RE: Società Italiana per il Progresso delle Scienze
Anche se in ritardo vorrei rispondere al collaboratore Lucaberta in merito ad uno "schiaffo ed ad una carezza" dati a Marco Casolino che nei giorni scorsi presentava una sua pubblicazione "Come sopravvivere alla Radioattività".
Lucaberta scrive :
-Ripeto quanto da me riportato anche in un altro messaggio.
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Sono in contatto con l'autore Marco Casolino, e gli ho gia' fatto notare taluni errori che ha riportato nel libro, causati anche dal fatto che il libro e' stato approntato quando ancora la crisi di Fukushima Dai-ichi era ancora in fase di sviluppo.
Marco ha preparato una pagina del suo sito web come errata corrige del suo libro:
http://marco-casolino.blogspot.com/2011/...rrige.html
A breve appariranno anche delle mie note sulla questione della piscina del combustibile del reattore numero 4, da lui riportata in maniera incorretta nel libro.
Ad ogni modo, il libro e' valido e ne consiglio la lettura, e' comunque una buona sorgente di informazioni, anche se non viene trattato in alcun modo il concetto di ormesi e non viene fatto alcun appunto alla discutibile validita' del concetto di Linear No-Threshold (LNT) che e' uno dei grossi problemi nel campo della radioprotezione.-
Ciao, Luca
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Luca Bertagnolio
Futuro Nucleare
http://futuronucleare.com
@futuronucleare
Qualche mese fa scrivevo in Archivio Nucleare quanto segue:
"(...) Mi rammarica avvertire che, anche se velatamente, vi sia comunque da parte nostra (mi riferisco a chi scrive su questa rubrica) un contrasto, una voluta presa di posizione "possibilmente autorevole" da primi della classe, un concorrere nel fornire notizie o opinioni più “intelligenti” e più “scientificamente aderenti al tema”. E’ un esibizionismo di bassa letteratura per lo più assistita da considerazioni e “rimproveri” che lasciano il tempo che trovano.
Gradirei perciò una critica più sostanziale, diretta a ciò che realmente di errato viene detto o a ciò che si possa prestare ad interpretazioni soggettive.
Questo è un altro problema, apparentemente secondario, che attesta la nostra insicurezza nell’esporre fatti e circostanze e la nostra “necessità” di emergere e prevalere. Lasciamo ad altri tali abitudini, “privilegiate” dal piccolo o grande potere conquistato senza meriti acquisiti.(...)
Michele Greco
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