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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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sexyteo
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Prendo atto delle dichiarazioni di AIEA (500 Gwatt entro il 2050) ma prendo atto anche della conferenza di ABU DHABI. Può anche essere che il 20% della produzione mondiale di energia elettrica nel 2050 sia fatta con il nucleare (diamo pure ragione alle previsioni AIEA) e l'80% sia a rinnovabili (diamo però ragione agli scienziati dei 194 paesi che hanno partecipato a detta conferenza).
C'è solo una piccola differenza: l'AIEA, come tutti sanno, è stata concepita, già dagli anni 50, per propagandare, sviluppare e imporre (anche con accordi vergognosi come quello con OMS degli anni 50) il nucleare nel mondo.


Non sai quel che dici.
Sul Energy Technology Perspectives 2010. Scenarios and Strategies to 2050 (rapporto dell'I.E.A. - International Energy Agency - del 1 Luglio 2010) a pagina 112 (pag 114 del pdf), nella tabella 3.1 - Global electricity production by energy source and by scenario - sono illustrati ben 6 scenari per il 2050. Al nucleare è riserva una quota che oscilla tra il 10 % e il 39 %, a seconda dello scenario. Se si osservano quegli scenari, al diminuire della quota nucleare, aumentano vertiginosamente le fossili, con il carbone in testa!
Ne ho già parlato in questo post (tale rapporto è possibile scaricarlo lì):
http://www.nuclearmeeting.com/forum/show...866#pid866

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Sono propenso a credere all'80% di rinnovabili entro il 2050 più che al 20% di nucleare entro tale data.


Dobbiamo fare un atto di fede per crederci, oppure ai seri riferimenti (dati, documenti, rapporti, studi, ecc...)!?

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Sono confortato anche dalla più grande potenza industriale e manifatturiera del mondo.
Non insistete sul discorso energia/potenza in quanto si parla di 300 Gwatt in 2 anni DI CUI (vuol dire un pezzo di questi 300) 140 rinnovabili ergo di potenza equivalente e cioè di energia equivalente.


La Cina!? Sei fuori! Big Grin
Vediti quel mio precedente post (linkato sopra). Ti anticipo che le rinnovabili (614.258 GWh), in Cina, sono rappresentate praticamente dal solo idroelettrico (585.187 GWh - 95,27% sul totale rinnovabili):
http://www.iea.org/stats/renewdata.asp?COUNTRY_CODE=CN
le biomasse (2,32% sul totale rinnovabili) sono la seconda fonte rinnovabile pari a 14.270 GWh (2.359 GWh elettrici + 11.911 GWh calore), mentre l'eolico é la terza fonte rinnovabile con 13.079 GWh (2,13% sul totale rinnovabili) e il solare fotovoltaico rappresenta l'ultima fonte rinnovabile con soli 172 GWh (0,28% sul totale rinnovabili).
La Cina ha puntato essenzialmente sul carbone:
http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/CNELEC.pdf
tuttavia ha sviluppato l'idroelettico e ha vasti piani di sviluppo di energia elettronucleare in quanto ha 27 reattori nucleari in costruzione per un totale di 30 GWe, altri 50 reattori ordinati per quasi 58 GWe e 110 reattori proposti per 108 GWe (dati aggiornati al 1 Aprile 2011)!
http://www.world-nuclear.org/info/reactors.html
http://www.world-nuclear.org/info/inf63.html


Alessandro Bellotti ha Scritto:

Vi sono centrali idroelettriche, nel mondo, che vanno 24 ore su 24 (turbine adatte a grandi portate e piccoli salti) e quindi sono paragonabili in temini di energia, a centrali di base.


Quali!? O dobbiamo fare un altro atto di fede per crederci!?

Messaggio modificato il: 23-05-2011 alle 13:57 da sexyteo.

23-05-2011 13:53
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - sexyteo - 23-05-2011 13:53

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