RE: chernobyl - stime fantasiose della mortalitą
In occidente esistono relazioni approfondite e studi riguardo allo stato di salute dei liquidatori?
ho appena finito di leggere un libro davvero molto interessante, "Radiation and Reason" del Prof. Wade Allison dell'Universita' di Oxford, UK. Il Prof. Allison con questo libro vuole spiegare in modo semplice ed efficace dove tutta la campagna mediatica contro le radiazioni fallisce, ed i limiti di un modo vecchio di intendere i pericoli legati alle radiazioni, e secondo me lo fa molto ma molto bene.
In merito ai liquidatori, circa 600mila persone che hanno lavorato dal 1986 al 1989 per bonificare l'area intorno alla centrale (che va ricordato ha continuato a lavorare con altri 3 reattori fino al 2001), il Prof. Allison cita dosi totali di circa 100 mSv ed annuali di circa 25 mSv, ampiamente sotto quello che lui considera un limite ragionevole sotto il quale rimanere, e cioe' 100 mSv in una singola dose, 100 mSv massimo al mese, e 5000 mSv totali nel corso della vita di un individuo.
Il libro spiega in maniera a mio parere molto efficace la fallacita' del modello LNT (linear no-threshold) che assume un danno lineare a causa delle radiazioni. A suo modo di vedere, se si rimane sotto le dosi gia' descritte sopra, il fisico sara' in grado di assorbire e riparare ogni possibile danno causato dalla dose subita.
Il sito del libro spiega per sommi capi i punti su cui si snoda il testo:
http://www.radiationandreason.com/
Uno dei paper citati in biografia dal Prof. Allison e' scritto da J D Boice nel 2005, dal titolo "Radiation-induced thyroid cancer--what's new?" che e' anche citato in abstract in questa pagina:
http://www.iodine4health.com/special/nuc...uclear.htm
Un altro scienziato citato spesso e' Cardis:
http://www.iodine4health.com/special/nuc...uclear.htm
Interessante questa parte di abstract del suo primo lavoro riportato nella pagina qui sopra, dove parlando di Chernobyl dice:
Apart from the large increase in thyroid cancer incidence in young people, there are at present no clearly demonstrated radiation-related increases in cancer risk. This should not, however, be interpreted to mean that no increase has in fact occurred: based on the experience of other populations exposed to ionising radiation, a small increase in the relative risk of cancer is expected, even at the low to moderate doses received. Although it is expected that epidemiological studies will have difficulty identifying such a risk, it may nevertheless translate into a substantial number of radiation-related cancer cases in the future, given the very large number of individuals exposed.
Il vero problema e' quindi il fatto che anche se ci fosse modo di risalire ad aumenti nel numero di tumori imputabili ai rilasci di radionuclidi da Chernobyl, sarebbe comunque molto difficile trovare una diretta relazione con quell'evento.
E nel frattempo flora e fauna dentro la centrale e nella zona evacuata se la passano benissimo, e ci sono stati studi in merito, come al solito interpretati in maniera contrastante, come si puo' leggere qui:
http://www.newscientist.com/article/dn11...nests.html
A spokesperson for the Royal Society for the Protection of Birds told New Scientist that the study is interesting, but points out the unexpected benefits of the Chernobyl explosion. Reports show that the large human exclusion zone around the site has led to a boom in animal populations, including eagles, wolves and bears.
"Whatever effect the radioactivity is having, it seems to be less of a threat than human activities, such as agriculture," said the spokesperson.
Lasciata in pace dall'uomo, la natura riprende velocemente controllo delle zone dove l'uomo ha preferito scappare. La natura non fa polemiche politiche o ideologiche! 
Ciao, Luca
Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
http://futuronucleare.com
@futuronucleare
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