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come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Versione stampabile

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come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 11:41

non metterò il nome del giornalista, che comunque almeno ha avuto la cortesia di rispondermi e più di una volta.

questa è la mia prima e mail

Nome : dDuck
Professione : sfigato.

Salve leggendo un vostro articolo del ................. intitolato “Latte materno
radioattivo” vi rispondo a tono.

L'articolo è strutturato appositamente per far colpo sui non tecnici e
invogliare a votare contro al referendum sul nucleare,

Certamente fa colpo sui non tecnici che sono il 99% della popolazione
italiana, in modo da bocciare il programma di governo, contenti voi.

Ma quale è l'alternativa al nucleare ?
Le fossili, ciò che ci siamo immessi nei polmoni in questi 25 anni,
finanziando dittatori e svuotandoci il portafoglio, i francesi più furbi hanno
scelto altre strade.

L'articolo non spiega cosa si intende tracce, non inserisce dati sulle
quantità, non motiva che comunque abbiamo già noi una radioattività naturale
dovuto all'alimentazione, dice semplicemente “tracce” e il 99% della
popolazione si caga addosso.

Poi l'art. Parla di concentrazioni di Iodio 20 milioni di volte quello
naturale, non specificando che lo Iodio radioattivo avendo un tempo di emivita
di appena 8 giorni, in natura praticamente non esiste e che quello rilasciato
dalla centrale ha vita breve, ed è quasi interamente già decaduto.

Va bene, rinunciamo al nucleare, ma noi le nostre Chernobil ce le abbiamo
tutti gli anni, e sono le fossili che ci respiriamo.

Saluti dDuck

p.s. Ahhhh l'articolo non lo dice, ma a Fukoshima non c'è ancora stato un
morto per le radiazioni, con un terremoto che ne ha mietuto più di 25 mila.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 13-05-2011 11:44

Che ha risposto il pennivendolo?


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 11:45

In verde la sua risposta, in nero come gli ho controrisposto.

>Ogg: R: riguardo all'articolo sul nucleare.
>
>gentile dDuck
>sul fatto che a Fukushima non ci sia stato nessun morto, mi spiace deluderla,
sono stati tre: sono tecnici morti (non per radiazioni) nella centrale. Sono
morti per effetto dello tsunami.


Quindi se al posto della centrale c'era un palazzetto dello sport non morivano
?

>E comunque, non è questo il punto, solo a dosi elevatissime si muore subito
per la radioattività, il problema del nucleare è che si muore nei mesi e anni
successivi.


Non è vero. la RA attività a Chernobil è già dagli anni 90 inferiore che a
Napoli e Roma, causa rocce del sottosuolo, e che ci posso fare ci sono i
vulcani.

> Purtroppo, succederà. Ed è già successa una elevatisstima contaminazione di
intere province.


Non è vero, la RA naturale, cosa che voi giornalisti non dice, esiste gia in
natura, persino dentro il corpo umano,
La RA sparsa dalla centrale, pur in quantità enormi, diffusa su vaste aree è
trascurabile rispetto a quella naturale.

> Non dovremmo essere preoccupati? Dovremmo minimizzare? C'è chi ancora oggi
minimizza Chernobyl, dopotutto.

Ch. è un discorso lungo.
Premesso che la gestione sovietica è stata criminale, quindi da additare a un
regime, non all'industria nucleare in quanto tale, il disastro giapponese
differisce per svariate ragioni.
1) a Cher. non c'era un guscio protettivo, a Fuko c'è
2) a Cher. è stata usata grafite come moderatore che bruciando ha sparpagliato
RA nell'atmosfera, altrove non è usata
3) a Cher, non è stata fatta evacuare la zona, a Fuko si
4) a Cher, non è stato dato iodio alla gente, a Fuko si
5) a Cher, si è sparso RA in un continente abitato a Fuko nel pacifico
disabitato.

Quindi i due incidenti non possono essere minimamente paragonati.
Ma questo la gente non lo sa.

>
>Quanto alla contaminazione del latte, significa che i radionuclidi non solo
sono in ambiente ma sono nella catena alimentare e sono stati assorbiti dal
corpo umano. > E sono dosi aggiuntive, badi bene, a quella naturali. E questo
non è sano. quanto all'emivita dello iodio 131, è vero è otto giorni. Ma in
otto giorni si DIMEZZA: cioè se abbiamo 20 milioni piu del normale, dopo 8
giorni ne abbiamo dieci e dopo 16 ne abbiamo cinque. Piu del normale.
> E pure questo non è sano, perchè lo iodio, dispettoso, si concentra nella
tiroide. E questo, basta guardare i dati epidemiologici in ITALIA dopo
l'ncidente di Chernobyl, ha degli effetti evidenti.


La gestione sovietica è stata criminale, la gestione delle nostre PA di
sostituire il nucleare con i fossili ancora più criminale.

20 milioni di volte a 1 metro dal reattore, ma sparpagliati la stessa acqua in
un Km cubo di acqua di mare, che sono 1 miliardo di metri cubi sono frazioni.

Di queste frazioni più del 99% dello iodio radioattivo è gia decaduto in un
elemento stabile.

Al contempo le fossili, l'alternativa al nucleare spargono veleni, senza
bisogno di incidenti, ma questo i verdi non lo dicono.

>
>Quanto alle alternative, lei ha una idea della capacita produttiva elettrica
italiana? Sa di quanto eccede la domanda? Quanto al problema (reale) del costo
dell'elettricità una soluzione c'è: il risparmio energetico. Si possono ridurre
del 50% i costi energetici delle abitazioni, a tecnologie attuali. Riducendo
così anche l'inquinamento da combustibili fossili (carbone in primis).

Il risparmio energetico è demogogico, premesso che non bisogna confondere la
locomozione, il riscaldamento e la produzione di energia elettrica.
Il risparmio energetico nel il riscaldamento può avere ottimi margini con
conseguenze positive per la salute e il portafoglio, ma non c'entra un tubo con
la produzione di energia elettrica.

>
>Il nucleare, tanto più oggi, non ci serve. E visto quello che succede in
Germania _ la più grande economia manifatturiera europea _ mi pare che non
siamo i soli ad aver frenato sull'atomo.
> saluti

Certo che non ci serve, bruciamo fossili a sfare, finanziamo dittatori, ci
sveniamo il portafoglio, siamo pieni di raffinerie gasdotti da paura, abbiamo
l'aria satura di scarti da combustione ma siamo felici.

p.s. la Germania non ha abbandonato l'atomo.

Per concludere il nucleare (fissione dell'uranio 235) è la peggior forma di
fonte di energia che esiste, ad eccezione di tutte le altre che sono state
inventate.
....... da una frase di Churchill sulla democrazia.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 12:01

in nero la mia risposta, in verde la sua, il blu la mia ulteriore.

>>Ogg: R: riguardo all'articolo sul nucleare.
>>


>Quindi se al posto della centrale c'era un palazzetto dello sport non
morivano
>?
>Morivano eccome, ma è falso che non ci sono stati morti. Punto. Quanto al
conto dei morti complessivi, ci risentiamo tra dieci anni gurdando le analisi
epidemiologiche sui cancri alla tiroide e le leucemie. E non soo tra gli
operatori alla centrale, chiaramente.

>
I quali si calcolano statisticamente, in quanto non c'è conseguenza diretta
evidente.

Malgrado che l'argomento sia studiato in tutto il mondo, il solo incidente
mortale nella storia del nucleare è stato Cher, in cui siti seri calcolarono
circa 4000 vittime, ma per motivi gia menzionati, Chernobil è stata soprattutto
causata da un comportamento criminale delle autorità sovietiche.

L'alternativa al nucleare invece con numerosissimi incidenti causa un numero
di morti enormemente superiore, ma questo voi giornalisti non lo dite.



>
>>E comunque, non è questo il punto, solo a dosi elevatissime si muore subito
>per la radioattività, il problema del nucleare è che si muore nei mesi e anni
>successivi.

>
>Non è vero. la RA attività a Chernobil è già dagli anni 90 inferiore che a
>Napoli e Roma, causa rocce del sottosuolo, e che ci posso fare ci sono i
>vulcani.
>
>Mi spiace, balla spaziale. La radioattività a Chernobil, nella zona di
esclusione, è tuttora alta se non altissima a causa della contaminazione da
Cesio e altri radionucldi a media vita (in qualche area, anche da Plutonio)
>.
>> Purtroppo, succederà. Ed è già successa una elevatisstima contaminazione di
>intere province.
>


Non è vero.

Di plutonio in giro per la terra ce ne è diverse tonnellate, ma sono
soprattutto prodotte dall'industria bellica e dalle bombe atomiche, comunque
il plutonio non è tanto più pericolosi di altre sostanze,

Chiaro non mi metto a bere un bicchiere di plutonio fuso (sinceramente non ho
presente la temp, di fusione) ma non è che le altre industria non creino
prodotti velenosi e cancerogeni.


>
>Non è vero, la radioattività naturale, come noi giornalisti scriviamo e
diciamo, è una cosa e quella AGGIUNTIVA e' un'altra. Appunto, aggiuntiva. E NON
è AFFATTO trascurabile se supera i livelli conderati accettabili dai
radioprotezionsti (anche se ovviamente non c'è mai un livello minimo
assolutamente sicuro)

Colpa dei raggi cosmici e del radon nel sottosuolo, e di sti stronzi di
vulcani e le maledette supernove.

>
>Quindi i due incidenti non possono essere minimamente paragonati.
>Ma questo la gente non lo sa.
>
>
>Premesso che i due incidenti sono molto diversi e Chernobyl è molto più
grave, in termini strettamente tecnici Fukushima è stato classificato nella
stessa classe INES: classe sette. e la quantità di radioattività rilasciata,
non a caso, è ancora in via di valutazione ma sarà probabilmente tra 50 e
l'80%. Non proprio poco. E intere province sono state contaminate, non solo il
Pacifico. Ma tutto questo la gente lo sa bene, se ha letto i miei pezzi.

Ahhh se lo ha scritto lei, conta più dei contattori Geiger.

Il potere della stampa è enorme, se voi giornalisti volete fare passare i
pedofili come vittime lo potete fare.

>

>
>
>vedo che non contesta la mia spiegazione. bene. Comunque si guardi di dati di
contaminazione fuori dalla centrale e vedrà quanta contaminazione c'è. Guardi,
guardi...
>
>Quanto alla denuncia dell'inquinamento da fonti fossili...bè, ne sono pieni i
giornali e gli ambientalsiti ci si sgolano da DECENNI. Ha presente il
cambiamento climatico?


E senza fossili e nucleare come si fa l'energia elettrica ?

Le rinnovabili, !!!!! ahhhh si ma la gente non sa che sono antieconomiche al
massimo, provocano impatti ambientali enormi e poca energia.

L'unica rinnovabile efficiente è l'idroelettrico ma bisogna fare sloggiare
intere valli, non lo so se facciamo sloggiare mezzo altoadige per fare una
bacino idroelettrico la Germania e l'Austria non ci dichiarano guerra.

Se lo facciamo con i valdostani ci dichiara guerra la Francia,

Comunque a parte scherzi le rinnovabili sono ottime in paesi poco densamente
popolati come l'Australia, l'Argentina e in Europa la Norvegia o l'Islanda.

Paese con cui puoi allagare interi bacini vasto come una provincia Italiana
muovendo poche migliaia di persone.

Per vivere di rinnovabili devi avere un idroelettrico che copre 2/3 della
produzione elettrica mentre in Italia copre il 10%.

Fanno bene questi paesi a campare solo di rinnovabili, ma le stime serie per
un paese come l'Italia sono il 10% di idro, un altro 10% di tutte le altre
messe insieme, e forse raschiando il barile arrivi al 30%, riempendoci di pale
eoliche, dighe e microdighe, pannelli a sfare e termovalorizzatori che la gente
non vuole.

Ma come pensa di coprire il rimanente 70% ?

Il problema dell'eolico ad esempio è la sua aleatorietà che ti obbliga a
tenere centrali a fossili pronte a intervenire in caso di assenza di vento,
quindi raddoppi la struttura, ma questo non lo dite.

E' antieconomico al massimo, la Danimarca ne sa qualcosa e non toglie la
dipendenza delle fossili.


>
>Non è demagogico, è una soluzione. Che, sì, non c'entra un tubo con la
produzione ma con il consumo. Perchè meno consumi, meno devi produrre. Semplice
equazione. Troppo semplice? Contrasta con qualche interesse economico?


Risparmio energetico cosa si intende ? cambiare le lampadine, OK è importante
anche quello ma si potra arrivare in tutto a un 10-20% dell'energia elettrica,
importante certo ma il resto ? fossili o nucleare.

Semmai il vero salto nel risparmio energetico saranno i SUPERCONDUTTORI, ma a
temperatura ambiente non esistono, e forse non ci arriveremo mai a un
superconduttore a temperatura ambiente economico.

I superconduttori cui si è arrivati, sono dell'ordine di 150-200 gradi sotto
lo zero centigrado, o 100-200 gradi kelvin.

Lo zero assoluto o kelvin è circa 273 gradi sotto lo zero,


>
>Come no. Peccato che la Merkel ha annunciato la chiusura dei 7 reattori più
vecchi e ha detto che bisogna uscire "prima possibile" dal nucleare. Certo, dal
nucleare non si esce dalla sera alla mattina, e anche questo è un motivo per
non entrarci. tecnologia costosa, rigida, con un margine di rischio
percentualmente ma potenzialmente portatore di gravi effetti.

Grazie i 7 reattori più vecchi, anche lei prima o poi andrà in pensione ,
penso ? e gli lo auguro.

>
>Per concludere il nucleare (fissione dell'uranio 235) è la peggior forma di
>fonte di energia che esiste, ad eccezione di tutte le altre che sono state
>inventate.
>....... da una frase di Churchill sulla democrazia.
>
>Contento lei!

Contenti i francesi.


Quindi la mia sintesi :

Se puoi campare di idroelettrico ci campi. e fai bene, lo potrebbero fare
paesi come l'Argentina, il Cile, il Paraguay, Australia, NZL, Norvegia sempre
che gli ecologisti del posto non rompano le palle e si crei nuovi ecosistemi
lacustri, al posto di intere valli, le altre rinno integrano.

Se non puoi, perché sei una potenza industriale e il consumo pro capite è
alto, serve il nucleare che è meglio delle fossili e meglio di devastare boschi
interi per farci biomasse, tutte le potenze industriali l'hanno.

Se proprio gli ecologisti rompano e non puoi fare le centrali allora meglio il
gas del petrolio e carbone, anche se caro e di incidenti ne fa più del
nucleare.

Il risultato dell'intervento dei meravigliosi ecologisti sono le care centrali
di Vado e della Spezia.

saluti.

Speriamo di non fare confusione con i colori.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 13-05-2011 12:03

Ummmmmmm senti che dici di aggiungere altre sillabe al tuo riferimento a Cher-nobyl, grazie.

Il Pennivenduto non ha nessuna cognizione di causa, invitalo qui. Per allargare le sue vedute, infondo ,più sono "convinti" più stimolano la discussione.
Poi rammentargli che si è aggiudicato un posto nella bacheca della "vergogna" con il suo articolo sulla radio attività nel latte materno.


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 12:09

Cher ha Scritto:

Ummmmmmm senti che dici di aggiungere altre sillabe al tuo riferimento a Cher-nobyl, grazie.

Il Pennivenduto non ha nessuna cognizione di causa, invitalo qui. Per allargare le sue vedute, infondo ,più sono "convinti" più stimolano la discussione.
Poi rammentargli che si è aggiudicato un posto nella bacheca della "vergogna" con il suo articolo sulla radio attività nel latte materno.


Il problema è la ricerca dello scoop, il giornale deve vendere e deve fare scandalo.

Il realtà l'argomento è complesso.

Lui non mette il numero di persone sottoposte al test, tre donne su mille ad esempio, cifre a caso le mie, non mette le quantità, non mette i potenziali pericoli.

Soprattutto non mette le alternative che sono le care centrali di Vado e La Spezia.

Cher era per abbreviare, l'ho scritto io.

Comunque ha avuto la briga di rispondermi, che è già tanto.

Il problema che votano vecchietti, massaie, adolescenti (anche se over 18), avvocati, laureati in lettere, operai.

Come fanno a trattare le scelte ?



RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 12:30

dDuck ha Scritto:

Non è vero. la RA attività a Chernobil è già dagli anni 90 inferiore che a
Napoli e Roma, causa rocce del sottosuolo, e che ci posso fare ci sono i
vulcani.


Distribution of Surface Ground Contamination by Caesium-137 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap1.html

Distribution of Surface Ground Contamination by Strontium-90 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap2.html

P.s. per il post che segue: scusa, li ho corretti
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 13-05-2011 12:37

renato ha Scritto:



Distribution of Surface Ground Contamination by Caesium-137 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap1.html

Distribution of Surface Ground Contamination by Strontium-90 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap2.html




i tuoi link non vanno
x duck , tu invitalo o stesso e digli che il suo artico è finito nel thread della vergogna

RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 13-05-2011 13:05

Se tu hai in testa una idea e un pregiudizio tipo in questo caso il "nucleare fa male" cercherai ,troverai e scriverai solo notizie ed idee che alimentano e soddisfano l'idea iniziale che uno ha in testa!!!

Vi faccio un esempio:

io circa 3 anni fa ero un patito sosteniore del fotovoltaico,non avevo mai installato un impianto mai progettato ma sopratutto avevo solo conoscenze teoriche...adesso dopo aver progettato qualche impianto su abitazione civile,e fatti e cablati una marea di impianti fino a 3 Mwp visto con i miei occhi e MISURATO con strumenti i rendimenti REALI! parlato con centinaia di costruttori ecc ecc...deduco per esperienza pratica che senza l'aiuto dello stato (incentivi maggiorazioni sulla bolletta enel ecc ecc..) questa tecnologia è antieconomica i costi superano i rendimenti..poi le problematiche che seguono tipo smaltimenti ecc ecc io penso che una soluzione si possa trovare ( niente è impossibile) ma se non c'è il ricavo...


Questo è solo un esempio per far capire che chi non è del settore e non lavora dentro le compagnie energetiche non puo sapere le problematiche relative alla produzione di energia,i verdi dovrebbero collaborare per trovare una soluzione che accontenti tutte e due le parti,si deve cercare un compromesso altrimenti si arretra e non si va avanti ( vedi referendum del 1987!!!!)


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 13:15

tesla82 ha Scritto:

...
si deve cercare un compromesso altrimenti si arretra e non si va avanti ( vedi referendum del 1987!!!!)

Se non siamo avanzati come dovuto non è certo per carenze di energia.
Quanti black-out energetici abbiamo avuto dal 1987 ?
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 13:20

renato ha Scritto:



Distribution of Surface Ground Contamination by Caesium-137 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap1.html

Distribution of Surface Ground Contamination by Strontium-90 at Chernobyl - International Atomic Energy Agency (IAEA)

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...lmap2.html

P.s. per il post che segue: scusa, li ho corretti


Il problema che i colori non dicono nulla.

* Serve sapere quandi decadimenti ci sono in natura per m cubo di atmosfera.

* Quanti ce ne sono nel corpo umano,

* Quanti ne ha aggiunti il disastro.

qui parla di K Bq per metro quadrato.

ma noi ne abbiamo già 4000 naturali.



poi questa è la mappa immediatamente dopo il disastro.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 13:24



ma un 1Bq per metro quadrato non è molto.


RE:    come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 13:37

dDuck ha Scritto:



Il problema che i colori non dicono nulla.

* Serve sapere quandi decadimenti ci sono in natura per m cubo di atmosfera.

* Quanti ce ne sono nel corpo umano,

* Quanti ne ha aggiunti il disastro.

qui parla di K Bq per metro quadrato.

ma noi ne abbiamo già 4000 naturali.

poi questa è la mappa immediatamente dopo il disastro.



Questa non è la mappa della IAEA che ho postato io, ma la ritengo altrettanto valida.

in quel post non volevo discutere sulla pericolosità o meno, contestavo l'affermazione che a Chernobyl la radioattività non c'e.
Quando saremo tutti d'accordo che c'è, potremo discutere della pericolosità.

dDuck ha Scritto:

poi questa è la mappa immediatamente dopo il disastro.


Il cesio137 ha un'emivita di  30 anni per cui possiamo supporre che nel frattempo, la radioattività si sia dimezzata.

Il secondo link da me postato indica la concentrazione di stronzio90, che ha un'emivita di 90 anni, per cui possiamo considerare la radioattivita ridotta di 1/6.

Dato che nel frattempo i composti radioattivi saranno stati assorbiti da falde, animali e vegetali, la radioattività del suolo sarà diminuita, ma non mi sembra che averla nell'acqua o sul suolo cambi molto, anzi.


RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 13-05-2011 13:46

renato ha Scritto:


Se non siamo avanzati come dovuto non è certo per carenze di energia.
Quanti black-out energetici abbiamo avuto dal 1987 ?


Tutte le volte che cascava una pianta al confine tra la svizzera e la francia c'era il black-out Big GrinBig Grin...


Il referendum del 1987 ci ha praticamente tagliato le gambe obbligandoci nel tempo a pagare circa 400 euro in piu per ogni abitante per lo smantellamento delle centrali nucleari piu la costruzione di altrettanti turbogas (inquinanti piu di prima) e la dipendenza dai stati produttori di materie fossili ( piu che mai di prima) eravamo in slancio positivo economico si arrivava dai anni 60-70 in piena costruzione ed evoluzione poi il patatrac....
RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 13-05-2011 13:54

renato ha Scritto:



Il cesio137 ha un'emivita di  30 anni per cui possiamo supporre che nel frattempo, la radioattività si sia dimezzata.

Il secondo link da me postato indica la concentrazione di stronzio90, che ha un'emivita di 90 anni, per cui possiamo considerare la radioattivita ridotta di 1/6.

Dato che nel frattempo i composti radioattivi saranno stati assorbiti da falde, animali e vegetali, la radioattività del suolo sarà diminuita, ma non mi sembra che averla nell'acqua o sul suolo cambi molto, anzi.



sbagliato
RE:    come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 13:54

tesla82 ha Scritto:

Tutte le volte che cascava una pianta al confine tra la svizzera e la francia c'era il black-out Big GrinBig Grin...


1) se apro un interruttore la lampadina si spegne, ma non è un black-out;
2) se cade un pilone la lampadina si spegne ed ho un black-out distributivo;
3) se una centrale non eroga sufficiente energia la lampadina si spegne ed ho un black-out energetico.

caso 1: chiudo l'interruttore e risolvo il problema
caso 2: aggiusto il pilone e risolvo il problema
caso 3: faccio una nuova centrale e risolvo il problema

Ripeto la domanda.

Quanti black-out energetici abbiamo avuto dal 1987 ?
RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 13-05-2011 15:00

renato ha Scritto:



1) se apro un interruttore la lampadina si spegne, ma non è un black-out;
2) se cade un pilone la lampadina si spegne ed ho un black-out distributivo;
3) se una centrale non eroga sufficiente energia la lampadina si spegne ed ho un black-out energetico.

caso 1: chiudo l'interruttore e risolvo il problema
caso 2: aggiusto il pilone e risolvo il problema
caso 3: faccio una nuova centrale e risolvo il problema

Ripeto la domanda.

Quanti black-out energetici abbiamo avuto dal 1987 ?


Se devo risponderti con sinerità potrei dirti pochissimi e credo non direi il falso.L'obiettivo di un piano energetico deve però essere secondo me l'autonomia produttiva ,la distribuzione capillare e l'ampia disponibilità.Non posso essere ,come nazione ,sempre legato alle oscillazioni altrui!A uno girano le balle e chiude il gas ,quell'altro ci fai la guerra ,niente gas ,quell'altro ha la slavina ,niente scossa ,l'altro alza i prezzi , e io pago.In sisntesi tutta una serie di fattori ,concorrono comunque ad una pesante dipendenza da terzi , sia in materia prima che acquisto diretto.

Saluti
RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 13-05-2011 15:18

renato ha Scritto:



Il cesio137 ha un'emivita di  30 anni per cui possiamo supporre che nel frattempo, la radioattività si sia dimezzata.

Il secondo link da me postato indica la concentrazione di stronzio90, che ha un'emivita di 90 anni, per cui possiamo considerare la radioattivita ridotta di 1/6.

Dato che nel frattempo i composti radioattivi saranno stati assorbiti da falde, animali e vegetali, la radioattività del suolo sarà diminuita, ma non mi sembra che averla nell'acqua o sul suolo cambi molto, anzi.



Rena, NO, perchè gli stessi atomi si sparpagliano nel pianeta e quindi diventano cosi rarefatti da perdersi nel fondo radioattivo.



RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 13-05-2011 16:34

renato ha Scritto:



1) se apro un interruttore la lampadina si spegne, ma non è un black-out;
2) se cade un pilone la lampadina si spegne ed ho un black-out distributivo;
3) se una centrale non eroga sufficiente energia la lampadina si spegne ed ho un black-out energetico.

caso 1: chiudo l'interruttore e risolvo il problema
caso 2: aggiusto il pilone e risolvo il problema
caso 3: faccio una nuova centrale e risolvo il problema

Ripeto la domanda.

Quanti black-out energetici abbiamo avuto dal 1987 ?


Be se proprio insisti a roma una estate si ed una no la rete va in black-out energetico e io conosco solo i dati di roma ed il centro italia visto che conosco coloro che gestiscono la rete elettrica nella capitale,un giorno un addetto della aceaspa mi racconto di un fatto dove i gestori furono avvisati dalla svizzera di non superare una Tot soglia del 20% nel mese di luglio-agosto( anche loro avevano problemi di richieste energetiche) con il rischio di avere quello che dici tu.....Sai come ando a finire? Enel dovette richiamare nel centro di domenica notte tutti gli operari per ripristinare la rete che era andata in "black-out energetico"andando a regolare il carico con le centrali idroelettriche( sopperendo all'errore che hanno commesso 5 anni fa per un altro black-out),come aveva accennato charate77 siamo sempre in dipendenza da altri e non di poco ma di parecchio..
RE:      come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 18:00

dDuck ha Scritto:

Rena, NO, perchè gli stessi atomi si sparpagliano nel pianeta e quindi diventano cosi rarefatti da perdersi nel fondo radioattivo.



qua ci sono le mappe aggiornate al 2000 (pag 146/147).

http://www-pub.iaea.org/MTCD/publication...39_web.pdf

Nonostante le speranze di tutti, purtroppo la situazione è praticamente immutata.
RE:      come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 13-05-2011 19:19

tesla82 ha Scritto:

Be se proprio insisti a roma una estate si ed una no la rete va in black-out energetico e io conosco solo i dati di roma ed il centro italia visto che conosco coloro che gestiscono la rete elettrica nella capitale,un giorno un addetto della aceaspa mi racconto di un fatto dove i gestori furono avvisati dalla svizzera di non superare una Tot soglia del 20% nel mese di luglio-agosto( anche loro avevano problemi di richieste energetiche) con il rischio di avere quello che dici tu.....Sai come ando a finire? Enel dovette richiamare nel centro di domenica notte tutti gli operari per ripristinare la rete che era andata in "black-out energetico"andando a regolare il carico con le centrali idroelettriche( sopperendo all'errore che hanno commesso 5 anni fa per un altro black-out),come aveva accennato charate77 siamo sempre in dipendenza da altri e non di poco ma di parecchio..


Strano, ho lavorato spesso a Roma fino al 2006 e non ho mai avuto un black-out...
Comunque, a parte la mia fortuna, direi che anche qui bisogna distinguere tra black-out energetico e black-out dovuto ad una errata pianificazione della distribuzione.

Mi spiego:

riprendendo il pluricitato report Terna, attualmente l'Italia ha un surplus energetico di potenza, relativo alle ore di picco, di circa il 50%.

E' chiaro che quando l'energia non serve, le centrali sono spente per risparmiare carburante.
Quindi è responsabilità di Terna pianificare e misurare la potenza per garantire una corretta distribuzione.
Potremmo anche avere 1000 centrali in più, ma se le teniamo spente ...

Esistono complessi modelli matematici e software di gestione che consentono di pianificare ed organizzare i flussi distributivi.
Se vai sul sito di Terna puoi farti un'idea della complessità:
www.terna.it

Sulla home esiste un interessante gadget che mostra quasi real time la previsione energetica ed il consuntivo.
(clicca "Fabbisogno di energia elettrica in Italia" sotto al grafico), se le due curve sono vicine va tutto bene, altrimenti avremmo un surplus di corrente (soldi buttati) o un rischio di black-out (distributivo). Le linee sono quasi sempre molto vicine, direi che lo sanno fare bene il loro lavoro.

In questo momento, ad esempio, la potenza richiesta è circa 38 Mw a fronte di una potenza nominale installata di 101 Mw (potenza effettiva circa 76 Mv).

RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 13-05-2011 20:32

Previsione MW: 38.395

Consuntivo MW: 39.248

20.15
* fabbisogno nazionale composto per l'89% da rilevazioni in tempo reale e per il restante 11% da stime fuori linea.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 13-05-2011 20:35

non te lo sei mai chiesto perche le teniamo spente?c'è una cosa che terna non dice sul proprio sito ed è quella che conviene piu comprare energia dalla francia e la svizzera che costa meno che produrla dalle nostre centrali!!

Purtroppo ripeto la situazione è diventata insostenibile dal 2001 in poi con la caduta delle torri gemelle il prezzo dei combustibili fossili (petrolio ,gas ecc ecc) è salito di continuo,non guardare il bilancio enel loro hanno il 60% delle quote in slovenia ( che aderisce al nucleare) quote in polonia,biellorussia,spagna ed in altri posti in giro per il mondo,queste sono le loro parole" se in italia il nucleare non passa se ne andranno in slovenia a costruire le nuove centrali nucleari di III gen". se ne fregano bellamente siamo noi che dobbiamo svegliarci e non farci scappare questa occasione...


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 00:05

tesla82 ha Scritto:

non te lo sei mai chiesto perche le teniamo spente?c'è una cosa che terna non dice sul proprio sito ed è quella che conviene piu comprare energia dalla francia e la svizzera che costa meno  che produrla dalle nostre centrali!!

Purtroppo ripeto la situazione è diventata insostenibile dal 2001 in poi con la caduta delle torri gemelle il prezzo dei combustibili fossili (petrolio ,gas ecc ecc) è salito di continuo,non guardare il bilancio enel loro hanno il 60% delle quote in slovenia ( che aderisce al nucleare) quote in polonia,biellorussia,spagna ed in altri posti in giro per il mondo,queste sono le loro parole" se in italia il nucleare non passa se ne andranno in slovenia a costruire le nuove centrali nucleari di III gen". se ne fregano bellamente siamo noi che dobbiamo svegliarci e non farci scappare questa occasione...


Come ho già scritto più volte, l'acquisto di elettricità non dipende dalla disponibilità, ma dalle quotazioni della borsa elettrica in un dato momento.
La borsa elettrica è governata da meccanismi finanziari, non energetici. Non è la stessa cosa, non riuscite a capirlo?

L'approvvigionamento elettrico di una nazione non è una cosa semplice, è una rete complicata più di Internet. E' più complessa e vasta di una centrale nucleaare, perche copre tutto il territorio nazionale.

Come mai questo inverno la francia ha importato più elettricità dell'Italia?
E come mai ci vende energia se poi è costretta ad importarla ? Ponetevi le domande. E cercate le risposte. Io ve le ho già date.


http://www.lesechos.fr/investisseurs/act...record.htm


Questa sera c'è stato un forte temporale che ha sovraccaricato le linee ed è saltata la corrente. Cos'è? mancano centrali? No c'erano i fulmini. Avevamo troppa corrente, non troppa poca.

Di tutte le cose bisogna capire le ragioni, per poter trovare le soluzioni giuste.

RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 00:08

Cher ha Scritto:

Previsione MW: 38.395

Consuntivo MW: 39.248

20.15
* fabbisogno nazionale composto per l'89% da rilevazioni in tempo reale e per il restante 11% da stime fuori linea.


Questo vuol dire che le previsioni sono in linea con il consumo.
In quel momento non avevamo sprechi nè rischi black-out.

Calcola che sono sempre disponibili alcuni mega in più rispetto alle previsioni.
RE:      come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 01:11

Charade77 ha Scritto:


Se devo risponderti con sinerità potrei dirti pochissimi e credo non direi il falso.L'obiettivo di un piano energetico deve però essere secondo me l'autonomia produttiva ,la distribuzione capillare e l'ampia disponibilità.Non posso essere ,come nazione ,sempre legato alle oscillazioni altrui!A uno girano le balle e chiude il gas ,quell'altro ci fai la guerra ,niente gas ,quell'altro ha la slavina ,niente scossa ,l'altro alza i prezzi , e io pago.In sisntesi tutta una serie di fattori ,concorrono comunque ad una pesante dipendenza da terzi , sia in materia prima che acquisto diretto.

Saluti


I maggiori produttori mondiali di uranio sono:

Australia 31%
Kazakhstan 12%
Canada 9%
Russia 9%
South Africa 5%
Namibia 5%
Brazil 5%
Niger 5%
ecc.

http://www.world-nuclear.org/info/inf75.html

I maggiori produttori mondiali di gas naturale sono:

Stati Uniti
Russia
Canada
Australia
Cina
Paesi arabi
ecc.

http://it.wikipedia.org/wiki/File:Natura..._world.PNG

Sei sicuro che cambi qualcosa?

Viviamo in un mondo globalizzato, se un paese produttore chiude i rubinetti ci perde.
Fra un po' costruiranno un gasodotto che dall'Asia arriverà in Europa aggirando la Russia (anche questo l'ho già scritto). Così la Russia non potrà più usare il gas per ricattarci su altre questioni.

Cosa succede se il dittatore del Niger decide di non esportare più l'uranio.
Ci saranno problemi per l'uranio? La risposta è semplice ed è NO.
Probabilmente l'Australia aumenterà la propria produzione e riequilibrerà il mercato.
(E magari faranno una guerra "umanitaria" per eliminare il dittatore.)

Così è e sarà per tutte le materie prime.
In un mercato economico globalizzato tutti vogliono vendere, chi non vende soccombe.
Se un paese smette di vendere una materia prima ce ne sarà un altro pronto a prendere il suo posto per guadagnare di più.
E' il profitto che regola l'economia.

Se non vi va bene parliamone, ma poi chiudiamo l'argomento e non riapriamolo tra 10 minuti in un altro thread come se non fosse mai stato affrontato.

Gli spauracchi demagogici vanno bene per spaventare la masse; se domani andrete in TV a fare propaganda potrete ripeterlo, e farete bene dal vostro punto di vista; ma qui non servono, non siamo masse, siamo tutti (o quasi) esseri consapevoli e ragionevoli.

Un saluto



RE:       come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 14-05-2011 09:19

renato ha Scritto:


Sei sicuro che cambi qualcosa?

Viviamo in un mondo globalizzato, se un paese produttore chiude i rubinetti ci perde.
Fra un po' costruiranno un gasodotto che dall'Asia arriverà in Europa aggirando la Russia (anche questo l'ho già scritto). Così la Russia non potrà più usare il gas per ricattarci su altre questioni.

Cosa succede se il dittatore del Niger decide di non esportare più l'uranio.
Ci saranno problemi per l'uranio? La risposta è semplice ed è NO.
Probabilmente l'Australia aumenterà la propria produzione e riequilibrerà il mercato.
(E magari faranno una guerra "umanitaria" per eliminare il dittatore.)

Così è e sarà per tutte le materie prime.
In un mercato economico globalizzato tutti vogliono vendere, chi non vende soccombe.
Se un paese smette di vendere una materia prima ce ne sarà un altro pronto a prendere il suo posto per guadagnare di più.
E' il profitto che regola l'economia.

Se non vi va bene parliamone, ma poi chiudiamo l'argomento e non riapriamolo tra 10 minuti in un altro thread come se non fosse mai stato affrontato.

Gli spauracchi demagogici vanno bene per spaventare la masse; se domani andrete in TV a fare propaganda potrete ripeterlo, e farete bene dal vostro punto di vista; ma qui non servono, non siamo masse, siamo tutti (o quasi) esseri consapevoli e ragionevoli.

Un saluto



Come ti accennavo e ti spingevo a ragionare nell'altro topic ,dato che il gas è una risorsa finita ,vai tranquilllo che se non lo vendono a te ,lo vendono a qualcun altro , i combustibili non sono un genere di prodotto che rischia di marcire in magazzino ,quindi proprio nell'era della globalizzazione ,via tu  ,sotto un'altro ,non piangono miseria , il fatto rimane comunque che prima o poi finisce.L'energia nucleare ha il grande vantaggio di potersi evolvere e in tutti i suoi aspetti ,sia legati all'impianto che al combustibile.Ciò significa che oggi utilizzo l'uranio ,domani la mia evoluzione e la mia ricerca mi farà utilizzare altro combustibile e la direzione è quella verso quegli elementi più disponibili e quindi meno monopolizzabili.L'energia è e restera sempre un bussiness ,serve adeguarlo però alla portata di tutta la società ,solo così quest'ultima può evolversi.Mi sembra che qui nessuno faccia propaganda nè demagogia e dubito fortemente andrà
in televisione a fare pagliacciate come gli amici verdi proprio perchè qui non ci sono interessi ,ma voglia di informare ed informarsi.Oltretutto dai media senti solo notizie di killeraggio nei confronti del nucleare e chi tenta (raramente) di dimostrare il contrario viene preso per stupido ,anche perchè un'ottimo scienziato/tecnico non coincide con un ottimo comunicatore ,e in televisione questo è molto penalizzante aggiunto al fatto che il popolo medio italiano non ha nemmeno le basi per recepire simili concetti ,quindi vince chi la spara meglio!Per quel che mi riguarda non prendo alcuna % nè dalla Westinghouse ,nè dalla Areva e nè dall'Ansaldo ,sono solo stufo di sentire raccontare fesserie ,illusioni verdi che sono solo pagliativi.E ricordiamocelo sempre ,problema complesso ,soluzione complessa.Il gas è solo un tampone un pò più luongevo delle rinnovabili , ma non la soluzione.Di un pò ,sei sicuro di non vendere gas?Toungue


RE:        come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 11:27

Charade77 ha Scritto:

Come ti accennavo e ti spingevo a ragionare nell'altro topic ,dato che il gas è una risorsa finita ,vai tranquilllo che se non lo vendono a te ,lo vendono a qualcun altro , i combustibili non sono un genere di prodotto che rischia di marcire in magazzino ,quindi proprio nell'era della globalizzazione ,via tu  ,sotto un'altro ,non piangono miseria , il fatto rimane comunque che prima o poi finisce.L'energia nucleare ha il grande vantaggio di potersi evolvere e in tutti i suoi aspetti ,sia legati all'impianto che al combustibile.Ciò significa che oggi utilizzo l'uranio ,domani la mia evoluzione e la mia ricerca mi farà utilizzare altro combustibile e la direzione è quella verso quegli elementi più disponibili e quindi meno monopolizzabili.L'energia è e restera sempre un bussiness ,serve adeguarlo però alla portata di tutta la società ,solo così quest'ultima può evolversi.Mi sembra che qui nessuno faccia propaganda nè demagogia e dubito fortemente andrà
in televisione a fare pagliacciate come gli amici verdi proprio perchè qui non ci sono interessi ,ma voglia di informare ed informarsi.Oltretutto dai media senti solo notizie di killeraggio nei confronti del nucleare e chi tenta (raramente) di dimostrare il contrario viene preso per stupido ,anche perchè un'ottimo scienziato/tecnico non coincide con un ottimo comunicatore ,e in televisione questo è molto penalizzante aggiunto al fatto che il popolo medio italiano non ha nemmeno le basi per recepire simili concetti ,quindi vince chi la spara meglio!Per quel che mi riguarda non prendo alcuna % nè dalla Westinghouse ,nè dalla Areva e nè dall'Ansaldo ,sono solo stufo di sentire raccontare fesserie ,illusioni verdi che sono solo pagliativi.E ricordiamocelo sempre ,problema complesso ,soluzione complessa.Il gas è solo un tampone un pò più luongevo delle rinnovabili , ma non la soluzione.Di un pò ,sei sicuro di non vendere gas?Toungue


No, non vendo gas, non vendo proprio, non sono un commerciale e non sono sponsorizzato.
Ho dei figli e mi preoccupo molto per il mondo che lascerò loro.
Penso che la generazione precedente e anche la mia con l'atomo ci hanno giocato un po' troppo.
Hanno sparacchiato bombe qua e la, hanno fatto esperimenti sugli uomini, hanno costruito proiettili, hanno costruito canali con testate atomiche, hanno fatto centrali insicure.

Ed ora volete farci credere che è tutto finito?
Che d'ora in avanti sarà tutto perfetto e niente si romperà piu?

L'aumento dell'effetto serra è un problema reale e serio.
Deve essere assolutamente risolto.
Ma è risolvibile con un po' di buonsenso.
Viene montato ed agitato come spauracchio per portarci a conclusioni sbagliate.

Penso anche che in questo forum, a differenza di altri, la gente entri per discutere, non per guadagnare, o almeno lo spero.
Proprio per questo chiedo di applicare criteri omogenei nelle valutazioni e non usare slogan televisivi.

Il dittatore che potrebbe non volerci dare più gas è simile a quello che potrebbe fare lo stesso con l'uranio, con, il ferro, con l'oro, con i diamanti.

Anche se ora costruissimo centrali nucleari, data la loro durata, tra 40 anni dovremmo affrontare nuovamente il problema, magari con altre tecnologie.

Quello che dico è che possiamo e dobbiamo per questo periodo scegliere ciò che è meglio, o perlomeno meno peggio.

Quindi finiamola con i falsi problemi dei dittatorini o di questa o quell'altra scorta che finirà. Non abbiamo di questi problemi.

Nel secolo scorso, prima con il petrolio, poi con l'atomo l'uomo ha trovato fonti che credeva infinite, ci si è buttato a pesce ignorando completamente le possibili conseguenze.
Non ripetiamo lo stesso errore solo per far quadagnare qualcuno. Noi non ci guadagnamo niente, possiamo solo perderci.

In questo momento stiamo assistendo ad un rinascimento tecnologico entusiasmente. Gran parte degli sforzi della scienza umana sono rivolti alla ricerca di nuove forme energetiche.
Vediamo invenzioni, nuove teorie scientifiche, tecnologie.
Tutto è in evoluzione e mi sembra corretto affrontare tutto ciò con attenzione, nel bene e nel male, senza anteporre ideologie che impediscano una corretta valutazione.

Chi ci seguirà potrà valutare le tencologie che la scienza metterà a disposizione, compreso il nucleare, e scegliere serenamente la migliore.
Senza ereditare pesanti fardelli.


RE:         come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 14-05-2011 11:47

renato ha Scritto:



No, non vendo gas, non vendo proprio, non sono un commerciale e non sono sponsorizzato.
Ho dei figli e mi preoccupo molto per il mondo che lascerò loro.
Penso che la generazione precedente e anche la mia con l'atomo ci hanno giocato un po' troppo.
Hanno sparacchiato bombe qua e la, hanno fatto esperimenti sugli uomini, hanno costruito proiettili, hanno costruito canali con testate atomiche, hanno fatto centrali insicure.

Ed ora volete farci credere che è tutto finito?
Che d'ora in avanti sarà tutto perfetto e niente si romperà piu?

L'aumento dell'effetto serra è un problema reale e serio.
Deve essere assolutamente risolto.
Ma è risolvibile con un po' di buonsenso.
Viene montato ed agitato come spauracchio per portarci a conclusioni sbagliate.

Penso anche che in questo forum, a differenza di altri, la gente entri per discutere, non per guadagnare, o almeno lo spero.
Proprio per questo chiedo di applicare criteri omogenei nelle valutazioni e non usare slogan televisivi.

Il dittatore che potrebbe non volerci dare più gas è simile a quello che potrebbe fare lo stesso con l'uranio, con, il ferro, con l'oro, con i diamanti.

Anche se ora costruissimo centrali nucleari, data la loro durata, tra 35 anni dovremmo affrontare nuovamente il problema, magari con altre tecnologie.

Quello che dico è che possiamo e dobbiamo per questo periodo scegliere ciò che è meglio, o perlomeno meno peggio.

Quindi finiamola con i falsi problemi dei dittatorini o di questa o quell'altra scorta che finirà. Non abbiamo di questi problemi.

Nel secolo scorso, prima con il petrolio, poi con l'atomo l'uomo ha trovato fonti che credeva infinite, ci si è buttato a pesce ignorando completamente le possibili conseguenze.
Non ripetiamo lo stesso errore solo per far quadagnare qualcuno. Noi non ci guadagnamo niente, possiamo solo perderci.

Chi ci seguirà potrà valutare le tencologie che la scienza metterà a disposizione, compreso il nucleare, e scegliere serenamente la migliore.
Senza ereditare pesanti fardelli.



Scusa se ti contraddico ,ma la tua proposta è il gas che non mi sembra essere il non plus ultra ,ripeto è una buona fonte ma tra 60 anni non ce n'è più ,non mi pare essere una proposta longeva.Certo copre la maggior parte probabilmente della vita dei tuoi figli ,e i prossimi che fanno?E comunque con l'atomo non mi ci siano problemi di approvigionamento combustibile di nessun genere.Non mi sembra di usare slogan televisivi.
L'errore secondo me sta quando dici "Quello che dico è che possiamo e dobbiamo per questo periodo scegliere ciò che è meglio, o perlomeno meno peggio" :stai già ragionando con una veduta stretta ,attinente troppo al tuo tempo.La differrenza la può fare quella tecnologia che può avere modo di essere perfezionata ma con caratteristiche longeve :questo può solo essere il nucleare.Altrimenti potrei pensare che stai tentando di sistemarti per quel che ti riguarda ,poi amen ,sarà quel che sarà , e non è corretto.
Saluti
RE:         come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 14-05-2011 11:54

renato ha Scritto:


No, non vendo gas, non vendo proprio, non sono un commerciale e non sono sponsorizzato.
Ho dei figli e mi preoccupo molto per il mondo che lascerò loro.



Inoltre finiresti col lasciare a loro ciò che tu (inteso come generazione) non sei stato capace di costruire/perfezionare/evolvere ecc.Del resto hai solo finito tutto il gas che c'era in giro.Non è questa una visione un pochino più egoistica?

Saluti
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - lucaberta - 14-05-2011 12:00

renato ha Scritto:
Il dittatore che potrebbe non volerci dare più gas è simile a quello che potrebbe fare lo stesso con l'uranio, con, il ferro, con l'oro, con i diamanti.
[..]
Quindi finiamola con i falsi problemi dei dittatorini o di questa o quell'altra scorta che finirà. Non abbiamo di questi problemi.

non ho mica capito, prima parli tu di dittatori, poi dici di non parlarne piu'?  Sei davvero poco chiaro qui, Renato.

Eppoi, va bene tutto, ma dire che Canada ed Australia sono dittature... ah gia', vero, c'e' qualcuno che pensa che l'Italia sia una dittatura, che sbadato.  Rolleyes

Riporta:
Anche se ora costruissimo centrali nucleari, data la loro durata, tra 40 anni dovremmo affrontare nuovamente il problema, magari con altre tecnologie.


e che c'e' di sbagliato? Con il gas non succede la stessa cosa?

Riporta:
Quello che dico è che possiamo e dobbiamo per questo periodo scegliere ciò che è meglio, o perlomeno meno peggio.


molti di noi concordano sul fatto che il nucleare possa essere una strada ampiamente percorribile, infatti.

Ciao, Luca

RE:          come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 12:01

Charade77 ha Scritto:

Inoltre finiresti col lasciare a loro ciò che tu (inteso come generazione) non sei stato capace di costruire/perfezionare/evolvere ecc.Del resto hai solo finito tutto il gas che c'era in giro.Non è questa una visione un pochino più egoistica?

Saluti


Finito??
RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 14-05-2011 12:14

lucaberta ha Scritto:

non ho mica capito, prima parli tu di dittatori, poi dici di non parlarne piu'?  Sei davvero poco chiaro qui, Renato.

Eppoi, va bene tutto, ma dire che Canada ed Australia sono dittature... ah gia', vero, c'e' qualcuno che pensa che l'Italia sia una dittatura, che sbadato.  

Se leggi bene i miei post io affermo proprio il contrario.
Canada ed australia producono sia uranio che gas, quindi il problema dei dittatori è un falso problema.
Anche se tutto può essere ulteriormente migliorato, penso che l'Italia abbia una costituzione fra le migliori del mondo.

lucaberta ha Scritto:

e che c'e' di sbagliato? Con il gas non succede la stessa cosa?

Certo, quindi anche quello delle scorte è un falso problema, con entrambe le tecnologie non avremmo problemi di scorte .



RE:           come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 14-05-2011 14:25

renato ha Scritto:



Finito??


Si riferisce ad un transitorio tra 60 anni il mio ragionamento, non oggi ...
Dato che si parlava di eredità ...
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 14-05-2011 14:33

renato ha Scritto:


Certo, quindi anche quello delle scorte è un falso problema, con entrambe le tecnologie non avremmo problemi di scorte .



Non è vero!Se le scorte hanno una vita media ancora di 60 anni (e seguendo il tuo ragionamento ,comincerà ad essere utilizzato con un conseguente incremento dei consumi) ,arriverà più o meno un giorno che ce ne sarà pochino (e bada che sarei curioso di sapere l'incremento di prezzo ,l'economia non fa sconti!) , mentre l'uranio non sarà il combustibile nucleare per sempre : è una tecnologia che ha tutte le potenzialità per evolvere modificando i fattori in gioco :meno combustibile , diverso , più resa , - scorie.Il gas è gas!Una centrale a gas se non ci caccio dentro il gas ,è un'altra cosa e la tecnologia (semplificando!) è quella di un bruciatore ,che se non brucia gas ,cosa diamine può bruciare?

Saluti
RE:         come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 14-05-2011 17:34

renato ha Scritto:



No, non vendo gas, non vendo proprio, non sono un commerciale e non sono sponsorizzato.
Ho dei figli e mi preoccupo molto per il mondo che lascerò loro.
Penso che la generazione precedente e anche la mia con l'atomo ci hanno giocato un po' troppo.
Hanno sparacchiato bombe qua e la, hanno fatto esperimenti sugli uomini, hanno costruito proiettili, hanno costruito canali con testate atomiche, hanno fatto centrali insicure.

Cominciamo a distinguere l'atomo bellico dall'atomo civile.

Riporta:

Ed ora volete farci credere che è tutto finito?
Che d'ora in avanti sarà tutto perfetto e niente si romperà piu?

L'aumento dell'effetto serra è un problema reale e serio.
Deve essere assolutamente risolto.
Ma è risolvibile con un po' di buonsenso.
Viene montato ed agitato come spauracchio per portarci a conclusioni sbagliate.


Premesso che il nucleare non fa CO2, e sono i suoi rivali che la emettono.

L'effetto serra di matrice antropica é una cagata pazzesca, i fossili che bruciamo sono trascurabili sulla massa planetaria.

Comunque se non vuoi effetto serra la soluzione è il nucleare.

Riporta:

Penso anche che in questo forum, a differenza di altri, la gente entri per discutere, non per guadagnare, o almeno lo spero.
Proprio per questo chiedo di applicare criteri omogenei nelle valutazioni e non usare slogan televisivi.

Il dittatore che potrebbe non volerci dare più gas è simile a quello che potrebbe fare lo stesso con l'uranio, con, il ferro, con l'oro, con i diamanti.


Dovresti sapere che fare provvista di uranio è molto più facile che nonprovvista di gas.

Il gas non lo puoi accumulare, il carbone si ma occupa volumi enormi, l'uranio lo stocchi con facilità.

Riporta:

Anche se ora costruissimo centrali nucleari, data la loro durata, tra 40 anni dovremmo affrontare nuovamente il problema, magari con altre tecnologie.


Prechè credi che gli impianti di altri generi siano eterni ?
Forse ti confondi con le piramidi egizie.

Riporta:

Quello che dico è che possiamo e dobbiamo per questo periodo scegliere ciò che è meglio, o perlomeno meno peggio.


I meno peggio sono idroelettrico e nucleare.

Riporta:

Quindi finiamola con i falsi problemi dei dittatorini o di questa o quell'altra scorta che finirà. Non abbiamo di questi problemi.

Nel secolo scorso, prima con il petrolio, poi con l'atomo l'uomo ha trovato fonti che credeva infinite, ci si è buttato a pesce ignorando completamente le possibili conseguenze.
Non ripetiamo lo stesso errore solo per far quadagnare qualcuno. Noi non ci guadagnamo niente, possiamo solo perderci.

In questo momento stiamo assistendo ad un rinascimento tecnologico entusiasmente. Gran parte degli sforzi della scienza umana sono rivolti alla ricerca di nuove forme energetiche.


con rese bassissime.

Riporta:

Vediamo invenzioni, nuove teorie scientifiche, tecnologie.


quali ?

Riporta:

Tutto è in evoluzione e mi sembra corretto affrontare tutto ciò con attenzione, nel bene e nel male, senza anteporre ideologie che impediscano una corretta valutazione.

Chi ci seguirà potrà valutare le tencologie che la scienza metterà a disposizione, compreso il nucleare, e scegliere serenamente la migliore.
Senza ereditare pesanti fardelli.


Infatti, senza chiudere le centrali per fare quelle a fossili,

Grazie.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 15-05-2011 11:58

Ho letto con stupore alcune considerazioni che francamente mi sembrano oltre che ideologiche anche nuclearmente ortodosse.
Si parla adirittura di black out in Italia come se quelli avvenuti (uno solo peraltro, di notte, un pò di anni fa) fossero dovuti alla mancanza del nucleare.
Sono cosiderazioni che fanno ridere.
Nessuno infatti dei nuclear-ortodossi che scrive su questo blog ricorda le deroghe annuali che lo stato francese concede alle centrali relativamente alla temperatura dell'acqua di re-immissione nei fiumi. Nessuno parla dei 'sospetti' che le decine di migliaia di morti nel 2003 in Francia per il gran caldo fossero dovuti in parte non trascurabile alla mancanza di condizionamento per la scarsa produzione di energia elettrica da parte delle centrali per le secche dei vari fiumi.
Ricordo che vi furono le dimissioni di un ministro a tale proposito.
Vista così non sembra che il nucleare sia la panacea di tutti i mali del pianeta, come sciaguratamente si affermava negli anni 50.
Cosa sarebbe oggi l'Italia con una ventina di reattori sul territorio ?
Quali vantaggi per le famiglie, per le industrie e per l'economia ci sarebbero stati se avessimo prodotto da nucleare il 25/30% della sola energia elettrica ?
Azzardo un risposta confrontando come si vive in paesi che hanno il nucleare.
Provate a paragonare la Spagna alla Germania ad esempio.
Provate a paragonare il welfare, la crescita, il tenore di vita di un paese nordico o della Germania stessa che un qualsiasi paese con nucleare ma in forte crisi (Spagna appunto). Produrre energia elettrica da gas o da nucleare, in questi ultimi 40 anni, non ha portato nessuna differenza, sia economica che sociale.
Nemmeno a livello di 'dipendenza' usare gas o uranio sposta il problema.
Francamente penso sia meglio 'andare a gas' o a rinnovabili e sono totalmente sintonizzato con gli obiettivi tedeschi.
Perfino Tremonti, dopo la 'sparata' di costruire le centrali in Albania (!!) e poi tirare i fili, ora vuole adirittura inserire nel debito dei paesi europei i costi di dismissione delle centrali (fino ad ora sono costati, all'Italia, molto di più degli incentivi presi dal fotovoltaico, compresi anche i prossimi anni).
Si prenda ad esempio la bufala Caorso: una centrale che praticamente non è mai entrata in fuzione, sempre ferma per guasti, verifiche, anomalie e per fortuna che l'Italia era all'avanguardia...
Il min. Romani ci confessa che per la dismissione delle nostre centrali (si fa per dire 'centrali) sono stati spesi oltre 10 miliardi di euro, questo senza prenderci carico delle scorie che sono in Francia e che presto ritorneranno in Italia.
Questo senza produrre un solo watt da nucleare.
Come sarà l'Italia con o senza nucleare ? Quali benefici avremo con o senza nucleare ?
Occorrerebbe rispondere tenedo presente la situazione italiana. Occorrerebbe rispondere cercando di prevedere una situazione e uno scenario a 20 o 30 anni.
Occorrerebbe rispondere mettendo da parte i pur leciti interessi personali perchè i nuclearstorditi (mi esprimo come Cher, ovviamente senza l'intenzione di offendere nessuno), di solito, hanno le mani in pasta.
La nebbia nucleare che circonda chi mastica nucleare non fa prendere decisioni lungimiranti cos'ì come l'ansia di dover lavorare l'uranio a tutti i costi perchè si è studiato, ci si è impegnati magari all'estero e quindi si ritiene che l'essere esperti dia la possibilità di essere gli unici depositari del futuro energetico italiano.
Questa è la visione dei nuclearisti italiani e questa visione, intrisa dalle cassandre del Veronesi di turno o dagli intrallazzi sconsiderati di chi ci governa (sempre bi-partisan ovviamente) mi portano a sposare in toto il futuro energetico se possibile senza il nucleare.
Sono i politici italiani, la situazione italiana, il territorio italiano, la situazione sismica italiana, i conti italiani, i problemi irrisolti italiani che sconsigliano l'avventura nucleare italiana.
Soprattutto EPR cioè megaopere, costose, difficili da gestire e da integrare sia a livello di territori che di rete.
Non esiste, in Italia, la possibilità di 'allacciare alla rete' 1,6 Gwatt o peggio il doppio se si metterenna, come sarebbe logico, 2 reattori nello stesso sito.
Prendiamo accordi con la Francia, con la Svizzera e con la Slovenia per acquistare a prezzi di mercato energia elettrica da nucleare.
Si seguano le indicazioni europee (visitare il sito di Vittorio Prodi) in tema di energia.
Si costruiscano gli edifici a norme tedesche o austriache.
Gli appartamenti, a Berlino, pur consumando un quinto di energia rispetto a quelli di Milano, costano un terzo. Come mai ?
Quanta CO2 emettiamo, in Italia, con le auto ?
Provate a fare i conti di quanti Kwatt parliamo, ogni istante, se prendiamo in considerazione il numero di veicoli con motore a scoppio sono in circolazione.
Con una media di oltre 100 Kwatt a veicolo, supponendo che siano almeno un terzo del totale dei veicoli circolanti e cioè 10 milioni e provate a moltiplicare 10 milioni per 100 Kwatt e ponetivi la domanda: di quante centrali a carbone stiamo parlando ?
Ogni istante, in Italia, viene emessa CO2 dai veicoli in una quantità spropositata.
Quanta CO2 da centrali a carbone viene prodotta in Italia ?
Quanta CO2, nel mondo, rispetto a quella prodotta dai veicoli ?
Quanti ordini di grandezza in meno ?
Ogni istante, in Italia, circolano oltre 1000 Gwatt di veicoli cioè 20 volte la richiesta di energia elettrica che ha provocato il black out di qualche anno fa.
Quindi, o nuclearstorditi, non parlate di nucleare come la panacea per la riduzione delle emissioni di CO2.
Si tratta di un brufoletto contro la lebbra.
Molte famiglie tedesche hanno una sola auto, semplicemente perchè non ne hanno bisogno di 2. Hanno case che emettono 1/5 delle case italiane. Confindustria tedesca ha come obiettivo il risparmio energetico (-40% entro il 2020).
Con solo queste semplici considerazioni, da un punto di vista puramente di emissioni di CO2, i tedeschi, rispetto all'Italia, si possono permettere molte centrali a carbone.
Tranquilli, useranno le rinnovabili e spegneranno il nucleare.
Presto. Energeticamente parlando, molto presto.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 15-05-2011 12:56

Dopo gli Eco-Storditi indotrinati dagli Eco-Furbi, grazie all'Ing.All. Bel. scopro l'esistenza degli Eco-Invasati, categoria a parte. Non per essere polemico o stukkevole nel rimenare la polenta per ogni inesattezza scritta dall'Ing.All.Bel.
Visto che è stata ignorata la richiesta di motivare l'ostilità agli EPR, non resta un piccolo suggerimento: che forse ha sbagliato forun o blog , consiglio di strasferirsi in quello dell'insetto Grillo.




Andale....


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 15-05-2011 14:31

Cher ha Scritto:

Dopo gli Eco-Storditi indotrinati dagli Eco-Furbi, grazie all'Ing.All. Bel. scopro l'esistenza degli Eco-Invasati, categoria a parte. Non per essere polemico o stukkevole nel rimenare la polenta per ogni inesattezza scritta dall'Ing.All.Bel.
Visto che è stata ignorata la richiesta di motivare l'ostilità agli EPR, non resta un piccolo suggerimento: che forse ha sbagliato forun o blog , consiglio di strasferirsi in quello dell'insetto Grillo.




Andale....


Ma , ho cercato velocemente informazioni sugli EPR e ho trovato alcune note su wikipedia che , accenna ad alcune carenze sui sistemi di sicurezza ridonadanti ,non troppo disgiunti tra loro.Ho reputato interessante chiedere all'ing.Belotti di motivare la sua "intrinseca" repulsione agli EPR ,e se ciò si basasse solo sulle suddette info ,sono a mio avviso un pò poche.Per motivarle quantomeno ci vorrebbe una dettagliata analisi che dimostri le deficenze di tale impianto.In caso contrario potrei pensare che vende vino e i francesi gli rubano il mercato , non sò.Bisogna considerare inoltre che nessun sistema è esente da imperfezioni ,tipo l'AP-1000 sempre su wikipedia ,riporta avere delle pecche in termini di contenimento ... Mi sembra tutto comunque molto poco per avere un quadro preciso ... Rinnovo all'ing Belotti la richiesta di info tecniche in merito ...

Saluti
RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 15-05-2011 14:50

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Ho letto con stupore alcune considerazioni che francamente mi sembrano oltre che ideologiche anche nuclearmente ortodosse.
Si parla adirittura di black out in Italia come se quelli avvenuti (uno solo peraltro, di notte, un pò di anni fa) fossero dovuti alla mancanza del nucleare.
Sono cosiderazioni che fanno ridere.
Nessuno infatti dei nuclear-ortodossi che scrive su questo blog ricorda le deroghe annuali che lo stato francese concede alle centrali relativamente alla temperatura dell'acqua di re-immissione nei fiumi. Nessuno parla dei 'sospetti' che le decine di migliaia di morti nel 2003 in Francia per il gran caldo fossero dovuti in parte non trascurabile alla mancanza di condizionamento per la scarsa produzione di energia elettrica da parte delle centrali per le secche dei vari fiumi.
Ricordo che vi furono le dimissioni di un ministro a tale proposito.
Vista così non sembra che il nucleare sia la panacea di tutti i mali del pianeta, come sciaguratamente si affermava negli anni 50.
Cosa sarebbe oggi l'Italia con una ventina di reattori sul territorio ?
Quali vantaggi per le famiglie, per le industrie e per l'economia ci sarebbero stati se avessimo prodotto da nucleare il 25/30% della sola energia elettrica ?
Azzardo un risposta confrontando come si vive in paesi che hanno il nucleare.
Provate a paragonare la Spagna alla Germania ad esempio.
Provate a paragonare il welfare, la crescita, il tenore di vita di un paese nordico o della Germania stessa che un qualsiasi paese con nucleare ma in forte crisi (Spagna appunto). Produrre energia elettrica da gas o da nucleare, in questi ultimi 40 anni, non ha portato nessuna differenza, sia economica che sociale.
Nemmeno a livello di 'dipendenza' usare gas o uranio sposta il problema.
Francamente penso sia meglio 'andare a gas' o a rinnovabili e sono totalmente sintonizzato con gli obiettivi tedeschi.
Perfino Tremonti, dopo la 'sparata' di costruire le centrali in Albania (!!) e poi tirare i fili, ora vuole adirittura inserire nel debito dei paesi europei i costi di dismissione delle centrali (fino ad ora sono costati, all'Italia, molto di più degli incentivi presi dal fotovoltaico, compresi anche i prossimi anni).
Si prenda ad esempio la bufala Caorso: una centrale che praticamente non è mai entrata in fuzione, sempre ferma per guasti, verifiche, anomalie e per fortuna che l'Italia era all'avanguardia...
Il min. Romani ci confessa che per la dismissione delle nostre centrali (si fa per dire 'centrali) sono stati spesi oltre 10 miliardi di euro, questo senza prenderci carico delle scorie che sono in Francia e che presto ritorneranno in Italia.
Questo senza produrre un solo watt da nucleare.
Come sarà l'Italia con o senza nucleare ? Quali benefici avremo con o senza nucleare ?
Occorrerebbe rispondere tenedo presente la situazione italiana. Occorrerebbe rispondere cercando di prevedere una situazione e uno scenario a 20 o 30 anni.
Occorrerebbe rispondere mettendo da parte i pur leciti interessi personali perchè i nuclearstorditi (mi esprimo come Cher, ovviamente senza l'intenzione di offendere nessuno), di solito, hanno le mani in pasta.
La nebbia nucleare che circonda chi mastica nucleare non fa prendere decisioni lungimiranti cos'ì come l'ansia di dover lavorare l'uranio a tutti i costi perchè si è studiato, ci si è impegnati magari all'estero e quindi si ritiene che l'essere esperti dia la possibilità di essere gli unici depositari del futuro energetico italiano.
Questa è la visione dei nuclearisti italiani e questa visione, intrisa dalle cassandre del Veronesi di turno o dagli intrallazzi sconsiderati di chi ci governa (sempre bi-partisan ovviamente) mi portano a sposare in toto il futuro energetico se possibile senza il nucleare.
Sono i politici italiani, la situazione italiana, il territorio italiano, la situazione sismica italiana, i conti italiani, i problemi irrisolti italiani che sconsigliano l'avventura nucleare italiana.
Soprattutto EPR cioè megaopere, costose, difficili da gestire e da integrare sia a livello di territori che di rete.
Non esiste, in Italia, la possibilità di 'allacciare alla rete' 1,6 Gwatt o peggio il doppio se si metterenna, come sarebbe logico, 2 reattori nello stesso sito.
Prendiamo accordi con la Francia, con la Svizzera e con la Slovenia per acquistare a prezzi di mercato energia elettrica da nucleare.
Si seguano le indicazioni europee (visitare il sito di Vittorio Prodi) in tema di energia.
Si costruiscano gli edifici a norme tedesche o austriache.
Gli appartamenti, a Berlino, pur consumando un quinto di energia rispetto a quelli di Milano, costano un terzo. Come mai ?
Quanta CO2 emettiamo, in Italia, con le auto ?
Provate a fare i conti di quanti Kwatt parliamo, ogni istante, se prendiamo in considerazione il numero di veicoli con motore a scoppio sono in circolazione.
Con una media di oltre 100 Kwatt a veicolo, supponendo che siano almeno un terzo del totale dei veicoli circolanti e cioè 10 milioni e provate a moltiplicare 10 milioni per 100 Kwatt e ponetivi la domanda: di quante centrali a carbone stiamo parlando ?
Ogni istante, in Italia, viene emessa CO2 dai veicoli in una quantità spropositata.
Quanta CO2 da centrali a carbone viene prodotta in Italia ?
Quanta CO2, nel mondo, rispetto a quella prodotta dai veicoli ?
Quanti ordini di grandezza in meno ?
Ogni istante, in Italia, circolano oltre 1000 Gwatt di veicoli cioè 20 volte la richiesta di energia elettrica che ha provocato il black out di qualche anno fa.
Quindi, o nuclearstorditi, non parlate di nucleare come la panacea per la riduzione delle emissioni di CO2.
Si tratta di un brufoletto contro la lebbra.
Molte famiglie tedesche hanno una sola auto, semplicemente perchè non ne hanno bisogno di 2. Hanno case che emettono 1/5 delle case italiane. Confindustria tedesca ha come obiettivo il risparmio energetico (-40% entro il 2020).
Con solo queste semplici considerazioni, da un punto di vista puramente di emissioni di CO2, i tedeschi, rispetto all'Italia, si possono permettere molte centrali a carbone.
Tranquilli, useranno le rinnovabili e spegneranno il nucleare.
Presto. Energeticamente parlando, molto presto.


Non avevo notato il tuo post ... e nuovamente comunque non trovo uno straccio di nozione di impiantistica che documenti la tua terribile avversione all'EPR (ma probabilmente anche all'AP-1000 a ste punto!).Al di là dell'analisi politica catastrofistica condivisibile o meno ,ti associo al pari dell'utente Renato ,che ,pur ignorando i miei post ,non avete ancora compreso la lungimiranza della tecnologia nucleare e insistete sul fantastico gas , che è fantastico ma finisce ,ok!A parte il fenomeno CO2, che il nucleare non contribuisce ad innalzare ,ma è il meno:il nucleare è energia disponibile in grande quantità e tecnologicamente evolvibile .Preferirei ci si focalizzasse sul modo in cui serve migliorare gli impianti ,innovazioni in merito a materiali e tecnologie ,che riproporre al pari della classe politica (di qualsisi paese che punta ai voti ed al popolino zitto e fedele ,tipo zuccherino con i cani) ,la solita analisi tipo minestra riscaldata disfattista.Odi così tanto l'EPR che auspichi contratti con loro per avere energia:suona come alcuni luoghi nel meridione che vogliono tutto pulito ma i termovalorizzatori non se ne parla!Conosci il famoso detto che "non puoi avere botte piena e moglie ubriaca" , vedi di applicarlo ai tuoi ragionamenti.con cosa pensi che francesi e svizzeri ti passino corrente , con gli acquiloni?Sveglia!
Saluti
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Sarek - 15-05-2011 15:42

Charade77 ha Scritto:

non trovo uno straccio di nozione di impiantistica che documenti la tua terribile avversione all'EPR

Ti posso solo dire perchè io preferirei un AP1000 rispetto ad un EPR.
Ho dimestichezza con la tecnologia, ma non sono un tecnico nucleare, quindi le mie motivazioni posso definirle come 'istintive', e sicuramente molto, molto approssimative.

L'idea che mi sono fatto è che con gli EPR si sia tentato di sovrapporre strati di tecnologie (che singolarmente si sono dimostrate fallibili), con l'idea che mettendone tante anche se qualcuna non fuziona come previsto ce n'è un'altra che 'fa da tappo'.

Per la mia esperienza questo di solito ha due effetti collaterali
1) la difficile ingegnerizzazione per far convivere tutte queste cose e la conseguente difficoltà costruttiva.
2) una volta che si sia trovato un qualche equilibrio, una elevata complessità della gestione, che risulta in costi maggiori e minore operatività.

Le difficoltà nella la cosrtuzione dell'epr di olkiluoto mi sembrano confermare il punto 1), per quanto riguarda il punto 2) finche almeno un EPR non va in funzione non posso dire nulla.

Di contro, l'AP1000 tenta un approccio molto più radicale, con un'estrema semplificazione costruttiva. Non è affatto detto che in termini di sicurezza l'approccio dell'AP1000 si riveli (nel mondo reale) peggiore.

Questo lo avevo letto qualche tempo fa.
http://www.agienergia.it/Notizia.aspx?id...amp;ante=0

Ciao
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 15-05-2011 15:53

Inoltre Alessandro consentimi un'altro appunto:ogni volta che c'è un dibattito incentrato sul nucleare ,inevitabilmente e sistematicamente si tirano in ballo i risparmi energetici ,automobili , case ecc.Badate che sul non sperperare l'energia , meglio utilizzarla ,siamo tutti d'accordo ,chi propende per il nucleare non è uno sprecone ,un deturpatore della natura o uno spregiudicato.Spesso vengono messi in campo ragionamenti che poi terminano con le scorie e le malattie.Qesto è il normale ciclo di una discussione quando l'interlocutore non ha argomenti per controbattere.Mi augro di sbagliare.E ricorda ,che chi sostiene il nucleare ,lo fa sempre con cognizione di causa perchè lo ha studiato o è un professionista formato e comunque si è documentato tecnicamente ,non sul sito di greenpeace o del wwf.Mi sembra di avere mai visto cortei di nuclearisti con la bandierina e il megafono ... piuttosto vedo le teste calde abbindolate sgolarsi per il contrario ...

saluti


RE:    come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 15-05-2011 18:23

Charade77 ha Scritto:



Non è vero!Se le scorte hanno una vita media ancora di 60 anni (e seguendo il tuo ragionamento ,comincerà ad essere utilizzato con un conseguente incremento dei consumi) ,arriverà più o meno un giorno che ce ne sarà pochino (e bada che sarei curioso di sapere l'incremento di prezzo ,l'economia non fa sconti!) , mentre l'uranio non sarà il combustibile nucleare per sempre : è una tecnologia che ha tutte le potenzialità per evolvere modificando i fattori in gioco :meno combustibile , diverso , più resa , - scorie.Il gas è gas!Una centrale a gas se non ci caccio dentro il gas ,è un'altra cosa e la tecnologia (semplificando!) è quella di un bruciatore ,che se non brucia gas ,cosa diamine può bruciare?

Saluti

Forse stiamo discutendo di qualcosa su cui siamo d'accordo.

Riepilogo:
- scorte di gas 60 anni (qualcuno dice di più)
- scorte di uranio 60 anni (qualcuno dice di più)

Appurato che di entrambi i combustibili abbiamo scorte per ALMENO 60 anni:

- durata centrale a gas 50 anni
- durata centrale nucleare 50 anni

e per favore non cominciamo a discutere sull'anno in più o in meno

fra 50 anni ci saranno:

- centrali nucleari IV generazione -> probabile
- grande miglioramento delle rinnovabili -> probabile
- centrali a fusione calda -> forse
- fusione a freddo -> ???
- altro -> ????????

fra 50 anni lo scenario tecnologico si sarà molto evoluto e forse si potrà scegliere quali nuovi modelli energetici utilizzare.

Detto ciò, il problema è cosa sia meglio utilizzare fino a quando le nuove tecnologie saranno disponibili.

La scelta odierna è quindi da fare tra:
- carbone
- gas
- nucleare

Non ho citato le rinnovabili perchè, qualunque sia la scelta, le rinnovabili le si affiancheranno. Per il momento non possono sostituire in toto.

Se devo essere sincero spero vivamente che PRIMA di 50 ci siano altre scelte possibili.

La risposta per la Cina potrebbe essere:
tutte tre perchè non può fare a meno di nessuna

la domanda per l'italia potrebbe essere:

mantenere il gas o sostituirlo con il nucleare?

Ritengo che il poco carbone che abbiamo non solo non dovrebbe essere incrementato, ma andrebbe sostituito.
Qualsiasi sia la scelta odierna su cui siamo in disaccordo, domani potremmo essere dalla stessa parte CONTRO il carbone.

Parliamone ....

RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 15-05-2011 21:17

qui c'è un grosso qui pro quo.

Noi nuclearisti non diciamo che il nucleare sia la soluzione al problemi dell'umanità, ma diciamo che per produrre energia elettrica è il sistema migliore o il meno peggio è il nucleare.

Invece gli antinuclearisti cominciano a dire una volta persi tutti i confronti, a tirare fuori che il nucleare non risolve il problema della CO2 perché c'è il riscaldamento e la locomozione.

Certo che ci sono anche loro, ma non c'entrano in picchio con la questione in analisti, cioè la produzione di energia elettrica.


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 15-05-2011 21:58

dDuck ha Scritto:

qui c'è un grosso qui pro quo.

Noi nuclearisti non diciamo che il nucleare sia la soluzione al problemi dell'umanità, ma diciamo che per produrre energia elettrica è il sistema migliore o il meno peggio è il nucleare.

Invece gli antinuclearisti cominciano a dire una volta persi tutti i confronti, a tirare fuori che il nucleare non risolve il problema della CO2 perché c'è il riscaldamento e la locomozione.

Certo che ci sono anche loro, ma non c'entrano in picchio con la questione in analisti, cioè la produzione di energia elettrica.


Non mi interessa quello che dicono generici antinuclearisti.

Commentiamo quello che ho detto io.
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - dDuck - 15-05-2011 23:26

renato ha Scritto:

Non mi interessa quello che dicono generici antinuclearisti.

Commentiamo quello che ho detto io.


Hai già posto un confronto tra gas e nucleare per questi 50 anni.

Posso essere d'accordo con la tua analisti.

Cominciano dalle scorte, di combustibile nucleare ne puoi stoccare per decenni, di gas non lo puoi immagazzinare se non modeste quantità, quindi in caso di crisi internazionale il nucleare ha più vantaggio.

Il costo al Kwh del gas è superiore.

Gli incidenti del gas più numerosi e mortali, di incidenti a centrali ce ne è uno ogni 30 anni, è vero che causa un disastro economico enorme, ma come numeri di morti il nucleare ne fa molti di meno.

Comunque accetto il tuo paragone.

Certo il gas in Italia ha il vantaggio di una struttura già installata, mentre con il nucleare dovremmo iniziare d'accapo.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 09:41

dimenticavo, ecco le conclusioni e le considerazioni del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici ABU DHABI, 9 maggio 2011:

Dal Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) che ha presentato il suo rapporto ieri, 9 maggio ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, è emerso che, se i governi manterranno una politica ambientale costante e seria, entro il 2050 l'80% dell'energia mondiale necessaria potrebbe derivare dalle fonti rinnovabili.
Il rapporto è nato dalla necessità degli studiosi dell'Ipcc di fare chiarezza sull'importanza delle energie rinnovabili se si vogliono combattere, o, quantomeno mitigare, i cambiamenti climatici.
Un uso più consapevole delle rinnovabili potrebbe portare ad un risparmio compreso tra i 220 e i 560 miliardi di CO2, mentre ora va notato il fatto che 140 dei 330 giga watt di nuova capacità elettrica installata tra il 2008 e il 2009 proviene fa fonti di energia rinnovabile.

Per quanto riguarda le ERP, o qualcuno non legge oppure fa finta.
Riscrivo: sono contrario (lo è in pratica tutta l'Europa tranne la Francia) a realizzare maxi impianti di produzione di energia elettrica e le EPR, soprattutto se si mettono 2 reattori nello stesso sito come logica vuole, rappresentano ciò che a mio avviso non si dovrebbe fare in Italia.
Anche la rete di distribuzione italiana non è ad oggi in grado di ricevere in modo localizzato 3,2 Gwatt (anche questo lo riscrivo).
Visitate il sito di Romano Prodi (fisico che si è occupato pesantemente di nucleare). La visione europea NON è quella di realizzare mega impianti di produzione di energia elettrica.
Dai Cher, la laurea me la sono meritata. Sono passati ormai 30 anni ma sono sempre più vispo e combattivo.
Il mondo va energeticamente parlando verso le rinnovabili e qualcuno, in questo blog, pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Il mondo ha girato pagina. Occorre accorgersene.
Magari con un viaggetto in Germania. Magari visitando qualche fiera. Magari aprendosi al futuro.
Che non prevede appunto di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Qualche centrale nucleare si farà ancora. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Magari anche EPR. Ne faranno nei prossimi 30 anni 2,4 o forse 8 ?
Riparliamo di EPR fra 5 anni. Poi cominciamo a pensare, se funzionano almeno da 10 anni, di prendere in esame di metterne qualcuna anche vicino ai confini italiani, nell'ambito di un progetto europeo che coordini la distribuzione dell'energia elettrica.
Non ci sono le condizioni, in Italia, per investire 120/150 miliardi di euro per le EPR, attendere fino al 2030 per la realizzazione del piano e attendere il 2040 per avere forse, molto forse, i primi rientri economici.
Una data, il 2040, che rappresenta, a detta di molti (ovviamente non nuclearstorditi), il completamento della rivoluzione energetica.
Quasi la metà dell'energia elettrica installata fra il 2008 e il 2009 nel mondo è da fonte rinnovabile.
Pensate, o nuclearisti vari ed eventuali, che le percentuali dal 2009 ad oggi siano sbilanciati verso il nucleare ?
Sarebbe bello poter avere energia elettrica praticamente gratis, senza rischi, senza impatto ambientale, con la condivisione delle popolazioni.
Negli anni 50 si pensava che questo obiettivo potesse essere raggiunto dal nucleare. Sessanta anni fa.
Tecnologicamente parlando si tratta di preistoria.
Del resto il sole fornisce qualche migliaio di volte l'energia di cui abbiamo e avremo bisogno nei prossimi 1000 anni.
L'umanità si sta accorgendo di ciò.
Non tutti però.
Qualcuno (sempre meno) pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua. Come 60 anni fa.


RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 16-05-2011 11:38

renato ha Scritto:


Forse stiamo discutendo di qualcosa su cui siamo d'accordo.

Riepilogo:
- scorte di gas 60 anni (qualcuno dice di più)
- scorte di uranio 60 anni (qualcuno dice di più)

fra 50 anni ci saranno:

- centrali nucleari IV generazione -> probabile
- grande miglioramento delle rinnovabili -> probabile
- centrali a fusione calda -> forse
- fusione a freddo -> ???
- altro -> ????????

Detto ciò, il problema è cosa sia meglio utilizzare fino a quando le nuove tecnologie saranno disponibili.

La scelta odierna è quindi da fare tra:
- carbone
- gas
- nucleare

Se devo essere sincero spero vivamente che PRIMA di 50 ci siano altre scelte possibili.

La risposta per la Cina potrebbe essere:
tutte tre perchè non può fare a meno di nessuna

la domanda per l'italia potrebbe essere:

mantenere il gas o sostituirlo con il nucleare?



Sulle scorte possiamo essere d'accordo , ma ricorda che mentre il combustibile nucleare può cambiare composizione ,quindi non rimarrà legato fondamentalmente solo all'uranio ,il gas sì.Ecco quindi che può essere plausibile , A OGGI , sviluppare quelle tecnologia che tecnicamente hanno le potenzialità di essere evolute nel tempo.L'unica è il NUCLEARE.L'errore come al solito è andare a senso unico ossia non reputo corretto nessuno sbilancio in termini di mix energetico ,occorre tener presente quindi ,in funzione dello stato degli impianti ,la sostituzione e l'ammodernamento :devo sostituire una centrale a gas ,ok integro con una nucleare e ri-comincio un aggiornamento del parco produttivo energetico.O così , o in che altro sistema pensi di trovare , a metà strada dei tui suddetti 50anni ,una valida alternativa che ad oggi non hai nemmeno iniziato a prendere in considerazione?La magia non riesce a nessuno.Non posso basare sempre il domani sul generico.Sono tra quelli che è convito che il futuro e la storia li si fa con il concreto al presente.Rapportandolo ad un esempio più pratico è come aspettare sempre l'ultimo personal computer:dovrai iniziare ad acquistarne uno che il mese dopo sarà già vecchio ,ma parti con una base.
Saluti


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 16-05-2011 11:52

Alessandro Bellotti ha Scritto:

dimenticavo, ecco le conclusioni e le considerazioni del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici ABU DHABI, 9 maggio 2011:

Dal Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) che ha presentato il suo rapporto ieri, 9 maggio ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, è emerso che, se i governi manterranno una politica ambientale costante e seria, entro il 2050 l'80% dell'energia mondiale necessaria potrebbe derivare dalle fonti rinnovabili.
Il rapporto è nato dalla necessità degli studiosi dell'Ipcc di fare chiarezza sull'importanza delle energie rinnovabili se si vogliono combattere, o, quantomeno mitigare, i cambiamenti climatici.
Un uso più consapevole delle rinnovabili potrebbe portare ad un risparmio compreso tra i 220 e i 560 miliardi di CO2, mentre ora va notato il fatto che 140 dei 330 giga watt di nuova capacità elettrica installata tra il 2008 e il 2009 proviene fa fonti di energia rinnovabile.

Per quanto riguarda le ERP, o qualcuno non legge oppure fa finta.
Riscrivo: sono contrario (lo è in pratica tutta l'Europa tranne la Francia) a realizzare maxi impianti di produzione di energia elettrica e le EPR, soprattutto se si mettono 2 reattori nello stesso sito come logica vuole, rappresentano ciò che a mio avviso non si dovrebbe fare in Italia.
Anche la rete di distribuzione italiana non è ad oggi in grado di ricevere in modo localizzato 3,2 Gwatt (anche questo lo riscrivo).
Visitate il sito di Romano Prodi (fisico che si è occupato pesantemente di nucleare). La visione europea NON è quella di realizzare mega impianti di produzione di energia elettrica.
Dai Cher, la laurea me la sono meritata. Sono passati ormai 30 anni ma sono sempre più vispo e combattivo.
Il mondo va energeticamente parlando verso le rinnovabili e qualcuno, in questo blog, pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Il mondo ha girato pagina. Occorre accorgersene.
Magari con un viaggetto in Germania. Magari visitando qualche fiera. Magari aprendosi al futuro.
Che non prevede appunto di rompere la materia per bollire dell'acqua.
Qualche centrale nucleare si farà ancora. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Magari anche EPR. Ne faranno nei prossimi 30 anni 2,4 o forse 8 ?
Riparliamo di EPR fra 5 anni. Poi cominciamo a pensare, se funzionano almeno da 10 anni, di prendere in esame di metterne qualcuna anche vicino ai confini italiani, nell'ambito di un progetto europeo che coordini la distribuzione dell'energia elettrica.
Non ci sono le condizioni, in Italia, per investire 120/150 miliardi di euro per le EPR, attendere fino al 2030 per la realizzazione del piano e attendere il 2040 per avere forse, molto forse, i primi rientri economici.
Una data, il 2040, che rappresenta, a detta di molti (ovviamente non nuclearstorditi), il completamento della rivoluzione energetica.
Quasi la metà dell'energia elettrica installata fra il 2008 e il 2009 nel mondo è da fonte rinnovabile.
Pensate, o nuclearisti vari ed eventuali, che le percentuali dal 2009 ad oggi siano sbilanciati verso il nucleare ?
Sarebbe bello poter avere energia elettrica praticamente gratis, senza rischi, senza impatto ambientale, con la condivisione delle popolazioni.
Negli anni 50 si pensava che questo obiettivo potesse essere raggiunto dal nucleare. Sessanta anni fa.
Tecnologicamente parlando si tratta di preistoria.
Del resto il sole fornisce qualche migliaio di volte l'energia di cui abbiamo e avremo bisogno nei prossimi 1000 anni.
L'umanità si sta accorgendo di ciò.
Non tutti però.
Qualcuno (sempre meno) pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua. Come 60 anni fa.



E io che mi sono fatto il mazzo a setacciare per avere informazioni d'impintistica EPR su sicurezza ,pensavo di parlare di valvole ,pompe ,barrel , vessel ,plenum griglie di base ,piani flangiati ... e tu per l'ennesima volta mi racconti la storia dell'orso... Mi vien da pensare che tu venda pannelli sai ,insieme a Renato col gas ,fate una buona coppia.Credevo ci fosse più sostanza nelle tue avversioni che non qualche considerazione a carattere generale.Sei ancora uno che pensi che la rinnovabile sia da contrapporre al nucleare (nemmeno vagamente paragonabile in resa e costi) ... NCS ,non ci siamo!
Saluti
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 12:32

Non sono un esperto di nucleare. Faccio automazione, con la mia azienda. L'ho già dichiarato un bel pò di volte.
Ho solo espresso valutazioni di carattere logistico, politico, economico, di indirizzo energetico etc..
Non ho mai preso in esame l'aspetto tecnico e di sicurezza di una centrale EPR. Chi se frega, ad oggi, dei dettagli tecnico-costruttivi. Prima delle valutazioni tecniche e di sicurezza occorre valutare altri aspetti non meno importanti come quelli che ho buttato sul tappeto ma ai quali nessuno risponde argomentando.
Tranquilli, comunque, stiamo parlando del nulla. Non abbiamo il fisico per fare il nucleare, in Italia.
Faremo (in parte abbiamo già operato) un pò di commissioni per valutazioni varie e cozzeremo contro ostacoli insormontabili: popolazione avversa, mancanza di siti idonei, mancanza di soldi, mancanza di infrastrutture e logistica.
Ci mancava anche Fukushima a decapitare in modo definitivo il nucleare italiano.
Discutiamo sui soldi necessari, sui siti, sull'opportunità di realizzare megaopere e della logistica di asservimento. Discutiamo da dove compreremo la tecnologia e discutiamo sui costi veri. Costi futuri e non passati: 50 Euro, 60 euro a Mwatt/ora. Questi sono i costi relativi a centrali di 40 anni fa.
Discutiamo della scelta tedesca, cercando di capire e vedere cosa sta succedendo nel mondo. Osserviamo e estrapoliamo a 20 o 30 lo scenario ed effettuiamo scelte consapevoli.
Chi se ne frega della valvole, delle piscine etc..
Ti sembra questo, Charade77 (io, come vedi, mi firmo nome e cognome.), il tema che farà decidere il futuro energetico in Italia ?


RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 16-05-2011 12:43

Charade77 ha Scritto:



E io che mi sono fatto il mazzo a setacciare per avere informazioni d'impintistica EPR su sicurezza ,pensavo di parlare di valvole ,pompe ,barrel , vessel ,plenum griglie di base ,piani flangiati ... e tu per l'ennesima volta mi racconti la storia dell'orso... Mi vien da pensare che tu venda pannelli sai ,insieme a Renato col gas ,fate una buona coppia.Credevo ci fosse più sostanza nelle tue avversioni che non qualche considerazione a carattere generale.Sei ancora uno che pensi che la rinnovabile sia da contrapporre al nucleare (nemmeno vagamente paragonabile in resa e costi) ... NCS ,non ci siamo!
Saluti


Grazie, mi hai risparmiato il tempo con il tuo commento che quoto.
Aggiungo, che le scorie( quelle ad alta intensita) saranno il combustibile tra non molto e poi i reattori auto fertillizanti saranno pronti per essere realizzati.
Gli EPR hanno contro solo il fatto della "complessità" in un contesto di arretratezza di produzione energetica è fuori logica.
oltre 10 anni , allo stato attuale della realizzazione.
Il 100% è realizzato appositamente per il sito.

AP 1000 hanno un vantaggio di realizzo più celere, in quanto l'80% è realizzato in fabbrica e poi assemblato nel sito.

Alternativa sono i Cinesi / Sud Corea, in 5 anni un centrale pronta chiavi in mano, prezzo sui 3,5 - 4 G€ Opera seguita da direzione USA.

Se vogliamo essere obiettivi.

Le rinnovabili si schianteranno di fronte alla cruda realtà che non sono in grado di soddisfare la richesta energetica in un paese in crescita.

Le rinnovabili restano belle & innutili in un paese con crescita prossima allo zero se non in regresso.
RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 16-05-2011 13:07

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Non sono un esperto di nucleare. Faccio automazione, con la mia azienda. L'ho già dichiarato un bel pò di volte.
Ho solo espresso valutazioni di carattere logistico, politico, economico, di indirizzo energetico etc..
Non ho mai preso in esame l'aspetto tecnico e di sicurezza di una centrale EPR. Chi se frega, ad oggi, dei dettagli tecnico-costruttivi. Prima delle valutazioni tecniche e di sicurezza occorre valutare altri aspetti non meno importanti come quelli che ho buttato sul tappeto ma ai quali nessuno risponde argomentando.
Tranquilli, comunque, stiamo parlando del nulla. Non abbiamo il fisico per fare il nucleare, in Italia.
Faremo (in parte abbiamo già operato) un pò di commissioni per valutazioni varie e cozzeremo contro ostacoli insormontabili: popolazione avversa, mancanza di siti idonei, mancanza di soldi, mancanza di infrastrutture e logistica.
Ci mancava anche Fukushima a decapitare in modo definitivo il nucleare italiano.
Discutiamo sui soldi necessari, sui siti, sull'opportunità di realizzare megaopere e della logistica di asservimento. Discutiamo da dove compreremo la tecnologia e discutiamo sui costi veri. Costi futuri e non passati: 50 Euro, 60 euro a Mwatt/ora. Questi sono i costi relativi a centrali di 40 anni fa.
Discutiamo della scelta tedesca, cercando di capire e vedere cosa sta succedendo nel mondo. Osserviamo e estrapoliamo a 20 o 30 lo scenario ed effettuiamo scelte consapevoli.
Chi se ne frega della valvole, delle piscine etc..
Ti sembra questo, Charade77 (io, come vedi, mi firmo nome e cognome.), il tema che farà decidere il futuro energetico in Italia ?  



Denoto , se mi consenti ,una leggerissima contraddizione nel modo in cui ti poni :vuoi fare un 'analisi del "problema" nucleare e non sai ,in fondo esattamente ,di cosa stai parlando ,giusto?come fai ad operare una critica su qualcosa su cui non ti sei nemmeno documentato?Se parli di scorie ,presuppongo tu sappia cosa sono ,come vengono stivate ,contenitori ,condizionamento ,volumi ,depositi ,su che base altrimenti nel caso operi una critica?Succede un'incidente tipo Fukushima o Chernobyl ,puntate subito il dito sulla sicurezza ,ma se tu stesso non hai uno straccio di nozione su come è fatta o composta una centrale , e peggio è che dici che non interessa, di cosa vuoi parlare?E poi scadi come la massa verde fa ,con una serie di considerazioni degne dei nostrani migliori politicanti.Pensi che l'energia nucleare sia solo leggiucchiare qua e la un pò di dati economico-politici o ,se non ti dispiace , dall'avere almeno chiaro come è costituito un impianto per poi capire il resto (almeno le basi?).Nemmeno io sono un'ingegnere nucleare (ahimè!)addetto ai lavori ,ma avendo deciso d'interessarmi ho reputato necessario informarmi e studiare un poco l'argomento.Non serve per dibattere il tema saper dimensionare il circuito primario o sapere le sollecitazioni neutroniche dei componenti del vessel , ma almeno sapere le caratteristiche d'impianto mi sembra buona cosa ... Hai qualche problema sul mio nik-name ,o pensi che il nomignolo sia un componente dell'EPR ,ergo da eliminare?

Saluti
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 16-05-2011 14:22

Se fosse sfuggito , riporto l'inserimento  di Dwal:


EdF Flamanville EPR: EUR 4 billion/$5.6 billion, so EUR 2434/kW or $3400/kW
Bruce Power Alberta 2x1100 MWe ACR, $6.2 billion, so $2800/kW
CGNPC Hongyanhe 4x1080 CPR-1000 $6.6 billion, so $1530/kW
AEO Novovronezh 6&7 2136 MWe net for $5 billion, so $2340/kW
AEP Volgodonsk 3 & 4, 2 x 1200 MWe VVER $4.8 billion, so $2000/kW
KHNP Shin Kori 3&4 1350 MWe APR-1400 for $5 billion, so $1850/kW
FPL Turkey Point 2 x 1100 MWe AP1000 $2444 to $3582/kW
Progress Energy Levy county 2 x 1105 MWe AP1000 $3462/kW
NRG South Texas 2 x 1350 MWe ABWR $8 billion, so $2900/kW
ENEC for UAE from Kepco, 4 x 1400 MWe APR-1400 $20.4 billion, so $3643/kW

Di posti in Italia per fare centrali, finchè ne vuoi.
Che poi la popolazione locale è stata "terrorizzata" da gente irresponsabile o responsabile( il cui fine è promuovere le ciofeghe delle rinnovabili) che descrive il nucleare il male assoluto.
Questo è un problema , se mi concedi, risolvibile, nel preciso istante che il mercato energetico diventi libero e non assogettato alla politica.

Quando produrre e vendere energia per quello che vale diventerà realtà, molto più probabile l'acceramento del fallimento delle rinnovabili, già detto e lo ripeto.
7 milardi di euro x 10 anni per incentivare aria fritta!


RE:    come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 16-05-2011 14:38

Charade77 ha Scritto:

E io che mi sono fatto il mazzo a setacciare per avere informazioni d'impintistica EPR su sicurezza ,pensavo di parlare di valvole ,pompe ,barrel , vessel ,plenum griglie di base ,piani flangiati ... e tu per l'ennesima volta mi racconti la storia dell'orso... Mi vien da pensare che tu venda pannelli sai ,insieme a Renato col gas ,fate una buona coppia.Credevo ci fosse più sostanza nelle tue avversioni che non qualche considerazione a carattere generale.Sei ancora uno che pensi che la rinnovabile sia da contrapporre al nucleare (nemmeno vagamente paragonabile in resa e costi) ... NCS ,non ci siamo!
Saluti


Rispondo perchè chiamato in causa.

Come abbiamo più volte dichiarato, non prendiamo soldi per esprimere le nostre idee.

Non penso che l'Enel sia disposta a dare soldi a chi è contrario a nucleare e carbone.
In quanto all'ENI o simili hanno i propri canali di comunicazione e non danno soldi a quelli che scrivono nei blog (poi, dopo gli ultimi fatti e le dichiarazioni del Primo Ministro giapponese, sarebbe come dar soldi per sparare sulla Croce Rossa).

In ogni caso, seguendo il vostri ragionamenti, qualsiasi ingegnere nucleare che lavora nel campo non potrebbe scrivere qui perchè sicuramente ha interessi di parte.

Un saluto
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 14:43

Dai Charade, ho detto che non sono esperto nel senso che non conosco i dettagli di come è costruita una EPR ma poi non trarre conclusioni tipo che leggiucchio qui e là etcc.
Non mi interessa accreditarmi (se vuoi lo posso anche fare..) come non mi interessa dare sfoggio della mia cultura ma passare proprio per inconpetente totale proprio no. Anche perchè la mia 'cultura nucleare' me la sono fatta a contatto diretto con chi si è occupato e si occupa di nucleare (docenti universitari, tecnici, responsabili alla sicurezza etcc.).
Non ho mai nemmeno tirato in ballo questioni di sicurezza. Ne prima ne dopo Fukushima.
I cosidetti esperti di questo forum, se proprio vuoi parlare di sicurezza, ne hanno sparate dopo Fukushima. Rileggiti i commenti degli esperti dall'inizio ad oggi, magari anche sul forum di Chicco Testa. Se ne leggono di tutti i colori. Possiamo anche entrare nel merito, se vuoi, di come funziona una centrale termoelettrica (nucleare e non), una turbogas, idroelettrica, come funziona una cella solare o una turbina Pelton (ti piace di più la Francis ?). Anche a livello fluido dinamico.
Ritengo che però sia inutile riportare e leggiucchiare qui e là, proprio come dici tu. Infatti non leggiucchio e raramente riporto link proprio perchè ho notizie toccate con mano e quindi non lette.
Quando parlo delle tecnologie tedesche o dell'Hannover Messe è perchè in Germania e all'Hannover Messe ci vado ad esporre con la mia azienda.
Tocco ogni giorno direttamente l'evolversi energetico di buona parte del pianeta.
Ero a Dubai, in febbraio, sempre per fiere. Anche li costruiscono una centrale nucleare (una e una soltanto..) ma stanno investendo un mare di soldi nelle rinnovabili.
Parlate a sproposito (tu, Cher etcc.) di Cina ma siete fuori dal mondo: la Cina forse costruirà qualche reattore e se va bene farà il 5% di energia elettrica da nucleare fra 15 o 20 anni mentre nel frattempo passerà dal 12% al 25% di rinnovabili. Ci parlo con i cinesi.
L'entusiasmo per il nucleare, come diceva un paio di anni fa Ugo Bardi di Aspoitalia, è solo italiano.
Sarà perchè vorremmo anche noi il giochino.


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 16-05-2011 14:58

Alessandro Bellotti ha Scritto:



Parlate a sproposito (tu, Cher etcc.) di Cina ma siete fuori dal mondo: la Cina forse costruirà qualche reattore e se va bene farà il 5% di energia elettrica da nucleare fra 15 o 20 anni mentre nel frattempo passerà dal 12% al 25% di rinnovabili. Ci parlo con i cinesi.



Della CNNC?

http://www.cnnc.com.cn/tabid/141/Default.aspx

Mi sà che proprio ( senza offesa) non sai un bel fico secco di come stanno le cose, sul nucleare!
Ok , dopo Fokuschima vanno riviste alcune cosuggie, ma meglio così!
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 15:59

Cher, continui a darmi ragione...
Qualche Gwatt installato di nucleare. In calo, percentualmente, nel prossimo futuro. In linea con i dati che ho io (del resto gli interlocutori che incontro confermano..)
Qualche Gwatt da nucleare, nemmeno un quarto dell'energia generata dalla dighetta sullo Yang Tse che ti ricordo sfama 80.000.000 di persone.
E sarà sempre più insignificante, il nucleare in Cina, rispetto alle rinnovabili.Anche con le 4 EPR, semmai le installeranno.
La Cina, un paese che cresce ancora a 2 cifre e lo sta facendo ormai da diversi anni. La Cina, un paese che, anche prima di Fukushima, puntava sulle rinnovabili. Oggi e domani di più.


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 16-05-2011 16:10

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Cher, continui a darmi ragione...
Qualche Gwatt installato di nucleare. In calo, percentualmente, nel prossimo futuro. In linea con i dati che ho io (del resto gli interlocutori che incontro confermano..)
Qualche Gwatt da nucleare,  nemmeno un quarto dell'energia generata dalla dighetta sullo Yang Tse che ti ricordo sfama 80.000.000 di persone.
E sarà sempre più insignificante, il nucleare in Cina, rispetto alle rinnovabili.Anche con le 4 EPR, semmai le installeranno.
La Cina, un paese che cresce ancora a 2 cifre e lo sta facendo ormai da diversi anni. La Cina, un paese che, anche prima di Fukushima, puntava sulle rinnovabili. Oggi e domani di più.



http://www.cnnc.com.cn/tabid/166/InfoID/...fault.aspx

Leggi,prima di affermare che il nucleare non sarà il futuro a breve, ovunque!
Tempo che le rinnovabili riferite a FV e eolico e non l'idro e il geotermico,dimostreranno la loro inesistenza di produzione energetica.
RE:     come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 16-05-2011 16:36

renato ha Scritto:



Rispondo perchè chiamato in causa.

Come abbiamo più volte dichiarato, non prendiamo soldi per esprimere le nostre idee.

Non penso che l'Enel sia disposta a dare soldi a chi è contrario a nucleare e carbone.
In quanto all'ENI o simili hanno i propri canali di comunicazione e non danno soldi a quelli che scrivono nei blog (poi, dopo gli ultimi fatti e le dichiarazioni del Primo Ministro giapponese, sarebbe come dar soldi per sparare sulla Croce Rossa).

In ogni caso, seguendo il vostri ragionamenti, qualsiasi ingegnere nucleare che lavora nel campo non potrebbe scrivere qui perchè sicuramente ha interessi di parte.

Un saluto


A parte il lato ironico ,nemmeno io prendo un euro da nessuno per sostenere le mie idee ,ma sull'ing.Belotti ci ho preso ,vene pannelli :quindi qualcuno non super-partes lo abbiamo già trovato no?Un 'ingegnere nucleare può scrivere ,non per sponsorizzare il nucleare , ma per togliere di mezzo le bufale ,le balle ,le leggende ,le inesattezze ,le menzogne che la gente non del settore si sente propinare da anni.
Saluti
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Cher - 16-05-2011 17:04

x Ing All. Bell. cosa realizzi di preciso? Non è polemica, ma sincero interesse.


RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Alessandro Bellotti - 16-05-2011 17:36

Elettronica per automazione. Per macchine essenzialmente (packaging, ceramica, legno etc..)


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Charade77 - 16-05-2011 17:44

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Dai Charade, ho detto che non sono esperto nel senso che non conosco i dettagli di come è costruita una EPR ma poi non trarre conclusioni tipo che leggiucchio qui e là etcc.
Non mi interessa accreditarmi (se vuoi lo posso anche fare..) come non mi interessa dare sfoggio della mia cultura ma passare proprio per inconpetente totale proprio no. Anche perchè la mia 'cultura nucleare' me la sono fatta a contatto diretto con chi si è occupato e si occupa di nucleare (docenti universitari, tecnici, responsabili alla sicurezza etcc.).
Non ho mai nemmeno tirato in ballo questioni di sicurezza. Ne prima ne dopo Fukushima.
I cosidetti esperti di questo forum, se proprio vuoi parlare di sicurezza, ne hanno sparate dopo Fukushima. Rileggiti i commenti degli esperti dall'inizio ad oggi, magari anche sul forum di Chicco Testa. Se ne leggono di tutti i colori. Possiamo anche entrare nel merito, se vuoi, di come funziona una centrale termoelettrica (nucleare e non), una turbogas, idroelettrica, come funziona una cella solare o una turbina Pelton (ti piace di più la Francis ?). Anche a livello fluido dinamico.
Ritengo che però sia inutile riportare e leggiucchiare qui e là, proprio come dici tu. Infatti non leggiucchio e raramente riporto link proprio perchè ho notizie toccate con mano e quindi non lette.
Quando parlo delle tecnologie tedesche o dell'Hannover Messe è perchè in Germania e all'Hannover Messe ci vado ad esporre con la mia azienda.



Pensavo che ,data la tua avversione maniacale all'EPR ,ti fossi scannerizzzato dalla A alla Z tutte le info tecniche d'impianto in modo da portare alla luce le problematiche di quel progetto e dimostare che non è da farsi :la giudico una caosa legittima ,sarebbe stata un'analisi che avrei condiviso.Se le deficenze di progetto sono tali da non propenderne per l'uso ,ben venga (Tipo RBMK).Ma prima mi dici che non t'interessa analizzare le componenti di una centrale ,tanto non serve ,poi come sopra vorresti perchè no ,parlare di fluidodinamica.Viaggi da un'eccesso all'altro quando servirebbe solo avere chiaro alcuni aspetti che possono formare un giudizio più pacato e consono:questo serve agli italiani o meglio che decidano nulla se troppo ignoranti ,altro che referendum!Se non ne fai una questione tecnica ,come mai sei contro l'EPR (e sono 2 le volte che te lo chiedo)?Preferisci l'AP-1000 americano?Io ho rispetto degli altri e non ti ho dato assolutamente dell'incompetente.Ipotizzavo ,come già ti dissi ,che l'anti-EPR fosse legato alla sicurezza dato che erano state sollevate quotstioni sui dispositivi di sicurezza (ma a te non interessa dicevi ...).Da ciò se ne evince che qualsiasi impianto mettano ne sei potenzialmete ostile comunque ,a prescindere senza conoscerne pregi e difetti.Le tue previsoni sul nucleare del mondo mi sembrano un tantino in controtendenza ,non sarà un tuo auspicio?
Saluti
RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - Sarek - 17-05-2011 01:52

Cher ha Scritto:

Di posti in Italia per fare centrali, finchè ne vuoi.

Ep! Ti prendo al volo. Me ne diresti 4 ?
Però non una cartina con le possibili localizzazioni, quella la ho già trovata, ma 4 località che pensi sarebbero ottimali per costruire, per esempio, i reattori EPR ENEL/EDF...
Ti chiedo di sbilanciarti, mi piacerebbe capire come la teoria potrebbe diventare realtà.

Ciao e grazie
RE:   come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 17-05-2011 12:02

Sarek ha Scritto:


Ep! Ti prendo al volo. Me ne diresti 4 ?
Però non una cartina con le possibili localizzazioni, quella la ho già trovata, ma 4 località che pensi sarebbero ottimali per costruire, per esempio, i reattori EPR  ENEL/EDF...
Ti chiedo di sbilanciarti, mi piacerebbe capire come la teoria potrebbe diventare realtà.

Ciao e grazie


Monfalcone (Gorizia).
Scanzano Jonico (Matera).
Palma (Agrigento).
Oristano.
Chioggia.
Caorso.
Trino Vercellese.
Montalto di Castro.
Termini Imerese.
Termoli.

In qualcuna di queste aree ci sono gia gli studi per la radiazione di fondo,assetto geologico ed idrologico,densità popolazione ,previsioni rischio alluvioni terremoti..

Manca il sito nazionale per lo stoccaggio delle scorie ad alta intensità,si potrebbe seguire l'esempio della svezia di construire km di gallerie sotterranee nelle alpi trentine e mettere in sicurezza queste scorie.
RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - renato - 17-05-2011 12:26

le Alpi trentine non sono adatte al deposito definitivo.
Sono composte essenzialmente da dolomia e calcare, rocce fortemente carsiche, soggette quindi a scorrimenti ipogei.
Bisogna trovare siti senz'acqua.


RE:  come ho risposto a un giornalista dopo un articolo - tesla82 - 17-05-2011 12:48

Alessandro Bellotti ha Scritto:


Anche la rete di distribuzione italiana non è ad oggi in grado di ricevere in modo localizzato 3,2 Gwatt (anche questo lo riscrivo).
Visitate il sito di Romano Prodi (fisico che si è occupato pesantemente di nucleare).


Siamo andati negli anni 20 a risolvere un problema nelle reti AT da 380kv in russia,per la cronaca la rete alta tensione viene costruita in "loop" praticamente in russia in quel periodo una volta che hanno collegato le centrali alla rete AT gli alternatori andavano in corto come se ci fosse una forza F.E.M. contraria che bloccava i rotori,Allora si rivolsero all'università di Mosca e lì un professore contattò in Italia alcuni tecnici italiani, che dopo un'analisi del problema indicarono la soluzione ai russi: occorreva installare in serie ai fili dell'alta tensione dei grossi induttori, di cui diedero le caratteristiche elettriche e meccaniche. I russi seguirono le indicazioni avute e la corrente circolò nell'elettrodotto.Spiegazione tecnica:, la linea ad ad alta tensione terminata sulla stazione elettrica remota presentava alla frequenza di lavoro [in Europa si usano 50 Hz, oltre Atlantico 60 Hz...] una impedenza di ingresso con parte immaginaria negativa e di valore elevato. In tal caso porre in serie una impedenza avente in corripondenza della frequenza di lavoro parte immaginaria positiva e di uguale valore annulla la parte reattiva dell'impedenza e rende massima la potenza trasferita sull'elettrodotto

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Dai Cher, la laurea me la sono meritata. Sono passati ormai 30 anni ma sono sempre più vispo e combattivo.
Il mondo va energeticamente parlando verso le rinnovabili e qualcuno, in questo blog, pensa ancora di rompere la materia per bollire dell'acqua.


da come parli mi sa che te la sei comprata !! chiunque è laureato in ingegneria ed ha frequentato i corsi sa che non si esclude nessuna possibilità di evoluzione ed sviluppo!! esattamente c'è un esame dove si approfondisce gli aspetti dei costi al Kw/ora ed il rendimento stesso su tutte le fonti di produzione di energia ( fotovoltaico,nucleare,eolico ecc ecc..) ed allo stato attuale (con le conoscenze che abbiamo!) il rendimento del singolo pannello fotovoltaico è a remissione ed antieconomico ma all'universita di bologna si sta studiando di aumentare il rendimento della cella FV,io non escludo il FV ma dico solamente che bisogna fare ricerca e migliorare il rendimento come non escludo il nucleare e la risoluzione dei problemi che tutti conosciamo,insomma non escludo nulla.

Alessandro Bellotti ha Scritto:

Il mondo ha girato pagina. Occorre accorgersene.
Magari con un viaggetto in Germania. Magari visitando qualche fiera. Magari aprendosi al futuro.


Lo pensi tu e tutti coloro che seguono i telegiornali,ma non lo pensano coloro che ricercano soluzioni e migliorie alle tecniche che abbiamo,loro vedono un altro futuro!! io in gemania ci vado solo per mangiarmi i Krauti!! non ho bisogno delle fiere tedesche per sapere quali tecnologie sono utili oppure no le sto studiando qui alla facoltà a pisa.

Alessandro Bellotti ha Scritto:


Magari anche EPR. Ne faranno nei prossimi 30 anni 2,4 o forse 8 ?
Riparliamo di EPR fra 5 anni. Poi cominciamo a pensare, se funzionano almeno da 10 anni, di prendere in esame di metterne qualcuna anche vicino ai confini italiani, nell'ambito di un progetto europeo che coordini la distribuzione dell'energia elettrica.
Non ci sono le condizioni, in Italia, per investire 120/150 miliardi di euro per le EPR, attendere fino al 2030 per la realizzazione del piano e attendere il 2040 per avere forse, molto forse, i primi rientri economici.


Nessuno di noi dice che il nuclerare abbassi i costi di produzione elettrica! ci stiamo solo preparando alla generazione che lasceremo hai nostri figli,ossia vivere e lavorare senza utilizzo di combustibili fossili contribuendo allo sviluppo di tutte le conoscenze che oggi abbiamo,è un lavoro fatto per evoluzione della specie umana,come hanno fatto i nostri avi inventando l'auto,come hanno fatto i vari uomini come :marconi,fermi,edison,tesla,galileo e newton..

Alessandro Bellotti ha Scritto:


Sarebbe bello poter avere energia elettrica praticamente gratis, senza rischi, senza impatto ambientale, con la condivisione delle popolazioni.
Negli anni 50 si pensava che questo obiettivo potesse essere raggiunto dal nucleare. Sessanta anni fa.
Tecnologicamente parlando si tratta di preistoria.
Del resto il sole fornisce qualche migliaio di volte l'energia di cui abbiamo e avremo bisogno nei prossimi 1000 anni.






Dal sole possiamo avere energia pulita ,gratis,praticamente illimitata e mi riferico alla fusione fredda,al progetto "rubbiatron",riporto l'esempio delle auto ,abbiamo inventato i motori 2 tempi con carburatori a trombetta dove consumavano tanto ed inquinavano molto ed rendevano poco,oggi abbiamo motori 4 tempi con iniettori e sistemi che ci permettoni di risparmiare carburante,inquinare meno e rendere di piu,la tecnologia ci ha permesso questo in futuro le auto andranno ad elettricità ed celle di idrogeno ,inquinamenti zero e rendimenti ancora piu alti!( il motore elettrico rende 80%-90% mentre quello a benzina circa il 45%) ma se ci sono persone che incominciano a dire l'auto inquina fa morti ecc ecc lo sviluppo non progredisce,saltiamo al nucleare è lo stesso discorso,non si puo passare dalla III generazione di centrali ALLA FUSIONE FREDDA o CALDA se non si studia e si sperimenta e si fa test anche rischiando non ci si arrivera mai al risultato finale ossia:energia pulita,gratis,illimitata..

saluti!