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Incidenza tumori in prossimità delle centrali
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Sarek
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Messaggio: #1
RE:    Incidenza tumori in prossimità delle centrali

magnox ha Scritto:

Si tratta di fare una valutazione oggettiva.


Premetto che usi una logica che mi piace, quindi prendi quello che segue come un ragionamento, non come un'affermazione che predende di avere la verità.

Per dubbi intendo : quando c'è un incidente, qualcosa è andato storto, bisogna capire cosa è stato sbagliato e lavorare affinchè non possa accadere più, mai pensato di buttare via tutto.
Un incidente è un costo sicuro e un danno ecologico possibile, quindi in ogni caso un evento da allontanare.
D'accordo che un terremoto di grado 9 con tsunami a seguire è un evento remoto, ma ad oggi il nucleare è , come tu stesso affermi, una tecnologia relativamente giovane, se fosse più datata forse avrebbe dovuto fare i conti con altri eventi poco probabili.
Faccio un esempio paradossale. Cosa sarebbe successo se ci fossero stati reattori nei pressi di tunguska, 1908 ?
Aumentando il numero di centrali e pensando di usarle nel tempo, gli eventi improbabili diventano probabili.

Penso poi che il nucleare faccia paura perchè nella sua breve vita ha un pessimo retaggio : le bombe e chernobyl. E' vero, a chernobyl si è raggiunta l'idiozia più totale, ma quello che è successo è successo e non si dimentica più.

La cosa che mi impressiona del plutonio è la scala, anche se la union carbide ha intossicato mezzo milione di persone, il pericolo ambientale è destinato ad essere riassorbito in pochi anni. Cosa potrebbe succedere se il plutonio del reattore 3 contaminasse l'area di fukushima? Dopo quanto tempo la situazione si normalizzerebbe? E' questo che mi impressiona rispetto agli altri contaminanti che citavi. E purtroppo non è mai possibile escludere totalmente un incidente.

Sul fatto che un reattore può vivere di più prendo per buono ciò che mi dici, io pensavo che la fatica del metallo e l'usura delle componenti si facessero sentire, diminuendo il livello di sicurezza in caso di incidente. Comunque allungare la vita ad un reattore di gen.2 se si può sostituire con uno di gen.3 è un sicuro vantaggio economico, ma una perdita secca in termini di sicurezza.

Una valutazione oggettiva è un ossimoro.
Una valutazione viene fatta basandosi sulle proprie conoscenze, sulle proprie idee e (spero) sulla propria coscienza.

Se dovessi esprimere una valutazione, a oggi direi che...
sebbene la tecnica teorica mi darebbe fiducia, vedere gli elicotteri gettare acqua sui reattori mi ha fatto una gran brutta impressione sull'uso dei sistemi di sicurezza e sulla pianificazione del rischio. Sembrava più disperazione che gestione tecnica (questo intendevo quando ho ironizzato dicendo che buttare acqua con gli elicotteri stà sui manuali di manutenzione delle centrali)
Proprio oggi ho sentito dire (non so se poi sia vero) che TEPCO preferisce continuare ad annaffiare i vessel dall'esterno piuttosto che riattivare gli ECCS e rischiare una nuova esplosione di idrogeno.
Anche questo mi lascia molto perplesso. Se quegli ECCS diventano così critici in caso di incidente (ma non si chiamano EMERGENCY core cool systems apposta perchè da utilizzare in caso di emergenza ??), allora in tutti i reattori simili, se si scaldano, si ripete il solito problema?

Il quadro che vedo mi dà l'idea di una gestione dei reattori non così 'tecnica', ma più tendenzialmente 'economico/politica'.

Comunque, ripeto, è solo un'idea.

23-03-2011 23:11
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RE:    Incidenza tumori in prossimità delle centrali - Sarek - 23-03-2011 23:11

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