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calcoli fotovoltaico
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Cher
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RE: calcoli fotovoltaico

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http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF...RTO_DM.pdf

http://www.edilportale.com/news/2011/10/...44_15.html

10/10/2011 - Centrali fotovoltaiche come immobili. Ma esenti dall’Ici perché di interesse pubblico. È la posizione del Consiglio nazionale del notariato, che in due studi ha chiarito l’aspetto civilistico e fiscale degli impianti.


Con lo studio 221-2011/C, il Consiglio Nazionale del Notariato ha spiegato che le centrali fotovoltaiche possono essere classificate come beni immobili dal momento che per funzionare non possono prescindere dal collegamento col territorio.

L’eventuale precarietà dell’elemento materiale dell’ancoraggio al suolo, si legge nello studio, è compensata infatti dal punto di vista funzionale. La messa in opera di un impianto di grandi dimensioni necessita dell’integrazione tra diversi elementi, nonché dell’allacciamento alla rete elettrica nazionale. Elementi che lasciano presupporre un collegamento con il luogo per la sua utilizzazione prolungata nel tempo.

Per acquisire la disponibilità delle aree per la costruzione delle centrali fotovoltaiche è quindi necessaria la costituzione di un diritto di superficie, ma è anche possibile ricorrere alla locazione o al comodato.

Con lo studio 35-2011/T, il Consiglio Nazionale del Notariato è invece tornato sul trattamento fiscale degli impianti, attribuendo ai lastrici solari la stessa natura dell’edificio cui appartengono e respingendo la teoria dell’assimilabilità alle aree urbane. Considerazione che li rende assimilabili agli impianti di interesse pubblico. Quindi esenti dall’Ici.

Finora, sottolinea lo studio, si sono alternati pareri discordanti sulla natura degli impianti. Secondo l’Agenzia del Territorio gli immobili ospitanti gli impianti fotovoltaici si qualificano come unità immobiliari che devono essere accertate nella categoria “D/1-opifici”, quindi equiparate alle turbine delle centrali elettriche. Al contrario, non assumono autonoma rilevanza catastale, costituendo semplici pertinenze delle unità immobiliari cui accedono, le porzioni di fabbricato ospitanti impianti di produzione di energia aventi modesta potenza e destinati prevalentemente ai consumi domestici.

L’Agenzia delle Entrate ritiene invece che l’impianto fotovoltaico situato su un terreno, non costituisce impianto infisso al suolo dato che i moduli che lo compongono possono essere agevolmente rimossi e posizionati in altro luogo, mantenendo inalterata la loro funzionalità.

http://www.corriere.it/economia/11_ottob...5a87.shtml

L'INTENZIONE SAREBBE QUELLA DI INSERIRLO NEL DECRETO SVILUPPO
A sorpresa spunta il condono
tombale per le rinnovabili
Non solo amministrativo, ma anche penale per reati edilizi, paesaggistici e ambientali: 10 euro a kW installato


MILANO - Il titolo del provvedimento non potrebbe essere più chiaro: «Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili». Il testo circola in maniera un po' sotterranea (pare arrivi dal ministero delle Politiche agricole di Saverio Romano) e l'intenzione sarebbe quella di inserirlo nel decreto sviluppo al quale lavora il ministro Paolo Romani. Sedici paragrafi per sancire un nuovo «condono tombale» - non solo amministrativo ma anche penale - a favore di chiunque «abbia interesse» in un impianto di energie rinnovabili costruito senza autorizzazione, o la cui autorizzazione (o denuncia di inizio attività, la cosiddetta «dia») stia per essere annullata, in sede giudiziaria o amministrativa.
BENEFICIARI - Chi sarebbe beneficiato da una simile misura? E quali abusi sarebbero sanati? I sospetti sono tanti, ma in prima fila si possono collocare quelli di costruttori di impianti fotovoltaici a terra di piccola e media taglia, che per loro natura si possono edificare in tempi assai brevi, a differenza di quelli eolici o a biomasse che non possono essere trasferiti con facilità e senza aggravio di costi come nel caso dei pannelli solari. Illegalità o manovre allegre rese proficue dalla possibilità di intascare gli incentivi statali concessi alle energie rinnovabili, che malgrado le riduzioni stabilite lo scorso maggio dovrebbero garantire all'incirca 170 miliardi di euro nei prossimi venti anni a chi se li aggiudicherà. Una caccia che, tanto per dare un'idea della dimensione del fenomeno, si sintetizza nelle richieste di allacciamento alla rete elettrica: secondo i numeri dell'Autorità per l'energia «ballano» ad oggi circa 22 mila preventivi che non hanno ancora ricevuto un'autorizzazione. Richieste che sono pari a 150 mila megawatt (soprattutto nelle Regioni del Sud), un'esagerazione assoluta se si pensa che il record di domanda elettrica di tutta l'Italia non ha mai superato 56 mila megawatt.


10 EURO A KW INSTALLATO - Con l'emendamento che Romano cercherebbe di fare inserire nel decreto sviluppo si arriverebbe a una maxi sanatoria a fronte di un'«oblazione» di dieci euro per ogni chilowatt installato (a una famiglia media ne servono 3). Ma c'è molto di più, perché oltre ai procedimenti penali o amministrativi, con il condono non verrebbero più perseguiti neppure i reati edilizi, o quelli paesaggistici e ambientali. Un «liberi tutti» esteso alle sanzioni accessorie come la confisca, e alle vere e proprie truffe camuffate da irregolarità e illegittimità di varia natura commesse ai danni del Gse, Gestore dei servizi energetici, l'ente statale che eroga materialmente gli incentivi alle energie rinnovabili. Il tutto, secondo la succinta relazione tecnica che accompagna la misura, sarebbe però giustificato da nobili ragioni economiche e ambientali: tra di esse la riduzione di gas serra, l'avvicinamento dell'Italia ai requisiti di Kyoto e il contributo all'autonomia energetica nazionale. Oltre il danno, insomma, anche la beffa.

Stefano Agnoli
15 ottobre 2011(ultima modifica: 16 ottobre 2011 11:30)



Con questa segnalazione facciamo due conti a cura del Ing Pietruccio:
http://www.archivionucleare.com/index.ph...ment-34305

Facciamo due conti a spanne (corretti).

Il grosso degli impianti, 2091 MWp su un totale di 2562 MWp, cioè l’82% sono impianti grossi (sicuramente costruiti a fini speculativi), sopra i 200 kWp di cui un quarto anche sopra i 5000kWp (notare che si ha un 1.2% di impianti “familiari” fino a 3 kWp, un 6.0% di impianti medio piccoli sotto i 20 kWp e un 11.2% sotto i 200 kWp ma già speculativi).

Prendiamo un impianto abusivo “medio” (rispetto alla produzione) da 1000 kW, in centro Italia (1300 ore di fattore di utilizzazione)

Vuol dire che è costato intorno a 4 milioni di € e che produrrà ogni anno 1.3 GWh di energia elettrica che il gestore del servizio è costretto ad acquistare e sul quale viene regalato un incentivo al produttore di circa 520 mila € che vengono prelevati dalle nostre tasche.

Il “fortunato” ammortizza il costo vivo dell’impianto (senza considerare interessi bancari) in circa 8 anni. Per il resto è tutto guadagno indebito fatto sulle nostre spalle (l’energia elettrica gli viene pagata a parte e comunque vale molto molto meno, circa 8 volte meno, cioè sui 5 centesimi a kWh, contro i circa 40 centesimi di incentivo).

Con l’eventuale condono da 10 €/kW un abusivo pagherebbe una volta per tutte 10000 € (il costo di una piccola automobile) per qualcosa che ogni anno gli rende 520 mila € (il costo di un appartamento).

Resta il senso delle proporzioni ed anche il fatto che permettendo i nuovi impianti grossi una produzione di 2091 MWp incassano in totale circa 836 milioni di € (questi sì sono confrontabili coi costi di una squadra di calcio di prima fascia) che per i prossimi 20 anni fanno la rispettabile cifra di quasi 17 miliardi di € solo per loro. Poi c’è tutto il resto (il corriere parlava di 170 miliardi di € nella green economy).



Una  fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.



Cher03@hotmail.it
16-10-2011 14:56
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