RE: come ho risposto a un giornalista dopo un articolo
Ho letto con stupore alcune considerazioni che francamente mi sembrano oltre che ideologiche anche nuclearmente ortodosse.
Si parla adirittura di black out in Italia come se quelli avvenuti (uno solo peraltro, di notte, un pò di anni fa) fossero dovuti alla mancanza del nucleare.
Sono cosiderazioni che fanno ridere.
Nessuno infatti dei nuclear-ortodossi che scrive su questo blog ricorda le deroghe annuali che lo stato francese concede alle centrali relativamente alla temperatura dell'acqua di re-immissione nei fiumi. Nessuno parla dei 'sospetti' che le decine di migliaia di morti nel 2003 in Francia per il gran caldo fossero dovuti in parte non trascurabile alla mancanza di condizionamento per la scarsa produzione di energia elettrica da parte delle centrali per le secche dei vari fiumi.
Ricordo che vi furono le dimissioni di un ministro a tale proposito.
Vista così non sembra che il nucleare sia la panacea di tutti i mali del pianeta, come sciaguratamente si affermava negli anni 50.
Cosa sarebbe oggi l'Italia con una ventina di reattori sul territorio ?
Quali vantaggi per le famiglie, per le industrie e per l'economia ci sarebbero stati se avessimo prodotto da nucleare il 25/30% della sola energia elettrica ?
Azzardo un risposta confrontando come si vive in paesi che hanno il nucleare.
Provate a paragonare la Spagna alla Germania ad esempio.
Provate a paragonare il welfare, la crescita, il tenore di vita di un paese nordico o della Germania stessa che un qualsiasi paese con nucleare ma in forte crisi (Spagna appunto). Produrre energia elettrica da gas o da nucleare, in questi ultimi 40 anni, non ha portato nessuna differenza, sia economica che sociale.
Nemmeno a livello di 'dipendenza' usare gas o uranio sposta il problema.
Francamente penso sia meglio 'andare a gas' o a rinnovabili e sono totalmente sintonizzato con gli obiettivi tedeschi.
Perfino Tremonti, dopo la 'sparata' di costruire le centrali in Albania (!!) e poi tirare i fili, ora vuole adirittura inserire nel debito dei paesi europei i costi di dismissione delle centrali (fino ad ora sono costati, all'Italia, molto di più degli incentivi presi dal fotovoltaico, compresi anche i prossimi anni).
Si prenda ad esempio la bufala Caorso: una centrale che praticamente non è mai entrata in fuzione, sempre ferma per guasti, verifiche, anomalie e per fortuna che l'Italia era all'avanguardia...
Il min. Romani ci confessa che per la dismissione delle nostre centrali (si fa per dire 'centrali) sono stati spesi oltre 10 miliardi di euro, questo senza prenderci carico delle scorie che sono in Francia e che presto ritorneranno in Italia.
Questo senza produrre un solo watt da nucleare.
Come sarà l'Italia con o senza nucleare ? Quali benefici avremo con o senza nucleare ?
Occorrerebbe rispondere tenedo presente la situazione italiana. Occorrerebbe rispondere cercando di prevedere una situazione e uno scenario a 20 o 30 anni.
Occorrerebbe rispondere mettendo da parte i pur leciti interessi personali perchè i nuclearstorditi (mi esprimo come Cher, ovviamente senza l'intenzione di offendere nessuno), di solito, hanno le mani in pasta.
La nebbia nucleare che circonda chi mastica nucleare non fa prendere decisioni lungimiranti cos'ì come l'ansia di dover lavorare l'uranio a tutti i costi perchè si è studiato, ci si è impegnati magari all'estero e quindi si ritiene che l'essere esperti dia la possibilità di essere gli unici depositari del futuro energetico italiano.
Questa è la visione dei nuclearisti italiani e questa visione, intrisa dalle cassandre del Veronesi di turno o dagli intrallazzi sconsiderati di chi ci governa (sempre bi-partisan ovviamente) mi portano a sposare in toto il futuro energetico se possibile senza il nucleare.
Sono i politici italiani, la situazione italiana, il territorio italiano, la situazione sismica italiana, i conti italiani, i problemi irrisolti italiani che sconsigliano l'avventura nucleare italiana.
Soprattutto EPR cioè megaopere, costose, difficili da gestire e da integrare sia a livello di territori che di rete.
Non esiste, in Italia, la possibilità di 'allacciare alla rete' 1,6 Gwatt o peggio il doppio se si metterenna, come sarebbe logico, 2 reattori nello stesso sito.
Prendiamo accordi con la Francia, con la Svizzera e con la Slovenia per acquistare a prezzi di mercato energia elettrica da nucleare.
Si seguano le indicazioni europee (visitare il sito di Vittorio Prodi) in tema di energia.
Si costruiscano gli edifici a norme tedesche o austriache.
Gli appartamenti, a Berlino, pur consumando un quinto di energia rispetto a quelli di Milano, costano un terzo. Come mai ?
Quanta CO2 emettiamo, in Italia, con le auto ?
Provate a fare i conti di quanti Kwatt parliamo, ogni istante, se prendiamo in considerazione il numero di veicoli con motore a scoppio sono in circolazione.
Con una media di oltre 100 Kwatt a veicolo, supponendo che siano almeno un terzo del totale dei veicoli circolanti e cioè 10 milioni e provate a moltiplicare 10 milioni per 100 Kwatt e ponetivi la domanda: di quante centrali a carbone stiamo parlando ?
Ogni istante, in Italia, viene emessa CO2 dai veicoli in una quantità spropositata.
Quanta CO2 da centrali a carbone viene prodotta in Italia ?
Quanta CO2, nel mondo, rispetto a quella prodotta dai veicoli ?
Quanti ordini di grandezza in meno ?
Ogni istante, in Italia, circolano oltre 1000 Gwatt di veicoli cioè 20 volte la richiesta di energia elettrica che ha provocato il black out di qualche anno fa.
Quindi, o nuclearstorditi, non parlate di nucleare come la panacea per la riduzione delle emissioni di CO2.
Si tratta di un brufoletto contro la lebbra.
Molte famiglie tedesche hanno una sola auto, semplicemente perchè non ne hanno bisogno di 2. Hanno case che emettono 1/5 delle case italiane. Confindustria tedesca ha come obiettivo il risparmio energetico (-40% entro il 2020).
Con solo queste semplici considerazioni, da un punto di vista puramente di emissioni di CO2, i tedeschi, rispetto all'Italia, si possono permettere molte centrali a carbone.
Tranquilli, useranno le rinnovabili e spegneranno il nucleare.
Presto. Energeticamente parlando, molto presto.
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