RE: Il Foltovoltaico batte il Nucleare
RE: email su nucleare e media
New York Times corrects the record on nuclear power versus solar
August 3, 2010 -- In late July the New York Times published an article that states solar power is more affordable than nuclear. It was subsequently published in a series of newspapers and online publications across the globe and then it came to light that the data used to back up the article was obtained through research that was paid for by an group that opposes nuclear power.
Fortunately the Times re-released the story with an addendum, which even states the writer did not use any other data, most of which conflicts the study she did quote.
The following is a copy of the printed addendum:
Editors' Note: August 3, 2010
An article published July 27 in an Energy Special Report analyzed the costs of nuclear energy production. It quoted a study that found that electricity from solar photovoltaic systems could now be produced less expensively than electricity from new nuclear power plants.
In raising several questions about this issue and the economics of nuclear power, the article failed to point out, as it should have, that the study was prepared for an environmental advocacy group, which, according to its Web site, is committed to ''tackling the accelerating crisis posed by climate change - along with the various risks of nuclear power.'' The article also failed to take account of other studies that have come to contrasting conclusions, or to include in the mix of authorities quoted any who elaborated on differing analyses of the economics of energy production.
Although the article did quote extensively from the Web site of the Nuclear Energy Institute, an industry group, representatives of the institute were not given an opportunity to respond to the claims of the study. This further contributed to an imbalance in the presentation of this issue.
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Traduzione con traslate di google:
New York Times corregge il record sul nucleare contro solare
3 agosto 2010 - Alla fine di luglio il New York Times ha pubblicato un articolo che indica l'energia solare è più accessibile di quello nucleare. Essa è stata successivamente pubblicata in una serie di giornali e pubblicazioni online tutto il mondo e poi venne alla luce che i dati utilizzati per il backup del articolo è stato ottenuto attraverso la ricerca che è stato pagato da uno del gruppo che si oppone al nucleare.
Per fortuna il re-released Times la storia con un addendum, che afferma anche lo scrittore non ha utilizzato tutti gli altri dati, la maggior parte dei conflitti che lo studio ha fatto un'offerta.
La seguente è una copia del addendum stampato:
Nota Editors ': 3 agosto 2010
Un articolo pubblicato 27 luglio in una relazione speciale dell'energia ha analizzato i costi di produzione di energia nucleare. Ha citato uno studio che ha trovato che l'energia elettrica da impianti solari fotovoltaici potrebbe ora essere prodotti a costi minori di elettricità da nuovi impianti nucleari.
Nel sollevare diverse domande su questo problema e l'economia del nucleare, l'articolo mancato di sottolineare, come avrebbe dovuto, che lo studio era preparato per un gruppo di difesa dell'ambiente, che, è impegnata secondo il suo sito web, di'' affrontare la crisi accelerando posti dai cambiamenti climatici - insieme con i vari rischi del nucleare.''L'articolo ha anche omesso di tener conto di altri studi che sono giunti a conclusioni contrastanti, o di includere nel mix delle authorities citato che ogni elaborato analisi delle differenti condizioni economiche della produzione di energia.
Sebbene l'articolo abbia ampiamente citazione dal sito web del Nuclear Energy Institute, un gruppo di settore, i rappresentanti dell'Istituto non hanno avuto la possibilità di rispondere alle richieste dello studio. Questo contribuì a uno squilibrio nella presentazione di questo problema.
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Nota personale , attendiamo la segnalazione o dir si voglia correzione sul nostrano "corriere della sera" in merito. Dubito di leggerla!
04-08-2010 02:48 PM
Illuso di leggere la correzione! Ma la sfacciataggine di di amplificare delle balle da parte degli Eco-Idioti per supportare delle cose non vere è semplicemente bizzarro! Le false informazioni regnano sovrane! Disgusto docet
Per quanto riguarda la GreenEconomy attendersi un tonfo far paura!
Riporto un bel articolo a tal proposito:
Green Economy
quando lo Stato mette lo zampino in economia
Tutti pazzi per la Green Economy. Ma senza incentivi sarà il diluvio
di
Michelangelo Longo
1 Ottobre 2010
Sembrano tutti pazzi per la Green Economy (l’economia che ruota intorno alla tutela dell’ambiente): il Presidente Obama, i giornali, i sindacati, la Comunità Europea, i giornalisti, i divulgatori scientifici, tutti, chi non parla di Green Economy è “out”.
Nel panorama dell’economia verde, il campione assoluto è la produzione di energia da fonti rinnovabili che salverà il mondo dalla catastrofe ambientale e ci libererà dalla dipendenza degli stati canaglia e dalle multinazionali del petrolio.
Sta scoppiando una nuova rivoluzione verde? Se si guardano gli incrementi degli investimenti nell’installazione dei pannelli solari, o centrali a biomasse si potrebbe sospettarlo, ma il trucco c’è e si vede, si chiama incentivo.
Quasi tutti gli stati nazionali finanziano a piene mani tutti gli imprenditori, che si lanciano nel settore, con diverse forme, in Italia, ad esempio, con il conto energia.
Questa pioggia di soldi provoca un effetto benefico nel mondo del lavoro, creando occupazione e possibilità per molte persone che, colpite dalla crisi, possono riqualificarsi con un po’ di coraggio e iniziativa.
In un recente studio dell’Osservatorio Energia Ires-Cgil, si legge: "Mentre in tutto il paese sono sempre di più le aziende che chiudono o fermano la produzione - sottolinea il rapporto - il settore dell'energia continua la sua crescita.
Nell'ultimo anno le imprese energetiche sono cresciute del 16,8% dopo essere aumentate del 12% l'anno precedente". Sembra tutto magnifico.
Ma se i soldi finissero? E’ il caso spagnolo. Zapatero dopo i suoi proclami ambientalisti e la sua macchina elettrica ha dovuto chiudere i rubinetti (2009), e la green economy si è improvvisamente fermata.
La realtà è molto semplice: lo Stato, soprattutto nella vecchia Europa, sta forzando il mercato, sta drogando, per l’ennesima volta, l’economia.
Nell’attuale quadro finanziario ed economico creare questo tipo di situazioni forzate non crea il volano sognato dall’Onorevole Bersani (quando ci disse che “per rilanciare l’economia occorreva rendere di nuovo obbligatorio la certificazione energetica degli edifici”), ma costituisce l’ennesima bolla che quando esploderà farà male.
L’intervento dello Stato può servire, ma quando diventa strutturale, ovvero quando si sostituisce alla principale produttrice di ricchezza, l’impresa, il collasso dell’intero sistema non è un ipotesi remota.
L’Unione Sovietica, l’esempio più completo di uno Stato che si è sostituito completamente alla libera iniziativa, collassò su se stessa più che essere battuta da un avversario esterno. La differenza sostanziale con lo Stato è che libera impresa si trova di fronte a un problema reale, ovvero come produrre un prodotto che abbia un valore per il proprio cliente, e, se non è il monopolista, l’imprenditore sarà costretto a renderlo sempre migliore perché sia ancora appetibile.
La Green Economy, e in particolare la trasformazione di energia rinnovabile in energia elettrica, non è in queste condizioni.
Se noi prendiamo l’indice Eroei – “Energy Returned on Energy Invested”, ossia il rapporto tra l'energia che una determinata fonte può fornire e l'energia che bisogna utilizzare per la costruzione, il mantenimento e lo smantellamento di tale fonte – per determinare la bontà del prodotto scopriamo che, ad esempio, il fotovoltaico ha un indice compreso tra 4 e 10, mentre per il nucleare l’indice è compreso tra 10 e 60, ovvero il nucleare è un prodotto mediamente 5 volte superiore al fotovoltaico.[/b] Lo Stato sta colmando di tasca sua, anzi nostra, questo divario.
Un altro mito della Green Economy è il miglioramento delle tecnologie, le tecniche di trasformazione delle energie rinnovabili stanno diventando più efficienti.
In parte è vero, ma nel mondo industriale dove si fa ricerca perché ha un fine concreto il miglioramento del prodotto, non per soddisfare elucubrazioni mentali.
[b]Se lo Stato copre la mia inefficienza, non esiste più la necessità di cercare alle soluzioni, il prodotto è già sufficientemente competitivo.
L’unico effetto che produce l’incentivo statale è la creazione di posti di lavoro a tempo determinato fino alla chiusura dei rubinetti pubblici. La Green Economy è vista come la soluzione della crisi finanziaria ed ecologia che crea posti di lavoro e rende il mondo più pulito: ha lo stesso suono delle sirene che tentarono Ulisse!
A vederla un po’ più da vicino sembra il solito intervento pubblico più che una vera rivoluzione verde.
Qualcuno sospetta che la social-democrazia abbia trovato una nuova via per imporre la propria visione del mondo, ma visto che non siamo maliziosi diciamo solo che la tutela dell’ambiente passa per un economia sana, un’economia che sia fondata sull’uomo e le sue necessità reali non su alchimie finanziarie o politiche.
La tecnologia verde deve ancora dimostrare la sua validità alla prova dei fatti.
Non esiste ancora un esempio di tecnologie di trasformazione che abbia superato la prova del tempo e del libero mercato.
La ricerca non ha trovato soluzioni che abbassino i costi e rendano il prodotto competitivo, questa è la realtà, tutto il resto è semplice mito.
Una fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.
Cher03@hotmail.it
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