RE: La China è vicina!
Molto bene, del resto la Cina continua ad evere grandi tassi di crescita e grande inquinamento, soprattuto dovuto alle auto che sono concentate in grandi metropoli.
L'Italia, da questo punto di vista (crescita) è tutt'altro che vicina. Siamo un paese profondamente diverso, anche in fatto di esigenze energetiche.
Le sfide del futuro, anche quella energetica, sono affidate ai politici.
In campo europeo, energeticamente parlando, la sfida è globale e la traccia della Commisione Europea per l'Energia (consiglio una visita al sito di Vittorio Prodi) va nella direzione di condividere l'energia elettrica attraverso una distribuzione globale.
Da questo punto di vista, l'energia elettrica da nucleare l'abbiamo già, è francese e svizzera, la compriamo di notte a prezzi che sarebbero stracciati senza il perverso meccanismo della borsa elettrica (ci serve perlopiù per ripompare l'acqua dei bacini idroelettrici). Da più parti si legge che questa energia elettrica ci costerebbe 1/5 del prezzo di punta.
Vista da questo lato, l'Italia non ha bisogno di energia elettrica da nucleare.
La Germania adotterà presto politiche congruenti con l'indirizzo europeo e congruenti soprattutto con la decisione di uscita dal nucleare. Decisione presa anche prima di Fukushima.
Occorre anche dire che non è ad oggi chiaro se la Cina investirà sul progetto EPR (4 reattori commisionati). Vedremo se e quando verrà portato a termine quello in costruzione in Finlandia.
Lamento che l'Italia berlusconiana abbia puntato su una tecnologia non ancora in funzione nel mondo, rifiutata dai Canadesi, bloccata e forse bocciata dai Cinesi e che sta creando seri problemi in Finlandia (sicurezza, ritardi, costi).
L'Italia non ha bisogno di centrali da 1,6 Gwatt, siano esse nucleari o di altro stampo.
Centrali da 1,6 Gwatt rafforzano il potere di pochi impedendo di fatto una reali concorrenza per cui è sicuramente prevedibile un aumento di costi. Ricordo che circa il 13% dell' energia elettrica consumata in Italia è di origine nucleare, comprata a prezzi stracciati e quindi risulta ridicolo pensare che con le centrali made in Italy, pronte se va bene nel 2030, l'energia elettrica da nucleare sia economica.
Ricordo inoltre che nessuno, ad oggi, è in grando di quantificare il costo di un Mwatt/ora da nucleare EPR.
Di sicuro è certo che l'energia elettrica da nucleare aumenta del 15% ogni anno mentre quella da fotovoltaico e diminuita del 40% in 3 anni.
Parity grid prevista entro qualche anno (sicuramente prima del 2020).
E' quindi ragionevole pensare che, quando le centrali nucleari cominceranno a ripagarsi (2040), l'energia elettrica da rinnovabili con mix gas sia più economica di quella generata da nucleare.
Questa è la sfida tedesca.
Una sfida che tocco ogni giorno con mano e alla quale credo.
Non sono antinucleare per questioni di sicurezza, fobie ambientaliste, ecostordimento etc.. (anche se la storiella di Fukushima fa un pò paura, visto che è capitata nel Giappone ipertecnologico)
Sono convinto che la Germania andrà perlopiù a rinnovabili proprio quando l'Italia avrà (mi auguro mai) completato il piano di costruzione di 15 reattori EPR (costo 120/150 miliardi di euro).
Penso che saremo noi italiani i pirla di turno.
Questi discorsi prescindono dal pur legittimo interesse personale o dalle legittime convinzioni personali. Hanno solo la pretesa di estrapolare a 30 anni uno scenario possibile (criticabile, sbagliato per alcuni ma che io ritengo possibile).
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