RE: FAQ Nucleare I°
#0.5 Come può l’Italia ospitare in sicurezza centrali nucleari se è un paese sismico?
L’Italia è un paese molto variegato, non è ascrivibile ad un solo aggettivo, quindi dire che l’italia è un paese sismico è corretto e sbagliato allo stesso tempo: gran parte del territorio italiano è sismico, ma altre vaste zone a ridottissimo rischio di eventi sismici (praticamente tutta la val padana per dare l’esempio più evidente [Cf. Mappa Zone Sismiche]), allo stesso modo l’italia è un paese ad elevato rischio di dissesto idrogeologico, ma esistono zone di grande estensione che sono desertiche o semidesertiche o a scarse precipitazioni (come zone della sardegna e la maremma). La definizione generalista non può quindi essere presa a modello sia dei particolarismi geomorfilogici, così come sociali (ricordare le minoranze albanesi nel meridione, le ladine in fiuli e le tedesche in trentino).
Allo stesso modo il giappone è un paese sismico, ma anche in Giappone esistono zone senza o con scarsi rischi di terremoti, ed in giappone sono in funzione oltre 50 reattori e molti altri sono in costruzione o stanno per iniziarne i lavori: [Cf. Mappa globale Zone Sismiche] si può vedere che l’Italia è contrassegnata con il colore arancio, il giappone invece ha vastissime zone colorate di rosso. Si può fare lo stesso ragionamento per gli stati occidentali degli USA, dove sono in funzione 7 reattori [Cf. Mappa centrali nucleari USA].
Si deve poi tenere presente che una qualsiasi costruzione di nuovi reattori nucleari deve tenere conto di svariati parametri costruttivi, come anche protezioni contro i terremoti (come gli smorzatori sismici, per dire lo strumento più usato), che permettono di costruire con sicurezza in molte più aree del paese. Si può prendere ad esempio il caso del terremoto Chūetsu in giappone (6.6 gradi sulla scala Richter, quello dell’acquila è stato di 5.8 gradi; da ricordare che la scala è logatirmica a base 10, ogni grado è 10 volte più potente di quello precedente), questo ha colpito in molto significativo la più potente centrale nucleare giapponese e del mondo, la centrale di Kashiwazaki-Kariwa; questa centrale sorge a pochissimi km dall’epicentro di quel terremoto. Durante il sisma alcuni reattori erano spenti per controlli e ricarica del combustibile, altri invece erano in funzione e sono stati spenti per controllare tutti gli apparati. Dal terremoto sono ripartiti 4 dei 7 reattori, infatti la centrale ha subito notevoli modifiche per migliorare le sicurezze in caso di sisma, ma non è accaduto nessun incidente grave e la chiusura dell’impianto è stata solo per i lunghi controlli e per gli aggiornamenti dei sistemi di sicurezza.
Per le cause che hanno portato all’incidente di Fukushima è ancora presto per dire quale è la causa principale del danno. Dalle notizie certe che si possono avere al momento della stesura di questo compendio, il terremoto non ha provocato danni ai 14 reattori nucleari principalmente coinvolti, che si sono tutti spenti automaticamente senza problemi. Per l’impianto di Fukushima Daiichi i problemi sono stati causati dall’onda di tsunami, valutata alta 14m, che si è infranta contro l’impianto e che ha compromesso i sistemi di sicurezza attivi (Cf. domanda “Cosa indica la suddivisione in generazioni dei reattori?” per maggiori informazioni). L’impianto di Fukushima Daini, a soli 10km dall’impianto gemello, non ha avuto problematiche di rilievo a seguito dell’evento sismico.
Quindi l’Italia è un paese sismico, ma non è TUTTO sismico, come sulle alpi è concentrata la produzione idroelettrica italiana, allo stesso modo in ristrette zone del territorio italiano potranno essere costruite in tutta sicurezza le future centrali nucleari, visto che ogni luogo ha le sue caratteristiche e differenti possibilità di installazione per impianti energetici o industriali. Le stesse centrali idroelettriche possono indurre incidenti castratofici se colpiti da sismi di discreta entità, ma sono costruite con accorgimenti ed in zone specifiche al fine di ridurre tale rischio.
Una fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.
Cher03@hotmail.it
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