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Alcuni buoni motivi per non costruire centrali
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giorgio_luppi
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Alcuni buoni motivi per non costruire centrali

Costruire centrali nucleari in Italia e' una follia sotto tutti gli aspetti: ambientale, energetico ed economico. Ecco alcuni argomenti, ciascuno dei quali sufficiente a motivare la decisione di NON costruire centrali.

- Indipendenza energetica
In Europa, ed in Italia in particolare, non esistono giacimenti di uranio. Se qualcuno proclama che costruendo centrali nucleari verra' raggiunta nel nostro paese la indipendenza energetica mente sapendo di mentire. Saremo comunque costretti a comprare il combustibile dai paesi produttori: Australia, Kazakistan, Canada, Sud Africa, Stati Uniti, Namibia, Brasile, Niger, etc. Non e' detto che ce lo vendano a prezzi ragionevoli. L' Uranio e' comunque una risorsa destinata a finire, non e' una buona idea decidere di utilizzarla nel lungo periodo. L' Australia, inoltre, che ha i maggiori giacimenti di Uranio al mondo, non ha mai costruito una sola centrale. La sua politica antinucleare puo' far pensare che non sia disposta ad estrarre e vendere il suo Uranio.

- Produzione del combustibile
Una centrale nucleare di media grandezza ha bisogno di 160 tonnellate di combustibile ogni anno nella forma di barre di 3.5 m per 1 cm di diametro. Le 50000 barre che alimentano una centrale devono essere sostituite ogni 3 anni. Per produrre le 160 tonnellate di Uranio e' necessario processare 160000 tonnellate di minerali, terra e roccia con acidi ed altri prodotti chimici molto inquinanti e con una quantita' di acqua spaventosa. Questo processo richiede una quantita' enorme di energia proveniente da combustibili tradizionali e produce danni ambientali irrecuperabili.

- Pericolosita' del combustibile
Il combustibile usato nelle centrali nucleari e' pericoloso: una centrale da 1000MW produce 30 tonnellate annue di scorie radioattive. L'uno per cento di queste scorie e' costituito da Plutonio, uno dei materiali piu' micidiali mai creati: l'inalazione di un solo microgrammo di Plutonio provoca una morte certa. Finora sono stati prodotti nel mondo almeno 1500 tonnellate di Plutonio, equivalenti a piu' di due milioni di dosi mortali per ogni abitante del pianeta. Vogliamo davvero continuare a produrne ancora?

- Stoccaggio scorie
Ad oggi nel mondo non sono ancora stati individuati siti per lo stoccaggio definitivo e sicuro delle scorie radioattive. Gli Stati uniti hanno iniziato nel 1978 la costruzione di un sito a Yucca Mountain, nel deserto del Nevada, destinato a contenere 70000 tonnellate di scorie, spendendo finora 60 miliardi di dollari. La fine dei lavori era prevista nel 2017 con una ulteriore spesa di 15 miliardi di dollari, a quel tempo gli Stati Uniti avranno 85000 tonnellate da stoccare. Il sito e' gia' insufficiente adesso, inoltre pare che i lavori siano stati interrotti per gravi problemi di sicurezza. Nel frattempo le scorie vengono stoccate in siti provvisori nella speranza che nei prossimi 15000 anni a qualcuno venga una buona idea.

- Bilancio energetico
Il tempo medio di costruzione di una centrale e' di 10 anni ed il payback energetico di circa 7, questo significa che se iniziamo a costruire una centrale oggi nel 2011 questa entrera' in funzione nel 2021 e comincera' a restituire l'energia impiegata per la sua costruzione nel 2028.
Al mondo non c'e' un ritorno al nucleare. Al momento sono in funzione circa 440 centrali che hanno una eta' media di 23 anni, un numero che rimane stabile da tempo: il numero di centrali dismesse e' circa pari a quello delle nuove centrali che entrano in funzione.

- Nucleare e petrolio
A livello mondiale solo il 15% dell'energia elettrica viene prodotta con centrali nucleari, il 6% dell'energia complessiva. Un maggior utilizzo di centrali nucleari non produrrebbe un significativo risparmio di combustibili fossili. La Francia, per esempio, fa un uso massiccio di energiaa nucleare ma consuma, a parita' di abitanti, piu' petrolio di noi. Inoltre non e' vero che siamo costretti a comperare energia elettrica prodotta con le loro centrali, ma e' vero il contrario: i Francesi sono costretti a venderci la loro energia elettrica prodotta in eccesso a basso prezzo, perche' non e' possibile spegnere le centrali di notte e riaccenderle al mattino.

- Marsili
Nessuno ha mai sento parlare di Marsili? E' il vulcano sottomarino piu' grande d' Europa, alto circa 3000 m, si trova nel Tirreno al largo della Calabria e la sua sommita' e' a circa 450 m sotto il livello del mare. Nel 2010 la nave oceanografica Urania ha iniziato rilevamenti che hanno evidenziato la presenza di frane a testimonianza del fatto che il vulcano e' attivo. Una eruzione vulcanica di grosse proporzioni in quella zona potrebbe generare uno tsunami di dimensioni paragonabili a quelle cha hanno investito di recente il Giappone, in grado di raggiungere tutte le coste tirreniche. Che effetti avrebbero su una centrale nucleare costruita sulla costa?

- Economia
Produrre energia elettrica da energia nucleare non e' economicamente conveniente: lo diventa solo se non si tiene conto dei costi di costruzione e di smantellamento delle centrali, due esempi:
La centrale di Caorso e' stata costruita dal 1970 al 1978 su commessa Enel, ha funzionato dal 1981 al 1990, quando e' stata messa in stato di custodia protettiva passiva fino al 2001, durante questo periodo di moratoria (durato dodici anni) attorno alla centrale hanno continuato a lavorare duecento persone per mantenerla in ordine e pronta a ripartire. In queste condizioni all’erario, cioe' a noi tutti, e' venuta a costare 15 milioni di euro l’anno. Secondo una dichiarazione del ministro Romani, dopo la dismissione delle centrali nucleari sono stati spesi in Italia 14 miliardi di euro per il mantenimento in sicurezza degli impianti esistenti.
Il Governo Italiano avrebbe deciso di costruire centrali nucleari con tecnologia EPR: finora l'unico reattore di questo tipo ha una storia travagliata. La costruzione decisa nel 2000 ad Olkiluoto in Finlandia dalla AREVA con un costo previsto di 3.2 miliardi di Euro e' iniziata nel 2004 con previsione di fine lavori nel 2009. Ad oggi i costi sono lievitati fino a superare i 5.3 miliardi di euro e la costruzione non terminera' prima del 2013.

- Considerazioni
Il Giappone e' uno dei paesi piu' ricchi e tecnologici del mondo, con sistemi di sicurezza all'avanguardia, eppure tutti hanno visto che cosa e' successo alla centrale di Fukushima. Pensiamo che cosa potrebbe succedere ad una centrale costruita in Italia, in un paese dove gli appalti pubblici non sono in grado di garantire la sicurezza in una scuola o la fine dei lavori in una autostrada. La politica energetica di un paese e la decisione di costruire o meno centrali nucleari non va presa sull' onda emotiva di un terribile incidente ma deve essere basata sui fatti e sui numeri, pesando in modo consapevole rischi e benefici. Gli argomenti su esposti sono fatti, non emozioni, ognuno di essi e', a mio avviso, sufficiente per decidere di non procedere alla costruzione di nuovi reattori ma, al contrario, di spegenre gradualmente quelli esistenti.
Se andiamo a considerare i rischi potenziali e' necessaria una considerazione: la pericolosita' di un evento si misura con il prodotto fra la possibilita' che accada ed i danni che puo' provocare. Per quanto l'evento sia raro ed improbabile, se i danni che puo' causare sono molto elevati rimane un evento pericoloso.
La possibilita' che la terra venga colpita da un meteorite e' estremamente bassa, ma il meteorite che ha colpito la terra 65 milioni di anni fa ha provocato l'estinzione dei dinosauri. Non abbiamo nessun potere sui meteoriti che vagano nello spazio, ma possiamo scegliere di non costruire scientemente impianti la cui esplosione potrebbe produrre effetti disastrosi per migliaia di anni a venire. La storia ci insegna che le forze della natura sono imprevedibili e incontrollabili: per quanto rari, certi eventi accadono. Abbiamo gia' dimenticato Three Mile Island, Windscale, Kyshtym o Chernobyl? Dimenticheremo anche Fukushima?
Per quanto mi sforzi non riesco sinceramente a trovare alcuna motivazione per costruire centrali nucleari, se non gli interessi economici dei pochi che detengono il monopolio dell'energia.
Non riesco a pensare come una persona intelligente e sana di mente possa lasciare alle prossime generazioni una simile eredita': io non voglio che i miei figli vivano con una tale spada di Damocle sulla testa.

29-04-2011 20:59
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Alcuni buoni motivi per non costruire centrali - giorgio_luppi - 29-04-2011 20:59
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