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(OT) Laboratorio di Idee
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Cher
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(OT) Laboratorio di Idee

OT Laboratorio di Idee vuole solo essere un punto di raccolta e di segnalazione di quello che ormai sembra da più parti ignorato, la semplice volontà di guardare oltre.
Nessuno pretende la sintesi in formula della soluzione al pessimismo dilagante.

Partire dal pensiero come inizio e proseguire nella direzione della evoluzione tra umanesimo e scienza, tra accettazione della tecnologia che la scienza ci permette di accedere o la sottomissione all'ignoranza generata dal pressapochismo che  false illusioni ci vengono propinate in salsa ecologista.

Ora, che lo sfascio sembra inevitabile, ora che la vista della soluzione vaga nella ignota direzione, ora  che lo sguardo è offuscato da troppi incomprensibili meccanismi perversi, ora che tutti approdano all'unica baia dello sconforto, forse ,liberare i nostri pensieri in forma di idee ci affranchi da questo disgustoso squallore contemporaneo.

Il tutto vuole essere una provocazione al dialogo.

Cher


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it

Messaggio modificato il: 23-07-2012 alle 15:58 da Cher.

23-07-2012 13:28
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Cher
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Messaggio: #2
RE: (OT) Laboratorio di Idee

Tutti i frequentatori di Nuclearmeeeting sono invitati












Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Messaggio modificato il: 23-07-2012 alle 15:44 da Cher.

23-07-2012 14:53
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mi.greco
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Messaggio: #3
RE: (OT) Laboratorio di Idee

La tua nuova rubrica, definita da te "invitante o provocatoria" al dialogo,
mi auguro che sia compresa nella sua funzione sociale perchè, oltre ad essere un nuovo veicolo informativo, è anche un voler rispondere ad una recente considerazione rilevata sulla stampa non solo cartacea : "Gli Italiani non pensano più a danno della creatività, dell'inventiva e della ricerca". Sembra che il nostro paese, un tempo tra i primi al mondo per le sue invenzioni, si sia pian piano lasciato andare fino agli ultimi posti d'una presunta classifica, sicuramente opportuna e speculativa.
La crisi è anche sollecitata da questa mancanza d'inventiva e di rinnovo umanistico e scientifico.
Ciò che accadrà nei prossimi giorni a Matera è una Olimpiade del Pensiero che nasce, come Vita Parallela con le Olimpiadi di Londra.Matera chiama!.....Londra risponderà?
Matera, a mio avviso, è stata una scelta felice, potrei dire d'obbligo, considerando che tale iniziativa "Vite Parallele" nasce come un vero e proprio laboratorio in una Masseria che ha una storia sorprendente ed una ancor più sorprendente attività turistico culturale da fare invidia alle più rinomate stazioni turistiche di questa nostra "calda" Italia.
Tutto merito di Angelo Loperfido che l'ha fatta nascere dal nulla e in una terra poco generosa per la sua rinomata siccità.
Oggi i suoi più fedeli collaboratori sono la moglie Mimma ed i suoi giovanissimi figli: Miriam, Francesco ed Antonio.
In un prossimo mio intervento vi farò conoscere la storia di questa fantastica Masseria chiamata Del Pantaleone e le sue caratteristiche, le molteplici attività e....i sogni.
Per ora ringrazio Cher d'aver segnalato questa "Olimpiade del Pensiero" che ha un avvenire lungo e sicuro, nonostante il perdurare della crisi.
Michele Greco

Messaggio modificato il: 24-07-2012 alle 10:06 da mi.greco.

23-07-2012 19:56
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Cher
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Messaggio: #4
RE: (OT) Laboratorio di Idee

http://fermareildeclino.it/

"Cambiare la Politica, Fermare il Declino, Tornare a Crescere"

"Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un’aggravante"

La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 - tranne poche eccezioni individuali - ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente.

Per farlo deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale. Affinché l’interesse di chi lavora – o cerca di farlo, come i giovani e tante donne – diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese. I problemi odierni sono gli stessi di vent'anni fa, solo incancreniti: l’inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo finanziano stanno stremando l’Italia. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai.

Tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo. Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino.

Per questo motivo auspichiamo la creazione di una nuova forza politica – completamente diversa dalle esistenti – che induca un rinnovamento nei contenuti, nelle persone e nel modo di fare politica. Cittadini, associazioni, corpi intermedi, rappresentanze del lavoro e dell’impresa esprimono disagio e chiedono cambiamento, ma non trovano interlocutori. Ci rivolgiamo a loro per avviare un processo di aggregazione politica libero da personalismi e senza pregiudiziali ideologiche, mirato a fare dell’Italia un paese che prospera e cresce. Invitiamo a un confronto aperto le persone e le organizzazioni interessate, per costruire quel soggetto politico che 151 anni di storia unitaria ci hanno sinora negato e di cui abbiamo urgente bisogno.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
28-07-2012 13:33
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mi.greco
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RE: (OT) Laboratorio di Idee

Scende il sipario sulle Olimpiadi di Londra con un’ Italia che, nonostante le polemiche e le delusioni del nuoto, non ha deluso le aspettative dei nostri conterranei.
A Matera invece le Olimpiadi del Pensiero continuano con nuove iniziative e maggiore interesse. La Stampa Federale Europea, con sede in Roma, via XX Settembre 122, promotrice del programma europeo “Vite Parallele”, dopo l’”esordio” in Basilicata a Matera, nelle sale della Masseria del Pantaleone di Angelo Loperfido, si rivolge ai confinanti calabresi, proponendo la continuità della prima parte del programma sperimentale “Olimpiadi del Pensiero” ampliandola con un convegno su “La terza età e la crisi contemporanea”.
Per l’occasione la direzione della Stampa Federale Europea inaugura la sua terza sezione a Cosenza dopo quella di Firenze per la Toscana e Matera per la Basilicata che ufficializzerà la nuova sede nella sua Sala Multimediale il 16 settembre prossimo con un concorso a tema per bambini “L’Aquilone” per stimolarli a realizzare con la propria fantasia questo fantastico “giocattolo”, forse tra i più antichi e suggestivi. L’aquilone più bello sarà dipinto e firmato da Tommaso Cascella e restituito al giovane realizzatore.
A Matera, nonostante il periodo estivo ed i disagi del caldo, l’invito della SFE, rivolto ai locali, di presentare proprie invenzioni, idee e creatività, sia nel campo scientifico che umanistico, è stato accolto con l’invio di 14 progetti che, unitamente ai risultati avuti in terra di Calabria saranno valutati da una commissione della Società Italiana per il Progresso delle Scienze presieduta dallo scienziato Maurizio Cumo in Roma alla fine di settembre c.a.
Intanto a Cosenza, in una sede appropriata, si parla del Teatro Rendano, sarà allestita una grande mostra dell’artista romano Tommaso Cascella e di Bruno Ceccobelli che si “confronteranno” in Incontri di Tendenze ed uno spettacolo di teatro sperimentale gestito dal sottoscritto (presidente della SFE e membro operativo della Sips), dallo psichiatra Alessandro Meluzzi, dal noto batterista e cantautore Tullio De Piscopo e dal compositore Francis Kuipers con le scene ed i costumi dello stesso Tommaso Cascella.
La compagnia teatrale sarà formata e preparata in Matera con giovani attori e tecnici di teatro.

Michele Greco


15-08-2012 12:21
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RE: (OT) Laboratorio di Idee

Sto cercando info scientifiche sulla chimica del sangue umano per sviluppare un progetto in un settore innovativo con finalità in campo bio-medicale ( salva vita), chi può segnalarmi link d'interesse?
Cher


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Cher03@hotmail.it
25-08-2012 12:09
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RE: (OT) Laboratorio di Idee

Se parli del sangue umano credo che ti possono aiutare i vampiri; ne trovi in abbondanza tra i politici!

Michele Greco

30-08-2012 18:45
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mi.greco
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RE: (OT) Laboratorio di Idee

Caro Cher,
scusami per la risposta al tuo problema un po' sadica ma sicuramente realista.
Chiunque tratti di problemi ematici potrà indirizzarti ed aiutarti nella ricerca.
Ora io mi sto interessando dei problemi della terza età accostandola, in una realistica, per quanto spiacevole, parabola alla prima giovinezza.
Parlo di un programma che segue quello già svolto con successo in Matera delle Olimpiadi del Pensiero, che si terrà il prossimo 16 settembre nella Masseria del Pantaleone.
Posto integralmente un comunicato stampa.
La Crisi e la condizione degli anziani alla Sala Multimediale della Masseria del Pantaleone
L’ Azienda del Pantaleone fà ancora parlare di sè per lo sviluppo instancabile delle sue manifestazioni culturali.
Dopo “Le Olimpiadi del Pensiero”, nate in contemporanea con le Olimpiadi di Londra, l’Azienda apre una “Sala Multimediale” per accogliere la sezione Basilicata della Stampa Federale Europea. L’inaugurazione avverrà il 16 settembre con una apertura ai giovanissimi che saranno chiamati a realizzare un aquilone; il migliore, sarà dipinto e firmato dal noto artista Tommaso Cascella e riconsegnato al suo artefice. Seguirà un convegno sulla “Crisi e condizione degli anziani” ed una performance teatrale realizzata da un gruppo di teatro sperimentale che si sta formando in questi giorni in Matera.
Il convegno sarà condotto come un incontro tra giovani, maturi e anziani. Naturale consequenzialità di “Incontro di generazioni” in quanto le prime, la giovinezza e la maturità, hanno ancora in atto un naturale fisiologico divenire che prescinde da fattori sociali e burocratici, mentre la terza generazione, chiamata della Terza Età, o più realisticamente della vecchiaia, non potrà mai avere nemmeno l’illusione d’un possibile divenire perché la struttura burocratica e sociale, non solo non lo prevede ma, lo evita e lo rende utopicamente irraggiungibile se non impossibile.
Così l’esperienza, la cultura e la saggezza, vengono relegate nell’oasi del silenzio e dell’inutilità. Ciò che appare, ed è evidente, è lo stato di abbandono psichico in cui viene relegato l’anziano, drammaticamente vivendo in una condizione esasperante di passività. Colui che fu al centro del suo mondo ed interprete della sua vita, viene ridotto, da soggetto predicante, a oggetto predicato, ad una figura ai margini della vita attiva. Pertanto noi intendiamo promuovere un programma di attività che possa restituire dignità e presenza a quanti anziani, considerati “vuoto a perdere”, hanno pressante il desiderio di sentirsi ancora vivi e socialmente utili.
L’ Azienda del Pantaleone, che oggi è diventato un punto di riferimento essenziale per l’intera Basilicata, raccogliendo in essa interessi agroalimentari, turistici e culturali di utilità e di interesse comunitario, non solo si rende promotrice di questo evento ma, ha anche manifestato la seria intenzione di adoperarsi per realizzare, nel cuore della sua attività, strutture e servizi realmente utili a migliorare le condizioni degli anziani.
Il 16 sarà presentato un laborioso ed elaborato progetto perché per il prossimo futuro, ciò che oggi si discute, si rileva e si progetta, non resti un pour parler da prime donne.
Michele Greco

30-08-2012 18:56
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Messaggio: #9
RE: (OT) Laboratorio di Idee

Nel 1992 ho collaborato alla stesura di un libro fotografico con l'amico Gian , il cui titolo era "La terza eta? Non esiste"

http://www.deastore.com/autore/Gian%20Butturini.html

Sono lieto nell'apprendere che il tema è riproposto ed accolto nella masseria Pantaleone, ricreare i luoghi dove le generazioni agli antipodi temporali possano comunicare tra di loro in modo fisico e non virtuale è meritevole di segnalazione.


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RE: (OT) Laboratorio di Idee

Appello agli intellettuali al tempo della crisi: è ora di sfidare il potere
La sinistra discute del niente, la destra pensa a salvarsi: è il momento giusto per affermare un "pensiero divergente". Coraggioso, libero e folle
Marcello Veneziani - Lun, 01/10/2012 - 09:08


Bisanzio è assediata e la sinistra discute del sesso degli angeli, che nella società senza cielo sono i gay.

Bisanzio brucia e la destra pensa a salvarsi il sedere e dove esso si posa, ovvero i seggi per la modesta classe dirigente. L'Italia affonda e nessuno rappresenta il suo corpo ferito e la sua anima umiliata. Cosa può fare la cultura per il suo Paese? Poco, molto poco. Ma deve farlo, quando il suo Paese rischia di morire. Cosa può fare la cultura? Scrivere, testimoniare, rivolgere appelli, gridare nel deserto, difendere la lingua, l'arte, la civiltà. Ma non basta, mi rendo conto, non basta. Se cerca i mezzi per incidere con più efficacia si dice che è venduta e asservita. Se non li cerca, o addirittura li respinge, si dice che è rancorosa e sterile. Se sta nel mezzo finisce come l'asino di Buridano. Se si ritira nei suoi libri e nei suoi pensieri, riconoscendo che il cielo è la sua patria, si dice: ecco il solito intellettuale, impotente e sacerdotale, ma di una religione dove Dio si è spento.L'unica cosa che resta da fare alla cultura è affrontare il rischio e sfidare il potere, forte della sua assoluta debolezza, ricca della sua inerme povertà, libera e folle. Non rinunciando alla cultura ma al suo individualismo narcisista ed egocentrico. Non tocca alla cultura mobilitare un popolo, governare un paese, non ne sarebbe capace. Non è indole della cultura vera formare sette; ogni scrittore è una casa a sé, non ha un partito suo. Eppure in tempi eccezionali deve intervenire, pur non lasciando la sua occupazione principale che è pensare e creare in solitudine; ma sapendo che nei tornanti della Storia, ai giri di boa più decisivi, quando il fumo raggiunge anche il suo studio, deve fare la sua parte, generosamente, e non ritrarsi. Lasciar da parte i calcoli, anche i più nobili, e farlo per la gloria di concorrere a salvare il suo paese. Cent'anni fa si chiamò interventismo della cultura, e ci fu chi intervenne sul serio, chi rischiò davvero, perfino chi dette la vita in guerra; ci fu chi combinò guai e pasticci, chi si ritirò al momento della verità, dopo aver acceso gli animi. Armiamoci e partite. Ma nel frangente, la cultura non deve defilarsi, deve cimentarsi, provare le sue idee su strada.Oggi alla cultura tocca esprimere un pensiero divergente. Divergente non solo perché diverge e dissente dal potere che è oggi anonimo, transnazionale, astratto come la finanza. Ma deve coltivare un pensiero divergente perché deve esprimere due esigenze opposte: quella di tornare alla realtà, mentre il potere vive prigioniero di una bolla irreale, fatta di speculazione, autoreferenzialità e indici astratti. E insieme deve essere com'è sua natura lungimirante, esibire i principi e le idee, pur oscene, orientare e indicare. In sintesi: tornare alla realtà, che è fatta anche di ideali. Alla cultura oggi, pur così malmessa, tocca un compito non secondario: suscitare, risvegliare dal sonno senza sogni questo Paese di ombre viventi, che compensano la loro evanescenza con l'esercizio del potere. È vero, sono finiti i tempi della cultura interventista, il mondo è cambiato, la tecnica muove la vita con l'economia, la parola non basta. Alla cultura tocca rispondere alla corruzione politica in un solo modo: riscoprendo le motivazioni della politica, in assenza delle quali dilaga il malaffare.La cultura deve costringersi a farsi presente, deve fare la sua parte, fino in fondo. Deve scrivere, progettare, scendere per strada, mettere in relazione mondi diversi, parrocchie conflittuali; deve farsi ostetrica, se non addirittura ingravidare. Deve chiamare alla tradizione e reinterpretarla, ricordare il passato, indicare l'avvenire. Deve dare poesia attiva, ispirare. E deve mantenere la sua dignità anche se la chiameranno superbia, quella di chi dice: a me non serve niente, non puoi comprarmi con i soldi, i seggi o roba affine; non chiedo niente, mi declasserei se rinunciassi al mio compito per fare, che so, il parlamentare o accaparrarmi un vitalizio o una casa (rischio remoto, perché si gratificano i corpi seducenti e i servi, non le intelligenze e le idee). La cultura è troppo orgogliosa per cedere a così poco, e abdicare alla sua dignitosa solitudine in cambio di un appannaggio. La cultura deve osare.Il vero problema è come, con chi, a chi rivolgere il discorso, dove trovare compagni d'armi e d'anima disposti all'avventura. E come reggere al disgusto, allo sconforto, alla «bassa marea» che la circonda, senza lasciarsi prendere dalla tentazione di tornare soli. Prudenza, realismo, ponderatezza. Però si deve osare. L'appello è a chi non esercita il potere e non fa parte della cricca; a chi non sa che farsene di governi in apparenza affini che poi non lasciano neanche un'impronta del loro passaggio. A quel punto meglio la pura, impolitica testimonianza degli emarginati che andare al potere e lasciar le cose al loro degrado. La cultura deve farsi sentire, deve dire, pensare, agire, tracciare e lasciar traccia. Perché anche la cultura ha le sue responsabilità, non può bamboleggiare tra bizantinismi e ritrosie. Ci vuole uno stomaco di ferro per cimentarsi e capisco la tentazione dell'eremo; la pratico, la condivido. Anzi sono quasi convinto che alla fine non servirà a nulla: la voce grida nel deserto, nessuno la raccoglie, se non per dirti di tacere. E taceremo, non perché sottomessi, ma perché non abbiamo potere per accendere i microfoni. Alla cultura si addice la contemplazione ma a volte si richiede lo sforzo aggiuntivo, pur provvisorio, del movimento, nelle forme che le sono congeniali; a volte tocca esporsi. Lo fece Platone, lo fece Dante, lo fece mezzo Novecento eroico, figuriamoci se non possiamo farlo noi.



http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ap...42210.html


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Cher03@hotmail.it
01-10-2012 13:46
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