RE: Cosa serve per far ripartire la struttura.
Per Bellaz89
Prendere in considerazione l'ipotesi di costruire un numero di centrali maggiore di quelle (6-7) oggi ipotizzate dal governo, mi sembra azzardato, se non altro per la scarsezza di siti adatti (tieni presente, inoltre, che non verranno costruite tutte insieme, ma "sfalsate" nel tempo). Credo che il numero di centrali di cui oggi si parla (purchè tutte dotate un reattore EPR da 1600 MWe) sia già sufficiente per una copertura del 20-25% del fabbisogno elettrico italiano.
In questa prospettiva, pensare di costruire un impianto di arricchimento può essere un'opzione abbastanza opinabile, mentre risulterebbe quasi inevitabile se costruissimo, ad esempio, 15 centrali.
Anche "dirottare tutte le fonti fossili al trasporto, carbone compreso" significherebbe chiudere tutte le centrali termoelettriche oggi esistenti, senza avere la possibilità di sostituire quell'80-85% di elettricità che ti verrebbe così improvvisamente a mancare. Tanto vale portare a fine vita le più obsolete di queste centrali, e costituire nel tempo un mix energetico più equilibrato. Eh sì, perchè queste cose non si fanno dall'oggi al domani, ma richiedono tempo, programmazione ed una volontà politica, se non costante, almeno non schizofrenica.
Quanto alle altre domande che hai posto circa le strutture di cui dotare il sistema nucleare, credo che una necessità imprescindibile sia, ad esempio, un corposo rinforzo dell'autorità di controllo sugli impianti, il cui esercizio deve essere autorizzato e sorvegliato. E poi, naturalmente, prevedere per il deposito nazionale, per il quale proprio in questi mesi è ripartito l'iter per la localizzazione, una cubatura che tenga conto non solo del pregresso, ma anche del futuro. Ed altre cose ancora, sulle quali, magari potremo ritornare con più calma...
Ciao
Please In My Back Yard
|