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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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renato
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

Dwalin ha Scritto:

ma anche no........

i picchi di potenza sono una cosa

le escursioni di potenza sono un'altra!!!!!

una centrale nucleare (un insieme) può benissimo sopperire ai picchi di potenza, vista la sua modularità (non si fa a causa del costo dell'impianto, che conviene mantenerlo sempre a manetta per avere il kWh più economico che c'è), il turbogas nel caso inglese non ti serve a nulla, va in regime in una mezz'ora se non ricordo male (lo puoi considerare come una turbina da aereo, grossomodo, in modo schematico), quindi per gli sbalzi l'unico è l'idro, per i picchi di potenza tutti vanno bene.

deve solo esserci una base minima......ad esempio, leggevo che in oman hanno praticamente solo picco, la potenza richiesta di notte è quasi a 0. in francia in inverno la potenza notturna raggiunge i 70GW (se non ricordo male), di giorni sfonda anche i 95GW, quindi tutte le centrali sono praticamente sempre non modulate, ma tutte.

il caso italiano lo reputo a metà strada, valle di 24 invernale e picco di 57 estivo, 30-35GW di nucleare sono il massimo che la rete può permettersi (in senso di economicità), visto che con potenze maggiori, anche considerando le fermate periodiche, la potenza minima è troppo alta e ci sarebbero troppe centrali costantemente ferme nei periodi di magra. la francia invece, con valli anche di meno di 30GW e potenza installata di 63GW, avendo una domanda invernale così alta, pone quasi tutte le verifiche e le ricariche dei reattori nei periodi primaverili ed estivi, così da avere potenza assicurata in inverno (infatti in inverno si raggiungono anche 61GW su 63). quindi è anche in base al carico nazionale.
P.S. in francia possono permettersi così lunghe soste perchè tutte le centrali sono della stessa azienda elettrica e sono praticamente di soli 3 modelli, con piccole variazioni sul tema specifiche. quindi economie di scala a gogo!


ok, non ci siamo intesi.
nel primo post ho scritto picchi di richiesta, intesi come variazioni improvvise di richiesta di potenza.
Per picchi di potenza non intendevo la potenza massima richiesta (non si parlava di ciò nel video) , ma i picchi sulla curva della potenza, cioè le variazioni improvvise della stessa.
Forse tu con picco intendevi l'apice della curva, cioè il valore massimo.

Per evitare confusioni mi atterrò alla tua terminologia, per cui dove ho scritto "picchi di potenza" leggi "variazioni notevoli della richiesta di potenza" o "sbalzi di potenza" se preferisci.

P.s. al p.s. non sarai anche tu un no-global? Big Grin

Messaggio modificato il: 19-05-2011 alle 02:42 da renato.

19-05-2011 00:44
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RE:  La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - renato - 19-05-2011 00:44

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