RE: [OT] Tea Party
http://www.ilgiornale.it/web/pdf/Lettera...italia.pdf
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Ill.mo Signor Sindaco,
negli ultimi tempi, Equitalia è stata al centro di molti dibattiti, in quanto ritenuta causa di gravi problemi economici e di
inquietudini a danno dei cittadini (privati o imprenditori).
Va senz'altro detto che i metodi adottati, i costi esorbitanti e gli interessi al limite dell'usura applicati nella riscossione da
Equitalia contribuiscono oltremodo ad aggravare la posizione dell'onerato che, sempre più spesso, non adempie per sua grave
incolpevole insolvenza, non già per mancanza di volontà. Inoltre, i numerosi episodi di iscrizione di ipoteca su case per valori
inferiori alla soglia legale minima ( la legge 70/2011 prevede come soglia minima euro 8.000), gli episodi emersi di conflitto di
interesse di funzionari Equitalia operanti anche in agenzie immobiliari relativamente all'acquisto di case messe all'asta, episodi
di cartelle pazze (per le quali sono state fatte pubbliche scuse), hanno acceso un dibattito da parte delle associazioni di
categoria, dei sindacati, e non da ultimo dal mondo della politica che chiede da tempo modifiche dei regolamenti di riscossione
delle imposte.
Se infatti il pagamento dei tributi fa indubbiamente parte degli obblighi di legge, raddoppiarne l'importo dovuto come spesso
accade a seguito dell'intervento di Equitalia, per chi non è riuscito suo malgrado a versarlo, può significare tracollo finanziario
e grave indigenza delle famiglie con un corrispondente e meramente virtuale vantaggio per le casse dello Stato.
D'altro canto, rilevasi che la riscossione dei tributi, nonché dei crediti da parte di Equitalia comporta per il comune
l'obbligo di pagamento di un importo a titolo di provvigione per tale servizio.
In sostanza, il tributo introitato dal comune viene decurtato dell'importo pari alla provvigione dell'ente riscossore,
mentre l'onerato paga un importo notevolmente superiore perché maggiorato di spese, interessi straordinari e sanzioni.
Ebbene, la legge dello Stato 388/2000 art. 36 e legge N. 106/2011 prevede che tutti i Comuni possano evitare le
conseguenze sopra descritte mediante la riscossione diretta dei rispettivi crediti senza dover delegare Equitalia.
A tal scopo, il Tea Party Italia, da sempre impegnato nella lotta contro l'eccesso di tasse e di burocrazia,
C H I E D E
che il Comune da Lei amministrato provveda alla riscossione diretta dei propri crediti, siccome previsto dalla legge N.
106/2011, nell'auspicata prospettiva futura di una distensione dei rapporti tra istituzioni da una parte e cittadini e imprese
dall'altra, in un momento di grave crisi economica e di liquidità. Consentendo così una maggiore entrata per le casse del
comune da lei amministrato determinato dal risparmio delle provvigioni a favore di Equitalia.
Per il Comune riscuotere direttamente non significa rinunciare al credito e premiare chi non paga, ma più
semplicemente evitare quegli sciacallaggi che troppo spesso hanno determinato il suicidio di persone in difficoltà.
Dimostri in questo modo di essere vicino ai cittadini alle loro imprese, in un momento di grande difficoltà. Con le risorse
risparmiate il Suo Comune potrà anche più agevolmente agire sul ribasso delle aliquote IMU.
Il Tea Party organizzerà eventi pubblici e raccolte di firme per sostenere la presente istanza.
Il Tea Party Italia sarà grato di ricevere riscontro in merito agli intendimenti del Comune onde poterne dare pubblicamente il
giusto risalto.
Con osservanza,
Tea Party Italia,
Segreteria Nazionale
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