Salve a tutti

Il 28 luglio i giornali hanno riportato la notizia che Scaiola era in Russia.
In questo viaggio ha incontrato il responsabile del ROSATOM (l'Ente nucleare russo) Sergey Kiriyenco.
Ai giornalisti ha detto che presto la Russia e l'Italia copereranno per la costrruzione di centrali nucleari di III e IV generazione e che con quel viaggio è stato definito un contratto che prevede la costruzione da parte dell’ italiana Fincantieri di una nave destinata al trasporto di combustibile irraggiato e rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento di sommergibili nucleari russi.
Il valore del contratto è di oltre 70 milioni di euro: la sua costruzione verrà finanziata con fondi stanziati del Ministero dello Sviluppo Economico e andrà poi a prender posto nella flotta della “Atomflot”.
Il contratto prevede la costruzione entro il 2011 di una nave (lunga 84 metri, larga 14 e con una capacità di carico di 720 tonnellate) che sarà costruita ovviamente rispettando gli standard internazionali previsti per il trasporto di materiale radioattivo.
Tale nave avrà il compito di trasportare il materiale radioattivo (ottenuto durante le fasi di smantellamento dei sommergibili nucleari russi) dalle basi navali in cui si sta procedendo allo smantellamento fin ai porti più vicini a quei siti in cui tale materiale verrà poi stoccato. Il trasporto via terrà sarà effettuato su rotaia.

La verità è che tra l'Italia e la Russia c'é un accordo firmato a Roma nel 2003 e ratificato dal parlamento nel 2005 che stanzia 360 milioni di euro per realizzare 5 progetti per lo smantellamento della vecchia flotta nucleare russa.

Scaiola non ha firmato niente di nuovo. Era lì perché il contrato prevede dei viaggi in Russia per controllare l'andamento dei lavori.

In pratica le aziende italiane parastatali (Fincantieri, Finmeccanica) usando soldi italiani costruiscono navi e depositi per i russi. Un regalo, insomma, che viene usato per ingraziarci il partner commerciale e per farsi belli davanti all'opinione pubblica su come sono bravi a commerciare con i Russi.

Tuto l'appalto (360 milioni) è gestito dalla SOGIN che sceglie i progetti e controlla i soldi. Nel 2006 un senatore dei DS scrisse un'interrogazione al governo per chiedere lumi sulla gestione di questi soldi da parte della SOGIN.

Ecco la sua interrogazione

La convenzione tra ministero delle Attività produttive e la Sogin spa prevede che la Sogin svolga attività tecnico- gestionali, per le quali è costituito un conto
denominato Global Partnership, per lo smantellamento dei sommergibili nucleari russi, obiettivo dall’accordo bilaterale italo-russo.
La convenzione prevede inoltre la costituzione di un’Unità di gestione progettuale, costituita da esperti di parte sia italiana che russa e in cui confluisce il personale Sogin, alla quale il ministero stesso trasferisce 40 milioni per l’adempimento di funzioni di coordinamento generale e di amministrazione.
In pratica
questo organismo chiamato UGP, che ha sede a Mosca, costituisce il braccio operativo del ministero delle Attività produttive in questo accordo specifico tra il governo italiano e la Russia.
Il meccanismo previsto dalla convenzione non è molto lineare e prevede che all’inizio di ciascun anno il ministero delle Attività produttive trasferisce alla SOGIN i fondi sulla base della disponibilità annuale, ovvero 44 milioni di euro a decorrere dal 2006. I fondi confluiscono sul conto che è amministrato dalla stessa SOGIN.
La SOGIN addebita su questo conto sia i propri costi sia quelli della UGP, anche se questo non è chiaramente indicato.
Il ministero riconosce alla SOGIN un importo aggiuntivo del 25% sui costi sostenuti, percentuale che comprende l’aliquota del 20% accantonata per attività di promozione, controllo ed ispezione svolta dal ministero.
Dai ministri vorrei sapere se non ritengano che con una convenzione così ‘aperta’ non diventi difficile il controllo delle spese e quale sarà l’importo finale e, soprattutto, la reale destinazione degli accantonamenti; per quale motivo il ministero dell’economia e delle finanze debba pagare una quota di maggiorazione del 25% ad una società di sua proprietà; per quale motivo il 20% destinato alla copertura dei costi per le attività di promozione e di controllo del Ministero è custodito dalla SOGIN e non dal ministero stesso; se in realtà quel 25% di fondi accantonati non possa essere considerato il preludio di un fondo nero”.

Se avete possibilità di leggere l'articolo (è del 28 luglio ed è su vari giornali) vi potrete rendere conto di come questo governo strumentalizzi le cose a pro suo.

Allego un primo pdf che è l'audizione del generale JEAN al parlamento nella quale parla di come con la ratifica dell'accordo ci sia la possibilità di mandare in Russia le nostre scorie.
Allego poi un documento in word che è la relazione del 2004 del generale Jean che spiega come sia più conveniente mandare in Francia, invece che in Russia o in Inghilterra, il combustibile nucleare.

Il fatto interessante è che l'audizione è del 2005 e già dal 2004 il generale sapeva - e lo dice - che il parlamento russo ha vietato l'importazione di rifiuti radiaottivi e che si può mandare (come per i paesi europei) solo del combustibile a riprocessare ma poi si riprende tutto indietro. E come ci fossero delle difficoltà per la Russia.
Invece nel 2005 c'é addirittura la possibilità di inviare non solo il combustibile ma anche i rifiuti radiaottivi.

Tutto questo serve per invogliare i parlamentari a ratificare l'accordo da 360 milioni di euro che era già deciso avrebbe gestito SOGIN.

File allegato(i)

  resoconto-seduta-commissione_11-05-05.doc (Dimensione: 78 KB / Scaricato: 1)
  sistemazione_combustibile_irragiato-agosto-2004.doc (Dimensione: 201.5 KB / Scaricato: 8)