RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo
dimenticavo, ecco le conclusioni e le considerazioni del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici ABU DHABI, 9 maggio 2011:
Dal Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) che ha presentato il suo rapporto ieri, 9 maggio ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, è emerso che, se i governi manterranno una politica ambientale costante e seria, entro il 2050 l'80% dell'energia mondiale necessaria potrebbe derivare dalle fonti rinnovabili.
Il rapporto è nato dalla necessità degli studiosi dell'Ipcc di fare chiarezza sull'importanza delle energie rinnovabili se si vogliono combattere, o, quantomeno mitigare, i cambiamenti climatici.
Un uso più consapevole delle rinnovabili potrebbe portare ad un risparmio compreso tra i 220 e i 560 miliardi di CO2, mentre ora va notato il fatto che 140 dei 330 giga watt di nuova capacità elettrica installata tra il 2008 e il 2009 proviene fa fonti di energia rinnovabile.
Per quanto riguarda le ERP, o qualcuno non legge oppure fa finta.
Riscrivo: sono contrario (lo è in pratica tutta l'Europa tranne la Francia) a realizzare maxi impianti di produzione di energia elettrica e le EPR, soprattutto se si mettono 2 reattori nello stesso sito come logica vuole, rappresentano ciò che a mio avviso non si dovrebbe fare in Italia.
Anche la rete di distribuzione italiana non è ad oggi in grado di ricevere in modo localizzato 3,2 Gwatt (anche questo lo riscrivo).
Visitate il sito di Romano Prodi (fisico che si è occupato pesantemente di nucleare). La visione europea NON è quella di realizzare mega impianti di produzione di energia elettrica.
Dai Cher, la laurea me la sono meritata. Sono passati ormai 30 anni ma sono sempre più vispo e combattivo.
Il mondo va energeticamente parlando verso le rinnovabili e qualcuno, in questo blog, pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Il mondo ha girato pagina. Occorre accorgersene.
Magari con un viaggetto in Germania. Magari visitando qualche fiera. Magari aprendosi al futuro.
Che non prevede appunto di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Qualche centrale nucleare si farà ancora. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Magari anche EPR. Ne faranno nei prossimi 30 anni 2,4 o forse 8 ?
Riparliamo di EPR fra 5 anni. Poi cominciamo a pensare, se funzionano almeno da 10 anni, di prendere in esame di metterne qualcuna anche vicino ai confini italiani, nell'ambito di un progetto europeo che coordini la distribuzione dell'energia elettrica.
Non ci sono le condizioni, in Italia, per investire 120/150 miliardi di euro per le EPR, attendere fino al 2030 per la realizzazione del piano e attendere il 2040 per avere forse, molto forse, i primi rientri economici.
Una data, il 2040, che rappresenta, a detta di molti (ovviamente non nuclearstorditi), il completamento della rivoluzione energetica.
Quasi la metà dell'energia elettrica installata fra il 2008 e il 2009 nel mondo è da fonte rinnovabile.
Pensate, o nuclearisti vari ed eventuali, che le percentuali dal 2009 ad oggi siano sbilanciati verso il nucleare ?
Sarebbe bello poter avere energia elettrica praticamente gratis, senza rischi, senza impatto ambientale, con la condivisione delle popolazioni.
Negli anni 50 si pensava che questo obiettivo potesse essere raggiunto dal nucleare. Sessanta anni fa.
Tecnologicamente parlando si tratta di preistoria.
Del resto il sole fornisce qualche migliaio di volte l'energia di cui abbiamo e avremo bisogno nei prossimi 1000 anni.
L'umanità si sta accorgendo di ciò.
Non tutti però.
Qualcuno (sempre meno) pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua. Come 60 anni fa.
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