si `e fatto per la fissione, le vicende che caratterizzarono le ricerche di
Fermi nella prima met`a del 1939.
3. – Molta fisica e grande eccitazione alla Columbia
A meno di un mese dal suo sbarco a New York, gli ultimi giorni del gennaio 1939
sarebbero stati per lui molto intensi. Ancora ignaro dell’esperimento di Frisch, il 25 gennaio,
alla vigilia della conferenza di fisica teorica di Washington, Fermi progetta con John
R. Dunning, responsabile della fisica nucleare ai Pupin Laboratories della Columbia e con
il di lui giovane laureando Herbert Anderson, che lo seguir`a nelle ricerche neutroniche
fino alla pila di Chicago, una conferma “fisica” della fissione.
Le apparecchiature standard tipo Frisch (camera di ionizzazione e amplificatore lineare)
erano gi`a disponibili perch´e costruite da Anderson per la sua tesi. Il gruppo dovette
per`o rinunciare ad usare, come originariamente previsto, il ciclotrone della Columbia e
ripiegare su una sorgente neutronica assai meno intensa, quella tradizionale Ra + Be.
Partito Fermi per Washington, Anderson si mette immediatamente al lavoro e la
stessa sera, alle nove, vede anch’egli sull’oscilloscopio i “picchi” di Frisch: eccitatissimo
li mostra a Dunning che, sembra, ne abbia subito informato Fermi a Washington. La
conferenza di Washington (26-28 gennaio) sostenuta congiuntamente dalla George Washington
University (GWU) e dalla Carnegie Institution (presieduta da Vannever Bush,
di cui dovremo pi`u tardi occuparci) organizzata annualmente da George Gamow (ma di
fatto da Edward Teller) era alla sua quinta edizione e avrebbe dovuto svolgersi sul tema
della fisica delle basse temperature. Se non che, Gamow, pochi minuti prima della seduta
inaugurale apprende da Bohr le novit`a europee sulla fissione e decide l`ı per l`ı di far tenere
a lui la prima relazione. Sebbene Bohr, come noto, non fosse un grande oratore pare che
il suo intervento abbia letteralmente galvanizzato l’uditorio: non `e difficile immaginarlo.
A Bohr fa seguito Fermi che, con la sua straordinaria chiarezza, illustra il significato della
fissione e riferisce dell’esperimento della Columbia.
Nel frattempo due fisici nucleari della Carnegie, Roberts e Hafstad, eccitatissimi per
quanto avevano sentito, schizzano letteralmente fuori dalla sala e corrono al loro laboratorio
per effettuare un esperimento tipo Frisch, utilizzando l’acceleratore Van de Graaf
dell’Atomic Physics Observatory (APO) della Carnegie. Senonch`e il solito diavoletto
degli acceleratori, ancora una volta, ci aveva messo la coda: il filamento della sorgente
era bruciato e il tubo a vuoto dell’acceleratore perdeva. Tutto ci`o provoc`o un inevitabile
ritardo sicch`e i fisici della Carnegie (Hafstad andato a sciare nel week-end era stato
sostituito da Meyer) poterono, non senza una punta di orgoglio, mostrare i “picchi” di
fissione ai vari partecipanti, solo sabato 28 sera dopo la tradizionale cena di chiusura
della conferenza.
`E
facile intravedere anche dalle poche righe di una lettera alla moglie Margrethe cosa
passasse quella sera per la testa a Bohr, non ancora informato della pubblicazione dei
risultati di Frisch.
Si trattava comunque della terza conferma fisica della fissione. Ma non c’`e tre senza
quattro: a Washington nessuno sapeva che a Parigi, il 26 gennaio, Joliot, che nel frattempo
aveva letto l’articolo di Naturwissenschaften del 6 gennaio, aveva osservato anch’egli
con lo stesso metodo di Frisch, i frammenti di fissione.
La conferenza di Washington con l’eclatante notizia della fissione non poteva passare,inosservata alla stampa e cos`ı sabato 28 gennaio compaiono articoli sull’ Evening Star
di Washington, sul New York Times e un flash d’agenzia dell’Associated Press. Quello
stesso giorno il gruppo dei fisici californiani di Berkeley, (Alvarez, Abelson, Oppenheimer)
apprendono con comprensibile eccitazione la notizia dal San Francisco Cronichle:
Alvarez chiede immediatamente ragguagli a Gamow che lo informa dell’esperienza dell’APO
e inizia una intensa discussione con Oppenheimer che ne intravede le conseguenze
e prospetta inquietanti panorami. Fra vari fisici nucleari nel frattempo maturava il convincimento
che i frammenti di fissione non fossero gli unici prodotti dal bombardamento
neutronico dell’U perch´e a causa dell’eccessivo numero di neutroni rispetto ai nuclei stabili
con lo stesso Z, i neutroni in eccesso dovrebbero essere emessi sia istantaneamente sia
in ritardo. Se i neutroni fossero stati in numero maggiore di uno sarebbe stato possibile
in una opportuna struttura e con una quantit`a sufficiente di U, una reazione a catena con
produzione di energia e, forse anche, in certe condizioni addirittura in forma esplosiva (8).
Sta di fatto che terminata la conferenza di Washington Fermi rientra la mattina stessa
di domenica 29 a New York, fa venire immediatamente Anderson alla Columbia e gli
propone un esperimento inteso a dimostrare la presenza di neutroni secondari prodotti
dalla fissione. Esperimento concettualmente semplicissimo. Il dispositivo consisteva in
un grosso contenitore ripieno d’acqua (ricordo della fontana di pesci rossi di via Panisperna?)
avente in posizione centrale un grosso bulbo sospeso con una sorgente neutronica
Rn + Be. L’intercapedine tra la sorgente e la parete del bulbo poteva contenere dell’ossido
di U. L’esperimento consisteva nel misurare l’eventuale incremento di attivit`a
indotta dai neutroni termici in un rivelatore neutronico (una sottile lamina di rodio,
ricordo anch’esso degli esperimenti romani) posto nel recipiente a diverse distanze dal
bulbo-sorgente.
Un aumento dell’attivit`a del Rh con il bulbo riempito di ossido di U, sarebbe stata la
prova dei neutroni secondari, come di fatto si verific`o.
Mentre l’esperienza di Fermi era stata assemblata in uno scantinato del Pupin, curiosamente
sette piani pi`u sopra nello stesso edificio, due altri fisici Zinn e Szilard si
accingevano a montare un esperimento, con tecniche differenti, ma con lo scopo anch’esso
di rivelare i neutroni secondari. Walter Zinn, un fisico canadese associato di ricerca
e Leo Szilard, fisico di origine ungherese, entrambi destinati ad occupare un posto di
grande rilievo nel successivo sviluppo nucleare in USA.
Leo Szilard, caratteristico prodotto della Mitteleuropa, personaggio singolare, geniale,
scontroso, disordinato nella vita scientifica e privata, brillante, pieno di immaginazione,
insofferente alla routine della vita accademica, era un tipico free-lance. A New York
era arrivato dopo una lunga peregrinazione da Budapest a Berlino (dove aveva ottenuto
brillanti risultati nel campo della termodinamica) e, dopo l’ascesa al potere di Hitler,


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 11-09-2011 13:34

x Tesle

Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).

E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 11-09-2011 16:13

Intanto Il Sole 24ore ci informa


 

Tecnologie > Energia
Dal boom fotovoltaico alle scelte dei paesi europei dopo lo stop al nucleare, oggi il Rapporto Energia
Cronologia articolo26 giugno 2011Commenti (4)

     Viaggio nell'Italia dell'energia, tra chilowatt, megawatt e barili equivalenti di petrolio. Il Rapporto Energia in edicola oggi con Il Sole 24 Ore illustra la strategia italiana, fornisce i dati più aggiornati, fa il punto sulle ultime ricerche, racconta storie d'eccellenza, registra e interpreta le mosse dei principali player, delinea gli scenari a cui potremmo assistere in un futuro non così lontano. Sullo sfondo le ultime novità normative e le attese degli operatori. In primo piano le aziende italiane che operano in questo settore, sempre più strategico per l'economia del Paese.


L'età dell'oro del gas
Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei, Germania e Italia in testa, spinge i Governi a rimettere mano ai piani di crescita. Il tutto mentre un report dell'International Energy Agency (Iea) parla di "età dell'oro del gas", e prevede che entro il 2035 questa fonte rappresenterá il 25% dell'energia totale, in aumento rispetto al 21% attuale.

L'energia fatta dall'Italia
Quanto al contesto italiano, le ultime rilevazioni dicono che fatturato e investimenti sono in crescita. Il contesto positivo, con numeri da testa di serie, è (anche) segnato da veti incrociati che ne limitano lo sviluppo, stop all'insegna della logica del Nimby, non nel mio cortile).
Il Rapporto è a 360 gradi: dal mix energetico l'analisi si concentra sulle singole fonti: da quelle fossili (gas, petrolio, carbone) a quelle rinnovabili (il fotovoltaico in espansione, ma anche eolico, idroelettrico, bioenergie). Non mancano articoli di servizio, istruzioni per l'uso per chi, ad esempio, vuole installare un impianto fotovoltaico sul tetto della villetta o per l'imprenditore che vorrebbe effettuare la stessa operazione sul tetto del capannone.


Ricerca e sviluppo
Oltre al quadro complessivo, l'attenzione si concentra sulle buone pratiche, sui risultati raggiunti da ricerca e sviluppo: dall'Eni che ha investito in una partnership con il Mit negli Stati Uniti allo stabilimento nella piana di Catania, che a settembre avvierà la produzione dell'ultima frontiera dei pannelli solari, quelli che si basano sulla tecnologia del "film sottile". Alle spalle c'è una joint venture tra tre pesi massimi: Enel, StM e Sharp.


Il vero giacimento
Energia significa anche soluzioni sostenibili, in grado di ridurre al minimo le emissioni di CO2, per una maggiore tutela dell'ambiente. Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato. In primo piano ci sono i trasporti a zero emissioni: l'auto pulita stenta a decollare, anche se sono sempre di più le case che immettono nel mercato vetture elettriche, anche sulla spinta dei piani dell'Unione Europea. Infine, tutte le informazioni per gli operatori: dai principali convegni a master.



Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - Cher - 11-09-2011 19:12

Il contesto generale in cui si sviluppa l'analisi è quello dell'aumento del prezzo del petrolio (anche dovuto alle recenti crisi geopolitiche). Il congelamento del nucleare da parte dei principali Paesi europei,

Prima fesseria:
Quotazioni del petrolio in netto calo




Gas naturale in netto calo

http://www.forexpros.it/commodities/natu...nced-chart

Il Rapporto fa il punto sull'edilizia sostenibile e sul rispamio energetico, il vero giacimento spesso sottovalutato.

Incredibile seconda fesseria , dato che il rinnovo dell'edilizia non raggiunge l'1% , facciamo l'uno per comodità di calcolo servono 100 anni per sfruttare questo [b]giagimento sottovalutato[/b]..........Sempre più storditi!


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - tesla82 - 16-09-2011 21:07

mi.greco ha Scritto:

x Tesle

Sicuramente il Wordline è probabilmente un tuo irrinunciabile "delirio" , confuso, come al solito, forse anche "ragionato", ma lo accetto per lo sforzo che fai, non tanto per convincere gli altri (di cosa non l'ho ancora capito) quanto te stesso.
Ritengo corretto che si possa partire da una ipotesi, probabile o improbabile che sia, come giusto che ci si pongano domande che rimettano in discussione leggi della fisica e calcoli matematici partendo da un "disorientamento" di base e di postulati posti anche per "assurdo". La logicità ci può essere in qualsiasi ragionamento che rispecchi la logica stessa(Per Aristotele la logica è la scienza che riguarda gli enunciati che possono essere veri o falsi.  In una parola la logica si occupa della relazione di "conseguenza logica", cioe'  analizza come nel ragionamento si puo' preservare la verita' “se un ragionamento ha premesse vere ed e' corretto portera' a conclusioni vere”),  sempre che si "accetti" o si dia per "valido" la premessa di partenza del ragionamento stesso.
Comunque si sa che alcuni nascono col “bernoccolo”; chi della matematica, chi della filosofia, chi delle scienze e così via. Tu sei un caso eccezionale perché sei nato con tanti bernoccoli e, se fossi in te, mi comincerei a preoccupare da chi o da cosa siano derivati.
Potrebbe essere stata una pentola, la caduta da un seggiolone o, nel centro della fronte, tra i seni frontali, ti può essere caduta dall’alto una mini centrale nucleare.
Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.
Sia ben chiaro che non discuto (anche se discutibili) le teorie scientifiche e "fantascientifiche" da te espresse, dominio culturale di chi si interessa un po' di questi problemi, ma il "capo" e la coda del tuo ragionamento che tu hai preventivamente definito "tua teoria"(o qualcosa di simile).

E ciò per quanto riguarda il tuo delirio scientifico; per ciò che invece riguarda  – Il “Puzzle” dell’uranio e la scoperta della “fissione” -, sarebbe stato opportuno dire che l’ampia ed incompleta spiegazione scientifica è di Carlo Salvetti e non tua.
Risparmiaci le tue fissazioni ben diverse da una “fissione” scientifica.
Inverti pure la tua "linea-rotta" e quando sarai arrivato al tuo orgasmo esistenziale, fammi un colpo di telefono!
Michele Greco



***testo cancellato da amministratore***
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - magnesium - 17-09-2011 21:15

tesla82,

ho modificato il tuo ultimo intervento cancellandolo in quanto non opportuno.
per favore evitiamo toni poco educati.

grazie


RE:   Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 14:13

tesla82 ha Scritto:




***testo cancellato da amministratore***


Purtroppo avete cancellato il commento del superman Tesla prima ch'io lo legessi!
Resta immutabile la mia opinione su un personaggio che parla e scrive male ancor prima di pensare. Forse è una fortuna! Resta comunque un noiosissimo confabulatore privo di logica ed educazione.

Michele Greco
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 14:27

Mi auguro che l' Editore, I Moderatori e tutti i Membri di Nuclear Meeting vogliano unirsi al mio augurio rivolto alla professoressa Emilia Chiancone nuovo Presidente dell' Accademia dei XL eletta al posto del compianto Tommaso Scarascia Mugnozza recentemente scomparso.
Ne riporto la biografia essenziale:


Prof. Emilia Chiancone
Department of Biochemical Sciences
University of Rome "La Sapienza" P.le Aldo Moro, 5
00185 Rome
                        
in 2002: present: Director, National Research Council Institute of Molecular Biology and Pathology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1989: present: Full Professor of Molecular Biology, Faculty of Medicine, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1981-2001: Director, National Research Council Center of Molecular Biology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1962-1989: Research fellow of the National Research Council Center of Molecular Biology, University 'La Sapienza' Rome, Italy  
in 1967: "Libera Docenza" in Biological Chemistry

in 1961: Degree in Biology (with honors), University of Milan, Italy  



Memberships and honours


Società di Biofisica e Biologia Molecolare (President of the Society from 1989 to 1992) Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL since 1998
EMBO member since 1980,
ASBMB member since 2002


Areas of research


Studies on heme proteins with special emphasis on the relationship between state of aggregation and functional properties.
Characterization of protein-protein interactions and reversible association-dissociation equilibria by physico-chemical techniques.
Structure-function relationships in mammalian and bacterial ferritins
Structure-function relationships of Ca2+-binding proteins
Development of a chromatographic technique (subunit-exchange-chromatography) involving exchange of protein subunits between a liquid and a solid phase.
Studies of protein-ion interactions (e.g.; Cl-, Na+ and Ca2+).


List of recent publications

M. Mella, G. Colotti, C. Zamparelli, D. Verzili, A. Ilari, and E.Chiancone - Information transfer in the penta-EF-hand protein sorcin does not operate via the canonical structural/functional pairing. A study with site-specific mutants. - J Biol Chem. 278, 24921-24928 (2003).
P. Ceci, A. Ilari, E. Falvo, and E. Chiancone - The Dps protein of Agrobacterium tumefaciens does not bind to DNA but protects it toward oxidative cleavage: X-ray crystal structure, iron binding, and hydroxyl-radical scavenging properties. - J Biol Chem. 278, 20319-20326 (2003)
G. Zhao, P. Ceci, A. Ilari, L. Giangiacomo, T.M. Laue, E. Chiancone, and N.D. Chasteen. - Iron and hydrogen peroxide detoxification properties of DNA-binding protein from starved cells. A ferritin-like DNA-binding protein of Escherichia coli. J Biol Chem. 277, 27689-27696 (2002).
A. Boffi, P. Sarti, G. Amiconi, and E. Chiancone - The interplay between heme iron and protein sulfhydryls in the reaction of dimeric Scapharca inaequivalvis hemoglobin wit nitric oxide, Biophys. Chem., 98, 209-216 (2002).
A. Ilari, K.A. Johnson, V. Nastopoulos, D. Verzili, C. Zamparelli, G. Colotti, D. Tsernoglou and E. Chiancone - The crystal structure of the sorcin calcium domain provides a model of Ca2+-dependent processes in the full-length protein - J. Mol. Biol., 317, 447-458 (2002).
P. Ceci, L. Giangiacomo, A. Boffi, and E. Chiancone – The mutation K30D disrupts the only salt bridge at the subunit interface of the homodimeric hemoglobin from Scapharca inaequivalvis and changes the mechanism of cooperativity - J. Biol. Chem., 277, 6929-6933 (2002).
171) G. Mignogna, R. Chiaraluce, V. Consalvi, S. Cavallo, S. Stefanini, E. Chiancone -Ferritin from the spleen of the Antarctic teleost Trematomus bernacchii is an M-type homopolymer. Eur. J. Biochem. 269, 1600-1606 (2002).
A. Fago, L. Giangiacomo, R. D’Avino, V. Carratore, M. Romano, A. Boffi, and E. Chiancone - Hagfish hemoglobins. Structure, function and oxygen-linked association - J. Biol. Chem, 276, 27415-27423 (2001).
A. Nastopoulos, A. Ilari, G. Colotti, C. Zamparelli, D. Verzili, E. Chiancone, and D. Tsernoglou - Two different crystal forms of sorcin, a penta-EF hand Ca2+-binding protein -Acta Cryst. D57, 862-864 (2001).
L. Giangiacomo, R. D’Avino, G. di Prisco, and E. Chiancone - Hemoglobin of the Antarctic fishes Trematomus bernacchii and Trematomus newnesii: structural basis for the increased stability of the liganded tetramer relative to human hemoglobin - Biochemistry, 40, 3062-3068 (2001).
M. Gattoni, M.C. Piro, A. Boffi, W.S. Brinigar, C. Fronticelli, and E. Chiancone - The heme-globin and dimerization equilibria of recombinant human hemoglobins carrying site-specific b chain mutations – Arch. Biochem. Biophys. 386, 172-178 (2001).
R. Chiaraluce, V. Consalvi, S. Cavallo, A. Ilari, S. Stefanini, and E. Chiancone - The unusual dodecameric ferritin from Listeria innocua dissociates below pH 2.0 - Eur. J. Biochem. 267, 5733-5741 (2000).
X. Yang, E. Chiancone, S. Stefanini, A. Ilari, and N.D. Chasteen - Iron oxidation and hydrolysis reactions of a novel ferritin from Listeria innocua - Biochem. J. 349, 783-786 (2000).
E. Chiancone and A. Boffi - Structural and thermodynamic aspects of cooperativity in the homodimeric hemoglobin from Scapharca inaequivalvis - Biophys. Chem. 86, 173-178 (2000).
D. Verzili, C. Zamparelli, B. Mattei, A.A. Noegel, E. Chiancone - The sorcin-annexin VII calcium-dependent interaction requires the sorcin N-terminal domain – FEBS Lett., 471, 197-200 (2000).
A. Boffi, L. Guarrera, L. Giangiacomo, C. Spagnuolo and E. Chiancone - Proximal and distal effects on the coordination chemistry of ferric Scapharca homodimeric hemoglobin as revealed by heme pocket mutants - Biochemistry, 39, 33500-3504 (2000).
A. Ilari, S. Stefanini, E. Chiancone and D. Tsernoglou - The dodecameric ferritin from Listeria innocua contains a novel intersubunt iron-binding site - Nature Struct. Biology, 7, 38-43 (2000).
C. Zamparelli, A. Ilari, D. Verzili, L. Giangiacomo, G. Colotti, S. Pascarella and E. Chiancone - Structure-function relationships in sorcin, a member of the penta EF-hand family. Interaction with the ryanodine receptor and an Escherichia coli model system - Biochemistry, 39, 658-666 (2000).
T.K. Das, A. Boffi, E. Chiancone and D.L. Rousseau - Hydroxide rather than histidine is coordinated to the heme in five-coordinate ferric Scapharca inaequivalvis hemoglobin - J. Biol. Chem., 274, 2916-2919 (1999).
L. Guarrera, G. Colotti, E. Chiancone and A. Boffi - Ligand-linked changes at the subunit interfaces in Scapharca hemoglobins probed through the sulfhydryl infrared absorption - Biochemistry, 38, 10079-10083 (1999).

Ad Maiora
Michele Greco


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - magnesium - 28-09-2011 15:32

mi.greco ha Scritto:

Mi auguro che l' Editore, I Moderatori e tutti i Membri di Nuclear Meeting vogliano unirsi al mio augurio rivolto alla professoressa Emilia Chiancone nuovo Presidente dell' Accademia dei XL eletta al posto del compianto Tommaso Scarascia Mugnozza recentemente scomparso.
Ne riporto la biografia essenziale:

....

Ad Maiora
Michele Greco



mi.greco,

per favore non aggiungere lo stesso identico intervento in millemila discussioni.

grazie!
RE:   Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 15:36

magnesium ha Scritto:




mi.greco,

per favore non aggiungere lo stesso identico intervento in millemila discussioni.

grazie!



Non mi aspettavo questo vostro intervento, quanto una adesione d'augurio ad una nomina importante nel mondo scientifico.

Michele Greco
RE:    Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - magnesium - 28-09-2011 15:47

mi.greco ha Scritto:




Non mi aspettavo questo vostro intervento, quanto una adesione d'augurio ad una nomina importante nel mondo scientifico.

Michele Greco


non lo prendere come un rimprovero a titolo personale ...ma se si inserisce in 4 diverse discussioni lo stesso intervento finisce che quel che vien in risalto non è tanto il contenuto della news quanto la ripetizione (4 notifiche tutte uguali).

detto questo, è ovvio che in questi tempi bui della ricerca in italia ci si augura che l' Accademia dei XL possa svolgere il ruolo di elemento utile per la diffusione della cultura scientifica!


RE:     Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 16:23

magnesium ha Scritto:



non lo prendere come un rimprovero a titolo personale ...ma se si inserisce in 4 diverse discussioni lo stesso intervento finisce che quel che vien in risalto non è tanto il contenuto della news quanto la ripetizione (4 notifiche tutte uguali).

detto questo, è ovvio che in questi tempi bui della ricerca in italia ci si augura che l' Accademia dei XL possa svolgere il ruolo di elemento utile per la diffusione della cultura scientifica!





Nulla è dato per ovvio o per scontato! Comunque apprezzo l'augurio per una ricerca che da emarginata venga rivalutata come elemento primario di crescita umana; una ricerca che l'Accademia dei XL porta avanti con umiltà e serietà compreso il mio modesto contributo e quello di tanti scienziati ed uomini di cultura che hanno dato lustro e dignità al nostro paese. Alla scomparsa del prof. Scarascia Mugnozza che ho sempre ritenuto un amico, anche quando mi ha "tirate le orecchie", abbiamo avuto la fortuna di avere un nuovo presidente di grande peso e valore scientifico che oggi s'insedia in un contesto difficilissimo per il mondo scientifico.
Vi ringrazio pertanto per il vostro augurio.

Michele Greco
RE:     Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 16:23

magnesium ha Scritto:



non lo prendere come un rimprovero a titolo personale ...ma se si inserisce in 4 diverse discussioni lo stesso intervento finisce che quel che vien in risalto non è tanto il contenuto della news quanto la ripetizione (4 notifiche tutte uguali).

detto questo, è ovvio che in questi tempi bui della ricerca in italia ci si augura che l' Accademia dei XL possa svolgere il ruolo di elemento utile per la diffusione della cultura scientifica!





Nulla è dato per ovvio o per scontato! Comunque apprezzo l'augurio per una ricerca che da emarginata venga rivalutata come elemento primario di crescita umana; una ricerca che l'Accademia dei XL porta avanti con umiltà e serietà compreso il mio modesto contributo e quello di tanti scienziati ed uomini di cultura che hanno dato lustro e dignità al nostro paese. Alla scomparsa del prof. Scarascia Mugnozza che ho sempre ritenuto un amico, anche quando mi ha "tirate le orecchie", abbiamo avuto la fortuna di avere un nuovo presidente di grande peso e valore scientifico che oggi s'insedia in un contesto difficilissimo per il mondo scientifico.
Vi ringrazio pertanto per il vostro augurio.

Michele Greco
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 18:09

Chiedo scusa!
Erroneamente ho inserito due volte lo stesso messaggio.

Michele Greco


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - sexyteo - 28-09-2011 19:21

mi.greco ha Scritto:

Certo che è un problema serio che tu ti sforzi di dimostrare o di chiarire con te stesso fin da farti chiamare –patetico- dal “paziente” Sexyteo.


Pur senza entrare nel merito della diatriba, la quale mi sembra sempre più simile a un mulo (cioè sterile Toungue), preciso che non ho mai dato del "patetico" all'utente tesla82, come invece riporta erroneamente, qui, l'utente mi.greco. Ho chiarito, in privato, tale errore con l'utente mi.greco; aggiungo un apprezzamento generale per gli interventi scientifici dell'utente tesla82 ed anche per quelli dell'utente mi.greco seppur, a volte, si perde nella pura polemica.
Saluti.
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 20:32

Per Sexyteo
Credo di averti risposto nel messaggio privato.
Comunque visto che non ne sei convinto te lo ripropongo:
Una tua argomentazione in "Email su nucleare e media" messaggio 192 si leggeri esattamente quanto ho sottolineato nel mio.
"Patetico"
Se poi per te in quel contesto ha un significato occulto, cerca di chiarirlo o, se proprio lo ritieni necessario, chiedi scusa al diretto interessato.
Per quanto mi riguarda ritengo assolutamente superfluo e ridicolo tornare sull'argomento, pur sottolineando che Tesla farebbe bene a riflettere prima di scrivere ed a fare dei corsi serali accellerati per imparare le regole più elementari della lingua italiana.

Michele Greco


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - mi.greco - 28-09-2011 20:41

Rettifica
Chiedo scusa sia a Sexyteo che a Tesla.
Evidentemente un po' rincoglionito lo sono anch'io.
Dopo aver scritto quanto mi precede ho letto un messaggio privato di Sexyteo che giustamente mi fa notare che del "patetico" l'aveva dato ad altri.
Mi auguro che tale zelo sia adoperato con continuità e che si possa, in tal senso, rivedere certe posizioni di critica compiacente che denota assenza di analisi e discutibile competenza.
Grazie
Michele Greco


RE:  Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - sexyteo - 28-09-2011 22:55

mi.greco ha Scritto:

Rettifica
Chiedo scusa sia a Sexyteo che a Tesla.
Evidentemente un po' rincoglionito lo sono anch'io.
Dopo aver scritto quanto mi precede ho letto un messaggio privato di Sexyteo che giustamente mi fa notare che del "patetico" l'aveva dato ad altri.
Mi auguro che tale zelo  sia adoperato con continuità e che si possa, in tal senso, rivedere certe posizioni di critica compiacente che denota assenza di analisi e discutibile competenza.
Grazie
Michele Greco


Ok, caso chiuso.
Comunque torniamo a parlare di contenuti, evitiamo le polemiche tra di noi.
Saluti e fatemi dire buon Milan a tutti! Smile
RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - Cher - 08-12-2012 14:50

http://www.world-nuclear-news.org/C-EdF_...12127.html

EdF, Enel parte dell'azienda
5 dicembre 2012

Enel società elettrica italiana è quello di porre fine alla sua partecipazione a progetti francesi di EDF EPR compresa la sua quota del 12,5% a Flamanville 3, citando le considerazioni economiche e la politica italiana in materia di energia nucleare come ragioni della sua decisione.

EdF ha accettato di pagare la società italiana € 613.000.000 (801 milioni dollari), più gli interessi, dei rimborsi per risconti attivi relativi a Flamanville 3. La società francese riprenderà pieni diritti nel progetto Flamanville 3, comprese tutte le entrate uscita il futuro dello stabilimento, dopo il ritiro di Enel dal contratto entra in pieno effetto il 19 dicembre.

Nell'esercizio del suo uscita a destra, Enel sta terminando un accordo di partenariato strategico firmato dalle due società nel novembre 2007, così come la costruzione cominciava la Francia il primo EPR. A quel tempo, Flamanville 3 è stato previsto l'avvio nel 2012. Il progetto ha subito Superamenti e ritardi che, composti da un "significativo calo" della richiesta di potenza e l'incertezza sul periodo di tempo per i futuri progetti francesi, hanno portato alla decisione di Enel. L'annuncio arriva il giorno dopo EdF ha rivelato un ulteriore aumento dei costi calcolati per Flamanville 3 di € 2 miliardi ($ 2,6 miliardi).
Inoltre, Enel ha detto nella sua dichiarazione, l'esito di un referendum 2011 Giugno italiana per opporsi allo sviluppo del nucleare in Italia è servito a ridurre ulteriormente la "rilevanza strategica" della sua partnership con la società francese. Prima del referendum, tenutosi mesi dopo l'incidente di Fukushima in Giappone, l'Italia era stata attrezzando per riprendere un programma nucleare abbandonata in seguito all'incidente di Chernobyl del 1986.

Così come il ritiro dalla partecipazione a Flamanville 3, Enel è anche rinunciare i suoi diritti ad un livello simile di interesse in cinque futuri EPR francesi. La risoluzione del contratto annulla anche la fornitura di energia elettrica da parte di EdF di Enel nel quadro dei cosiddetti contratti di capacità previsti che dovrebbe hanno visto Enel ha fornito a 1200 MWe a partire dal 2012. Questi saranno eliminate gradualmente nel corso dei prossimi due anni. Accordi di trasferimento di conoscenza tra EdF e Enel sono terminati.

Nonostante l'Italia per il 2011 la decisione di non proseguire nuovo nucleare, Enel rimane attivo a livello internazionale in progetti nucleari. Ha interessi in Slovacchia Slovenske Electrarne ed Endesa della Spagna, che ha equità nella maggior parte dei reattori nucleari della Spagna. E 'stato anche visto come un investitore probabile potenziale nello stabilimento Baltico Russia centrale nucleare a Kaliningrad, dopo un accordo siglato con 2010 società russa Inter RAO UES.

Nonostante la sua decisione di ritirarsi dai progetti EPR, Enel ha annunciato che intende continuare ad operare nel mercato francese attraverso la sua presenza in attività di trading delle energie rinnovabili, del gas e dell'elettricità.
Ricercato e scritto
da News World Nuclear


RE: Vita, morte e miracoli dell'Energia Nucleare - Cher - 17-12-2012 19:08

http://www.galileonet.it/articles/50bf04...7ff5000002
TEMI SOCIETÀ, FISICA E MATEMATICA
Spending review: salta l’acceleratore SuperB 0
di Lorenzo Mannella | Pubblicato il 05 Dicembre 2012 09:48

È ufficiale, l’Italia non avrà il suo “Lhc”: l’acceleratore SuperB in fase di progettazione a Tor Vergata non vedrà più la luce. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) lo ha reso noto in un comunicato il 28 novembre scorso. Il ministro Profumo, a colloquio con i vertici dell’istituto, ha dichiarato che il progetto non era più sostenibile economicamente. Infatti, secondo la commissione internazionale nominata dal Miur per il costing review, gli investimenti d’opera sono cresciuti da 650 milioni a circa 1 miliardo di euro.
Ma le prime indiscrezioni sull’affossamento del progetto erano già trapelate il giorno precedente sul blog del fisico Tommaso Dorigo. I timori si sono avverati e, per quanto importante, SuperB non ce l’ha fatta: i costi troppo elevati hanno fatto naufragare un acceleratore che, sulla carta, avrebbe permesso agli scienziati di studiare a fondo le collisioni dei mesoni B (vedi Galileo: SuperB, l’acceleratore italiano).
Nel 2011, il Miur aveva stanziato i primi 20 milioni di finanziamenti, promettendone altri 250 nel corso degli anni successivi. Allora, il costo totale dell’opera ammontava a 400 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare nel corso del tempo - come riportato nei documenti ufficiali - fino alla soglia dei 650 milioni. Ed è proprio il gonfiarsi dei costi che ha allertato la commissione presieduta da Gabriele Fioni, uno dei direttori scientifici del Commissariato francese per l’energia atomica e le fonti alternative (Cea).
In sostanza, la commissione per il costing review avrebbe individuato diversi punti critici che hanno causato il nuovo, insostenibile, incremento del costo dell’opera. I principali riguarderebbero il trasferimento del sito di costruzione da Frascati al campus di Tor Vergata, più oneroso sotto il profilo delle forniture elettriche e quelle idriche, necessarie al raffreddamento dell’anello. Subito dopo, verrebbero le riformulazioni dei costi per lo scavo dei tunnel e l’acquisto di alcuni nuovi magneti non previsti nel progetto originale.
Infatti, alla realizzazione del progetto italiano avrebbe dovuto contribuire anche il Slac National Accelerate Laboratory pronto a donare parte del Pep-II, un acceleratore californiano dismesso da anni. “Sono molto amareggiato” - ha spiegato a Science David Hitlin del California Institute of Technology di Pasadena - “SuperB avrebbe aperto le porte a una scienza di prima classe, con studi unici che ora potrebbero cadere nel vuoto”.
Nonostante il blocco da parte del Miur, il CabibboLab sostiene che l’investimento non andrà perduto. Roberto Petronzio, direttore della struttura incaricata di realizzare SuperB, ha dichiarato che gli sforzi verranno ridiretti verso nuovi progetti nel campo della fisica della materia. Si parla già di un nuovo laboratorio internazionale nell’area di Frascati dotato di un altro acceleratore. A questo proposito, due commissioni si riuniranno entro il 20 dicembre per decidere dove indirizzare i 250 milioni di euro stanziati dal Miur. La soluzione verrà resa nota il prossimo gennaio e, si spera, attuata in tempi brevi. In gioco infatti non ci sono solo i mesoni B, ma anche un accordo con i partner scientifici russi siglato appena lo scorso settembre.
Credits immagine: Lnf/Infn