Perchè una tecnologia complessa e come tutte le cose complesse sono subordinate alla pianificazione strategica.
Nei paesi di democratici,una variazione di strategia, magari a fini elettorali, altera di fatto la pianificazione.
Se prendi la Francia o il Giappone hanno puntato sulla tecnologia nucleare indipendentemente dalle correnti politiche, l'Italia no.
La Svezia ha votato contro il nucleare, ok, ma non hanno fermato e smantellato le loro centrali.
In Italia hanno votato un referendum nel 87 che non implicava ne il fermo del nucleare ne smantellamento, però hanno fermato sia il nucleare e poi hanno smantellato le centrali, tutto per prendere le tangenti per il gas.
( fatto accertato dall'inchiesta mani pulite) Notizia reperibile su blog nucleare di Chicco.
http://www.forumnucleare.it/
Nello specifico:
http://www.forumnucleare.it/index.php/in...-di-pietro
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Mi sorprende che a agitare lo spettro di un nuovo referendum sia proprio Lei, quando l’alfiere del referendum anti-nucleare del 1987 fu Bettino Craxi. Craxi vide nel referendum anti-nucleare una grande opportunità per guadagnare consenso e la cavalcò fino in fondo. Lei potrà forse dirmi più in dettaglio la vicenda della tangente di trecento milioni che Craxi incassò per la riconversione (o meglio la chiusura e sostituzione con altro impianto) della centrale nucleare di Montalto di Castro.................
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Il referendum del 1987 non decretava la chiusura delle centrali, ma rendeva molto difficile (non impossibile o illegale stiamo attenti) la costruzione di nuove centrali. Furono i governi De Mita e poi Andreotti a decidere la chiusura delle centrali condannando l’Italia a pagare un prezzo salatissimo recentemente valutato in 50 miliardi di euro. La Svezia votò contro il nucleare un simile referendum e da allora non costruirono più centrali. Oggi stanno portando a spegnimento le vecchie centrali, ormai al fine della vita utile, e molti cittadini dopo aver visto gli effetti del nucleare hanno ripensato quella scelta e il parlamento ha deciso la costruzione di un nuovo impianto per ogni vecchio impianto che viene spento. Quando racconto a amici americani la chiusura delle centrali italiane molti mi guardano stupiti, non tanto per la scelta di uscire dal nucleare che possono ritenere legittima, quanto per la chiusura di impianti funzionanti che ha rappresentato un immane scempio di denaro pubblico. E mentre mi guardano mi chiedano se la gente non abbia protestato per il denaro pubblico sprecato, e io rispondo sconsolato che no questa non è l’Italia.............
Negli USA ogni stato ( sono 50) decide la propria politica energetica.