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Radiazioni da GTLS?
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Iaco
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Radiazioni da GTLS?

Save a tutti, cercavo informazioni tecniche e mi sono imbattuto nel sito e nel forum.
Ho visto su alcuni siti dei "marker" luminosi per identificare velocemente dell'equipaggiamento delle zip o altre cose, alcune volte sono usati (e descritti dai venditori) come portachiavi, oppure le fiale sono utilizzate per gli orologi, le mire delle armi, sicuramente sapete di cosa sto parlando. Così ho iniziato a cercare di capire come funzionano questi GTLS (Gaseous Tritium Light Source), e soprattutto se possano in qualche modo essere pericolosi per la salute. In moltissimi posti ho letto che le radiazioni beta emesse non superano l'incapsulamento figuriamoci il blocco di materiale plastico dentro cui le fiale sono inserite (parlo dei portachiavi/marker). Molti con lo strumento non riescono a rilevare le radiazioni emesse altri si.
Poi ho però letto da altre parti che che la radiazione beta emessa proprio perchè "bloccata" dalla capsula e dalla plastica crea una radiazione Bremsstrahlung di lunghezza d'onda tale da farla entrare nella regone dei raggi X. Ho in seguito trovato questo documento su un sito .gov inglese (dove la vendita è consentita) che parla della cosa ed a pagina 4 effettivamente parlano dell'emissione di queste radiazioni...ma in che misura?

https://www.gov.uk/government/uploads/sy...SMay09.pdf

Anche su youtube ho trovato infine video di persone che con alcuni strumenti non riescono a rilevare nulla ma con altri si:

http://www.youtube.com/watch?v=M-_4ijCPwTg
http://www.youtube.com/watch?v=O8l0sUfN89A
http://www.youtube.com/watch?v=yNNdCZo79hI

Ok come avrete capito non so molto rigurado le radiazioni, non sono in grado di interpretare i dati che emergono dalle rilevazioni e sono abbastanza umile da capire di non poter imparare un tale campo della fisica in pochi giorni cercando notizie in giro per internet, volevo infatti sapere da qualcuno che per passione o lavoro studia la cosa l'entità, il tipo e la pericolosità di queste radiazioni.
Grazie

16-12-2012 15:48
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lucaberta
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Messaggio: #2
RE: Radiazioni da GTLS?

Buondi' Iaco,

come al solito dipende da chi ascolti... a mio parere il trizio non ha alcun tipo di pericolosita', ed io stesso vorrei comprare un po' di quegli oggetti, ma non ho trovato una sorgente da cui poterli acquisire.

La questione delle basse radiazioni e' una delle piu' controverse nel campo della scienza. Io penso che basse dosi di radiazioni facciano bene al nostro corpo, esattamente come basse quantita' di ogni cosa, ed il problema sta nella dose, cioe' nella quantita' di radiazioni nel tempo.

Altri la pensano in modo diverso, e vogliono ridurre a zero le radiazioni assorbite dal nostro fisico. Cosa che e' manifestamente impossibile dato che le radiazioni esistono in natura. E per fortuna che e' cosi', aggiungo io.

Fossi in te non mi farei alcun problema sulle deboli radiazioni emesse dal trizio.

Un saluto, Luca


Luca Bertagnolio
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20-12-2012 10:32
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Iaco
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Messaggio: #3
RE: Radiazioni da GTLS?

Ciao, grazie per la risposta, se vuoi ti do i link dei negozi da cui prendeli, tutti nel Regno Unito.
Ciao

20-12-2012 16:48
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lucaberta
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Messaggio: #4
RE: Radiazioni da GTLS?

Volentieri, metti pure i link qui se credi, altrimenti anche via messaggio privato.

Un saluto, Luca


Luca Bertagnolio
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Messaggio: #5
RE: Radiazioni da GTLS?

Iaco ha Scritto:

Save a tutti, cercavo informazioni tecniche e mi sono imbattuto nel sito e nel forum.
Ho visto su alcuni siti dei "marker" luminosi per identificare velocemente dell'equipaggiamento delle zip o altre cose, alcune volte sono usati (e descritti dai venditori) come portachiavi, oppure le fiale sono utilizzate per gli orologi, le mire delle armi, sicuramente sapete di cosa sto parlando. Così ho iniziato a cercare di capire come funzionano questi GTLS (Gaseous Tritium Light Source), e soprattutto se possano in qualche modo essere pericolosi per la salute. In moltissimi posti ho letto che le radiazioni beta emesse non superano l'incapsulamento figuriamoci il blocco di materiale plastico dentro cui le fiale sono inserite (parlo dei portachiavi/marker). Molti con lo strumento non riescono a rilevare le radiazioni emesse altri si.
Poi ho però letto da altre parti che che la radiazione beta emessa proprio perchè "bloccata" dalla capsula e dalla plastica crea una radiazione Bremsstrahlung di lunghezza d'onda tale da farla entrare nella regone dei raggi X. Ho in seguito trovato questo documento su un sito .gov inglese (dove la vendita è consentita) che parla della cosa ed a pagina 4 effettivamente parlano dell'emissione di queste radiazioni...ma in che misura?

https://www.gov.uk/government/uploads/sy...SMay09.pdf

Anche su youtube ho trovato infine video di persone che con alcuni strumenti non riescono a rilevare nulla ma con altri si:

http://www.youtube.com/watch?v=M-_4ijCPwTg
http://www.youtube.com/watch?v=O8l0sUfN89A
http://www.youtube.com/watch?v=yNNdCZo79hI

Ok come avrete capito non so molto rigurado le radiazioni, non sono in grado di interpretare i dati che emergono dalle rilevazioni e sono abbastanza umile da capire di non poter imparare un tale campo della fisica in pochi giorni cercando notizie in giro per internet, volevo infatti sapere da qualcuno che per passione o lavoro studia la cosa l'entità, il tipo e la pericolosità di queste radiazioni.
Grazie


qui ti spiega tutto:
http://fusione.altervista.org/vivere_con...azioni.htm

Come il corpo umano reagisce alle basse dosi di radiazioni
Prof. Bernard L. Cohen,
Dept. of Physics, University of Pittsburgh, Pittsburgh, PA 15260
Telephone: (412)624-9245 , Fax: (412)624-9163, e-mail: blc@pitt.edu

Il nostro corpo produce enzimi che riparano il DNA con un’efficienza del 99,99 % per una singola rottura del DNA e del 90 % per una doppia rottura del DNA della stessa cellula. Bassi livelli di radiazioni stimolano il corpo umano a produrre questi enzimi. L'assorbimento di un basso livello di radiazioni, in pratica, stimola il sistema immunitario a prevenire le mutazioni che provocano il cancro, un alto livello di radiazioni lo deprime. Molti tipi di tumori sono iniziati da agenti chimici ossidanti che penetrano nella cellula e esistono processi che eliminano tali sostanze dalle cellule. E’ stato dimostrato che l'assorbimento di basse dosi di radiazioni favorisce questa eliminazione. Basse dosi di radiazioni inoltre allungano il tempo nel ciclo della cellula tra una mitosi e la successiva dando così più tempo agli enzimi per riparare una cellula colpita.
I danneggiamenti naturali dovuti agli agenti chimici e termici sulle nostre cellule avvengono in grande quantità: circa 1 milione al giorno. Solo 1 danneggiamento per cellula al giorno però sfugge alle riparazioni e può produrre un cancro. Una dose di 10 rem (0.1 Sv la massima nel campo delle basse dosi di radiazioni) si stima possa causare non più di 0,004 mutazioni a lungo termine per cellula al giorno, una quantità minima che si aggiunge a quella precedente.
Considerando questi fatti possiamo dire che le radiazioni a basse dosi non sono il fattore determinante negli eventi iniziali che portano al cancro. Anzi l’effetto principale dell'assorbimento di basse dosi di radiazioni è quello di stimolare i meccanismi di difesa contro l’insorgere del cancro.
Noi viviamo in un mondo naturalmente pieno di radiazioni ionizzanti, l’umanità è nata e è tuttora immersa in un mare di radioattività. La dose assorbita mediamente dal corpo umano in un anno è di circa 2,4 milliSv Tuttavia non subiamo alcun danno apparente da questo bombardamento incessante. Anzi fino a quando non furono inventati strumenti adeguati, le radiazioni erano ignorate.

Risposta adattativa

Ci sono molti esempi su come bassi livelli di radiazioni possono rafforzare i meccanismi di difesa biologica. Poiché un cancro parte sempre dal danneggiamento genetico del nucleo di una cellula, un tipo di danneggiamento studiato a lungo, è quello dell’aberrazione o mutazione cromosomica, un'alterazione nella struttura dei cromosomi. Queste alterazioni normalmente sono una conseguenza di un errore durante la divisione cellulare e da tempo è riconosciuto il fatto che una alta dose di radiazione aumenta queste aberrazioni. Studi fatti da (Shadley e Dei, 1992-1993) Tabella 1, mostrano che il numero delle aberrazioni cromosomiche causate da una alta dose di radiazione viene ridotto in modo significativo se poche ore prima le cellule sono irradiate con una bassa dose di radiazioni. In un esperimento (Cai e Liu,1994) è riportato che esponendo cellule di topo a 65 cGy (1cGy=10-2Gy = 1 rad) si provocano aberrazioni cromosomiche sul 38% delle cellule del midollo osseo e sul 12,6% degli spermatozoi. Se tale esposizione viene preceduta tre ore prima da una esposizione di 0,1 cGy la percentuale di aberrazioni si riduce del 19% e del 8,4 % rispettivamente.
Molti esperimenti di questo tipo sia in vivo che in vitro sono riportati nella letteratura scientifica e sono spiegati con il risultato della stimolazione della produzione di enzimi riparatori delle cellule da parte delle basse dosi di radiazioni.
Questo fenomeno è anche chiamato risposta adattativa. Il corpo si adatta agli effetti delle radiazioni sviluppando una risposta protettiva.
Esponendo infatti sia i linfociti dei residenti in un’area con un’alta radiazione di fondo (1cGy/anno) che quelli relativi ad una popolazione di un’area con una radiazione di fondo normale (0,1cGy/anno) a una radiazione di 1,5 cGy (150 rad) si osserva che la frequenza delle aberrazioni cromosomiche risulta essere minore in quelli del primo gruppo, 0,098 ± 0.012 per cellula rispetto a quella del secondo gruppo, 0,176±0,017 per cellula (Chiassi-Nejad, M. Mortasavi SMT, Cameron JR, Niroomand RadA, Karam PA. 1993). Una differenza causata dalla risposta adattativa indotta dalle radiazioni presenti nell’area con una maggiore radiazione di fondo.
In uno studio sulle cellule umane linfoblastoidi (Coleman et al,. 2005), fu investigato il processo della risposta adattativa. Le cellule furono irradiate con una dose di 0.05 Sv che fu fatta seguire da una dose di 2Sv, la riposta adattativa fu misurata dalla riduzione delle aberrazioni dei cromosomi.. Lo scopo era quello di identificare i geni implicati nella riposta adattativa e determinare come i loro stadi di attivazione fossero determinati dalla bassa radiazione iniziale. 143 geni furono attivati dalla dose iniziale, l'attivazione di tali geni era regolata in modalità “up” per la sintesi delle proteine, un fattore chiave per la riparazione del DNA, e regolata in modalità “down” per il metabolismo cellulare, probabilmente per conservare le risorse da devolvere alla riparazione del DNA. Molti geni associati alla riparazione del DNA, alla risposta allo stress, al controllo del ciclo delle cellule e all’apoptosi furono attivati dalla bassa radiazione iniziale. Le caratteristiche di questo processo sono sembrate molto complesse e, il processo attivato dalle basse dosi di radiazioni opera infatto in diverse direzioni. Per esempio il gene TP53 che può agire o come promotore o come soppressore di un tumore svolge un ruolo importante anche se ancora non ben definito.
In un altro esperimento in vitro è stato trovato che l’esposizione di linfociti a 300cGy di raggi X induce una frequenza di mutazioni genetiche di 15,5 10-6 per hprt (hypoxanthine-guanine phosphoribosyltransferase ), ma se questa esposizione è preceduta di 10 ore da un’esposizione di 1cGy la frequenza si riduce a 5,2 10-6 (Kelsey KT, Memisoglu A, Frenkel A, and Liber HL,1991)
In un esperimento in vivo è stato trovato che la percentuale di mutazioni letali dovute ad una esposizione di drosophila femmina (moscerino della frutta) di 200 cGy di raggi X era ridotta notevolmente se preceduta da una dose di 2cGy. Per i ceppi diversi di drosophila e differenti livelli di maturità dell’ovocita le percentuali andavano dal 42 al 27%, dall’11 al 4,5%, dal 40 al 36%, dal 32 al 12,5%, dal 42 al 30 %, dal 51 al 22%. (Fritz-Niggli H and Schaeppi-Buechi 1991).
E’ stata studiata una tecnica per osservare come il corpo umano ripara il DNA danneggiato. Tali ricerche mostrano che facendo precedere a un’esposizione di 2 Gy di radiazioni gamma una radiazione si 0,25 Gy (12) , 4 ore prima, il tempo di riparazione del DNA passa da 100 a 50 minuti, una riduzione del 50%. Figura 1
Sono stati fatti anche studi sugli effetti delle basse radiazioni sugli ossidanti che normalmente causano le mutazioni del DNA che portano al cancro e sugli agenti antiossidanti che eliminano questi agenti ossidanti dalle cellule. Uno studio sulle cellule dei ratti indica che 50 cGy di raggi X aumenta la quantità degli antiossidanti (superossido dismutasi) di circa il 25 % e fa diminuire la quantità di perossido lipidico (sostanza ossidata della cellula) del 20% (Yamaoka K, 1991).
Dai dati discussi si potrebbe arguire che la risposta adattativa a basse dose di radiazioni è solo in grado di proteggere da alte dosi di radiazioni successivamente somministrate. Ci sono dati però che dimostrano che tale risposta è efficace anche contro la formazione spontanea di un tumore da parte di cellule con una predisposizione a tale trasformazione. In uno studio (Azzam 1996) è stato mostrato che esponendo cellule di topo C3H 10T1/2 a basse dosi di radiazioni, il giorno dopo si riscontrava una riduzione della formazione spontanea di trasformazioni neoplastiche del 78%. In un esperimento simile con le HeLa (cellule umane immortalizzate usate nella ricerca) (Redpath 1998), la riduzione fu del 55%.
E’ stata sollevata anche la questione su quanto a lungo la risposta adattava persiste dopo un irraggiamento a basse dosi. In un esperimento in vivo (Zaichkina et al., 2003) è stato misurato il danneggiamento dei cromosomi nelle cellule del midollo osseo dei topi dopo un irraggiamento a dosi molto alte. Una parte delle cellule era stata irraggiata precedentemente con una bassa dose di radiazioni, 0,1 e 0,2 Gy, la parte rimanente delle cellule non era stata invece precedentemente irraggiata. E’ stata verificata in questo caso una risposta adattativa efficace dopo 1, 3, 6, 9. e 12 mesi. Una certa protezione contro l’insorgere di tumori spontanei era riscontrabile inoltre anche dopo 20 mesi.
Il funzionamento della risposta adattativa contro l’insorgere spontaneo del cancro può essere compreso dagli effetti che hanno le basse dosi di radiazioni sugli agenti chimici ossidanti (ROS). I ROS sono la causa dominante dei cancri spontanei che iniziano con un danneggiamento del DNA; riducendo la quantità di ROS e aumentando la quantità degli agenti antiossidanti SOD, che eliminano i ROS dalle cellule, si ottiene una protezione contro l’insorgere spontaneo dei tumori. I risultati di uno studio sulle cellule dei topi (Yamaoka 1991) sono mostrati nella Figura 2. Si può constatare che 50 cGy di raggi X fanno diminuire la quantità di perossido lipidico ossidante (ROS)del 20 % e aumentare la quantità di antiossidanti SOD del 25 %. Questi effetti benefici sono apprezzabili per irraggiamenti a basse dosi fino a 100cGy. Altri studi simili sono riassunti nei rapporti di (Yamaoka) del 1991 e (Yukawa ed al) del 2005.

Stimolazione del sistema immunitario

Gli effetti delle basse dosi di radiazioni sul sistema immunitario sono rilevanti. Il sistema immunitario distrugge le cellule che nella mitosi (riproduzione cellulare) mantengono il danneggiamento del DNA, prevenendo in questo modo l'insorgere dei tumori. In un lavoro di (Liu SJ, 1992) sono riportate le risposte del sistema immunitario Tabella 2, dove si può vedere che tale risposta aumenta a basse dosi di radiazioni almeno fino a 7,5 cSv.
In un lavoro del 1992 di (Makinodan T, 1992) Figura 3 si sono avuti aumenti della risposta immunologia dell’80% in vitro e del 40% in vivo a 20 cGy e una rapido decremento di questa, ben al disotto delle cellule non irradiate, per dosi di 60cGy.
In un lavoro successivo (Liu SJ, 2003) sono stati analizzati ben 52 parametri della risposta immunologia irraggiando a 10 livelli diversi il corpo di un topo per determinare la relazione tra due gruppi diversi di parametri e l’irraggiamento. Il primo gruppo includeva i 20 parametri che portano alla diminuzione dell’attività del sistema immunitario (parte superiore della Figura 4), il secondo gruppo comprendeva i 32 parametri che portano all’aumento dell’attività del sistema immunitario (parte inferiore della Figura 4). Si può constatare che l'assorbimento di basse dosi di radiazioni regolano verso il basso i parametri che indicano la diminuzione dell’attività del sistema immunitario e verso l’alto i parametri che indicano un aumento della riposta immunitaria. In entrambi i casi questi effetti sono rovesciati da un irraggiamento ad alte dosi di radiazioni ionizzanti. Il risultato è che basse dosi di radiazioni aumentano la risposta immunitaria e alte dosi la fanno diminuire, in accordo con i grafici della Figura 3.
Contrariamente a quanto afferma la teoria LNT, secondo la quale il rischio di cancro dipende solo dalla dose totale assorbita, gli effetti sul sistema immunitario sono molto diversi se la stessa dose è assorbita a un basso tasso (velocemente) o a un tasso minore (lentamente).
In uno studio sugli indicatori della risposta immunologia all'irraggiamento di diversi ceppi di topi (Ina and Sakai 2005), irradiando l’intero corpo con 1,2 mGy per un'ora si è avuta una stimolazione della risposta del sistema immunitario, Figura 5. La stessa dose di radiazioni data ad un tasso più alto ha avuto un effetto opposto.
Ulteriori informazioni sulla dipendenza dal tasso di radiazione assorbita sono state riportate in uno studio sul linfoma timico dei topi (Ina et al 2005). Alte dosi di 7.2Gy velocemente assorbite inducevano tumori nel 90 % dei topi. Se invece i topi venivano esposti a radiazioni ad un tasso di 1,2mGy all'ora per 285 giorni (che fanno in totale 7.2Gy, uguale alla dose precedente), e successivamente veniva loro somministrata la dose massiccia di 7.2Gy, solo il 43% dei topi sviluppava tumori. Questo può essere considerato come un caso estremo di risposta adattativa. La dose iniziale a basso tasso in realtà raddoppia la dose totale perché si aggiunge a quella che viene data in seguito ad un tasso più alto. Quasi tutti gli indicatori di una risposta immunitaria positiva venivano aumentati dall’irraggiamento a basse dosi, e a basso tasso, su tutto il corpo dei topi.
Il sistema immunitario si oppone al cancro e alle metastasi. In uno studio effettuato inserendo cellule tumorali nell’inguine di un topo, osservando l’andamento delle metastasi (Sakamoto 1997) si è constatato che le metastasi nel polmone si riducevano praticamente della metà irraggiando il corpo totale del topo con 16-20cGy per 15 giorni dopo l’inserimento delle cellule maligne. Al contrario irraggiando con 50 cGy si riduceva la risposta immunitario e le metastasi aumentavano
Figura 6.
In uno studio sui topi (Hashimoto 1999) ) fu mostrato che l’irraggiamento del corpo totale, ma non dei tessuti tumorali, con basse dosi di radiazioni riduceva il tasso di crescita delle metastasi e aumentava l’infiltrazione nel tumore di agenti del sistema immunitario (Makinodan and James 1990. Tale irraggiamento riduceva inoltre anche la grandezza del tumore (Hashimoto 1999) (Makinodan and James 1990).

Tabella 1 Effetti della preesposizione a 5cGy su due tipi di abberrazioni di cromosomi delle cellule dei linfociti umani indotte da dosi di 400cGy 6 ore dopo (Shadley 1992)


dicentrics & rings

deletions


donor

400 cGy

(5 + 400) cGy

400 cGy

(5+400)cGy


1"

136

92

52

51


2"

178

120

62

46


3"

79

50

39

15


4"

172

42

46

34


5"

134

106

58

41




Tabella 2: Effetti della radiazione sulla risposta immunologica. Le differenti colonne mostrano la risposta del sistema immunologico di cavie (topi) esposte alle radiazioni di 2,5; 5 e 7,5 cGy, in percentuale rispetto a cavie (topi) non esposte a radiazioni (Liu 1992)

PFC = plaque forming cell; MLC = mixed lymphocyte culture, used as test of T-cell function; Con A = concanavalin-A, lectin that stimulates T-lymphocytes; NK = natural killer cells which recognize and kill tumor cells; ADCC = anti-body dependent cell mediated cytotoxicity, which assists NK activity.

Test

2,5cGy

5cGy

7.5cGy


PFC Reaction

110

143

174


MLC Reaction

109

133

122


Reaction to Con A

191

155

530


NK activity

112

109

119


ADCC Activity

109

128

132



Tabella 3. Morti per leucemia Studio dell'International Association for Research on Cancer (IARC) (Cardis 1995). La colonna finale riporta il rapporto tra casi osservati /casi aspettati (O/E)

Dose (cSv) Observed Expected O/E
0-1 72 75.7 0.95
1-2 23 21.2 1.08
2-5 20 21.8 0.92
5-10 12 11.3 1.06
10-20 9 7.8 1.15
20-40 4 5.5 0.73
>40 6 2.6 2.3

Cernobyl: i danni più gravi furono quelli provocati dai media

Nel mese di aprile 1986, quando le nuvole contenenti radioattività proveniente dall’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina giunsero in occidente. La popolazione fu informata sulla quantità di radioattività (in picocuries) contenuta nelle nuvole. Ma non fu spiegato che tale radioattività era bassissima, che una persona avrebbe dovuto bere 250.000 litri di acqua piovana di queste nuvole in un sol giorno per ricevere la stessa quantità di radiazioni che si ricevono normalmente sottoponendosi a una analisi per la tiroide. (nota)
In quella occasione Greenpeace e molti altri gruppi ambientalisti, terrorizzarono la popolazione mondiale con la paura di malattie terribili, la leucemia e altri tipi di tumori, causati da bassissime dosi di radiazioni irradiate su una popolazione molto vasta. La dose di radiazioni delle polveri di Chernobyl ricevute dagli abitanti dei paesi europei durante il primo anno dopo l'incidente del 1986 è stato 0,045 mSv. Si tratta di una dose bassissima, calcolando però il rischio di cancro indotto sull'intera popolazione europea con la teoria LNT risulta un aumento di 6 milioni di casi cancro, peggio della peste del 1500 (Rapporto di Greenpace su Cernobyl, aprile 2006).
In Italia con il referendum che fu fatto subito dopo si bloccò del tutto la costruzione di nuove centrali nucleari e l’utilizzo di quelle esistenti. In Germania e negli USA fu bloccata la costruzione di nuove centrali.
Il Prof. Zbigniew Jaworowski, che è stato Presidente dell’United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (UNSCEAR) e membro del Committee of EFN (Environmentalists For Nuclear Energy) , ha scritto un articolo sull’incidete di Cernobyl per denunciare l’allarmismo esagerato che ancora viene sollevato su questo incidente e i suoi effetti. Secondo Jaworowski il danno maggiore fatto alle popolazioni che vivono nelle zone prossime alla centrale di Cernobyl è stato fatto proprio dall’isteria suscitata da questo eccessivo allarmismo. Di seguito riportiamo l’articolo.

Cernobyl: i danni più gravi vennero dai media
Prof. Zbigniew Jaworowski, il Prof. Jaworowski è stato Presidente dell’United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (UNSCEAR) e membro del Committee of EFN (Environmentalists For Nuclear Energy) - www.ecolo.org

Dieci giorni dopo che il reattore nucleare di Cernobyl era saltato in aria per l'eplosione di idrogeno e la pressione del vapore, il nucleo del reattore che stava fondendo spontaneamente si fermò. Il dramma di questa catastrofe è però ancora vivo, alimentato dai media, dai politici, gli ambientalisti e quanti hanno sfruttato e sfruttano tale incidente per una violenta campagna antinucleare.
Grandi quantità di radioattività furono immesse nell’atmosfera durante l’esplosione, ma questa è stata lo 0,5% di tutti i test nucleari effettuati negli ultimi decenni,
Da queste esplosioni di prova, la più alta dose di radiazione ricevuta dalla popolazione mondiale è stata nel 1963 di 0,113 millisievert (UNSCEAR 2000). In confronto, la dose di radiazioni delle polveri di Chernobyl ricevute dagli abitanti dell’emisfero Nord, durante il primo anno dopo l'incidente del 1986, è stato 0,045 mSv, che è inferiore al 2 per cento della media annua naturale dose (2,4 mSv / anno – 249 mrem/anno) (UNSCEAR 1988)
Sappiamo che non sono mai stati individuati effetti nocivi per la salute in aree con elevato fondo naturale di radiazioni. Piuttosto il contrario: Negli Stati Uniti e in Cina, l'incidenza di tumori è inferiore nelle regioni con più elevato tasso di radiazioni naturali rispetto alle zone di bassa di radiazioni naturali. (Frigerio et al. 1973; Frigerio e Stowe 1976; Wei 1990).
Oltre ai 28 morti tra i lavoratori della centrale a causa delle alte dosi di radiazioni, e tre decessi dovuti ad altri motivi (il Forum delle Nazioni Unite di Chernobyl ha affermato che i morti sono stati "meno di 50", aggiungendo anche alcuni decessi avvenuti in seguito a cause non connesse alle radiazioni, come la tubercolosi polmonare, attacchi cardiaci, incidenti d'auto.
In termini di perdite umane, l'incidente della centrale nucleare di Cernobyl è stato un evento minore, rispetto a molte altre catastrofi industriali. Ricordiamo che nel 1984, circa 20.000 persone perirono dopo un'esplosione in una fabbrica di pesticidi di Bhopal, India. Nel 1975, ci fu un crollo della diga sul Banqiao Ru, un fiume cinese, che causò 230.000 morti. Se consideriamo gli incidenti legati alla produzione di energia, i morti di Chernobyl inferiori a quelli causati in Italia dalle continue esplosioni di case a causa del gas metano, per non parlare delle milizia di morte per il disastro della diga del Vajont.
Il tasso di mortalità dei sopravvissuti al momento acuto delle radiazioni è al 1,09%, era di gran lunga inferiore al tasso di mortalità di 1,4%, per la popolazione della Bielorussia di 1,38% della Russia, e di 1,65% dell'Ucraina. La conseguenza più negativa sulla della catastrofe di Chernobyl per i circa cinque milioni di persone che vivono nelle regioni contaminate è stata la paura irrazionale delle radiazioni, aggravata da errate decisioni amministrative. Secondo Leonid A. Ilyin Accademico, e principale autorità russa in materia di radioprotezione, il trasferimento di massa della popolazione fu attuato dal governo sovietico sotto la pressione dei populisti, gli ecologisti e di auto-nominato "specialisti", contro il parere dei migliori scienziati sovietici,
Ci sono state da 100.000 a 200.000 gravidanze interrotto subite dopo l'incidente si Cernobyl in Europa occidentale, dove i medici erroneamente informavano le pazienti che le radiazioni di Chernobyl mettevano a rischio la salute dei bambini non ancora nati. Nel 2000 il Comitato scientifico delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni atomiche (UNSCEAR), il più autorevole organismo su questi temi, e nel 2006 anche il Forum delle Nazioni Unite su Chernobyl, ha dichiarato che, eccezion fatta per i tumori della tiroide, nelle zone che non sono state altamente contaminate l'incidenza di leucemia e tumori solidi non è aumentata. E’ stato rilevato un aumento dei tumori della tiroide, credo però che la scoperta è causata da un effetto di screening. In condizioni normali nella popolazioni vi è una forte incidenza di casi "sconosciuti" di cancro della tiroide (che non ha sintomi clinici), questo fenomeno è stato stimato che abbassa le percentuali di questo cancro del 28% in Giappone e il 35% in Finlandia. Dopo l'incidente più del 90% dei bambini nelle zone contaminate è stato sottoposto a test per il cancro alla tiroide e tale screening ha portato a fatto emergere casi sconosciuti di cancro alla tiroide.
Sorprendenti sono i dati raccolti dal UNSCEAR e dal Forum che riportano una riduzione che va dal 15% al 30% di decessi per il cancro tra i lavoratori che hanno operato durante l’emergenza dell’incidente di Cernobyl e la riduzione del 5% di incidenza dei tumori solidi tra la gente del distretto di Bryansk (il più contaminato in Russia. Nella maggior parte di questo gruppo di persone (irradiati con una dose media di 40 mSv) il deficit di incidenza del cancro è stata del 17%. Anche l'incidenza di patologie ereditarie non è aumentata.
Questi dati epidemiologici devono essere utilizzati come base per una corretta proiezione realistica del futuro stato di salute di milioni di persone ufficialmente denominate "vittime di Chernobyl", piuttosto che utilizzare proiezioni derivate dalla teoria della Linear no threshod teory LNT sulla relazione tra dose assorbita e incidenza dei tumori
Come sappiamo la teoria LNT afferma che anche a basse dosi di radiazioni si producono tumori e malattie ereditarie. Tale teoria è stata utilizzata utilizzata estesamente nel caso dell’incidente di Cernobyl, il Forum stima da 4000 a 9336 i decessi per cancro tra le persone che hanno ricevuto dosi di radiazione molto bassa, inferiore a quella che normalmente ricevono persone che vivono in molte regioni del mondo. Greenpeace è il gruppo che più ha utilizzato la teoria LNT nella sua propaganda, nella sua relazione del mese di aprile 2006 ha presentato una stima per il futuro di sei milioni di morti per cancro a causa dell’incidente di Cernobyl. Il Dr. Lauriston Taylor, Presidente del U.S. National Council on Radiological Protection and Measurements ha definito queste stime una modo "profondamente immorale di come si usa il nostro patrimonio scientifico". Le conclusioni del rapporto dell’UNSCEAR sono che le persone che vivono in regioni contaminate della Bielorussia, Russia e Ucraina "non devono vivere nella paura di gravi conseguenze per la salute", e che "in generale prevalgono prospettive positive per il futuro stato di salute della maggior parte delle persone". Nei secoli a venire, l'incidente di Cernobyl sarà ricordata come la prova che anche nel caso del peggiore incidente determinatosi l'energia nucleare si è rivelata un modo sicuro per la produzione di energia.




Per basse dosi di radiazioni di esposizione annuale aggiuntive oltre il fondo naturale (sicuramente per meno di 10 rem) [5] vi è una forte correlazione positiva tra i livelli di radiazioni e longevità, fertilità, resistenza alle malattie e bassa incidenza di tumori. Le cellule degli organismi viventi si sono evolute, fin dall'inizio, in un mondo altamente radioattivo e hanno sviluppato una notevole capacità di riparare i danni causati dalla radioattività e a sfruttarla loro vantaggio. D'altro canto la maggior parte degli impatti di particelle radioattive con le cellule causa la loro morte e queste quindi non mutano e si replicano formando tumori e malformazioni genetiche. Non vogliamo qui affermare che alte dosi di radiazioni non siano pericolose e ciò comprende anche la radioattività naturale. Come però è noto in medicina fin dai tempi di Paracelso (1550): è la dose che fa il pericolo. Come in ogni altro tipo di veleno. Una dose consistente di radiazioni uccide, una molto minore può avere invece effetti benefici e curativi.
In pratica, nessun effetto sulla propria salute e per le generazioni successive: per meno di 100 milliSievert ricevuti in una singola dose. Probabilità di cancro o leucemie nei 20 anni seguenti: per più di 100 milliSievert in una singola dose. Sopravvivenza al 50% (LD 50) per 4.000 - 5.000 milliSievert in una singola dose. Dose mortale per 8.000 milliSievert o più in una singola dose.

Il caso del Radon e il rischio non calcolato del "risparmio energetico

Dopo la scoperta della radioattività, il Radon è stato identificato come un sottoprodotto del decadimento del Radio che a sua volta proviene dall’Uranio e fu stabilito in modo conclusivo che vi era una forte correlazione tra i livelli di Radon respirato e il cancro ai polmoni. Il problema fu studiato a fondo a causa dalle frequenti morti per cancro al polmone nelle miniere di uranio attive fin dalla fine del 1800 in Cecoslovacchia e dalla metà del secolo scorso, in molte altre parti del mondo. Il Radon proviene dal decadimento dell’Uranio e ha una distribuzione molto ampia in tutta la superficie terrestre, è praticamente ovunque. Da ogni 6,4516 cm2 (pollice quadrato) di terreno, in media, risalgano dal basso circa 6 atomi di Radon al secondo e sono dispersi nell’aria. Quando il Radon, nel suo cammino verso la superficie trova una casa, passa attraverso le fondamenta, le crepe e fessure del cemento e i mattoni e anche attraverso le tubature per l'acqua. Rimane quindi intrappolato all'interno della casa per un certo tempo, fino a quando fuoriesce, attraverso altre fessure, verso l’esterno o qualcuno apre una porta o una finestra. Questo è il motivo per cui in una casa media, il contenuto di Radon è normalmente 10 volte più alto che all'esterno e in alcuni casi fino a 100 e oltre volte superiore. Nelle case vecchie, il Radon può sfuggire all'esterno nello stesso modo con cui è entrato, attraverso crepe e fessure, in questo caso l’accumulo di Radon non raggiunge mai alti livelli e non costituisce un problema. Nelle case nuove, costruite con isolanti, e prodotti capaci di mantenerle termicamente isolate per conservare il calore (o non farlo entrare in estate) il ricambio di aria avviene molto lentamente, anche una volta in 24 ore e oltre. Il Radon rimane quindi intrappolato e la sua concentrazione aumenta costantemente man mano che il tempo passa [6]. La buona vecchia regola della nonna di aprire e tenere aperte le finestre la mattina per "far cambiare l'aria", anche nei rigidi inverni, è quanto di più salutare alla luce di queste conoscenze.
Il Radon è radioattivo ma inerte, come si respira si espira, irradia molto debolmente particelle alfa e il suo tempo di dimezzamento è solo di 3,82 giorni . I sottoprodotti del suo decadimento, noti come le "figlie del Radon" (8), sono molto più pericolosi. Si tratta di sostante solide (polvere), di breve vita media che emettono particelle alfa o beta, e sono molto reattive. Queste sostanze si legano alle particelle di polvere e sono facilmente inalate, si attaccano alla mucosa, come il fumo delle sigarette e da quella posizione bombardano la gola e i polmoni. Questo è ciò che contribuisce a causare il cancro.
L'accumulo di Radon, in media, in una casa comporta la radioattività aggiuntiva di 1 pCi/ litro (un picocuries per litro d'aria) . Ciò dovrebbe portare ad una esposizione di circa 100 mrem all'anno, ben al di sotto del 500 mrem considerati dalla EPA USA come la massima ammissibile. Come abbiamo visto, ci sono due fatti che possono aumentare tale esposizione media: vivere in una casa con un elevato rendimento termico (sigillata) e vivere in una regione in cui le concentrazioni di Uranio nel terreno e quindi di Radon è elevata. Negli Stati Uniti, il cui territorio è stato studiato a fondo da questo punto di vista, la formazione geologica più nota per i suoi alti livelli di Uranio, e quindi di Radon si estende da Reading, Allentown e Easton in Pennsylvania, attraversa Morristown nel New Jersey fino al Stato di New York. Alcune delle case in questa area hanno registrato livelli 1000 volte superiori ai normali livelli di Radon, molte sono comunque le case che raggiungono livelli di Radon 100 volte superiore alla media.[7] .
Attualmente le guide dell’ EPA inoltre non dicono nulla sui pericoli di edifici e case ermeticamente sigillate. Si richiedono solo azioni correttive quando i livelli di Radon sono al di sopra del 4 pCi /litro (equivalente a 400 mrem all'anno). Secondo le stime dell’EPA, questo livello è attualmente superato da ben 11 milioni di case negli Stati Uniti, un fatto che coinvolge circa 26 milioni di persone.
E’ interessante rilevare che questo livello di 4 pCi per litro d'aria è 40 volte più elevato dei 0.4 pCi / litro richiesti dalla NRC ( Nuclear Regolatory Commission degli USA) negli edifici e negli impianti del settore nucleare. Ci chiediamo perché le norme più rigorose sono applicati ai posti di lavoro (nel settore nucleare), in cui una persona passa solo 8 ore ogni giorno, invece che alle case in cui ci sono adulti, bambini e neonati.
Si tratta chiaramente di una assurdità. In Italia c’è solo una norma per gli edifici di lavoro che stabilisce un limite di 500 Bq/m3 ma non c’è alcuna normativa al riguardo per le abitazioni che stabilisca i livelli massimi ammissibili di Radon . C’è solo una direttiva Europea del 12 febbraio 1990 (CEC 90/143) che stabilisce un livello di Radon di 400 Bq/ m3 come media annua oltre il quale applicare dei riferimenti correttivi per edifici esistenti e 200 Bq/m3 per edifici da costruire. Ma è solo una raccomandazione.
Secondo la teoria del linear no threshold theory milioni di edifici nel mondo e centinaia di migliaia in Italia avrebbero quindi inaccettabili concentrazioni di Radon e si valuta che in Italia siano attribuibili al Radon 4000 casi di tumore polmonare ogni anno, 15000 degli Stati Uniti, 2000 dell’Inghilterra e 900 della Svezia. Questi dati dovrebbero però essere studiati molto attentamente alla luce delle conoscenze sempre più approfondite della connessione tra livelli di esposizione a bassa intensità e insorgenza dei tumori. Sappiamo che secondo le ricerche, già citate, del Prof. B.L. Cohen, effettuate analizzando ben 39.000 misure di esposizione al Radon in relazione all’incidenza dei tumori al polmone in 411 contee negli Stati Uniti, la correlazione è negativa per valori bassi di Radon: in pratica si è potuto constatare empiricamente che, al di sotto di una soglia, una maggiore concentrazione di Radon determina un minor numero di casi di tumore al polmone. Per esempio, nella Contea di Cumberland, Pennsylvania, il terreno ha nove volte più Radon del resto degli USA, tuttavia il cancro ai polmoni è di gran lunga al di sotto della media americana.
Possiamo quindi concludere che rimanendo sotto livelli di Radon anche di centinaia di volte superiori a quella media dell'ambiente naturale gli effetti non sono nocivi. Il rischio diventa grande quando la concentrazione di Radon aumenta notevolmente come avveniva nelle miniere di Uranio (oggi tali miniere sono dotate di appositi dispositivi per il ricambio dell'aria che eliminano il pericolo) e come può avvenire in appartamenti collocati a piano terra , ermeticamente sigillati (con pochissimo ricambio d'aria) allo scopo di massimizzare il tanto decantato "risparmio energetico". E' interessante rilevare che stranamente, la questione del Radon è ignorata dalle organizzazioni ambientaliste. La ragione di questo potrebbe risiedere proprio nel fatto che per ridurre il Radon in eccesso nelle case sarebbe sufficiente proporre di abolire i sigillanti e le barriere termiche che bloccano il ricambio dell’aria il che è in aperto contrasto con il mito del "risparmio energetico" da sempre cavallo di battaglia di queste organizzazioni.

Note

1. Le radiazioni sono divise in due gruppi, quelle non ionizzanti e quelle ionizzanti. Le radiazioni non ionizzanti, a cui per completezza si vuole fare un breve cenno, sono quelle originate da campi elettrici e magnetici dovuti agli elettrodotti, alle antenne ai telefonini. La pericolosità delle radiazioni non ionizzanti e’stata investigata mediante molti esperimenti ma al momento non e’mai stata dimostrata. Quindi il modo più corretto per inquadrarle, dal punto di vista della loro incidenza come agenti cancerogeni, sta nel dire che: “anche una debole attività in quella direzione non e’ mai stata provata”.
Con la denominazione radiazioni ionizzanti si identifica il passaggio nella materia di particelle (neutrini, particelle alfa, beta e raggi X e gamma) con conseguente ionizzazione della stessa. Il processo di ionizzazione e’dovuto alla cessione di energia da parte della radiazione alla materia mentre la attraversa. La particella/fotone con energia E urta uno degli elettroni atomici e gli cede una parte dell’energia, dE, strappandolo dall’atomo e riemerge con energia E - dE, mentre l’elettrone atomico acquisisce energia pari circa a dE. A partire dall’atomo complessivamente neutro si vengono ad avere quindi due particelle cariche (a prescindere dalla particella-proiettile che rapidamente si allontanerà): l’elettrone con carica –1, e lo ione con carica +1. Con il termine ionizzazione si intende quindi la separazione di un elettrone dall’atomo a cui appartiene. In alcuni casi questo processo può innescare la rottura dei legami fra atomi che sono normalmente legati nella stessa molecola. Se l’energia ceduta da una particella mentre attraversa il nucleo di una cellula rompe il legame molecolare di una delle catene del DNA, la cellula può morire oppure auto-ripararsi. In questo secondo caso può accadere che il codice genetico venga reinterpretato in modo sbagliato innescando una mutazione che può essere l’inizio di un cancro. Come vedremo entrambi i processi, morte della cellula e auto-riparazione, avvengono continuamente in grande quantità nel nostro corpo e la probabilità di una mutazione maligna e’ estremamente piccola.
In ogni nazione e a livello internazione sono state stabilite delle soglie massime di esposizioni alle radiazioni ionizzanti al di sotto delle quali il rischio è considerato nullo.

2. [1] Le analisi più importanti per calcolare il rischio di cancro dovuto alle radiazioni furono fatte nel 1990 USA dalla National Academy of Sciences Committee on Biological Effects of Ionizing Radiation (BEIR) e prima nel 1988 dalla United Nations Scientific Committee on Effects of Atomic Radiation (UNSCEAR). Questi studi si basavano principalmente sugli effetti delle radiazioni sui giapponesi sopravvissuti alla bomba A, altri studi furono fatti dalla U.S. National Council on Radiation Protection and Measurements (NCRP), e dalla International Commission on Radiological Protection (ICRP). Da notare che tutti questi studi prendevano in considerazione dati sull'assorbimento di dosi molto alte di radiazioni, 100.000-600.000 mrem,. Questi dati provenivano dai sopravvissuti giapponesi alla bomba A: in pratica dosi massicce assorbite quindi in poco tempo dopo l'esplosione. Ci sono molti dati sperimentali che indicano che il rischio per millirem è molto minore a basse dosi e soprattutto se le dosi sono assorbite in un lungo periodo di tempo, come avviene normalmente. Usando le stime di rischio della BEIR, che sono quelle più alte, si parte da un rischio del 78% (0.78) per una radiazione di 1.000.000 mrem, cioè se un individuo assorbe 1.000.000 di rem ha la probabilità del 78% di morire di cancro, e si assume che il rischio per 1 mrem sia 0,78/1000.000. Come abbiamo mostrato (vedi studio del Prof. B. Cohen ) il rischio a basse dosi è inferiore rispetto a quello relativo alle alte dosi per cui sia l'UNSCEAR che la NCRP hanno stimato, per basse dosi, un rischio a minore di quello prima calcolato con una semplice estrapolazione lineare, in pratica è stato stimato che il rischio del 78% va diviso per un fattore che va da 2 a 10, cioè un rischio che va da 0.30 a 0.078 su un milione. Nel testo abbiamo assunto un fattore di 3 per cui il rischio è 0,26 volte su un milione, cioè c'è il rischio di 1 su 4 milioni, cioè del {1/4000000) x100} % di contrarre un cancro mortale per l'esposizione di 1 mrem sull'intero corpo. Poiché 1 mrem corrisponde a circa 7 miliardi di particelle che colpiscono il nostro corpo, il rischio di provocare un cancro mortale per ogni particella che ci colpisce è
(1/4.000.000)/7.000.000.000=1/28.000.000.000.000.000.

3. L’unità di misura più importante delle radiazioni è la dose con la quale si indica la quantità di radiazione ricevuta da un oggetto relativamente alla massa dell’oggetto. Tale dose è definita come l’energia depositata su una massa per effetto delle radiazioni ionizzanti divisa il valore della massa. Nel Sistema Internazionale (SI), l’unita’di misura e’ il Gray (Gy) che e’ pari all’energia di un Joule depositata sulla massa di 1 kg. E’ ancora in uso, come unitò di misura, il rad: 100 rad = 1 Gy.
Un’altra grandezza di rilievo e’ la dose equivalente o efficace (detta anche RBE da Relative Biological Effectiveness). Questa rappresenta la dose misurata non in termini di pure grandezze fisiche (energia e massa) ma in termini di efficacia biologica. La dose efficace, De , e’ legata alla dose D da un fattore detto fattore di qualità, Q, che dipende dal tipo di radiazione ( fotoni, elettroni, protoni, neutroni, alfa, etc...) e dall’energia della particella incidente, De = Q x D. La tabella che segue da i valori di Q per varie particelle.
L’unita’di misura della dose equivalente e’il Sievert (Sv) = Q x Gray.
E’ancora usato, come unità di misura, il rem : 100 rem = 1 Sv.
Q per: fotoni =1; elettroni =1; protoni =10 ;particelle alfa=20; neutroni =3


4. Abbiamo riferito del numero di particelle (ad esempio fotoni gamma) che colpiscono in media una persona ogni secondo. Sappiamo che un millerem
(1 mrem) per i raggi gamma è definito come l'assorbimento da parte del corpo di10-5 joule di energia per Kg di peso del corpo medesimo. Un MeV di energia è definito come 1,6 10-5 joule, e la media dei raggi gamma (fotoni gamma) che provengono dalle radiazioni naturali ha una energia di 0,6 MeV, quindi
0,6x1,6x10-13 = 1x10-13 J; 10-5 J corrispondono allora a 108 fotoni gamma.
Considerando il peso medio di una persona di 70 Kg, 1 mrem di radiazione assorbita corrisponde ad essere colpiti da 70x108 = 7x108 fotoni gamma. La radiazione naturale che assorbiamo normalmente in un anno è di circa 80 mrem/anno che corrisponde a 80x7x109 =5x1011 fotoni gamma. In un anno ci sono 3,2 107 secondi per cui siamo colpiti da 5 1011 / 3,2 107= 15000 fotoni gamma al secondo. In una vita (media mondiale) di 72 anni siamo colpiti da
72 x 5 x 1011 = 4 1013 = 40.000 109 miliardi di particelle di radiazioni ionizzanti
Solo una radiografia a raggi X ci espone a 50 mrem cioè 50x 7 x109 = 3,5 1011 fotoni gamma. Poiché l'energia dei fotoni gamma è tipticamente dieci volte minore dei 0.6 MeV dei raggi gamma, sarà necessario un numero di particelle maggiore di 10 volte per depositare la stessa quantità di energia, 3,5 1011 x 10= 3,5 1012, è il numero di fotoni dei raggi X che ci colpiscono quando facciamo una radiografia.
Poiché 1 mrem di raggi gamma corrisponde ad essere colpiti da 7 109 fotoni e il rischio di cancro per mrem assorbito è 0,26 10-6 , il rischio di cancro che deriva dall'essere colpiti da 1 fotone gamma è 7 109 /0,26 10-6 a = 2,7 1016 ovvero
1/ 27 1015 .
Poiché l'esposizione naturale è equivalente a 4 1013 fotoni gamma per tutta la nostra vita, la probabilità che tale esposizione causi un cancro fatale è
4 1013 / 2,7 1016 = 1,5 10-3 ovvero 1/700. Poiché attualmente la nostra probabilità di morire di cancro è 1/5 ciò vuol dire che solo 1/700/1/5 = 1 su 140 cancri mortali sono dovuti alle radiazioni naturali.

5. Unità di misura di disintegrazioni nucleari
Il Curie (CI) è l'unità standard più vecchia, e corrisponde a 3700 * 10 alla10 disintegrazioni nucleari per secondo.
Un curie è pari approssimativamente all'attività di un grammo dell'isotopo radio-226 (226Ra). Il curie è stato sostituito dal Becquerel (Bq) nel sistema SI.
Il Becquerel (Bq) ,corrisponde ad 1 disintegrazione per secondo. Da cui 1 Ci = 3,7 × 1010 Bq = 37 GBq
1 Bq = 2,7 × 10-11 Ci = 27 pCi

6. Three Mile Island è la centrale nucleare situata sull'isola omonima lungo il fiume Susquehanna nei pressi di Harrisburg (capitale dello stato della Pennsylvania, USA, resa celebre quando nel 1979 subì il più grave incidente mai avvenuto in una centrale nucleare statunitense, con il rilascio di una quantità significativa di radiazioni, stimate in un massimo di 13 milioni di curie in forma di gas nobili (480 PBq), e meno di 20 curie (740 GBq) di iodio 131. Tuttavia non vi sono state morti accertate fra i lavoratori della centrale ne tra la popolazione del circondario direttamente attribuibili all'incidente.

7. La radioattività del terreno nelle seguenti città italiane espressa in milliSv/anno:
Ancona 0.85; Napoli 2.13;Aosta 0.49; Palermo 0.90Bari 0.83 Perugia 0.86 Bologna 0.80 Potenza 1.31 Cagliari 0.86 Reggio Cal. 1.28 Campobasso 0.69 Roma 1.58 Firenze 0.77 Torino 0.86 Genova 0.75 Trento 0.84 L’Aquila 0.82 Trieste 0.76 Milano 0.82 Venezia 0.77
Occorre aggiungere poi le radiazioni che provengono dai raggi cosmici,
la quale cambia in funzione dell’altezza a cui ci si trova, la dose di 0.3 mSv/anno se si è al livello del mare, a 2000 metri di altezza la dose raddoppia.
Il fondo naturale totale e 1mSV=100 millirem

8. Le “figlie” del Radon sono:
• Polonio-218 tempo di dimezzamento = 3.05 minuti, alfa-emettitore
• Bismuto-214 tempo di dimezzamento = 19.7 minuti, rilascia radiazioni beta (elettroni)
• Piombo-214 tempo di dimezzamento = 26.8 minuti, rilascia radiazioni beta

Riferimenti

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• Cohen, Bernard L., "Cancer Risk from Low-Level Radiation, American Journal of Roentgenology, AJR 2002; 179:1137-1143
• Wagner, Henry N., Jr., y Linda E. Ketchum, Living With Radiation - The Risk, The Promise, Johns Hopkins University Press, 701 West 40th St., Baltimore MD 21211
•Cobb, Charles E, 1989, "Living With Radiation" National Geographic, Abril 1989, pp.403-437.
•ECOLOGÍA: MITOS Y FRAUDES por Eduardo Ferreyra, presidente de FAEC, Capítulo 3: Energía Nuclear

[2]
•Luckey T.D.,1980, Hormesis and Ionizing Radiation, p. 16, CRC Press, Inc. 2000 NW 24th St., Boca raton, Fl 33431
• Eisenbud, Merrill, 1987, op. cit., p. 160
• Lapp, Ralph E., 1979, The Radiation Controversy, Reddy Communications, Inc. 537 Steamboat Road, Greenwich, CT 06830
• Cohen, Bernard L." How Dangerous Is Radiation?," Plenum Press, New York Londres.

[3]
• Marshall, Walter (Lord Marshall of Goring), 1986, "Nuclear Power: Energy of Today and Tomorrow," ENC international conference, Junio 2, 1986.

[4]
• Thomas, Ron, 1989, "Radon's Troublesome Daughters Stir Up Cotroversy," AECL Ascent, Vol. 8, No. 2, verano 1989.
• Brookes, Warren T., Radon Terrorism Unleashed by EPA, The Washington Times, 29 Junio 1989
• Brookes, Warren T., "Radon: Anatomy of Risk-Hype," The Detroit News, 5 de Marzo, 1990.
14. Nero, A.V. et al.,1986, "Distribution of Radon 222: Concentration in U.S. Homes," Science, 21 Nov. 1986, pp. 992-997.
• Nero, A.V. 1988, "Controlling Indoor Pollution," Scientific American, Mayo 1988

[5]
• Cohen, Bernard L.,1987, "Tests of the Linear No Threshold Dose Response Relationship for High LET Radiation," Health Physics, Vol. 52, No. 5, pp. 629-636, Mayo 1989.
• Sagan, Leonard A., 1987, "What Is Hormesis and Why Haven't We Heard About It Before?," HealthPhysics, editorial, Vol. 52, No. 5, pp. 521-525, Mayo 1987.
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• Luckey, T.D., 1988, "Hormesis and Nurture With Ionizing Radiation," en Global 2000 Revisited, Hugh Ellsaesser, editor, Paragon House, 1988.

[6]
• Brundage, J.F. et al., 1988, "Building-Associated Risk of Febrile Acute Respiratory Ilness in Army
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• Lawrence, Henry J., 1989, "Is Your Office Out To Kill You?, Seattle Post-Intelligencer, Agosto 14, 1989.
• Holzman, David, 1989, "Elusive Culprits in Workplace Ills," Insight, Junio 26, 1989

[7]
• Nero, A.V. et al.,1986, "Distribution of Radon 222: Concentration in U.S. Homes," Science, 21 Nov. 1986, pp. 992-997.


Nota sull'autore:
Dott. Giuseppe Filipponi, fisico nucleare, docente, direttore della rivista Fusione Scienza e Tecnologia




Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
04-01-2013 19:42
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