RE: FAQ Nucleare I°
#0.3 Quale è la dose ambientale?
La dose ambientale è la dose assorbita dall’ambiente dall’uomo qualsiasi cosa egli faccia. Questa dose in italia è di circa 2-3mSv con discrete differenze regionali e locali rispetto alla media nazionale.
La dose ambientale si può suddividere in macrocategorie, per fonte di origine e può essere di origine antropica o naturale.
Gran parte della dose ambientale è dovuta ai radionuclidi naturali, in particolar modo dal radon, un gas nobile radioattivo che fa parte della normale catena di decadimento dell’uranio. Questo gas, molto pesante, si concentra soprattutto nelle case vecchie e negli scantinati; nelle case vecchie perché sono quelle in cui sono presenti più fessurazioni nelle fondamenta, da cui traspira il gas, e gli scantinati perché, data l’elevata densità, tende a ristagnare in basso e perchè mancano di aerazione. Per questo motivo abitare a piani superiori del piano terra e areare bene i locali riduce consistentemente la dose annuale assorbita da una persona.
Altre notevoli fonti di dose sono il potassio40 ed il carbonio14, che sono naturalmente presenti in natura. Esse si depositano nei cibi e in tutti i materiali. Il cibo, in generale, contribuisce per circa il 10% alla dose totale assorbita. In particolare le banane, ricche di potassio, sono prese a parametro di paragone per quanto riguarda la dose, tanto da aver indotto negli scorsi anni a istituire una unità di misura normalizzata alla “dose equivalente da banana” (Banana Equivalent Dose), corrispondente a 0.1 microSv che è stato calcolato essere la dose relativa ad una banana (il calcolo è indicativo: in realtà il livello di potassio nel corpo viene mantienuto circa costante quindi, se il livello è sufficiente per le esigenze dell’organismo, non si deposita nuovo potassio quando si mangia una banana ma viene rimpiazziato il vecchio).
Altra grande categoria di fonti sono i raggi cosmici, queste sono radiazioni ad alta ed altissima energia provenienti dall’universo (ma principalmente dalla nostra galassia) che contribuiscono alla dose, se le prime fonti sono distribuite abbastanza uniformemente nel mondo (sebbene con notevoli eccezioni regionali), i raggi cosmici sono distribuiti uniformemente nel globo per superficie la dose ricevuta incrementa notevolmente al salire dell’altitudine: andando in montagna o compiendo un viaggio aereo si riceve una maggiore dose di raggi cosmici. Si calcola infatti che un normale viaggio sull’atlantico con un normale aereo di linea (in passato l’utilizzo di un concorde dava infatti risultati differenti, visto che ad un tragitto notevolmente inferiore si doveva aggiungere una correzione dovuta ad una altezza di volo notevolmente superiore) somministra una dose ai passeggeri pari ad una radiografia toracica. Andare ancora oltre, cioè sulle basi spaziali, aumenta ancora notevolmente la dose assorbita da raggi cosmici e introduce nuovi tipi di altre fonti, che viene solo parzialmente compensata dalla mancanza delle altre fonti.
Esiste poi una terza grande categoria in cui è ascrivibile la dose ambientale, e quella è dovuta alle attività umane. In questa terza fascia la parte preponderante è causata dalle attività mediche. Queste attività, benché compiute da una ristretta fascia della popolazione, contribuiscono notevolmente all’aumento della dose totale. Fare una TAC, una PET o una radiografia comportano un assorbimento di svariati mSv, fare un ciclo di radioterapia comporta una dose totale anche dell’ordine Sv. Questi contributi, anche se suddivisi su una grande popolazione, comportano un contributo significativo.
Nei paesi dove sono presenti le centrali nucleari contribuiscono per frazioni molto piccole rispetto alla dose ambientale totale, così come i residui dell’incidente di Chernobyl e dei test degli armamenti nucleari durante la guerra fredda.
http://www.epa.gov/rpdweb00/docs/402-k-07-006.pdf
Una fredda nebbia illividisce il cielo,
le notti incominciano prima.
Tutti conoscono il declino,
ma pochi ne discernono la linea di confine.
Cher03@hotmail.it
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