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Il Foltovoltaico batte il Nucleare
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Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Non so se vi sia sfuggito quanto vi invio che richiederebbe "qualche smentita".
Michele Greco
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Il fotovoltaico batte il nucleare.Quello che fino a qualche tempo fa poteva essere semplicemente un sospetto diventa oggi una consolidata realtà, almeno per quanto [...]
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Conto EnergiaIl 6 agosto 2010, con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Ambiente, è stato emanato [...]
Buone notizie: Più tempo disponibile per il conto energia 2010.Non più il 31 dicembre 2010, bensì il 30 giugno 2011. Slitta la data entro la quale dovranno entrare in [...]
Campagna Legambiente “Eternit free”AMBIENTE. Parte da Lecce la campagna Legambiente “Eternit free”. Impianti fotovoltaici al posto dei pericolosi tetti in eternit. E questo [...]
Per l’Europa un futuro 100% rinnovabileBruxelles, International — Il nostro studio “Energy [R]evolution” mostra come le energie verdi possono aiutare l’Europa a guadagnare competitività nella [...]
Il fotovoltaico batte la crisi(Teleborsa) – Roma, 21 giu – Si è svolto oggi a Milano l’incontro “Il fotovoltaico e la rete elettrica: prospettive [...]
Il fotovoltaico batte il nucleare.
giovedì, 30 settembre 2010



Quello che fino a qualche tempo fa poteva essere semplicemente un sospetto diventa oggi una consolidata realtà, almeno per quanto attiene gli Stati Uniti d’ America.
La notizia difatti arriva direttamente dagli Usa e sembra essere la prova oggettiva tanto attesa da tutti coloro che hanno sempre sostenuto la produzione di energia tramite l’ausilio di fonti energetiche rinnovabili.

Il dato è confermato quindi: l’energia solare costa meno di quella nucleare!
A confermarlo uno studio della Duke University che, in base a tecniche di comparazione su costi e produzione, ha decretato che si è oramai sancito quello che gli addetti al settore hanno già definito un vero e proprio “sorpasso storico”.

Difatti se si conduce un’attenta analisi sui costi di produzione del fotovoltaico comparandoli con quelli derivanti dall’utilizzo delle centrali nucleari programmate nel paese, il dato emerge con netta chiarezza, Il solare fotovoltaico ha conquistato una vera e propria posizione di spicco tra le varie alternative low cost, superando perfino il nucleare!
A divulgare la notizia John Blackburn, un docente di economia dell’università, che ha riportato i risultati raggiunti tramite la propria ricerca, all‘interno dell‘ articolo “Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover”, pubblicato sul sito dell’ateneo.

A quanto pare in termini monetari il solare ha raggiunto addirittura i 16 centesimi di dollaro a kilowattora.

Una progressiva e costante riduzione dei costi in meno di otto anni a dispetto di quelli impiegati per portare avanti i reattori nucleari che, invece, hanno subito un incremento passando da 2 miliardi di dollari nel 2002 a 10 nel 2010.
Un vero e proprio smacco per l’Italia, sembrerebbe, che testardamente continua ad investire nella parte sbagliata.

via Il fotovoltaico batte il nucleare in termini di costi | Pienosole.it.
Tag:energia solare, Fotovoltaico, nucleare
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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Conto Energia
venerdì, 10 settembre 2010



Il 6 agosto 2010, con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Ambiente, è stato emanato il nuovo Conto Energia, che stabilisce gli incentivi statali per il fotovoltaico dal 2011 al 2013. Il Decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 agosto 2010 e ricalca il testo approvato a luglio dalla Conferenza Stato-Regioni.

Di seguito ricordiamo le principali novità introdotte dal Decreto:

•obiettivi: il tetto di potenza incentivabile e l’obiettivo nazionale di potenza installata al 2020 sono stabiliti rispettivamente in 3.000 MW e 8.000 MW. Ai 3.000 MW si aggiungono 300 MW per gli impianti integrati con caratteristiche innovative e 200 MW per gli impianti a concentrazione;
•semplificazione tipologie installative: gli impianti sono classificati in due sole tipologie – “impianti su edifici” e “altri impianti fotovoltaici”; viene introdotta tuttavia la categoria “impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative” cui vengono riservate tariffe speciali;
•articolazione classi di potenza: la differenziazione degli incentivi si basa su 5 classi di potenza degli impianti, anziché 3 (1-3 kWp, 3-20 kWp, 20-200 kWp, 200-1.000 kWp, oltre i 1.000 kWp);
•riduzione tariffe: rispetto al 2010, le tariffe incentivanti sono ridotte di percentuali diverse a seconda della tipologia e dimensione d’impianto. Nel 2012 e 2013 le tariffe saranno decurtate di un ulteriore 6% annuo.
Gli impianti su pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline hanno diritto ad una tariffa pari alla media aritmetica tra quella spettante per impianti su edifici e quella per altri impianti.
Potenza impianto
Dal 1° gen al 30 apr 2011
Dal 1° mag al 31 ago 2011
Dal 1° set al 31 dic 2011

Su edifici
Altri impianti
Su edifici
Altri impianti
Su edifici
Altri impianti

1-3 kWp
0,402 €/Kwh
0,362
0,391
0,347
0,380
0,333

3-20 kWp
0,377
0,339
0,360
0,322
0,342
0,304

20-200 kWp
0,358
0,321
0,341
0,309
0,323
0,285

200-1.000 kWp
0,355
0,314
0,335
0,303
0,314
0,266

1.000-5.000 kWp
0,351
0,313
0,327
0,289
0,302
0,264

> 5.000 kWp
0,333
0,297
0,311
0,275
0,287
0,251


•riduzione progressiva tariffe: nel 2011 le tariffe saranno ridotte ogni 4 mesi;
•premi aggiuntivi: sono previste maggiorazioni sulle tariffe per impianti in regime di scambio sul posto realizzati su edifici abbinati ad un uso efficiente dell’energia, per impianti fotovoltaici non realizzati su edifici che si trovano in zone classificate industriali, commerciali, cave esaurite, discariche o siti contaminati, per impianti in scambio sul posto realizzati su edifici da piccoli comuni e per impianti con profilo di scambio prevedibile; per impianti installati in sostituzione di coperture in eternit, l’incremento della tariffa è passato dal 5 al 10%;
•semplificazione autorizzazioni: la costruzione di impianti fotovoltaici su edifici, non ricadenti nei casi in cui non sia necessario alcun titolo edilizio abilitativo, è soggetta a dichiarazione di inizio attività;
•impianti integrati con caratteristiche innovative e a concentrazione: sono stabilite tariffe incentivanti anche per impianti integrati con caratteristiche innovative ed impianti fotovoltaici a concentrazione.

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Buone notizie: Più tempo disponibile per il conto energia 2010.
lunedì, 9 agosto 2010
Non più il 31 dicembre 2010, bensì il 30 giugno 2011. Slitta la data entro la quale dovranno entrare in esercizio gli impianti fotovoltaici per poter continuare a godere delle tariffe incentivanti del secondo conto energia, quello attualmente in vigore e che lo sarà fino a fine anno. Il colpo di scena arriva con l’approvazione, ieri mattina al Senato, di un emendamento al cosiddetto “decreto energia” (d.l. 8 luglio 2010, n. 105) che passerà all’esame della Camera la settimana prossima ma che, essendo “blindato”, non dovrebbe subire modifiche.

L’emendamento in questione modifica il provvedimento con cui si stabiliva che potevano accedere agli incentivi attuali solo gli impianti entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2010, (ossia il comma 1 dell’articolo 2-sexies del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 marzo 2010, n. 41) è lo sostituisce così: “Le tariffe incentivanti di cui all’articolo 6 del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 19 febbraio 2007 (…) sono riconosciute a tutti i soggetti che, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 5 del medesimo decreto ministeriale, abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l’installazione dell’impianto fotovoltaico, abbiano comunicato all’amministrazione competente al rilascio dell’autorizzazione, al gestore di rete e al Gestore dei Servizi Elettrici-GSE S.p.a., entro la medesima data, la fine lavori ed entrino in esercizio entro il 30 giugno 2011.”

Quindi, se il decreto così emendato passerà, per godere degli incentivi attuali (anziché di quelli rivisti al ribasso del conto energia 2011) non occorrerà più che sia effettuata la richiesta all’Enel in tempo utile (cioè il 15 novembre 2010 per gli impianti semplici) e che l’impianto entri in esercizio entro il 31 dicembre 2010. Basterà che entro quella data l’impianto sia finito (lo certificherà l’asseverazione di un tecnico abilitato) e la richiesta di allacciamento presentata, a quel punto per l’entrata in esercizio ci sarà tempo appunto fino al 30 giugno.

Ispezioni e controlli affinché nessuno bari sono delegati al gestore di rete e al GSE, mentre l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, entro 90 giorni dalla conversione del decreto, dovrà approntare delle regole per evitare “fenomeni di prenotazione di capacità di rete per impianti alimentati da fonti rinnovabili per i quali non siano verificate entro tempi definiti le condizioni di
concreta realizzabilità delle iniziative, anche con riferimento alle richieste di connessione già assegnate”

“L’emendamento -spiega a Qualenergia.it il senatore Francesco Ferrante (PD) – è stato introdotto per evitare che a causa di ritardi nelle procedure di connessione da parte del gestore di rete molti impianti perdessero il diritto ad accedere al vecchio conto energia. Con una finestra così ampia tra la domanda di allacciamento e la data entro cui l’impianto deve entrare in funzione, e con le regole di garanzia che l’Autorità stabilirà, questo non dovrebbe più accadere”. Insomma, un emendamento per
evitare ingorghi nelle procedure di connessione con il quale passaggio dal secondo al terzo conto energia sarà più morbido.

Sotto lo schema incentivante del prossimo conto energia ricadranno, dunque, solo gli impianti che non saranno pronti e non avranno effettuato la richiesta di connessione entro il 31 dicembre 2010 o che comunque non saranno entrati in esercizio oltre il 30 giugno 2011.
Questi – come spiegato su queste pagine nell’illustrare le modifiche introdotte (Qualenergia.it – Uno sguardo al terzo conto energia) andranno incontro a riduzioni delle tariffe incentivanti tra 10 e il 25% per gli impianti installati su edifici e tra il 13 e il 27% circa per gli altri impianti.

09/08/02010
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Campagna Legambiente “Eternit free”
domenica, 11 luglio 2010
AMBIENTE. Parte da Lecce la campagna Legambiente “Eternit free”. Impianti fotovoltaici al posto dei pericolosi tetti in eternit. E questo lobiettivo di “Eternit free” la campagna di Legambiente e AzzeroCO2 per eliminare lamianto ancora presente nel territorio, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato Dm del 19 febbraio 2007 in scadenza nel dicembre 2010. Ad iniziare lopera di bonifica sarà la provincia di Lecce che per prima ha aderito al progetto, scegliendo così di promuovere la sostituzione delle coperture in eternit delle aziende con impianti fotovoltaici.Con Eternit free tutte le aziende della Provincia di Lecce saranno informate, quindi, sulla possibilità di utilizzare gli incentivi nazionali e locali per interventi di sostituzione delleternit presente sulle coperture dei capannoni destinati ad attività agricole e industriali con impianti fotovoltaici. Legambiente e AzzeroCO2 con laiuto di della Provincia, di Confindustria Lecce e Confartigianato Lecce individueranno le aziende da coinvolgere nel progetto che potranno scegliere di finanziarsi da sole o di essere supportate dal credito bancario. Le aziende del territorio della Provincia, infatti, potranno alternativamente ricevere un supporto qualificato per investire risorse proprie nella realizzazione di un impianto fotovoltaico oppure beneficiare gratuitamente della bonifica del proprio capannone, cedendo il diritto di superficie della copertura ad AzzeroCO2.La Provincia di Lecce potrebbe divenire quindi la prima provincia libera dallamianto. Si stima, infatti, che in questa provincia le coperture dei capannoni industriali ancora in eternit siano oltre 200 per una superficie ancora da sostituire pari a 250.000mq. Se aderissero alla campagna tutti gli operatori del territorio ed eventualmente qualche capannone con copertura convenzionale si potrebbe arrivare ad un potenziale di circa 25 MW fotovoltaici con benefici per la salute dei cittadini e per lambiente.

viaHelp Consumatori – Leggi news.
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Google news sul Fotovoltaico in Sicilia
Bonus per la sostituzione di eternit con impianti fotovoltaici - Newz.it 2 ottobre 2010
INT - Sicilia, Tutto pronto per la prima autostrada alimentata dal ... - Il Velino 2 ottobre 2010
Clifford Chance e Norton Rose nel fotovoltaico in Sicilia - Toplegal.it (Abbonamento) 1 ottobre 2010
Fotovoltaico a Catania, ci saranno 250 nuove assunzioni - BlogSicilia.it (Blog) 29 settembre 2010
Estorsioni mafiose dal sole e dal vento - Guidasicilia.it 16 settembre 2010

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03-10-2010 15:59
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RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

RE: email su nucleare e media
New York Times corrects the record on nuclear power versus solar  

August 3, 2010 -- In late July the New York Times published an article that states solar power is more affordable than nuclear.  It was subsequently published in a series of newspapers and online publications across the globe and then it came to light that the data used to back up the article was obtained through research that was paid for by an group that opposes nuclear power.

Fortunately the Times re-released the story with an addendum, which even states the writer did not use any other data, most of which conflicts the study she did quote.

The following is a copy of the printed addendum:

Editors' Note: August 3, 2010

An article published July 27 in an Energy Special Report analyzed the costs of nuclear energy production. It quoted a study that found that electricity from solar photovoltaic systems could now be produced less expensively than electricity from new nuclear power plants.

In raising several questions about this issue and the economics of nuclear power, the article failed to point out, as it should have, that the study was prepared for an environmental advocacy group, which, according to its Web site, is committed to ''tackling the accelerating crisis posed by climate change - along with the various risks of nuclear power.'' The article also failed to take account of other studies that have come to contrasting conclusions, or to include in the mix of authorities quoted any who elaborated on differing analyses of the economics of energy production.

Although the article did quote extensively from the Web site of the Nuclear Energy Institute, an industry group, representatives of the institute were not given an opportunity to respond to the claims of the study. This further contributed to an imbalance in the presentation of this issue.
*********************************
Traduzione con traslate di google:
New York Times corregge il record sul nucleare contro solare

3 agosto 2010 - Alla fine di luglio il New York Times ha pubblicato un articolo che indica l'energia solare è più accessibile di quello nucleare. Essa è stata successivamente pubblicata in una serie di giornali e pubblicazioni online tutto il mondo e poi venne alla luce che i dati utilizzati per il backup del articolo è stato ottenuto attraverso la ricerca che è stato pagato da uno del gruppo che si oppone al nucleare.

Per fortuna il re-released Times la storia con un addendum, che afferma anche lo scrittore non ha utilizzato tutti gli altri dati, la maggior parte dei conflitti che lo studio ha fatto un'offerta.

La seguente è una copia del addendum stampato:

Nota Editors ': 3 agosto 2010

Un articolo pubblicato 27 luglio in una relazione speciale dell'energia ha analizzato i costi di produzione di energia nucleare. Ha citato uno studio che ha trovato che l'energia elettrica da impianti solari fotovoltaici potrebbe ora essere prodotti a costi minori di elettricità da nuovi impianti nucleari.

Nel sollevare diverse domande su questo problema e l'economia del nucleare, l'articolo mancato di sottolineare, come avrebbe dovuto, che lo studio era preparato per un gruppo di difesa dell'ambiente, che, è impegnata secondo il suo sito web, di'' affrontare la crisi accelerando posti dai cambiamenti climatici - insieme con i vari rischi del nucleare.''L'articolo ha anche omesso di tener conto di altri studi che sono giunti a conclusioni contrastanti, o di includere nel mix delle authorities citato che ogni elaborato analisi delle differenti condizioni economiche della produzione di energia.

Sebbene l'articolo abbia ampiamente citazione dal sito web del Nuclear Energy Institute, un gruppo di settore, i rappresentanti dell'Istituto non hanno avuto la possibilità di rispondere alle richieste dello studio. Questo contribuì a uno squilibrio nella presentazione di questo problema.
**********************
Nota personale , attendiamo la segnalazione o dir si voglia correzione sul nostrano "corriere della sera" in merito. Dubito di leggerla!

04-08-2010 02:48 PM

Illuso di leggere la correzione! Ma la sfacciataggine di di amplificare delle balle da parte degli Eco-Idioti per supportare delle cose non vere è semplicemente bizzarro! Le false informazioni regnano sovrane! Disgusto docetToungue

Per quanto riguarda la GreenEconomy attendersi un tonfo far paura!
Riporto un bel articolo a tal proposito:

Green Economy
quando lo Stato mette lo zampino in economia
Tutti pazzi per la Green Economy. Ma senza incentivi sarà il diluvio
di
Michelangelo Longo
1 Ottobre 2010

Sembrano tutti pazzi per la Green Economy (l’economia che ruota intorno alla tutela dell’ambiente): il Presidente Obama, i giornali, i sindacati, la Comunità Europea, i giornalisti, i divulgatori scientifici, tutti, chi non parla di Green Economy è “out”.
Nel panorama dell’economia verde, il campione assoluto è la produzione di energia da fonti rinnovabili che salverà il mondo dalla catastrofe ambientale e ci libererà dalla dipendenza degli stati canaglia e dalle multinazionali del petrolio.
Sta scoppiando una nuova rivoluzione verde? Se si guardano gli incrementi degli investimenti nell’installazione dei pannelli solari, o centrali a biomasse si potrebbe sospettarlo, ma il trucco c’è e si vede, si chiama incentivo.
Quasi tutti gli stati nazionali finanziano a piene mani tutti gli imprenditori, che si lanciano nel settore, con diverse forme, in Italia, ad esempio, con il conto energia.
Questa pioggia di soldi provoca un effetto benefico nel mondo del lavoro, creando occupazione e possibilità per molte persone che, colpite dalla crisi, possono riqualificarsi con un po’ di coraggio e iniziativa.
In un recente studio dell’Osservatorio Energia Ires-Cgil, si legge: "Mentre in tutto il paese sono sempre di più le aziende che chiudono o fermano la produzione - sottolinea il rapporto - il settore dell'energia continua la sua crescita.
Nell'ultimo anno le imprese energetiche sono cresciute del 16,8% dopo essere aumentate del 12% l'anno precedente". Sembra tutto magnifico.
Ma se i soldi finissero? E’ il caso spagnolo. Zapatero dopo i suoi proclami ambientalisti e la sua macchina elettrica ha dovuto chiudere i rubinetti (2009), e la green economy si è improvvisamente fermata.
La realtà è molto semplice: lo Stato, soprattutto nella vecchia Europa, sta forzando il mercato, sta drogando, per l’ennesima volta, l’economia.

Nell’attuale quadro finanziario ed economico creare questo tipo di situazioni forzate non crea il volano sognato dall’Onorevole Bersani (quando ci disse che “per rilanciare l’economia occorreva rendere di nuovo obbligatorio la certificazione energetica degli edifici”), ma costituisce l’ennesima bolla che quando esploderà farà male.

L’intervento dello Stato può servire, ma quando diventa strutturale, ovvero quando si sostituisce alla principale produttrice di ricchezza, l’impresa, il collasso dell’intero sistema non è un ipotesi remota.

L’Unione Sovietica, l’esempio più completo di uno Stato che si è sostituito completamente alla libera iniziativa, collassò su se stessa più che essere battuta da un avversario esterno. La differenza sostanziale con lo Stato è che libera impresa si trova di fronte a un problema reale, ovvero come produrre un prodotto che abbia un valore per il proprio cliente, e, se non è il monopolista, l’imprenditore sarà costretto a renderlo sempre migliore perché sia ancora appetibile.
La Green Economy, e in particolare la trasformazione di energia rinnovabile in energia elettrica, non è in queste condizioni.
Se noi prendiamo l’indice Eroei – “Energy Returned on Energy Invested”, ossia il rapporto tra l'energia che una determinata fonte può fornire e l'energia che bisogna utilizzare per la costruzione, il mantenimento e lo smantellamento di tale fonte – per determinare la bontà del prodotto scopriamo che, ad esempio, il fotovoltaico ha un indice compreso tra 4 e 10, mentre per il nucleare l’indice è compreso tra 10 e 60, ovvero il nucleare è un prodotto mediamente 5 volte superiore al fotovoltaico.[/b] Lo Stato sta colmando di tasca sua, anzi nostra, questo divario.
Un altro mito della Green Economy è il miglioramento delle tecnologie, le tecniche di trasformazione delle energie rinnovabili stanno diventando più efficienti.
In parte è vero, ma nel mondo industriale dove si fa ricerca perché ha un fine concreto il miglioramento del prodotto, non per soddisfare elucubrazioni mentali.
[b]Se lo Stato copre la mia inefficienza, non esiste più la necessità di cercare alle soluzioni, il prodotto è già sufficientemente competitivo.

L’unico effetto che produce l’incentivo statale è la creazione di posti di lavoro a tempo determinato fino alla chiusura dei rubinetti pubblici. La Green Economy è vista come la soluzione della crisi finanziaria ed ecologia che crea posti di lavoro e rende il mondo più pulito: ha lo stesso suono delle sirene che tentarono Ulisse!
A vederla un po’ più da vicino sembra il solito intervento pubblico più che una vera rivoluzione verde.
Qualcuno sospetta che la social-democrazia abbia trovato una nuova via per imporre la propria visione del mondo, ma visto che non siamo maliziosi diciamo solo che la tutela dell’ambiente passa per un economia sana, un’economia che sia fondata sull’uomo e le sue necessità reali non su alchimie finanziarie o politiche.
La tecnologia verde deve ancora dimostrare la sua validità alla prova dei fatti.
Non esiste ancora un esempio di tecnologie di trasformazione che abbia superato la prova del tempo e del libero mercato.
La ricerca non ha trovato soluzioni che abbassino i costi e rendano il prodotto competitivo, questa è la realtà, tutto il resto è semplice mito.



Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



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RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Questo articolo rende chiara la situazione:
Italia nucleare
Il nucleare conviene più del solare. Ecco perché

di Diego Menegon13 Settembre 2010

Ci sono belinate a effetto che suscitano un clamore proporzionato all’infondatezza delle tesi sottostanti.
È il caso della ricerca condotta dalla filorinnovabilista North Carolina Waste Awareness Network, i cui esiti sono stati declamati dalle colonne del New York Times e, in Italia, dal Corriere della Sera.
Secondo questo studio, l’energia solare è già meno costosa dell’energia nucleare. Tutti gli errori metodologici e l’insensatezza delle conclusioni cui sono giunti sono stati ben descritti da Carlo Stagnaro e Daren Bakst in un paper pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni.
In primo luogo nel calcolo del costo medio dell’energia nucleare si considerano anche gli oneri di trasmissione, mentre per l’energia solare questi non vengono compresi.

Forse una scelta dettata dall’erronea convinzione che la microgenerazione da fonte rinnovabile non necessiti di una rete elettrica efficiente ben magliata.
Finché si pretenderà di avere il frigorifero che funziona anche di notte o quando è nuvoloso, l’allacciamento alla rete sarà comunque necessario. Il calcolo è poi viziato da una sovrastima di tre punti percentuali del fattore di utilizzo della potenza installata, ossia il rendimento dei pannelli.

Ma l’errore più grossolano (e decisivo) sta nello scontare dal costo dell’energia solare i sussidi pubblici. Il costo pari a 15,9 centesimi al KWh calcolato dalla NC WARN non tiene conto degli oneri che in America gli stati e il governo federale sostengono attraverso la fiscalità generale. Strano a dirsi, gli aiuti pubblici concessi per la realizzazione dei reattori non sono invece considerati nel calcolo del costo medio dell’energia nucleare.
Secondo la metodologia applicata dalla NC WARN, se il settore fotovoltaico godesse di finanziamenti pubblici in conto capitale pari al 100% dell’investimento, l’energia prodotta risulterebbe convenientissima, anzi, gratuita. Lo stesso, naturalmente, dicasi per ogni altra fonte che fosse ipersussidiata. Poco importa se il suo utilizzo comporta un carico tributario insostenibile per i contribuenti.
Senza volersi spingere in perigliose e dettagliate stime sui costi di produzione, vale forse la pena soffermarsi sulle spese che già oggi gravano sugli italiani per l’acquisto di energia da fonte solare e nucleare. In Italia il nuovo conto energia approvato a fine giugno provvede a correggere al ribasso (-20% circa) le tariffe incentivanti per il fotovoltaico, adeguandole così all’occorsa riduzione dei costi di installazione (pari a circa il 20-30% in tre anni). Con le nuove tariffe, un KWh di energia solare può costare al consumatore da 24 fino a 44 centesimi di euro.
In Italia la potenza di energia elettrica installata è superiore al fabbisogno. Pochi sanno che l’Italia è in over-capacity.
Il problema è che l’energia è prodotta da impianti poco efficienti e pertanto conviene importare l’energia prodotta per lo più da fonte nucleare in Francia, il cui prezzo è quindi inferiore ai 6 centesimi di euro al KWh dell’energia scambiata nel nostro mercato elettrico. Il costo dell’energia nucleare in Francia, paese che deve all’atomo tre quarti della produzione energetica nazionale e da cui importiamo il 5% del nostro fabbisogno elettrico, è stimato attorno ai 4-5 centesimi al KWh.
In sintesi, l’energia solare costa al consumatore italiano almeno quattro volte (se non nove volte) l’energia prodotta da fonti tradizionali o l’energia nucleare importata dall’estero. Questi i dati per il presente e il prossimo futuro.
Le prospettive di lungo periodo, invece, devono tener conto di altre variabili. Si può prevedere la prosecuzione del trend declinante dei costi di installazione degli impianti fotovoltaici ed è auspicabile, ma tutt’altro che certo, che un giorno l’energia solare sia davvero competitiva e non abbisogni di incentivi a carico dei consumatori o del contribuente. Si tratta però di uno scenario che stenta a trovare approdi nei prossimi due o tre decenni.
Quanto al nucleare, i conti, così come accade per le altre fonti, dipendono da variabili come il costo delle materie prime.
Attenzione a non cadere nell’errore maltusiano di dar per scontata una rapida crescita dei loro prezzi relativi. Nel 1980 l’economista Julian Simon vinse una scommessa prevedendo una riduzione di lì a 10 anni dei prezzi relativi delle materie prime. I progressi della tecnologia possono migliorare le prestazioni e l’efficienza tanto dei pannelli fotovoltaici, quanto delle produzioni di energia da fonte nucleare o tradizionale.
L’andamento dei prezzi di risorse come gli idrocarburi o le fonti fissili (uranio e plutonio) non è di facile previsione. Di sicuro, un’economia che dipende esclusivamente da una fonte energetica è più esposta al rischio e vulnerabile.
Un mix equilibrato consente di meglio aggiustare il tiro e mitigare gli effetti di eventuali fluttuazioni dei prezzi.
Altri fattori capaci di incidere sulla convenienza futura nel caso concreto dell’Italia (convenienza in astratto attualmente fuor di dubbio) sono di ordine extratecnico.
L’incertezza del quadro normativo, l’instabilità della politica energetica, i ritardi che si registrano nella sua attuazione, i tempi biblici di autorizzazione e la sindrome localistica del Nimby sono variabili squisitamente e maledettamente politiche. Sta ai decisori politici limitarne gli impatti, potenzialmente idonei ad inficiare i vantaggi tecnici e i benefici per i consumatori che il nucleare promette.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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Tutti conoscono il declino,
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RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Per coprire circa il 10 °/. del fabbisogno elettrico italiano occorre tener conto che la potenza erogata é di 1/9.
Il costo dei moduli é circa 7euro per watt di picco,che moltiplicati per 9 diventano 63euro per watt di picco ossia più di 60 miliardi di gigawatt.
per produrre il 10 °/. del nostro fabbisogno energetico, cioé 4 gigawatt annui di energia elettrica, dovremmo installare pannelli solari in un territorio di almeno 200 km2, che rimarrebbero in funzione per meno di 20 anni, al costo tot di 240 miliardi (senza contare la pulizia settimanale) mentre la stessa energia verrebbe prodotta da 4 centrali nucleari che rimarrebbero in esercizio per più di 40 anni, al costo di 2,5 miliardi l'una, in 1 km2 di estensione

29-12-2010 15:16
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Cher
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Messaggio: #5
RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Il costo di una centrale è maggiore , così come la sua durata.
Ma l'aspetto che sfugge per i più convinti "Panneliani" è che quando il sole non BRILLA la produzione è = a 0 . Smile
Non essendo costante necessità di centrali in stand-by........
Quando rendono al massimo, servono le Smart-Grid per smistare l'energia prodotta, sempre che non la si butti come avviene ora con l'eolico.
Vedi Sicilia e Sardegna.
In pratica , un casino di non facile soluzione a breve.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
29-12-2010 15:59
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ranxerox
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Messaggio: #6
RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Buonasera,
devo dire che ho trovato questo forum molto utile e approfondito, e faccio i complimenti a quelli che si sacrificano per mantenere operativa questa utile risorsa.
Però penso che se dovreste prendervela di meno, se la gente è ignorante e chiedervi piuttosto se ci sono stati degli errori di comunicazione da parte dei nuclearisti e degli scienziati, oltre probabilmente, alla mancanza di sufficiente visibilità nei media, vista anche la difficoltà tecnica intrinseca al nucleare. Insomma il nucleare è difficile da digerire dall'opinione pubblica soprattutto dal punto di vista scientifico-tecnologico.
Premesso questo che vuole essere solo una mia umile osservazione, io la prossima settimana devo intervenire ad una assemblea d'istituto sul nucleare. Sono un fisico e insegno in un istituto tecnico (putroppo non insegno Fisica) e mi è stato chiesto dai miei colleghi di spiegare cosa è successo a Fukushima e poi secondo me si aspettano che spari a zero sul nucleare, perchè sono convinto che i media hanno fatto una campagna terroristica sull'argomento, tanto da atterrire la maggior parte della gente.
Poichè parlerò ad una assemblea di studenti, vorrei soprattutto rivolgermi a loro cercando di spiegare come l'energia nucleare sia una grande conquista dell'intelletto umano e quanto possa essere risolutiva dal punto di vista energetico e ambientale. Putroppo non sarà facile perchè la gente é condizionata psicologicamente.
Qualche consiglio?

Grazie mille!

26-03-2011 23:38
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lucaberta
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Messaggio: #7
RE:  Il Foltovoltaico batte il Nucleare

ranxerox ha Scritto:

Buonasera,
devo dire che ho trovato questo forum molto utile e approfondito, e faccio i complimenti a quelli che si sacrificano per mantenere operativa questa utile risorsa.

mi unisco nei complimenti, ci sono davvero un gran numero di gemme preziose nei tanti messaggi in anni di operazione di questo forum.  Sono molto contento di averlo scoperto.

Riporta:
Però penso che se dovreste prendervela di meno,  se la gente è ignorante e chiedervi piuttosto se ci sono stati degli errori di comunicazione da parte dei nuclearisti e degli scienziati,  oltre probabilmente, alla mancanza di sufficiente visibilità nei media, vista anche la difficoltà tecnica intrinseca al nucleare. Insomma il nucleare è difficile da digerire dall'opinione pubblica soprattutto dal punto di vista scientifico-tecnologico.


tesi da me pienamente condivisa, e non a caso ho trovato lo stesso medesimo ragionamento nel primo capitolo del libro che ho iniziato a leggere questa sera, "Si fa presto a dire nucleare" del Prof. Alberto Clô:
http://www.ilfoglio.it/recensioni/331

Il Prof. Clô, che si definisce un "nuclearista non pentito”, parte da un'analisi molto dettagliata del panorama storico dalla Seconda Guerra in avanti, ho trovato la lettura complessa ma tutto sommato scorrevole.  Sono ancora al primo capitolo!

Riporta:
Premesso questo che vuole essere solo una mia umile osservazione, io la prossima settimana devo intervenire ad una assemblea d'istituto sul nucleare. [...]
Qualche consiglio?


intanto complimenti per la volonta' di andare piu' a fondo nei dettagli di un argomento molto complesso, in cui spesso solamente gli ingegneri sguazzano, e forse e' per questo che e' cosi' ostico... Big Grin

Io mi trovo, su scala molto ma molto ridotta, a dover fare la stessa cosa con un gruppo di una ventina di persone martedi' sera, e domani dovro' finalizzare il contenuto della mia presentazione, che sara' pero' molto rapida.

Trovo che l'aspetto legato alla diffusione della conoscenza sia forse uno dei piu' affascinanti ed interessanti da intraprendere.  Il potenziale e' enorme, e il risultato che si ottiene e' a mio parere comunque utilissimo.  Portare gente che e' solamente abituata a bandiere ed ideologie a contatto con quello che dice la scienza e a come questo viene interpretato dalla tecnologia e' per me molto stimolante.  Non spenderei tutto il tempo che sto spendendo ora su forum e blog vari se non lo credessi.

Non ho una bacchetta magica al momento, ne' penso di averla in futuro.  Ma ho voglia di discutere e di confrontarmi tra persone che vogliono esprimere con calma e cortesia i loro pensieri e le loro paure.  Mi sembra che qui ci sia certamente l'ambiente giusto per farlo.

Buona domenica a tutti,
Luca Bertagnolio


Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
http://futuronucleare.com
@futuronucleare
27-03-2011 00:24
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Carlo
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Messaggio: #8
RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

Anche io mi associo ai complimenti, molto utile questo forum!

27-03-2011 00:50
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Cher
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Messaggio: #9
RE:  Il Foltovoltaico batte il Nucleare

ranxerox ha Scritto:

Buonasera,
devo dire che ho trovato questo forum molto utile e approfondito, e faccio i complimenti a quelli che si sacrificano per mantenere operativa questa utile risorsa.
Però penso che se dovreste prendervela di meno,  se la gente è ignorante e chiedervi piuttosto se ci sono stati degli errori di comunicazione da parte dei nuclearisti e degli scienziati,  oltre probabilmente, alla mancanza di sufficiente visibilità nei media, vista anche la difficoltà tecnica intrinseca al nucleare. Insomma il nucleare è difficile da digerire dall'opinione pubblica soprattutto dal punto di vista scientifico-tecnologico.
Premesso questo che vuole essere solo una mia umile osservazione, io la prossima settimana devo intervenire ad una assemblea d'istituto sul nucleare. Sono un fisico e insegno in un istituto tecnico (putroppo non insegno Fisica) e mi è stato chiesto dai miei colleghi di spiegare cosa è successo a Fukushima e poi secondo me si aspettano che spari a zero sul nucleare, perchè sono convinto che i media hanno fatto una campagna terroristica sull'argomento, tanto da atterrire la maggior parte della gente.
Poichè parlerò ad una assemblea di studenti, vorrei soprattutto rivolgermi a loro cercando di spiegare come l'energia nucleare sia una grande conquista dell'intelletto umano e quanto possa essere risolutiva dal punto di vista energetico e ambientale. Putroppo non sarà facile perchè la gente  é condizionata psicologicamente.
Qualche consiglio?

Grazie mille!



Onorato dai complimenti per la minima parte che può competermi e anche un pò imbarazzato.... dalla richiesta di consiglio.

Pertanto nessun consiglio, così posso esprimermi senza pormi la questione che il "consiglio" sia una indicazione di verità.
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Nelle tifoserie l'aspetto che congela i bollenti tifosi è il risultato, cioè la cruda realtà.

Trascinare sul piano della tifoseria il problema energetico, dal mio punto di vista, è  irresponsabilmente favorito da degli "Idioti"
Di esempi ne abbiamo finché se ne vuole.
Questo mi ricorda una frase fatta di Orson Wells: "Gli Idioti sono una saggia istituzione della natura,che permette agli stupidi di ritenersi intelligenti"

Per evitare un cortocircuito celebrale dalla tentazione di distiguere gli "Idioti" dagli "stupidi" guardiamo la cruda realtà, questo link racchiude il concetto.

http://www.corriere.it/editoriali/11_mar...f429.shtml

Questa  la sintesi sul nucleare  da parte Sergio Romano i:
http://archiviostorico.corriere.it/2009/...8048.shtml

"....l' egoismo degli interessi economici, la miopia dei politici, le irrazionali paure degli enti locali, la mancanza di ambizioni della società nazionale"

Senza dimenticare Mario Silvestri ( Professore di impianti nucleari al Politecnico di Milano, creatore del Cise -Centro Informazioni Studi Esperienze-, progettatore di un grande reattore nucleare a nebbia il «Cirene» e della centrale nucleare di Trino Vercellese.)

Qui si può accedere per comprendere l'innovazione del "Cirene" e le motivazioni che hanno spinto per la sua progettazione che stranamente sono ancora attuali.
http://www.annalombardi.eu/materiale%20a...ene_07.pdf

( per i deboli di stomaco per gli sprechi pubblici è sconsigliata la consultazione)

http://webtv.sede.enea.it/index.php?page...p;idcat=30

http://www.ibs.it/code/9788806229702/sil...zogna.html
...."Le conclusioni di Silvestri sono amare: egli denuncia un ripetersi di errori, un'incapacità a far tesoro dell'esperienza. Ma qualunque rimedio non può prescindere dal rifiuto delle illusioni, dalla constatazione spietata dalla realtà"......

Siamo senza petrolio e senza nucleare.

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Sull'incidente di Fukuschima con relativi aggiornamenti si possono consultare qui:
http://fusione.altervista.org/fukushima_daiichi.htm

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X il referendum:
una gita al mare, in montagna o meglio leggersi un buon libro, oppure navigare in rete!

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Spero di essere in qualche modo utile e fuori dal coro.
Cher


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Cher03@hotmail.it
27-03-2011 16:02
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Messaggio: #10
RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare

http://www.youtube.com/user/ENEANEWS?feature=mhum#p/a

Qui trovate i filmati dell'ENEA, ma, che strano tutti i filmati sul nucleare italiano  non sono caricati.........

Purtroppo non l'ho salvato nel mio archivio quello riguardante il reattore CIRENE.


Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
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ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it

Messaggio modificato il: 27-03-2011 alle 18:15 da Cher.

27-03-2011 18:14
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