RE: Cosa serve per far ripartire la struttura.
Ti ringrazio della risposta. 
Quindi di fatto molte parti della struttura sarebbero demandate all' estero, in particolare il ritrattamento e l'arricchimento. In questo scenario, se ho ben capito , in effetti a parte le strutture di deposito , basterebbe davvero costruire solo le centrali e poco più (nel caso che l'impianto di assemblamento delle barre sia ancora efficiente e usabile). Enel e Ansaldo avrebbero poi il compito di gestire e costruire gli impianti di produzione di energia cosa che di fatto fanno già all' estero.
Nel caso che invece l'Italia facesse un piano energetico che prende in considerazione la costruzione di diverse centrali nucleari, in numero maggiore rispetto a quelle ipotizzate dall' attuale governo , in uno scenario in cui quasi tutte le fonti fossili sono dirottate al trasporto carbone compreso opportunamente liquefatto o gassificato( facendo strane fantasie del tipo che maggioranza e opposizione si mettano d'accordo per un lungo periodo ), pensi che potrebbe diventare necessario la costruzione di tali impianti(riprocessamento,arricchimento)? e per costruirli , che competenze e investimenti ci vogliono?(penso per esempio alla grandezza e alla complessità di Eurodif)Si possono fare solo impianti "giganti" o si è arrivati a un livello tecnologico che permette di costruire impianti di media produzione?Da quanto ho capito infatti l'arricchimento è una delle fasi più complicate se non la fase più complicata ( anche se sono fermo ai documentari degli anni 40' con gli americani che armeggiano con calutroni e impianti di arricchimento per diffusione di 200x800 metri, ora da quanto so la centrifugazione è il metodo più usato) .
Ti ringrazio ancora per le risposte e mi scuso per le mie domande poco scientifiche e povere di numeri .
Messaggio modificato il: 08-07-2008 alle 09:24 da Bellaz89.
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