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Giacimenti di Uranio in Italia.
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Cher
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Messaggio: #1
Giacimenti di Uranio in Italia.

Riporto questo interessante fonte di informazioni sempre con lo spirito della diffusione della informazione:
http://www.archivionucleare.com/index.ph...-ippolito/

Camillo Mario Pessina scrive:
15 Aprile 2011 alle 10:05
Ho lavorato per quindici anni nelle miniere di uranio dell’Agip come geologo.
In quell’occasione ho avuto la fortuna di accompagnare il prof. Felice Ippolito
a visitare il giacimento uranifero di val Vedello(So).
In merito a quanto scritto da Antonio Bianco il 1° luglio 2010 - a proposito delle “cave” italiane di uranio dell’Agip- specifico trattarsi di miniere (mai entrate in produzione) e non cave. Gli unici due giacimenti a pechblenda accertati in Italia - le altre sono semplici manifestazioni uranifere di scarsa rilevanza industriale - sono quelle di val Vedello (So) (la il più grande) e quello di Novazza (Bg). Entrambe sono poste sulle Orobie lombarde.
Per informazioni più dettagliate suggerisco i siti
www.valvedello.com

www.valvedello.it.
Camillo Mario Pessina - geologo


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Cher03@hotmail.it
15-04-2011 11:43
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Cher
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Messaggio: #2
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

Domanda al geologo Camillo Mario Pessina, queste gallerie “11Km” sono agibili?

Potrebbero essere sfruttate ( teoricamente) per ricavare del minerale per l’industria nucleare?

Potrebbero essere sfruttate per altri usi?

Il motivo che nel link con suffisso IT gli argomenti sono tutti in Inglese è per cautelarsi o semplice volontà?

Grazie dell’attenzione.


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15-04-2011 19:33
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Cher
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Messaggio: #3
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.


Tratto da:
http://www.archivionucleare.com/index.ph...-ippolito/


Camillo Mario Pessina -geologo scrive:
15 Aprile 2011 alle 21:57
Gentile Cher. Non me ne voglia se con sincerità le confesso che mi farebbe piacere sapere con chi parlo. Io mi sono presentato senza pseudonimi. Le risponderò comunque:

Le leggi minerarie italiane impongono - alla chiusura di ricerche minerarie – la messa in sicurezza delle gallerie, impedendone l’ingresso a chicchessia. Tutti gli ingressi erano stati murati con calcestruzzo protetto da una barriera di detriti e massi. Le gallerie non sono pertanto accessibili. Nel frattempo sono passati 25 anni.

Trattandosi di un giacimento, come ho scritto sui miei siti, ha significato economico e quindi industriale. Pertanto - teoricamente- si potrebbe ricavare del minerale da cui ottenere dello “Yellow cake” ma, sarebbero necessari, prima, ulteriori lavori minerari di “preparazione alla coltivazione”.

Personalmente non vedo altre destinazioni d’uso.

Effettivamente un sito con suffisso .it, scritto in inglese può lasciare perplessi. Era però nato, inizialmente, con l’idea d’essere un unico sito che trattasse in maniera professionale l’argomento. E’ stato scritto in inglese perché avesse valenza internazionale - come mi pare sia giusto - dato l’interesse scientifico del giacimento di val Vedello. Le datazioni delle età radiometriche del minerale uranifero ci hanno permesso i capire che le Orobie (porzione del Sudalpino) sono nate molto prima di quanto si pensasse. L’ho scritto nel sito in discussione. Nessun motivo di cautela dunque!
Cordiali saluti


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RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

quindi ne abbiamo da sfruttare? in che quantità?

16-04-2011 19:09
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Messaggio: #5
RE:  Giacimenti di Uranio in Italia.

Steve ha Scritto:

quindi ne abbiamo da sfruttare? in che quantità?


Credo di rammentare che all'epoca sia stato stimato che i giacimenti italiani avrebbero potuto alimentare la centrale di Garigliano per circa 15 anni...

Molto poco insomma, tenuto conto della scarsa potenza dell'impianto in questione...

Se non trovi informazioni migliori fammelo sapere e vedo di recuperarti i documenti che consultai all'epoca...

17-04-2011 00:24
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Cher
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Messaggio: #6
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.


1# Il fatto che esistono giacimenti di Uranio sfruttabili, elimina di fatto una tesi antinuclearista che di uranio in Italia non ci sia.
2# La filiera genera una ricaduta molto più stabile dei "montatori" di pannelli FV.
3#La dimostrazione che la politica antinuclearista ha radici che affondano negli interessi delle lobby che devono " imporre" tutto tranne il nucleare.

Solo la stima dei geologi può dare una risposta.

Sarebbe interessante, su base 15 anni quante TEP ( tonnelate equivalenti di petrolio) e relative tonnelate di CO2.


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Messaggio modificato il: 17-04-2011 alle 13:06 da Cher.

17-04-2011 11:15
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Steve
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RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

non si diceva che pure in trentino ci sono giacimenti?

17-04-2011 23:32
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Cher
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Messaggio: #8
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

Mi ero posto la domanda , se il giacimento non è “economicamente” sfruttabile è “toricamente” utilizzabile per la giacenza o stoccaggio dei contenitori delle scorie?


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18-04-2011 11:04
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camillo
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Messaggio: #9
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

Gent. Steve.

Rispondo alle sue domande con un po’ di ritardo. Non sempre mi è possibile rispondere in tempo reale.
Attualmente in Italia di giacimenti veri (economicamente coltivabili), a minerali di uranio ne esistono solo due. Entrambi sono posti a pochi chilometri l’uno dall’altro (circa 15 Km. in linea d’aria  in direzione N-S).
Sono quelli di val Vedello (So) e di Novazza (Bg). Entrambi si trovano sulle Orobie lombarde, nella stessa formazione vulcanoclastica  del “Collio” di età Permiano inferiore (286-258 Ma).
Il giacimento di val Vedello, quello più grande - come scritto sui miei due siti  www.valvedello.it  e ww.valvedello.com - a seconda dei tenori del “tout venant” mineralizzato, le quantità di uranio (proven=sicure) oscillano tra le 3600 ton (tenore: 1 ‰) e le 6000 ton di U3O8 (tenore: 0,65 ‰).
Non dimentichiamo inoltre che i lavori di esplorazione e di valutazione dei quantitativi del minerale presente furono sospesi d’imperio dalla stessa Agip nell’estate del 1983, nonostante la mineralizzazione proseguisse in profondità. Ergo, non sappiamo quanto altro ancora possa essercene.
La miniera di Novazza è stata valutata per un quantitativo (proven) di 1500 ton di U3O8 (tenore 1‰). Per Novazza però difficilmente si arriverà a un incremento dei quantitativi perché ulteriori ricerche esplorative non hanno portato al rinvenimento di nuovi  corpi mineralizzati.
In Trentino e precisamente in val Rendena furono rinvenute mineralizzazioni uranifere nelle “Arenarie di val Gardena” di età Permiano Superiore. Esse ricordano molto le arenarie e i microconglomerati mineralizzati a uranio ritrovati a Costa Magrera (Gromo-Bg) a tetto della Formazione di Collio e alla base della serie rossa del Verrucano Lombardo.
In val Rendena, furono aperti diversi imbocchi di gallerie di ricerca (1957 e successivamente). Ricorderò i più importanti cantieri di: Palastro 1 (980 m. di galleria), Palastro 3 (600 m. di galleria), Pranebli (500m. di galleria), Pradei (480 m. di galleria). Gli imbocchi sono stati tutti murati. La popolazione locale (o i soliti noti?) si è opposta alla coltivazione e al prosieguo di ulteriori ricerche anche con tentativi di sabotaggio.
Ricordo d’aver visto nel museo di storia naturale di Denver (1974) bellissimi campioni di minerali uraniferi provenienti dalla val Rendena, non ricordo di averne visti altrettanti in Italia.
Non definirei comunque queste mineralizzazioni, giacimenti, (li chiamerei piccoli depositi) perché, attualmente, i quantitativi presenti non sono tali da giustificarne lo sfruttamento.

19-04-2011 17:14
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Messaggio: #10
RE: Giacimenti di Uranio in Italia.

Ringrazio pubblicamente il Geologo Camillo M. P. per la sua gentilezza e cortesia.
Riporto dal blog Archivio Nucleare la risposta alla mia domanda precedente per completare la discussione per fruitori di questo thread.:

C.M.Pessina scrive:
18 Aprile 2011 alle 16:08
Gent. Cher
Non conosco l’abitudine del far ”brillare “ le gallerie di ricerca mineraria. Anche perché questo precluderebbe la possibilità di riprendere, “almeno”, eventuali studi geologici nel sottosuolo della miniera. La geologia di miniera in val Vedello ha ancora molte cose da dire.
L’area del giacimento e quindi la miniera di val Vedello non è più in concessione all’Agip da tempo che ha rinunciato definitivamente al titolo a partire dalla fine degli anni ottanta. La Regione Lombardia, nella sua discutibile visione, ha, successivamente (Application Metex) posto il veto a qualsiasi attività futura in val Vedello e Novazza e dunque a qualunque richiesta di ulteriori studi e/o sfruttamento. Formigoni ha detto, recentemente, che la Lombardia è autosufficiente da punto di vista energetico!
Il giacimento di val Vedello è economicamente sfruttabile – lo era nel 1984 quando lo Yellow Cake costava 17 $ la libbra – Il problema è che i veti di una certa classe politica (la stessa che è contro i reattori nucleari) e i gruppi ambientalisti correlati ne impediscono lo sviluppo.
Non credo che le gallerie di ricerca di val Vedello siano adatte allo stoccaggio dei contenitori delle ”scorie” perché non ne hanno i requisiti. Scanzano Ionico, che era il luogo prescelto dalla Sogin, lo era per la presenza a 700 m. di profondità di un plastico e asciutto orizzonte di salgemma dove acqua e sismi erano praticamente assenti.


..........Ho prodotto nel mio sito “valvedello.com” un angolino scientifico (molto poco scientifico in verità) per permettere a chi vorrà leggerlo - quando si parla di certi argomenti specialistici – l’uso di un linguaggio comune e appropriato; per capirci, per intenderci, per non compiere affermazioni errate dal punto di vista fattuale.......


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