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dove vanno i ns soldi; grazie, politicanti!!Ma se andaste a zappare?
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sailwiz
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dove vanno i ns soldi; grazie, politicanti!!Ma se andaste a zappare?

Qatargas Chief Executive Officer HE Sheikh Khalid Bin Khalifa Al Thani, expects demand for Liquefied Natural Gas (LNG) to increase in the wake of the Fukushima Daiichi nuclear disaster.

Qatar is currently exporting 6 million metric tonnes per annum (mmtpa) of natural gas to Japan under a long-term supply deal. Speaking to the Qatar News Agency, Al Thani said Qatar may export a further 3 million mmtpa, pending a decision from the Japanese government.

Sheikh Khalid said, "Qatargas has invested in long term capacity creation through the construction of large mega-trains and ships to transport our LNG efficiently; building of terminal capacity in different markets such as the UK (South Hook) and US (Golden Pass). This creates flexibility and capacity in these markets. By securing access to the liquid gas markets of the US and the UK, Qatar was able to rapidly expand its LNG production."

Italy is currently holding a referendum on whether to scrap its nuclear program. The German government has already suspended further nuclear evelopment. The suspension of nuclear development is likely to lead to burgeoning demand for gas for electricity generation.

13-01-2012 15:46
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Cher
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RE: dove vanno i ns soldi; grazie, politicanti!!Ma se andaste a zappare?

Qatargas Amministratore Delegato HE Sheikh Khalid Bin Khalifa Al Thani, prevede che la domanda di Gas Naturale Liquefatto (GNL) per aumentare a seguito del disastro nucleare di Fukushima Daiichi.

Il Qatar è attualmente esportano 6 milioni di tonnellate metriche all'anno (mmtpa) di gas naturale in Giappone con un accordo a lungo termine di fornitura. Parlando con l'agenzia Qatar News, Al Thani ha detto Qatar può esportare un ulteriore 3.000.000 mmtpa, in attesa della decisione da parte del governo giapponese.

Sheikh Khalid ha detto: "Qatargas ha investito nella creazione di capacità a lungo termine, attraverso la costruzione di grandi mega-treni e navi per il trasporto di GNL nostro modo efficace; sviluppo di capacità del terminale in diversi mercati come il Regno Unito (South Hook) e US (Golden Pass) . Questo crea flessibilità e la capacità in questi mercati. assicurando l'accesso ai mercati del gas liquido di Stati Uniti e nel Regno Unito, il Qatar è stato in grado di espandere rapidamente la propria produzione di GNL ".

L'Italia è attualmente in possesso di un referendum per decidere se rottami il suo programma nucleare. Il governo tedesco ha già sospeso a seguito VILUPPO nucleare. La sospensione di sviluppo nucleare rischia di portare alla crescente domanda di gas per la produzione di energia elettrica.


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Cher03@hotmail.it
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Cher
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Messaggio: #3
RE: dove vanno i ns soldi; grazie, politicanti!!Ma se andaste a zappare?

Tanto per gradire:

http://archiviostorico.corriere.it/1993/...4230.shtml

I VERBALI DI TANGENTOPOLI RISCRIVONO UN GIALLO ITALIANO TITOLO: IL GAS UCCISE L' ATOMO

Nel 1987 l' energia nucleare fu sepolta dal referendum. Che pero' ebbe un complice. Chi? Valerio Bitetto, l' ex amministratore dell' Enel in carcere per mazzette ai politici, non ha dubbi: la lobby del metano. Che guidata dal Psi e in chiave anti Dc... - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Nucleare, anatomia di un delitto. Personaggi e interpreti: Enel, Eni, Psi, Dc, Verdi, Pci. Partecipazione straordinaria: Bettino Craxi, Claudio Martelli, Ciriaco De Mita, Giovanni Goria. I verbali di Tangentopoli riscrivono la sceneggiatura di un giallo italiano: la morte dell' atomo e il suo frettoloso funerale. Nel 1987 lo avevano sepolto un referendum e una martellante campagna ambientalista. E sull' onda della paura radioattiva diffusa da una nuvola maledetta il Paese aveva detto "no, grazie".

Sei anni dopo Chernobyl, lo scandalo tangenti ha riesumato anche la salma della "tecnologia che puo' fallire". E dopo i primi accertamenti sul banco degli imputati sale un altro accusato. Valerio Bitetto, ex consigliere dell' Enel, in carcere per le mazzette miliardarie incassate sul conto del Garofano, e' pronto a fare l' identikit dell' assassino. Il nucleare l' ha ucciso il referendum in complicita' con una lobby: quella del metano. Sponsor: il Psi.

Movente: mettere in buca la Dc e sostituirsi allo scudocrociato nel controllo del settore. Un settore strategico e redditizio per il partito capace di assumerne il controllo. Nel wargame energetico che da trent' anni si gioca in Italia con i soldi pubblici, affiorano trame e congiure che l' inchiesta dei giudici di Mani Pulite non ha ancora messo a fuoco.

Nel suo ufficio di via Vincenzo Monti, due giorni prima dell' arresto per una tangente da quattro miliardi pagata dalla Nuovo Pignone (gruppo Eni), Bitetto, 53 anni, ingegnere, socialista, ex colonnello di Craxi, cresciuto nella Cgil e approdato al consiglio d' amministrazione Enel all' inizio degli anni Ottanta, rilegge il libro nero della corruzione e racconta il suo ruolo di "combattente" all' assalto del potere Dc che fino ad allora dominava i grandi enti di Stato. "Avevo una missione da compiere e mi sono subito applicato: dovevo rompere l' egemonia Dc nel business energetico e trovare uno spazio per il Psi, sistematicamente tagliato fuori dai grandi appalti gestiti da ministero dell' Industria, Finmeccanica, Ansaldo, Enel ed Enea che facevano capo ai vari big dello scudocrociato: da Moro ad Andreotti, da Donat Cattin a Marcora. Dopo una fase di studio l' unica strada mi e' sembrata quella di aggregare sistemi industriali privati e portarli a gestire tangenti. Cosi' ho incominciato a taglieggiare i privati...". E una strada in salita quella di Bitetto. L' Enel e' un grande carrozzone di Stato, centomila dipendenti, un fatturato di 12 mila miliardi, una produzione elettrica di 158 miliardi di chilovattora, un presidente di nomina Dc e un consiglio d' amministrazione che fa da cerniera con i partiti di governo.

Il cuore e' democristiano, ma nelle decisioni si forma spesso un asse con il Pci, come nel caso dell' atomo. Il piano energetico del ' 78, che prevede 12 mila megawatt nucleari, passa in Parlamento con il voto comunista e l' astensione del Psi. "Dc e Psi difendevano il sistema delle partecipazioni statali perche' con il nucleare avevano creato un sistema protetto, che garantiva una quota anche alle cooperative rosse . racconta l' ingegnere che con le sue prime confessioni ha portato al quarto avviso di garanzia Craxi .. Il Psi all' interno dell' Enel si era sempre limitato ad azioni di guerriglia, ma con l' avvento di Craxi bisognava trovare una nuova strategia: il suo disegno era quello di diversificare le fonti e centralizzarne la gestione.

Ma per dribblare gli apparati dello Stato era necessario operare una politica di sfondamento coinvolgendo le imprese private. Io mi sono dedicato a questo: prima favorendo il ritorno al carbone, poi il risanamento ambientale, infine il mix che doveva comprendere anche una quota di nucleare. Ma dopo Chernobyl tutto e' diventato piu' difficile. La lobby del metano e' diventata un rullo compressore, una formidabile macchina da guerra per il consenso e le tangenti, con ramificazioni su tutto il territorio attraverso le concessionarie. Craxi, dopo avermi dato via libera, si e' schierato da quella parte e io ho perso la mia partita: non sono piu' stato il suo interlocutore".

Pulito, ecologico, apparentemente conveniente il metano a meta' anni Ottanta diventa il grimaldello del Psi per ridiscutere da una posizione di forza tutta la politica energetica italiana. Il nucleare arranca, dei quattro impianti costruiti in vent' anni solo uno e' in funzione tra polemiche e fermate sospette, quello di Caorso. Garigliano e Trino Vercellese sono disattivati, Latina e' ormai a fine corsa. E quasi pronta Montalto di Castro: ma il cantiere e' diventato un pozzo senza fondo di miliardi. Mille, duemila, seimila. Senza mai entrare in funzione. Per il Psi cinque anni di pressing nell' Enel, il lavoro ai fianchi delle Partecipazioni statali e la presidenza dell' Eni hanno ribaltato gli antichi equilibri. L' industria privata appoggia l' onda lunga socialista, Bettino Craxi e' presidente del Consiglio, la Borsa tira e la nave Italia va. Nel 1985, alla scadenza del primo mandato, Bitetto ottiene la riconferma all' Enel senza fatica.

E oggi ammette: "E vero, taglieggiavo i privati, ma c' e' stato un reciproco consenso. Quando ho chiesto ad alcune ditte come la Tosi o la Belleli se volevano entrare nel grande business degli impianti, sembrava che non aspettassero altro. La Tosi era in difficolta' e rischiava la chiusura. La Belleli e' riuscita ad entrare nel giro e senza il mio aiuto, non avrebbe avuto il decollo. Pagavano la tangente, ma erano d' accordo. Sapevano anche che non bastava solo il mio appoggio per concludere gli affari, ci voleva il consenso degli altri consiglieri.

Ma coi soldi passava tutto". Quando il 26 aprile 1986 il vento dell' Est porta con una nuvola l' angoscia radioattiva il Psi e' il primo partito a dire "nucleare addio". Claudio Martelli, vicesegretario, cavalca la protesta ambientalista, la Dc e' spiazzata, il Pci lacerato. Attorno all' energia dell' atomo l' Italia si spacca: Chernobyl manda in corto circuito le fragili certezze della politica energetica nazionale. Sul nucleare ci si interroga, si litiga, ci si divide. E mentre i Verdi martellano l' opinione pubblica con dati da brivido sui rischi della fissione atomica, al governo si prepara la staffetta Psi Dc.

E forte, fortissimo Craxi quando lascia il timone di Palazzo Chigi. Giovanni Goria, il suo successore, deve fare i conti con un referendum che ha detto no alle centrali nucleari. Tocca a lui e al ministro Adolfo Battaglia, repubblicano, firmare la smobilitazione. E quasi una nemesi storica: i partiti che piu' di altri hanno spinto questa tecnologia ora la condannano a morte. Crolla il fortino costruito dallo scudocrociato: le nuove fonti sono il metano e il carbone, sulle quali il Psi aveva investito in largo anticipo. Ora il business energetico puo' passare da via Del Corso.

Ma sempre meno attraverso Bitetto. E l' ora di Bartolomeo De Toma, collettore di tangenti nel settore energetico ambientale e di Silvano Larini, regista dei fondi neri del Garofano. C' e' il gruppo Acqua dei fratelli Ottavio e Giuseppe Pisante pronti a lasciare dall' 1 al 3% su ogni appalto per le centrali Enel. E poi c' e' l' Eni, che per i pagamenti ha un filo diretto con via del Corso senza dimenticare piazza del Gesu' . Chernobyl, referendum, campagna ecologistica, metano: tutti hanno colpito a morte il nucleare.

"Sicuramente c' e' un concorso di colpa . racconta Bitetto .. Gli accordi per il gasdotto algerino hanno imposto all' Eni una politica d' assalto per favorire la nuova fonte energetica. E con il Psi c' e' stata un' unita' d' intenti. Anche l' appoggio dato ai Verdi, non e' un mistero. L' Eni si e' sempre coperta bene sul fronte ambientalista, con finanziamenti occulti e palesi". E la lobby dell' atomo? Distrutta, disintegrata. Resiste, come l' ultimo dei mohicani, Felice Ippolito, ex presidente del Cnen: "La pagina dell' addio al nucleare e' una delle piu' vergognose della storia italiana. In un cupio dissolvi la vigliaccheria della classe politica non e' neppure riuscita a salvare il presidio tecnologico. Chi prendeva le mazzette con il nucleare ha continuato a prenderle con il metano: dalla Dc al Psi e' solo cambiata la cassa".

Schiavi Giangiacomo

Pagina 23
(7 aprile 1993) - Corriere della Sera


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Messaggio: #4
RE: dove vanno i ns soldi; grazie, politicanti!!Ma se andaste a zappare?

naturalmente la Magistratura, su queste cosette, non ha tempo per indagare. Ha cose ben più importanti.

19-01-2012 14:19
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