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La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?
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Dwalin
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Messaggio: #1
RE:     La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia?

renato ha Scritto:


Praticamente faccio andare il reattore sempre al massimo e riduco i giri della turbina. L'energia in più che produce il reattore la butto nell'ambiente come calore.
Furbo ... come ho fatto a non pensarci?


se non si sa come funziona una centrale termica......si chiede e poi ci si ragiona, questa da che cilindro l'hai tirata fuori?

te hai un fluido termovettore, hai una potenza termica TOT e fai fluire TOT acqua che trasformi in vapore alla temperatura X, se fai escursione di potenza, diminuisci la potenza termica del reattore, mettiamo a mezzoTOT, ma per far rimanere costante il rendimento che è dato dalla temperatura X, fai fluire mezzoTOT di vettore termico che si trasforma in acqua, quindi mezzo calore su mezza acqua la porta sempre alla stessa temperatura, hai modificato la potenza senza alcuno spreco (eccetto proprio nella fase di aumento o diminuzione, ma questo è comune a qualsiasi centrale termica, raggiunto il valore prefissato lo spreco è 0)

renato ha Scritto:

Tutta salute ...

Ho appena fatto una prova con un fornelletto elettrico da 450 W.
Ha scaldato l'acqua per il tè in 5 minuti.
Siamo sicuri che sia così fondamentale usare 2.000 W per scaldare l'acqua in 30 secondi?



si e no, ma devi partire da un'altro presupposto, è così indispensabile il tè? il tè non è indispensabile, quindi si dovrebbe andare alla fonte e dire di non berlo per risparmiare energia. ma se vuoi il tè è ininfluente la macchina utilizzata.

poi, te con il tuo fornello da 450W in 5 min hai consumato 135.000J di energia, col coso da 2000W in 30 sec hai consumato 60.000J, quindi la versione che ti fa risparmiare è la versione da 2000W in 30sec......



renato ha Scritto:

Non hanno meno costi, l'energia finale è sempre la stessa. Semplicemente servono meno centrali
come sopra........prima di discutere si dovrebbe almeno aver chiaro come funziona il mercato elettrico.

se mantieni una valle bassa, hai centrali che ti funzioneranno per meno ore equivalenti, quindi i costi di gestione si spalmano su più ore, quindi maggiori costi per il gestore (maggiore manutenzione dovuta a maggior stress delle macchine), e maggiori costi per il consumatore (che paga nel picco quello che non vuole consumare nella valle), ed il numero di centrali è sempre lo stesso......visto che la modulazione di 500MW tolti dal picco e messi alla valle non ti modifica in alcun modo il fabbisogno di impianti ma ti modifica di molto la modulazione di tutti gli altri impianti e quindi i costi generali

18-05-2011 15:21
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RE:     La metafora del bue, ovvero dove finisce l'energia in Italia? - Dwalin - 18-05-2011 15:21

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